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Piazza Fontana: archiviata la doppia bomba

Leggo sul Corriere della Sera (28 aprile 2012) della decisione della Procura di Milano (dott. Armando Spataro e dott.ssa Grazia Pradella) di archiviare la denuncia presentata dai familiari delle vittime che chiedevano la riapertura delle indagini sulla strage di Piazza Fontana, sulla base degli elementi forniti da Paolo Cucchiarelli, cui si erano aggiunti altri elementi (sembra nuovi testi) trovati dal ten. Col. Massimo Giraudo.

1-IL LIBRO DI CUCCHIARELLI: MISTER X E LA DOPPIA BOMBA.

Sul libro di Paolo Cucchiarelli ho scritto sin dal momento in cui è uscito e non mi ripeterò in dettaglio: nonostante il poderoso recupero di elementi dimenticati, l’ipotesi centrale che rimetteva in gioco Valpreda, da un punto di vista logico non si mantiene in piedi. Per di più ci sono errori documentali stratosferici crudelmente segnalati da Adriano Sofri (come la bionda modella norvegese scambiata per il sosia di Valpreda!) e l’ipotesi che ci fossero 2 bombe in tutti gli attentati di quel giorno, 2 taxi, due sosia (due di tutto!), mi è sempre sembrata una cosa impossibile da prendere sul serio.  Soprattutto, mi lasciava a dir poco perplesso la presenza fra le fonti qualificanti di un misterioso “Mister X”, un fascista  che sa tutto che spiega tutto ma che non vuol essere nominato. I giornalisti ricorrono spesso a fonti anonime nel proprio lavoro, assumendosi la responsabilità di quel che riportano, ma questo è accettabile in un articolo di quotidiano o di settimanale, non in un libro con pretese storiografiche. La cosa, però, poteva avere un interesse processuale: sapere chi fosse Mister X ed ascoltarlo avrebbe potuto consentire una verifica totale o anche solo parziale delle sue affermazioni oppure, al contrario, smentirle e risolvere un potenziale depistaggio.

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Un’altra medaglia per la nostra Magistratura.

Un’altra medaglia per la nostra Magistratura.

La mia scarsa considerazione per la corporazione giudiziaria di questo paese ha avuto una ulteriore conferma dalla sentenza per il caso Abu Omar: condannati tutti gli agenti della Cia  (peraltro latitanti, quindi di fatto imperseguibili), assolti i dirigenti del Sismi Nicolò Pollari e Marco Mancini e i loro sottoposti Giuseppe Corra, Raffaele Di Troia e Luciano Di Gregorio. Si badi che la responsabilità di questi ultimi nel rapimento non era in dubbio: le indagini di Armando Spataro e della polizia giudiziaria che lo assisteva non lasciavano dubbi in proposito. Ed anche la difesa di Marco Mancini e Nicolò Pollari  ha ammesso che i due erano perfettamente al corrente dell’azione che avevano approvato. Dunque, il punto non è se essi abbiano commesso il fatto loro ascritto, ma se esso costituisca reato.

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