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Movimento 5 stelle: cosa farà dopo la vittoria?

Il mio precedente intervento sul Movimento 5 Stelle ha scatenato subito un dibattito molto nutrito ed acceso nel blog. Nell’impossibilità di rispondere a ciascuno, farò delle considerazioni generali, per parlare poi del possibile futuro del movimento. Gli interventi sono stati di tono molto diverso, alcuni più intransigenti altri più pacati, ma nel complesso mi sembra che abbiano riflesso da un lato le speranze e gli entusiasmi di chi segue Grillo ed i suoi e, dall’altro quella antipatia di quasi tutta la sinistra. E le recriminazioni reciproche non sono mancate: da un lato c’è chi rimprovera ai grillini  il “culto della personalità” del “capo”, l’intolleranza verso chi avanza critiche (sottolineando tutti gli interventi più intemperanti; e ce ne sono stati anche in questa sede), i rapporti con la “Casaleggio” come sintomo quantomeno di una ambiguità e ne ricava la diagnosi della gestazione di un nuovo movimento di destra. Dall’altra sponda si sbandiera il successo per decretare superate ed anzi morte tutte le altre opzioni politiche, per definire il conflitto fra il “popolo” e la “casta” come l’unica linea di divisione importante e reagisce accusando gli altri di non comprendere la novità di questo movimento che (al solito) non è né di destra né di sinistra, ma una cosa che si colloca al di fuori delle tradizionali categorie politiche tradizionali. Poi qualcuno mi ha anche invitato a “scrivere qualcosa di più sensato la prossima volta”. Obrigado!

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Grillo ed il boom del Movimento 5 stelle

Come era nell’aria, Grillo ed il suo movimento hanno ottenuto uno strepitoso successo alle amministrative sfondando nelle città del Nord e sembra avviato ad un notevole successo nazionale che potrebbe anche superare il 10%. Va detto che nei centri minori il movimento esiste poco anche al nord e che nel sud (anche in una grande città come Palermo)  si attesta su percentuali assai inferiori. Va però considerato l’effetto “valanga” che può determinarsi con questo risultato e che la credibilità dei partiti ormai sta sprofondando nei numeri negativi. La crisi inizia a mordere e chiede atteggiamenti radicali, mentre l’esperimento di Monti sembra avviato ad un malinconico declino.  Questo sta creando una forte reazione da parte dei partiti (cosa del tutto comprensibile) che cercano di esorcizzare il fantasma con l’accusa di demagogia antipolitica ecc. Un numero di varietà già visto e fallito con la Lega 20 anni fa. Ma Grillo raccoglie antipatia anche da Sel, Rifondazione ed Idv (che ne temono la concorrenza) e dall’estrema sinistra dei centri sociali e del sindacalismo di base che non ne apprezzano le sortite di destra e l’esasperato legalismo.

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Il Movimento 5 stelle ed il “punto di confusione” – 1 parte

Ma il movimento di Grillo è di sinistra o di destra? Alzi la mano chi non si è fatto questa domanda. Prendiamo il discorso un po’ alla larga.
Quasi 30 anni fa, discutendo con il mio amico Franco Acanfora del nascente movimento ecologista, ci chiedevamo se e in che senso esso potesse essere considerato di sinistra. Infatti, anche se gran parte del suo personale politico proveniva dal Pci, da Dp o dai radicali, il movimento rifiutava qualsiasi etichettatura, auto collocandosi fuori dal  tradizionale continuum destra-sinistra.  In effetti, il fenomeno presentava caratteristiche piuttosto insolite: esprimeva forte diffidenza verso la tecnologia e lo sviluppo economico (posizione di destra per i parametri dell’epoca), ma esprimeva una generica ispirazione libertaria (non condivisa da tutti ma dalla maggioranza) che lo collocava a sinistra, mentre sui temi sociali esso  non esprimeva una posizione univoca, per cui non era classificabile. Ugualmente era poco chiaro quale fosse la posizione dei verdi in tema di laicità o di riforme dell’appartato statale. Socialmente si trattava di un’area di opinione molto eterogenea, salvo una prevalente caratterizzazione urbana. Le stesse considerazioni potevano essere fatte per i radicali decisamente laici e libertari, quel che li collocava a sinistra del Pci (e, infatti, molte campagne per i diritti civili furono fatte con Lotta Continua e Dp), ma che, in politica economica, pur dichiarandosi “socialisti autogestionari”, condividevano le posizioni di Ugo La Malfa che, al tempo, erano considerate di centro o di centro destra. Poi dagli anni novanta scomparve ogni riferimento al socialismo sostituito dal più oltranzistico neo liberismo. Quanto alle innovazioni tecnologiche, erano passati da una convinta battaglia a favore del nucleare, nei primi sessanta, alla testa del nascente movimento anti nucleare negli ultimi settanta.

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Grillo e Napolitano

Grillo, reagendo ad alcune dichiarazioni di Napolitano contro  “la demagogia antipolitica” che alludevano al Movimento 5 stelle,  ha attaccato il Presidente  della Repubblica: “Ci si mette anche questo presidente dei partiti, ma qui è in gioco la Costituzione. Noi non siamo l’antipolitica, abbiamo già 130 consiglieri, lui deve stare super partes”. Immediate le critiche e dissociazioni di Di Pietro, Bersani ecc. che parlano di insulti al Presidente e di critiche inammissibili. La definizione di Napolitano come “presidente dei partiti” non mi sembra esatta (semmai tende a prevaricare le forze politiche ed essere più sensibile verso le ragioni della finanza), ma sinceramente di insulti non ne vedo, tanto più che si tratta della reazione ad un “intervento a gamba tesa” del Presidente nei confronti del loro movimento. Non intendo occuparmi qui della protesta grillina e del suo carattere più o meno antipolitico (ne parleremo in un prossimo pezzo) qui il punto da capire è: “il Presidente della Repubblica è criticabile? Ed entro quali limiti?”.

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Elezioni: non ci giochiamo solo Milano ma l’Italia.

Anche se il movimento 5 stelle mi lascia perplesso per diversi aspetti (non ultimo per una certa idolatria legalitaria) domenica voterò per il suo candidato sindaco MATTIA CALISE. Il mio amico PISAPIA avrò modo di votarlo al secondo turno, quando si deciderà chi è il sindaco di Milano. Segnalo anche gli amici che stimo disseminati nelle varie liste della sinistra:
Nunzia AUGERI nella lista della Federazione della Sinistra
Ada GIGLI MARCHETTI nella lista Milly Moratti
Yuri GUAIANA Lista Boninno Pannella
Mirko MAZZALI in Sel.
Esaurite le doverose segnalazioni d’occasione, veniamo al merito politico.

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