Nella primavera prossima si voterà per il sindaco di Milano, ma forse anche di quello di Roma e, in questo caso, sarà un appuntamento decisivo per le sorti di tutte le forze politiche. Ma, anche la sola Milano, sarà un test suscettibile di dare indicazioni più generali. Vediamo nell’ordine cosa può attendersi e cosa temere ciascun partito. Il Pd è sicuramente quello più esposto dopo la batosta (pardon: il successo) del 31 maggio e se la tendenza al calo dovesse confermarsi o proseguire, le politiche non sarebbero più così scontatamente vinte dal Pd e, probabilmente, si aprirebbe una “notte dei lunghi coltelli già da prima. Vice versa, se la lista di partito dovesse avere un buon risultato, cioè più verso il risultato massimo delle europee, anche se, per un caso, dovesse esser perso il sindaco, per il Pd sarebbe il segnale di ripresa dopo la doccia fredda del 31 maggio.
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