Sinistra Pd e riforma del Senato: questa volta, i nostri eroi riusciranno ad essere seri sino in fondo? Si accettano scommesse.

Questa volta siamo allo showdown finale: la sinistra Pd ha promesso di andare sino in fondo e votare un emendamento per rendere il novo Senato elettivo. Se l’emendamento dovesse passare il risultato sarebbe piuttosto limitato e, di fatto, si ridurrebbe ad una diversa composizione del collegio elettorale per il presidente della Repubblica, i membri della Corte Costituzionale e il Consiglio Superiore della Magistratura. Non è molto e la riforma resta un’emerita schifezza, ma meglio poco che niente. Il punto, però non è questo, il punto sono le conseguenze politiche che ne verrebbero ed allora, ragioniamo su questo.

Sulla carta i favorevoli all’emendamento Gotor sarebbero 170-176 (in base alle diverse valutazioni) cioè 12-16 voti in più della maggioranza e, dunque, se la sinistra Pd tiene duro, l’emendamento passa.

Vediamo che succede: occorre ricominciare il percorso di revisione con doppia lettura alla Camera ed una lettura al Senato. Tutte le riforme di Renzi traballerebbero, perché in altri 7-8 mesi si arriva alle amministrative che non si sa come vanno. E poi non è detto che non rispuntino altri emendamenti, ad esempio, se la Camera ripristina il Senato elettivo ricominciamo da capo. E se la riforma del Senato si arena, quella elettorale vacilla a sua volta. Di fatto sarebbe la sconfitta di tutta la strategia istituzionale del tamarro.

In sé la cosa non dovrebbe coinvolgere il governo, sia perché non si tratta di un voto di sfiducia, sia perché la stabilità del governo non dovrebbe essere collegata alle questioni di ordine costituzionale, per le quali dovrebbe (dovrebbe, insisto, dovrebbe: condizionale presente) esserci sempre libertà di coscienza per i parlamentari. Ma questo era vero quando le riforme costituzionali le faceva il Parlamento ed il governo restava neutrale. Poi, con il Pd, abbiamo inaugurato la stagione delle riforme costituzionali di marca governativa. E mai come in questa occasione il governo ci ha messo la faccia. Logica vorrebbe (anche qui, condizionale: vorrebbe) che Renzi ne traesse le conseguenze e si dimettesse, ma siccome non è la faccia quello che manca, mettiamo caso che Renzi non si dimetta o faccia solo finta di farlo per poi ritirare le dimissioni.

Il primo effetto sarebbe un enorme danno di immagine: che fine farebbe il “cavaliere senza macchia né paura” che non media con nessuno e tira dritto alla meta? Una botta da tre punti in meno nei sondaggi sarebbe il minimo che gli può succedere. Il secondo punto sarebbe il suo indebolimento nel partito. Non tanto perché la sinistra Pd potrebbe sentirsi autorizzata ad alzare la posta (figuriamoci! Bersani e Cuperlo constatando di essere stati determinanti in qualcosa per una volta nella loro vita, resteranno in tranche per un mese. A proposito: tenetevi pronti a soccorrerli con un cognac al momento giusto: certe emozioni possono uccidere). Il guaio saranno i renziani: ciascuno si riterrà determinante ed aumenterà le richieste verso un segretario indebolito. Poi ci sarà l’ala del pasdaran che reclamerà le teste dei “traditori” e, come sempre, nascerà una cordata di “pontieri” che invece cercherà di ricucire con i ribelli ecc. Avete visto cosa è successo a Berlusconi appena ha iniziato a scricchiolare?

Dunque, potrebbe anche cercare di far finta di niente, ma probabilmente glielo impedirebbero i suoi stessi fans. Se lo fa, si prepara a due anni di agonia (se dovesse durare tanto). Peraltro non mi sembra che un comportamento così sia nel carattere del personaggio.

E allora passiamo all’altro scenario, Renzi si dimette e va dal Presidente e si aprono tre scenari conseguenti: Mattarella rinvia Renzi alle Camere per un voto di fiducia, Mattarella nomina un nuovo esecutivo (e dobbiamo vedere se con Renzi o con l’ennesimo tecnico, Mattarella indice nuove elezioni.

Prima soluzione: Renzi va alle Camere e la fiducia la riscuote anche perché i ribelli del Pd gliela voterebbero. Però qui siamo nello scenario che abbiamo appena descritto, quello di Renzi che fa finta di niente o quasi. E poi non è detto che i verdiniani, che ora gli viteranno la riforma del Senato, poi gli votino la fiducia… gratis.

Seconda soluzione, un nuovo governo Renzi, ma con che maggioranza diversa da quella attuale? Dovrebbe aprire a Berlusconi, scontando la scissione. Questo è possibile, ma difficile da gestire.

Terza soluzione: un governo tecnico. Ma con che voti? Ovviamente una maggioranza senza il Pd, magari con Sinistra Pd, M5s, Sel, Lega e Forza Italia è semplicemente impensabile. Dunque occorrerebbe convincere Renzi sa fare un passo indietro per insediare il solito governo tecnico. Renzi si ritirerebbe nel partito per preparare la riscossa. Mossa possibile ma pericolosissima: lui perderebbe visibilità, non potrebbe tentare la carta degli sgravi fiscali e, soprattutto rischierebbe il Vietnam nel partito e la resurrezione del centro ad opera del solito tecnico che, come Dini o Monti, poi si fa il suo partito. Troppo rischioso. A meno di non travestire da tecnico Padoan o qualcuno del genere, ma resta il problema dei voti in senato.

Nuove elezioni: sarebbe la soluzione più logica e più pulita in assoluto perché questo è un parlamento impresentabile, Ed a Renzi potrebbe convenire perché si toglierebbe dai piedi quelle mosche tze tze della minoranza bersaniana. Però:

1. Alle elezioni ci andrebbe sulla base di una sconfitta di immagine, destinata a pesare

2. Potrebbe accelerare la scissione e non è detto che gli vada bene con elezioni alla porta

3. Soprattutto, si voterebbe con un sistema sostanzialmente proporzionale, il che significa che, anche con un 35-38%, il Pd dovrebbe accontentarsi di 210-240 seggi contro i 304 attuali e si viterebbe con le preferenze. Due cose che non credo vadano nel senso dei desideri del fiorentino.

Inoltre, sin qui, Mattarella ha fatto capire che non ama l’idea di nuove elezioni. Per cui, a meno di non scongiurare prima il voto al Senato, gli senari più probabili mi sembrano il secondo ed il terzo.

C’è poi un’altra questione: che si fa con i ribelli? I bersaniani, questo è chiaro, dal Pd non se ne vanno di loro spontanea volontà e per farli uscire, bisognerà chiamare la forza pubblica. Ma tenerli dentro è complicato: uno schiaffo del genere è difficile da mandar giù e poi si scatenerebbe la “curva talebani” a chiederne la testa. In caso il governo dovesse andar sotto, credo che Renzi deciderebbe per il taglio. E questo rafforzerebbe l’idea di un governo con Berlusconi.

Intanto la cosa più semplice è cercare di persuadere la minoranza Pd a fare retromarcia per l’ennesima volta ed il pressing è già iniziato da Repubblica al Foglio e ci si è messo anche Staino (che tristezza!). Per la minoranza sarebbe il suicidio definitivo e senza appello, ma l’esperienza dice che…

E allora, scommettiamo?

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (35)

  • “con il Pd, abbiamo inaugurato la stagione delle riforme costituzionali di marca governativa.” Che ossimoro !
    Niente paura. Per l’atto finale c’è tempo. Questo potrà essere al più semi finale.

  • Non sono sicuro di aver capito lei su quale scenario punti.

    La mia posta la gioco sull’ipotesi, per carità banale, che piegheranno il capo. Avrebbero potuto contrastarlo seriamente molte altre volte e su punti più comprensibili per l’opinione pubblica – ad es. la scuola – e si è visto come è andata.

    Possono indebolire il tanghero, ammesso ne abbiano l’ardire, ma larmadifinedimondo delle elezioni li spazzerebbe via dalla storia (champagne!, ma è un’altra storia).

    Ma soprattutto: cosa hanno da dire di realmente differente dopo aver sostenuto Monti quale salvatore d’Italia?

  • Caro Professore,
    sono certo che finirà a tarallucci e vino. Il coraggio di Bersani & C è proverbiale: inferiore a quello dei conigli di allevamento !

  • Citare costantemente Bersani, Cuperlo e la minoranza democratica,entità e personaggi insignificanti sia sotto il profilo umano che politico e ignorare la figura inquietante del consigliere politico più ascoltato di Renzi, parlo del sionista Yoram Gutgeld nato a Tel Aviv ,di origine polacco ebraica, che ha fatto parte pure di una unità speciale dell’esercito sionista, ispiratore dei tagli alla sanità pubblica più recenti di Renzi, personalmente non mi stupisce. Data la deriva filo sionista di tutta la sinistra compresa quella radicale, per non parlare poi dei mass media e dei politici in generale italioti.Credevo che Berlusconi avesse superato ogni limite di decenza nella sua politica filo sionista, ma le ultime affermazioni di Renzi durante il suo recente viaggio nell’unico “stato democratico nel medio oriente” (sic) hanno superato ogni limite di sopportazione.Renzi è stato capace come ex sindaco di Firenze, pure di storpiare il nome di Michelangelo in un inglese maccheronico per rendersi gradito ai politici di Tel Aviv. Sono consapevole di toccare un “nervo scoperto” ma continuare a citare personaggi patetici come Bersani e ignorare i veri registi “occulti” di Renzi , allineandosi alla omertà di stampo mafioso che vige su chi manovra realmente dietro le quinte in Italia, credo che per ogni persona onesta intellettualmente sia intollerabile.Professore non crede che è ora di finirla con Pippo Civati, ma parlare di Yoram Gutgeld?

  • Se fossi in Renzi, a questo punto proporrei l’abolizione del Senato tout court. Operazione non priva di costi politici, ma che manderebbe a cuccia l’opposizione politica interna ed esterna per un bel po’.

  • occhio che la legge di renzi affascina l’apparato burocratico-elettivo, avere una carriera definita senza eccessive verifiche e riconferme piace a molti, sul argomento sembra esistere una maggioranza indipendente dal governo, quindi basta cavalcarla )-:
    elezioni? ma se sembra che abbiano trovato la quadra per continuare all’infinito. Renzi per restare a cavallo dice si a tutti poi fa cosa gli conviene di più al momento, potendo metter mano alle casse dello stato può fare quello che vuole. Se qualcuno vuol parargli la palla in futuro gli interventi dovranno essere molto circostanziati e con un lessico fruibile

  • Caro Giannuli, nonostante io la segua da tempo con ammirazione, rispetto e, persino, con un certo affetto (pur senza conoscerla personalmente), mi e’ chiaro il suo romantico attaccamento alle sue origini politiche.
    Ma, se ne faccia una ragione, il sistema dei partiti così come e’ stato finora, destra, sinistra centro, e’ in coma irreversibile, in Italia e in Europa in genere: Pannella lo auspicava, tanto tempo fa, ci si e’ costruito una carriera e ci ha campato per 50 anni.
    Ma nonostante i tanti medici pietosi che tentano di mantenerlo in vita con accanimento terapeutico, e’ ormai solo una foglia di fico per coprire dei veri padroni: la finanza internazionale e le grandi multinazionali.
    Perciò, con tutto il rispetto e la considerazione per le sue speranze (rinascita di una sinistra gloriosa, dura e pura, guidata con rettitudine berlingueriana), l’unica novità e’ costituita dal M5S che, senza entrare nel merito delle persone che lo animano, rappresenta in nuce una possibile vera alternativa.
    E lasciamo perdere tutte le sciocchezze sull’onesta’, la dirittura morale, eccetera, eccetera. Siamo tutti esseri umani, nessuno e’ veramente onesto fino in fondo, specialmente quando gli viene offerta l’occasione di farsi gli affari propri!
    Quello che veramente conta e’ la proposta politica, un diverso modo di organizzare la gestione della cosa pubblica: questo non eliminerà’ i disonesti e i corrotti (e come sarebbe possibile?), ma sta cambiando il modo di partecipare delle persone al processo decisionale.
    Con buona pace dei vari Bersani, Cuperlo, Fassina, rifondaroli, ecc.: ombre del passato.

    • sono convinto anche io che il sistema dei partiti così come è stato finora è finito e non ha prospettive, questo non significa che nopn esistano più certe discriminanti politiche, pur se con profonde trasformazioni

    • Ritorno sempre sullo stesso tasto concordando con Roberto B. Bisogna aggiornare la bussola politica. Manca un terzo incomodo, l’UE. La soluzione non potrebbe che essere la seconda, con o senza Renzi. Chi va alle elezioni prendendosi la palla di aver impedito le riforme, il taglio delle tasse (refrain che hanno un certo appeal elettorale, già testato per molti anni), la ripresa economica quando la miccia era stata accesa? C’è un’area di riferimento, centrodestra o centrosinistra, ma diciamo pure “federalista” per semplicità e necessitata dall’appartenenza alle famiglie politiche europee (popolari-socialisti), che é legata a Bruxelles, una “nazionalista” incarnata dalla LN e una “autonomista” rappresentata dal M5S. Questo, in termini di voti che pesano, é il panorama.

    • A Roberto B.
      E lasciamo perdere tutte le sciocchezze sull’onesta’, la dirittura morale, eccetera, eccetera. Siamo tutti esseri umani, nessuno e’ veramente onesto fino in fondo, specialmente quando gli viene offerta l’occasione di farsi gli affari propri!
      Mi lasci dire, con il più grande rispetto, che proprio questa dichiarazione tradisce una onestà di fondo: lei si rende conto di avere dei limiti, si sente debole e lo ammette e su questo le assicuro che io le faccio compagnia. Ma mi creda le persone integerrime esistono e ho avuto la fortuna qualche volta nella mia vita di incontrarle personalmente.
      Mi si da del petulante, ma quello che mi affanno a dire, a esortare è di non considerare mai la disonestà normale e l’onestà inutile e che questo è l’atteggiamento dei popoli più evoluti nei confronti dei propri governanti, dai quali non tollerano neanche le bugie più innocenti.
      Pertanto, anche se non si sente all’altezza di pretenderla da se stesso, lei può e deve pretenderla da chi le chiede l’onore e l’onere di rappresentarla, anche per dovere nei confronti dei suoi figli, della sua famiglia, della sua comunità, che in ogni caso fanno affidamento su di lei. Dire e convincersi di queste cose non è fare voli pindarici, cumuli di chiacchiere, è agire concretamente nel proprio piccolo sulla intera società.

  • Se è vero come lei dice professore che «Se l’emendamento dovesse passare il risultato sarebbe piuttosto limitato e, di fatto, si ridurrebbe ad una diversa composizione del collegio elettorale per il presidente della Repubblica, i membri della Corte Costituzionale e il Consiglio Superiore della Magistratura. Non è molto e la riforma resta un’emerita schifezza», allora risulterebbe una follia politica provocare questo subbuglio politico per così poco. Sarebbe smaccatamente evidente che la minoranza attacca Renzi per attaccare Renzi al di là del merito. Occasioni assai migliori e comprensibili a tutti, come scuola e lavoro, sono andate perdute. Far saltare il governo guidato dal PD per un dettaglio di un meccanismo istituzionale che Aldo Giannuli stesso dichiara in ultima istanza irrilevante? Credo sarebbe una idiozia pura e con questo la minoranza si scaverebbe la fossa rispetto al popolo del PD (quello ingenuo, nostalgico, ignorante, che crede che il PD sia di sinistra ecc. ecc.), un popolo che, chi vive nei circoli lo sa, si è veramente rotto i coglioni come dice Staino.
    Retorica provocatoria inutile quella di “avranno il coraggio, sono dei cagasotto, sono incollati alla sedia”. Risparmiatecela. Guerra psicologica da dilettanti, spero, o forse credete veramente a quello che dite e scrivete?

  • Staino: “mi sento sempre di sinistra e cerco di portare le idee di sinistra dove posso”. Come? “prendendo atto che Renzi è il nostro segretario e il nostro premier e quindi lavorando con lui, incalzandolo, sottolineando gli aspetti negativi delle sue scelte, aiutandolo quando le scelte sono giuste, offrendogli proposte concrete per migliorarle, accettando gli incarichi che vengono offerti e non rifiutandoli altezzosamente come tu hai fatto (Cuperlo)”.
    Ecco perchè muore la Sinistra. Tra pseudo riformismi e ottusità fideistiche.

  • Ieri ore 25:26, ora locale di Cortina d’Ampezzo, il presidente generale dell’ex consorzio DC – PCI, Rosalia Sbindi ha provveduto ad inoltrare attraverso le poste private tedesche il penultimatum di scissione all’ENEA, Ente Nazionale Energie Alternative, minacciando il bombardamento degli atomi del segretario vice proconsole in carica grand. duc. cont. pres. segr. intergalattico Matt Ronzinu.
    Attraverso ambienti ruotanti intorno all’inner circle del ciclotrone di Monte Citoros sono trapelate le condizioni, che così possono riassumersi:
    1. Dimissioni del segretario;
    2. Estensione del diritto di voto agli ufo;
    3. Costituzione di un nuovo governo qualsiasi.
    Si attendono sviluppi della vicenda ad oras.

  • Nessuno ha considerato l’ipotesi che la salvezza venga da FI? Eppure, FI ha tanta paura di elezioni anticipate che potrebbe fornire i voti necessari gratis, senza contropartite, se non qualcosa per l’immagine.
    Andrà così, e Renzi prenderà provvedimenti disciplinari verso l’opposizione, magari punendone alcuni e non tutti, in modo da dividerli. Assolverebbe Bersani, ma non i suoi uomini e così via.
    Il punto è che gli ex-DS non hanno alcuna possibilità di ritornare al potere, qualunque cosa facciano, sia che votano contro Renzi, sia che gli votino a favore, appartengono a dun passato che non ritornerà in nessun caso, e credo sia il destino inevitabile della sinistra. Troppi errori sotirci, in politica sinistra è un termine troppo sputtanato, ci vuole nuove formazioni e danhc enuovi nomi.
    Toprnando al merito della questione, Renzi ne uscirà non dico benissimo ma neanche così male ed il ragazzo è abbastanza abile nell’imbroglio da prendere per il culo ancora una volta una parte consistente degli italiani.

  • Tra i tanti crimini della sinistra italiota al potere vi che è concettualmente incapace di governare un fenomeno di portata storica come quello attuale dell’invasione del vecchio continente, da parte degli allogeni, che via via assumerà sempre più dimensioni da “fine del mondo”, ma si badi bene il nostro mondo, con gli schemi ottocenteschi di destra sinistra centro. Senza ricorrere a boutade o iperbole che scandalizzano le “anime belle” di sinistra che pullulano questo sito, io dico che la sifilide marxista, ha portato i sinistri al punto da non rendersi conto dell’immonda speculazione che le cooperative rosse e la chiesa cattolica con il gesuita Bergoglio in testa (candidi come colombe astuti come serpenti recita il loro motto) fanno su questa emergenza. I primi fanno soldi a pallate, i secondi riempiono seminari e parrocchie con frati congolesi (sic) stante la crisi demografica che ci ha scaraventato a realtà che risalgono all’unità della penisola, in un vero dramma, una piaga che ci sta affossando, Ma i sinistri continuano con le loro seghe mentali, nascondo la testa sotto la sabbia per non vedere il pericolo che avanza, come gli struzzi.

    • Maffei, l’invasione era quella che facevano i suoi amici nazisti arrivando con i panzer e gli stukas per ridurre alla fame le popolazioni che sottomettevano, non quella di chi scappa dalla fame e arriva si barconi di fortuna. Capisco che parlare di solidarietà umana ad un nazista è come parlare di dieta vegana a un cannibale, ma almeno un po’ di buon senso dovrebbe evitare un uso così improvvido delle parole. Ma davvero pensa che questi disperati possano rappresentare un pericolo per le nostre società?

      • Non ci siamo professore, io non sono un mostro disumano, mi rendo conto che uno il posto dove nasce non lo sceglie, se io fossi nato in Congo, non escludo che sarei anch’io a bordo di un gommone. Io non ho nulla contro gli africani, io detesto il furbo gesuita Bergoglio, i cripto comunisti al caviale. Ecco il nemico! Non certo i disgraziati che affogano nell’ex mare nostrum. Io non guardo il dito che me la indica, io guardo la luna!Mi permetta in conclusione una riflessione a carattere storico di attualità, poi mi taccio: negli anni trenta Telesio Interlandi, tentò di girare un film a Cinecittà, poi per mancanza del vile denaro, non portò a termine il progetto.La trama era ambientata nell’anno duemila,ove si assisteva all’invasione di centinaia di migliaia di africani del vecchio continente, sterile e decadente, con stupri delle bianche e razzie e saccheggi vari.Follia ? No preveggenza!

          • «Ma davvero pensa che questi disperati possano rappresentare un pericolo per le nostre società?»

            Gratta gratta e viene fuori l’ideologia dell’estrema destra economica: l’accettazione della libera circolazione dei capitali che comporta la migrazione forza dei lavoratori.

            Sì professore, quelli che arrivano non sono “disperati”, se non come tanti nostri connazionali.

            Sono “lavoratori”: generalmente maschi della “classe media” dei paesi colonizzati che possono permettersi i viaggi.

            Si chiama globalizzazione. Si chiama neocolonialismo. Si chiama liberoscambismo. Si chiama neoliberismo.

            E come hanno sempre saputo socialisti e laburisti VERI, costoro sono “IMPORTATI” DAL CAPITALE per infiammare ulteriormente le tensioni salariali e distruggere qualsiasi eventuale resipiscenza sindacale.

            Questo è noto da sempre ai socialisti, e non ha nulla a che vedere con l’inclusività, se non per il verso opposto: perché? Perché ha ragione il nostro nostalgico Maffei a intuire che dietro questo massiccio afflusso di lavoratori ci siano particolari politiche a fini RAZZIALI (ovvero eugenetici, stando alla letteratura europeista e anti-sovranista in generale).

            L’identità nazionale è l’ultima difesa delle classi subalterne che, a differenza delle élite, NON possono essere cosmopolite (Sì, il nazionalismo non serve solo per mandare i ragazzini a guidare i panzer).

            Mi cita, Professore, la letteratura scientifica di riferimento per cui i grandi flussi migratori non sono “un pericolo per la società”? Ovvero non creano tensioni sociali e sofferenze irreversibili?

            Il favorimento dell’immigrazione È LOTTA DI CLASSE.

            Contro i lavoratori.

            E sarebbe socialista?

            Sì, come Vendola.

          • Quale sarebbe lo “sconnesso delirio”?

            Che non contrapporre un ferrea critica al flusso migratorio dei lavoratori si fa politica a favore delle destre economiche? Lasciando spazio al populismo leghista e “lepenista”?

            Che prima della IIGM europeisti e mondialisti non deliravano pubblicamente immaginando il mix razziale come via “darwinista” alla selezione eugenetica? Visto che la rimozione delle “barriere” avrebbe creato una Babilonia?

            Che la retorica dell’inclusività sociale è uno schiaffo in faccia alle famiglie che vengono ESCLUSE dalla agevolazioni ISEE? Per cui i residenti immigrati accedono ai servizi una volta riservati ai lavoratori italiani?

            Queste che abbiamo in Europa non sono le tipiche politiche razziali usate dall’Impero britannico nelle colonie o da Stalin nel Caucaso? Divide et impera?

            Non è vero che le organizzazioni sindacali, in particolare quelle laburiste inglesi, hanno combattuto in tutti i modi questa “competizione” tra proletariato e sottoproletariato? Non è vero?

            Francamente, per la verità, so bene quello che dico: e non sono schiavo della propaganda del nemico.

            Con lei è solo una perdita di tempo: sono tornato a seguirla perché pareva che finalmente iniziava a fare un critica RADICALE alla Sinistra: in senso IDEOLOGICO e CULTURALE, non a livello di partitico e di vizi organizzativi. Che, per carità, ben venga. (A capire che Ferrero è uno scarto politico, però, non c’è bisogno di tutta la Sua erudizione…)

            (Anche se, effettivamente, farsi dare del “Vendola” è più irritante che farsi dare del “Maffei”… 🙂 )

            Un caro saluto e buon Ferragosto.

          • senti, tu fai considerazioni sconclusionate confondendo gli immigrati con i profughi, mettendo nello stesso sacco nazisti e riformisti, hai una cultura da bar dello sport e dici un sacco di cose inesatte ma questo è questo è un diritto tuo come di tutti, ma ti permetti apprezzamenti del tutto gratuiti e sei maleducato, fammi un piacere: togliti dai piedi

  • Se, poi, qualcuno dei nostri politici avesse il coraggio di farlo, dovrebbe chiedere agli americani come mai, dopo aver cercato per anni di stabilizzare il Medio Oriente, barcamenandosi tra arabi e israeliani nel tentativo di mantenere stabile il flusso dei prodotti petroliferi verso l’Occidente, hanno improvvisamente gettato nel caos l’Africa Settentrionale e il Medio Oriente con finte rivoluzioni, interventi militari e invasioni di vario genere.
    Quello che avviene sulle nostre coste è anche il risultato di una politica statunitense volta al controllo delle fonti energetiche e al confronto geopolitico con Russia e Cina.
    La “protezione” degli USA comporta anche questo genere di inconvenienti, quindi non lamentiamoci.

  • Mi perdonerà se insisto, ma lei ha una sua puntata in mente o sta facendo il banco?

    (mi passerà la terminologia da gioco d’azzardo ma è lei che ha parlato di scommesse)

    • diciamo così: siccome tutti stanno scommettendo sullac calata di braghe, a me non conviene fare ls atessa puntata, per cui punto sul contrario, che reggeranno sino in fondo. E ci punto su ben 40 centesimi

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