Sinistra Italiana, il fisco e una minestra riscaldata.
Nei giorni scorsi mi è capitato di assistere, presso il Concetto Marchesi, all’affollatissimo incontro con Alfredo D’Attorre che presentava Sinistra italiana. Sala gremita e molto interesse, però devo dire di non aver ricevuto una gran buona impressione della nuova formazione politica, che tanto nuova non mi pare.
A cominciare dallo stile: un oratore ufficiale che parla per oltre un’ora di fila, magari punteggiando con numerosi “ed avviandomi alle conclusioni”, “un’ultimissima considerazione” (dopo di che sproloquia per altri 15 minuti, peraltro continuando a non dir nulla). E’ l’insopportabile cifra stilistica del classico dirigente che ammaestra le masse (che non ascolta mai). Roba vista troppe volte. E peggio ancora se poi infila una serie di castronerie che rivelano che non conosce le cose di cui parla. E passi per la solita tirata onirica su “un altro Euro ed un’altra Ue” (non si può proibire a nessuno di sognare), ma che, nel 2015, qualcuno dica che “occorre battersi perché vengano respinte le direttive europee in contrasto con la Costituzione che deve prevalere”, ignorando
a. che ci sono dei trattati che stabiliscono esattamente il contrario
b. che sin dal 1984 si è formata una costante giurisprudenza costituzionale di segno contrario, che si può anche non condividere, ma che per ora fa testo. E magari, dopo 30 anni, ci si può anche informare.
Ma quello che mi ha peggio impressionato sono stati i silenzi: non ho sentito né la parola “Etruria” né quella “fisco”. C’è stato, si, un rapidissimo passaggio sulla questione delle banche ma quanto di più generico e superficiale si possa immaginare. Sinistra Italiana ha decentemente votato la mozione di sfiducia contro la Boschi presentata dal M5s, ma non mi pare di aver sentito alcuna particolare enfasi nella denuncia delle malefatte di quella banca e dei suoi protettori politici. C’è da chiedersi quale sarebbe stato il comportamento se, al posto della Boschi, ci fosse stato Berlusconi o la Carfagna o la Gelmini.
Ma il punto più dolente è quello del fisco, semplicemente ignorato da D’Attorre che si è profuso in (genericissime) indicazioni sulla battaglia per l’occupazione. Giustissimo, ma, ci fosse stato tempo per il dibattito (reso invece impossibile dal fatto che l’augusto dirigente ha terminato la sua alluvionale esternazione alle otto meno un quarto) gli avrei chiesto “Ma come si fa a produrre più occupazione con questa pressione fiscale?”. Senza una ripresa dei consumi non può esserci alcuna ripresa occupazionale e, se la tasche della gente sono prosciugate dal fisco, come pensate che i consumi possano risalire? Quanto alle aziende, strette nella morsa dei tassi da usura praticati dalle banche e pressione del fisco, è così strano che chiudano a raffica, mettendo centinaia di migliaia di persone in mezzo ad una strada?
Ma la sinistra è convinta che la lotta contro l’eccessivo prelievo fiscale sia una parolaccia, una cosa da lasciare alla destra e se Renzi accenna a qualche demagogica promessa di tagli alle tasse, lo si attacca non perché le sue sono promesse da marinaio, ma perché bisogna battersi per mantenere le tasse sulla casa in nome della lotta ai “ricchi”. Ed, ovviamente, senza che ci sia alcuna azione per colpire le rendite finanziarie.
Penoso, francamente penoso e le premesse per l’ennesima sconfitta di questa sinistra da salotto e da terrazza romana sono già tutte presenti. E’ solo l’ennesima replica di un film visto troppe volte. Auguri!
Aldo Giannuli
aldo giannuli, boschi, concetto marchesi, dattorre, etruria, fassina, pressione fiscale, renzi, sinistra italiana
Gaz
Professore,
ha controllato bene l’indirizzo ?
Non è che è finito a sua insaputa sul set del film sulla corazzata Kotiomkin ?
benito
sono d’accordo, ma la tassa di proprieta’ sulla casa grava effettivamente sui piu’ abbienti. Chi ha una casa piccola o figli a carico non la paga o paga abbastanza poco. Sono altre le tasse che andrebbero abolite, il canone rai per esempio. Per molti i 100 euro del canone sono una cifra piu’ alta della tasi. Le altre tasse bisognerebbe fare il possibile per ridurle, ma per essere seri, prima si trovano le coperture e poi si riducono, senno’ vuol dire che e’ tutta una presa per il culo in cui sono maestri quei ciancioni di nonno Silvio e il giullare fiorentino che si fanno belli con le promesse campate in aria, e forti del fatto che piu’ le spari grosse e piu’ c’e’ gente che abbocca. La sinistra non PD deve proporre nuove forme di protesta, per esempio contro il job-act, e visto che non si puo piu’ scioperare pena il licenziamento, un idea potrebbe essere quella di fare pressione sulle banche perche’ il governo ritiri il job-act stesso. In che modo? mettendosi tutti d’accordo e ritirare i soldi dai conti bancari, se siamo in tanti a farlo mettiamo in crisi il sistema
Giovanni Talpone
Colpisce l’assenza di reazioni e commenti ogni volta che esce una denuncia della gigantesca evasione fiscale (l’ultima, sull’Espresso di pochi giorni fa). Ora, persino a parità di gettito complessivo, il puro e semplice recupero di, diciamo, due terzi dell’evasione porterebbe a ridurre notevolmente il peso sopportato dai contribuenti onesti per amore o per forza (a incominciare dai lavoratori dipendenti) e quindi favorirebbe l’occupazione onesta e gli investimenti a danno dell’economia criminale. L’unica spiegazione possibile di questa sordità trasversale è che la Costituzione materiale della Repubblica sia basata su di un’alleanza, trasversale a tutti i partiti, fra casta politica ed evasori (i quali tra l’altro costituiscono la base sociale di qualsiasi organizzazione criminale). Spero che Possibile si qualifichi nei prossimi mesi come un tenace e coerente sostenitore di questa battaglia decisiva per le sorti del Paese.
Tenerone Dolcissimo
Non sarà mai che la gente comincia a rendersi conto che aveva ragione Milton Friedman quando affermava che l’Italia era prospera proprio perché c’era una vasta e massiccia evasione fiscale?!?!?!?
E non sarà mai che la gente comincia a rendersi conto che mano a mano che l’evasione fiscale viene sconfitta e diminuisce l’italia sprofonda sempre di più e, soprattutto, aumenta la disoccupazione?!?!?!?!?
E non sarà mai che la gente comincia a rendersi conto che i proventi della lotta all’evasione fiscale finiscono nelle saccocce di parassiti come le banche tedesche, le burocrazie parassitarie della UE e nazionali (come i pappones de las provincias condotti a Roma dalla Camusso), i parassiti della politica professionale ed i pensionati baby e d’oro?!?!?!?
E non sarà mai che la gente comincia a rendersi conto che i grandi paladini della della lotta all’evasione fiscale sono nel 99% dei casi pappones appartenenti alle categorie sopra indicate??!?!?!?
Io penso che una riflessione sarebbe d’uopo.
Maurizio sbrana
Il problema è che l’evasione fiscale (e la corruzione…) in Italia sta ancora crescendo, non diminuendo come tentano di farci credere….
Aldo Giannuli
Evasione fiscale? Non parlerei di evasione quanto di espatrio legalizzato dei capitali
Tenerone Dolcissimo
Non direi proprio. Non fossealtro xché le aziende stanno espatriando
Tenerone Dolcissimo
il puro e semplice recupero di, diciamo, due terzi dell’evasione porterebbe a ridurre notevolmente il peso sopportato dai contribuenti onesti
+++
Ah, ancora gira questa leggenda metropolitana che SE TUTTI PAGASSERO OGNUNO PAGHEREBBE DI MENO?!?!?
A questo punto sono curioso di sapere da te quanto coccodrilli ci sono nelle fogne di Roma.
Francesco
Immagino sarà al corrente che l’evasione dell’idraulico e del fruttivendolo, ossia la piccola evasione, è già ridotta ad una frazione di quella che poteva essere 20 anni fa. Pesa per meno del 10% del totale dell’evasione stimata, e si tratta ormai per lo più di evasione fisiologica (lo scontrino del caffè) o di sopravvivenza. Il peso di gran lunga più rilevante nell’evasione è quella dell’economia criminale, e vorrei vedere come penserebbe di recuperarla, e delle big companies. Ma sono sicuro che si riferiva a quest’ultimo tipo di evasione nel suo messaggio.
Comunque le suggerisco di abbandonare il luogo comune che solo i lavoratori dipendenti pagano le tasse, le ricordo che chi lavora in proprio paga oltre il 50% allo Stato, anche nel caso in cui reinvesta nell’azienda, e quindi nel futuro dei propri dipendenti, quello che riesce a guadagnare.
Tenerone Dolcissimo
c’è un equinozio. Io sono del tea party. sono sicuro che
1) le tasse sono sempre un furto
2) moltissimi liberi professionisti pagano le tasse come i dipendenti (e fanno malissimo perché evadere, potendolo fare, è un dovere civico; chi paga le tasse potendo evadere è un nemico del popolo)
3) sono sicurissimo che eliminare l’evasione fiscale non ridurrebbe le tasse e non procaccerebbe migliori servizi, come pensano i gonzi
Evidentemente Lei ha letto troppo in fretta
Le suggerisco la lettura del mio blog
http://teneronedolcissimo.blogspot.it/
e in particolare di questo pezzo
http://teneronedolcissimo.blogspot.it/p/oggi-le-comiche-ovvero-piu-tasse-piu_22.html
Francesco
Veramente io rispondevo a Giovanni Talpone. Non credo che siate la stessa persona, altrimenti avrebbe problemi di sdoppiamento della personalità. Saluti.
Tenerone Dolcissimo
Mene accorgo solo ora. Cmq confermo tutto quel che ho detto. Ne approfitto per augurare un triste 2015 a tutti quelli che hanno firmato per la patrimoniale e ai dipendenti di Equitalia e che possano tutti morire di tumore dopo 12 mesi di sofferenze e cure inutili
Tenerone Dolcissimo
Dimenticavo …. sono anche a conoscenza del fatto che l’evasione fiscale si è ridotta rispetto a 20 / 30 anni fa. E sono anche cosciente
che a fronte di questa diminuzione:
– le tasse nel loro complesso non sono calate (alla faccia del PAGARE TUTTI PER PAGARE MENO, tanto caro ai gonzi)
– lo stato eroga meno servizi e di carattere peggiore (alla faccia del SE TUTTI PAGANO LO STATO LO STATO POI TI RIPAGA anche questo caro ai suddetti gonzi)
WOW
Professore,
la sala sarà stata anche gremita ma scommetto dei soliti noti “nostalgici”.
SI sta già sprofondando nei sondaggi ed ormai ha già gli stessi voti di Sel.
Come previsto da me mesi fa non si sta dando nessuna visibilità mediatica a costoro perché potrebbero togliere troppi voti al Pd e con l’Italicum Renzi ha bisogno di avere il massimo possibile.
Si scioglieranno come neve al sole la prossima primavera dopo la débâcle delle amministrative con relative scissioni e gruppuscoli.
E per fortuna aggiungerei.
Aldo Giannuli
con un po’ di impegno possono anche scendere sotto il risultato di sel
Paolo
Sfortuntamente in Italia non vi è nessun soggetto politico , chiamasi partito o movimento, a cui sta realmente a cuore la sorte degli italiani.
In un mondo globalizzato fondato su una cultura mercatilista-liberista parlare di Nazione, di Stato, di diritti negati e di Costituzione appare una bestemmia.
Il sistema tributario italiano è anticostituzionale. Le imposte indirette, come l’IVA, l’IMU, la TASI sono slegate dalla capacità contributiva del cittadino.
L’IVA e le imposte sulla casa , ICI e successivamente IMU, non sono figlie delle nostra Costituzione sono state “suggerite” dall’ iniquo processo di livellamento vero il basso della società italiana.
Riccardo
Parlare di Nazione o Stato non è una bestemmia, è semplicemente una fallace idiozia.
Tenerone Dolcissimo
I popoli anglosassoni da quer dì che se so’ accorti che ai politici non frega una ceppa dei cittadini. Per questo hanno scelto di avere uno stato leggero in modo che ai politici fosse affidato il meno possibile.
Da noi invece impera l’idea che “la politica è una missione” per cui ai politici va affidato anche il buco del (bip) e se qualcosa va male è perché si è scelti politici cattivi. Mi ricordo gli anni settanta quando venne approvata la riforma sanitaria, che affidava la vita degli italiani alla politica, e quando si fece notare che a politici forchettoni non si poteva affidare tale bene supremo, a sinistra si affermo’ sdegnati che grazie al PCI stava per arrivare una nuova classe di politici onesti e disinteressati
PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR
Scusate, ma quanno ce vo’ ce vo’
Gianluca B.
Mi stupisce il punto “b” che, se fosse vero, sarebbe inutile tecnicamente qualsiasi manovra di politica fiscale espansiva.
L’argomento è effettivamente complesso: il miglior divulgatore su questi temi credo sia Luciano Barra Caracciolo, di cui si consiglia il libro appena uscito: La costituzione nella palude.
Mariulin
Concordo:
“Non v’è dubbio, infatti, ed è stato confermato a più riprese da questa Corte, che i principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale e i diritti inalienabili della persona costituiscano un «limite all’ingresso […] delle norme internazionali generalmente riconosciute alle quali l’ordinamento giuridico italiano si conforma secondo l’art. 10, primo comma della Costituzione» (sentenze n. 48 del 1979 e n. 73 del 2001) ed operino quali “controlimiti” all’ingresso delle norme dell’Unione europea (ex plurimis: sentenze n. 183 del 1973, n.170 del 1984, n. 232 del 1989, n. 168 del 1991, n. 284 del 2007), oltre che come limiti all’ingresso delle norme di esecuzione dei Patti Lateranensi e del Concordato (sentenze n. 18 del 1982, n. 32, n. 31 e n. 30 del 1971). Essi rappresentano, in altri termini, gli elementi identificativi ed irrinunciabili dell’ordinamento costituzionale, per ciò stesso sottratti anche alla revisione costituzionale (artt. 138 e 139 Cost.: così nella sentenza n. 1146 del 1988).”
Il noto costituzionalista sembra asserisca differentemente da ciò che afferma il gentile professore (che, se ho ben compreso, pare ritenga la gerarchia delle fonti “opinabile”):
http://orizzonte48.blogspot.it/2015/12/il-rispetto-della-dignita-umana-e-della.html
Buon Natale
Aldo Giannuli
E’ probabile che non sia stato chiaro, la gerarchia delle fonti non è opinabile ed è punto assodato in dottrina che le fonti di diritto internazionale siano ritenute super primarie, è probabile che debba tornarci su in un post ad hoc
Tenerone Dolcissimo
gli avrei chiesto “Ma come si fa a produrre più occupazione con questa pressione fiscale?”
+++
Caro Giannuli, siccome ritengo utilissimo compulsare i tuoi articoli -peraltro godibilissimi anche come stile- sono contento che tu abbia formulato quella domanda, perché avresti fatto un miseranda fine.
Quella non è gente che scherza con il tema tasse. La sinistra e i suoi pappones vivono alle spalle del cittadino contribuente che paga loro il pane e anche il caviale. Quindi, a meno di non essere armato piu’ di loro è meglio ammorgiare.
Salvo poi magari fare i conti, ma dopo essersi armati, come fecero prima Oliver Cromwell contro il compagno re Carlo I Stuart e poi i rivoluzionari francesi contro il compagno re Luigi Capeto e i suoi companeros di Versailles.
Saluti
Gaz
E questi avrebbero come consulente economico …
(squilli di tromba, pepèhhhh, pepèhhhh, pepepèhhh, genuflessione, proskynesis)
nientepocodimenoche,
udite udite,
STIGLITZ in persona.
Qualcuno spieghi loro che Concetto Marchesi (il latinista) e Marcello Marchesi (l’umorista) sono due persone diverse.
“Perché denunciare il reddito dopo il bene che vi ha fatto?” appartiene al secondo e non al primo.
Filippo Orlando
Se si abbassano le tasse ripartirà la occupazione, afferma Giannuli. la Sinistra sarà generica e votata alla sconfitta, è possibile, ma dire che il calo della pressione fiscale generi occupazione e rilancio dei consumi è una grossolanità della politica di destra liberista. Forse è per questo che non ha sentito da Fassina tale proposta? Generico ma non tale da essere nè di destra nè di sinistra. Che cosa è oggi un programma di sinistra Giannuli? Chi critica deve forse oggi spiegare da che posizioni e assunti parte.
Aldo Giannuli
in primo luogo è una cosa di buon semno e non è liberista o meno: se aumenta la pressione fiscale la gente ha meno soldi da spendere. La codsas troverebbe un compenso se i soldi poresi dallo stato si dirigessero agli investimanti che creano occupazione ma così non è: vanno a pagare gli interessi crescenti sul debito ed alle super retribuziioni di buricrati, consulenti ecc, che le investiono in rendita finanziaria
Poi, nella realtà sociale contemporanea questo coincide con l’impoverimento del cetro medio, Una sinistra che non caoiusce queste cose è destinata all’estinzione ed è meglio così perchè è una sinistra inutile, anzi dannosa
benito
questo e’ vero nella misura in cui il grosso della tasse vengono fatte pagare al ceto medio, e come in effetti e’ stato finora (Mario Monti docet)
Saint Simon
Se si abbassano le tasse ripartono le importazioni e si riavvia lo squilibrio di bilancia commerciale che ci ha portato a Monti, con cui i creditori europei ci hanno commissariato per imporci di ripagare i debiti privati accumulati. Anche una politica keynesiana di investimenti pubblici non puo’ essere d’aiuto perche l’effetto combinato di moltiplicatore fiscale e elasticita’ delle importazioni al reddito (in crescita) ci fara’ tornare al punto di partenza. Quindi quella della fiscalita, su cui concordo in linea generale con lei, e’ condizione necessaria non sufficiente per la ripresa dell’economia italiana e per ridare ossigeno al ceto medio stanti le attuali condizioni al contorno, spiace dirlo. Queste argomentazioni non vogliono essere ne’ una difesa di SI -sulla quale concordo con lei, concordo un po’ meno su D’Attorre – nè l’antitesi all’analisi che lei fa della crisi economica e sociale della democrazia italiana – sulla quale pure in larga parte concordo. E’ che mi sembra che alle soluzionj che propone manchi qualche ingrediente affatto secondario, come se nella ricetta dell’arrosto di maiale mancasse il suino.
Aldo Giannuli
ma dove studiate economia? Trovo la cosa molto fantasiosa
Saint Simon
Qua:
http://www.ibs.it/code/9788843033560/acocella-nicola/fondamenti-politica-economica.html
Lo legga, ne trarrà giovamento. Se vuole una sveltina c’è anche un economista di passaggio:
http://krugman.blogs.nytimes.com/2012/02/25/european-crisis-realities/?_r=0
Non volevo essere tranchant nei suoi confronti come eliogabalo, ma dopo risposte di tal fatta mi viene da dire che un po’ di umiltà non le farebbe male.
Comunque rimango – non: rimaniamo, perchè rappresento solo me stesso – in attesa di post chiarificatore che rivoluzioni i fondamenti di macroeconomia del triennio. In bocca al lupo.
Aldo Giannuli
Capiamoci: ce l’ho con Eliogabalo che sostiene che una maggiore liquidità sul mercato avrebbe come unico effetto l’acquisto di merci di importazione (chissà perchè) e quindi il peggioramento della bilancia comerciale.
Al contrario io poenso che sia funzionale solo al pagamento degli interessi sul debito… sinchè dura.
mai detto che la riduzione della pressione fiscale sia un passo sufficiente, solo che è necessario.
Gaz
Ho letto il pezzo di Krugman, il cui bersaglio è fondamentalmente l’euro.
Infatti:
We’re doing a lot better here — especially when you bear in mind that Estonia, a recent entrant to the euro, had an 18 percent decline in real GDP between 2007 and 2009.
Alla fine Krugman sostiene che una delle possibili misure è la riduzione delle tasse:
Now, if you’re running a peripheral nation, and the troika demands austerity, you have no choice except the nuclear option of leaving the euro, coming soon to a Balkan nation near you. But non-GIPSI European leaders should realize that what the GIPSIs really need is a general European reflation. So let’s hope that they get this, and also give each of us a pony.
Saint Simon
Lasciare l’euro è esattamente quello che mancava nell’analisi del professore, ma non in quella di Krugman ovviamente.
Per inciso, quando Krugman parla di reflazionare, si riferisce ai paesi non-piigs/gipsi, ovvero ai paesi core, non a quelli che sono in deficit di current account. In altre parole, qualsiasi intervento di taglio delle tasse-aumento dei salari-espansione della domanda-incremento dell’inflazione deve avere luogo nei paesi esportatori di capitali del centro, non in quelli importatori di capitali della periferia, poiche a questo modo puo essere chiuso il gap di competitivita coi periferici (aumenta l’inflazione piu di quanto aumenti la produttivita, facendo declinare la competitivita mentre i periferici attuano una svalutazione del lavoro) e si puo dare loro fiato con le importazioni del centro (che diventano esportazioni della periferia)
Aldo Giannuli
ho l’impressione di un colossale equivoco: uscire dall’euro non l’ho scitto perchè l’ho detto decine di volte da anni e non mi sembrava il caso di ripeterlo per la millesima volta
fi
Il problema è non accettare la visione della destra di generico abbassamento delle tasse, cosa che il PD di Renzi in linea di principio ha già fatto, il quale farebbe da traino per consumi e investimenti. Questa è una visione liberista della economia da rigettare a sinistra.
Più giusto è parlare di un ricarico fiscale in un paese in cui sono tassati redditi medio bassi e il resto è affidato alla tassazione indiretta ( accise e Iva e altro).
Inoltre, un innalzamento dei salari, pur giusto in tale fase, non farebbe ripartire automaticamente economia e consumi. Per questi risultati auspicabili servono nuovi investimenti pubblici, circa 100 miliardi annui per Brancaccio, i quali non possono essere trovati nella attuale fase di separazione fra tesoro e banca D’ Italia e con un paese con un ricarico fiscale così squilibrato e caratterizzato da alta evasione fiscale.
Aldo Giannuli
ovviammente non sono affatto insensibile al dove si tagliano le tasse, e per questo insisto su un punto: lasciate perdere le ridicolaggino come le tasse sulla casa ed andiamo al sodo: come facciamo a far pagare le tasse alla rendita finanziaria?
Per il resto l’attuale situazione che torchia i ceti medio bassi sottrae denaro ai consumi e questo è un dato recessivo, per cui occorre comunque tagliare 4 o 5 punti.
Poi d’accordo sugli investimenti pubblici, ma recupoerandoli dalla vera “evasione fiscale”, quella legalizzata dai trasferimenti di capitale
Filippo Orlando
Su una cosa siamo d’ accordo ovvero che tassare la rendita finanziaria non può essere disgiunta dalla riforma della finanza. Sono d’ accordo sul tassare meno i redditi da lavoro e dei ceti medi, evitando però inutili regalie fiscali a pioggia che vanno in genere alle imprese. Su investimenti e consumi siamo meno d’ accordo, solo consumi senza investimenti non credo rimetta in moto la macchina. La crisi mi appare più profonda.
Tenerone Dolcissimo
Cos’è la rendita finanziaria? Quella dei grandi capitalisti alla paperon de paperoni inghette e cilindro?
In effetti i maggiori capitalisti mondiali sono i fondi pensione che hanno in pancia i soldi di milioni di lavoratori.
Ho l’impressione che anche nel campo finanziario avvenga quel che già è avvenuto in campo immobiliare, dove per colpire i patrimoni dei re del mattone si e’ finito col massacrare di tasse i piccoli proprietari, molti dei quali magari prima votavano anche a sinistra, ma adesso sono pronti ad indossare la camicia nera.
Complimenti
Gaz
But non-GIPSI European leaders should realize that what the GIPSIs really need is a general European reflation.
Gaz
Sia che si affronti il problema da un punto di vista di politica fiscale – Say/supply side economicis/Laffer, sia che lo si affronti (?) monetariamente -Regola di Taylor- resta il problema base della chiusura dei divari del ciclo. La lira/Tesoro/Banca d’Italia/svalutazioni sono ormai ricordi.
Grecia docet.
Gaz
Per gli automatismi del sito la mia risposta è finita in coda a quella del Professore, ma si comprende che è diretta a F. Orlando.
Francesco
Io non sono nè di destra (ammesso che il termine abbia ancora un significato in questa fine 2015) nè liberista. Non sono liberista nel senso dispregiativo di liberale, ma neanche nel senso di seguace di quella setta che venera il Dio Mercato. Fra i tanti dubbi che mi animano sento di avere due certezze:
1 Lei è un lavoratore dipendente, privato o statale;
2 La minoranza sempre più esigua di popolazione che riesce a fare impresa in Italia non può sopportare l’attuale tassazione e garantire lo stipendio a Lei e le entrate allo Stato ancora a lungo.
Ergo, qualunque sia la sua idea di sinistra, dovrebbe augurarsi una riduzione della tassazione sull’impresa, o prepararsi a una vita di stenti.
PS Il discorso resta perfettamente valido nel caso sia un pensionato, che la sua pensione non è certo costituita dai contributi versati negli anni.
Mirko g. s.
Auguri a tutti.
Aldo Giannuli
auguri Mirko
Marcello Romagnoli
Ritengo che la Costituzione sia comunque superiore a qualunque trattato, specialmente in virtù dell’art. 11 della stessa che, come sa parla di limitazioni di sovranità quindi di una condizione che può essere sempre ritirata in qualunque momento. Occorre, certo, che ci sia la volontà politica per recuperare il pieno potere e la moneta, ma qualora vi fosse, la Costituzione non lo impedirebbe assolutamente, prassi o non prassi. D’altra parte quando è stato necessario violarla non c’è stato problema a farlo, come ad esempio recentissimo l’introduzione voluta dalla UE del bail-in che è in evidente contrasto con l’art.47 sulla tutela del risparmio.
La costruzione europea è fatta di giochi di forza per cui certe cose ad alcuni paesi viene concessa, es. salvataggio delle banche con soldi statali, ed ad altre no. Prima li mandiamo amichevolmente a quel paese e meglio è. Ma credo che su questo siamo d’accordo.
Gino Di Maro
Condivido quanto scrive il Dott. Giannulli soprattutto sulla prospettiva della ennesima sconfitta dell’ennesimo cartello elettorale. Convinto come sono che l’elettorato della sinistra (ed io tra esso) è confluito nei 5 Stelle o nel PARTITO ASTENSIONISTA, c’è da chiedersi cosa fare perchè rischiamo di perdere con la sinistra gli stessi valori della nostra democrazia. C’è ancora spazio per costruire in Italia un partito, ed un partito della sinistra? Premesso che certa gente va mandata di corsa a casa, e qui il voto strumentale di sinistra ai 5 Stelle, c’è spazio per costruire una nuova classe dirigente di sinistra? di giovani? Le elezioni di primavera saranno un laboratorio di possibili confluenze tra i 5 Stelle con pezzi della sinistra al ballottaggio. Mi domando, Dott. Giannulli, cosa succederà se ci sarà a Milano (ma non solo) un ballottaggio tra il candidato RENZIANO ed il candidato dei 5 STELLE. Dove finiranno i voti della sinistra?
Rispondendo all’amico (che si firma con un nik) che si domanda se Sinistra Italiana non sia il set del film sulla corazzata Kotiomkin, Gli rispondo che io non sul set del film, ma proprio sulla corazzata Kotiomkin mi troverei bene a combattere. Saluti. Gino Di Maro
Gaz
Auguri di Buon Natale agli interventori, ai tecnici e al Professore.
Gentile signor Gino, mi dispiace per il suo arruolamento seguito da imbarco, ma non s’ha da fare, ne oggi né mai, perchè la corrazzata Kotiomkin non può salpare, non può essere armata, non può essere schedulata, non può essere sostituita per il semplice fatto che non è mai esistita, se non nel filmetto omonimo per la regia di Luciano Salce/Sergej Einstein, poi riversato nel Secondo tragico Fantozzi. Invece “La corazzata Potëmkin” è il film di Sergej Ejsenstein, maestro del cinema. Ovviamente si vive benissimo anche senza sapere nulla di qeuste amenità.
Il riferimento nel mio post era allusivo e fantozziano e un po’ come quasi tutti i miei interventi non pretenzioso di una risposta.
Quei signori in passato hanno avuto il mio voto, per farne cosa? Per pensare alle loro pensioni … Mi hanno preso in giro. Penso di poterli prendere in giro pure io politicamente e mai quanto loro verso di me elettore.
La primigenia idea di post scomodava Pellizza da Volpedo, ma l’ho ritenuto un personaggio troppo elevato per la vicenduccia politca narrata. Ho ripiegato su Fantozzi.
Non mi pare che le mandi a dire.
Sono arrivato a scrivere del fiorentino che “Chillo era nù buono guaglione .. “, roba per filologi ..
In ogni caso, pazientate. Sarò su questo blog ancora per poco, fino al primo gennaio, a causa di un nuovo impegno. Continuerò a leggervi, ma non ad intervenire.
Trovo che questo blog sia uno dei migliori posti della rete. E’ un luogo di discussione seria e approfondita di tematiche che al contempo sono le chiavi di lettura della realtà presente e del futuro.
Merito del prof. Giannuli e delle sue non comuni doti ! Tenetevi caro questo media.
Vi raccomando di seguire le regole della netiquette .
P.s. il nickname Gaz nasce da una passeggiata romana in via del Gazometro, mentre fumavo un sigaro, pensando al metanodotto Algeria Sardegna.
Aldo Giannuli
però Gino prendeva ironicamente la tua metafora, continuandola
Gaz
Penso che come Gino sono approdato sullo stesso molo, in attesa di salpare, senza farsi distogliere dal canto delle sirene, o inagannare da marinai che promettono mari e monti, o da imbonitori.
Il non detto o il distorto nelle narrazioni, incluse quelle politiche, orienta verso un senso, piuttosto che un’altro. Mi sovviene l’episodio First Aid – Pronto soccorso in I Nuovi Mostri interpretato da un Alberto Sordi alla vana ricerca per le vie dell’EUR dell’inesistente via Cambogia. Se lo spettatore non sa che a Roma non c’è via Cambogia, non coglie tutto lo spessore dell’episodio, la cui protagonista sottintesa è la principessa madre, che pur non compare.
Così noi ci siamo allenati a sentirli, per quel che dicono e per quel che non dicono, al punto da subodorare da lontano il bruciaticcio.
C’è l’amarezza di vedere un messaggio originariamente alto in mani impari.
Riccardo
Certa gente va mandata di corsa a casa, giustissimo. Ma chi ce la manda, dato che non ha nessuna intenzione di mollare da sola? (vedi Vendola)?
Tenerone Dolcissimo
In Francia moltissimi elettori solidamente di sinistra sono finiti in braccio alla LE PEN. E anche in Italia mi sembra che, seppur in misura minore, stia avvenendo anche da noi.
Il che non mi sembra un dramma per la sinsitra. Non sono i sinistri i migliori defensores della tv pubblica??? E la tv pubblica in italia non e’ stata realizzata dal fascismo facendo propria un’idea nazista??? Come evidente c è una certa continuità: dai compagni in camicia rossa ai compagni in camicia nera.
Saluti
Marco Antoniotti
Quale “pressione fiscale”? E “su chi”?
(Per favore astenersi riportare “dati” ed “elaborazioni” della mitica CGIA di Mestre)
Buone Feste
Marco Antoniotti
Aldo Giannuli
mi scusi ma lei le tasse le paga? Be inizi a pensare di lì
eliogabalo
Post sconclusionato i privo di senso. Le tasse sono alte per creare deflazione, l’ha fatto Monti per bilanciare le partite correnti. (Lo ha detto anche all CNN: “stiamo distruggendo la domanda interna attraverso un consolidamento di bilancio” https://www.youtube.com/watch?v=LyAcSGuC5zc) Se si aumenta la capacita’ di spesa gli attori economici compreranno merci e servizi importati perché’ siamo in un sistema di cambio fisso e libera circolazione delle merci e capitali. Questo porterà ad un squilibrio della bilancia dei pagamenti innescando un’altra crisi. La deflazione e’ implicita al sistema Euro. Per cui la sua obiezione non ha senso.
Bisognerebbe prendere coscienza di quello che sta succedendo in Europa prima di esprimere analisi. Questo D’Attorre lo sa, che poi non dica che per salvare le classi salariate serve il superamento dell’Euro e’ un altro discorso.
Sulla sovranità’ poi quello che dice Lei non e’ vero. La cessione di sovranità’ non e’ affatto risolta, e la Costituzione non prevede affatto che ci sia una cessione se non in termini di riprocita’. Non e’ un caso che per qualsiasi decisione di messa in comune di sovranità’ da parte della Germania, la corte costituzionale Tedesca venga sempre interpellata
Questo e’ un argomento ben affrontato da Luciano Barra Caracciolo, una persona competente che ha scritto molto su questo, si a livello pubblicistico che nel suo Blog, facile da reperire.
La questione in questa sede e’ che senso abbia fare dei post che non hanno capo ne coda, senza un minimo di fonte informativa.
Bisognerebbe discutere di cose di cui si e’ competenti, ed io credo che Lei lo sia in alcuni settori. Pero’ quando parla di questioni economiche mi cadono le braccia e vedo analisi pari alla vulgata reazionaria di cui siamo esposti quotidianamente.
Non mi meraviglia che i commentatori abituali di questo blog siano personaggi che non fanno mistero delle proprie tendenze reazionarie, seguaci del fallace e iperreazionario pensiero di Von Hayek e fauna varia.
Se si vuole riformare la sinistra credo bisogna evitare di esprimere analisi ridicole e prive di costrutto, e ripetere a pappagallo il solito pensiero unico di cui, onestamente, non ne abbiamo bisogno.
La stima che ho della sua persona e della sue capacita’ intellettuali mi spinge a esprimere questo commento, sperando che non me ne voglia.
Aldo Giannuli
Può darsi che io sia competente in alcune cose e non in altre, non pretendo il dono dell’onniscienza. In compenso lei ha il dono dell’armonia: ignora in egual misura ogni ramo dello scibile. Congratiulazioni.
Deficit Spending
In effetti Eliogabalo non ha torto…
Comunque auguri!
https://youtu.be/KpmYhCHcOsM
Aldo Giannuli
auguri a lei. Poi magari spiegherò perche l’amico elio gabalo fa due vistosi errori Comunque auguri anche a lui
Herr Lampe
Ho un’intuizione relativa a una nuova formula che sconvolgerà la fisica: L*B*C=A*B
In ogni caso, sebbene in ritardo, buon compleanno Gesù Cristo!
https://m.youtube.com/watch?v=TzeN6y7kUU4
roberto
Prof.re Giannulli. Per il momento mi congratulo con lei nel riferire,in polemica con SI, il contrasto con le politiche europee con la nostra Costituzione. Ma noi siamo al di fuori dalla Costituzione da sempre! Dal preciso momento che non è stata inserita per il suo insegnamento ” nel quadro didattico nelle scuole di ogni ordine e grado” come obbligava il legislatore ordinario un ODG dell’Assemblea Costituente dell’11 dicembre 1947! Ma ora legga questo esempio inapplicativo della Costituzione del suo articolo 53! DOMANDA DEL GIORNO:
A chi spetterà il posto all’asilo nido, all’imprenditore oppure al suo impiegato?
Voi risponderete: ma naturalmente all’impiegato!
Invece no! Ecco spiegato il perchè!
Per accedere all’asilo nido occorre presentare il modelo ISEE che è a base del reddito del nucleo famigliare insieme ad altri patrimoni.
L’impiegato ha un reddito di 24mila euro e sua moglie di 18mila euro e possiedono per potere andare a lavorare, in paesi distanti da casa di circa 30 KM, 2 auto ( Panda e 500) ed hanno una casa in affitto. Hanno avuto un figlio che per esigenze di lavoro devono lasciare all’asilo nido.
L’imprenditore ha solamente un suo reddito personale derivante da quello d’impresa, con 5 dipendenti, che ammonta a 25mila euro. La moglie risulta disoccupata e possiede un appartamento con mutuo ventennale. Possiede una Toyota Avencis famigliare che usa anche per il lavoro.
Ha avuto un figlio ed ha presentato domanda all’asilo nido.
E’ chiaro che l’impiegato risulta di avere un a migliore condizione economica di quella dell’imprenditore.
Lui ha un reddito del nucleo famigliare di (24mila + 18mila) = a 42mila euro + 2 auto.
L’imprenditore ha un reddito di 25mila euro + 1 appartamento di proprietà ma con mutuo ventennale + 1 auto che usa sia per l’impresa ( scaricandone tutte le spese per l’uso sul reddito d’im presa) sia a livello personale e famigliare.
E’ così che l’imprenditore, presentando un modello ISEE inferiore al suo impiegato, ottiene un posto al nido per il suo bambino!
L’imprenditore con quel modello ISEE risulterà esente da tutti i ticket che paghiamo per ottenere i diritti sociali prescritti dalla Costituzione! Dovrebbero essere dati gratuitamente una volta pagata l’IRPEF, l’IVA e le varie Accise sui consumi ed altre innumerovoli tasse!
Ma abbiamo anche una colossale evasione fiscale e contributiva pari a un sommerso di redditi pari a 450/500 miliardi annui!
Per questo motivo chi paga i ticket, in massima parte, sono i redditi da lavoro dipendente che per compilare il modello ISEE presentano il modello 730 consegnato dal loro datore di lavoro il quale presentando il suo modello UNICO risulta esente!
In queste condizioni, con il loro 730, si trovano anche i pensionati.
Questa amara realtà è resa evidente dai dati del MEF per cui:
i lavoratori dipendenti versano una Irpef pari al 95% del suo intero gettito ma possedendo solo un misero 20% circa del reddito nazionale.
Tutti gli altri versano una Irpef pari al 5% dell’intero suo gettito ma possiedono, insieme al NERO, circa il 50% dell’intero reddito nazionale.
L’altro reddito nazionale, circa il 30% , è posseduto dagli azionisti delle SPA e delle multinazionali che se la cavano con una cedolare secca del 26% (si stanno lamentando) se non hanno sedi legali in paradisi fiscali all’estero!
TUTTO QUESTO E’ INCOSTITUZIONALE ,IN VIOLAZIONE DEGLI ARTICOLI:
2(PER LA SOLIDARIETA’ SOCIALE)
3( PER IL PRECETTO DI UGUAGLIANZA DAVANTI ALLA LEGGE)
53 ( PER IL CONCORSO DI TUTTI ( COMPRESI GLI STRANIERI) ALLE SPESE PUBBLICHE IN RAGIONE DELLA LORO CAPACITA’ CONTRIBUTIVA ( SOMMA DEI REDDITI GLOBALI PERSONALI EFFETTIVI E DEDUZIONE DELLE SPESE PRIMARIE E SOCIALI E SULLA DIFFERENZA DEI LORO IMPORTI APPLICARE IL CRITERIO DELLA PROGRESSIVITA’ – Tutto questo risulta dalla discussione avvenuta in Ass. Cost. il 23 maggio 1947-
Di seguito le parole dei costituenti che misero in soffitta l’articolo 25 dello statuto albertino ma che abbiamo ancora,di fatto,in vigore!
roberto
Prof.re Giannuli. Ecco a lei le parole dei Costituenti per la, MAI fatta, riforma tributaria|
ART.53 COSTITUZIONE:
tutti concorrono alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
RELAZIONE INTRODUTTIVA DELL’ ON. le SALVATORE SCOCA
a nome di tutti i partiti presenti in Assemblea Costituente il 23 maggio 1947
Ecco il precetto di progressività,prescritto per i legislatori ordinari, illustrato a nome di tutti i partiti,dall’unico ad averne diritto: il relatore On.le Salvatore Scoca !!
“ On.le Colleghi, in questo nostro progetto di Costituzione si è trattato di molte cose anche in modo analitico mentre viceversa vi era soltanto un accenno alla materia finanziaria. Materia che, sempre più, acquista un aspetto molto importante e che toccherà tutti in misura sempre più notevole.
Il nostro sistema tributario è informato sostanzialmente alla regola della proporzionalità. I tributi indiretti, gravanti sui consumi,attuano una progressività a rovescio e pesano maggiormente sulle classi meno abbienti. Il che costituisce una grave ingiustizia sociale che va eliminata con una radicale, meditata e seria riforma tributaria.
La regola della progressività deve essere effettivamente operante.
Ho sempre pensato che chi ha 10.000 lire di reddito e paga una aliquota del 10%,si troverà con 9.000 lire da impiegare per i suoi bisogni privati, mentre chi ha 100.000 lire ,dopo avere pagato l’imposta del 10% si troverà con una disponibilità di 90.000 lire. E’ ovvio che per pagare l’imposta il 1° contribuente sopporta un sacrificio di gran lunga maggiore del 2° contribuente e che sarebbe equo alleggerire l’aggravio e rendere un po’ meno leggero quello del 2°!
Si può discutere sulla misura della progressività non sul principio!
Ecco il precetto di capacità contributiva.
“Non si può negare che il cittadino, prima di essere chiamato a corrispondere una quota parte della sua ricchezza allo Stato, per la soddisfazione dei bisogni pubblici, deve soddisfare i bisogni elementari di vita suoi propri e di coloro ai quali, per obbligo morale e giuridico, deve provvedere.
Da ciò discende la necessità della esclusione dei redditi minimi dalla imposizione;
minimi che lo Stato ha interesse a tenere sufficientemente elevati, per consentire il miglioramento delle condizioni di vita delle classi meno abbienti, che contribuisce al miglioramento morale e fisico delle stesse ed in definitiva anche all’aumento della loro capacità produttiva.
Da ciò discende pure che debbono essere tenuti in opportuna considerazione i carichi di famiglia del contribuente.Sono questi carichi economici, che caratterizzano quella capacità contributiva, che l’articolo concordato pone a base dalla imposizione”.
“Se esaminiamo la nostra legislatura accanto alle normali leggi d’imposta ci sono eccezioni, troppe differenze di trattamento tra classi di cittadini ed altre classi, tra varie categorie di contribuenti, lesive dei principi di uguaglianza sancito e di solidarietà sociale presenti in questa prima parte di Costituzione. Queste gravi mende della nostra legislazione vanno eliminate con una radicale riforma del nostro sistema tributario”.
“La regola della progressività deve essere effettivamente operante; e perciò nella primitiva formulazione dell’articolo aggiuntivo da me proposto avevo detto che il concorso di tutti alle spese pubbliche deve avvenire in modo che l’onere tributario complessivo gravante su ciascuno risulti informato al criterio della progressività. Ciò significa che la progressione applicata ai tributi sul REDDITO GLOBALE o sul PATRIMONIO dev’essere tale da correggere le iniquità derivanti dagli altri tributi, SPECIALMENTE QUELLI SUI CONSUMI.
Intanto ho accettato la più sintetica nuova formulazione del capoverso dell’articolo concordato: ( Il sistema tributario si informa al criterio della progressività n.d.r.) in quanto gli attribuisco la stessa portata e lo stesso contenuto.
Naturalmente, con questa enunciazione non vogliamo dire, ne lo potremmo, che tutte indistintamente le imposte debbono essere progressive, perché ben sappiamo come ciò sarebbe impossibile o scientificamente errato; perché ben sappiamo che la progressione non si addice alle imposte dirette reali e può trovare solo inadeguata e indiretta applicazione nelle imposte sui consumi e nelle imposte indirette in generale. Resta tuttavia fermo che il sistema tributario nel suo complesso deve essere informato al criterio della progressività IN RAPPORTO ALLA CAPACITA’CONTRIBUTIVA EFFETTIVA nel modo concreto che ho chiarito. Io penso che l’Assemblea sia di accordo con ciò perché le Assemblee politiche non si lascino deviare, dalle preoccupazioni scientifiche o pseudo scientifiche degli studiosi, su questo argomento. Da un punto di vista scientifico (se di scientifico c’è qualcosa nella materia finanziaria, o nella scienza delle finanze) si può dimostrare, come è stato dimostrato, che, pur partendo dallo stesso principio, è possibile giungere sia alla regola della proporzionalità che a quella della progressività”.
Ancora l’On.le SCOCA “ma lasciandoci guidare da un sano realismo, non si può negare che una Costituzione la quale, come la nostra, si informa a principi di democrazia e di solidarietà sociale, debba dare la preferenza al principio della progressività”
.
MEUCCIO RUINI, Pres. commissione dei 75 per redigere la Costituzione.
“La nostra commissione non ha creduto necessario determinare nella Carta concetti che sono già acquisiti e molto ovvi. Ma ora sono state fatte varie proposte di norme: la Commissione non ha nessuna difficoltà a prenderle in considerazione.
V’è in primo luogo quella dell’On .le Meda, ed egli ha pienamente acceduto al nostro punto di vista, che non tutti i tributi diretti possono essere applicati con il metodo della progressività. D’altra parte, se ai singoli tributi non si addice il metodo della progressività, si può e si deve tener presente complessivamente tale criterio. La proposizione dell’On. Meda, non esatta se si riferisce alle sole imposte DIRETTE diventa ammissibile se si riferisce al sistema tributario nel suo complesso. L’On.le Scoca nella sua alta competenza ha voluto richiamare il criterio della progressività; ma ha tenuto conto che non si può applicare, come abbiamo visto, a TUTTI I SINGOLI TRIBUTI; ed è ricorso alla formula che L’ONERE COMPLESSIVO DEI TRIBUTI CHE GRAVANO SU OGNI CITTADINO SIA PROGRESSIVO. Criterio esatto: ed in sostanza EQUIVALENTE all’altro, su cui proponenti e Commissione si sono accordati, CHE IL COMPLESSO DEL SISTEMA TRIBUTARIO SIA INFORMATO A PROGRESSIVITÀ. In complesso la disposizione che ora vi leggerò, che è stata CONCORDATA con i tre proponenti sotto gli auspici della commissione è questa:“ tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della propria capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. E’ una espressione di stile Costituzionale, una disposizione democratica, e non crea DIFFICOLTA’ PRATICHE per le ASSEMBLEE POLITICHE di APPLICAZIONE e nessuna DUBBIEZZA”.
ESEMPIO DI CAPACITA’ CONTRIBUTIVA E DI PROGRESSIVITA’ COSTITUZIONALE.
ESEMPIO DI CANONE D’AFFITTO COSTITUZIONALE
Per rendere meglio l’idea di come le capacità contributive aumentino e diminuiscono nella vita economica quotidiana vediamo questo esempio.
(Anno 2013)
Il reddito complessivo di due compagni di lavoro ANTONIO e ROBERTO è di euro 40.000, ed avendo lo stesso stipendio di euro 20.000 pagano di Irpef al netto delle detrazioni Euro 4.600, ciascuno, con aliquota del 23%.
Il gettito fiscale totale è di euro 9.200.
Però c’è un particolare: ROBERTO affitta a ANTONIO un appartamento
per 10.000 euro l’anno a “nero” e quindi ROBERTO non addizionandoli ai 20.000 euro del suo stipendio non paga le tasse sul reddito complessivo di 30.000 euro e su quei 10.000 euro le tasse continua a pagarle ANTONIO.
Anno 2014: Il reddito complessivo è sempre di euro 40.000:2=euro 20.000
Il governo e i partiti che lo sostengono, prendono coscienza delle volontà dei nostri PADRI COSTITUENTI, e decidono di accertare i “redditi personali globali effettivi e la capacità contributiva nella consistenza effettiva” ( On.le SCOCA/ RUINI Ass. Costituente 23/05/1947) e decidono la deducibilità degli importi degli affitti, sono una spesa primaria, dal reddito lordo per cui ANTONIO chiede a ROBERTO la relativa documentazione per poter dedurre dal reddito l’importo dell’affitto e ROBERTO seppure a malincuore deve rilasciare la documentazione del pagamento di 10.000 euro dell’affitto ad ANTONIO addizionandoli ai 20.000 euro. Cosa succede a livello fiscale? Lo stato ci rimette?
Verifichiamo ciò che anche un bambino di terza elementare può calcolare.
1)ROBERTO aumenta il suo reddito e la sua capacità contributiva (o reddito imponibile) di euro 10.000!!! ANTONIO automaticamente riduce la sua capacità contributiva per la spesa dell’affitto di euro 10.000!!!
2)ROBERTO pagherà l’IRPEF su questo reddito ( EURO 20.000 + 10.000 per l’affitto = euro 30.000) con le seguenti aliquote:
Applicando il principio Costituzionale della progressività sul secondo scaglione di reddito (euro 10.000) pagherà con una aliquota maggiore.
Per i primi 20.000 euro con aliquota del 23% = euro 4.600 di IRPEF
sui secondi 10.000 euro con aliquota del 29% = euro 2.900 di IRPEF
totale = euro 30.000 totale = euro 7.500 di IRPEF
ANTONIO pagherà su questo reddito e con la seguente aliquota:
(euro 20.000 – euro 10.000 dati a Roberto per l’affitto = euro 10.000).
Sui 10.000 euro che gli sono rimasti per il principio della
progressività Costituzionale pagherà con una aliquota inferiore:
euro 10.000 con aliquota del 20% = euro 2.000 di IRPEF
gettito totale: ROBERTO paga euro 7.500 invece di euro 4.600
ANTONIO paga euro 2.000 invece di euro 4.600
totale euro 7.500 + 2.000 = euro 9.500 invece di euro 9.200
Maggiore gettito per lo Stato = euro 300
Così abbiamo rispettato i 2 commi dell’articolo 53 della Costituzione ed Antonio non paga l’ IRPEF, su quei 10.000 euro, per Roberto.
Le aliquote sono quelle in vigore ma, con un governo riformista possono essere anche più progressive in modo che rappresentino la “spina dorsale” prevista dai nostri Padri E MADRI Costituenti.
Come sopra dimostrato, applicando il criterio della capacità contributiva e della progressività dell’intero sistema tributario voluto dai nostri PADRI COSTITUENTI avremo; uguaglianza di diritti per tutti i contribuenti, equità fiscale e sociale, e finalmente non solo la solidarietà fra poveri ma anche quella dall’alto verso il basso!!!!!!!!!!!!!
Avremo le risorse finanziarie per “rimuovere gli ostacoli di cui all’articolo 3 della Costituzione” avendo coniugato gli artt. 2/3 e seguenti della COSTITUZIONE con l’art. 53. Gli articoli dei diritti e doveri sociali.
N.B. Attuando questo sistema di calcolo della capacità contributiva e della progressività dell’insieme di tutti i tributi (IRPEF/IVA e tutti gli altri) voluto dai nostri Padri e Madri Costituenti non solo, finalmente, entreremo nella legalità ma finirà la contrapposizione fra lavoratori dipendenti, pensionati e lavoratori indipendenti !!!)
(Una volta certificate tutte le spese automaticamente emergono tutti i redditi e niente da tassare potrà sfuggire)
P:S: Non facciamoci rendere difficili, le cose semplici, dai “DOTTI ”!!!!!
ASSOCIAZIONE ARTICOLO 53
PER ATTUARE LA COSTITUZIONE
CENTRO RICERCHE E STUDI ATTI DELLA COSTITUENTE
FIRENZE
STUDI PER IL
VENTESIMO ANNIVERSARIO DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE
Dal 3° volume sui rapporti economici e sociali edito da Vallecchi anno 1968
Commento di GAETANO STAMMATI
“Il principio di uguaglianza obbliga il legislatore ordinario a disciplinare le situazione uguali in modo uguali e necessariamente si estende pure alle leggi fiscali.
Il principio di uguaglianza, pur non limitando le politiche del legislatore,
esige che esso sia perseguito e vieta quindi ogni disparità di trattamento. I principi Costituzionali della capacità contributiva e della progressività del sistema tributario nel suo insieme, ovviamente, sono principi di generale applicazione, e solo dimostrando che per taluni casi e per talune categorie si sia ad essi derogato si potrà dimostrare la conseguente inosservanza del precetto dell’art. 3 della COSTITUZIONE.
La scelta della dichiarazione annuale unica ed analitica dei redditi è lo
strumento tecnico essenziale per accertare il reddito effettivo e per introdurre nel nostro ordinamento l’imposta generale, personale e progressiva sul reddito ( come dicevano gli On.li SCOCA/RUINI Ass. Costituente 23 maggio 1947), in contrapposizione al reddito “ordinario” o convenzionale che manda esenti da imposta eventuali incrementi di reddito favorendo i sopraprofitti e penalizzando i redditi inferiori.
( PROPRIO COME AVVIENE OGGI CON GLI STUDI DI SETTORE, FORFETINO E CON LE VARIE TASSAZIONI SEPARATE PER GLI AZIONISTI n.d.r.).
La scelta del reddito effettivo come oggetto dell’imposizione risponde al desiderio di evitare salti di imposta od eccessi d’imposizione. Dovendosi procedere all’identificazione del reddito effettivo si rende necessario sostituire il procedimento sintetico/induttivo ( causa principale di una enorme evasione fiscale) con il procedimento analitico/deduttivo/sistematico, ripudiando, ( come si legge nella relazione ministeriale del VANONI alla legge del 1951) <> ( superficialità dovuta a scarsa cognizione tecnica e scientifica- dizionario Devoto Oli n.d.r.) dominante allora, ed oggi, nella nostra prassi fiscale.
Le procedure di accertamento che l’IVA, COME DIMOSTRA L’ARTICOLO DI REPUBBLICA SOPRA COTATO, richiede possono servire di base o addirittura di preparazione a quelle richieste per l’imposta sul reddito globale personale”!
( Proprio come indica il precetto Costituzionale – On.li SCOCA /RUINI /GRIECO/ LACONI/CASTELLI/CORBINO/MEDA ed altri. Assemblea Costituente 23 maggio 1947).
A NOME DEL CENTRO STUDI ASSOCIAZIONE ARTICOLO 53
TORELLI ROBERTO
Aldo Giannuli
Si, però teniamo presente che dopo70 anni la situazione si presenta molto più complessa.
Antonio
Non ho seguito il dibattito. Anche a me d’Attorre non esprime molta fiducia. D’altra parte è uno dei pochi che si è espresso nettamente contro la UE. Già è qualcosa. Sinistra Italiana ha chances se si contrappone alla dittatura Europea. Il discorso di giurisprudenza sinceramente non so se regge e in ogni caso dovremmo partire dalla difesa della costituzione per respingere i principi neoliberali UE
Aldo Giannuli
veramente non mi è parso che fosse così univocamente anti-Ue, quanto fautore di una “altra Ue” e di un “altro euo”
Antonio
Ok, in tal caso moriranno presto nell’indifferenza generale
Antonio
Mi risulta ad ogni modo incomprensibile la reticenza della Sinistra. Sono abbastanza convinto che d’Attorre e Fassina per quanto siano personaggi di poco spessore abbiano capito bene la natura recessiva e antidemocratica dell’Unione Europea e dell’Unione Monetaria Europea. Avrebbero davanti a loro un enorme spazio politico se solo si decidessero a condannare senza se e senza ma un progetto (quello Europeo) che è intrinsecamente ostile alla maggioranza.
Perché non lo fanno? Cosa hanno paura di perdere? Consenso? Già non lo hanno. Hanno paura di spaventare i moderati, rimbecilliti da 30 anni di propaganda neoliberale? Questo è un nonsense perché come la recente storia del bail-in insegna nell’Europa dell’euro non c’è salvezza neanche per il benestante moderato.
Oltretutto hanno negli occhi il fallimento di un progetto ambiguo come quello di Tsipras?
Sono dei codardi, ok ma a me sembra che siamo arrivati a un punto tale che avere coraggio è la cosa più facile
Aldo Giannuli
pià che codardi, non studiano, non capiscono i problemi e pensano che bastino due slogan buoni per la tv
cinico senese
Sinistra Italiana è nata già morta. 1) nel nome SINISTRA: esso segna che arriva dal PD o SEL, cmq la gente la reputa uguale alla destra, tutti uguali. Sicchè verranno visti come vecchi riciclati. 2) nel timing: hanno perso il treno: dovevano farlo molto prima; gli attendisti sono perdenti. 3) nel programma: nè carne nè pesce: roba alla Trippas o Podemos (che farà quella fine) un altro euro è possibile…, l’europa va bene ma allentiamo i vincoli, l’inflazione pero è un male…, gli immigrati sono una risorsa, Putin è cattivo…etc.
Questi sanno benissimo che all’interno dell’europa con l’euro non esiste spazio politico per la sinistra se vuole cambiare i rapporti di forza. E allora perchè non lo dicono chiaramente e solo la Le Pen lo dice? non capisco….
maurizio
Anche al Suo encomiabile parere Professore, dove giustamente vengono criticati gli scarsi approfondimenti, i “silenzi” e le contraddizioni, dell’intervento da Lei citato mi sembra mancante qualche cosa di importante e cioè la causa prima, la causa vera, che ha prodotto e continua a produrre gli effetti condannati. Il Suo accettare la giurisprudenza divenuta tale dall’1984 attraverso la quale si è giunti a sottoscrivere accordi, M. e L., non posso personalmente condividerla. Lei continua a non fare alcuna critica a quello che oramai è certo essere l’elemento destabilizzante la nostra società, Lei continua a criticare gli effetti ed a non condannare le cause appunto cioè i famigerati Trattati di MAASTRICHT e di LISBONA sottoscritti a nostra insaputa con i quali abbiamo ceduto e continuiamo a cedere la NOSTRA SOVRANITA’. Come si fa a dire che la mancanza di occupazione è dovuta alla elevata pressione fiscale? come si fa a dire che le aziende, gli esercizi commerciali, chiudono perchè sottoposti dalle banche a tassi di usurai? Certo, ciò è la verità ma non credo io debba ricordarle che esiste, grazie ai trattati, il vincolo del pareggio di bilancio, introdotto incostituzionalmente in costituzione, il quale impone un rigore da recessione economica irreversibile. Quindi Professore chiedo a Lei e per il medesimo motivo, chiedo a questa “sx” da salotto che altrimenti dimostra di essere servile ai poteri forti, di pronunciarsi sulla questione EURO, SUGLI “ACCORDI” EUROPEI CHE COSTANTEMENTE SI SOTTOSCRIVONO E DEPREDANO IL NOSTRO ED IL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI. RIPRENDIAMOCI LA SOVRANITA’ MONETARIA E QUINDI POLITICA, RIPRISTINIAMO LA LEGGE ELETTORALE PROPORZIONALE RIDANDO CORSO ALLA DEMOCRAZIA. IL RESTO, MI PERMETTA, E’ SOLO ARIA FRITTA.
Aldo Giannuli
scusi ma devo stare s ripeterlo ogni volua? Mi pare di averne già scritto e molto in questi anni o secondo lei in ciascun articolo che scrivo devo ripetere la stessa solfa?
maurizio
Si Professore, le cause o la causa di un qualsiasi problema che assurge a tema di discussione, va costantemente ripetuta. Le auguro Buon Anno.
Aldo Giannuli
si ma non possiamo farne una giaculatoria. Buon anno