Perché la sinistra non capisce niente di fisco. Il caso delle tasse sulla casa.

C’è un tema costantemente assente dai dibattiti nella sinistra: quello del fisco e quando se ne parla sarebbe stato meglio che non se ne fosse parlato.

Ogni tanto c’è qualche generico slogan del tipo “che anche i ricchi paghino le tasse” senza, peraltro, mai dire come fare a fargliele pagare. Semplicemente il tema è ignorato, e si ripiega sulle piccole manovre che spremono il ceto medio. Questo in un paese con la più alta pressione fiscale di Europa che (sommando quella diretta e quella indiretta) supera di slancio il 50% del Pil.

Da Monti in poi è iniziata una sciagurata politica fiscale, poi proseguita pedissequamente da Letta e Renzi, il cui risultato è una flessione secca del Pil che ha contribuito a portare il rapporto debito-Pil dal 119% al 133%. In questi anni abbiamo avuto una grandinata di fallimenti delle imprese e i tassi di disoccupazione sono schizzati a livelli senza precedenti. Il tutto mentre veniva propalata senza vergogna la bufala merkeliana della “austerità espansiva”, come dire “la fortunata sciagura”, “l’allegra agonia”, l’”onesta rapina”.

E’ evidente agli occhi di tutti che, se prosegue questa morsa fra alti interessi bancari e pressione fiscale fuori misura, possiamo far fagotto ed emigrare tutti, perché nel giro di qualche anno saremo ridotti peggio della Grecia. Dunque, nel programma di un partito di sinistra, al primo posto, dovrebbe esserci il taglio secco ed immediato delle tasse, in primo luogo abolizione di ogni tassa sulla prima casa e riduzione di almeno 4 punti dell’Iva, che colpisce soprattutto i ceti deboli ed il consumo.

Invece, proprio non se ne parla. Perché? Perché parlare di tagli al fisco è una cosa di destra, un favore ai ricchi. Non è detto che i vari Vendola, Landini ecc. vi rispondano esattamente in questi termini, ma è quello che pensano. Uno dei luoghi comuni più cretini del sistema solare.

Per capirlo, bisogna capire che nella testa dei nostri ci sono due idee fisse:

a. le tasse sono “bellissime” perché così si redistribuisce la ricchezza

b. la spesa pubblica è flessibile solo al rialzo perché bisogna allargare lo Stato sociale.

Idee che avevano un loro (relativo) fondamento in tempi di keynesismo trionfante. Ma in epoca di neo liberismo imperante la verità è il contrario: pagare le tasse opera una redistribuzione della ricchezza, ma dai ceti medi e deboli a quelli più ricchi, attraverso il meccanismo degli interessi sul debito pubblico e la spesa statale si dirige in larga parte nelle tasche del management statale e para statale. Dunque il contrario di quello che era prima. Poi bisogna considerare che, anche in tempi di keynesismo, il buon senso non va in vacanza e il prelievo fiscale non può superare certi limiti, oltre i quali si strangolano consumi e profitti di impresa.

Veniamo ad un magnifico esempio dei luoghi comuni della sinistra in materia fiscale: la tassa sulla casa la cui abolizione fa inorridire Bersani (che, ripeto, è uno che dovrebbe aprire bocca solo per autodenigrarsi) e il giovane turco Fassina. L’argomento che piace tanto a sinistra è che farlo in modo indiscriminato è un favore ai ricchi, che hanno case lussuose a piazza Navona o a Cordusio e possono pagare e, quindi, che paghino. Cercheremo ora di dimostrare che si tratta di una barbonata culturale, populismo da due soldi ed in mala fede.

La questione ha tre aspetti: uno morale, uno economico ed uno giuridico. Di quello giuridico parleremo in un pezzo apposito in altra occasione, vediamo gli altri due.

Iniziamo dal primo: è sicuramente giusto che chi più ha più deve dare, va bene, ma questo ha senso se la misura in questione incide in modo efficace, non se si tratta di una sparata propagandistica di nessun effetto pratico. In primo luogo, occorre stabilire la soglia o le soglie oltre le quali si può stabilire un coefficiente di ricchezza, magari gradato. Cosa è una casa di lusso? Mettiamola in termini di valore monetario. Tutti saremo d’accordo a dire che un appartamento di 200 metri quadrati da 12.000 euro a metro quadro nel nuovo grattacielo milanese di citylife è una abitazione di lusso, ma una casa da 400.000 Euro a Trastevere o a Lambrate è una casa di lusso?

Il populista di sinistra (frequentatore di salotti e terrazze romane, beninteso) dice: al primo facciamo pagare una tassa pari all’ 1% del valore, al secondo una dello 0,1%. E questa vi pare una cosa giusta? Non vi viene in testa che lo 0,1% su un appartamento da 400.000 euro pesa molto di più sul reddito di un contribuente del ceto medio che non l’1% della casa da 2 milioni di Euro di un contribuente che, se ha una casa così, sicuramente ha un reddito molto superiore al quintuplo del precedente. La scienza economica (vedi il coefficiente Gini) ci insegnano che ci sono spese come l’alimentazione e l’abitazione la cui incidenza cala sensibilmente man mano che il reddito sale: non lo sapevate grandi economisti della gauche caviar? Eppure, dati i vostri redditi presumibili, dovreste saperlo almeno per esperienza. Realisticamente, quell’appartamento a citylife, rappresenta meno del 5% (ed in molti casi meno dell’1% o lo 0,1%) del Paperon Paperoni che la abita.

Se vogliamo realizzare una giustizia impositiva dobbiamo tassare il contenuto del deposito di Paperone, non le mura del deposito, vi pare?

Quindi come moralisti, i vari Bersani e Fassina non valgono una cicca. Sono solo furbastri di buon reddito che fanno facile populismo. Comunque le istanze di ordine morale, quando si parla di politica o economia, hanno un peso relativo, veniamo a quello che conta di più: l’economia.

I dati dicono che, a partire dal governo Monti, le tasse sulla casa sono più che raddoppiate rispetto alla vecchia Ici e fatte le dovute rivalutazioni questo ha provocato una caduta vertiginosa dei prezzi delle abitazioni che, fatto 100 al 2010, oggi, secondo l’Istat,  è arrivato a 82,9%. Va detto onestamente che i prezzi immobiliari, almeno sino al 2007-8 erano obiettivamente gonfiati, ma una caduta di 1/5 in cinque anni è uno sproposito che non solo deprime i consumi, ma ha effetti disastrosi sul mercato immobiliare. Questo significa che si sta puntando a scoraggiare la casa di acquisto, in favore della casa in affitto, con l’effetto indiretto di premiare la rendita immobiliare, una volta che gli italiani avranno svenduto le case di proprietà ed allora, magicamente, le tasse caleranno.

Ovviamente, questo non significa che la casa sia un bene non tassabile in assoluto, ma in limiti di ragionevolezza. Sulla casa, come su ogni altro bene (dalle barche alle auto) il cittadino italiano paga al momento dell’acquisto una tassa.

Inoltre è giusto pagare il servizio ricevuto in termini di raccolta dei rifiuti o di assetto della viabilità o delle opere di urbanizzazione, ma, dopo questo, di che stiamo parlando? Il fatto è che i governi italiani hanno usato le tasse sulla casa come un bancomat, il che ha causato ora una caduta verticale dell’industria edilizia (non mi riferisco solo a nuove costruzioni ma anche a ristrutturazioni di quelle esistenti). Ma quando si ferma l’edilizia, si ferma tutto, perché, oltre che cadere l’occupazione nel settore delle costruzioni, si fermano le industrie dei materiali (cemento, ferro, marmo, legno, porcellane, vetro, gomma rubinetterie ecc); forse non ci avete mai fatto caso, ma il mattone è il più importante attrattore del ciclo economico, anche più dell’auto.

Dunque alleggerire la mano sulla casa è una misura necessaria a ridare fiato al principale motore industriale del paese. Infine: abbiamo detto che se vogliamo riequilibrare i pesi fiscali, dobbiamo mettere le mani sulla grande rendita finanziaria. In questo senso le tasse sulla prima casa dei “ricchi” sono la classica puntura di spillo ad un elefante, ma anche una misura del tutto irrisoria dal punto di vista del gettito. Le case di abitazione di gran lusso sono una percentuale ridottissima del patrimonio immobiliare italiano e realisticamente possono produrre un gettito molto inferiore all’1% del gettito fiscale. Questo è come dire che si combatte l’evasione fiscale con le retate a Cortina d’Ampezzo o sulla riviera ligure (ricordate i primi tempi di Monti): roba da dare in pasto all’opinione pubblica per coprire la vera grande evasione fiscale.

Urlare all’ingiustizia sociale per questo è solo una sparata populista per distrarre l’attenzione dal tema vero che è quello della rendita finanziaria.

Un espediente miserabile di un ceto politico ancor più miserabile che dopo aver fiancheggiato Monti ha il coraggio di presentarsi come “sinistra”.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (65)

  • Marcello Romagnoli

    Il suo articolo, che mi trova d’accordo nella sostanza, mi lascia un po a bocca asciutta sul lato proposta. Razzismo il contenuto del deposito di zio Padrone, ma anche qui come in una situazione dove si possono spostare i beni all’estero senza neppure spostarli fisicamente?

    Forse il suo intento non era di proporre qualcosa, ma ci giurerei che lei ha una qualche idea in proposito da condividere.

    • Come?
      Reintroducendo i controlli ai movimenti di capitale che c’erano con una legge in vigore fino al 1990.
      Per acquistare azioni e obbligazioni di un azienda straniera era obbligatoria l’autorizzazione governativa.
      Stesso dicasi per spostare un conto all’estero.
      In questo modo i detentori di capitali erano incentivati a investire in Italia.

  • la politica fiscale da Monti in poi ha provocato una deflazione che non si vedeva dai tempi prima della guerra e una sfiducia totale nel futuro….
    quando vedi che giorno dopo giorno mettono una tassa e ti tolgono piano piano tutto, che puoi pianificare??
    quindi o che cambiamo giustamente strada cominciando a fare politiche completamente opposte a quelle odierne, altrimenti dovremmo cominciare a pensare o ad emigrare oppure a rivalutare l’economia di sussitenza del passato….
    sarebbe meglio che emigrassero i nostri politici, ma se si continua a votarli rimarranno sempre lì e saranno legittimati a spolpare il paese il piu’ possibile….

  • C’è un doppio canale di appropriazione indebita delle tasse di cui uno legale ed un altro illegale.
    Quello legale comporta da un lato il foraggiamento di cooperative e associazioni pseudo onlus che fanno riferimento a boss politici grandi e piccoli sul territorio ( mafie comprese ), dall’altro, come spiega benissimo lei, attraverso gli interessi sul debito pubblico, si ingrassano i potentati finanziari mafie comprese.
    Quello illegale è rappresentato dalle tangenti, acquisti e pagamenti fittizi, finanziamenti a fondazioni, che i potentati finanziari ( mafie comprese ) volentieri elargiscono a politici grandi e piccoli.
    E’ questione di persone! Riunite in una casta chiusa e autoreferenziale, ma sempre di persone si tratta, con caratteristiche particolari personali comuni.

  • P.S. Qualora io veda giusto, è su questa considerazione che i 50 miliardi di Renzi, per me, fanno il paio col milione di posti di lavoro di quell’altro.

    • Tenerone Dolcissimo

      Attenzione! I 50 mld come già il milione di posti di lavoro sono obiettivi raggiungibilissimi: ma per raggiungerli occorrerebbe una Thatcher o un Cameron. Occorre prima di tutti espellere i parassiti da posti in cui possono succhiare il sangue. Lo dimostra Cameron che ha cacciato 490mila statali.

      • Cameron sta facendo più disastri che Carlo in Francia. Sta tagliando quel poco di Welfare che era rimasto e ci sono intere zone del regno unito con percentuali da sud Italia di disoccupazione o sottoccupazione. Questo anche grazie al genio di mrs Thatcher che aveva visto il futuro del UK come unico grande polo finanziario creando una greater London. In effetti oggi ci troviamo con una Londra ricca e affluente che ha un PIL a parte mentre il resto del regno unito agonizza. È questo il futuro?

        • Tenerone Dolcissimo

          Mi sembra che anche gli avversari di Cameron ammettano a denti stretti che ha eliminato molti statali senza togliere infermiere o pompieri. Gli è che gli stati moderni sono grandi mammele cui si attaccano numerose zecche per suggere il nettare destinato ai veri bisognosi. Queste zecche ovviamente possono essere sterminate a colpi di antiparassitario senza timore di eliminare alcun servizio. D’altronde lo vedi in Italia: se eliminassi i dipendenti delle province e metà di quelli delle rregioni nonché quelli della rai e tre quarti degli statali non inficeresti alcun servizio. Quindi finiamola col dire che ogni centesimo di spesa statale in meno è un letto di ospedale che sparisce.
          Quanto alla disoccupazione in UK a me risulta che albione dà lavoro a parecchi stranieri. Sinceramente non capisco come possa esserci disoccupazione. Forse faremmo bene ad occuparci della nostra di disoccupazione.

  • Gerardo D'Ambrosio

    Non è così semplice come sembra, e mi pare che anche lei sul libro uscire dalla crisi mettesse in guardia da soluzioni troppo facili. Finché esistono paesi che fanno dumping fiscale non è facile trattenere i capitali in Italia. E strategie come la tobin tax a quanto pare alla lunga deprimono gli investimenti (certo, lei mi insegna che bisogna vedere di quali investimenti si tratta, se puramente speculativi o di economia reale). Insomma, come non si esce dalla crisi da soli, mi pare di capire che anche la questione delle tasse non possa essere più considerata materia solo nazionale. E che questo argomento si colleghi per forza a quello della regolamentazione dei mercati finanziari, altrimenti non se ne uscirà mai..

    • Tenerone Dolcissimo

      Infatti l’Unione della Repubbliche Socialiste Europee si sta attrezzando per l’unione fiscale. Se ci arrivano. Sai noi italiani siamo servi sempre pronti a metterci a colubrina davanti ai signori che ci tassano (Medici o Sforza o Visconti che siano), ma all’estero (francia docet) sono abituati a tagliare la testa ai parassiti. Ricorda che durante la rivoluzione francese i fiumi scorrevano rossi di sangue.

      • Unione fiscale con dei paradisi fiscali?
        Ma dove?
        Ma quando?
        Ma secondo lei irlandesi, olandesi e lussemburghesi sono così fessi da uniformare la loro pressione fiscale a quella degli altri paesi membri in modo da perderci una barca di soldi?
        L’UE non esiste.
        Esistono solo paesi europei con governanti che difendono l’interesse nazionale e altri paesi governati da zerbini, farabutti e traditori che lo svendono in cambio di una poltroncina a Strasburgo o a Bruxelles o nel CDA di qualche banca d’affari.
        Vuole che le dica proprio in quale delle due categorie di paesi rientra l’Italia o ci arriva da solo a capirlo?

  • Del tutto d’accordo sulla questione tassa sulla casa. Aggiungo che per aumentare le tasse subdolamente basta revisionare in automatico in aumento la rendita catastale: hai casa a Lambrate? sei in zona di prestigio, ti aumento la rendita catastale, tutte le tasse basate sulla rendita aumentano. Il gaglioffo di Firenze l’ha proposto.
    Anche sulla tassazione sulla rendita finanziaria vale lo stesso discorso: la cd. sinistra è out. Con la libertà di movimento dei capitali, i conglomerati finanziari e industriali (ad es. Fiat Google Amazon etc…) sfruttando le asimmetrie fiscali tra i paesi e gli intrecci societari, non pagano una cippa; i veri ricchi hanno già spostato via tutto, secretando i capitali presso conti offshore esentutto. Basta semplicemente googlare offshore capital e trovi Paesi dove operano professionisti dell’offshore. Ad es http://www.incorporatedoffshore.net/feeschedule.htm
    Conosco professionisti di finanziarie di Milano che fanno solo questo lavoro. Mi dicon che è già tutto via.
    Sicchè, poichè i buoi son fuggiti, colpire la rendita rimasta in casa con un aumento delle tasse su interessi e capital gain, avrebbe l’effetto sociale sperequativo equivalente della tassa sulla prima casa: estrarre soldi dal risparmio dei lavoratori. Cosicchè se risparmi per comprare casa te la tassano, se risparmi in banca te li tassano. Che ti resta? consumare tutto comprando cose inutili. Il consumismo!
    Nella visione dei sinistrati, non solo la casa è un lusso borghese, ma pure il risparmio. Chi risparmia è un capitalista, da colpire. Usare il termine “rendita” è fuorviante, richiama il rentier 800centesco. Siamo un popolo di piccoli proprietari, così siamo uno dei popoli di risparmiatori del mondo. E questo ci ha protetto dagli effetti nefasti della crisi del 2008 derivata dal caduta dell’economia del debito privato. Al capitalismo globale non piace che il popolo risparmi, spinge a farlo consumare indebitandosi se no il PIL cala e si inceppa tutto il giochino. Sicchè vuole colpire il risparmio. Gli eurocrati (vedi Monti) parlano apertamente di colpire il patrimonio privato italiano per ridurre il debito pubblico e privato: case e risparmi.
    Peraltro le tasse sul risparmio già sono alte: 26% sul capital gain (azioni, ETF, fondi) bond sovrani al 12%; patrimoniale Monti del 0,2% sugli investimenti al valore di mercato + tassa tenuta conto e dossier + impossibilità di compensare minusvalenze con tassazione per certi investimenti (ETF, Fondi). Fra poco diventa non conveniente risparmiare. Considerato che siamo nell’epoca dei tassi d’interesse tendenti a 0, aumentare le tasse equivale a una tassa sul patrimonio, ossia una patrimoniale espropriativa.
    Il trend è chiaro, basta saper guardare: espropriare omeopaticamente la classe media (aumento tasse su reddito risparmio casa + taglio del welfare) e metterla in concorrenza con i poveracci dell’immigrazione illimitata (diminuzione dei salari, eliminazione del diritto del lavoro) creare un regime di immunità totale ai super ricchi e ai conglomerati finanziar-industriali, salvare le banche con il patrimonio della classe media. E’ la peste liberista!

  • Buongiorno Prof. Giannuli,

    perfettamente vero che la tassazione sulle rendite finanziarie sarebbe molto più remunerativa che sugli immobili di lusso, ma è proprio quello che la finanza (guarda caso!) non vuole e non permetterà. Un esempio per far capire quanto potere hanno lorsignori banchieri: in questi giorni i tassi sono molto bassi, si stanno moltiplicando i casi di surroga per mutui residui di immobile e (guarda caso!) improvvisamente l’Unione Europea si è accorta che la Legge Bersani è in contrasto con le normative europee, per cui ha sanzionato l’Italia; pertanto nel 2016, o forse prima, la portabilità dei mutui tornerà ad essere tassata fino al 6%. Capisce che chi ha il potere di manovrare le leggi dei paesi europei con tale facilità non ammetterà mai che siano tassate le rendite finanziarie, e il popolo non ha nessuno strumento democratico per imporlo: Le ricordo che noi non eleggiamo la Commissione Europea. Quindi anche se la “sinistra” volesse, cosa che non è, non potrebbe cambiare la situazione.

    Peraltro le cifre sui valori del mattone di cui parlava sarebbero un po’ da rivedere; ho la sensazione che ci forniscano numeri di comodo. L’Istat parla di una perdita di valore delle case di 1/5. Nel mio quartiere però 10 anni fa un 6 vani valeva, di mercato, 190-200 mila euro. Oggi vale, di mercato, 110-120 mila ma se si vuole vendere in fretta bisogna scendere a 80 mila euro o anche meno. Siamo di fronte a perdite reali nell’ordine di oltre il 50%. Per non parlare degli invenduti.
    Saluti,
    Marco

  • Tenerone Dolcissimo

    l’uomo di sinistra è tendenzialmente un parassita e quindi pensa o spera o progetta di banchettare alle spalle del contribuente.
    Anche gli operai, ma la crisi gli sta dando una bella svegliata, anche perché i padroni se ne vanno e quindi gli operai teoricamente avrebbero vinto (perché il loro scopo era di distruggere i padroni) e perché anche ai piu’ idioti appare chiaro che + tasse = meno reddito= meno consumi = meno lavoro = io mi trovo con la fabbrica che chiude e perché arrivano certe sentenze che dicono che i il primo dovere dei padroni è pagare le tasse, poi viene quello di pagare gli stipendi che sono una cosa superflua.
    Concludo con un’esortazione agli operai: perché quando protestate perché siete senza lavoro andate in giro con le bandiere della CGIL??? Sarebbe come se un ebreo per commemorare l’olocausto andasse in giro con la bandiera dalla croce uncinata.

  • articolo mi trova pienamente d’accordo,nello specifico però le case di lusso non solo pagano l’imu,ma pagano anche il 9 % d’imposta di registro,e nell’abolizione dell’ici del governo berlusconi vennero escluse gli immobili signorili A/1,le abitazioni in villa A/8,castelli e palazzi storici A/9 ,lo stesso intende fare renzi,quindi non capisco proprio questa propaganda di fassina e di bersani.

      • Tenerone Dolcissimo

        O forse lo sanno ma vogliono far piangere i ricchi. Intanto piangono i lavoratori dell’edilizia rimasti senza lavoro (nel caso degli iscritti alla cisl o cgile -notoriamente partigiani della patrimoniale- spero che muoiano di fame, ma lentamente: voglio vederli soffrire)

  • Gentile dr. Giannulli,
    il suo articolo mi lascia veramente perplessa quando parla dell’edilizia come il settore economico trainante dell’economia. L’edilizia sarà pure trainante, ma quando ? in tempi di ricostruzione post bellica, sì sono d’accordo. Oppure, in tempi di pace e di consumo del terriotrio forsennato bisognerebbe parlare di riconversione ecologica/energetica edilizia e non di edilizia tout court. L’ediliza è vero che ha un indotto, ma è il settore dove la manodopera impiegata è la meno specializzata e dove il livello di tecnologia impiegato è molto basso, tranne, come dicevo, nel settore della bioedilizia o della riconversione ecologica/energetica degli immobili => cosa che i governi finora non hanno attuato nei loro programmi di politica industriale. Bisognerebbe poi rivedere le rendite catastali per poter raggiungere l’equità fiscale di cui parla anche la nostra Costituzione. Diciamo che la tassa sulla casa è una specie di imposta patrimoniale che se ben calibrata potrebbe andare bene.

    • 1. c’è anche la ristrutturazione, il restauro e la conversione nell’edilizia, che richiede, fra l’altro forza lavoro più qualificata del semplice “muratore”
      2. anche la bio edilizia fa oparte dell’edilizia
      3. la patrimoniale non può essere una tassa permanente ma una tantum anche per ragioni costituzionali
      4, la tassa sulla casa non è affatto una forma equilibrata di patriminiale in una società in cui i titoli finanziari sono la gran parte della ricchezza

    • Tenerone Dolcissimo

      Tanto per far capire che l’edilizia è anche e sopratttutto di ristrutturazione,l’IMU ha provocato l’estirpazione del tetto a molte seconde case, tipicamente ereditate da gente che lavorava altrove. Si pensi al caso del calabrese che lavora a torino ed eredita la casa dei genitori una volta morti. Prima ogni 4/5 anni la faceva ristrutturare o darle una romanella, tanto per mantenerla in piedi e passarci le vacanze in attesa di tornare a godere la pensione in calabria. Ora che c’è l’IMU il calabrese l’ha ridotta a un rudere senza tetto per non pagarci l’IMU. Ovviamente quelli dell’impresa edile che ogni 4/5 anni la risistemavano hanno perso il lavoro. Mi spiace per quell non iscritti alla cgil o cisl. Agli amichetti della camusso o della furlan vada il mio piu’ caldo PIGLIATEVELA NEL (bip) PERCHE’ VE LO MERITATE DI MORIRE DI FAME

        • Tenerone Dolcissimo

          Dimenticavo. Ci provo’ anche Carlo II e provvide Cromwell a sistemarlo; unica differenza Luigi Capeto venne sistemato “a macchina”, re carlo a mano con metodo mannaia. Gli inglesi mi piacciono per questo: amano la tradizione.

  • Tentiamo innazitutto di fare chiarezza suddividendo la questione fiscale in due distinte parti che mescolate generano solo confuzione.
    L’una è rappresentata dall’importo complessivo delle tasse che si stabilisce che lo stato debba incassare, l’altra è invece rappresntata dal tipo di tasse e della loro ripartizione percentuale.
    E’ chiaro che se noi parlimo solo di tassa sulla casa, allora siamo tutti d’accordo nel toglierla, ma magari dovremmo fare attenzione a quella tassa sostitutiva che potrebbe essere introdotta, oppure lo smantellamento del sistema sanitario nazionale se vogliamo restare nedll’attualità. In caso contrario, perchè togliere solo la tassa sulla prima casa e non anche sulla centesima?
    A me pare che la tassazione con la quota esente, com’era una volta, sia la migliore soluzione. Si stabilisce di sottrarre alla tassazione ottenuta col metodo di calcolo scelto una somma definita. Ci sarà chi otterrà un valore nullo o negativo da questa operazione, così non dovrà pagare niente, gli altri pagheranno cifre crescenti in funzione dell’importo complessivo calcolato. Mi pare un metodo equo e non capisco cosa ci sia che non va. non capisco perchè se io ho un appartamento di 200 mq ai parioli non debba pagare una lira e se invece ho due piccoli appartamenti in località non così prestigiose e così richieste debba invece pagare per una delle due case: dove starebbe la logica?
    Un’osservazione specifica. Nell’articolo, si dice “pagare le tasse opera una redistribuzione della ricchezza, ma dai ceti medi e deboli a quelli più ricchi, attraverso il meccanismo degli interessi sul debito pubblico”. Mi pare il contrario, se le tasse aumentano, il deficit diminuisce e sono richiesti meno titoli di stato.
    Secondo me, la redistribuzione al contrario avviene tramite meccanismi qauli il credito d’imnposta che abbatte le tasse sui dividendi azionari e robe simili che hanno l’effetto di determinare l’elusione fiscale da parte die più ricchi che di fatto non pagano proprio le tasse. Strano che di cose come il credito d’imposta nessuno parli.
    In ogni caso, penso che il patrimonio vada tassato, soprattuto in situazioni di crisi, quando è vitale alleggerire le tasse sul reddito per lasciare più soldi da spendere alla gente che lavora.

    • Tenerone Dolcissimo

      se le tasse aumentano, il deficit diminuisce e sono richiesti meno titoli di stato.

      se le tasse aumentano, aumenta il numero di burocrati strapagati con relativo corteggio di mignotte e il deficit quanto meno rimane identico (piu’ corretto dire che aumenta).
      Perché invece di elucubrare al seguito di economisti falliti non si guarda maggiormente alla realtà? Ti dicono niente i 70 dirigenti ATAC pagati il triplo di Obama? E hai presente le condizioni con cui i passeggeri di ATAC viaggiano a ROMA?

    • Tenerone Dolcissimo

      Chiarisco il mio pensiero.
      Negli anni 60 il deficit era ridottissimo.
      Poi le tasse si sono triplicate.
      Domande:
      1) Il deficit è diminuito?
      2) I servizi ai cittadini sono aumentati?
      3) Perché questo atteggiamento di sufficienza contro la realtà che si ostina a non essere in linea con i sogni della sinistra?

    • Tenerone Dolcissimo

      L’una è rappresentata dall’importo complessivo delle tasse che si stabilisce che lo stato debba incassare,

      Questa è una favola. Lo stato non ha un importo da incassare in base a determinate esigenza. Si incassa il piu’ possibile per magnare il piu’ possibile. I barbari che saccheggiavano le citta’ romane ponevano forse un limite al saccheggio? No Depredavano quanto piu’ possibile: l’unico limite era quello che potevano portare via i loro carri. Forse pensi che se un ladro entra in casa tua e porta via la collana di tua moglie e il tuo orologio d’oro e se poi entra nella casa del tuo vicino e ci trova una grossa somma di denaro, pensi forse che tornerà a casa tua per restituire l’orologio, visto che ha raggiunto “il limite stabilito di quanto deve incassare”? Saluti

    • Tenerone Dolcissimo

      In ogni caso, penso che il patrimonio vada tassato, soprattuto in situazioni di crisi, quando è vitale alleggerire le tasse sul reddito per lasciare più soldi da spendere alla gente che lavora.

      Ancora gira questa leggenda metropolitana che … se uno paga di piu’ un altro paga di meno????
      Questa è una grave forma di dissociazione dalla realta’

        • Tenerone Dolcissimo

          Noto che il libero attacca le banche centrali e il FMI. I liberali detestano sia le prime (M Friedman ne diceva peste e corna) sia le grandi organizzazioni internazionali come il FMI per il semplice motivo che i liberali detestano ogni burocrazia. QUindi lo leggero’ con piacere.
          NB Io parlo di liberali che sono la stessa cosa da A Smith in poi Il neoliberismo non so cosa sia.

      • Tenerone dolcissimo, sveglia. Non siamo in una commisisone parlamentare e neanche negli uffici del ministero dell’economia. Qui, vengo per svolgere un ragionamento, che è sempre che tu lo creda o no un’attività meritoria.
        Poi ci sarà il magna-magna come dici tu con un’espressione originale (eheheh), ma che ci possiamo fare? Il controllo non l’abbiamo, più che fare ragionamenti non si può.
        In alternativa, sii può solo dire “abbasso le tasse”, ma se la mia è una favola che non incide sulla realtà, dire “abbasso le tasse” secondo te incide?
        Il primo modo di cambiare il mondo è cambiare la propria mente, e mostrare che un altro modo di vedere le cose è possibile. Se scimmiottiamo la cultura dominante, non facciamo che rafforzare il potere di chi ce l’ha, ma certo, ci saremo sfogsati: capito che gran risultato?

        • Tenerone Dolcissimo

          Non metto in dubbio che la tua attività sia meritoria ma sarebbe cento volte piu’ meritoria se tu tenesso conto nelle tue analisi della realtà Se poi vuoi ragionare sulla base di come sarebbe bello il mondo se …… beh allora vediamoci una sera e andiamo a sbronzarci poi usciremo abbacciati e andando a zigzag ci lamenteremmo di come sarebbe meglio il mondo se le donne la passasero piu’ facilmente.

          • Soprattutto se gli uomini fossero meno stronzi. … tollero le tue menate pseudo neoliberiste ma sti commenti misogini te li potresti pure risparmiare….. saluti all’acido

  • io credo che una tassa sulla casa vada pagata come va pagata in quasi tutto il mondo. Ricordiamo che e’ una tassa comunale importante per il bilancio dei comuni che altrimenti aumentano altre tasse. Si puo’ discutere su quanto far pagare, la soglia delle esenzioni in base al reddito, ma abolirla e’ un errore.
    Di tasse da abolire ce ne sarebbero tante per esempio il canone rai (che invece stanno pensando di estendere ai computer, o addirittura a chiunque ha un contratto per l’elettricita’), la tassa per l’insegna dei negozi e tante altre ancora, ma il fatto che promettono la riduzione delle tasse senza prima avere idea di dove trovare le coperture e’ segno certo che sono degli imbroglioni.

      • mariella di falco

        Dalle notizie che io ho, in tutta la UE si paga l’imposta sulla casa. Ripeto l’imposta sulla prima casa e sulla seconda, può intendersi come una imposta patrimoniale, ma se calibrata bene può andare bene. Patrimoniale vuol dire che si debbono tassare anche i patrimoni mobiliari e cioè i capitali (proventi dai fondi, realizzazione da vendite di azioni, insomma i caputal gains). Non mi sembra che la Costituzione italiana vieti di tassare il patrimonio: la Costituzione dice un’altra cosa importante: è cioè che la tassazione sia equa e progressiva

        • le cose sono un po’ più complicate, comunque sulla comparazione con i paesi europei rispondo con un articolo che dovrebbe uscire domano o dopodonami

  • l’ance coi dati del censimento del 2011 ha eseguito la seguente analisi su alloggi e edifici rileva che in Italia ci sono oltre 31 milioni di alloggi che oltre il 53% hanno più di 40’anni, che oltre 50 mila famiglie vivono in scantinati (ricordiamo che anche una famiglia è annegata in uno scantinato durante un acquazzone) che il 15% del territorio nazionale è costruito, che la piramide demografica da 0 a 35 anni è estremamente pari con un lieve declivio.

    Dai dati si evidenzia che il problema edilizio e di ordine urbanistico, credo che il Bisanio a Genova sia uno dei maggiori esempi e con l’expo si è persa una opportunità di riorganizzare Milano. L’edilizia oltre al fenomeno immobiliare va pensata come fenomeno economico alla luce dei nuovi sistemi costruttivi, edilizia leggera come trionfalmente è emersa all’expo. L’edilizia sarà riconvertibile, rimovibile, il più ecologica possibile, mini-modulare, a scadenza abitativa questo dovrebbe ridurre i costi, oppure trasformare radicalmente il concetto di proprietà di locazione che potrebbe essere deferito alla persona(ormai le persone vivono di più della vita media delle case).

    Aldo non concordo con la tua posizione di abolire la tassa sulla casa, può essere rivista e articolata meglio con tutte le voci di spesa possibili (l’attuale non è così malvagia), può essere impostata come detrazione, ma non certo abolita altrimenti l’appartenenza del territorio allo Stato dove va a finire (poi pretendiamo pure lamentarci del evasione). Il problema dell’edilizia non è immobiliare e costruttivo, ma urbanistico. Si è costruito male pensando solo ad abitare per sempre/in eterno, come se tutti dovessimo vivere in edifici in stile coloseo previa manutenzione. L’edilizia ripartirà a fatica dal risanamento del territorio e da logiche corrette del riciclo abitativo. Se i collaboratori di Renzi hanno individuato 50 miliardi di €, credo che il fine dovrebbe essere diverso da far saltare per i prossimi 3 anni i bilanci comunali, che poi quello che succede quando si tocca quella imposta. )-:

  • Perchè non è stato pubblicato il nostro commento con la proposta di riforma fiscale approvata dall’Ass. Cost il 23 maggio 1947 contenente anche ,di fatto, il decreto attuativo?

    • 1° perchè ho gia ripetuto molte volte di non accettare commenti olre le 20 righe e questo ne aveva bel 76 (o giu di lì se ricordo bene)
      2 perchè un minimo di educazione vorrebbe che non si iniziasse come avete iniziato, pur nel dissenso sempre legittimo
      3° ma questo è solo aggiuntovo, perchè era pieno di sciocchezze che non potevano restare senza risposta ma a per le quali non valeva la pena di perdere il tempo di un fero e proprio articolo

  • Grazie per la sua gentile risposta.
    Se per lei le parole dei Veri Costituenti sono delle vere sciocchezze fa bene a darci dei maleducati e a non dare alcuna risposta ( forse perchè a corto di argomenti. Ma sicuramente ci sbagliamo)! Per noi di articolo 53, le loro parole dei Costituenti ,specialmente quelle riferite alla giustizia fiscale, restano scolpite nella storia ed oggi ne fanno riferimento Premi Nobel per l’economia come Thomas Picketty e Joseph Stiglietz. Noi stiamo con loro e con la nostra, TRADITA, Costituzione! Di lei, oltre alle solite vaghe denunce come quelle di tanti “opinionisti”, non abbiamo capito cosa propone! Noi di articolo 53 prendiamo le parole dei Veri Costituenti e con esse diamo risposte all’ingiustizia fiscale che abbiamo in Italia! Ingiustizia fiscale che si presenta con la Vera Patrimoniale regressiva sul reddito rappresentata da 80 euro su 100 di carburante pagati in parti uguali sia dal ferrarista

  • Segue..
    che dal pandista! Una vera ingiustizia in piena violazione degli articoli 2- 3 e 53 della Costituzione.
    Se queste sono sciocchezze………..ce le teniamo. A lei le ragioni!

    • il fatto è che ne date una interpretazione Molto soggettiva e non perchè proponete magari nel merito facciate proposte sbagliate, che in buoba parte condivido (se aveste la bontà di informarvi, magari leggendo altri pezzi di questo sito) ma per il semplicismo con cui prospettate le cose. In ogni caso, io discuto con tutti come dimostrano le pagine di questo blog, ma tutti quelli che non abbiano la maleducazione di iniziare il discorso dicendo “tu non capisci niente…”
      Poi ripeto, un post così lungo è sbagliato perchè non lo legge nessuno, spezza il dibattito ed obbliga me a impiegare un sacco di tempo, perchè non ho solo un commento da leggere ma decine, potreste avere un po’ di comprensione vi pare?

  • Gent.mo Giannulli,
    già questo è un approccio che apprezziamo!
    Noi facciamo le proposte applicative del dettato Costituzionale, che per noi è l’unico da seguire! Al Centro la Persona Umana di cui all’articolo 3 della Costituzione e la “Comunità che si fa Stato” al suo servizio! Anche nel nuovo sistema fiscale la Persona Umana venne messa al Centro con la sua vera vita economica che è fatta di ricavi e spese! Decisero che le spese occorrenti per avere una vita dignitosa , di cui all’articolo 36 Cost, non fossero soggette a tassazione e che i tributi indiretti sui consumi. in sede di calcolo del reddito globale personale, fossero resi progressivi sulla base della propria capacità contributiva che risulta appunto da: redditi globali personali effettivi comunque conseguiti( da capitale,da tutti i tipi di rendite da lavoro etc.etc.) e deduzione di tute quelle spese che non rappresentino un lusso! Questo è il dettato Costituzionale come si legge dalle chiarissime parole dei Costituenti pubblicate nel nostro 1°commento! Applicando l’articolo 53 della Costituzione la tassazione si avrà solo sui redditi ma che siano resi effettivi dalla deducibilità delle spese! Così usciremo per sempre dallo statuto albertino ed entreremo nella Costituzione della Repubblica Italiana! Nel nostro 1° commento c’era un esempio applicativo dell’articolo 53 sui canoni d’affitto dove si dimostra in modo elementare come si “evita” l’evasione fiscale! La deducibilità da parte dell’inquilino, dell’importo del canone d’affitto costringe il proprietario a mettere, in dichiarazione della capacità contributiva.che è il vero oggetto dell’imposizione, l’importo ricevuto dell’affitto! C’era anche un articolo di Repubblica che riporta come la deducibilità delle spese per ristrutturazioni edilizie,che non sono un lusso, abbia portato alla luce 11 milioni di imponibile evaso dai costruttori edili! In sintesi: mettendo a imposizione la capacità contributiva evitiamo il sommerso che ammonta a 450/500 miliardi per un mancato gettito erariale di 260 miliardi tra Irpef Iva e contributi previdenziali! !00 di questi miliardi li potremo mettere nelle buste paga e pensioni medio basse e a pagarli saranno i maggiori evasori fiscali rappresentati da persone delle multinazionali e dalle SPA nazionali e giù giù fino ai piccoli evasori che per un “piatto di lenticchie” stanno senza diritti e garantiscono in modo strutturale ville e isole a 10mila stelle a grossi evasori ed elusori fiscali! Grazie per l’ospitalità e buon lavoro!

  • Gent.mo Sig.re Giannulli,
    I cosiddetti addetti ai lavori ce le fanno apparire difficili! Ma invece il bilancio di una famiglia oppure di un single è fatto da una Partita doppia! In una colonna le entrate ed in un’altra le uscite! Il saldo è la capacità contributiva! Tutto scritto nella denuncia della capacità contributiva ( 1° comma art. 53 Cost.) ed invio al MEF che avrà il compito di determinare l’aliquota Irpef da assegnare a ciascun contribuente, il che, è facile capire, renderà il sistema tributario progressivo nel suo complesso ( tributi diretti e indiretti sui consumi) eliminando quella grave ingiustizia, denunciata dall’ On.le Scoca all’Ass.Cost. del 23 maggio 1947) che colpisce i ceti meno abbienti, così come dimostrato nel caso del ferrarista col pandista ( 2° comma art. 53 ibidem). Il compito delle Agenzie territoriali sarà, per la loro maggiore attività, quello di fare i controlli ” incrociati” tra venditori e compratori come nel caso, pubblicato da Repubblica, delle ristrutturazioni edilizie che ha fatto emergere 11 milioni di imponibile! E’ vero! Questo esempio semplice è già in vigore! Perchè non estenderlo in tutti i settori, fuorchè, quelli sul lusso come prescritto dai Costituenti? Sarebbe la fine dell’evasione fiscale a vantaggio dei ceti meno abbienti, la ripresa dell’economia reale e dell’occupazione! Sarebbe la fine delle “agevolazioni fiscali” per puro voto di scambio e l’ingresso nello stato di diritto costituzionale! Un vero stato democratico come prescritto,per i legislatori ordinari, dai Costituenti! Questo progetto di società,equa e solidale, interessa 38 milioni di elettori/trici che pagano l’Irpef per il 95% del suo intero gettito rappresentati da lavoratori dipendenti e pensionati!! Ma anche da tutti quei democratici che si riconoscono nell’articolo 3 della Costituzione! Grazie per l’attenzione!

    • quando trova il modo di far pagare le tasse alle società finanziarie che si domiciliano all’estero me lo faccia sapere

  • Ci sono persone che già ci pensano. Ma la nostra Costituzione già lo prevede! Infatti al 1° comma art. 53 Cost. quel ” tutti” partecipano alle spese pubbliche, sta ” anche per gli stranieri” ( Ass. Cost. 2 maggio 1947)! Poi legga qui di seguito!
    L’APPELLO DEI NOBEL PER L’ECONOMIA
    PROPONGONO DI TASSARE LE MULTINAZIONALI CON IL CRITERIO DELLA
    PROGRESSIVITA’, COME PRESCRIVE IL NOSTRO INATTUATO ARTICOLO 53 DELLA COSTITUZIONE, E COME TAPPA INTERMEDIA APPLICARE LORO:
    “ UNA MINIMUM TAX CONTRO I TRUCCHI DELLE MULTINAZIONALI”
    MA COSA SONO QUESTI TRUCCHI?
    COSI’ SPIEGA IL PREMIO NOBEL JOSEPH STIGLITZ:
    “ Le imprese multinazionali agiscono come entità uniche e come tali devono essere tassate. Per quanto possa sembrare strano, al tempo d’oggi, questo non avviene affatto.
    Siamo in presenza di una finzione legale, vige il cosiddetto principio delle entità separate.
    Una multinazionale pur avendo un bilancio consolidato di tutte le proprie attività, è libera di apparire come tante aziende diverse tra di loro, agli occhi del fisco. Un controsenso,che ovviamente non si applica al comune contribuente; quest’ultimo sarebbe felice di poter suddividere il proprio reddito intestandolo a tante controfigure di se stesso, in modo da scendere al di sotto della soglia minima imponibile. E’ proprio in virtù di questo principio pressochè universale che gli azionisti di Apple possono scorporare una filiale in Irlanda in modo che siano tassati al 2% dei loro profitti, poi travasare in quella sede di Dublino gli utili che fanno negli altre parti del mondo.
    I Padroni della rete, cioè i giganti dell’economia digitale, hanno attirato l’attenzione su di se in virtù della loro straordinaria ricchezza di profitti; ma questi comportamenti elusivi sono diffusi anche nelle Old Economy, comprese multinazionali”! (Come la Fiat Chrysler. Ma se applicassimo alle multinazionali che producono i loro redditi in Italia l’articolo 53 della Costituzione, i loro azionisti pagherebbero l’Irpef in senso progressivo come la pagano i comuni contribuenti italiani e stranieri)!
    “ Le lobby delle multinazionali sanno difendere bene i loro privilegi nelle singole capitali federali come Bruxelles e Washington. I loro alleati sono quei liberisti che vedono la “ concorrenza fiscale” tra Stati come un fenomeno virtuoso. Per abolire questi privilegi una tappa “ intermedia” potrebbe essere una “minimum tax” sulle multinazionali.
    Questo abuso fiscale delle multinazionali aumenta la pressione fiscale sugli altri contribuenti, viola i doveri civici delle imprese, deruba le nazioni sviluppate ed in via di sviluppo delle risorse cruciali per combattere la povertà e finanziare i servizi pubblici, esaspera le disuguaglianze nei redditi.
    Il principo della “ concorrenza fiscale”, che per i liberisti doveva premiare gli Stati più efficienti e meno spreconi si è tradotto in una “gara al ribasso” in cui tutti stanno perdendo gettito e risorse”!
    “Occorre tassare progressivamente molto di più, in America ma anche in Europa, i redditi più alti, le proprietà e soprattutto le plusvalenze finanziarie. Deve crescere la tassazione sulla ricchezza e sui capitali e diminuire quelle sul lavoro.
    Un’economia che funziona non solo crea posti di lavoro, ma si adopera per ridurre le disuguaglianze di reddito e favorire la crescita sociale”.
    L’OCSE, su incarico del G20 sta lavorando ad una intesa “ contro l’erosione fiscale e la delocalizzazione dei profitti”. L’obiettivo finale è quello di eliminare le “ entità separate”!
    NOI TUTTI QUESTO L’ABBIAMO SCRITTO NELLA NOSTRA, TRADITISSIMA, COSTITUZIONE!!

  • Come funziona lo dimostra,in modo disarmante, l’articolo di Repubblica, da me citato, sulle ristrutturazione edilizie!
    Poi, come certamente lei sa, è un problema squisitamente politico!
    Questo è un fisco di classe fatto in modo che ” I RICCHI FANNO PAGARE LE TASSE AI POVERI SENZA CHE ESSI SE NE AVVEDINO” ( DON LORENZO MILANI)! Il tributo dell’80% sui prodotti petroliferi lo dimostra chiaramente.
    Cosa fare? Controinformazione! Informare 38 milioni di elettori ed elettrici rappresentati da lavoratori dipendenti e pensionati, nonchè da tutte quelle Partite IVA che, di fatto, sono lavoratori dipendenti senza alcun diritto, delle ingiustizie che patiscono per mantenere in vita una classe dirigente ipocrita e incostituzionale! In sintesi: portare al governo del paese le persone che amano la Costituzione e ne vogliono la sua integrale applicazione! E’ facile? No! Assolutamente NO! Ma ci dobbiamo provare! Non crede? Grazie per l’attenzione! Ho ricevuto il suo ” pezzo” dagli studenti di sinistra di Firenze con i quali stiamo collaborando sulle tasse universitarie! Il modelli ISEE basato sul reddito si dimostra iniquo data l’evasione fiscale! E’ stata questa la molla della nostra collaborazione per l’attuazione della Costituzione! Anche la detrazione/agevolazione di 400 euro alle famiglie che iscrivono i loro figli/e alle ” paritarie” è incostituzionale! Invece applicando l’articolo 53 della Costituzione le spese per la cultura diventano deducibili perchè, di fatto, la cultura è un diritto sociale e costituzionale e non una ” agevolazione” per puro voto di scambio così come lo sono stati gli 80 euro! Sig.re Giannulli, non crede?? Grazie per l’attenzione!

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