Tag: berlinguer

Dal Pci al Pds e la “chiesa” che è santa anche quando ha perso memoria.

Quando Occhetto annunciò, nella sorpresa generale, che aveva deciso di cambiar nome al partito, esternai le mie perplessità ad un amico che era militante più che ortodosso del Pci e che, con uguale ortodossia aderiva alla nuova linea. Lui fu sorpreso, ricordando le mie molte polemiche con il Pci (evidentemente poco capite, perché non era certo il nome comunista che mi dava fastidio) e proruppe in un “Ma tu allora non sei anti-Pci, tu sei anti-Noi!”

Continua a leggere

I cento anni di Pietro Ingrao.

Oggi Pietro Ingrao compie cento anni, una buona occasione per un bilancio storiografico della sua azione politica e della corrente ideologica che ne è derivata. Le due cose, Ingrao ed ingraismo, infatti  non si identificano perfettamente, come sempre accade fra la scuola ed il caposcuola, ma in questo caso c’è una particolare integrazione dei due termini.

Continua a leggere

Fare storia per anniversari: che conseguenze ha?

Alcune settimane fa pubblicai la prima puntata di questo ragionamento sulla “Storia per anniversari”. Ecco la seconda ed ultima parte. Buona lettura!

Da una cinquantina di anni, e cioè da quando i mezzi di comunicazione di massa sono andati prevalendo sulla scuola, nei processi di acculturazione, la storia è andata via via seguendo la strada delle ricorrenze ed anniversari. Ormai si scopre un periodo storico, un personaggio, un movimento, quando cade un qualche anniversario. Il fenomeno è assai semplice da capire: editori, case cinematografiche, televisioni ecc., cercano le condizioni ambientali e temporali migliori per collocare i loro prodotti.

Continua a leggere

Università e formazione: quando un ministro apre bocca e gli dà fiato

Una nuova emergenza si sta aprendo e dovremo occuparcene: la crisi della scuola. No, per carità, non voglio dire che la mancanza di fondi, la pessima distribuzione degli insegnanti, la loro preparazione non sempre eccellente ecc siano problema di questi giorni. Lo so che si tratta di una crisi che dura da almeno 40 anni e che ormai sta marcendo. Mi riferisco ad altro: agli ulteriori gravissimi danni che si stanno profilando ad opera di questa sciagurata classe politica. Dopo la funesta serie ventennale di ministri della Pubblica istruzione ed università (D’Onofrio, Lombardi, Berlinguer, Moratti, Mussi, Gelmini, Fornero, facendo salvo il solo De Mauro) si abbatte su di noi la Carrozza (Maria Carla e non il veicolo: ma una cosa non è più intelligente e meno pericolosa dell’altra).

Continua a leggere

La politica, il Pci ed il Pd

Ho visto molti interventi assai aspri nei confronti di Nichi Vendola: accuse di basso opportunismo, tradimento, interessi personali e così via. Ho dovuto anche censurare tre post che esageravano, sfociando in apprezzamenti, epiteti, volgarità ed accuse da codice penale, per cui erano impubblicabili.  In tre anni di vita di questo blog l’ho fatto solo altre due volte e per due pezzi diversi. Personalmente non credo che il problema si ponga in termini di tradimenti o interessi personali, ma, più semplicemente, che Nichi stia facendo una scelta politica che io ritengo fortemente sbagliata, ma questo non impedisce che se ne possa discutere con toni pacati. Dopo di che è possibile che abbia ragione lui e torto io, staremo a vedere soprattutto quando si andrà alla definizione del programma, se tutto non si risolverà in una raccolta di chiacchiere prive di qualsiasi significato reale come sono sempre stati i “programmi” del centro sinistra in questi 18 anni. Ne riparleremo. Sia la lettera a Nichi che il pezzo precedente sulla riforma elettorale hanno suscitato qualche reazione irritata di alcuni militanti del Pd che hanno reagito difendendo il proprio partito, accusandomi di ingenerosità e di una certa astrattezza (si sa… gli estremisti sono brave persone, ma non sanno fare “politica”). Prima di rispondere a queste critiche –peraltro prevedibili e previste- voglio dire che ho un grande apprezzamento per la base del Pd, che sicuramente è  ancora il pezzo più numeroso di quel “popolo di sinistra” di cui mi sento parte e da sempre. Un po’ diverso è il discorso sul gruppo dirigente.

Continua a leggere