Tag: beppe grillo

Il M5s dopo la manifestazione di Palermo e il ritorno di Beppe Grillo

La manifestazione nazionale del M5s, non è stato un appuntamento come gli altri, questa volta perché troppe cose seno cambiate dall’anno scorso: in primo luogo la scomparsa di Roberto Casaleggio, poi le elezioni amministrative con il grande successo di Roma e Torino, l’approssimarsi di uno scontro di importanza primaria come il referendum, le difficoltà della giunta romana, il clima nervoso nel movimento, a cominciare dal Direttorio ecc ecc.

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Beppe Grillo e la proposta dell’algoritmo: un’idea interessante?

Beppe, come al solito, esagera, però ha avuto un’idea eccellente da non lasciar cadere. Ultimamente infatti ha detto che ci vorrebbe un algoritmo per calcolare quanto l’azione di un eletto (in Parlamento o in un ente locale non importa) rispecchi il suo programma e quanto lo disattenda o lo smentisca e, oltre una certa soglia, scatterebbe automaticamente l’espulsione dal M5s: Beppe userebbe la scimitarra anche per sbucciare le mele, però l’idea in sé è tutt’altro che sbagliata e meriterebbe d’essere applicata agli eletti di tutti i partiti.

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M5s unioni civili e libertà di coscienza: ragioniamo a mente fredda.

Anche sulla legge sulle unioni civili si è scatenata una tempesta intorno al M5s, ma che va molto ridimensionata, a guardar bene le cose. Capiamoci: sono un sostenitore della legge, compresa le stepchild adoption, che venga approvata ed invito i parlamentari M5s a votarla così come è e senza stralci. Ma mi sembrano poco motivate, le accuse della stampa a Grillo di aver fatto chissà quale reato, ammettendo la libertà di coscienza.

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Il Movimento 5 stelle è un movimento populista?

Spesso si accusa il M5s di populismo (con evidente segno negativo dell’espressione e cioè come sinonimo di demagogia, rozzezza culturale, ribellismo inconcludente) e il movimento, per parte sua, ha reagito facendo sua quella definizione ma con segno politico (se democrazia è “governo del popolo”, il populismo è movimento di popolo, dunque è sinonimo di democrazia). Come stanno le cose?

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Il M5s sulla questione dei profughi: questa volta proprio non ci siamo.

Immaginiamo una situazione di questo tipo: su un’autostrada, ai margini, c’è una persona in evidente pericolo di vita, a terra, svenuto ed insanguinato perché ha avuto un incidente. C’è un’auto che sta passando: la scelta è fermarsi a soccorrere il malcapitato, mettere il triangolo di emergenza, chiamare il soccorso stradale ecc. o tirare dritto.

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Verso le regionali: la posta in gioco.

Siamo ormai alla vigilia delle elezioni regionali che si terranno in Liguria, Veneto, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Puglia. Un test minore, rispetto agli altri anni, sia perché si tratta solo della metà delle regioni a statuto ordinario, sia perché delle regioni “maggiori” in questo caso ce ne sono solo due (Campania e Veneto), pertanto avranno un peso politico inferiore al passato. Ad esempio il totale generale sarà scarsamente significativo, sia per la ristrettezza del campione, sia per la sua disomogeneità (la quota delle regioni rosse, ad esempio è sovrastimata rispetto alla media nazionale e così anche le regioni meridionali), inoltre in questa occasione pesano troppo i fattori locali in diverse regioni (Liguria, Veneto, Campania, Puglia).

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Quale è lo spazio politico del M5s?

Il M5s sta attraversando una fase difficile, come sempre lo sono le trasformazioni: da bruco non si diventa farfalla, senza passare per lo stadio problematico della crisalide. I movimenti di protesta nascono nel “punto zero” (o di “confusione”) di un sistema politico, ma, se non vogliono implodere, devono poi definirsi occupando una posizione precisa nello spazio politico, soprattutto se intendono trasformarlo.

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