Sulla contro-riforma della giustizia.

Con molto piacere pubblichiamo questo contributo sulla contro-riforma della giustizia di Angelo Iannaccone.

Scrivo in merito alla questione della riforma della giustizia o più esattamente controriforma della ingiustizia.

La preannunciata “riforma epocale della giustizia” credo costituisca un grave e serio pericolo per la democrazia. La questione va affrontata seriamente e senza perdere tempo. Credo sia prevedibile un fitto bombardamento di disinformazione, cercando di vendere “il prodotto” come un ammodernamento necessario della Costituzione “ormai datata” per adeguarla ai tempi (argomento che credo possa fare facile presa su chi non sa di che cosa in realtà si sta parlando).
Si tratta invece di un evidente tentativo di ritorno al passato con una vera e propria controriforma rispetto ai principi dello stato liberale.

Sostituire l’obbligatorietà dell’azione penale con un’azione penale soggetta alle indicazioni di indirizzo del potere politico, portare il P.M. al di fuori dell’ordine giudiziario ed assoggettarlo di fatto al potere politico, limitare l’autonomia e la possibilità di difesa dell’ordine giudiziario aumentando il peso del potere politico nell’organo di autocontrollo, sottrarre al magistrato inquirente strumenti di indagine introducendo allo stesso tempo strumenti intimidatori con evidente finalità dissuadente dal rompere troppo i c……… integra un evidente ritorno al passato anche rispetto ai principi dello stato liberale.

Allo stesso tempo sembra mancare qualsivoglia provvedimento che possa risolvere i problemi della giustizia nell’interesse dei cittadini.
A fronte di ciò la sinistra non trova nulla di meglio che blaterare in modo più o meno confuso sulle solite leggi ad personam, sottovalutando ancora una volta la gravità del problema.
L’unica risposta possibile credo sia quella di uscire dall’olimpo di un oscuro intellettualismo e, calatisi nel mondo reale degli umani di oggi, spiegare con linguaggio semplice e chiaro comprensibile a tutti:

A) i principi fondamentali della Costituzione, il perchè delle scelte a suo tempo fatte dal Costituente, le garanzie che tali scelte offrono ai cittadini;

B) il contenuto della “riforma epocale”, le sue reali conseguenze per i cittadini e la democrazia, le ragioni delle scelte dell’attuale potere politico.
Se non si spiega chiaramente la Costituzione, non si può far comprendere che si tratta del tentativo di un ritorno al passato e non del tentativo di ammodernare una Carta datata.
Anche qui la sinistra è in ritardo ed è incapace di proporre una vera alternativa ed un proprio progetto, mentre i suoi giornali ed  i siti, che ad essa si rifanno, dimostrano di sottovalutare il problema.

TANTO PER COMINCIARE SABATO 12 MARZO SI DEVE SCENDERE IN PIAZZA IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE NELLE VARIE CITTA’, IN CUI SI TERRANNO LE MANIFESTAZIONI.

Poi ci si dovrà porre il problema di spiegare realmente la Costituzione, invece di limitarsi ad intervenire nelle solite trasmissioni salottiere con linguaggio più o meno oscuro, che può essere compreso realmente solo da chi la Costituzione già la conosce, facendo così l’ennesimo regalo all’ “unto del Signore”.

Angelo Iannaccone

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Aldo Giannuli

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Comments (3)

  • La Costituzione americana ha 200 anni e non è messa in discussione, la Costituzione italiana invece sì. Ci sono certe parti della nostra Costituzione che sono inderogabili e non condizionabili dal tempo, es. l’articolo 3.

  • Concordo pienamente riguardo ai timori legati alla disinformazione. Quando si parla della separazione delle carriere, si calca sempre sul fatto che oggi il giudice sarebbe portato a guardare con maggiore benevolenza alle tesi dell’accusa perché fanno parte dello stesso ordine. Posto che questo è tutto da dimostrare, ci si guarda bene dal ricordare che dove è in vigore la separazione delle carriere sono previste delle compensazioni, per evitare il controllo politico dell’azione penale. Non sono un esperto in materia, ma per esempio negli USA so che il procuratore capo è una carica elettiva: se sei corrotto, succube dei politici non vieni rieletto ed avanti un altro. Altro fattore fondamentale è costituito dalla presenza di una stampa libera, che costituisce il cane da guardia della democrazia. Combinando questi due fattori il cittadino può credere nella giustizia del suo paese.

  • Credo che prima bisognerebbe sapere con precisione di cosa si sta parlando e delle conseguenze politiche e sociali che questa riforma comporta. Non si può comunque cominciare l’articolo con un “credo costituisca un serio e grave pericolo”, perchè questo non porta da nessuna parte, mancando i dati su cui ragionare. L’articolo deve cominciare con un “costituisce un grave…” e spiegare perché, al quale perché far seguire le critiche alla sinistra, alla quale addossare tutte le colpe della situazione e non spiegare perchè e percome. E’ ora di ragionare e di smetterla di essere il solito comico Tafazzi che sa solo bastonarsi fra le gambe: Usiamo il cervello e la cultura per capire ed agire ciascuno secondo i ruoli.

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