Sulle bombe alle ambasciate.

A quanto pare, gli inquirenti puntano sulla pista anarco-insurrezionalista a cavallo fra Italia e Grecia e la cosa ci sta benissimo, perchè gli elementi non mancano: l’attentato all’ambasciata svizzera richiama alla memoria l’ordigno incendiario trovato nei suoi pressi il 5 ottobre, che conteneva il messaggio “Costa, Silvia e Billy liberi” (tre anarchici che erano stati arrestati ad aprile a  Zurigo sospettati di progettare un attentato contro la succursale di una multinazionale). Peraltro, sempre in Svizzera è detenuto anche Marco Camenisch, altro anarchico coinvolto in vicende simili. Inoltre, a novembre in Grecia vennero inviati diversi pacchi esplosivi indirizzati a diverse sedi diplomatiche fra cui quella elvetica e la provenienza sembrò quella dei cd anarco insurrezionalisti.
Peraltro si sa di un legame fra anarco insurrezionalisti greci ed italiani, per cui gli indizi davvero non mancano.
Ma è anche vero che le rappresentanze diplomatiche di Zurigo erano state minacciate anche da organizzazioni del fondamentalismo islamico.

Quello che, però, non quadra con l’attentato all’ambasciata cilena, che, invece, riporta alla pista anarco-insurrezionalista: in occasione  degli attentati del dicembre 2009 all’universita’ Bocconi di Milano e al Cie di Gradisca d’Isonzo, comparve una rivendicazione firmata  ‘Sorelle in armi – gruppo Mauricio Morales’ (un anarchico di 27 anni morto il 23 maggio del 2009 a Santiago del Cile, mentre portava un ordigno nello zaino).
Pertanto, il quadro indiziario è abbastanza coerente ed indirizza in quella direzione. Dunque, un caso semplice? Non è detto.

Intanto, è sempre possibile che uno che voglia creare un clima di tensione per tutt’altri fini, si metta sulla scia di quei precedenti, proprio per sviare l’attenzione sfruttando una pista scontata. Può trattarsi delle cose più diverse: mani interne o internazionali, pubbliche o private e forse anche di mala vita organizzata per chissà quale scopo. Certo si tratta di piste oggi solo teoriche e molto deboli, ma non per questo da non mettere nel conto come sviluppi potenziali, qualora emergesse qualche indizio.

In secondo luogo, dire pista anarco insurrezionalista è dire una cosa non proprio chiara, anzi… Proprio nel singolare intruglio italo-ellenico costituitosi nei mesi scorsi ad Atene, sono comparse figure tutt’altro che tranquillizzanti, con precedenti per reati comuni anche gravi  e che emanano un discreto odore di servizi segreti. Per cui la pista può benissimo essere quella, ma non sappiamo sin dove arriviamo seguendola. Dunque, anche qui molta prudenza senza mettere carri davanti ai buoi.

Anche perchè non è neppure da escludere che altri gruppi abbiano preso la palla al balzo per far salire il grado di tensione che già c’è nel paese dopo il 14 dicembre. Motivo di più per ritenere irresponsabile il comportamento di un governo che, con il ventilato decreto in materia di ordine pubblico, butta altra benzina sul fuoco, spingendo la protesta di massa verso pratiche di questo tipo. Al contrario, la situazione suggerirebbe di tenere ben distinto il tavolo del confronto politico con l’opposizione sociale da quello delle inchieste per fatti torbidi di questo genere tutti da chiarire e senza risultati scontati sin da prima di fare l’inchiesta.

Aldo Giannuli, 24 dicembre ’10

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Aldo Giannuli

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Comments (4)

  • concordo con questo suo post.Oltretutto o gli anarchici sono idioti totalmente-visto la tempestività delle loro apparizioni dinamitarde- oppure è una scusa buona che il popolo si beve ,usata dai servizi per mantenere la tensione nella nazione
    Propendo per la seconda tesi,anche se non stimo per nulla il mondo anarchico

  • Intervento opportuno.

    Ne approfitto per esporre un po’ di fatti, qualche ipotesi, e dei dubbi.

    Questi anarco-insurrezionalisti (o anarco-qualcos’altro) intervengono sempre al momento giusto.

    In Italia inviarono le lettere esplosive alla moglie di Prodi proprio nei giorni in cui Prodi, da Presidente della Commissione Europea, criticava l’invasione dell’Iraq da parte degli USA.

    Poi mandarono due bombe a due sottosegretari (alla difesa e all’istruzione, con lo stesso cognome) del governo Prodi, quando il Ministro della Difesa Parisi si occupava dell’allargamento della base USA di Vicenza ed aveva bisogno di un qualche incoraggiamento per approvare in fretta il progetto: recentemente esponenti di Rifondazione hanno dichiarato che in via riservata il Governo li sollecitava a fare le manifestazioni contro.

    Successivamente Repubblica pubblico’ un articolo di Pinna (17.01.2007) con il quale si ipotizzava che dietro gli anarco-insurrezionalisti si celasse una qualche attivita’ di servizi segreti.
    http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=D609C

    Recentemente, dopo le lettere esplosive che dalla Grecia andavano in varie parti d’Europa, mi sono chiesto cosa poteva esserci dietro: due/tre giorni dopo leggo di una riunione internazionale in estremo oriente dove il FMI (presieduto dal francese Strauss-Kahn) e gli altri paesi europei, insieme alla Cina, hanno bocciato la proposta del ministro del Tesoro USA di mettere un limite all’import/export delle nazioni: proposta che aveva la caratteristica non trascurabile di essere ritagliata su misura quasi esclusivamente sugli interessi nazionali USA.

    Piu’ recentemente, il ministro Mantovano ha fatto una dichiarazione strana (solo lui, e solo una volta).

    A proposito dei disordini a Terzigno per il blocco della discarica ha dichiarato che era tutta colpa degli anarco-qualcosa (insurrezionalisti, sindacalisti?): la cosa ancora piu’ strana e’ che dopo le dichiarazioni di Mantovano i giornalisti testimoniarono che effettivamente a Terzigno c’era una certa attivita’ di giovani che venivano da fuori: da un quartiere napoletano famoso per la sua pirotecnica tifoseria calcistica, senza alcuna connotazione camorristica o politica.

    Da notare che la crisi Napoletana ultima e’ stata causata proprio dalla chiusura della discarica di Terzigno.

    Il sistema era in equilibrio precarissimo, e Terzigno era il punto debole: bloccata quella discarica si bloccava tutto.

    Ora, io forse forse scrivendo un raccontino di fanta-politica, pero’ visto che esiste questo blog per raccontarci delle storie, l’ho voluto scrivere, tenendo conto che, dai precedenti, gli anarco-qualcosa sembrano essere sempre i messaggeri di qualcun altro.

  • Tutto ciò, tutto quello che inizia ad accadere, non è che la conferma di quanto Lei ebbe modo di esporre nel corso dell’intervista inserita le programma Blu Notte sugli anni di piombo: un tentativo, speriamo maldestro, di riportare il Paese in quello stato di conflitto sociale che possa permette agli “assetti di potere la loro perpetuazione”.
    Cordialmente,
    FT

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