Tag: cancellieri

Prodi? Kaputt. Avanti un altro…

I “piddini” non sono più un partito, però possono sempre aprire una società di tiro a segno. A Prodi sono mancati 101 voti. Chi sono? A giudicare dalle preferenze espresse, una parte dei franchi tiratori (15) sarebbero dell’ area dalemiana che sta lavorando per spianare la strada al leader Maximo, un altro (6-7) potrebbero essere di qualcuno degli ex Ppi che si vendica dell’impiombatura di Marini, un terzo gruppo (i 9 voti in più alla Cancellieri) forse di renziani che lanciano un messaggio ai montiani. Altri (schede bianche o pochi voti dispersi) possono essere veltroniani o parlamentari di prima nomina “sbandati” e senza una precisa appartenenza di gruppo. Il problema principale sono quei 50 voti in più a Rodotà che sono il grosso dell’operazione.

Continua a leggere

Il sismografo siciliano

In diverse occasioni i segnali di un terremoto politico in arrivo si sono manifestati in Sicilia, come direbbe Pirandello “teatro del Mondo”. La strage di Portella delle Ginestre fu il segnale che fece precipitare la situazione, ponendo fine dell’intesa del Cln e determinando l’espulsione delle sinistre dal governo. Nel 1959 l’esperimento milazziano (che associava una parte della DC al Pci ed al Msi contro il candidato ufficiale della Dc) fu uno dei segnali dell’esaurimento della stagione centrista e dell’avvento del centro sinistra. Poi, la stagione delle guerre di mafia accompagnarono, come lugubre contrappunto, quella del terrorismo. Ma fu in particolare nel passaggio fra la prima e la seconda repubblica che il “sismografo siciliano” funzionò al meglio: nel 1987 la mafia, insoddisfatta per lo scarso impegno della Dc a proprio favore, tributò un clamoroso successo elettorale sia dei radicali che dei socialisti che raccolsero percentuali altissime nel seggio dell’Ucciardone. Poi, nel 1992, venne il delitto Lima, un segnale molto chiaro: abbiamo ancora davanti agli occhi le immagini di un atterrito Giulio Andreotti al funerale del suo proconsole siciliano. Poi vennero le stragi del 1993 e la successiva trattativa… la Mafia stava ricollocandosi nel nuovo sistema e stava ridefinendo le sue interlocuzioni politiche. Erano gli anni del 61 a 0 a favore del centrodestra nei collegi siciliani.

Continua a leggere

Governo Monti: tecnici o dilettanti allo sbaraglio?

Ho scritto –e non lo ritiro- che il tentativo di Monti va preso sul serio, perché po’ provocare mutamenti durevoli del sistema politico e non certo di segno progressista o democratico. Ma questo, più che alla personale abilità del Presidente del Consiglio (che, di suo, non è esattamente un genio), è dovuto alla forza delle cose che sta piegando la democrazia europea alle ragioni della finanza. Il suo governo, in quanto tale, si sta rivelando una compagine raccogliticcia di figure di mezza tacca. Si immagina che “tecnico” voglia dire competente nel ramo in cui esplica la sua attività e le note trionfalistiche che accompagnarono l’insediamento del governo Monti ci narravano che questi erano i più bravi fra i tecnici, la “creme del la creme”, il meglio della nostra intellighentzja economica, amministrativa, militare ecc.

Continua a leggere