Tag: bin laden

Che farà Al Qaeda?

La rapida ascesa dell’Isis ha messo in crisi anche Al Qaeda che è stata messa ai margini della scena. In questi tredici anni, Al Qaeda ha vissuto essenzialmente di rendita sul grande colpo mediatico dell’11 settembre: il più spettacolare attentato della storia, compiuto su territorio americano, ha dato al gruppo di Bin Laden una centralità che spingeva gran parte della galassia jhiadista ad agire fiancheggiandolo.

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Ma Al Quaeda o l’Isis sono solo quel che sembrano?

Non è semplice stabilire quali siano i rapporti effettivi fra Al Quaeda e l’Isis. Si sa che il gruppo oggi proclamatosi Califfato è nato intorno al 2004, all’interno del ramo irakeno dell’organizzazione di Osama Bin Laden, e che circa due anni dopo se ne sarebbe allontanato per divergenze con  al-Zarqawi. Detto questo, quali sino gli attuali rapporti fra le due organizzazioni, soprattutto dopo la morte di al-Zarqawi, non è affatto chiaro.

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Ma Di Battista vuole tendere una mano all’Isis? Non credo.

Alessandro Di Battista è stato coperto di insulti per il suo post a proposito dell’Isis: l’accusa corrente è quella di  “sdoganare terrorismo ed Isis” aprendo la strada ad un riconoscimento del “Califfato”. Avendo letto due volte il pezzo di Di Battista mi sono reso conto che ci sono molte forzature in queste reazioni basate spesso su estrapolazioni di frasi dal loro contesto. A proposito del terrorismo, Di Battista dice chiaramente che non lo giustifica “e manifesta apertamente la propria preferenza per le forme di lotta non violente”. Si limita a dire che si può “capire” chi, avendo visto il suo villaggio e la sua famiglia sterminate dai droni americani, poi reagisce facendosi saltare in una metropolitana e facendo così una strage. Quel “capire” non sta per “approvare” (e lui dice chiaramente di non condividere questa scelta), ma è un modo per dire che certe reazioni sono il risultato di una logica di guerra come quella condotta dagli Usa. Si può discurtere questo punto di vista, ma, nel suo lungo (forse troppo lungo) pezzo, questo è un aspetto marginale, un inciso, mentre il sugo politico è altro ed è così sintetizzabile:

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Le guerre di Bush: un bilancio

Con i ritiro delle truppe americane, nei giorni scorsi, si è chiusa (almeno per ora) la guerra in Irak. Per il ritiro dall’Afghanistan occorrerà attendere qualche tempo, ma, a quanto pare, non oltre il 2014. Dunque, è tempo di un bilancio a partire dagli obiettivi che gli Usa si ripromettevano di conseguire. Partiamo dall’Afghanistan. Il motivo ufficiale era la cattura di Osama Bin Ladin e del Mullha Omar oltre che la distruzione di Al Quaeda. Come è noto, Bin Ladin è stato ucciso il 2 maggio 2011, ma il Mullha Omar è ancora uccel di bosco, mentre Al Quaeda, pur seriamente e ripetutamente colpita non è del tutto sconfitta.

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