Tag: beppe grillo

Capiamoci una volta per tutte: non sono l’ideologo del M5s

Negli ultimi tempi si sono infittiti pezzi giornalistici (“La Stampa”, “Il Corriere della Sera”, “Repubblica” da ultima “Europa” ed altri ancora) che mi presentano come una specie di ideologo o, peggio, “guru” o varianti del genere del M5s. Così come vedo in fb animati dibattiti sul se mi si debba considerare organico al M5s o no. Tengo a precisare di avere posizioni ideologiche non coincidenti con quelle del M5s (sono e mi confermo marxista). Tornerò a parlare del mio giudizio politico sul M5s in un pezzo ad hoc, qui mi preme chiarire, una volta per tutte, alcuni punti fissi.

1. Non aderisco al M5s non essendo iscritto nel loro registro on line

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Metodo Renzi e squadrismo Cgil: ma che sta succedendo alla sinistra?

Scriveremo dell’”Operazione Renzi”, fra qualche giorno, quando, con la formazione del governo i giochi saranno un po’ più chiari. Per ora non è inutile qualche riflessione sul come questa strana crisi si sta sviluppando. In primo luogo l’opacità che avvolge ormai regolarmente la politica di questo paese: come mai Napolitano ha ritirato il suo patronage a Letta? C’entra qualcosa il siluro Friedman? E, a proposito, come mai Forza Italia si è astenuta sulla messa in stato d’accusa?

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Il golpe della Boldrini e Bankitalia

Chiedo scusa ai lettori tutti ed ai compagni di Sel per l’errore in cui sono incorso scrivendo che Sel aveva votato a favore dello sciagurato decreto. Sono stato tratto in inganno da una mia cattiva lettura dei giornali on line di questa mattina (che per la verità non eccellevano per chiarezza) e dall’appartenenza a Sel del Presidente della Camera Boldrini che rendeva verosimile quella interpretazione. La cosa mi aveva non poco indignato, ma sono contento ci costatare che le cose non stiano così per cui chiedo doverosamente scusa e rimetto il pezzo corretto.

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Proporzionale o maggioritario?

Riporto anche qui i contenuti della prima “pillola” sui sistemi elettorali, pubblicata in settimana sul blog di Beppe Grillo. Appuntamento nei prossimi giorni per le successive puntate.

Introduzione

“Buongiorno, a partire da oggi inizieremo un percorso di discussione di una proposta di riforma del sistema elettorale del M5S. La cosa avverrà in più incontri, dopo ogni incontro ci sarà una discussione, tanto sul blog di Beppe Grillo quanto se lo riterrete sul mio blog personale, dove io continuerò a scrivere articoli integrativi, e su La Cosa. Ci sarà quindi una consultazione on line con il voto su ogni punto e alla fine cercheremo di comporre una proposta organica.

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Ma questo Parlamento può fare una nuova legge elettorale o no?

Recentemente ho rilasciato un’intervista a “La Repubblica” (6 gennaio 2014) che, a causa di qualche taglio, può aver ingenerato qualche equivoco che qui mi sembra il caso di dissipare. Il giornalista mi ha chiesto se ritenevo il Parlamento illegittimo e, pertanto, non in grado di occuparsi della riforma elettorale. Come in altre interviste (ad es. data a “La 7” il giorno 7 gennaio) ho precisato che la questione si pone su due piani diversi, che occorre non confondere: quello giuridico e quello politico.

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Posso dire che Grillo mi ha lasciato un po’ perplesso?

Innanzitutto auguri per il 2014: ne abbiamo davvero bisogno perché non è un anno facile quello che si presenta. Ma, i colpi di fortuna sono sempre possibili e ci speriamo. Ho ascoltato il discorso di Grillo che, per molti versi era del tutto condivisibile e, devo dire, di tono più tranquillo del solito. Come non essere d’accordo sul fatto che c’è stato un terremoto elettorale e che la classe politica fa finta di nulla? Come non dargli ragione sulle dimissioni di Napolitano o l’Euro? O come non concordare sulle critiche ai disastri combinati da Monti? Dunque, su gran parte del discorso non ho nessun problema e sottoscriverei. Tuttavia ci sono tre o quattro punti che mi lasciano molto perplesso a cominciare dalla Corte Costituzionale, alla quale si fa un addebito falso: averci messo sei anni per dichiarare l’incostituzionalità del Porcellum.

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Che facciamo per la legge elettorale?

Il Pd è un partito strano: crede che tutti gli altri siano imbecilli e cerca di infinocchiarli, poi, quando gli altri se ne accorgono e non ci stanno, si lamenta “Voi non volete le riforme”.  Prendiamo la questione delle leggi elettorali. Il Pd è tornato sul suo vecchio amore del maggioritario a doppio turno di cui sarebbe l’unico beneficiario ed il motivo è evidente.

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Lettera aperta a Gianroberto Casaleggio sul reato di clandestinità

Gentile Gianroberto,

(e, tramite te mi indirizzo anche a Beppe Grillo), Ti scrivo a proposito della questione del reato di clandestinità e del dissenso apertosi in proposito con il gruppo M5s al Senato.
E’ in atto una tragedia immane (venerdì sono morte altre 50 persone) rispetto alla quale abbiamo il dovere di fare qualcosa e sono convinto della sensibilità umana tua e di Grillo in proposito. Capisco che occorra discutere sul da farsi, ma non c’è dubbio che qualcosa bisogna fare. E presto. Voi due sollevate una questione di metodo che precede il merito, per cui seguirò questa indicazione discutendo per primo il metodo per poi passare al merito.

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Tanto tuonò che piovve: è la crisi di un governo che non doveva nascere

Ci siamo: la crisi è iniziata come era inevitabile che fosse date le caratteristiche di una maggioranza tenuta insieme con lo sputo e con un Cavaliere tristemente avviato al patibolo. Vediamo ora che può succedere.

Primo nodo da risolvere: Letta cade o no? Questo dipende da diversi fattori: il numero di dissidenti Pdl, cosa farà il M5s e se ci saranno altri dissidenti. Ma, anche se dovesse passare la fiducia al Senato, che prospettive avrebbe? Le dimissioni in massa dei parlamentari Pdl comporterebbero obbligatoriamente le nuove elezioni?

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