Tag: bce

Commissione di inchiesta: Renzi se la prende troppo calda per essere solo una questione di banche di provincia.

La pausa natalizia, come era prevedibile, ha messo la sordina su tutta la politica interna ed in particolare sulla questione delle banche. Ora vedremo se la storia riparte, ma nel clima dei giorni precedenti alle feste, c’è stata poca attenzione ad una serie di avvenimenti più o meno piccoli che, messi in fila, meritano d’essere meditati.

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Germania ed Europa.

In Germania c’è sempre stato un “partito antieuro” incarnato dalla Bundesbank, guardiana inflessibile del rigore monetarista che impose la clausola per la quale la Bce non può acquistare titoli di debito degli stati (unica banca centrale al mondo che non ha la funzione di prestatore di ultima istanza).

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Si apre il dibattito sull’Euro in Rifondazione comunista?

Di seguito vi propongo il testo dell’interevnto (nella riunione di luglio scorso della Direzione di Rifondazione Comunista) di Dino Greco, già seretario della Camera del lavoro di Brescia ed ultimo direttore di Liberazione. Nonostante mi sembra che faccia molti “sconti” a Tsipras, il discorso mi sembra un interessante avvio di dibattito sulla questione dell’Euro all’interno di Rifondazione, è auspicabile che esso abbia seguito. AG

Intervento di Dino Greco alla Direzione del Prc del 25 luglio 2015 sulla questione greca
La cosa più semplice, diretta e, purtroppo, definitiva l’ha detta Lucio Carracciolo (direttore di Limes), quando ha scritto che dopo l’accordo della capitolazione “la Grecia cessa di esistere come Stato indipendente”.

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Varoufakis: fra alto tradimento, arcana imperii e politica da cabaret.

L’ex ministro delle finanze greco, Gianis Varoufakis, una decina di giorni fa, in una conversazione privata durante una conferenza presso Official Monetary and Financial Institutions Forum (OMFIF), ha detto che esisteva “un piano B”, nel caso i negoziati fossero falliti, per realizzare una nuova moneta grec, aggiungendo di essere stato autorizzato da Tsipras sin da prima delle elezioni e di aver “lavorato sotto traccia” con un piccolo team con a capo l’economista Usa James Galbraith, figlio del celebre John Kennet Galbraith.

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Perché l’Europa unita non si fa e non si farà? I nemici d’Europa.

La stanca riproposizione del mantra dell’unità politica del continente scansa accuratamente di misurarsi con l’esame clinico obiettivo delle condizioni del progetto. Si tratta di qualcosa di ancora vitale o no? Perché, a sessanta anni dal fallimento del primo progetto di unificazione politica dell’Europa, la Ced, si è sviluppata una crescente integrazione economica e poi monetaria, ma l’unificazione politica si è definitivamente insabbiata?

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L’Euro: una moneta senza Stato. Ma è proprio vero che non ha Stato?

Giovedì 23 luglio, Ignazio Visco ha rilasciato una intervista al “Il Foglio” nella quale gira insistentemente intorno ad un concetto: l’Euro non può durare a lungo senza uno Stato. Visco richiama, a questo proposito, anche un libro di Padoa Schioppa che sosteneva già 10 anni fa che l’Euro non sarebbe durato a lungo come moneta “sovra statuale”.  Ma va, ma non mi dire! Questa sì che è una novità!

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Grecia: vince il No.

Grande è stata la saggezza del popolo greco che, nonostante la serie di errori tattici di Tsipras e Vanoufakis, ha scelto massicciamente il No. Il peggio (la vittoria della Merkel e dei suoi servitori greci, italiani, francesi ecc.) è stata scongiurato. E’ un test degli umori reali dei popoli europei (quantomeno quelli del sud) nei confronti della fallimentare politica dell’austerità.

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Merkel-Tsipras: chi ha vinto?

La trattativa di venerdì si è conclusa con un accordo, per il quale l’ Europa accorda finanziamenti ad Atene per altri quattro mesi e Tsipras accetta di offrire un programma di risanamento nel senso auspicato da Francoforte. Chi ha vinto? Le reazioni sono contrastanti: la base di Syriza è in rivolta, con Manolis Glezos in prima fila che parla di capitolazione e di accordo inaccettabile, sulla stessa lunghezza d’onda alcuni giornali italiani, pur simpatizzanti di Tsipras, come il “fatto” che parla di resa. Vice versa, la stampa economica di destra (in prima fila il “Sole 24 ore”) è d’accordo con il premier greco che canta vittoria e parla di un successo di Atene. Chi ha ragione?

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