Tag: beppe grillo

Grillo deve “dimettersi”?

Si stanno levando molte voci che chiedono le “dimissioni” di Beppe Grillo (ho visto una dichiarazione in questo senso anche di parlamentari del M5s o ex del movimento), anche in questo blog ci sono interventi che vanno in questo senso e qualche autorevole amico me lo ha scritto in una mail privata. Tutti, più o meno, ricordano la frase con cui Grillo diceva che si sarebbe ritirato se non avesse “vinto”. Bene, allora discutiamone.

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Un risultato molto chiaro. Ma non definitivo.

Risultato netto e di non ardua interpretazione: Renzi ha vinto, il M5s ha perso, il centro non esiste più, la destra è in via di dissoluzione, piccole ma significative affermazioni di Lega e Lista Tsipras. Inutile cercare attenuanti o giustificazioni: i numeri parlano chiaro. Ora cerchiamo di vedere cosa c’è “dentro” questi numeri, cercando di tener presenti percentuali e voti assoluti anche se non completissimi (mancano solo 60 sezioni, per cui possiamo ritenere i dati definitivi, salvo piccolissimi discostamenti finali). In primo luogo, va detto che la forte astensione prevista c’è stata, ma si è distribuita in modo molto più disomogeneo del passato: è stata molto alta nel sud e nelle isole, mentre, al contrario i risultati più favorevoli  alla partecipazione si sono avuti nei due collegi settentrionali ed, in parte, al centro.

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Perché voto il M5s. Ma auguri anche alla lista Tsipras

Domenica voterò per la lista del M5s, insieme alla Lega, unica vera opposizione in Parlamento, prima al governo Letta e poi al governo Renzi. Sel, lo dico onestamente, non mi ha soddisfatto su questo piano. E siccome di votare Lega non mi passa neppure per la controcassa del cervello, non mi resta che votare M5s. Ma ci sono anche altri motivi più profondi. Non ignoro i limiti ed i problemi del M5s e su questo sito, chi mi legge deve darmi atto di avere spesso criticato le scelte tanto di Grillo, quanto del movimento in quanto tale. Non ignoro affatto  le sue difficoltà a darsi una cultura politica omogenea ed un modello organizzativo soddisfacente.

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Sondaggi e previsioni: vi propongo un gioco

Nelle elezioni precedenti si osservava una tendenza dei sondaggi a “convergere”; cioè, dato un punto di partenza per ciascuna società demoscopica, man mano che la campagna elettorale andava avanti, i risultati tendevano ad avvicinarsi fra loro, assestandosi intorno ad un valore mediano, con “aggiustamenti” anche vistosi di ciascun sondaggio. In queste elezioni, al contrario, si assiste ad una maggiore “stabilità” del responso di ciascuna società, i cui dati, da settimana a settimana, oscillano di frazioni quasi sempre inferiori all’unità (in genere fra lo 0,3% e lo 0,5%). Il risultato è che, a tre settimane dal voto, abbiamo previsioni molto distanti fra loro: il Pd è dato fra il 30% (Tecnè) ed il 35,4% (Swg), il M5s fra il 21,9% (Swg) ed il 25,5% (Datamedia) e Fi fra il 17% (Demopolis) ed il 22,9% (Tecnè).

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Io e la sinistra: mi sa che non ci siamo capiti

Ho l’impressione che diversi miei lettori non abbiano chiara la mia collocazione nei confronti della sinistra e scrivano autentiche sciocchezze. Molte cose le ho già dette, però non farà male spiegarsi una volta di più (poi non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, ma non ci posso fare niente). Allora, iniziamo da un punto: io ero e resto un uomo di sinistra, come sono sempre stato per tutta la mia vita e non permetto a nessuno di metterlo in discussione, tantomeno a chi, mi pare, non abbia le stesse credenziali di vita e pretende di avere una sorta di diritto di accreditamento che gli viene non si capisce da cosa. Naturalmente, tutto sta a capirsi sulle parole e stabilire che significa sinistra.

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L’Italicum? Una pazzia incostituzionale

Segnalo una intervista che ho rilasciato per l’Espresso in cui spiego perchè l’Italicum falsa la rappresentanza più del “Porcellum”

di Luca Sappino

«L’Italicum falsa la rappresentanza più del Porcellum» dice Aldo Giannuli, professore e consulente («a titolo gratuito» rivendica) del Movimento 5 Stelle sulla legge elettorale: «definirla proporzionale è da analfabeti». L’Italicum appena approvato alla Camera e ora al giudizio del Senato, insomma, è «una pazzia in spregio della Corte», valuta Giannuli mettendo in serie «clausola di sbarramento, premio di maggioranza, doppio turno e liste bloccate». La proposta del Movimento, per cui Giannuli ha prodotto delle lezioni video, non è che sia tanto meglio: «anche quella ha un alto livello di disrappresentanza». Insomma: «non è la legge Giannuli». E poi, «poteva esser pronta prima», è vero, «anche se questo parlamento non avrebbe fatto una legge diversa». Parla anche delle espulsioni, Giannuli: «sono la conseguenza diretta» dice, «del meccanismo delle parlamentarie, che evidentemente non funziona». Ma non solo: «sono inevitabili, in un gruppo che ha dentro destra e sinistra».

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Una risposta a proposito del M5s

Esaurite le scadenze che mi hanno tenuto maggiormente occupato, lasciando che si accumulassero “sulla scrivania” del sito molte questioni, mantengo la promessa di intervenire sui temi di cui mi si era fatta richiesta. Intanto, ringrazio sia Angelo che Lorenzo per avere introdotto la discussione, rispettivamente, su Venezuela e Ucraina come meglio non si sarebbe potuto; dirò anche la mia su queste due questioni, prima però mi tocca occuparmi del M5s, e delle sue “purghe” interne, dato che qualcuno mi ha accusato di doppiopesismo. Nessun doppio peso: vengo al merito della questione.

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Ancora sul “duello” Grillo-Renzi

Come era prevedibile, lo scontro ha spaccato l’opinione pubblica fra sostenitori e detrattori dell’uno e dell’altro. Se devo dar retta ai mini-sondaggi dei quotidiani (“Corriere” “Repubblica” “Il fatto” ecc.) mi sembra che la peggio tocchi a Grillo, ma anche Renzi non trionfa e non pochi segnano “hanno fatto male tutti due. Anche negli interventi che leggo in giro c’è più o meno la stessa aria di giudizi troppo tagliati con l’accetta: insomma mi pare che il confronto abbia acceso le rispettive tifoserie ma spostato abbastanza poco in termini di consensi.

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Il confronto Grillo Renzi

Ho seguito il confronto fra Renzi e Grillo. Nel merito sono d’accordissimo con il giudizio espresso da Grillo su Renzi, come persona che rappresenta i poteri forti a cominciare da quelli finanziari. Nessun dubbio in proposito e ricordarlo non è male. Così come è bene tener presenta anche la scarsa credibilità del personaggio che smentisce quello che ha detto 1 ora prima. Quello che mi ha lasciato perplesso è stato il modo con cui Grillo si è giocato l’incontro.

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