Perché la sinistra non capisce niente della questione fiscale.
Da circa venti anni assistiamo ad una sceneggiata per cui la sinistra (o quel che si definisce tale) è il partito delle tasse che, appena ha il governo, si affretta golosamente ad aumentare, e la destra è quella che protesta e strepita contro questi aumenti (“Stanno mettendo le mani in tasca agli italiani!”), ma che poi, andata al governo, non solo non toglie nessuno di quegli aumenti, ma ne aggiunge di suoi.
Per la sinistra si tratta di un riflesso condizionato che la induce a pensare che le tasse siano un bene in sé, perché servono a finanziare la spesa sociale e come meccanismo di redistribuzione della ricchezza. Ma le cose sono molto più complicate.
In primo luogo, si pone un problema di quantità: quale è la soglia di un prelievo fiscale sopportabile? Non poniamo la questione in termini etici, ma in termini economici: è evidente che più alto è il prelievo fiscale e meno soldi hanno i cittadini per i consumi e, se i consumi calano, ne soffrono le imprese che, oltre certi livelli di guardia, potrebbero crollare una dopo l’altra, provocando un crollo occupazionale.
Si innesca così in circolo vizioso, per cui l’aumento delle disoccupazione riduce ulteriormente il monte salari e, quindi, i consumi, questo produce nuovi fallimenti e così via. Peraltro la flessione occupazionale, in termini lineari, produce anche una contrazione del gettito fiscale, con il risultato di spingere ad una nuova stretta per mantenere costante il gettito. E di questo passo si fa bancarotta.
Naturalmente ci sono una serie di soglie per cui il risultato finale può prodursi più o meno lentamente. Ed esistono anche controtendenze che limitano gli effetti negativi di un’eccessiva pressione fiscale: ad esempio, evasione fiscale e lavoro nero, per quanto condannabili sul piano morale ed indesiderabili su quello politico, però hanno l’effetto di sottrarre una parte della ricchezza all’appropriazione statale, mantenendo quindi, almeno in parte, il potere d’acquisto dei cittadini. Con il risultato che più è elevata la pressione fiscale, più aumenta la propensione a pratiche illegali o condannabili come evasione e lavoro nero, il che poi sposta il carico del gettito inevaso sulle spalle dei contribuenti onesti o che non possono sottrarsi agli obblighi fiscali, il che moltiplica tanto le ingiustizie sociali quanto gli effetti antieconomici dell’eccessivo carico fiscale.
Dunque occorre capire quale possa essere una soglia accettabile di pressione e qui dobbiamo constatare che da 6 anni in qua, la pressione (grazie ai governi del Pd o magari sostenuti dall’esterno dal Pd, come il governo Monti) è salita a circa il 55% del Pil, tenendo conto, oltre che della tassazione diretta, di quella indiretta , dei ticket, delle tariffe dei servizi pubblici eccetera. Un prelievo di quelle dimensioni sarebbe eccessivo anche per un breve periodo, ma qui ormai siamo entrati nell’ordine di idee che questo è un livello “normale” destinato a durare a tempo indeterminato.
Il secondo ordine di problemi è chi sia il soggetto tassato, in che misura e con quali meccanismi. Una delle grandi falsità del neo liberismo è quella per la quale, siccome i ricchi sono quelli che hanno più potenziale di spesa, più detassiamo i ricchi (secondo le politiche di tassazione regressiva sul reddito inaugurate dalla Reaganomics negli Usa degli anni ottanta), più aumentano i consumi e, quindi, si spinge verso una dinamica virtuosa.
Chiunque sappia qualcosa di economia e non sia un venduto sa che la propensione all’accumulazione è direttamente proporzionale al reddito: il “ricco” (usiamo questo termine vago) spende una parte minima del proprio reddito in consumi, poi spende una quota più alta di esso in investimenti nell’economia reale, ma la parte più consistente la accumula come riserva di valore in impieghi finanziari, che, in quanto tali, sono improduttivi se non nella parte (più o meno minoritaria) destinata all’economia reale. Più denaro resta immobilizzato nella riserva finanziaria, meno risorse ci sono a disposizione.
In terzo luogo è decisivo come si spende il gettito fiscale. La sinistra immagina (o fa finta di crederci) che la voce più consistente sia quella della spesa sociale (pensioni, sanità, istruzione, ammortizzatori sociali) il che non è vero, se non in parte. Sicuramente le voci che abbiamo indicato sono consistenti, ma ci sono anche capitoli di spesa tutt’altro che irrilevanti come la spesa militare, quella per i lavori pubblici e, soprattutto, quella per il personale della Pa (per cui, dando lo stipendio a un fannullone, si fa una spesa improduttiva, ma si sostengono i consumi). In ciascuno di questi capitoli di spesa ci sono sprechi e diseconomie che si potrebbero rivedere facendo dimagrire la spesa complessiva, senza per questo danneggiare la spesa sociale. Ma, soprattutto ci sono spese assolutamente negative come i compensi eccessivi ai dirigenti, l’eccessivo numero di enti eccetera che neppure alimentano i consumi ma finiscono in rendita finanziaria ed è qui che occorre andare col machete (ma ne riparleremo).
Poi c’è un a spesa direttamente finanziaria: gli interessi per il debito che crescono costantemente (siamo a 84 miliardi l’anno, destinati a crescere perché in 4 anni di governo Pd il debito è cresciuto di altri 200 miliardi). Ma se la spesa rimane questa il gettito fiscale non ce la fa a si produce nuovo debito, nonostante l’aumento delle tasse. Ma con questo livello di pressione fiscale non c’è ripresa immaginabile e, prima o poi, lo sbocco è il default.
Dunque, per una vera ripresa, occorre tagliare il prelievo fiscale con una cura drastica: diciamo almeno 7-8 punti in un anno. E per far questo occorre una vera spending review (non l’attuale pagliacciata) e ricontrattare le condizioni di debito.
Ma questo nella sinistra chi lo dice? Chi si preoccupa del fatto che il prelievo fiscale è diventato un moltiplicatore di ingiustizie sociali?
Aldo Giannuli
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Tenerone Dolcissimo
Qualcuno si chieda perché la UE ha scelto la sinistra per meglio depredare gli italiani consegnando i loro beni ai tedeschi.
La sinistra quindi non è più solamente nemica del popolo che lavora, ma anche traditrice della nazione
Bertoldo
Professore, Lei non ha nessun mezzo (ad esempio contatti) per far penetrare le sue idee di buon senso nelle fitte nebbie ideologiche della “sinistra”? mettere in circolo queste che sono ovvietà ma che la dirigenza a sx non vede sarebbe vitale. tra l’altro, è un processo inconscio l’ignoranza in quell’area politica di questi fatti oppure è voluta?
Valerio
Citofonare Centeno…
leprechaun
Ma c’è una cosa da dire, e che non si sente nemmeno nominare, nemmeno qui. Ed è la progressività della tassazione. In Italia è una cosa folle: non c’è una no-tax-area, come in ogni
altro paese. Tanto per fare qualche esempio a caso, Francia Germania e Argentina …
In Italia esiste una fascia di “detrazione” (circa 7.000€ che vale però solo per i pensionati e lavoratori dipendenti (mi sa a tempo indeterminato, oltretutto).
E l’aliquota del primo scaglione è follemente alta: 23%! Se si fa un confronto con Francia e Germania, per esempio, ci si mette le mani nei capelli: in Italia i redditi bassi sono tassati in un modo inverosimile. Ora mai e poi mai che qualcuno (salvo il sottoscritto, che ad un certo punto s’è pure stufato, data l’indifferenza generale) abbia sollevato questo piccolo problemino. Ricordo anche (vado a memoria) che un Governo Berlusconi introdusse qualche anno fa una “no tax area” di circa 6.000€. Pare che lo fece male, cioè chi aveva un reddito sotto i 6.000 non pagava tasse, mentre se il reddito era di 6.001 € pagava improvvisamente il 23%, col risultato che era più “ricco” quello che guadagnava 5.999€ di uno che ne guadagnava 6.001. Dico “pare” perché non mi fido delle fonti, visto che il successivo governo Prodi, anziché rettificare, si limitò ad abolirla alla chetichella. Una cosa “de sinistra”, naturalmente. Perché come disse in un’intervista dell’epoca un famoso cretino di cui non ricordo il nome, “le tasse sono una cosa bellissima”.
Aldo S. Giannuli
ovviamente sono totalmente d’accordo con la progressività delle imposte. il famoso cretito era (pace all’anima sua) Tommaso Padoa Schioppa
Paolo
Beh…Tommaso Padoa Schioppa..oltreché la “perla” de “le tasse sono una cosa bellissima “..ne disse una altra forse ancor peggiore ad un congresso nell’ormai lontano 2003 (Governo Prodi ) disse un qualcosa che fa letteralmente orrore (detto da un ministro delle finanze espressione di un governo di sinistra …) ed è esattamente l’opposto di cio che dice la nostra Costituzione …disse:——->>> “….Nell’Europa continentale, un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora. Ma dev’ essere guidato da un unico principio: ATTENUARE QUEL DIAFRAMMA DI PROTEZIONE CHE NEL CORSO DEL VENTESIMO SECOLO HANNO PROGRESSIVAMENTE ALLONTANATO L’INDIVIDUO DAL CONTATTO DIRETTO CON LA DUREZZA DEL VIVERE , con i rovesci della fortuna, con la sanzione o il premio ai suoi difetti o qualità”(Padoa Schioppa…riportato dal Corriere della Sera 26 agosto 2003 )…cioè Il pensiero di Friedich Von Hayek allo stato puro..(ma espresso da uno di sinistra a nome di un governo di sinistra….).
Fare cio che è stato poi fatto era nelle loro linee-guida…non è poi un caso che fosse proprio quella parte politica 12 anni dopo a voler modificare la Costituzione ..per renderla coerente esattamente con il pensiero espresso da Padoa Schioppa…e poi formulato in modo chiaro ed esplicito anzi con un che di quasi intimidatorio dal famoso documento della JP Morgan sulla necessità di abolire le Costituzioni troppo keynesiane perché non “fungevano” alle nuove esigenze dell’economia moderna (della loro visione neoliberista da imporre nel globo terrestre o con le buone o con le cattive… ). Mi ricordo le “minacce” pre referendum sia degli USA di Obama che della UE..che se gli Italiani avessero votato per il no…ci sarebbero state conseguenze …perché i “mercati” etc etc….gli italiani non si son fatti infinocchiare…una volta tanto…
Paolo
Ed Padoa Schioppa è lo stesso che coniò l’ ironico e sprezzante termine “bamboccioni” che poi è diventato di uso comune nei confronti di quelli che raggiunto una certa età non si spostano da casa …(che non si spostino da casa perché preferiscono il papa e mamma vita natural durante …ci credo poco..ovvio che sono altri i motivi …motivi ben conosciuti…fenomeno che stranamente si sta diffondendo negli Stati Uniti…ove normalmente a 18 o max 21 anni devono smammare.. ) …fu lui a coniare lo sprezzante “bamboccioni “..
interessante cio che dice qua…Diego Fusaro.
https://www.youtube.com/watch?v=MoMIV-1f358
Paolo
Io non sono di sinistra…eppure non ce una cosa che questo “ragazzo” dica che io non condivida…è perfetto. Guardate la faccia di Franceschini…..
Tenerone Dolcissimo
Due parole su Padoa Schioppa meritano di essere riferite.
PS era figlio dell’amministratore delegato delle assicurazioni Generali. Quindi aveva diritto al posto di dirigente della Banca d’Italia.
Cosa abbia un essere simile a spartire con la durezza del vivere è un mistero.
La sinistra ha spesso accusato gli elettori di destra di farsi turlupinare da Berlusconi. Ora è vero che Berlusca si è fatto i (bip) propri, ma qualche legge voluta dai suoi elettori l’ha fatta: eliminazione delle imposte di successione e legittima difesa ad esempio.
Ma mi dite come si deve sentire un operaio che vota a sinistra a ritrovarsi in compagnia di PS????
E per carità non infierisco ricordando il golpe di novembre 2011 con la sinistra festante in piazza a festeggiare rigor montis.
Sarebbe ora che la sinistra facesse i conti con se stessa e si cominciasse a chiedere come mai uno come me, figlio di un comesso di macelleria, sia sempre stato di destra a cominciare dagli anni del liceo in cui si ritrovò in una scuola piena sinistri, tutti figli di notai o altri ricconi e tutti vestiti di stracci costosissimi.
E il buon Giannuli dovrebbe cominciare a chiedersi quanto ci sia di fondato nella mia teoria che vede affondare le radici del comunismo nel feudalesimo. Rileggendo attentamente le affermazioni di PS troverebbe conforto alle mie asserzioni.
Paolo
prova: mi è sparito il post…
Paolo
@Tenerone Dolcissimo
Chi ha fatto sostanzialmente e strutturalmente all’Italia non è Berlusconi(se male ha fatto , e sicuramente ne ha fatto ..lo ha fatto nell’ordinarietà del malandazzo italiano ben conosciuto ) …è la sinistra quella post Muro di Berlino cioè Ds e poi PD che è in senso negativo è stata determinante e incisiva nel ridurre l’Italia in questo modo . Su questo non ci piove…dall’Euro, alle svendite finta privatizzazione delle Partecipazioni Statali con smantellamento dell’IRI…, fu lei a introdurre le prime “flessibilizzazioni” la precarietà..nella scuola poi..è stata sostanzialmente la sinistra a renderla un cesso (la Gelmini avrà dato il suo contributo…)..i feudi scolastici , le baronie etc etc son sempre stati egemonia della sinistra che hanno fatto il bello e cattivo tempo a loro piacimento ,la macelleria sociale la hanno sostanzialmente fatta loro (in tutta Europa ), le cessioni di sovranità cioè la svendita dell’Italia etc …non per nulla qualche bravo economista ha detto che per far macelleria in Europa funge il grembiulino rosso: si vedono meno gli schizzi di sangue. Se Berlusca avesse fatto cio che hanno fatto loro…sarebbe sceso in piazza il mondo…son bravissimi a far can can nazionale e internazionale ..a sinistra possono far quel che vogliono: non si muove foglia…ecco perché il grembiulino rosso funge. Poi c’è una sinistra sana…sara rintanata da qualche parte…non so: ma non si è sentita. Qualcuno ha detto: nel mondo occidentale il peggior capitalismo a ispirazione elitaria ha indossato gli abitini di sinistra : è vero.Da qui il mio schifo..pur riconoscendo alla sinistra sana un ruolo importante . Fanno proprio ribrezzo. E inutile che gridino a proposito e a sproposito ..solitamente più a sproposito…fascisti di qua fascisti di là………….si guardassero il cortiletto.
Paolo
Chi ha fatto sostanzialmente e strutturalmente all’Italia
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correzione: chi ha fatto sostanzialmente e strutturalmente male all’Italia..
Tenerone Dolcissimo
C’è un equinozio.
Io ho detto che Berlusca ha sostanzialmente mirato a farsi gli affari suoi.
Nel mentre si faceva gli affari suoi ha fatto anche qualcosa di buono per il paese.
La sinistra oramai è noto anche ai compagni di base che abbia fatto danni epocali e spesso senza neanche guadagnarci niente, come lo scorpione della storiella.
Paolo
Da qui il mio schifo..pur riconoscendo alla sinistra sana un ruolo importante (Paolo )
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Gli riconosco pur da destra un ruolo cosi importante …che pur con le cose di sinistra che non condivido , non saremo certamente nella situazione in cui siamo. Invece non solo non si è opposta all’avanzata del capitalismo selvaggio neoordoliberista…ma lo ha sposato e se ne è fatta complice. E “quella ” sinistra —cioè praticamente quasi tutta— non ha diritto ne alla parola ne a udienza — va combattuta e basta…perché venga spazzata via . Qualcuno invece “apre” a possibili alleanza……….e allora dico: ben venga la destra e ben venga anche la destra estrema fosse necessario. Sbraitino pure fascisti fascisti….trallalero trallalà …fossi la coalizione di destra io aprirei sia a Casa Pound che a Forza Nuova….
Venceslao di Spilimbergo
Buonasera Esimio signor “leprechaun”
Perdoni la mia inopportuna intromissione nel dialogo che Lei stava tenendo con il Chiarissimo Professore e con gli altri Esimi ospiti di questo sito (che approfitto per salutare), ma non ho saputo resistere dal partecipare pure io alla discussione con un breve inciso. Io concordo personalmente con Lei per quanto concerne l’auspicio della creazione, anche in Italia, di una cosiddetta “no tax area” per i Cittadini al di sotto di un certo reddito… codesto desiderio però, anche se razionalissimo da un punto di vista teorico, non credo possa essere fattibile nella realtà quotidiana. Pur essendo tra coloro che criticano il “giudizio etico, con relativa condanna” (tipica di buona parte delle forze politiche Progressiste) all’evasione fiscale in quanto tale… avendo un siffatto fenomeno numerose motivazioni, non tutte contestabili… sono però tra i primi a mettere in guardia dall’adottare alcune scelte che favorirebbero questo problema anziché limitarlo; è infatti mia opinione personale che la creazione di una cosiddetta “no tax area” potrebbe essere utilizzata come vera e propria “via di fuga” da parte di diversi contribuenti (per la nettissima parte lavoratori cosiddetti “autonomi”) per non adempiere ai loro doveri fiscali. Non è un caso che le attuali detrazioni (da Lei giustamente ricordate) siano state rese possibili esclusivamente a quelle categorie di lavoratori e di Cittadini che, per ovvi motivi, molto difficilmente possono sfuggire ai controlli del Pubblico Erario. Della serie Esimio, non sempre purtroppo nobili propositi e mondo materiale sono sovrapponibili. Paradossalmente avremmo meno danni se abbandonassimo l’idea delle “fascie a tassazione zero” e invece continuassimo mantenere l’attuale sistema delle detrazioni (seppur adeguatamente riformato).
La saluto augurandole ogni bene, una buona serata e un felice anno nuovo
Allora ditelo
Se in Italia si fa un gran parlare della flat-tax (con modifica costituzionale implicita) si può intuire che non ci sia molto interesse nella rimodulazione delle aliquote secondo il principio della tassazione progressiva.
http://www.lavoce.info/archives/26045/lirpef-di-berlusconi-premia-i-redditi-piu-alti/
During the late 1980s and the late 1990s, the United States experienced two unprecedentedly long periods of sustained economic growth—the “seven fat years” and the ” long boom.” Yet from 1980 to 2005, more than 80 percent of total increase in Americans’ income went to the top 1 percent [*]. Economic growth was more sluggish in the aughts, but the decade saw productivity increase by about 20 percent. Yet virtually none of the increase translated into wage growth at middle and lower incomes, an outcome that left many economists scratching their heads.
http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:www.slate.com/articles/news_and_politics/the_great_divergence/features/2010/the_united_states_of_inequality/introducing_the_great_divergence.html
[*] https://ipc.mit.edu/sites/default/files/documents/07-002.pdf
La teoria dello sgocciolamento (della ricchezza) non risulta aver portato quella crescita che veniva ottimisticamente promessa decenni di anni fa ma ha prodotto una serie di incentivi nei riguardi di coloro che avevano più potere contrattuale che hanno avuto il risultato di impoverire il ceto medio (riducendone i consumi) e incentivare l’accumulo di ricchezza nelle disponibilità di poco munifiche elite: Nei periodi di boom economico negli USA è ad esse che la quasi totalità della ricchezza è stata drenata.
Optimal Taxation of Top Labor Incomes: A Tale of Three Elasticities
Thomas Piketty, Emmanuel Saez, Stefanie Stantcheva
The optimal top tax rate increases with the third elasticity e3 (bargaining) as bargaining efforts are wasteful and zerosum in aggregate.
If a substantial fraction of the behavioral response of top earners comes from bargaining effects and top earners are not paid less than their economic product, then the optimal top tax rate is much higher than the conventional formula and actually goes to 100% if the real supply-side elasticity is very small.
If bargaining effects are moderately large, The optimal top tax rate is moderate if the supply elasticity is fairly large and top earners are underpaid relative to their product, a situation that is theoretically possible in our model and might exist in countries with the quasi-confiscatory top marginal tax rates–80%-90% or more–applied in the United States and the United Kingdom between the 1940s and the 1970s, might have been consistent with a sensibly-specified optimal tax model.
http://www.nber.org/papers/w17616 (open access/free)
PS: Le spending review “serie” stanno diventando come le congetture di Fermat. Se tutti quelli che hanno detto che si possano fare le avessero poi rese disponibili ci saremmo risparmiati la perdurante attesa. 🙁
Giovanni Talpone
Totalmente d’accordo. Aggiungerei solo il tempo, la fatica e il denaro da spendere per riuscire a pagare le tasse (i moduli sempre più complicati, i criteri e le percentuali che cambiano ogni anno, i dati che gli Enti richiedono anche se li conoscono già, i CAF e le loro code, i commercialisti, i fiscalisti, gli amici che ti danno una mano, gli errori che commettono tutti quanti e che ti vengono rinfacciati anni dopo, la documentazione da conservare che ti riempe la casa…).
Però vorrei difendere il mio partito, Possibile, oggi nella coalizione Liberi/e e Uguali: di tasse se ne discute esattamente negli stessi termini indicati da Giannuli. A marzo prendiamo il 51% e vi facciamo vedere….
Alberto Capece
Non si può essere così generici e dire che tout court che ogni prelievo fiscale sottrae risorse ai consumi, infatti man mano che cresce il reddito cresce anche il risparmio che è consumo indefinitamente rinviato, cresce l’acquisto di prodotti realizzati altrove e che quindi lasciano solo una lieve traccia nel Paese del consumatore e più si va verso l’alto cresce la quota di finanziarizzazione. Chi davvero consuma e trascina la baracca sono i redditi medio bassi che vengono quasi interamente spesi in loco. L’ingiustizia non sta tanto nel tassare molto i percettori di alti redditi, che ne hanno un danno relativo, né di pporsi domande di etica bagatellare o parricchiale, ma di tassare molto e in maniera vergognosa chi invece ga redditi bassi. e che si trova a pagare percentuali incredibili dei propri guadagni fino al 27% per redditi lordi di 29 mila euro l’anno o fino al 38% per redditi che attingono i 55 mila euro lordi . Più ovviamente le tassazioni indirette, le tasse locali e compagnia cantante. Ma chissà perché tutte le volte che si affronta il problema delle tasse alla fine diventa fatalmente il problema dei ricchi o degli evasori visto che i prelievi su milioni di poveracci sono incomprimibili. E si va giù coni soliti ragionamenti di giro che oltre ad essere un’offesa per l’intelligenza, vista la loro ritualità in forma si salmo e la loro indimostrabilità. contrastano in toto con la realtà ovvero con il fatto che l’epoca d’oro della crescita occidentale, ossia il trentennio del dopoguerra , è avvenuto in presenza di imposte altissime per i redditi alti o addirittura stratosferici e per le aziende: si arrivava da una parte all’altra dell’atlantico a prelievi del 90% come massimale. Man mano che le tasse dei ricchi ( e solo quelle) sono state abbassate a partire dai primi anni ’70 è cominciato un declino e chiunque può verificarlo sui dati dell’economia reale, distraendosi per un momento dai colloqui col barista.
napalm51
peccato non vi sia una celere documentazione alle tue affermazioni ))-:
Paolo
E si va giù coni soliti ragionamenti di giro che oltre ad essere un’offesa per l’intelligenza, vista la loro ritualità in forma si salmo e la loro indimostrabilità. contrastano in toto con la realtà ovvero con il fatto che l’epoca d’oro della crescita occidentale, ossia il trentennio del dopoguerra , è avvenuto in presenza di imposte altissime per i redditi alti o addirittura stratosferici e per le aziende: si arrivava da una parte all’altra dell’atlantico a prelievi del 90% come massimale. Man mano che le tasse dei ricchi ( e solo quelle) sono state abbassate a partire dai primi anni ’70 è cominciato un declino e chiunque può verificarlo sui dati dell’economia reale (Alberto Capece ).
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C’è qualcosa che non fila in questo ragionamento… ..le ragioni di uno sviluppo e di un welfare straordinario del Keynesiano “trentennio felice “.. e del declinino successivo (epoca monetarista ..applicazione delle Terorie di Milton Friedman cioè il neoliberismo da Reagan /Theacher in poi ) son due paradgmi diversi ove sono incluse due visioni diverse della tassazione…
ma detta cosi (a mio parere ) lascia perplessi. E’ cambiato tutto un sistema al netto del modo di tassare…con degli effetti diversi.
Paolo
il ragionamento di AC mi sa più di Thomas Piketty che del paradigma del “Keynesiano trentennio felice.”……..
Gaz
Il tasso è serio.
La tassa è na’ malafemmina.
Venceslao di Spilimbergo
Buonasera Professore
Articolo veramente interessante… anche se, in alcuni dei punti sollevati, ha suscitato in me non pochi dubbi. In particolare Chiarissimo ho avuto delle perplessità riguardo il concetto di “tassazione del reddito (sia delle persone fisiche sia delle imprese, immagino) progressiva”; può nel mondo odierno “globalizzato” sussistere ancora un simile (e da me personalmente apprezzato) strumento fiscale? Temo, purtroppo, che sarà sempre più difficile applicarlo agli alti redditi. I singoli Stati Nazione dovrebbero iniziare a pensare a delle necessarie alternative… sperando non siano tanto originali/fantasiose quanto irrealizzabili, quali per esempio “tasse globali” e/o simili.
La saluto augurandole ogni bene, una buona serata e un felice anno nuovo
Aldo S. Giannuli
infatti il sistema è da ripensare. Buon anno
Gaz
ACME NEWS
Roma. Riunione d’urgenza al Largo del Nazareno della segreteria nazionale del PD per valutare la situazione economica in vista dell’appuntamento elettorale dei primi di marzo.
Il segretario Renzi, sulla base dell’incremento dell’avanzo primario dell’ultima trimestrale, ha proposto di inviare in regalo per posta con raccomandata senza ritorno (come suggerito inopinatamente da un noto politologo … ) ad austriaci, francesi, svizzeri, inglesi, tedeschi, americani, russi, vaticani, polacchi, danesi, ecc. ecc. il debito pubblico italiano, con annessi auguri della Befana.
In tal modo, senza il debito da rifinanziare ai tassi del mercato aperto, il PD potrebbe proporre agli elettori nel programma elettorale di tagliare le tasse di un buon 25% da subito.
La proposta del segretario è stata accolta all’unanimità.
Silvia
Mah diciamo che focalizzare il tutto sul problema delle tasse, sebbene l’Italia sia famosa per avere uno dei prelievi fiscali più alti, sia come guardare con la lente di ingrandimento un problema piu grande e che questo comprende.
Sarebbe opportuno fare valutazioni più ampie di cui do qui un esempio per chi abbia la pazienza di capire. https://www.youtube.com/watch?v=NO29oTZYWSU
Stiamo dicendo che occorre sgravare i redditi bassi perché questo favorirebbe la ripresa. Va bene.
Poi che occorre ridurre la spesa nei capitoli che non vanno al “welfare” ma con molta superficialità si parla di tagliare le spese con l’accetta, di punire i fannulloni della PA di slogan che vanno bene per una campagna elettorale di un programma M5. Non credo che dopo avere fatto questo avremo una ripresa.
Mi sembrano ideeucole rispetto alla necessità di capire perché l’italia non è competitiva e non produce ricchezza a partire da tutti i lacci e lacciuoli accettati da un classe politica votata ma di fatto nominata da poteri forti e a questi rispondenti nella costituzione e nella sua appartenenza all’europa.
Pubblica amministrazione e spese pubblica. Oggi esiste un sapiente attacco globale alla pubblica amministrazione costruito tramite la pubblicizzazione di indagini volte a scoprire fenomeni di truffa ai suoi danni da sempre esistiti e tollerati laddove l’impiego pubblico è stato usato come ammortizzatore sociale e voto di scambio. Se sarebbe stato sempre opportuno impedire, e i mezzi andavano messi in atto in tempi meno sospetti, fenomeni di truffa, non significa però che l’esistenza della truffa significhi la totale inutilità della PA e la sua improduttività. Atteso che in assenza di confronto col mercato, la valutazione del lavoratore pubblico è a totale discrezione di chi gli sta sopra la testa che a sua volta (classe dirigente) non è stato limpidamente selezionato tramite concorsi corretti, ma spesso in funzione della sua appartenenza o rispondenza alla classe politica di turno. Nel pubblico esistono lavoratori indefessi (guardate negli ospedali, nelle regioni del Nord, ect) che non vengono neppure premiati per quello che fanno. Ma non è neppure questo il punto il punto è che vige un generale attacco alle istituzioni di cui il pubblico è uno dei bersagli sebbene come dice Ugo Mattei (https://www.youtube.com/watch?v=NO29oTZYWSU) dovrebbe essere posta attenzione non tanto alla tutela del potentissimo privato ma proprio a quella del pubblico nella sua accezione piu estesa di diritto collettivo e di bene comune.
Non credo che il tema tasse sia strategico ne risolutivo. Occorre una visione piu ampia da cui partire e capire.
Paolo
Brava la Silvia…ha centrato il problema. Esattamente come dice lei.
Al netto del sistema di tassazione o delle possibili soluzioni che si possono trovare ….evidenzio il detto dalla Silvia:
“…… Non credo che dopo avere fatto questo avremo una ripresa.
Mi sembrano ideeucole rispetto alla necessità di capire perché l’italia non è competitiva e non produce ricchezza a partire da tutti i lacci e lacciuoli accettati da un classe politica votata ma di fatto nominata da poteri forti e a questi rispondenti nella costituzione e nella sua appartenenza all’europa……””(Silvia )
Paolo: qualsiasi soluzioni si trovi…CON QUESTO SISTEMA UE /euro imposto dai criminali ai quali abbiamo ceduto le nostre sovranità…non se ne esce ..e non se ne uscirà…è impossibile : il defoult è sicuro . Il Paese Italia nell’eurosistema è stato ridotto al rango di Azienda (ma non è un azienda è un Paese con la complessità macroeconomico di un Paese!!! e non puo adottar soluzione di natura microeconomiche come il neoliberismo di matrice ordoliberista Tedesco impone …) …il debito pubblico con il passaggio dalle Lire in Euro è stato realmente fatto diventare un Debito Pubblico …(come mai il Giappone con un debito pubblico che è quasi il doppio del nostro emette titoli a tassi bassi ? …perché hanno la loro moneta e il debito lo ripagano di volta in volta emettendo nuova moneta…ed emettono secondo le loro necessità …e nessuno parla di pericolo di defoult..(semmai ha problemi di altro tipo ..perché il Giappone ne ha avuto e ne ha … ) ..si provi da domani ad imporre una moneta esterna e a denominare lo stratosferico debito Giapponese (anche se a maggioranza interno ..il nostro al 30 % è esterno ) e poi vedrete cosa succede al Giappone…Noi abbiamo un patrimonio che è di circa 8 o 9 mila miliardi a fronte di un debito di circa 2,3 miliardi…con una nostra sovranità è solvibilissimo , pagabilissimo (qualsiasi istituto finanziario se hai ricchezza 9 e debito 2,3…ti da ampiamente credito..perché sei solvibilissimo ) . Ma nelle condizioni in cui ci siamo messi…nel Sistema Euro..con BCE esterna senza una realtà statuale dietro (assurdo: è una BCE che non ha simili nel passato e in nessun altra parte del mondo…è una anomalia sia la struttura BCE che si occupa solo della stabilità dei prezzi (cioè deflazionare cioè creare disoccupati come esercito marxiano di riserva ed tenere terra terra le economie in funzione ordoliberista germanica ) sia l’Euro…——->>> ovvio che il tutto e con tutti i regolamenti UE che conosciamo… si riflette nella fiscalità sballandola e non trovando soluzioni qualsiasi sistema di tassazione si adotti….o in un modo o in un altro porta sempre a degli effetti negativi…e alla fine al defoult….cioè io direi al Commissariamento…al deprezzamento ulteriore dei nostri Asset e alla loro svendita a chi di dovere (il completamento del lavoro iniziato negli anni novanta con le finte privatizzazioni /svendita )…perché questo sistema ideato a Mastrich e perfezionato in seguito di volta in volta..è semplicemente una “macchina distruttrice” ed è stata concepita per esser tale. Non ci son soluzioni . E quindi come giustamente dice la Silvia…il problema è a monte nell’intero attuale sistema…le idee per una possibile soluzione, fermo restando in questo sistema, abortiranno sempre!! saranno delle ideucule tampone…(NON CE NE è SOLUZIONE )
Adesso siamo in un periodo apparentemente calmo con una striminzita crescita (da notare che siamo tornati indietro a livello di 20 anni fa come economia…e che una striminzita crescita è positiva perché non stiamo ulteriormente sprofondata ,ma non è nulla perchè le proiezioni dicono che l’Italia è destinata a perdere ulteriore competitività e asset nei prossimi venti anni…non è una ripresa : è il miglioramento apparente del moribondo.tutto qua…..dopodiché crepa .)
Come ho detto in un altro post tempo fa…quando verrà sostituito Draghi con il tedesco Jens Weidmann,(o similari ) …verrà tolto il Quantitative Easing che ci tiene in vita (che è servito per non far crollare l’euro…già nel 2011 )…QE non amato dalla Germania..perchè va contro i suoi principi di “puro rigore ” cioè austerity funzionale alle loro da sempre impostazioni ordoneoliberiste ed ad un esportazione esasperata …lo spread differenziale tra i titoli tedeschi ed in nostri salirà alle stelle un altra volta. I tassi di interesse del nostro debito pubblico saliranno alle stelle…etc etc …e allora non resteranno che due alternative : uscirne (un disastro perchè il sistema euro è oramai entrato in profondità ..non se ne puo più uscire facilmente come previsto nel primo libro di Alberto Bagnai…il cosidetto break Up..arrivati a questo punto potrebbe essere traumatico ..) …oppure far la fine della Grecia. Ovviamente se questo avverrà e prima o poi avverrà in quel momento ci deve essere un Governo forte e deciso che abbia i cosiddetti attributi (che sappia come muoversi …)…non è ne momento ne materia per il M5s ovviamente o per premier tipo Di Maio (OVVIAMENTE) .tantomeno per formazioni politiche che da sempre sono stati dalla “loro ” parte (il PD) o da alleanze del tipo M5s+ Pd &affini (farebbero come Tsipras )…non ci restano che “gli altri” ..cioè coalizione di destra (oibò che Dio ce la mandi buona…)
NON C’E’ LA SOLUZIONE ALLA TASSAZIONE ..CON QUESTO SISTEMA.
C’è un modo per aggirare il sistema UE/euro…il fiscal compact ..etcetc ..e quindi anche la tassazione…che è quello ideato da alcuni economisti in particolare i CCF (Marco Cattaneo), i minibot (Claudio Borghi ), Stato Note (Nino Galloni )….è l’unica scappatoia…ma ci vuole un premier forte ed un governo deciso ..che con un atto di “imperio” (da leggere : aperta ribellione all’UE) dichiari “emergenza economica grave ” del Paese…indichi pure la causa nel sistema Euro…eppoi introduca di punto in bianco queste forme di convenzionalmente chiamate “monete parallele” anche in un mix..CCF+ Minibot+ altro eventualmente…NON CE NULLA NEI REGOLAMENTI UE CHE POSSA IMPEDIRLO. Ed dopodiché si puo parlare di tassazione (la diminuisce e fa diminuire il Debito Pubblico e mantengono i conti in ordini rispettando le regole del pareggio di bilancio e del Fiscal Compact in generale ). Dico un altra cosa: con un sistema del genere introducendo una o più monete parallele come elaborato dagli ecomomisti prima citati (ma da tantissimi altri…perchè oramai se ne sta incominciando a parlare ovunque in Italia e all’estero ) si potrebbe anche tranquillamente restare nell’euro…perchè vengono superati o bypassati i casini determinati da una moneta con un assurdo cambio fisso in un vasta area macro economica con una miriade di economie totalmente diverse…(una pazzia assurda ) .
Diversamente parlare di tasse fermo restando questo sistema è semplicemente parlar di aria fritta.
Chi ci ha messo in questi casini deve sparire letteralmente sparire…cioè il PD e quella area politica. Non si deve far nessuna alleanza con loro….devono essere spazzati via. Diversamente sarebbe una beffa. Quelle merde a gestire i casini da loro creati? ma non scherziamo….sono gli appestati, i grandi lebrosi….e un alleanza con loro non deve essere adombrata da nessuno che sia Berlusca o il pivello Di Maio. Ovviamente la mia è la visione di un cittadino comune…non di uno che si intende di politica o delle finezze dell’arte della politica (da leggere : le furberie, le porcate, gli inciucci etc etc ..). Chi si allea con il PD è un infame . Punto.
Paolo
Chi ci ha messo in questi casini deve sparire letteralmente sparire…cioè il PD e quella area politica (Paolo)
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Sono i Grandi Lebrosi…e devono essere trattati come tali…i Lebrosi nell’evangelica antica Palestina..come venivano trattati ? non fatti avvicinare al consorzio umano ed evitati i posti ove venivano relegati…se si avvicinavano oltre una certa distanza di sicurezza venivano presi a sassate. La differenza è che i lebrosi autentici non erano colpevoli della loro lebra….il PD& affini son colpevoli …la loro lebra è cio che hanno fatto. E quando dico che è inacettabile qualsiasi forma di colaborazione con questi lebrosi mi riferisco al PD & affini…inclusi la neo formazione di Grass (ops…pardon : D’Alema )…etc etc Lebrosi Appestati….e non ci deve essere nessuna collaborazione con loro: hanno rovinato l’Italia. Sarebbe come una formazione politica democratica del dopo guerra che si allea con i fascisti per risollevare il Paese dalle macerie della guerra. Una Beffa.
Ma i Grillini teste di legno…invece….mi sa mi sa…
Paolo
test ..
Paolo
test/prova…non mi appare il post
Luca Iozzino
Articolo molto bello. Pero” smetriamola di considerare la spesa militare una spesa di serie B. È la spesa più importante e maggiormente produttiva ( se fatta bene ) dello Stato. Specie di questi tempi tenendo conto che a sud perfino Haftar si permette di minacciare le nostre navi, a Nord l’ Austria vuole annettere il Tirolo, per non parlare dei nostri nemici storici più insidiosi come gli Inglesi e i Francesi. L’ Italia dovrebbe come.minimo ambire ad avere la flotta militare più potente del mediterraneo ed un aviazione proporzionale ed in grado di interdire lo spazio economico esclusivo a naviglio e aerei francesi. Lo scenario più probabile dei prossimi 20 anni è la terza guerra mondiale , vogliamo arrivarci con le braghe calate? Non mi dite che lo scenario non vi piace, il fatto che non vi piaccia ( nemmeno a me piace ) non lo rende affatto meno improbabile
Paolo
Perfettamente d’accordo.Ma vallo a dire a sinistra…
Oltre ad avere bisogno di rafforzarci in tutti i sensi militarmente ed averne le capacita di Know How (siamo bravi nel settore militare industriale…molto più capaci di quanto l’italiano medio non pensi )…ne abbiamo urgentemente bisogno per ritagliarci uno spazio di autonomia..(mi riferisco anche ad la necessità di un minimo di potenziale nucleare tutto nostro…ed a renderci o incominciare a tentare di renderci indipendenti da qull’organizzazione criminale chiamata NATO (questa si imperialista e in funzione di un certo imperialismo anglosassone ). Ma proporre o solamente accennare a cose del genere con la sinistra miope che abbiamo…è praticamente impossibile. (E finiamo in balia degli altri…avere capacità militare vuol dire avere voce in capitolo ..)
Oltretutto l’industria e la ricerca militare “da sempre” alimenta ovviamente un indotto notevole nel civile ed ha una ricaduta dal punto poi tecnologico sul civile (tantissimo di cio che usiamo oggi è dovuto alla tecnologia militare poi come know How ceduta al civile..un esempio : internet o gli I-Phone…). Si prospettano futuri decenni (non anni ..ma decenni )…di forte conflittualità….e noi nella posizione che ci troviamo nel mediterraneo oggi più che mai necessitiamo di una NOSTRA forza militare efficiente e ben armata in tutto dall’elettronica , al nucleare, al rafforzamento delle forze armate classiche esercito, marina , aeronautica…fossi per me raddoppierei il badget per la spesa militare con una buona parte per la produzione militare industriale nostra (siamo bravissimi volendo…lo sanno pure all’estero ) …sarebbe un volano per il PIL notevole tra l’altro. Ma son cose che non si possono dire ….minimo ti danno del fascista guerraiolo…e poi i pacifisti dei miei calzini …e tutta quella marmaglia inutile …farebbero un can can….insomma: dobbiamo stare sottomessi sempre a qualcuno (con un costo in tutti i sensi anche nel senso della dignità di popolo…enorme…) …cosi vogliono a sinistra (e anche a destra a dire il vero anche se molto meno…..). Cosi va l’Italia…….
Andrea T
D’accordo con (quasi) tutto quello che dice (ad esempio attribuirei maggiore peso agli interessi, come spiega il precedente post della saga su divorzio Banca di Italia/Tesoro).
Però una cosa è intollerabile: perché associare come un automatismo il dipendente pubblico al fannullone! È un insulto gratuito e ingiusto a tutti i lavoratori onesti della PA, che hanno solo la colpa di aver vinto un concorso pubblico a cui tutti potevano partecipare!
E non è affatto vero che la PA italiana sia sovradimensionata (guardare statistiche nei paesi UE per credere, siamo sotto alla media da anni, inclusi i paesi “virtuosi” che ci fanno la morale). Al massimo è “invecchiata” per il blocco del turnover che perdura da decenni. Basta con questi luoghi comuni da propaganda neoliberista (oltre che insulti gratuiti).