Era un po’ che non si registravano scandali e, puntualmente, è arrivato questo del nuovo stadio romano. Per la verità era un affare che odorava male sin dall’inizio e qualcuno, nella giunta Raggi, aveva avvertito che la cosa era sospetta, ma la sindaca non volle dargli ascolto e se ne disfece come assessore. Va detto che la stampa presenta questo come il primo scandalo della maggioranza Lega-M5s, passando la mano leggera sugli arresti targati Pd e Fi, ma a quelli siamo abituati e non fanno più notizia.
Con il consueto piacere ed interesse vi propongo questo pezzo di Nicola Biondo, autore del volume dedicato al Movimento 5 Stelle che sta facendo molto discutere. Nei prossimi giorni tornerò su questo tema molto importante in questa fase politica. A.G.
di Nicola Biondo. Mentre il caos politico e istituzionale non dà cenni di conclusione, la domanda che bisogna porsi è questa: come ne esce Luigi Di Maio da questo stress test tra veti, bugie e furbate?
Come prevedevo, il post precedente, in cui comunicavo la mia “discesa dal carro del vincitore”, il M5s, ha provocato, tanto sul blog quanto sui social, una folla di commenti che meritano qualche puntualizzazione. Ovviamente, non risponderò a tutti anche perché diversi non meritano alcuna risposta.
No il M5s non sta diventando un partito. Il M5s è già un partito dal 2013 (ne scrissi tempo fa), quando decise di presentarsi alle elezioni. E, siccome ha avuto un successo lusinghiero, ora aspira a guidare il governo: più partito di così…
Diversi commentatori su fb mi hanno accusato di essere di parte nella questione dell’incontro Salvini-Casaleggio (ed uno mi ha addirittura definito un “cialtrone”), Non nego affatto di essere di parte e lo dicevo io stesso all’inizio del pezzo che ha scatenato la bagarre, confermando la mia amicizia per Davide, questo, però non significa che non cerchi di mantenere il minimo necessario di distacco dalla questione e fornivo alcune delle ragioni che mi inducevano a credere alla versione di Davide.
Due settimane fa, Repubblica ha dato la notizia di un incontro segreto fra Salvini e Casaleggio, che ha subito smentito chiedendo il nome delle fonti. Ovviamente il direttore ha rifiutato di rivelare le fonti trincerandosi dietro il segreto professionale ed è finita a querela.
Alcune mie uscite televisive o alcuni articoli su questo blog hanno suscitato reazioni più o meno indignate di alcuni sostenitori del M5s: i più moderati hanno trovato le mie critiche troppo severe, si va da quello che esclama “Ma anche lei professore!” a quello che mi accusa di nascondere, sotto un atteggiamento falsamente benevolo, una sostanziale intenzione di nuocere al movimento; poi una cretina dice che io non devo permettermi di parlare a nome del M5s (come se lo avessi mai fatto e non avessi sempre precisato di parlare a titolo personale) e che non sono nessuno (bontà sua che parla dall’alto dei suoi numerosi titoli politici e culturali); qualche altro non ha capito assolutamente nulla e pensa che io neghi l’onestà dei 5stelle, infine qualche imbecille è convinto che io sia un infiltrato del Pd (sic!).
Che il M5s abbia ragioni molto solide alle sue spalle è provato proprio dal fatto che resiste nei sondaggi nonostante gaffes e capitomboli che ad altri partiti costerebbero l’osso del collo. C’è molta fiducia dell’elettorato disgustato dagli altri partiti, però, non è il caso di abusarne. Veniamo ai fatti più recenti, in primo luogo la storiaccia del Parlamento di Strasburgo.