Attentato di Brindisi: il punto sulle indagini
Partiamo da una considerazione generale: se una indagine non si indirizza verso la pista giusta nei primi trenta giorni, molto probabilmente non arriverà a buon esito. Come è facile immaginare, la maggior parte delle acquisizioni documentali (impronte, filmati, tracce di liquidi umani, analisi dei reperti ecc.) vengono effettuate subito, dopo, se esse non sono state raccolte, molto probabilmente andranno perdute. Allo stesso modo, la memoria dei testimoni andrà “sfuocandosi” e perdendo particolari. Nei casi di grande impatto sociale, come quello presente, si corre il rischio che i testi “rileggano” i loro ricordi alla luce delle trasmissioni televisive, degli articoli di giornale o delle discussioni, per cui la loro memoria “si sporca” mescolando cose vere con altre suggestive.
Inoltre, dei dati mal assunti o mal compresi o semplicemente estranei al caso, continuano a restare nel fascicolo processuale esercitando una funzione depistante anche a distanza di molto tempo.