Ucraina: attenti che qui rischiamo grosso.
Siamo allo showdown della partita ucraina, il momento in cui tutti buttano giù le carte e si vede chi ha il punto più alto. Putin ha deciso di andare giù duro e tagliare ogni esitazione, entra con i carri armati a sostegno della Repubblica del Donetsk. Va da sé che tornare indietro sarebbe molto difficile e potrebbe costargli un crollo di consensi senza pari, sino al punto di doversi dimettere. La Ue, dal canto suo, avendo appena firmato un atto di associazione dell’Ucraina, perderebbe la faccia lasciando mano libera ai russi. Adesso, poi, capiamo il senso della nomina della Mogherini: tanto poi ad esprimere veramente la posizione Ue è Tutsk che già parla di guerra e non confinata alla sola Ucraina. E nessuno si è sentito in dovere di dissentire o almeno rettificare, mentre la Mogherini piange. Si limita a piangere. Ma più di tutti, è la Nato che ha da temere una solenne sconfitta politica se i russi riescono a smembrare l’Ucraina senza colpo ferire: tutti i paesi di recente adesione (Polonia, baltici, Bulgaria, Ungheria e Romania) dedurrebbero che non c’è da fare affidamento sulla Nato nei confronti dei russi.
Certo: l’Ucraina non è un paese Nato e l’alleanza formalmente non sarebbe tenuta ad intervenire per sostenerlo, ma, nei fatti, un mancato intervento suonerebbe come una ritirata per evitare il confronto, con i russi che, a quel punto, potrebbero ritenersi autorizzati a moltiplicare i propri appetiti. E molti richiamano il precedente georgiano del 2008 che sarebbe alla base dell’attuale aggressività russa.
Poco importa quanto queste valutazioni siano fondate, quel che conta è che i partner orientali della Nato ne siano convinti. Dunque, nessuno può fare un passo indietro senza effetti a catena sulla propria credibilità internazionale (e di conseguenza con effetti catastrofici anche all’interno).
Ma come siamo arrivati a questo punto? La questione Ucraina era sul tappeto già da almeno dieci anni, pur lasciando da parte le questioni che portano al momento costitutivo stesso, con la separazione da Mosca nel 1991. Il tacito patto per cui la Russia incassava la separazione di Kiev era quella di una sorta di finlandizzazione del nuovo paese e di garanzie per la popolazione russofona. Diversamente, quei confini, disegnati precedentemente all’interno dell’Urss come partizione amministrativa interna, non avrebbero avuto senso, annettendo a Kiev province che non erano affatto ucraine, ma, a grande maggioranza, russe (come la Crimea e Donetsk). In qualche modo, esse erano il pegno del “non allineamento del nuovo stato.
Invece, a partire dalla “rivoluzione arancione” del 2004, (una “rivoluzione” che ha avuto caratteri di spontaneità, ma che presenta aspetti assai dubbi, per il ruolo coperto delle agenzie informative occidentali), l’Ucraina è andata sempre più scivolando in campo Nato-Ue. Scelta in sé legittima, perché ogni paese deve avere il diritto in ogni momento di riconsiderare la propria collocazione internazionale, ma che comportava fatalmente la divaricazione interna con le province russe ed il peggioramento delle relazioni diplomatiche con la Russia che, per di più, aveva da lamentare i prelievi di gas arbitrati e non pagati dagli ucraini, che abusavano dei loro diritti di transito dei gasdotti verso l’Europa.
Putin aveva già fatto le sue rimostranze a Bush nell’incontro del 4 aprile 2008, avvertendo: “l’Ucraina non è nemmeno uno stato! Che cos’è l’Ucraina? Parte del suo territorio è Europa orientale. Ma l’altra parte, quella più importante, gliela abbiamo data noi!”. E proprio per interrompere i prelievi abusivi di gas ed aggirare la cintura degli “oltranzisti Nato” (come la Polonia) la Russia ha dato mano ai progetti Northstream e Southstream.
Bush, almeno in questo, non fece bestialità e curò sempre di mantenere un rapporto preferenziale con Mosca, anche per evitare che, soprattutto dopo la conclusione del patto di Shangai, essa si riavvicinasse troppo a Pechino. E pertanto assunse una posizione sfumata e di mediazione nel conflitto che covava.
Ma, nel gennaio 2009, arrivava alla Casa bianca Obama (il noto premio Nobel per la pace a futura memoria) che, rovesciando l’impostazione del suo predecessore, decideva di mettere nell’angolo la Russia, tentando maldestramente di agganciare un rapporto preferenziale con Pechino (tentativo poi finito nel nulla), e insieme,, altrettanto maldestramente, di distendere i rapporti con il mondo islamico (altro buco nell’acqua) ed, alla fine, di rilanciare la leadership occidentale ricucendo con gli europei.
In particolare, l’amministrazione Obama si gettava nel tentativo di bloccare in tutti i modi il progetto Southstream, riuscendo ad insabbiarlo, e rimettere in discussione le forniture russe alla Ue. Ma, con ciò stesso, ponendo le premesse per il riavvicinamento russo-cinese (magnifico risultato per il premio Nobel per la pace!).
Che tutto questo avrebbe fatto precipitare i rapporti fra Russia ed Ucraina, era nella natura delle cose e non era affatto difficile prevederlo. E diversi analisti lo avevano previsto (scusate l’autocitazione: lo avevo previsto persino io, nel mio piccolo, in “2012: la grande crisi”). Il che significa che bastava analizzare le notizie su fonti aperte per capirlo.
Ma gli americani devono aver pensato che Putin non avrebbe spinto così avanti il gioco e che sarebbero bastate le sanzioni economiche e qualche manovra sul Rublo per indurre l’autocrate del Cremlino a più miti consigli. Il che significa due cose: primo che gli americani hanno una fiducia sconfinata nella capacità di mantenere l’ordine mondiale attraverso i soli meccanismi finanziari, secondo, che non hanno capito niente della natura del regime russo e delle caratteristiche psicologiche personali di Putin.
Di fatto, ora siamo in questo cul de sac, che si fa? A quanto pare, la Nato sta allestendo una forza di intervento rapido di 4.000 uomini super addestrati e super armati per contrastare l’avanzata russa. Non mi pare una mossa particolarmente geniale: 4.000 uomini, per quanto “speciali” ed armati, non mi sembra che siano in grado di alterare i rapporti di forza in campo, tenuto conto che i russi non ci metterebbero niente a spedirne altri venti o trentamila, prima ancora che la Fir della Nato tocchi terreno. A meno che non si pensi all’uso di armi non convenzionali. Ma, allora, saremmo ad un passo dalla guerra aperta e totale. Ma non crediamo che nessuno (o forse il solo Tutsk) pensi a questo. E qui già si pone una domanda: se i russi travolgono la Fir e fanno tagliatelle degli ucraini, che succede? La scelta sarebbe solo quella fra la guerra aperta o incassare una sconfitta sul campo che avrebbe effetti molto peggiori di un non intervento adesso.
E dunque va presa in considerazione l’idea di accettare la guerra aperta con la Russia, con tutti i rischi, anche nucleari, che questo comporta.
Non sono un pacifista ad oltranza, di quelli alla “pace di Monaco”, per intenderci, e penso che certi pacifismi portino solo a guerre peggiori, come, appunto, accadde nel 1939. Putin non mi sta affatto simpatico e dò un giudizio negativissimo del suo regime: Ammetto che ci siano questioni di principio, per le quali non ci si può sottrarre anche ad un conflitto armato. Ma è proprio questa la situazione in cui rischiare una guerra per questioni di principio? E quali sarebbero? Il rispetto del diritto internazionale? Dopo i precedenti dell’Iraq, Afghanistan, Kossovo, Libia…? Non mi pare il caso di toccare questo tasto. Certo il gesto di Putin va condannato perché è il primo che, dall’esterno, mette mano alle armi e spinge verso una guerra internazionale. Però va anche detto che il governo di Kiev, che ospita fra i suoi sostenitori quei gentiluomini di Pravy Sektor, responsabili della strage di Odessa (troppo presto dimenticata), non ha mai offerto alcun margine di trattativa sulla questione ed i suoi sostenitori esterni (Nato, Ue, Usa) non hanno mai cercato di aprire un discorso anche solo per offrire a Putin una onorevole via di uscita. Soprattutto, nessuno ha mai preso in considerazione l’idea che se l’Ucraina avesse voluto cambiare collocazione internazionale, doveva accettare di ridiscutere i suoi confini che erano stati fissati sulla base di una sua diversa collocazione internazionale. E la cosa andava trattata.
Tutto è stato condotto all’insegna del più rozzo oltranzismo.
Soprattutto, a nessuno è mai venuto in testa di consultare le popolazioni interessate, in omaggio al principio dell’autodeterminazione dei popoli. Posso capire che il referendum con il quale la Repubblica di Donetsk si è autolegittimata susciti molti dubbi e perplessità, va bene, ma allora si poteva riproporre un referendum sotto controllo Onu.
Né sta scritto da nessuna parte che gli attuali confini statali debbano essere immutabili sino alla fine dei secoli. E perché mai?
Ed allora, di quali ragioni di principio si parla?
La verità è che questioni di principio che giustifichino una guerra (e quale guerra!) non ce ne sono. Si tratta di mere valutazioni politiche, per di più… sbagliate. Ma di questo parliamo domani.
Aldo Giannuli
aldo giannuli, cina, crisi ucraina, guerra ucraina+, mogherini, politica estera americana, poroshenko, putin, russia
mario fragnito
Caro Aldo, sia i russi, l’ha ribadito più volte Lavrov, sia i russofoni dell’est Ucraina hanno dichiarato che il loro obiettivo era di ottenere un riconoscimento di uno statuto speciale che contemplasse una larga autonomia per quelle terre. Invece Kiev, con il supporto decisivo dei neonazi di piazza Maidan, ( a proposito l’Occidente quando gli fa comodo riesce senza alcuna remora a sdoganare anche quelli, come ha fatto anche per gli islamisti tagliagole ) ha non solo negato queste giuste aspirazioni ma ha anche tolto il riconoscimento per l’uso della lingua russa e alla fine ha aggredito i russofoni rei di non voler soggiacere al nazionalismo neonazi ucraino. Se si volesse veramente la pace i margini di trattativa ci sarebbero ancora, sulla base delle richieste più volte espresse dai russofoni. Ma credo che gli USA non vogliano una soluzione del tutto pacifica della vicenda, anche perché in questo modo colgono l’occasione per mettere in riga la Germania.
ilBuonPeppe
Una guerra di aggressione NON si giustifica. Mai. L’unico motivo ragionevole e sostenibile per entrare in guerra è la propria difesa. Il resto sono chiacchiere al vento.
Nel caso dell’Ucraina Putin, che non è certo un santo, sta alzando la posta, probabilmente per arrivare ad un chiarimento che altrimenti non arriverà.
Per quanto ci riguarda, dobbiamo sempre ricordare che le mani sporche in questo casino sono europee; quindi, se qualcuno deve piegarsi ora, quel qualcuno siamo noi.
ranieri
Cito: “Ammetto che ci siano questioni di principio, per le quali non ci si può sottrarre anche ad un conflitto armato. Ma è proprio questa la situazione in cui rischiare una guerra per questioni di principio? E quali sarebbero? Il rispetto del diritto internazionale? Dopo i precedenti dell’Iraq, Afghanistan, Kossovo, Libia…?”
Caro prof. Giannuli, dia retta anche ad un povero incompetente come me una volta tanto e si legga qualche interessante articolo sul picco del petrolio su in un ottica mondiale su http://ugobardi.blogspot.it/.
Forse alla base dell’etologia politica, ovvero di quei giochetti strategici per avere questa o quella poltrona, mettere il proprio amico, moglie, marito, amante nel posto giusto c’è un mondo sommerso, la parte sommersa dell’iceberg, che agisce in modo inconsapevole come l’inconscio freudiano rispetto all’io.
Mi sembrerebbe davvero ingenuo pensare che qualcuno faccia una guerra solo per alcuni principi, per quanto fondati.
Gaetano
Professore mi sorprendo che una persona di una persona del suo spessore si rifaccia alla versione mainstream russofobica che vuole che la Russia abbia realmente “invaso” l’Ucraina quando di questo non c’è prova alcuna.Vogliamo ripetere forse l’errore fatto in Iraq o in Siria?
Massimo Copetti
Un altro articolo che mi lascia molto perplesso. Dopo il sostegno ai bombardamenti della Libia, dopo l’invito ad azione analoga nei confronti della Siria, l’appoggio alla “democrazia” israeliana, un grottesco tentativo di negare i rapporti tra ISIS e Stati Uniti, la condanna dell'”espansionismo” iraniano (Adorni), la descizione di Mujica come di un servo della Monsanto, la presentazione dei secessionisti del Donbass come di fascisti manovrati da Dugin (Custodi) e una lettura alquanto capziosa dell’abbattimento dell’aereo malese (Adorni)….ecco che il casino in Ucraina sarebbe scoppiato ieri (non lo scorso dicembre) ovviamente per colpa di Putin, che sarebbe “il primo che, dall’esterno, mette mano alle armi e spinge verso una guerra internazionale”…
Sinceramente non so cosa pensare, l’ “antiamericanismo” di questo blog mi spiazza sempre.
aldogiannuli
Massimo: mi pare che fai un minestrone di cose diverse e per di più mi pare che forzi troppo: leggi meglio e ti convincerai che mi attribuisci posizioni che non ho. Peraltro rapporti Isis – Usa? Mha, siamo sicuri?
Alice
A me pare che Yalta non sia ancora stata messa in cantina. Da un ipotetico scontro Nato-Russia esce un solo vincitore, l’America. Chiusi i rubinetti dalla Russia sarà lei a portare il gas in Europa. Spero che anche i più “sognatori” capiranno quando è dannoso il cappio della Nato sull’Europa… La guerra dovrebbe essere tra Europa e Russia, non tra Europa telecomandata dall’America contro la Russia.
Certo che parlare di Russia come “aggressore”…basta guardare questa cartina:
http://aurorasito.files.wordpress.com/2014/08/b8c3f371ff.jpg
ermanno
“Ammetto che ci siano questioni di principio, per le quali non ci si può sottrarre anche ad un conflitto armato”… Mi dispiace Prof. ma davvero non capisco. Lei fa una esposizione chiara dei fatti che hanno portato alla attuale situazione gravissima e devo darle atto dei fatti di Odessa che lei stesso ricorda e ai quali io aggiungerei la terribile vicenda dell’aereo malesiano immediatamente e forse improvvidamente addossata ai filorussi e di cui nessuno parla più. Già queste sole due cose potrebbero essere giustificate come questioni di principio, ma da parte russa. Quello che non capisco, aldilà dell’antipatia sua nei confronti di Putin e del suo regime, è che tutto si risolve e giustifica con la frase “Putin ha deciso di andare giù duro e tagliare ogni esitazione, entra con i carri armati a sostegno della Repubblica del Donetsk”. Ora, a me sembra una affermazione un po’ troppo categorica e francamente incomprensibile conoscendo la sua serietà. A me non risulta che questo sia stato dimostrato, ne più ne meno di chi ha abbattuto l’aereo malesiano. E’ evidente che i russi appoggino i loro confratelli in Ucraina ma non certo nei modi espliciti e diretti di cui lei parla. E, d’altro canto, la stessa cosa avviene dall’altra parte… A meno che lei non citi fonti attendibili e verificate che andrebbero riportate e che comunque non giustificherebbero una dichiarazione di guerra aperta di così immane e rischiosa portata.
filippo
qui si ritengono veritiere le “prove” fornite dalla NATO di invasione russa, foto satellitari di tank che provano poco o nulla..
invece chiederei conto alla NATO di informazioni sul volo MH17 che è stato già dimenticato, perchè pare che il cattivo di turno non sia quello che l’occidente desiderava…
Ugo Agnoletto
non capisco le sanzioni contro la Russia. Non è la Russia che le fa a noi ed ha chiuso l’import dall’UE? E con il gas che arriva dalla Russia?
Matteo Brustia
La sua affermazione ” Putin … entra con i carri armati a sostegno della Repubblica del Donetsk” è totalmente ingiustificata. Non esistono prove di ingresso di armate russe, tanto meno carri armati. La stessa OSCE non solo ha smentito, ma anche nell’ultimo rapporto sull’Ukraina non menziona alcuna infrazione territoriale come può leggere http://www.osce.org/ukraine-smm/123104 come anche i precedenti rapporti che coprivano l’intervallo contestato veda http://www.osce.org/ukraine-smm/123030.
La controffensiva della Novorussia era nota da tempo ed annunciata ufficialmente il 24 agosto con l’avanzata a sud e l’attacco a Novoazosk, con tanto di conferenza stampa (per le i tradotta: http://www.pandoratv.it/?p=1757). La “pagliacciata” dei carri russi non solo non ha prove ma è arrivata con 4-5 giorni di ritardo e con Novoazosk caduta da 72 ore, per nascondere il fallimento della ATO. Gli episodi di resa e di ammutinamento tra i soldati superano ad oggi di molto le demila unità in pochi giorni. Come da alcuni dei rapporti OSCE può l’inizio di manifestazioni pacifiche contro la ATO e l’invio alla carneficina delle reclute, come ance può vedere in recente video tradotto https://www.youtube.com/watch?v=Ph9BmaMP0E0&feature=youtu.be.
Mi auguro che quanto detto possa esserle utile a dare un informazione più corretta e delle analisi più adeguate. Per un intellettuale dire falsità è UN CRIMINE!!!
Giuseppe Masala
Gentile professor Giannuli,
secondo me andrebbero comprese meglio le motivazioni di fondo che spingono allo scontro con la Russia le élites polacche (e dei paesi dell’est in generale).
Secondo me la paura delle élites dei paesi dell’est non è tanto la paura della Russia ma la paura dei loro popoli. La partecipazione al voto una volta riguadagnata la “democrazia” in questi paesi è estremamente bassa. Si è arrivato ad un livello assolutamente patologico alle ultime elezioni europee in Polonia (con appena un 25% di affluenza). Mi domando, se la “narrazione” di una Polonia felice della democrazia riguadagnata ed efficiente spenditrice dei fondi europei, sia una narrazione corretta. Io ho la vaga impressione visti i dati elettorali (che può trovare su Wikipedia per esempio) di un popolo deluso e disilluso che non va a votare perché si ritiene truffato rispetto alle promesse del 1991. Insomma, gli hanno promesso democrazia, progresso e benessere e gli hanno dato il capitalismo selvaggio. Per farla breve mi domando se questi popoli rifarebbero le scelte fatte nel 91…La rinascita della Russia come grande e influente vicino, un paese che, tra l’altro, non ha mai rinnegato la sua storia (e anzi va orgogliosissimo del suo passato comunista) secondo me rappresenta l’incubo assoluto delle élites filo occidentali al potere…perché i loro popoli che non mi sembrano estremamente contenti (dati elettorali alla mano) potrebbero vedere un’alternativa.
Ho preso l’esempio della Polonia…ma potrei dire lo stesso della Slovacchia, della Slovenia…e poi siamo sicuri che in Cekia (o come si chiama ora) siano contenti del capitalismo? Gli hanno promesso democrazia e hanno fatto di Praga la capitale dell’industria del porno. Io ho dubbi che i ragazzi del 91 che si ritrovano le figlie a fare le comparse in quei filmacci sprizzino di gioia….Ecco spiegato il delirio (questo è) anticomunista di queste élites totalmente prive di consenso (quando si hanno affluenze al voto del 25% parlare di consenso è una barzelletta).
Grazie se vorrà condividere il suo pensiero su quanto sommariamente le ho esposto.
Sandro
Signor Giannuli,
le faccio i miei complimenti per l’articolo, seguo, direi con appresione quotidiana, sin dall’inizio la questione ucraina e direi che il suo e’ tra i piu’ equilibrati che si possono trovare in rete.
Se permette mi farebbe piacere approfondire la sua affermazione:
“..Putin va condannato perché è il primo che, dall’esterno, mette mano alle armi e spinge verso una guerra internazionale”
Il tema e’ cosa avrebbe dovuto fare la Russia?
Lasciare che la popolazione del Donbass venisse repressa dall’esercito ucraino senza fornire loro assistenza a fronte di un governo di Kiev nazionalista e russofobico?
Come lei stesso ha suggerito il tentativo di associazione dell’Ucraina all’UE e alla NATO era una linea rossa oltrepassata la quale la Russia avrebbe reagito con decisione.
A differenza delle altre aree di intervento da lei citate “i precedenti dell’Iraq, Afghanistan, Kossovo, Libia…” che non hanno comportato effetti gravemente destabilizzanti sugli equilibri geopolitici globali, il gioco d’azzardo condotto in Ucraina ci ha ficcato tutti in un bel pasticcio!
Qui abbiamo a che fare con interessi vitali per le ambizioni di potenza della Russia e non credo che la cosa dipenda dalla psicologia di Putin, una volta superato il trauma seguito al crollo dell’Unione Sovietica (a meno di mettere al potere un altro alcolista alla Eltsin) credo che un altro capo di governo in Russia avrebbe adottato misure analoghe rispetto a quanto sta facendo ora Putin.
D’altronde e’ piuttosto evidente che, mentre ci sono differenza di politica interna, la politica di interventismo negli affari esteri degli Stati Uniti e’ sostanzialmente un invariante rispetto al presidente di turno (Bush padre, Clinton, Bush Junior e ora Obama) in quanto mira costantemente a preservare la supremazia degli USA.
Dunque perche’ non pensare la stessa cosa per la Russia tanto piu’ che parliamo di interessi stragici vitali?
Dunque senza falsi moralismi in cosa consiste la condanna attribuibile a Putin? Il fatto di difendere gli interessi russi rispetto ad una crisi innescata da soggetti esterni?
Cordiali saluti, Sandro
mariosavona
Putin deve chiudere i rubinetti del gas, poi vedrai caro Aldo come cambieranno gli statisti del calibro di Cameron e dei suoi compari di merende europei.
ps. Lo zio sam se ne frega, ma gli europei al freddo per scaldarsi inizieranno a riempire le piazze e a dar fuoco a copertoni e bancali di legno! Io attendo i primi freddi.
Anna
Neanche a me è particolarmente simpatico Putin. Anzi! Ma ciò non mi impedisce di leggere questi avvenimenti con la lucidità necessaria. Che delusione Obama. Devo dire che sono stata una grande ingenua a pensare che qualcosa potesse cambiare con lui. Questo appiattimento, poi, dell’Europa alla politica estera espansionistica guerrafondaia anglo-americana fa ancor di più venire meno le ragioni dell’esistenza di questa Europa. Questa europa dovrebbe proteggere i propri interessi e non seguire ancora una volta gli Usa mentre cercano di scatenare una guerra in Europa, come se non bastasse aver destabilizzato mezza Asia ed Africa, soprattutto la Libia che è diventata una polveriera pronta ad esplodere e che è a due passi dai nostri confini.
Tullio
Mi pare abbia ricostruito in modo efficace e sintetico la nascita della “nuova” Ucraina nel 1991…..certo che, con quelle premesse, le conseguenze di un tentativo di attrarre l’Ucraina sotto l’ombrello della NATO – a fronte di rapporti etnici immutati all’interno di quello stato – non potevano che essere nefaste. La colpa è della miopia europea. Mi rattrista la diplomazia europea, per il suo basso profilo, grettamente confuso con quello statunitense.
Che i lettoni ed i lituani temano azioni simili nei loro confronti è legittimo, ma ci sono strumenti di deterrenza più efficaci che schierare militari con il pugnale tra i denti….. Vorrei che i nostri diplomatici agissero per garantire l’ autonomia delle regioni russofone, all’interno dell’Ucraina, sul modello dell’Alto Adige… e così ci evitassero un conflitto potenzialmente esiziale per tutta l’Europa.
Caruto
Il tempo gioca contro la Russia.
A differenza dei cinesi, i russi hanno fatto molto poco in termini di modernizzazione dell’industria e dell’agricoltura. Hanno solo gas e petrolio. Puo’ darsi che ora i dati demografici siano diversi (quelli aggiornati li ignoro) ma la popolazione russa dagli inizi degli anni ’90 per circa un quindicennio e’ diminuita e l’eta’ media pure. Alcolismo e corruzione completano il quadro.
Dunque, a chi giova ora schiacciare l’acceleratore della crisi occidente-Russia?
Agli Europei? Ne dubito. L’UE ha tutto l’interesse a mantenere rapporti di buon vicinato, oltre alle fonti energetiche.
Forse gli unici che ci guadagnano sono gli USA che combattono una lotta per procura, tenendosi ancora piu’ stretti gli alleati occidentali ed espandendo ulteriormente ad est la loro influenza.
E’ molto interessante (forse vero, ignoro) il dato sul rapporto di fiducia ceti dirigenti/popolazione delle nazioni dell’europa dell’est, perche’ quello che mi pare stia accadendo (ho sempre in testa l’accordo USA-UE di libero scambio) e’ la progressiva omogeneizzazione sul modello di capitalismo anglo-USA (sarebbe piu’ USA che Anglo ma l’origine storica della matrice di riferimento e’ quella).
I punti di crisi sui quali intervenire sarebbero allora proprio i ceti dirigenti dei paesi dell’est europeo (Polonia, Ucraina) che in maniera sconsiderata premono per prendere in ostaggio il resto dell’Europa e legittimarsi in un ruolo di comando che ovviamente vorrebbero avere e che gli manca.
Quello che fatico a capire e’ come sia possibile che tutti gli altri paesi europei si stiano facendo mettere nel sacco da questa manovra a tenaglia (USA-estremisti dell’Est).
Forse sono ingenuo, ma se a Putin si offre la Crimea (ha la base navale di accesso al mediterraneo: chi mai ha potuto credere che la Russia ne avrebbe fatto a meno?) ed un’Ucraina su base federale (per favore: niente NATO) la situazione si stabilizza.
Pero’, bisogna ribadirlo evitando fumi ideologici: il capitalismo per sua natura e’ espansionista perche’ gioca sempre all’acquisizione di nuove risorse; gli USA ci aggiungono spesso una buona base ideologica (La Democrazia). Sappiamo che e’ cosi’, c’e’ poco da fare. Ma, con prudenza ed intelligenza, possiamo almeno evitare i disastri degli imbecilli?
leopoldo
Mi chiederei come mai polacchi, lettoni, ecc… cé l’hanno su coi russi fino a portare l’europa in guerra, personaggi che parlano così come il polacco dovrebbero stare in reparti ospedalieri con le dovute camicie.
l’associazione russia-italia pubblica questa pagina piuttosto interessante, ho trovato il seguente dato sull’aereo malese finira non smentito, cmq rai 3 cita la fonte nella trasmissione dedicate alle dell’altra parte.
Caruto
“…rapporti Isis-USA”.
La questione aleggia e andrebbe chiarita.
Questo intervento pubblicato su Intercept di Greenwald (quello di Snowden) lo ha dato per scontato (anche senza scendere molto nei particolari).
https://firstlook.org/theintercept/2014/08/26/fun-empire-fighting-sides-war/
Oggi intorno alle 20 in una conferenza di una rappresentante del Dipartimento di Stato USA (era la CNN ritrasmessa da Rainews) sulle ultime notizie in tema Isis un giornalista chiedeva degli aiuti dati ai combattenti anti Assad; alla contro-domanda di chiarimento il giornalista ha risposto: quei combattenti sono entrati ed usciti dalla Siria utilizzando i confini della Turchia che e’ membro della Nato. Non ho potuto sentire la risposta della portavoce del Dipartimento di Stato perche’ il collegamento di Rainews si e’ interrotto per la pubblicita’ ma, insomma, anch’io penso che qualcosa da capire meglio c’e’ se la questione viene posta da un giornalista (mi pare fosse USA) in una conferenza alla Casa Bianca (e data per scontata da Greenwald).
sergej
prof suvvia, invasione?
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=108646
AP
“Putin ha deciso di andare giù duro e tagliare ogni esitazione, entra con i carri armati a sostegno della Repubblica del Donetsk.”
Potrebbe gentilmente fornire la fonte ufficiale accreditata?
aldogiannuli
Ap legga quello che rispondo a Cucinotta
Massimo Copetti
Parto dall’Isis.
Limitarsi ad affermare che i finanziamenti al califfato provengono da sauditi e altri emirati del golfo, senza sottolineare che si tratta di fedelissimi alleati degli Stati Uniti, fa sorgere spontanemente un quesito: per quale motivo allora la mandibola di Kerry non invoca contro questi stati sanzioni, no-fly zone, blocchi di capitali, nè minaccia bombardamenti, dato che si tratta di paesi che sostengono apertamente il terrorismo?
Qualche indizio.
– Al Baghdadi era nelle mani degli Usa, che nel 2004 erano intelligenti: capirono che era pericoloso, per cui lo arrestarono. Peccato che nel 2009 divennero improvvisamente talmente idioti da rilasciarlo, regalandogli la possibilità di realizzare il sogno della sua vita, cioè fare il califfo:
http://www.politifact.com/punditfact/statements/2014/jun/19/jeanine-pirro/foxs-pirro-obama-set-isis-leader-free-2009/
– Gli stessi Usa non si accorsero che il senatore McCain, poco tempo dopo, cominciò a frequentare cattive compagnie in giro per il Medio Oriente:
http://popoffquotidiano.it/2014/08/23/il-patto-isil-usa-in-una-foto/
Sarà una coincidenza, ma grazie all’Isis, Obama ha finalmente raggiunto l’obiettivo di bombardare la Siria. Ovviamente l’ “unica democrazia del Medio Oriente” non può stare a guardare.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08/27/medio-oriente-artiglieria-di-israele-spara-su-esercito-siria-al-confine-del-golan/1100476/
Ma torniamo al tema del post.
Si sa che lo stesso McCain viaggiava per l’Europa orientale ancora prima della “rivoluzione” ucraina:
http://www.infowars.com/us-backed-neo-nazi-party-given-key-roles-in-ukrainian-government/
Pravyi sector: dei ragazzotti tatuati, rapati, che beveno birra e passano le domeniche allo stadio? Un po’ pochino per un’organizzazione in grado di uccidere decine di poliziotti e militari, e di presentare simili video di propaganda:
https://www.youtube.com/watch?v=uJmHIXVK95Y
Faccio notare che il video è stato caricato il 12 febbraio, nove giorni prima della caduta di Janukovyč.
Non è stato quindi il nuovo governo ucraino ad armarli ed addestrarli, al punto da farli diventare qualcosa di molto simile a dei corpi speciali…chi sarà mai stato? Escluderei Putin, per cui mi viene da pensare che i primi ad intervenire con le armi in Ucraina siano stati altri, nello scorso inverno, non due giorni fa (sorvolando sul fatto che i carri armati russi nessuno li ha ancora visti).
In merito alle altre questioni che ho citato, avevamo già discusso a tempo debito (a proposito: attendo ancora lo scritto sulla Libia che avevi promesso) e non avrebbe senso ritornarci.
Però non posso negare che il blog sembra troppo spesso proporre interpretazioni che sostanzialmente coincidono con quelle dell’informazione mainstream. Cosa che mi dispiace e che, ripeto, mi lascia perplesso perché stride con la tua sempre riconosciuta ed apprezzata capacità di analisi.
Spero che la delusione non mi abbia fatto assumere un tono eccessivamente polemico, e in tal caso me ne scuso.
Cordialmente,
Massimo
aldogiannuli
Massimo: sei sicuro che i rapporti fra sauditi & c ed Usa siano quelli di sempre? A me non pare. Che gli americani siano imbecilli non mi pare un dato granchè coontestabile e quella che dici non sarebbe la prima fesseria che hanno fatto. Poi aspetto che mi spieghi in che modo la proclamazione del califfato sarebbe funzionale agli interessi americani.
Pravi Sektor: e quando mai ho scritto che soono dei ragazzotti ecc. ecc. Mi pare di averne sempre scritto come di una banda di criminali nazisti. Certo che le armi sono stati loro ad usarli per primi, ma sin lì siamo ad una guerra interna. Putin (se davvero dovesse passare ai fatti (leggi quello che rispondo a Vincenzo Cucinotta) sarebbe il primo a segnare uno scoperto intervento armato esterno,
Mi sembra di aver scritto e lo preciserò meglio nei prossimi pezzi, che nel merito i russi abbiano prevalentemente ragione in questa storia, ma non vedo perchè non si debba dire che sul metodo ci sia qualcosa da discutere
Sulla Libia hai ragione sono in ritardo (anche se non so se quello che scriverò ti convincerà) ma non riesco a tenere dietro alla evlocità dei fatti. Vedi tu stesso che scrivo un pezzo al giorno (ieri due) e con tutto ciò qui è proprio difficile reggere il ritmo
Leprechaun
Caro Giannuli, sicuri che in Ucraina sarebbero entrati dei carri armati russi? Se si va sul NYT l’unica notizia che ho reperito di qualche giorno fa parlava di dati da satellite che “suggerivano” che fossero entrati 1.000 soldati russi. E il NYT su queste cose – purtroppo – è allineato e coperto.
Un istante dopo sulla nostra stampa il “suggerimento” è diventato certezza, e da 1.000 sono diventati 4.000-5.000 (Vedasi il quotidiano rosa mestruo della Confindustria).
Continuo a non capire quale sarebbe l’interesse di Putin a provocare degli esiti del genere. Capisco che possa essere messo alle strette e quindi costretto a risposte del genere. Mentre capisco l’interesse europeo a suo tempo a farci sorbettare la favola di “Euromaidan” (che era Maidan e basta), delle folle entusiaste che volevano entrare nella Ue. Si era in pre-elezioni, e tutti sapevano che si sarebbe toccata la punta più bassa di partecipazione, con un visibile successo degli “euroscettici”.
Le pulsioni filo-unione di Maidan sono state largamente esagerate, e non si ha nessuna stima di quanti e chi sia a favore di un avvicinamento alla Ue, e di quanti e chi siano in vece del tutto ostili (e di questi, ce n’è, non solo Pravij Sektor e Svoboda). Parlo della UCraina-ucraina, non della Ucraina dell’est, ove ovviamente non credo proprio la Ue goda di buona stampa.
Tra l’altro, se non mi sfugge qualcosa, del famoso trattato di associazione (che non è di adesione, ma una roba di “libero scambio”) ero rimasto a Porošenko che dichiarava che per il preambolo politico non c’erano problemi (quello dove si dice che saremo tutti buoni e non mangeremo bambini), ma che sulla parte economica c’erano da vedere parecchie cose, che se ne riparlava poi. Ah!
Adesso è stata firmata anche la parte economica, cioè l’intero trattato?
Ho avuto insomma la sensazione che il quadro della situazione che hai dipinto, o dipende da notizie che non sono a generale disposizione, o per qualche motivo che non capisco io queste notizie non riesco a trovarle.
aldogiannuli
Leprechaun: sul primo punto non ci siamo capiti, legga quello che rispondo a Vincenzo Cucinotta
Caruto
Molto interessante il documento pubblicato dall’associazione russia-italia.
Qui c’e’ l’originale in inglese:
http://www.infowars.com/ex-nsa-director-us-intelligence-veterans-write-open-letter-to-merkel-to-avoid-all-out-ukraine-war/
Dando via libera alle ipotesi complottiste, mi chiedo se l’atteggiamento piu duro della Merkel contro la Russia (almeno ufficialmente) sia da ricondurre alla normale dialettica interna agli alleati (e poi, nella sostanza, la Merkel frenera’ gli imbecilli guerrafondai) oppure e’ frutto di un possibile ricatto (se ne e’ accennato in questo blog qualche settimana fa, quando la Merkel ha detto che stava pensando di rititarsi dalla vita politica).
Germano Germani
L’attuale presidente USA Obama, altro non è che il frutto avvelenato del pensiero unico dominante in occidente. Vale a dire che bisogna essere favorevoli ai matrimoni gay, alle loro adozioni di bimbi,alle femministe (le donne sono più intelligenti degli uomini…sic) non esistono le razze e siamo tutti uguali;bestialità simili via via delirando.Obama andava bene ad Holywood, oppure in qualche musical, non alla casa bianca.Nella evoluzione della specie gli africani occupano l’ultimo posto.Capisco che tocco un nervo scoperto, un tabù occidentale, ma la verità ci rende liberi. L’unica attenuante che concedo all’afroamericano premio Nobel per la pace (sic) nonché falso idolo delle folle, è per quanto riguarda la politica USA nel medio oriente.Nessun dico nessun, presidente USA dai tempi di Roosvelt, può attuare una politica,in quell’area che non sia gradita e approvata dalla potente e richissima lobby sionista statunitense.
aldogiannuli
Germani, lei mi sta simpatico e come vede io passo sempre i suoi commenti che trovo espressi sempre in modo argomentato e civile, pur non condividendoli nel merito, ma mi spiega che c’entra la questione dei matrimoni gay con la politica estera?
Vincenzo Cucinotta
Aldo, non so cosa pensare.
Ti faccio una semplice domanda, a cui se credi puoi rispondere.
Ricorderai che recentemente tu mi hai bacchettato quando ti ho chiesto di schierarti, sostenendo che tu sei solo uno studioso, affronti il problema come analista.
Adesso, dai per scontato l’ingresso di colonne armate russe in Ucraina. Le mie informazioni sono differenti, le foto riportate riguardano date di circa due mesi fa, e non si riferiscono a colonne russe.
Tuttavia, rimango nel dubbio.
Tanto più, trovo sorprendente che tu invece abbracci la tesi dell’invasione russa senza esitazioni e in assenza di prove se non quelle fornite da una delle parti in causa che finora ha ampiamente dimostrato di usare sistematicamente la menzogna (ultimo dato significativo, il silenzio eloquente sull’incidente aereo).
Come si può spiegare questo tuo atteggiamento che sembra contraddire clamorosamente la tua dichiarazione di non schierarti?
A me pare che come già dicevo sull’altro post, chi oggi non si schiera apertamente, inevitabilmente risulta schierato dalla parte del suo governo.
Bene, questo tuo post dimostra, mi pare, che tu sei adesso ufficialmente schierato col nostro governo: CVD!
aldogiannuli
Vincenzo: ma come leggi quello che scrivo?
sul rapporto fra analisi e giudizio politico magari scriverò un pezzo per chiarire il tutto.
Sulla questione di merito: non ho scritto che i russi “hanno mandato di carri armati in Ucraina” ma che stanno per farlo (ed i segnali mi sembrano abbastanza univoci)
Ma ho anche scritto che non ci sono ragioni di principio perchè la Nato debba intervenire e, se trovo discutibuile il metodocon cui i russi si apprestano a rivolvere la questione, nel merito trovo che abbiano prevalentemente ragione
Ti poare che questo significhi schierarsi con il governo?
Ugo Agnoletto
una cosa che non piace assolutamente agli Stati Uniti è un legame economico tra UE e Russia. La UE non ha alternative: lasciarsi stritolare dagli States o venire a patti con Putin? Avendo scelto gli States, la UE ha tutto da rimetterci, gli States tutto da guadagnarci. A meno che non si ricompatti e sia lei a decidere politica e partners commerciali
loriano54
direttore non sono d’accordo con lei! l’Ucraina no può permettersi il lusso di diventare membro della Nato,ha ragione Putin a non voler missili Americani a propri confini.
aldogiannuli
loriano: e dove è che non saremmo d’accordo?
Massimo Lodi Rizzini
Se la verità ha un senso
Alcuni mesi fa, in Ucraina, è occorso un colpo di Stato che ha deposto un presidente regolarmente eletto ed è stato sostituito da una giunta nazista finanziata apertamente dall’amministrazione Obama (intercettazioni della Nuland) in complicità di interessi privati rappresentati da Soros e dalla fazione politica della Merkel.
Questi nazisti stanno portando avanti operazioni di pulizia etnica contro le regione del est e contro la popolazione russofona. La ribellione di questa gente viene fatta passare come un crimine da Obama, dalla GB e dalla UE, sono colpevoli di volersi difendere, sono colpevoli di non accettare il golpe nazista, sono colpevoli di non voler morire sotto le bombe sparate contro la popolazione civile.
Anche in Italia il governo fantoccio della troika, governo Napolitano-Berlusconi guidato dalla testa di legno Renzi, parteggia per i nazisti e di fatto collabora con il piano britannico di scatenare una guerra tra NATO e Russia.
Appena nominata, la pedina della City Mogherini, si è subito lasciata andare a dichiarazioni provocatorie contro la Russia dando una bella accelerata ai piani di guerra occidentali.
Ma perchè l’occidente cerca la Guerra?
La City e Wall Street sono irrimediabilmente falliti, il sistema finanziario occidentale è in crisi sistemica è non è possibile salvarlo, quindi per la terza volta in un secolo Londra vuole buttare tutto in guerra, oggi lo fa per non lasciare il controllo del mondo a Russia e Cina che coi BRICS+ stanno portando avanti un nuovo Rinascimento tecnologico, culturale e scientifico.
alessandro
Direttamente da Vilnius, sfrecciano aerei militari da ieri sui cieli baltici, sarà perchè la NATO, le cui bandiere sventolano in centro città sta facendo le esercitazioni, insomma vere provocazioni… Qui tutti odiano Putin non per un vero motivo, ma a priori… poveretti loro, è ovvio, si informano leggendo la carta igienica o poco più proprio come noi italiani insomma. Basta comparare le news di cnn, bbc, Russia Today, rainews ecc. ecc. e i giornalacci Italiani per rendersi conto che i giornali e giornalai italiani sono quelli che fanno un copia incolla senza indugio, ovviamente dalle loro poco credibili fonti. Questa Mogherini, farebbe bene a star zitta, ma si sà il protagonismo è essenziale per l’italiano medio, aimè farà molti danni e li pagheremo noi tutti.
L’esercito dei mercenari “NATO” che risponde solo allo zio SAM, incrementa la tensione tra paesi e questo non fà bene, questa è la verità, Mr Obama (di cui il Berlusca aveva intuito subito le grandi capacità da criminale di guerra con premio nobel per la pace alla mano) sta facendo diventare letame ogni cosa alla quale pensa. Comincio quasi ad apprezzare il suo predecessore. E noi, poveri cretini ci beviamo tutto quello che le tv italiane in primis RAI-bugie ci rifilano…facendoci l’opinione che la Russia sia il male di tutto.
Putin fà gli interessi del proprio popolo e fà bene, cosa che noi Italiani non sappiamo nemmeno cosa significhi, in Italia ognuno fà solo i propri affari…o no?
Io conosco gente sui 25/30 anni che vive in Russia, per loro Putin sta facendo bene, la loro qualità della vita è migliorata moltissimo negli ultimi 10 anni…questo ovviamente da fastidio all’impero dello zio SAM, che ormai incapace di sistemare le proprie cose a casa cerca di rovinare gli altri, per non far progredire nessuno.
leopoldo
si ma nessuno raccoglie la proposta del referendum sotto con osservatori onu, russi, EU dove ogni provincia decide con chi stare. Brutta storia se date per scontato che le solo armi avranno voce. Scrivere ai parlamentari europei ribadendo la proposta di referendum. Incominciare a porre qualche punto forse non servirà ma magari si evitano i danni più grossi .
AldoGiannuli.it » Archivio Blog » Ucraina: le ragioni dei russi.
[…] intervenuti sul pezzo precedente (probabilmente a causa di quell’enfatico “Entra” al quarto rigo) hanno centrato […]
giandavide
non mi convince come ragionamento: se uno dei due contendenti si deve tirare indetro dato che l’altro e pazzo e non ne vale la pena (discorsi sentiti dire in casi di camionisti/tassisti maneschi, mafiosi e categorie del genere), allora nel discorso è implicato che si ha a che fare con un pazzo. quindi oggi lasciamogli invadere l’ucraina. poi quando qualcuno invaderà di nuovo la polonia lo farà senz’altro per difendere le minoranze dei propri cittadini e quindi tutto a posto. io non sono certo un guerrafondaio come non sono un pacifista, ma devo dire che se putin vuole la guerra non è che gli si può rispondere con mazzi di fiori, e mi sembra evidente che uno che minaccia di invadere questo o quello stato sovrano non ha certo buone intenzioni.
solito disprezzo per i commentatori neofascisti che spalleggiano putin (è la moda: se sei autoritario, frustrato e di destra, non puoi che tifare per putin), faccio notare che non è che sia così pacifico accettare che uno stato sovrano ne invada un altro, dato che il precedente sarebbe che la russia in futuro potrà invadere chi cazzo vuole. lo so che ai tempi di bush oputin e relativo seguito neofascista stavano molto meglio, dato che gli usa non erano così cattivi e aiutavano l’allora amico putin contro le minoranze. solo che con obama questi “diveramente filoamericani” sono diventati “diversamente antiamericani”. ma gli errori commessi da bush e dai repubblicani, ovvero dare spago a putin, permettergli di crescere fino a questo punto, sono cose che pagheremo noi tutti. solo che la categoria di stronzi col cavaturacciolo intenti a forare il fondo della barca che sta già affondando non è mica un bello spettacolo.
Ucraina: attenti che qui rischiamo grosso. | NUOVA RESISTENZA
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silvano
Vorrei sapere quali prove abbia Giannuli, e chi la pensa come lui,sull’invasione dell’ucraina.Se poi bastano le foto di due carri armati,che potrebbero essere ucraini,che si vedono a tutte le ore su tutti i telegiornali italiani per dire che è in atto un invasione temo veramente delle vostre facoltà di discernimento
aldogiannuli
silvano: ma tu che aspetti, l’ordine di servizio firmato da Putin? La dichiarazione ufficiale di guerra? la foto dello stato maggiore russo che marcia a kiev? Io parlo peraltro di segnali e li indico se hai la bontà di leggere tutto il pezzo
makno
gentile professore mi sembra che il suo commento alla questione ucraina sia estremamente lucido. quello che mi sorprende è la sorpresa di tanti partecipanti al blog e di tanti commentatori nei mass media sulla reazione della russia e di putin. ma cosa si credeva che operare a un tiro di schioppo da moscanon avrebbe comportato alcuna reazione da parte del plantigrado ex sovietico. mah. credo che la questione si risolverà con il passaggio di alcuni territori alla russi magari come repubblica federata o associata, e con una mini ucraina in preda all’anarchia e alla miseria che pietirà aiuti all’europa (vEdasi germania) e al fondo monetario internazionale. gli amici polacchi baltici avranno perso un’altra ottima occasione per stare a posto, e qualcuno a berlino o a wasghiton si leccherà qualche ferita superficiale per il dilettantismo e la cialtroneria messa in atto. magari paradossalmente, tutta questa vicenda potrebbe tornare utile all’italia in sede europea
con stima e cordialità makno
Le solite menate
COSA COSA COSA?
Il primo a mettere mano alle armi sarebbe stato Putin?
E il golpe di Maidan chi l’ha fatto?
Mia sorella?
Chiedere a Soros, please…
UCRAINA. PERCHE’ I RUSSI HANNO RAGIONE |
[…] intervenuti sul pezzo precedente(probabilmente a causa di quell’enfatico “Entra” al quarto rigo) hanno centrato l’attenzione […]
Luigi Pigoli
A me sembra a dir poco paradossale, in un momento in cui l’occidente é attaccato dal mondo islamico, mettersi a litigare con un paese potentissimo come la Russia, verso il cui regime neppure io provo particolari simpatie, ma comunque si tratta di un paese con il quale condividiamo alcuni valori fondamentali alla base della civiltá. E tutto questo per cosa? Perché una parte di Ucraini si sente Russa? Per me l’ unica soluzione é: Cari Ucraini dell’est, volete annettervi alla Russia? Prego fate pure. Cari Ucraini dell’ Ovest, vi sentite Europei? bene, venite pure, siete i benvenuti. Pensiamo piuttosto al cancro dell’ Islam trapiantato in Europa, aiutato dalla sinistra, che sta cercando di eliminare millenni di progresso, quello é il vero nemico.
Ucraina: attenti che qui rischiamo grosso; le ragioni dei russi; quali prospettive dopo la tregua? | Reologia Sociale
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