Tag: bipolarismo

Leggi elettorali: smascheriamo i bari. Un mio libretto sui sistemi elettorali

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Studio i sistemi elettorali, e il loro rapporto con i sistemi costituzionali, dalla metà degli anni ottanta ed ho potuto constatare come ci sia molta confusione sul tema. Confusione per un terzo dovuta alla malafede di politici e giornalisti e per due terzi alla loro sorprendente impreparazione. Da quasi venti anni, in Italia, si discute in continuazione del sistema elettorale, producendo riforme una peggiore dell’altra: leggi che producono un Parlamento sempre meno rappresentativo, un ceto politico sempre più squalificato, una forte personalizzazione dello scontro, una costante ingovernabilità.

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Come al solito è difficile parlare del M5s

Grillo e la sua creatura politica suscitano simpatie ed antipatie feroci ed è sempre difficile mantenere un atteggiamento pacato. Tuttavia non rinuncio a tentare un confronto razionale fuori dal tifo calcistico.

1- Elezioni: La recente sconfitta elettorale è stata variamente commentata dallo stesso Grillo: prima “è colpa degli italiani”, dopo: “Ma veramente abbiamo vinto: passiamo da 400 ad 800 consiglieri”. Se la logica non è un’opinione, dunque, gli italiani hanno la colpa di aver fatto vincere il M5s. Oppure ho capito male? La prima reazione è una sciocchezza, la seconda un pietoso tentativo di consolarsi.

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Berlusconi ed i processi: come ne usciamo?

Berlusconi ed i processi: come ne usciamo?

In tutta la storia della Repubblica non c’è mai stata una crisi istituzionale come quella che abbiamo sotto gli occhi e che cresce di giorno in giorno: il Presidente del Consiglio, sorretto dalla maggioranza parlamentare, è in aperto conflitto con il potere giudiziario, con il Presidente della Camera e con tutti gli organi di garanzia –dal Presidente della Repubblica alla Corte Costituzionale-.  Peraltro, non credo che in nessun paese ci sia un Capo del Governo sotto processo per corruzione e sostanzialmente indiziato di collusione con la Mafia.
Bisogna trovare una via di uscita, inteso che Berlusconi non ha alcuna intenzione di dimettersi neanche se c’è la rivoluzione e che non è probabile una sfiducia parlamentare.
La legge sulla “prescrizione veloce” ha un futuro incerto anche dal punto di vista costituzionale, e, in ogni caso, non servirebbe in caso di nuova istruttoria per le stragi del 1992-93.

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