Tag: beppe sala

Ballottaggi: una prima analisi dei risultati

Al momento in cui scriviamo i risultati si può solo abbozzare un giudizio, non essendo ancora disponibili i dati in cifra assoluta. A quanto pare è andata così, in primo luogo l’astensione è cresciuta –come sempre accade nei ballottaggi- e al di là del solito, per cui ha votato solo la metà degli elettori, ma non nelle due città dove era più incerta la sfida, Milano e Torino, e dove la flessione fra primo e secondo turno è stata più contenuta.

Continua a leggere

Algido Lunnai espone ventidue buone ragioni per votare Sala.

1.    perché devi lasciare Milano e non vuoi rimpianti su quel che lasci
2.    perché i fascisti sono dei gran bravi ragazzi con cui dialogare
3.    perché non ti è bastata l’Expo e vuoi anche le Olimpiadi, i campionati di calcio, il carnevale di Rio e i campionati mondiali di skateboard
4.    perché speri di impietosire l’Isis e così evitare attentati
5.    perché vuoi provare l’ebrezza della sconfitta

Continua a leggere

Lista di sinistra a Milano: non c’è limite all’umana stupidità

Confesso: questa volta ci ero cascato e ci avevo creduto. Ho pensato che, per un momento, quel che resta della sinistra milanese sapesse comportarsi seriamente e cogliere l’occasione: con un Pd diviso su una candidatura altamente sgradita come quella di Sala, con una Sel spaccata in due, con un M5s che faticava ad aggredire la base elettorale del Pd, con una tendenza, pur timida, al rientro delle astensioni, c’erano le condizioni per un notevole successo della sinistra. Dicevo: “Dovrebbero essere dei perfetti imbecilli per non approfittare di un momento del genere”. Esatto: sono degli imbecilli insuperabili.

Continua a leggere

Elezioni comunali di Milano: lo stato dell’arte.

Non manca molto alla presentazione delle liste ma il quadro delle elezioni comunali di Milano è ancora molto fluido. Mancano ad esempio le candidature di M5s e sinistra. Ed iniziamo proprio da queste due caselle.

M5s: era stato il primo ad individuare il candidato nella Bedori che, però, si è ritirata nei giorni scorsi. Non ne ho scritto, nei due mesi in cui è stata candidata perché, pur pensando che non fosse adeguata al compito, non volevo aggiungermi al linciaggio cui è stata sottoposta e che, alla fine, l’ha indotta al ritiro (“non reggo più la pressione dei media” ha spiegato). Mi viene da dire che questa è la riprova del fatto che non si può prendere un cittadino qualsiasi, senza nessuna precedente esperienza politica e candidarlo a cariche di un certo livello e non solo perché queste richiedono un certo livello di preparazione, ma anche perché la lotta politica espone ad una pressione mediatica, aggressioni verbali ecc. che richiedono una “corazzatura” caratteriale.

Continua a leggere