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Spacchettare i referendum: una proposta stupida!

Nello schieramento ostile alla riforma costituzionale Renzi-Boschi, si sta facendo strada la proposta di “spacchettare” il referendum in cinque o sei quesiti “omogenei”, dato che la riforma tocca vari punti della Costituzione. Si tratta di una proposta stupida, incostituzionale, e di un errore politico grossolano. Dell’incostituzionalità diremo a parte, in altro articolo, qui ci occupiamo degli aspetti politici.

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Il Movimento 5 stelle è un movimento populista?

Spesso si accusa il M5s di populismo (con evidente segno negativo dell’espressione e cioè come sinonimo di demagogia, rozzezza culturale, ribellismo inconcludente) e il movimento, per parte sua, ha reagito facendo sua quella definizione ma con segno politico (se democrazia è “governo del popolo”, il populismo è movimento di popolo, dunque è sinonimo di democrazia). Come stanno le cose?

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Mattarella Presidente: vincitori e perdenti nella battaglia del Quirinale.

Come era facile prevedere sin da ieri, Mattarella è stato eletto Presidente. Facciamo ora il bilancio di questa tornata presidenziale dando la “pagella” a ciascuno dei giocatori:

Renzi= è il vero vincitore, anche se non ha colto a pieno i suoi obiettivi, in primo luogo perché avrebbe voluto una conferma del Nazareno, che invece si incrina, in secondo luogo perché questo, per lui, è un candidato di compromesso e non quello che avrebbe preferito. Sicuramente Fioroni, Veltroni, Chiamparino, Pinotti, Franceschini, Fassino gli sarebbero stati più congeniali. E questo è il quinto di bicchiere vuoto. In compenso:

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Una rettifica necessaria.

Milano 16 giugno 2014

Mi segnalano articoli e note d’agenzia a seguito di una mia intervista a Radio Città Futura che contengono delle inesattezze dovute probabilmente ad un fraintendimento. Richiesto del perché non ci sia stata una consultazione on line sulla questione della legge elettorale, io ho risposto pensando al fatto che, dopo la consultazione su ogni singolo punto, non c’è stata la consultazione del testo definitivo della proposta, idea originaria che però venne ritenuta non praticabile perché, nel frattempo di era in piena campagna elettorale, in cui ed attivisti ed iscritti erano pienamente impegnati ed, inoltre, erano già stati consultati anche per altre materie, per cui c’era una sorta di effetto saturazione.

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Grillo, Gambaro e la democrazia

Come era prevedibile, l’assemblea dei gruppi parlamentari del M5s ha deciso a maggioranza di proporre l’espulsione Adele Gambaro, “rea” di aver criticato pubblicamente Grillo e (per di più) senza averlo fatto prima nelle riunioni di gruppo. Ovviamente la “rete” voterà plebiscitariamente per la sua esclusione, manco a dirlo, e tutto tornerà nella “normalità” del M5s. Ma possiamo parlare di “normalità”? La vicenda si presta ad una serie di considerazioni.

1. In primo luogo, sinceramente non mi pare che le cose dette dalla Gambaro (giuste o meno, non ha importanza) fossero così gravi da meritare una simile reazione. In fondo aveva fatto critiche alle modalità della comunicazione di Grillo, attribuendo ad esse l’insuccesso alle amministrative. Personalmente trovo che fosse una critica molto all’acqua di rose e che ben altri siano stati gli errori politici di Grillo e del M5s, ma insomma, non mi pare che per due frasette così si possa parlare di “lesa maestà”. E, pertanto, trovo la vicenda leggermente ridicola e trovo strano che un comico come Grillo non lo avverta.

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