Sinistra e Libertà si spacca: non mi sorprende. Comunque, auguri alla lista Tsipras
A quanto pare, Sel è prossima alla scissione: una ventina di deputati e tre o quattro senatori si apprestano a lasciare Sel per volare fra le braccia di Renzi, sperando di essere rieletti. Avete capito bene: Renzi, neppure Bersani o Civati: Renzi. Il tutto alla vigilia del voto per le Europee, dove la lista Tsipras lotta sul decimale in più o in meno per prendere il quoziente e salvarsi: il che è l’evidente vigliaccata di gente che pensa solo a mantenersi il cadreghino sotto il sedere. Ma da Gennaro Migliore, non mi aspettavo di meglio.
Le alte motivazioni ideali di questa pattuglia di migranti sono facilissime da capire: Sel è in discesa nei sondaggi e lo era già sei mesi fa, ora, se la lista Tsipras fallisce, loro si trovano coinvolti nel naufragio ed il loro potere di contrattazione scende a zero, se, invece, riesce a salvarsi, poi loro non hanno prospettive di rientro, perché la Befana del premio di maggioranza non ci sarebbe e perché lo stesso partito di appartenenza li mollerebbe. Molto meglio passare in tempo al Pd, facendo finta di dare un contributo elettorale a Renzi che ha bisogno come l’aria di non andare sotto il 30%.
Non credo che tutto ciò provocherà grandi terremoti elettorali e che questo pattuglione di “cadrega dipendenti” sposterà nulla (sono gli stessi che hanno perso il congresso, e nell’elettorato non li conosce nessuno). Migliore è uno che, se ci fosse il voto di preferenza, prenderebbe sette voti, compreso quello della madre, del fratello e del portiere di casa (e del portiere non sono neanche troppo sicuro). Ma la scissione può spostare quello 0,1% che fa la differenza fra il prendere e il non prendere il quoziente.
Questo è il prodotto della selezione dei gruppi dirigenti di partito e parlamentari nell’area della cd sinistra radicale (cose anche peggiori potremmo dire di Rifondazione, tanto per fare un esempio) che fanno emergere regolarmente una casta di arrivisti, incapaci e opportunisti. E di questo, nel caso di Sel, la colpa ricade tutta su Nichi al quale, peraltro, non perdoneremo mai di averci rifilato un bidone come la Boldrini.
E questo, a sua volta, è il riflesso delle scelte che stanno alla base della nascita di Sel che avrebbe potuto essere il punto di riferimento della sinistra libertaria, ma non ha saputo e voluto esserlo. In primo luogo, aver lasciato decadere la discriminante anticapitalistica, per una forza politica che veniva dalla costola di un partito comunista era una scelta che comportava lo svuotamento di una identità non riempita da altro che formule generiche ed ambigue. Ma più in generale, il progetto virò immediatamente verso quello del comitato elettorale di supporto al leader in vista del miraggio della nomination della sinistra per la Presidenza del Consiglio. Nichi non dedicò alcuno sforzo a costruire il partito né dal punto di vista organizzativo, né da quello della cultura politica. Tutto venne sostituito dal ruolo carismatico suo personale a sua volta retto solo dalla sua capacità affabulatoria di grande retore della politica.
Ho un ricordo personale in proposito: sono più vecchio di Nichi di otto anni e, quando lui aveva 17-18 anni ed iniziava a muovere i primi passi in assemblea, io ne ero già buon frequentatore. Ricordo che un bel giorno, in assemblea interviene un giovanotto sconosciuto che fa un intervento rutilante di metafore, ricco di preterizioni, grondante metonimie ed audacie stilistiche varie. Alla fine commentai “Come parla bene!!! Che ha detto?”.
Sel è stata in piedi in questi anni sulla capacità retorica di Nichi e sull’aspettativa della sua ascesa a Palazzo Chigi. Ma il periodo di grazia è durato poco: il 14 dicembre 2010 fu chiaro che non si sarebbe votato nell’anno successivo e che, di conseguenza, le primarie sarebbero slittate indefinitamente. Poi, nell’estate 2011, successero due cose: la crisi riprese con ogni evidenza e Nichi non disse una sola parola in proposito. So che Nichi capisce di economia e finanza come di dialetti tibetani e va bene, ma se aspiri a fare il Presidente del Consiglio, non ti puoi permettere di queste ignoranze e quel lungo silenzio iniziò a logorarlo.
Nello stesso tempo, iniziò l’implacabile ascesa di Renzi che assorbì buona parte delle Fabbriche di Nichi. Quando si arrivò alle primarie, nell’autunno 2012, Nichi ci arrivò spompato e racimolò uno scarso 15%, che era più o meno la stessa percentuale presa a suo tempo da Bertinotti. Ancora per tutto il 2012 i sondaggi accreditavano Sel di un grasso 6% (dopo i picchi dell’8 o 9% dell’anno prima) ma alle elezioni del 2013 Sel è andata sotto il 4% ed è stata graziata solo dalla partecipazione alla coalizione vincente.
Trentasette deputati, ma disegno politico zero. Si capisce che da quel momento inizia a balenare nella mente dei neo eletti l’idea di migrare verso lidi più caldi e sicuri. Il tentativo di convenzione della sinistra (il cantiere dell’11 maggio) cadde presto nel vuoto ed all’invito non si presentò quasi nessuno. Anche la Fiom, un tempo vicina a Sel, iniziò a pencolare fra M5s e Pd renziano. Nichi aveva perso un’altra occasione: avrebbe potuto fare lui la linke italiana, ma avrebbe dovuto farlo fra il 2011 ed il 2012. Glielo ha impedito la sua vivace antipatia per Ferrero: possiamo facilmente capirlo, ma in politica bisogna saper passare sulle antipatie personali e privilegiare i disegni di lungo periodo.
Poi sono venuti gli infortuni tarantini che ne hanno minato l’immagine irrimediabilmente. E Sel si avvia al capolinea. Ciò nonostante, penso che la Lista Tsipras meriti di farcela e vada sostenuta. Come sapete io voterò M5s, ma se –come nel sistema australiano- avessi un secondo voto, sicuramente sarebbe per la Lista Tsipras. Non ho questa possibilità, però posso fare qualcosa da questo blog per sostenerla. Penso a tutti i militanti del Pd con il mal di pancia. Un voto a questa lista può essere un ottimo antidoto alla deriva renziana e può rafforzare le opposizioni interne che, invece, uscirebbero scoraggiate e marginalizzate da una sconfitta di quella lista. Cari amici e compagni della sinistra Pd pensateci.
Ed anche voi “grillini delusi”, che non volete più saperne di votare M5s: va bene è una scelta che rispetto, ma il vostro voto naturale è questo, non quello al Pd. Pensateci anche voi.
Aldo Giannuli
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Giovanni Talpone
Purtroppo Sel ha coagulato il peggio del bertinottismo. Condivido in pieno il giudizio di Giannuli su Sel e l’invito a votare per la Lista Tsipras, con tutte le perplessità che pur suscita il modo con cui si è aggregata.
Non condivido affatto la scelta di Giannuli di votare il M5S, formazione che a mio parere intercetterà una frazione del voto in uscita da FI in base alla motivazione che ci vuole un bel casinista per bloccare i pur prudentissimi e dilazionatissimi tentativi del governo Renzi per ridurre l’evasione fiscale e rendere trasparenti le istituzioni pubbliche.
Sinistra e Libertà è morta, abbasso Sinistra e Libertà di Aldo Giannuli
[…] che rispetto, ma il vostro voto naturale è questo, non quello al Pd. Pensateci anche voi. Fonte: Aldo Giannuli per contatti con sollevAzione: […]
mimmotron
In verita’ non lo sapevo che avrebbe votato M5S, ma ne sono lieto, poiche’ il fatto che lo fa’ lei mi da’ una maggiore convinzione, dato che lo faro’ anch’io.
Vincenzo Cucinotta
La parabole per niente edificante di Vendola è l’ennesima dimostrazione che in Italia almeno la sinistra oggi non esiste. La pretesa del PD di avere elementi anche vaghissimi di sinistra viene accolta anche da coloro che criticano il PD da sinistra, col risultato di condurre una politica di stimolo da sinistra al PD. Questo obiettivo politico funziona ormai da moltisismi anni come una sorta di buco nero, chi pretenderebbe di condizionare il PD, ne esce a pezzi, e voglio ricordare che oltre SEL, oggi ha assunto questo ruolo alquanto idiota anche il quotidiano “Il Manifesto” della Rangeri.
L’errore strategico Vendola lo compì quando alle elezioni, invece di partecipare anche correggendolo al progetto Ingroia, preferì assicurarsi il quorum alleandosi al PD, si tratta di un errore storico perchè con tutti i limiti che dobbiamo riconoscergli, la presenza in parlamento di eletti di quella lista avrebbe modificato in maniera forse modesta la composizione del parlamento, ma ne avrebbe comunque modificato profondamente il funzionamento. Del resto, quegli stessi leaders di ALBA che oggi stanno nella lista Tsipras, già allora contribuirono fattivamente con Vendola nell’affondare la lista Ingroia.
Sul voto alla lista Tsipras, nutro grandi dubbi. Temo che possa costituire, al di là della volontà di chi l’ha promossa, la spinta più forte verso un’ulteriore spoliazione di sovranità nazionale. Quel “più Europa” che pure ha una sua logica, nel contesto attuale tende a rafforzare la politica portata avanti da socialdemocratici e popolari. L’Europa insomma rischia di mantenersi inalterata nelle sue politiche e nei suoi meccanismi istituzionali, e contemporaneamente a sequestrare quote crescenti di sovranità, riducendo così ulteriormente il tasso di democrazia.
Silvio
Caro GIannuli, commenti l’intervista di Casaleggio al Fatto. Un programma ultraliberista ed una propaganda ultrapopulista. Lei è troppo acuto per non saperlo. Chi ha scritto il NOto servizio e Come uscire dalla crisi non può non conoscere il gigantesco inganno che c’è dietro il M5s. Sono false tutte le consultazione on line del Movimento, a cominciare dalle Parlamentarie. Cosa non si fa per un po’ di popolarità. Buon viaggio sulla strada degli anarco sindacalisti degli anni venti che passarono dalla rivoluzione mondiale ai fasci di combattimento. Addio.
Marco Grispigni
trovo quest’intervento vergognoso. Sel ha sicuramente molte difficoltà, ma di scissione ne parla il fatto e la riprende Giannulli, tutti in chiave grillina, tanto per spalare un po’ di merda su Sel e quindi indirettamente anche sulla lista Tsipras. Sel ha avuto un congresso nazionale nel quale ha prevalso la scelta politica di appoggiare la lista Tsipras. Migliore ha perso il congresso, ma finora nulla ha fatto per boicottare la scelta del partito. chi oggi parla di scissioni lo fa esclusivamente perché vuole boicottare lo sforzo della lista Tsipras, ma anche di Sel dove vi sono migliaia di compagne/i che tentano di ricostruire un progetto di sinistra invece di accodarsi al movimento urlante proprietà di due miliardari
aldogiannuli
marco grispigni@ : mi spiace molto che il pezzo sia letto inb questa chiave e sicuramente l’intenzione non è quella di nuocere alla lista Tsipras ma, in qualche modo di aiutarla. Ho letto la notizia sul fatto
è vero ma non lo dice solo il fatto, Ho anche fatto un giro di telefonate fra i miei amici alla Camera ed ho constatato che la voce era abbastanza confermata. Non ho letto, sinora, smentite anche s enon è la prima volta che la notizia esce, per cui mi è parso di poterla riprendere. Pronnto a scusasrmi con i pretesi scissionisti, ma non con la lista Tsipras che, al contrario, è sostenuta e noin danneggiuata da quel che scrivo. Capisco l’irritazione che possa esserci ma parlare di articolo vergognoso non mi pare proprio il caso.
Peraltro staremo a vedere che succede
Paolo Federico
Il problema del voto alternativo non si pone tanto per le persone che guardano a sinistra, quanto piuttosto per coloro che guardano a destra. Berlusconi, a mio parere, la destra non l’ha compattata, l’ha distrutta.
Marco Grispigni
a parte che le smentite, per quello che possono valere, sono consultabili sul sito nazionale di Sel http://www.sinistraecologialiberta.it/notizie/scissione-in-sel-le-smentite-dei-rappresentati-di-sinistra-ecologia-liberta/
personalmente ritengo che il legittimo giudizio critico nei confronti dell’esperienza di Sel fatto in questo momento sia un attacco alla lista Tsipras. detto questo, come iscritto a Sel, sono anche infastidito da chi giustamente critica la personalizzazione della politica, ma poi quando, come nel caso del congresso nazionale di Sel, i militanti riprendono un ruolo centrale, di questo non si cura e continua a parlare di leader e semi leader
aldogiannuli
@marco grispigni: caro Marco, ti concedo volentieri che i militanti di Sel si sono ripresi un ruolo centrale con il congresso (non mi costa alcuna fatica farlo) Ma dammi atto che da una lettura spassionata del mio pezzo non si ricava alcuna violontà di nuocere alla lista Tsipras ma, al contrario, di sostenerla in qualche modo, anche se non la voto. Poi posso essere caduto nella trappola che tu dici essere tesa dal “fatto”, però, onestamente, continuo a ritenere che nel complesso non fosse disonformazione voluta. Forse dei toni sono stati forzati, forse prima delle europee non succederà nulla ( e me lo auguro perchè ripeto che sarebbe una vera carognata), ma non so dopo le europee che succederà. Vedremo. Intanto non mi attribuire una ostilità alla lista Tsipras che non ho.
Silvio
Poi tolgo il disturbo per sempre. Vada a leggersi come festeggia il primo maggio il blog del suo amico Casaleggio (beppegrillo.it). Dando la parola al mio compaesano Colomban, esponente della destra imprenditoriale veneta, ex leghista, ex berlusconiano . Se anche dovessi avere la certezza che Tsipras non raggiungerà il quorum, lo voterei lo stesso. Meglio morire con dignità, che abiurare alla propria storia e a se stessi.
Marco Grispigni
ok grazie per la sua risposta. io penso che, indipendentemente dall’esito della lista Tsipras, qualcosa cambierà anche in Sel e probabilmente, se non si riesce a stoppare la drastica riduzione della democrazia prevista dalla legge elettorale e dalla riforma costituzionale del duo Renzi-pregiudicato, qualcuno in Sel deciderà di porsi sotto l’ombrello del pd. il mio fastidio, specie nei confronti di un giornale forcaiolo come il fatto, e che parlarne oggi, quando niente succederà prima delle elezioni (anche perché legge elettorale e riforma del Senato sono bloccate), significa remare contro le possibilità di successo della lista Tsipras. I giornali parlano di quell’area solo perché Flores se ne va (meno male) o per ipotizzare il non raggiiungimento delle firme necessarie per presentarsi. Dare spazio a queste manovre giornalistiche non mi sembra una grande idea e fra l’altro i suoi commenti generalmente si distaccano in maniera brillante da queste meschinerie giornalistiche.
aldogiannuli
@Marco Grispigni: Marco che fai: mi dai del lei? Poi gli articoli sono come le ciambelle: ogni tanto può uscirne una senza buco.
Gianfranco
Alle europee ci sono le preferenze. Ci dici chi voti, e chi suggerisci di votare nella lista tsipras?
le liste avranno seggi distribuiti in base alla capacità dei loro “altoparlanti” di prendere voti: nessun candidato contribuisce al risultato finale.
Sono determinanti i voti di preferenza: il chi è l unica possibile motivazione oggi per votare e non astenersi.
i candidati stanno cercando disperatamente di raccogliere preferenze individuali, ed in alcuni partitit ( 5stelle ad esempio) bastano relativamente poche preferenze per prevalere.
aldogiannuli
Gianfranco: non ci ho ancora pensato alle preferenze nè lella lista Tsipras nè nel M5s
Riccardo
Queste sì che sono persone che hanno messo nella loro vita come priorità i problemi della povera gente!
Se non fossimo in mezzo ad uno dei più grandi disastri economici che l’umanità ricordi, potrei essere d’accordo con le conclusioni indulgenti di Giannuli, augurare alla lista Tsipras di avere successo e non avere una più drastica valutazione dell’operato di Vendola è francamente un buonismo da riporre nell’armadio per altre stagioni. Gli errori nella conduzione politica sono troppi e troppo gravi e soprattutto costantemente reiterati.
La Spinelli poi che è stata compagna di Padoa Schioppa non sapeva come la situazione sarebbe degenerata? Il compagnuccio non l’ha edotta? Ma soprattutto, non si è chiesta niente dopo l’articolo sulla “durezza del vivere”?
aldogiannuli
Riccardo: non è buonismo, ma una valutazioone freddamente politica per la quale una affermazione della lista Tsipras, nonostante tutte le sue debolezze ed ambiguità su questioni come l’Euro, sarebbe un dato positivo, mentre una sua sconfitta avrebbe diversi effetti negativi a cominciare dalla dialettica nel Pd. Insomma: Marco Soresina mi divce che questo è un articolo “vergognoso” perchè getterebbe palate di fango su sel ed, indirettamente, sulla lista Ts. , tu mi dici che sono troppo indulgente ebuonista. Possibile che a sinistra nulla vada mai bene?
Quanto alla Spinelli ed agli ammaestramenti che avrebbe dovuto darle Padoa Schioppa, devo difendere la Spinelli: Padoa Schioppa non l’ha sicuramente edotta perchè non era assolutamente in grado di capire nulla di economia.
Gianfranco
Allora parlerei di candidati subito, per cercarli, e chiedere di esprimersi.
Avere risposte, e possibilmente impegni.
sonderei anche grillo e casaleggio x pregarli di non interferire o fa interferire.
Ovviamente, poi, la calabria è un mondo a se.
Le due correnti
5 stelle ( a me pOco importa quale sia a 3 e quale a 2 stelle) sono in lotta asperrima. Quella ortodossa ( chiamiamola “onora il dio tuo”) tiene a bada l ‘altra “non desiderare la donna d ‘altri”, con minacce di ottenerne l’ espulsione.Il terrore regna sovrano.
Voteremo turandoci il naso ? Forse si, macrimane l altra mano libera, o no?
massimiliano
Voterò per i verdi e sto facendo campagna elettorale per il girasole, un partito europeo ed europeista che non passa il tempo a chiedere di votare contro quello o questo, non ha il nome del leader nel simbolo e ha una filosofia politica e un programma precisi.
Se non fosse stata accettata la candidatura dei verdi questa volta, per la prima volta, non avrei votato.
Con affetto, Massimiliano
Riccardo
La ringrazio per la risposta signor Giannuli. Ma devo dissentire soprattutto sulla Spinelli. Se non è in grado, la Spinelli, di avere delle idee precise sull’economia allora è meglio che si dia all’ippica (come si dice). Questa non è e non può essere una scusante, l’economia è l’ossature di qualsiasi cosa e una persona se vuole, con cognizione di causa, discettare delle cose del mondo, deve almeno avere dei riferimenti precisi, non basta ciacolare dei massimi sistemi e non essere in grado di dare delle inidcazioni precise sulle soluzioni ai problemi devastanti che ci troviamo ad affrontare (1000000 di famiglie senza reddito!!! E non che le cose prima fossero rose e fiori). Sarebbe come costruire castelli di sabbia, al primo vento e alla prima onda oppala, crolla tutto. E francamente che dopo 6 anni abbondanti di crisi (vera, nascosta però da dati oramai manipolati spudoratamente – vedi alla voce Spagna sul sito voci dall’estero), solo adesso si sveglia?
C’è una bella frase (si fa per dire)del signor von Hayek che spiega molte cose: “Il controllo economico non è il semplice controllo di un settore della vita umana che possa essere separato dal resto; è il controllo dei mezzi per tutti i nostri fini. E chiunque abbia il controllo dei mezzi deve anche determinare quali fini debbano essere alimentati, quali valori vadano stimati […] in breve, ciò che gli uomini debbano credere e ciò per cui debbano affannarsi”.
Mi pare abbastanza chiaro no?
Quando alla lista Tsipras elude due fatti principali cioè:
1. non esiste un popolo europeo e l’UE si basa su trattati internazionali.
2. l’Euro, moneta senza stato ha di fatto espropriato la politica economica nazionale e hai voglia a far passare certe politiche con tanti paesi diversi e ognuno con la sua storia e lingua il che rende le pretese di Tsipras solo delle ridicole stupidaggini. Tanto si sa che se non si vuole rompere l’euro non può cambiare niente, e anche rotto bisogna comunque implementare una politica diversa da quella mercantilista.
Guido Viale in questo video è stato molto esplicito, si vedano gli ultimi secondi, sul vero intento della lista Tsipras:
http://www.youtube.com/watch?v=IVosYKWogh0
Mi pare che c’è troppa gente, per citare una frase ritornata in auge ultimamente, che lavora per il re di Prussia.
Com’era il motivetto dell’attendente del Kaiser? Abbiamo troppi volenterosi attendenti!!!
Riccardo
Scusate ho sbagliato il link del video di Viale quello giusto è il seguente:
http://www.tubechop.com/watch/2219029
giandavide
secondo me non c’era solo da verificare la credibilità della fonte, che sembra scarsina, come scarsina è la credibilità del fatto quotidiano*, ma soprattutto c’era da ragionarci un pò sopra, cosa che il prof giannuli non riesca più a fare come un tempo. chi glielo fa fare a migliore di buttarsi nel pd adesso (per gli 80 euri?) di solito uno quando fa queste cose tenta di contarsi e di mettere il proprio peso elettorale sul piatto. in questo caso non c’è stato niente di tutto ciò: il fantasioso articolo descrive una mossa in cui migliore e boccadutri passano al pd senza portarsi dietro uno stralcio di elettore per fare concorrenza a mastini renziani come la moretti, e la cosa giusto prima delle europee, che non è detto che vadano così bene al pd. e se le europee non vanno bene al pd il governo traballa: che senso avrebbe avuto salire sopra una nave col fondo probabilmente bucato e in cui al massimo puoi fare il mozzo addetto ai servizi igienici? posso capire che migliore non sia una cima, ma quando vuoi definire stupida una persona, è meglio limitarsi al regno delle cose credibili. a meno che non si tratti di un articolo del fatto quotidiano: in tal caso la credibilità va a farsi fottere, dato che i suoi lettori sono dei boccaloni, e lascia il posto alla propaganda. insomma, un pò come quando il prof era assolutamente convinto che draghi dovesse lasciare la bce per prendere il posto di napolitano, sebbene la cosa non fosse per nulla credibile.
il problema del prof in questi ultimi mesi non è il fatto di esser diventato grillino, ma il fatto che l’analisi non è più quella di un professore, ma quella di un militante perfettamente in linea con una dirigenza partitica. la carognata contro tzipras sarà anche stata involontaria, ma francamente avrei preferito che il prof lo avesse fatto apposta e consapevolmente, dato che non accorgersi di cose così lapalissiane non fa certo onore alla sua intelligenza.
* giornale da leggere con moltissima cautela non solo in quanto è l’house organ della casaleggio associati, ma soprattutto in quanto spesso e volentieri gli articoli sono scritti con i piedi (quando non sono delle vere e proprie perle di disinformazione che manco sallusti). ritenere una schifezza del genere una fonte non denota molta serietà. denota soprattutto un forte spirito di camerata nei confronti del m5s.
giandavide
p.s. e ribadisco che nell’articolo del fatto si parla di fuoriuscita adesso e per gli ottanta euri, anche perchè una fonte imprecisata che dice che in un tempo imprecisato ci sarà una scissione non costituirebbe nemmeno una notizia, nel mio paese
SantiNumi
Effettivamente un voto a M5S o agli tsiparioti è un voto molto simile, a livello di segnale politico. (Direi che le “ambiguità” sono simili)
Queste “ambiguità”, però, si riflettono su chi ne fa l’endorsement, soprattutto in quanto non è un voto “per il governo” del nostro Paese, neanche formalmente.
E’ consapevole che i nostri intellettuali di riferimento (democratici, patrioti, cooperativisti e anti-federalisti) non hanno avuto nessuna porta aperta se non da parte di Salvini? E’ consapevole che abbiamo bussato alle porte di TUTTI? Pensa che sia stato facile dialogare con certi escrementi della storia? Casaleggio è troppo occupato a raggiungere il 50%+1 per fare informazione corretta, Crosetto e soci sono dei paraculi, FI e Alfano caliamo un velo pietoso, la base di sinistra vota fascio da decenni… o no?
Lo diciamo cosa è la sinistra eurista e vincolista? Ma che valori socialisti potrà mai avere chi vota “il partito” indipendentemente dal fatto che attui politiche democratiche o fasciste?
Per questo mostro pseudo-culturale solo Lourdes può aiutare ad una “conversione”.
Voglio dire, la classe dirigente piddina ha da tempo mostrato la camicia bruna e un terzo degli elettori la sostiene. Il resto della sinistra dirigente non potrà mai ammettere di aver collaborato per mettere a morte milioni di persone e di aver venduto i lavoratori al padrone come schiavi.
Perché se è interiorizzato che “euro = fascismo = sofferenza sociale” non si sostiene un indipendente come Borghi che si spende per la causa da anni?
Un Uomo libero ha ideali, non partito: perché nessun accenno all’esistenza della candidatura di Borghi? Non ha compreso che un’unità di sostanziale “lotta antieuro” è precondizione per eventuali CLN?
(Siamo pochissimi, giovani, senza soldi, senza figure carismatiche e grillesche – anzi, abbiamo l’istrionico Bagnai che con il suo carattere compromette gran parte del lavoro che fa – non abbiamo nessuno alle spalle… ma non si può non riconoscere che quello spiraglio di consapevolezza che fa breccia nell’obnubilamento italico non nasca da noi… poche decine di persone strette intorno ad un pugno di intellettuali: si è accorto che abbiamo visibilità internazionale? Si è accorto che le riviste internazionali si sono stupite che le shockanti rivelazioni sull’euro dell’ex.commissario Bolkenstein sono state fatte a Roma, in Italia (ad una NOSTRA conferenza)? Non può far finta che non esistiamo solo perché non abbiamo ancora dei finanziamenti e non siamo dotati di un’organizzazione autonoma).
Sono mesi che urlo nel nulla in questo blog per far emergere una linea di pensiero non astorica e funzionale ad un socialismo democratico.
Ora ci infiliamo dove possiamo (e si ringrazia dell’ospitalità Salvini) ma un erede dello PSIUP vuole nascere e nascerà. Con o senza supporto della Sinistra rimasta “sana”.
Con rispetto.
SantiNumi
Un caro saluto al compagno @Riccardo
Marco Grispigni
Aldo, ero un po’ innervosito e quindi mi sono messo su un tono un po’ formale. se fossimo stati su FB avrei messo un “mi ppiace” al tuo ultimo commento (specie per le ciambelle)
aldogiannuli
Marco Grispigni@: dai che se ci vediamo a mi le ciambello tel e preparo sul serio
Riccardo
Un caro saluto anche a te SantiNumi.
Essendo nuovo dei commenti ma seguendo da un bel po’ il blog, non vorrei che la mia animosità sia male interpretata. Anzi la ringrazio di mettere a disposizione del pubblico la sua esperienza e la sua pazienza con il vasto pubblico della rete. Ho letto il suo libro sui servizi segreti signor Giannuli, trovandolo molto interessante e che sfata molti miti alla Jems Bond. Poi oguno deve trarre le proprie conclusioni, le mie sono, come si è capito, piuttosto polemiche nei confronti di una “sinistra” e di una “destra” che congiuntamente hanno fatto gli interessi di tutti tranne che quelli del Paese (al massimo di qualche classe sociale). Ma ora si stanno tirando le somme e l’evidenza dei fatti non lascia scampo su chi è il colpevole e su chi ci sta trascinando allegramente in un abissso senza fine chiamato debito. Le soluzioni “positive” non sono poi molte e non vanno nella direzione di chi vorrebbe più Europa.
Gianfranco
A proposito del fattoquotidiano.
A settembre si quoterà in borsa, e presumibilmente co successo, e merita.tamente travaglio & co monetizzeranno parte del loro lavoro.
casaleggio ,giustamente, manda sul blog la pubblicità di nimphomaniac come sottofondo dielle lezioni di aldo per far quadrare i conti.
Grillo, guadagna con i suoi spettacoli a pagamento ( con regolare ricevuta), essendo il suo lavoro.
nessuno di loro ruba, anzi fanno si che un deputato costi solo 17000 euro mese anzicchè 20000.
Dopo berlusconi la politica, ed in particolare quella ” a favore del polpolo e dei derelitti” è più apertamente un modo per sbarcare il lunario ( alcuni sono più bravi e altri meno) .
E , giustamente, le scelte editoriali,di comunicazione etc.. sono condizionate
.
PS: bravo Borghi per una posizione coraggiosa, ma sospetto che aver lasciato tutti, al solo salvini la battaglia NOEURO sia l esito di di pressioni superiori.
Grillo contro Euro avrebbe raggiunto il50%.
ermanno
“Ricordo che un bel giorno, in assemblea interviene un giovanotto sconosciuto che fa un intervento rutilante di metafore, ricco di preterizioni, grondante metonimie ed audacie stilistiche varie. Alla fine commentai “Come parla bene!!! Che ha detto?”.”… Bellissimo!
f.b.
A parte che Sel continua a fare buoni risultati in tutte le amministrative, questo è l’ennesimo attacco interessato che uno come Giannulli potrebbe risparmiarsi. Quando un partito discute e si divide non vuol dire che fa una scissione, mica è il M5S dove comanda uno e chi non è d’accordo si adegua o esce.
aldogiannuli
f.b. @veramente non pensavo di fare un attacco a sel, ma semmai ai suoi (supposti) scissionisti, se poi la scissione non c’è meglio, ma vediamo
e poii, interessato? Che me ne viene in tasca. Forse non hai fattio caso all’invito a soistenere la lista Tsipras
Salaam
Scommetto che come sempre, quando i dipendenti della Casaleggio parlano di Sel, si tratta di una bufala insultante. Ora Giannulli ci propina la solita polpetta avvelenata: dopo aver servito i nostri pseudo-intellettuali da rimorchio si siedono alla corte di chi ha più denaro, di chi paga di più, ed oggi sono i due buffoni Grillo&Casaleggio che pagano, perciò si dice quel che vogliono loro. Dopo il Fatto Quotidiano hanno chiesto a lui di proseguire nella campagna denigratrice. Ma alla faccia di questi menestrelli da salotto, una forza di Sinistra come Sel crescerà soltanto, e poiché “L’Altra Europa con Tsipras” prenderà ben più del 4%, lo vederemo rimangiarsi tutto.
aldogiannuli
Salaam@ Sei talmente coglione che la cosa peggiore che ti si possa fare è pubblicarti.
Davide
Il sogno tecnocratico e liberista della gestione diretta e senza mediazione dell’economia da parte degli economisti e della tecnica da parte dei tecnici oggi ha una nuova veste a cinque stelle. La lotta di classe oggi è una lotta per l’abolizione della mediazione statale da una parte o per la costruzione di uno Stato europeo dall’altra. Casaleggio è da una parte, Tsipras dall’altra della barricata. I grillini sono un’altra cosa. Lei caro Aldo Giannuli lo sa bene o potrebbe saperlo bene, dato che è un vero intellettuale, per cui il suo voto al M5S è a mio avviso un grave errore.
aldogiannuli
Davide@ credo che lei abbia una idea molto semplificata e approssimativa del M5s che non è solo Grillo e Casaleggio
Gerardo
Gentile professore, mi scusi se mi sposto leggermente dal dibattito. Visto che il post è datato 1° maggio, vorrei porle una questione riguardante il tema del lavoro. Il libro di Gallino, colpo di stato a banche e governi,affronta la questione proponendo interventi dello stato (Job guarantee) indirizzati a settori precisi di pubblica utilità, invece che programmi di detrazione fiscale, per abbattere la disoccupazione e rilanciare l’economia. A riguardo cita l’esempio del New deal, con la creazione di apposite agenzie che hanno favorito a limare disoccupazione e gettare le basi per il futuro sviluppo di prosperità dell’america degli anni ’50 e ’60. Gallino propone il programma di uno Stato come <> che dovrebbe anche trasformare il modello produttivo. Ora, riguardo a quali settori indirizzare i lavoratori precari, disoccupati etc, e quali risorse utilizzare, Gallino rimane un po’ vago (per le risorse accenna alla riforma finanziaria della ue come punto di partenza indispensabile), mi piacerebbe sapere cosa ne pensa e se ha qualche lettura utile da consigliarmi per approfondire l’argomento(visto che siamo in tema, per esempio, il reddito di cittadinanza a me non convince come principio)grazie
aldogiannuli
Gerardo@ be su questo scrissi un libro poco fortunato un paio di anni fa “Uscire dalla crisi” ponte alle grazie
Pronzato
Una parte di SEL continua ragionare con il sistema ” la corda si tira ma non fino a romperla” e questo mi ricorda più Cossutta che Bertinotti il quale a sua volta era più predisposto a romperla che a tirarla.
Davide
Ne sarò ben lieto, e allora sarò con voi, quando vedrò il M5S mettere in minoranza l’impostazione tecno-liberista del “proprietario legale” del movimento.
Giovanni Manara
Che la lista Tsipras imbarcasse tutti ex di qualche partito, personaggi della sinistra Italiana disoccupati in cerca di uno stipendio in Europa era troppo evidente, mi spiace per Alexis Tsipras.
Gerardo
La piccola biblioteca del mio piccolo paesino me possiede una copia (unica in tutta la provincia). Segno del destino: grazie 🙂
Adelmo
Complimenti per l’articolo. Molto interessante. Continuate così, io sono un assiduo lettore!
f.b.
Va bene, ho semplificato troppo con l’attacco a SEL perché ero di fretta, ma SEL non è nata dalla scissione di Rifondazione, certo anche da questo, ma dall’unione di diverse componenti che avevano l’idea di una sinistra riformista-forte e non di una sinistra radicale. L’opzione anticapitalista non è mai esistita c’è semmai un’opzione socialista democratica, seppure non bene espressa e questo può essere uno dei motivi che generano confusione. Detto questo però non si può fare di SEL quello che non è, un partito anticapitalista, SEL sostiene la lista Tsipras nell’ottica di una socialdemocrazia forte che è la tendenza principale dentro Syriza (anche se non l’unica). Del resto Tsipras cita frequentemente i padri della socialdemocrazia e critica giustamente gli epigoni. L’anticapitalismo ha il limite di non esprimere un progetto in positivo.
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ALIQUIS
Indipendentemente da tutto, è meglio votare Lista Tsipras.