Tag: attentato parigi

Strage di Parigi: una prima interpretazione.

A tre giorni dalla strage, e dopo l’uccisione di tutti i terroristi coinvolti nella vicenda, possiamo tentare un primo bilancio per cercare di capire cosa è successo e che sedimento politico ha lasciato l’episodio.

Dico primo bilancio perché non sappiamo se la cosa è finita qui. Preoccupa molto la manifestazione di oggi: centinaia di migliaia di manifestanti, con alla testa 45 capi di stato e di governo di tutto il mondo sono un obiettivo golosissimo da colpire e, purtroppo, molto facile, più facile della strage di Charlie.

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L’Attentato a “Charlie Hebdo”, il jihadismo europeo e la nostra sicurezza nel contesto internazionale

Un sincero ringraziamento a Lorenzo Adorni per gli articoli molto interessanti e dettagliati con cui sta contribuendo all’analisi in questi giorni. Aldo Giannuli

Il grave attentato alla redazione del giornale “Charlie Hebdo” ha dato luogo non solo a numerosi interrogativi su quanto è accaduto, ma ha anche posto notevoli domande sulla reale pericolosità del fenomeno jihadista in Europa. E’ utile valutare questi aspetti alla luce di quanto accaduto in passato e analizzando la recente storia del contrasto al terrorismo islamico in Europa.

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La strage di Parigi: che puzza di bruciato!

Come in tutti i “grandi casi” (Kennedy, piazza Fontana, Palme, 11 settembre, morte di Osama bin Laden ecc. ec.), anche in questo di Parigi, i conti non tornano e ci sono un sacco di cose da spiegare:

1. come mai un obiettivo sensibile -come la redazione di Charlie Hebdo- era così debolmente protetto? Vista da questo angolo visuale, la vignetta che presagiva l’attentato appare come una cosa più sinistra di un semplice presentimento.

2. i servizi francesi sono fra i migliori del mondo ed hanno una scuola di pensiero molto avanzata, ma poi si fanno fregare in questo modo da tre ragazzi che vanno in giro armati di kalashnikov a  fare strage di giornalisti? A quanto pare, sembra che non abbiano alcun controllo dell’ambiente jihadista presente sul proprio territorio, al punto di non essere capaci di monitorare neppure i reduci dalle guerre mediorientali.

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