Governo, siamo al naufragio. Che si fa?
“Caro Silvio, come ti capisco:
sic transit gloria Mundi!”
tuo Muhammar
Il “ridotto alpino” del cavaliere è abortito sul nascere. Lui ci ha provato: una manovra dilatoria per prendere tempo e Napolitano lo aveva lasciato fare, ma la bocciature irrevocabile, dura al di là di ogni previsione è arrivata martedì mattina: quel 575 di spread era un perentorio “Sparisci!” che non ammetteva repliche. Una impennata di 80 punti di spread in un solo giorno è una cosa senza precedenti.
Solo che siamo ridotti in braghe di tela come peggio non poteva andare. Iniziamo dall’inventario dei danni:
1- pur di abbreviare l’agonia e togliere davanti il Cavaliere siamo costretti ad ingoiare –e senza neppure discutere- una manovra ignobile e, peggio, ancora, inutile, che tartasserà i ceti popolari ed impoverirà lo Stato senza risolvere nulla;
2- probabilmente andremo al governo di unità nazionale -o qualcosa del genere- e al momento il candidato più quotato è Mario Monti: se tempo fa avessimo dovuto stabilire chi era il meno intelligente fra lui e Padoa Schioppa avremmo tirato la moneta in aria e la moneta sarebbe restata in aria. E’ un vecchio arnese di quelli che hanno tenuto a battesimo questa moneta scombinata che oggi è una prigione senza scampo e non ci vuol molto ad immaginare quali saranno le cose che farà. Serve un uomo con idee fresche, che escogiti soluzioni nuove. Ce lo abbiamo: Mario Monti. E sai che sforzo!
3- Il guaio è che l’Italia è in una condizione di debolezza tale che ci tocca sorbirci il governo di transizione (che si immagina orrendo, con pezzi di Pdl, terzo polo, Pd, “tecnici” di chiara fama ecc.
L’alternativa sarebbero le elezioni subito, in astratto la più corretta da un punto di vista democratico. Ma in concreto questo significherebbe prestare ulteriormente il fianco all’attacco speculativo internazionale pagando prezzi insostenibili, inoltre significherebbe andarci con questa porcheria di legge elettorale e con questi schieramenti, quindi consentendo a Berlusconi di mantenere compatto il suo gregge, anche se probabilmente per essere sconfitto. Tutto sommato mi pare che il gioco non valga la candela. Certamente, non è detto nè che la manovra speculativa rallenti nè che questo intruglio di maggioranza faccia una legge elettorale appena più decente ma almeno ci si può provare.
Dobbiamo convincerci di una cosa: aver cacciato il Cavaliere non significa che domani i nostri bond torneranno a fiorire e lo spread dimezzerà (magari!): l’attacco della speculazione (siamo più precisi: degli hedge fund inglesi ed americani e delle grandi banche di Wall Street) è all’Italia per affondare definitivamente l’Euro e questo, Berlusconi o non Berlusconi, continuerà, infatti adesso iniziano ad attaccare la Francia. Diciamo che l’uscita di scena del Cavaliere elimina un punto di debolezza e può spingere i nostri partner europei a fare di più per l’Italia. E questo non è di poco conto, anche se la battaglia continua e non è detto che ce la facciamo.
Ora dobbiamo evitare il default che, peraltro, comporterebbe l’affondamento dell’Euro. Beninteso: sono sempre stato convinto che l’Euro fosse un progetto sbagliato e sono convinto che, usciti dalla tempesta, occorrerà ripensare tutta la cosa, ma adesso un affondamento della moneta comune avrebbe effetti devastanti per tutta l’Europa in generale e per i paesi deboli (Italia e Grecia in testa) in particolare. Siamo chiari: se qui salta tutto rischiamo da due ai quattro milioni di disoccupati in più solo in Italia.
Allora adesso è importante raffreddare la situazione ed uscirne con una politica di “riduzione del danno”.
Gli appelli a dare “oro alla patria” sottoscrivendo Bot e Cct mi pare che lascino il tempo che trovano (ed in questo, sono d’accordo persino con Zingales S24 10.11.11), però si potrebbe fare una cosa un po’ più sensata: emettere titoli speciali garantiti da parte della riserva aurea e da beni demaniali, per cui, in caso di default il risparmiatore entrerebbe in possesso di questi beni. Questo dovrebbe dare una certezza di rimborso che, in tempi di forte insicurezza, dovrebbe invogliare i risparmiatori in cerca non di forti ricavi, quanto di sicurezza di non perdere il proprio capitale. In cambio di questa sicurezza, lo Stato corrisponderebbe un interesse molto basso (l’1% circa). Oltre che diminuire la pressione sui titoli a breve e medio breve (che sono il vero punto debole della situazione) questo avrebbe il vantaggio di evitare una vendita a rotta di collo di tutti i beni demaniali da dismettere, in un periodo di stretta nel quale si tratterebbe solo di una svendita.
Si potrebbe operare con titoli speciali a basso tasso di interesse imposti forzosamente ad una serie di categorie come manager, parlamentari, magistrati, ecc, per parte delle liquidazioni superiori ai 50.000 euro o come forma di patrimoniale.
Qui si tratta di “spalmare” il danno cercando di risparmiare i redditi più deboli.
Saprà fare questo il governo Monti? Ne dubito molto seriamente, ma, cerchiamo di premere in questo senso e stiamo a vedere. che succede.
Aldo Giannuli
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oreste
Il pessimismo da contadino rumeno (E.Cioran) non è poco ma la crescita dei movimenti indignados/occupy crea speranza, utopia che servono per guardare avanti.
Che qualcuno ce la mandi buona e che la rivolta si allarghi!
aldogiannuli
si seriamo che la rivolta si allarghi, ma per ora indignados e occupoy Ws sono solo un’anticamera, Interessante sin che si vuole ma amcora lontani da quel che serve
reb
ottima idea i bdd sarebbero molto appetibili ma secondo me nel limite di 10000 euro a singolo privato o istituzioni onde evitare speculazione
LucaMarelli
Una domanda: quali dati e analisi stanno dietro la previsione che “se qui salta tutto rischiamo da due ai quattro milioni di disoccupati in più solo in Italia”? E’ possibile avere qualche riflessione in più su questo punto?
E d’altra parte, come riformare un’Europa saldamente in mano a lobbies e special interests? Quale potere è possibile contrapporre al potere immenso che oggi esercitano queste categorie sociali? Perchè a mio avviso, se non impostiamo la riflessione in questi termini (a un potere ne va contrapposto un altro, più forte), si rischia di restare prigionieri di vaghe speranze e irrealizzabili progetti.
aldogiannuli
si tratta di elaborazioni du dati di diversa provenienza su cui sto lavorando con altre persone, per cui renderò pubbblico tutto appena finito il lavoro. Ovviamente per correttezza verso gli altri
Nicola Volpe
Finalmente, Aldo, leggo un articolo che condivido dalla prima all’ultima parola! Monti è un vecchio arnese e, per inciso, oltre ad aver dato il suo non piccolo contributo alla nascita del (N)Euro, è anche un membro, come Draghi, della Goldman Sachs: come dire, metti il piromane a spegnere l’incendio che ha provocato. Ora, io non so cosa potrà fare concretamente il governo Monti se non cannibalizzare quel poco di welfare che ci è rimasto. Temo scenari foschi, visto che l’obiettivo è far crollare l’Euro. Cosa possiamo fare? Credo poco se non wait and see, per il momento.
Pierluigi Tarantini
Mi trovo d’accordo su tutto tranne che sul giudizio impietoso inferto a Padoa Schioppa e Monti. Per quanto riguarda il primo credo che non gli si perdoni la pesante finanziaria proposta nel secondo governo Prodi.
Tale finanziaria, all’epoca, fu giudicata un errore politico causa della successiva crisi del centrosinistra.
Si dimentica però quanto quella crisi fu figlia del Porcellum prima e di quel genio della strategia politica di nome Veltroni, poi.
Peraltro, come giustamente Aldo mette in evidenza, oggi la priorità è quella di superare la tempesta finanziaria.
E credo che Monti abbia una valenza agli occhi della finanza internazionale che da sola ne giustifica la designazione.
aldogiannuli
Padoa schioppa? Quello dei bamboccioni, delle tasse bellissime , del peana all’euro ed al neoliberismo? Si ricordo: un cretino cui è difficile perdonare di essere esistito.
Monti: uomo della Goldmann intriso di cultura padronal-finanziaria che farà solo macelleria sociale, lo sappiamo. Sono che è gioco forza ingurgitarlo perchè altrimenti le cose precipitano e di brutto.
Giuseppe Mezzasalma
Buongiorno professore Giannuli,
La sua idea è molto interessante. Dubito anche io che questo futuro governo abbia la forza di prendere più risorse a chi più ne ha. Se si considera poi che al parlameto, e fino a prova contraria anche con un governo tecnico le leggi si approvano al parlamento, ci sono sempre gli stessi senatori e deputati complici dell’Italia che stiamo vivendo, non credo che riusciranno a mettersi d’accordo su una proposta equa che tocchi magari gli evasori, rinunciare immediatamente alle grandi opere inutili, fare qualcosina contro le mafie, insomma fare quello che non hanno fatto da qualche ventennio a questa parte.
Vedremo…
Cordialmente.
Giuseppe
Dario
L’ultimo regalo del berlusconismo è questo dilemma terribile. La prima alternativa è un governo tecnico di un uomo delle banche (per andarci leggeri), che non ritiene la democrazia italiana nemmeno degna di un comunicato ufficiale in cui dice cosa vuole fare, e in che tempi. La seconda sono delle elezioni a rischio default e, sopratutto, con una legge elettorale che lascerebbe al potere una classe politica la cui ignoranza e incompetenza hanno raggiunto livelli da brividi.
aldogiannuli
non è l’ultimo regalo: vedrai quanti alri ce ne arriveranno nel tempo…
Pierluigi Tarantini
Apprendo che l’ingenuità, nel mondo politico italiano, è assurta al rango di peccato mortale.
Credo ci sia ben altro per indignarsi e da stigmatizzare.
Quanto al fatto di essere advisor di Goldman non mi sembra che quest’ultima abbia in statuto l’arruolamento di imbecilli.
Quanto alla macelleria sociale ricordo che una decina di anni fa, ad un amico che faceva sottili distinguo per giustificare la sua scelta di non votare un centrosinistra come al solito impresentabile, con ciò consapevolmente favorendo Berlusconi, feci presente che per questa scelta avremmo pagato molto caro.
Ed e’ appunto arrivato il momento di pagare il conto delle scelte politiche degli ultimi anni.
E qualche volta la responsabilità è collettiva.
Questo non significa, ovviamente, che si debbano accettare supinamente opzioni tese a scaricare solo sui soliti noti il conto suddetto.
aldogiannuli
L’ingenuità dopo i 16 anni è un reato. Se poi si fa politica, è reato da pena capitale: meglio un delinquente che un cretino, anche perchè il delinquente, volendo può anche smettere di essere tale. Il cretino no.
La Goldman non ha nello statuto alcun articolo che la obblighi a reclutare imbecilli, ma, vista la situazione in cui si trova, qualche errore deve pure averlo fatto no?
nel 2001 non c’era partita con la Lega nella alleanza di centro destra e rifondazione fuori di quella di centro sinistra, infatti fu una scomìnfita secca su cui non influiva qualche singolo voto.
Giusto invece che la responsabilità sia collettiva ed il ristoratore ha portato il conto del pranzo (che peraltro era uno schifo)
giandavide
aldo non capisco l’ultima replica: o la goldman sachs “controlla il mondo” ed è composta da intelligentoni, o e una società messa maluccio il cui core business è l’assunzione di minus habens?
possono andare bene entrambe, basta chiarirsi. per il resto, nonostante il mio disprezzo per la gs e le sue operazioni, non ritengo automatico che ci abbia lavorato una volta ci lavori per sempre, o che avendoci lavorato, sia a conoscenza di tutto quello che facevano. la sodditanza ai poteri forti dell’economia è una cosa che non deve passare per forza dalla goldman sachs, come se fossero gli unici cattivi in un mondo di buoni: quel settore fa schifo in toto (sia dal punto di vista dell’intelligenza, sia della moralità), e la gs ha semplicemente sfruttato delle circostanze politiche stabilite altrove.
concordo perfettamente con aldo riguardo agli sciocchi, e non ho molta fiducia in monti*, ma l’etichetta goldman sachs quando si parla di economia non mi piace, soprattutto perchè è un sistema brevettato dai fascisti per dire che la colpa di tutto è degli ebrei, come se i finanzieri fossero tutti ebrei. so che non era questo il fine di nessuno degli interlocutori di questo blog, ma io prefereirei generalizzare piuttosto che etichettare tutto, finanza malvagia e relativa imbecillità, come un marchio di fabbrica goldman sachs. c’è anche la jp morgan, la morgan stanley, eccetera.
* sebbene una cosa buona nella vita monti l’ha fatta, ovvero fare pagare alla microsoft una multa pazzesca per punirli del loro abuso di posizionie dominante. in italia riguardo a media e abusi di posizione dominanti ce ne sarebbero un paio peraltro…
aldogiannuli
Molto semplice: non è detto che chi si trovi ad esercitare un forte potere sia sempre un genio. Ci sono dinamiche per cui una posizione di primo piano può essere conquistata da persone, istituzioni, gruppi dirigenti di totale irrazionalità, o di veduta cortissima, o fortemente cvondizionati ideologicamente. Insomma, la Germania nazista, l’Urss brezneviana o la Francia immediatamente prerivoluzionaria avevano una forte influenza mondiale o no? Eppure nè Hitler, nè Breznev nè Luigi XVI erano dei geni politici o dei modelli di razionalità politica. Eppure…
Poi esiste anche la decadenza delle istituzioni, degli imperi, dei partiti, delle banche. per cui può farsi che quello che fu un grande impero arrivi da Cesare Augusto a Caligola o a Nerva…
Dario
Il problema non è l’ “imbecillità” di Monti. Molto probabilmente, vista la sua carriera, non è un imbecille o uno sprovveduto. Il problema è che continua ad essere venduto agli italiani come tecnico super-partes, che si accolla il compito di traghettare l’acqua verso acque più calme senza far sbilanciare la nave da nessuna parte. Le sue frequentazioni (che, peraltro, Tv e giornali generalisti nominano con riluttanza, o più spesso ignorano) raccontano una storia diversa. Nonostante più volte si propaganda l’idea contraria, l’economia non è semplice matematica, in cui non c’è spazio per l’ “opinione”. In economia politica non esistono pareri puramente tecnici, ma decisioni da prendere che influenzano la vita delle persone. Il silenzio di Monti su questioni tipo patrimoniale, licenziamenti, riforme del sistema politico etc. non ci aiuta a capire chi sia la persona a cui stiamo dando le chiavi di casa a tempo indeterminato.
Tommaso
Due cose: in diversi interventi leggo di speculazione internazionale, in questo in particolare si scende in dettagli (sono gli Hedge funds inglesi e americani e le banche di Wall street che vogliono affondare l’Euro), mi spiega sulla base di cosa si è formato questa opinione, dato che tutte le volte che ho cercato conferma di questa strategia semi-bellica di grandi istituti finanziari non ho trovato niente di concreto a conferma? (mi sembra un punto centrale, dato che su questo imposta tutte, o molte, analisi di cosa sia successo e di cosa si debba fare per migliorare la situazione del paese).
Secondo: riguardo i titoli di stato a garanzia reale ho letto anche qui ( http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002650.html )in questi giorni, dove si ipotizza tra l’altro che siano scarsamente utili in quanto rischiano di alzare gli interessi su tutti gli altri titoli, che sono già garantiti (indirettamente) dallo stato con gli stessi attivi.
Pierluigi Tarantini
Prendo atto che tra cretini e delinquenti preferisci questi ultimi.
De gustibus ….
Precisazione necessaria: i delinquenti in questione non sembrano aver preso in considerazione, perlomeno negli ultimi 20 anni, il ravvedimento in virtù del quale li ritieni preferibili.
Ti invito, inoltre, a riflettere su
– i bamboccioni: l’espressione altro non fa che fotografare una realtà italiana in cui la famiglia è (con)causa dell’immobilismo sociale;
– le tasse bellissime: l’espressione, in Italia sfiora il ridicolo perchè in una società familista tutto ciò che è estraneo non è bello. Tuttavia è proprio questa la grande debolezza della nostra società;
– peana all’euro: per quanto la creatura sia imperfetta cosa sarebbe successo se fossimo rimasti alla lira?
aldogiannuli
rispondo solo all’ultima domanda: se fossimo rimasti alla lira non avremmo goduto di una serie di vantaggi che, invece, abbiamo avuto in questi 8 anni, però avremmo manovrato la moneta, forse con delle svalutazioni che oggi renderebbero meno grave e più gestbile il problema del debito. Ma, soprattutto, non saremmo il bersaglio che siamo diventati con l’intento di abbarre l’euro
Pierluigi Tarantini
Devo arguire che ritieni che se siamo impresentabili e facciamo ridere il mondo intero, e quindi siamo diventati il bersaglio da attaccare, è colpa dell’euro!
Ti sfido poi, visto che siamo attenti alla macelleria sociale, a fare la spesa con la pensione svalutata.
andrea echorn
>”se qui salta tutto rischiamo da due ai quattro milioni di disoccupati in più solo in Italia”
Mi chiedo se non potrebbe essere una situazione dalla quale se ne uscirebbe più forti.
>”Allora adesso è importante raffreddare la situazione ed uscirne con una politica di riduzione del danno”
Ho il timore che ciò possa prolungare l’agonia d’un sistema malato.
Zeno
Che ci siano degli istituti o dei singoli che sperino nello sfascio di singoli stati oppure della UE direi che oramai è un più che un sospetto. Non so se sia una strategia a lungo termine oppure semplice guadagno a breve termine ma la sostanza cambia poco.
Qua il new york times illustra di qualche riunione e di qualche decisione presa che fa molto pensare
http://www.nytimes.com/2010/12/12/business/12advantage.html?_r=2&hp&pagewanted=all
Qua il wall street journal rivela di un rapporto della goldman sachs che pensa che l’euro non terrà e quindi consiglia a qualche suo investitore di puntare sulla non tenuta dell’euro (in pieno conflitto di interessi visto che la goldman è consulente di qualche stato europeo)
http://www.nytimes.com/2010/12/12/business/12advantage.html?_r=2&hp&pagewanted=all
Qua bisogna capire se si tratta solo di speculazione su uno stato che va male oppure ci sono degli attori che cerchino di incoraggiare o di creare situazioni per far degenerare alcune economie. In una situazione cosi torbida non mi stupirei per nulla se qualcuno puntasse a sfasciare l’euro o un singolo stato. Si tratterebbe in questo caso di un’inedita forma di guerra.
Ad esempio io vorrei capire se degli attori coordinati possano creare degli “assalti” finanziari a uno stato o a una banca o un non so che.
Tommaso
Solo un chiarimento: la mia domanda di poco sopra non è rivolta unicamente ad Aldo, chiunque mi portasse una qualche evidenza del fatto che alla base della crisi europea sta un attacco premeditato all’Euro condotto da grandi banche & co. mi farebbe un gran favore, grazie.
N.B.: non illazioni, ma una qualche evidenza che così sia.
Algil
Tutto molto bello, come sempre.
Secondo me semplicemente ognuno gioca la sua partita.
– Il banchiere vuol fare soldi per sè ed i suoi clienti: in una logica di selezione naturale qual è quella dei mercati, il cacciatore individua la preda più facile, la attacca, e se ne ciba.
– Il creditore, chiunque esso sia, agisce con raziocinio: vuole indietro capitale e interessi, ma sa bene che se ammazza il debitore, può prendersi la casa di Mr X, non il Colosseo; se lo vuole deve assumere un esercito di mercenari, ed invaderci.
– Le potenze, vecchie e nuove, nel mercato vivono e vogliono continuare a vivere: io credo che proprio nessuno voglia veder sparire l’Euro; come sopra, l’Europa ai cinesi e agli americani serve ricca e prospera, deve continuare a vendere e comprare. L’euro, mi pare, serve a noi e a tutti gli europei, ma sappiamo bene quale pasticcio abbiano combinato i leader facendolo nascere deforme; occorre porre rimedio e basta, perchè ai quattro angoli del mondo i white collars con 10 schermi davanti smettano di accumulare fortune.
– Altro sentimento che non sia il sollievo oggi è fuoriluogo. Che questo Monti (alleluja! dieci anni che aspetta il turno..) faccia almeno una parte di quello che ci serve per diventare un’economia di mercato: non spetta a lui guidare le masse e produrre equità, dovrebbe esserci una sinistra per questo. La sua brillante carriera, se se l’è meritata, tanti complimenti. Ma se nell’armadio c’ha un grembiule, beh allora.. ecco.. io non so proprio che dire…!
– Non vi piacciono i tecnici? Allora andate sul sito del parlamento, scorrete i nomi dei vostri rappresentanti (vostri, io non voto da un pezzo..) e poi ditemi.
Infine, e di conseguenza, dubito che il Monti arriverà a scadenza 2013, a meno che l’inaudita infamia degli onorevoli non produca perversamente un effetto utile: stan lì tutti zitti e buoni a votare quel che c’è da votare e a contare quanti giorni ancora mancan loro per quella benedetta pensione.
Buona fortuna a tutti
Francesco Acanfora - Brigate Padoa Schioppa
Visco sarà stato imbecille, ma ha fatto quel che doveva tentare di fare, far pagare le tasse. Il problema italiano è che non è possibile continuare a mantenere amministrazioni inefficienti e corrotte che soffocano la libera iniziativa in particolare dei giovani e delle piccole imprese (alla faccia del conclamato liberismo), e nello stesso tempo esigere un rigore prussiano nell’esattoria, e una riduzione del peso sindacale del lavoro dipendente. E’ su questo che Berlusconi ha costruito il suo blocco sociale, e devastato la base tradizionale della sinistra storica. Su questo una volta tanto mi trovo con Pierluigi. A Prodi è mancata la prospettiva di un new deal, mentre, e qui con Pierluigi non mi trovo più, l’euro era una scommessa al buio, non si poteva pensare che avrebbe da solo retto la turbo violenza della globalizzazione finanziaria. Non eravamo come UE tanto grossi, neanche 10 anni fa.
Francesco Acanfora
Per esempio, un fondo a basso interesse ma garantito in modo più convincente, come propone Aldo, potrebbe essere usato per rilanciare la crescita a partire dalle micro imprese. Queste dovrebbero essere aiutate fiscalmente, e tecnologicamente, e per tener fuori mafia e camorra dal gioco, l’accesso al credito dovrebbe essere gestito con criteri assai empirici e americani, con un’agenzia apposita creata ex novo. Se è vero che si esce dal baratro con la crescita, e non solo con la macelleria sociale, non vedo proprio come si possa continuare a tener fuori le ultime tre generazioni da ogni prospettiva di ingresso nell’economia reale. Il vero nemico dei ragazzi non sono gli occupati (che, in effetti, gli danno, e faticosamente, almeno da mangiare), ma il patto scellerato di caste feudali, amministrazioni incapaci e colluse, imprenditoria fuori dalla normale concorrenza capitalista, e una casta politico-sindacale che governa malavitosamente il tutto. So di essere ingenuo, ma, al punto in cui stiamo, forse Voltaire si vendica di Sciascia.
Pierluigi Tarantini
Rispondo a Tommaso chiarendo che non v’è la classica pistola fumante.
Tuttavia:
1)è provato il concerto delle maggiori istituzioni finanziarie mondiali (vedi link NYT su post di Zeno immediatamente precedente al tuo);
2)le agenzie di rating americane operano in regime di monopolio;
3) le politica americana non si fa scrupolo di fare pressioni su agenzie di rating (vedi caso downgradig USA);
4) l’essere il dollaro valuta di riferimento a livello mondiale assicura enormi benefici agli States;
5) la debolezza del dollaro e l’entità del debito americano rende veramente provvidenziale per gli States la crisi dell’Euro;
6) non credo nella provvidenza ma nella logica del cui prodest.
Tommaso Coen
Grazie a Zeno e PT (Zeno, mi hai postato 2 volte lo stesso link!! se è un errore di copia/incolla mi posti quello corretto che è andato perduto?), anche io sono curioso di capire se e fino a che punto degli attori singoli possano portare degli attacchi a stati come l’Italia…ho idea che abbiano in realtà un margine di manovra relativamente piccolo (cercare di muovere un attacco ad uno stato solido o viceversa mi sembrano delle strategie estremamente rischiose, riesco al massimo a pensare ad un ruolo di “detonatore” in situazioni già particolarmente instabili), dovuto comunque soprattutto a problemi di regolamentazione degli stessi che li portano ad avere un potere di mercato eccessivo, come da punto (2) di PT (alla faccia dei dogmi neoliberisti etc…!).
Ho qualche dubbio sulla validità del punto (3) invece, tanto che gli US il downgrading se lo sono beccato e a poco son valse le loro (in parte valide) pressioni per evitarlo. [Sulle agenzie di rating credo di aver già postato da qualche parte questo link http://rajivsethi.blogspot.com/2011/08/rating-agencies.html ma non trovo dove e forse può interessarvi.]
Insomma, a me sulla base di sospetti simili viene anche il dubbio opposto: (1) in Italia abbiamo una banda di cialtroni al governo e di zerbini alla guida degli organi di informazione (2) siamo in una situazione nella quale la classe politica dovrebbe prendere misure storicamente impopolari, dalle quali rifugge da trent’anni e (3) dovrebbe assumersi la responsabilità della situazione in cui ci troviamo.
Prendersela con la speculazione internazionale e con G&S che ci odia può tranquillamente essere una conseguenza logica dei 3 punti sopra, comoda per altre ragioni anche a buona parte della popolazione, no? (mi saltano sempre in mente gli effetti apparentemente nulli che ha avuto il divieto di vendite allo scoperto da parte di Consob…)
Zeno
Tommaso mi ha fatto notare che ho linkato per errore due volte lo stesso articolo del NYT.
Questo è quello del wall street journal:
http://online.wsj.com/article/SB10001424053111903895904576542703587784540.html
Pierluigi Tarantini
Che la speculazione contro l’Euro risponda a interessi concreti non esclude che ad altri, alla banda di cialtroni al governo ma anche a taluni politici dell’opposizione alla ricerca di ragioni per giustificare la propria esistenza (politica), convenga additare la Finanza come unica responsabile della crisi.
G&S non prova sentimenti e, quindi, non ci odia; l’odio è invece funzionale a confondere le acque della responsabilità della politica.