Smettiamo di odiarlo!

Vogliamo liberarci di Berlusconi? Smettiamo di odiarlo!

1- Avevo chiesto ai lettori antiberlusconiani di questi sito (il 95% del totale, immagino) se fossero disposti a qualsiasi cosa, pur di liberarsi di Berlusconi. Sono arrivate 10 risposte, non moltissime, ma abbastanza per sondare un po’ tutti gli umori presenti. Ringrazio per l’attenzione e vengo alla risposta che avevo promesso.
Siete davvero disposti a tutto  pur di liberarvi di Berlusconi?  Bene: smettete di odiarlo.

Intendiamoci: ammetto che il personaggio abbia potenti caratteristiche allergeniche, che possa provocare l’orticaria  e la gastrite solo con una dichiarazione. Lo concedo facilmente. Ma in politica l’odio è sempre il peggior depistatore. E con Berlusconi questo ci ha impedito di capire i motivi del suo successo. L’antiberlusconismo viscerale ottiene solo l’effetto paradossale di ingigantire il personaggio e di banalizzare il fenomeno. Pessimo risultato.
Volete fargli davvero male? Consideratelo come un qualsiasi avversario politico, freddamente, razionalmente, senza nessuna particolare acrimonia.

2- Perchè il Cavaliere vince? Partiamo da una semplice considerazione: il Cavaliere ha vinto sei volte -nel 1994 (politiche-europee), 1995 (regionali), 1999 (europee), 2000 (regionali), 2001 (politiche), 2008 (politiche)- ed ha perso quattro volte -1996 (politiche), 2004 (europee), 2005 (regionali), 2006 (politiche)-. Consideriamo fuori quota le europee ultime, perchè difficilmente classificabili, in quanto la coalizione di centro destra è complessivamente ai valori dell’anno precedente, ma il Pdl arretra di tre punti e, soprattutto, va molto al di sotto delle aspettative, dunque, dovremmo considerarla una sconfitta quantomeno dal punto di vista psicologico; ma, d’altra parte, l’avanzata della Lega riporta più o meno in pari il risultato. Comunque il Cavaliere ha più vittorie che sconfitte, ma non è un invincibile samurai.

In secondo luogo, poniamoci una domanda: è lui che vince o è la sinistra che perde? In politica, come sul campo di battaglia, si vince anche grazie agli errori degli altri: vero. Però, vale la pena di chiedersi se i più frequenti rovesci della sinistra siano dovuti più all’abilità del diabolico uomo di Arcore o al fatto che questa sinistra, da ormai quasi venti anni, non ha nulla da dire al paese. Dal 1994 ad oggi, la sinistra ha governato il paese per 84 mesi, cui, però, dovremmo aggiungere i 14 del “governo amico” presieduto da Dini, mentre la destra ha governato 83 mesi complessivi. Vero è che siamo solo agli inizi della legislatura a maggioranza di destra, per cui, se dovessimo arrivare sino in fondo, la destra totalizzerebbe altri 33 mesi. Ma alla fine della legislatura dobbiamo arrivarci e chissà se e come ci arriveremo. Allo stato attuale delle cose la sinistra, pur avendo vinto solo 2 elezioni politiche su 5, è stata maggioranza parlamentare per 98 mesi contro gli 83 della destra e, il meno che si possa dire, è che non si scorge alcuna particolare impronta di questo passaggio sul paese. Peggio: quando la sinistra è stata maggioranza, non ha cambiato nulla delle leggi approvate dai precedenti governi di centro-destra (pensiamo alla norma sul falso in bilancio o a quelle sull’ordinamento giudiziario, per fare qualche esempio) e non ha neppure fatto le leggi promesse in materia di conflitto di interesse e riforma del sistema televisivo. Vogliamo mettere anche questo sul conto del Cavaliere? Non mi pare giusto.

Dunque, qualsiasi processo a Berlusconi non può non comportare un parallelo processo a chi dirige questa sinistra da una ventina d’anni. Con i Prodi, i Veltroni, i D’Alema, i Bersani, i Franceschini, i Ferrero, i Vendola, i Rutelli non si va da nessuna parte e collezioneremo solo altre sconfitte. Di Marino sappiamo poco, perchè sinora ha detto poco, molto poco. Quanto alla Serracchiani, la affidiamo alle cure del nostro amico Algido.

3- In terzo luogo, dobbiamo capire perchè gli italiani preferiscono Berlusconi alla sinistra. Diciamocelo sinceramente: sin qui è mancata una analisi seria del populismo berlusconiano, esecrando sin che si vuole, ma pur sempre da studiare e seriamente. Sin qui, la sinistra si è accontentata di una versione caricaturale del fenomeno totalmente assorbito dalla figura del Cavaliere, appunto, ingigantendo lui e banalizzando il fenomeno. Per cui, morto (fisicamente o politicamente) Berlusconi e le sue televisioni, la destra in Italia non c’è più, o diventa “normale”. Errore, solenne errore! Non fatevi illusioni:  questa destra è destinata a sopravvivere a chi l’ha suscitata ed espressa in questi anni. E resterà il problema di come batterla.

All’analisi del berlusconismo vogliamo dedicarci nelle prossime settimane e sollecitiamo sin d’ora tutti ad intervenire, aprendo una discussione nella sinistra su questo punto ormai ineludibile.

Aldo Giannuli, 7 settembre ’09

aldo giannuli, anti berlusconismo, berlusconi, crisi della sinistra, domande agli anti berllusconiani, governo berlusconi, governo prodi


Aldo Giannuli

Storico, è il promotore di questo, che da blog, tenta di diventare sito. Seguitemi su Twitter o su Facebook.

Comments (9)

  • Il successo di Berlusconi è dovuto senz’altro anche alla debolezza della sinistra. L’area di centrosinistra in Italia appare perennemente come un “cantiere in costruzione”: i leader amano ripetere espressioni come “arriveremo ad un punto di sintesi attraverso un lungo dialogo”, “stiamo costruendo il futuro del riformismo italiano”, pensando di creare chissà quale aspettativa e interesse. Gli elettori, invece, interpretano correttamente il succo di quelle espressioni: “Vaghiamo senza un progetto preciso e senza una visione chiara del Paese, vivacchiando fra un congresso e una sconfitta in cerca di un leader e di un programma”.

    Ovvio che una sinistra così fatichi a conquistare ampi consensi, perfino nei momenti di appannamento di Berlusconi.

    Detto questo rimane il fatto che Berlusconi ha anche grandi punti di forza propri: un’ostentata sicurezza e fiducia in se stesso, una capacità di leadership carismatica e durevole, un programma politico che consiste, se vogliamo ridurlo ai minimi termini, nel “lisciare gli Italiani per il verso del pelo”. Un elemento chiave della sua popolarità, a mio avviso, sta proprio nel fatto che Berlusconi accalama come pregi quelli che la sinistra ha rimproverato come difetti per tanti anni. Da questo punto di vista il PDL è un partito molto conservatore: parte dall’assunto che il “vero” popolo italiano (tradizionalista, un po’ evasore, disinteressato a concetti come il “bene comune”, allergico ai doveri che discendono dal senso civico) vada bene così e che i “bacchettoni di sinistra” con le loro prediche e il loro doverismo debbano smetterla di vestire i panni di un’avanguardia intellettuale che vuole “cambiare” il Paese.

  • berlusconi non solo non bisogna odiarlo ma bisogna tenerselo caro ed evitare che fugga come craxi perche’ ha molto da raccontare e gli si dovrebbe dare la possibilita’ di riscattarsi vuotando il sacco, aiutando finalmente a ripulire l’italia dai rimasugli del marcio della 1a repubblica ancora in attivita’. La sinistra is not an option perche’ oggi e’ tabula rasa – si andra’ a un governo di transizione con Fini cosi’ chi lo crede in grado di governare veda finalmente di che pasta e’ fatto. Dopo che vada chiunque a governare, anche mio zio va bene, sicuramente fara’ meno danni di chi e’ venuto prima, tanto comunque l’italiano s’e’ sempre governato da se’.

  • Sono tra coloro che hanno risposto “si” al tuo sondaggio, però -e lo dico onestamente- non odio Berlusconi, il quale a mio avviso sarebbe una delle persone migliori con cui passare una serata di relax ed “evasione”. Disprezzo, però, ciò che rappresenta, i valori che incarna, il modo che ha usato per far soldi. Ma disprezzo ancora di più il modo in cui ha ridotto gli italiani, i miei concittadini, soprattutto quelli con minori filtri culturali.
    Berlusconi vince, ovviamente, per diverse ragioni. Sarebbe, tra l’altro, piuttosto interessante disquisire a fondo su questo argomento, sviscerarlo in modo analitico, senza rabbia né antipatia. Una di esse, ad esempio, è antitetica alla questione posta dal presente post: l’odio per “i rossi”. Basta dare un’occhiata ai blog filo-PdL per comprendere come ci sia un’area non ristretta di italiani che ha del profondo rancore per la sinistra (“i rossi” li chiamano…intendendo genericamente, non si sa bene perché, l’area che va dal PD a Rif.Com.).
    Il motivo principale, sempre a mio sommesso avviso, si trova però nel modello di vita e consumi che si è venuto a realizzare a partire dal dopoguerra, anche e soprattutto grazie all’influenza delle TV. Silvio vince perché propone un modello di vita molto divertente, facile, in una parola “fun” (come afferma giustamente Raffaele Simone in un recente volume che mi permetto di citare, “il Mostro Mite”). L’intelligenza di media e pubblicitari è stata poi quella di creare in questo mondo dei sotto-universi a cui i cittadini si sentono di appartenere, anche tendenzialmente, nonostante il loro livello di vita e consumi. Cosa che è poi stata sapientemente esportata anche in politica, ecco spiegato come mai il suo partito ricalchi tutti, ma proprio tutti, gli elementi tipici di un grande partito populista nel senso più classico descritto da Tarchi nel suo volume. Una volta compreso questo, il suo populismo totale, si comprendono pienamente tutte le scelte che prende.
    Ciò che voglio dire, in ultima analisi, è che sbaglieremmo se volessimo leggere la realtà dell’Italia contemporanea usando una lente classica “destra-sinistra”, perché è una divisione che non esiste più, sostituita da quella “consumatori” e “consumati”.

  • Beh, per capire perchè la destra vince sempre bisognerebbe studiare a fondo il decadimento antropologico degli italiani partendo dagli ultimi 30 anni fino ad oggi.Forse.
    La “sinistra” per vincere -paradossalmente- dovrà continuare l’opera incompiuta di degradazione…
    Credetemi, è così.

  • Vero, non lasciamocelo scappare : se si potrà farlo confessare….WOW !!!
    Ritengo , con pochissimi dubbi, che il suo cosiddetto carisma sia dovuto al monopolio dei programmi televisivi e sul suo cosiddetto successo iomprenditoriale si possa far riferimento alle ricerche di Marco Travaglio.
    E poi, chi ha mai detto di odiarlio ? Gli porterei tanto, ma TANTO volentieri una corona di fiori , al più presto …lascio immaginare agli altri dove…

  • Premetto che non sono tra quelli che farebbero qualsiasi cosa per “eliminarlo”.
    In secondo luogo credo che si dovrebbe fare un’analisi un po’ più mondiale di cosa siano i media, prima di sbandierare al mondo intero il decadimento antropologico italiano e l’influenza di Silvio sull’ignorantimento dei giovani . Facendo un breve confronto con i nostri cugini francesi (io sono metà francese) ci si potrà velocemente accorgere di come le loro abitudini non siano diverse dalle nostre: i programmi TV più seguiti sono i reality (e i partecipanti garantisco che non sono personaggi del calibro di Aron o del suo compagno Sartre), i film più visti al cinema sono porcate commerciali di hollywood (nonostante le leggi per la tutela del cinema e della musica francese), il quotidiano sportivo di punta (l’equipe) tira praticamente come il principale quotidiano (le monde)…e si potrebbe facilmente andare avanti.
    Parlando nello specifico dei giovani, credo che in molti dovrebbero iniziare a guardare MTV piuttosto che le reti Mediaset, per capire che il modello bella vita e soldi facili a cui ambiscono i ragazzini non l’ha inventato di certo Silvio: i programmi marchiati Mediaset sono i vari “c’è posta per te”. Gli altri sono format importati che Mediaset compra per non farseli soffiare dal servizio pubblico.
    Sempre riguardo ai giovani, perchè io ho 26 anni e spesso sento accusare la mia generazione di essere ignorantelli senza cultura. Credo che una persona debba avere la libertà di scegliere che peso dare alla cultura nella propria vita. Andando a scuola fino a 19 anni si riceve un’infarinatura su tutto quello che la cultura (nel senso più ampio del termine) possa offrire: sta poi al giovane scegliere se coltivarla fino a farla diventare un mestiere, coltivarla a tempo perso ed averla per passione, o fregarsene altamente e credere che la Divina Commedia sia l’ultimo libro del Vangelo. Ma Silvio in tutto questo non centra niente! I ragazzini di 15 anni non guardano neanche più la televisione: passano le giornate a chattare tra loro su MSN o a guardare video su Youtube.La maggior parte di loro rimarrà ignorante in tutto quello che gli uomini di cultura ritengono fondamentale, nonostante avranno passato SICURAMENTE meno ore davanti a Italia 1 di quante non ne abbia passate io, che all’età di 10 anni mi fingevo malato per poter stare a casa a vedere i telefilm del mattino.
    Concludo cercando di spiegare perchè Silvio vince: perchè Bersani una volta disse rivolgendosi a dei dirigenti “se non ci fosse il suffragio universale, vinceremmo sempre noi”.
    Complimenti Pierluigi,vedo che hai capito: vai a fare la spesa all’Esselunga, parla con la signora Maria, e forse le prossime le vinci te. Perchè non è il dirigente, non è l’intellettuale che ti fa vincere: è la signora Maria.

  • Io vedo quello che succede in Italia…
    La globalizzazione in atto non mi fa cogliere tutte queste differenze – infatti.
    Ribadisco che se la sinistra vorrà vincere, paradossalmente dovrà continuare l’opera di degradazione antropologica degli italiani di pasoliniana memoria.
    Quando andremo a votare in Francia ne riparleremo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.