Riflessioni sulla campagna del NO e sulle prospettive della Sinistra in Italia.
A mente fredda possiamo fare qualche riflessione sulla campagna referendaria, in particolare in riferimento allo stato della sinistra italiana.
A mente fredda possiamo fare qualche riflessione sulla campagna referendaria, in particolare in riferimento allo stato della sinistra italiana.
Cari compagni,
come potete facilmente indovinare, sono dalla vostra parte, senza alcuna riserva, nella polemica che vi oppone al Pd e sento il dovere di dirlo apertamente. Ma non vi scrivo solo di questo: siamo in un momento decisivo per le sorti della nostra democrazia e le scelte che ciascuno di noi farà peseranno per molto tempo sul tipo di paese che verrà fuori da tutto questo. E, quindi, conviene esser franchi ed andare alla sostanza dei problemi.
Ho casualmente appreso della scomparsa di Giorgio Salamanna, presidente dell’Anpi barese, accaduta il 28 giugno scorso. Giorgio, che aveva 91 anni, era stato partigiano in Montenegro, poi catturato dai tedeschi fu internato in un lager nei pressi di Belgrado.
Danilo De Biasio, voce storica di Radio Popolare risponde all’articolo di Elio Catania, dedicato al 70° della Liberazione ed alla “memoria pulita” di pochi giorni fa. Che ne nasca un dibattito?
Di Danilo De Biasio, Radio Popolare. Dal 25 aprile mi domando cosa ha permesso la riuscita di un’iniziativa come #liberidiballare, una serata di ballo – come fece il primo sindaco della Milano liberata dai nazifascisti – organizzata da Radio Popolare, Anpi, Arci e Insmli. Giuro che non è uno spot, ma una domanda che riguarda profondamente il tema che giustamente pone Elio Catania: è possibile ricostruire la storia (recente) di una nazione senza cadere in forme di revisionismo o di sterilizzazione? La mia risposta è sì,si può fare.
Il 21 agosto scorso, pubblicavo su questo blog una lettera aperta all’Anpi sulla lapide ad Umberto Ceva presso l’ex Bulk in via Bramante. Mi fa piacere comunicarvi la risposta dell’amministrazione comunale che, due giorni dopo, ha disposto un sopralluogo. Diversi lettori di questo blog avevano inviato mail all’ufficio del sindaco sollecitando un intervento: forse questa nostra piccola iniziativa è servita a qualcosa. Ne sono molto contento.
“Gentile Cittadino/a,
rispondiamo alla Sua e-mail in merito alla targa dedicata alla memoria del partigiano Umberto Ceva.
Gli amici della sezione centro dell’Anpi mi fanno sapere che già seguono la vicenda della lapite ad Umberto Ceva e di aver avuto assicurazioni dal costruttore che essa verrà rimossa e conservata a sua cura. Lode ai compagni della sezione centro dell’Anpi per essere intervenuti tempestivamente. Però la cosa non mi sta affatto bene in questi termini, perché:
1- si conferma che l’amministrazione comunale non ne sapeva nulla, non ha fatto nulla e continua allegramente ad infischiarsene. Diversamente il costruttore avrebbe detto di aver ricevuto precise istruzioni in merito. Bella figura per una amministrazione che si dice di sinistra!
Alle sezioni Anpi di Milano
(e p.c alla giunta Pisapia)
Cari amici,
passando per via Bramante con il n14 ho visto che si stanno ultimando i lavori di demolizione dell’ex “deposito Bulk”. Resiste (ma credo per pochissimo) solo un esile muro esterno, sul quale è posta la lapide ad Umberto Ceva che lavorava presso quei laboratori nei quali fu arrestato, il 30 ottobre 1930, dall’Ovra nel corso della retata contro Giustizia e Libertà. Si uccise poco dopo per non parlare. Una delle figure più belle dell’antifascismo milanese e direi italiano. Va da sé che salvare la lapide (e, magari, rimetterla sul fabbricato che sorgerà dopo la demolizione) dovrebbe essere un punto d’onore per gli antifascisti di questa città e per la giunta comunale -che mi dicono essere di sinistra-. Voi che ne dite? Vogliamo muoverci? Ho visto che anche il giornalista Andrea Riscassi ha segnalato la questione.
Che ne dite di tempestare di mail il sindaco invitandolo a fare il suo dovere? Invito anche i lettori di questo blog. Questa è la mail:
sindaco.pisapia@comune.milano.it