Solidarietà alla lista Tsipras

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Non ho risparmiato critiche alla lista Tsipras, come sa chiunque legga questo blog, tuttavia oggi debbo esprimerle la mia solidarietà di fronte al rischio (peraltro prevedibilissimo) che resti esclusa dalle elezioni per la norma demenziale sulla raccolta delle firme. Una legge finalizzata ad impedire l’accesso a nuove formazioni, per tutelare quelle già presenti in Parlamento.

Essa prescrive che, chi non abbia parlamentari europei o nazionali, debba raccogliere 30.000 firme in ciascuna delle 5 circoscrizioni e non meno di 3.000 per ciascuna regione, senza alcun rapporto alla popolazione residente, e questo crea due strozzature: Val d’Aosta e Molise che hanno molti meno abitanti delle altre e dove diventa difficilissimo raccogliere il quantitativo richiesto.

In particolare in Val d’Aosta questo significa quasi tre firme ogni cento abitanti. Un’altra “strozzatura” si crea nel collegio delle isole, dove bisogna fare una media di 15.000 firme in ciascuna (contro una media di 7.500 nel nord ovest, nel nord est e nel centro e di 5.000 nel Sud).

Di fatto, la nuova lista rischia di saltare in tre circoscrizioni (fra cui le due maggiori) su cinque.
A mio modesto avviso la norma è assolutamente incostituzionale perché:

1. discrimina fra le diverse liste, esentando quelle presenti in Parlamento dalla raccolta. Questo viola la parità delle condizioni di partenza, anche perché carica di un onere suppletivo le nuove liste, che devono occupare tempo e risorse sottratte alla campagna elettorale. Per cui sarebbe necessario stabilire requisiti uguali per tutti.

2. Introduce un numero irragionevole di firme necessarie, come dimostra il raffronto con le firme necessarie per essere presenti in tutte le circoscrizioni per le elezioni politiche.

3. Stabilisce un’arbitraria equivalenza fra circoscrizioni molto diverse per peso elettorale, gravando i cittadini di alcune regioni di una particolare responsabilità

4. Introduce del tutto immotivatamente una quota di firme interna a ciascuna circoscrizione, condizione non presente per la normativa alla Camera, al Senato o per le Regioni, dove non si prevedono sotto soglie per province o comuni
Se tutti i partiti dovessero raccogliere le firme per la presentazione alle europee, ed ipotizzando una dozzina di liste, occorrerebbero quasi 2 milioni di firme. E questo rende evidente il fine discriminatorio ed anticostituzionale della norma.

Per cui:

1. occorre firmare per la lista Tsipras a prescindere da se poi la si voterà o meno. Io la sottoscriverò ed invito a farlo quanti mi leggono (soprattutto in Sicilia e Sardegna e Val d’Aosta);

2. inviare messaggi alla Presidente della Camera Laura Boldrini, in appoggio all’appello rivoltole da Barbara Spinelli che chiede una rapida revisione della normativa;

3. sostenere un eventuale ricorso alla Corte Costituzionale, cui spero che i responsabili della lista stiano lavorando;

Come sapete non voterò la lista Tsipras, ma la solidarietà democratica e le battaglie di principio non devono mai essere messe in discussione. E poi, appartenendo ad una generazione assai precedente, quando certe parole avevano un peso, ho imparato che i compagni in difficoltà non vanno mai lasciati soli. Neanche quando si fanno scelte diverse. Muoviamoci.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (19)

  • Massimo Lafranconi

    Mi reputo un democratico e ritengo che sia giusto che ci sia una sana partecipazione, ma non firmerò mai per la lista Tsipras, essenzialmente per un motivo su tutti: trovo quantomeno truffaldino che alcuni esponenti della lista, tra i quali Barbara Spinelli, presentino il loro nome tra i candidati pur avendo detto che, se eletti, si dimetteranno i favore di qualcun altro. Questo è un comportamento berlusconiano, antidemocratico e insultante nei confronti di chi non verrà eletto in quanto non sarà nemmeno rappresentativo della volontà popolare ma frutto di un “raggiro” seppur dichiarato e a carte scoperte. La lista Tsipras nasce morta e con cattivi presagi, mi dispiace ma con tali presupposti non si può chiedere la partecipazione ai cittadini, rivolgersi alla Boldrini per avere un sostegno poi è quantomeno inquietante e già marchia a fuoco la lista

  • Come ha detto Leopoldo, SEL ha i suoi parlamentari, per cui non capisco perché debbano raccogliere le firme.
    A parte questo però (che presumo sia solo un problema tecnico), noto una profonda ipocrisia.
    Se si ritiene la norma sbagliata (e io sono d’accordo che la raccolta delle firme sia sbagliatissima) si cerca di cambiare la norma: cosa che SEL può fare, o almeno tentare, essendo presente in parlamento. Invece no, non fanno niente per cambiare la norma ma, siccome stavolta serve a loro, cercano di farsi fare lo sconto.
    Io sono democratico, quindi non do alcun aiuto a chi non lo è altrettanto. Ed è meglio se non mando messaggi alla Boldrini, altrimenti finisco nei guai.

  • Non c’entra il fatto che SEL sia in parlamento. La lista Tsipras è un soggetto politico nuovo e pertanto deve raccogliere le firme. Legge sbagliata? Può essere, ma fino ad ora dove erano? Da quanti anni c’è questa legge? E soprattutto che senso ha protestare per la mancanza di democrazia se poi i candidati vengono scelti in maniera totalmente antidemocratica, da 4 saggi scelti da chissachi in stanze chiuse! Io non firmo per loro, anche perchè io voterò Movimento 5 stelle!

  • Maurizio Melandri

    Interessanti vedere quanti sinceri democratici ci sono. Eppure non è così difficile:

    A) SEL non presenta il proprio simbolo, unico modo per evitare la raccolta di firme, perché così è stato chiesto a tutti i partiti. SEL ha accettato la norma e non presenta il proprio simbolo, ma è fortemente presente, almeno a Bologna, nei banchetti per la raccolta delle firme. La definirei corretta, nonostante io sia lontano mille miglia da quel partito.

    B) L’affermazione di Spinelli non la capisco nemmeno io, ma in compenso l’ha fatta PRIMA delle elezioni e dato che alle europee ci sono le preferenze basta non dare le preferenze alla sig.ra Spinelli. Di truffaldino o, peggio ancora, di berlusconiano non ci vedo niente, magari un è un ragionamento contorto, ma niente di più, se Lanfranconi mi può illuminare magari capisco cosa intende.
    C) in compenso tra le persone candidate ci sono ottime persone, come Paola Morandin operaia e delegata FIOM della electrolux (candidatura con alto valore simbolico), Isabella Cirelli presidente del comitato articolo 33 che l’anno scorso ha promosso e vinto un referendum sulla scuola pubblica a Bologna, Nicoletta Dosio co fondatrice del movimento NoTav, solo per citare quelli maggiormente impegnativi.

    Ringrazio a nome di tutti il compagno Aldo Giannuli per il post.

  • Il problema non è della lista Tsipras, il problema è la presenza di una norma spudoratamente illiberale. La battaglia si dovrebbe fare contro la norma per farla abrogare, non andando a firmare in quanto, anche se ce la facesse la lista Tsipras, come metterla colle altre liste? E se domani uno di noi volesse mettere da parte le critiche ed i lamenti e cercare di cambiare le cose come farebbe con questa norma del kaiser? Io andrò a firmare per la lista Tsipras pur essendo grillino, tuttavia resta il problema della norma in sè. SCrivere alla Boldrini poi è inutile.

  • Massimo Lafranconi

    Rispondo a Maurizio Melandi cercando di argomentare la mia posizione. Perchè la signora Spinelli si candida, utilizzando la sua popolarità e il suo nome, se poi ha detto che si dimetterà in favore del primo dei non eletti? Questo è semplicemente vergognoso e anticostituzionale in quanto non rispetta il principio della conoscibilità del voto, perchè se io voto la signora Spinelli poi mi troverò un’altra persona, che non so chi sia, eletta da me a mia insaputa. E’ un pò quello che fece il signor Berlusconi alle europee del 2009 quando si candidò come capolista in tutte le circostrizioni, spendendo i suo cognome che è un brand a tutti gli effetti, un marchio in politica, a puro scopo elettorale dato che chi votava Berlusconi avrebbe poi eletto qualcun altro con il suo voto, visto che Berlusconi non avrebbe accettato il seggio europeo. Quanti però ne erano consapevoli? Non tutti, è ovvio. Questo è il sistema italiano leaderistico del consenso al suo peggio, mi disciace ma questo è un modo sporco di giocare, la signora Spinelli o Camilleri potrebbero benissimo supportare la lista Tsipras senza candidarsi e quindi trasformare un voto di preferenza dato a loro, da chi è inconsapevole delle loro intenzioni, in un voto per altri. Certo, io potrei semplicemente votare la lista senza esprimere la preferenza ma questo non esclude la condizione descritta sopra che è una presa in giro della Costituzione e del sistema delle preferenze che deve garantire la conoscibilità del voto e del candidato.

  • non posso che condividere ogni parola del post del professore, ma in effetti trovo che siano paradossalmente più interessanti gli interventi, che rendono perfettamente conto dello stato della democrazia in questo paese e gli effetti del renzismo e del grillismo su un substrato elettorale non certo immune da derive autoritarie. perchè non mi sembra semplice disinformazione,ma piuttosto malafede: qualsiasi mente non slogata dovrebbe capire che qua si tratta di potere votare qualcos’altro rispetto a sel, dato che se ci si doveva limitare a votare sel non ci sarebbe bisogno di raccogliere firme.
    qua si tratta di permettere voci diverse rispetto a quelle dominanti del totalitarismo renziano-grillino, evidente effetto di una mancanza di democrazia in questo paese dovuta a leggi elettorali che non rappresentano l’elettorato. qualcuno si lamenta di questa mancanza, qualcun’altro ci sguazza dentro contento e vota renzi e grillo convinto che l’italia potrà essere cambiata allo stesso modo in cui l’ha cambiata il decisionismo berlusconiano. questa preferenza per le strade apparentemente semplici è abbastanza preoccupante, soprattutto perchè porta a pensare come dei piccoli gerarchi.

  • @massimo lanfredoni. è evidente che non sai di cosa stai perlando se fai questi paragoni. infatti berlusoni è stato eletto col porcellum, ovvero con le liste bloccate, mentre quello delle europee è un sistema proporzionale in cui ci sono sia delle candidature mediatiche come quelle della spinelli, che candidature di brave persone (in buona parte non provenienti da partiti) che andranno effettivamente a fare i parlamentari, e che sono peraltro la maggiorparte delle candidature.

  • Massimo Lafranconi

    @giandavide

    Informati tu, come ho scritto trattasi delle europee del 2009, il porcellum non c’entra nulla, Berlusconi si candidò in tutte le circostrizioni e poi rinunciò al seggio

  • @lanfranconi: se uno vuole votare berlusconi e spinelli perchè si fida di chi sarà nominato sono fatti suoi. ma parlare di truffe quando l’elettore può scegliere se votare spinelli o meno, è una cazzata, nè più ne meno. e deriva dalla tua grossa confusione tra sistemi elettorali ed elezioni di natura diversa. ci manca solo la spinelli massona (emanco ha lavorato in telecom!) e ci hai messo dentro tutto. buona messa con casaleggio

  • Maurizio Melandri

    Lanfranconi, mi ripeto, la sig.ra Spinelli, PRIMA delle votazioni, molto tempo PRIMA, ha detto che non sarebbe andata al parlamento. Berlusconi, se non ricordo male, fece la scelta DOPO le elezioni.
    In un caso abbiamo un ragionamento contorto, nell’altro un comportamento truffaldino.

  • gianfranco d'atri

    Caro aldo,
    Mi spieghi perchè sono importanti le elezioni europee?
    Personalmente credo che lo siano per quelli che ritengono di essere eletti ( e gestire circa 50mila euro/ mese).
    Non riguarda solo Tsipras’ list ( si stanno impegnando tutti, da PD a 5stelle ).
    Il parlamento europeo non ha poteri reali. Gli europei non sanno come interagire nè ne hanno bisogno ( di questo pRlamento).
    nessun candidato ci racconta come pensa di organizzarsi, come pensa di far crescere la consapevolezza europea, cosa pensa di fare ( a parte esser contro o a favore: come fare per convincere gli altri 700?).
    Resta l’ipotesi di guidare da strasburgo la Rivoluzione. Possiamo puntare su Tsipras in salsa Boldrini?

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