Shock da globalizzazione: la sindrome della “gallina con la zampa alzata”.

Come l’osservazione insegna, le galline, sono fortemente indecise sulla direzione da prendere o sul da farsi, restano immobili, come in ipnosi, con una zampa alzata. Ed in questa posizione possono restare anche per molti minuti.

A volte questa situazione è prodotta da improvvisi lampi che stordiscono l’animale inducendolo ad una sorta di stato di trance, tanto più prolungato, quanto più i lampi si ripetono.

Forse questo esempio ci fa capire che sta succedendo ai piani alti del sistema occidentale.

I decisori (statisti, finanzieri, militari ecc..) sono entrati nella globalizzazione a bandiere spiegate ed a passo di carica, convinti che avrebbero facilmente travolto ogni ostacolo e tali sono rimati sino al 2007-2008, quando è iniziata la nuova “grande crisi”.

Il 2008 è stato l’anno di svolta, quando la crisi è stata conclamata in contemporanea alle Olimpiadi di Pechino ed alla crisi georgiana. Le prime annunciarono al mondo che la Cina era venti anni più avanti sulle previsioni e si avviava a diventare in brevissimo tempo la seconda grande potenza mondiale; la crisi georgiana con il mancato intervento americano ed europeo, su cui Saakasvili contava, ha segnalato un ritorno tacito di zone d’influenza nelle quali gli Usa non entrano. Le tre cose insieme, segnalarono il tramonto dell’ordine mondiale monopolare che, con la caduta dell’Urss, si era immaginato dovesse imporsi per un’intera epoca storica.

In questo contesto Obama era eletto come primo presidente dell’epoca post monopolare. Da quel momento i “decisori” occidentali (tanto in sede politica quanto in sede finanziaria) hanno iniziato ad essere via via meno sicuri. Prima hanno cercato di negare la crisi, dopo l’hanno data per destinata a risolversi in breve, dopo hanno cercato di trattare i diversi casi finanziari e politici come se si trattasse di fenomeni separati e non interdipendenti.

Gli sviluppi successivi (seconda caduta della crisi nel 2011-12; primavere arabe, guerra di Libia, ritiro americano da Afghanistan ed Iraq, ondata “populista” in Europa, crisi del Califfato ecc.) sono stati alti lampi che hanno ulteriormente “accecato” i decisori, riducendone molto l’effettiva operatività: di fatto, di fronte alla crisi finanziaria, l’unica decisione che sono stati capaci di assumere sono state le continue iniezioni di liquidità, mentre nessuno dei tentativi di riforma del settore è andata a buon fine.

In questa paralisi dell’azione dei decisori pesa grandemente l’incapacità degli intellettuali di reagire sviluppando una critica adeguata al sistema.

Ma pesano anche altri fattori, come l’autoinganno ideologico del pensiero neo liberista. La scelta fatta trenta anni fa è stata quella di delegittimare ogni altro pensiero economico, che non fosse quello neo classico, ed ogni pensiero politico, che non fosse quello liberal-conservatore. Nel tritacarne sono finiti non solo i marxisti ma anche i keynesiani, i cattolico sociali, i socialdemocratici e persino i liberali di sinistra o, comunque, non conservatori. La manovra è a lungo riuscita ma oggi la cultura politica ed economica dell’occidente si è enormemente impoverita e non c’è una classe politica di ricambio (come abbiamo detto in un pezzo precedente), come sempre accade quando tace il dibattito politico e culturale.

Oggi ne paghiamo tutti il prezzo con una classe di decisori politici e finanziari che non sanno dove andare  e restano a guardare immobili con la zampa alzata.

Aldo Giannuli

globalizzazione, neoliberismo, shock da globalizzazione


Aldo Giannuli

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Comments (26)

  • NOn capisco cosa abbiano a che fare i decisori con le idee liberali. O neoliberali che ancora devo capire cosa significhi. Noi liberali vogliamo solamente che i politici non decidano niente o, almeno, il meno possibile a cominciare dai burocrati dell’unione socialista delle repubbliche europee.
    PS Sarebbe gradito che non si menzioni più Mario Monti fra i liberali, perché se no divento volgare.

      • PAROLE SANTE DEFICITSPENDING….(ottimo nick il tuo….è quello di cui abbiamo bisogno…ma vallo a spiegare a sti nazi-neoliberisti )…sarà un caso che il primo vero esperimento di neoliberismo teorico Hayek/Friedman fu applicato nel Cile di Pinochet per mano degli USA e con tanto di plauso compiaciuto da parte sia di Friedman che di Hayek???

    • Sarebbe gradito che non si menzioni più Mario Monti fra i liberali, perché se no divento volgare.

      Citazione Dolcissimo

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      beh allora per non irritarti…diciamo che Monti è un fedele cameriere/esecutore dei veri neoliberisti di stampo Haykiano (qualche hanno fa…gli hanno pure solennemente consegnato il “Premio Hayek ” ..per il lavoro svolto )

      dai su…anche se nel ruolo di fedele maggiordomo cioè servo di rango ma sempre servo….fa parte della famiglia neoliberista. Non vi fate mancar nulla…..;-)))

      Caro Tenore Dolcissimo…per farti incazzare meglio…leggi questo articolo molto chiaro ed illuminante sulla figura del Monti.. di qualche anno fa proprio quando Monti era Presidente del Consiglio…

      articolo:

      MONTI ODIA LO STATO, COME IL SUO MAESTRO HAYEK
      Il popolo? Orribile seccatura. Va aiutato, certo: ma solo perché, prima di crepare di fame, non gli venga in mente di ribellarsi e creare noie ai ricchi, alla casta dei privilegiati. Testualmente: occorre «fornire agli indigenti e agli affamati qualche forma di aiuto, ma solo nell’interesse di coloro che devono essere protetti da eventuali atti di disperazione da parte dei bisognosi». Questa era l’infame idea di “stato sociale” del fanatico integralista austriaco Friedrich August von Hayek, profeta del libero mercato e gran maestro del premier tecnico degli italiani, Mario Monti. L’uomo che ora sta letteralmente «smembrando il futuro delle prossime due generazioni di bambini italiani e tutta la nostra ricchezza residua», Monti, è un ottimo discepolo dell’ideologo viennese, vissuto dal 1899 al 1992.
      Quell’aberrante idea di libero mercato, è realizzabile solo ad una condizione: che lo Stato democratico cessi di esistere. Perché che lo Stato moderno è nato con una precisa funzione primaria: «Proteggere la gente dalla furia predatoria del libero mercato». Sulla democrazia della comunità nazionale, Hayek si dichiarò a favore di uno Stato ridotto ai minimi termini o, a scelta, di un regime dittatoriale: un potere insindacabile, che imponesse le leggi dell’ordine supremo al popolo ignorante. «Sulla funzione pubblica della spesa statale Hayek pensò che, distruggendo ogni accesso dello Stato alla moneta, si sarebbe finalmente abolita ogni forma di spesa pubblica». Così, il teorico del liberismo «propose l’abolizione completa del monopolio statale sull’emissione della moneta». Obiettivo, appunto: “disarmare” lo Stato, «per permettere solo alle banche private di creare denaro in libera competizione fra loro». Di fatto: l’abolizione del Tesoro nazionale e del bilancio pubblico significa l’abolizione definitiva dello Stato in sé.
      Tutto questo, , è precisamente il disegno dell’Eurozona, cioè la sottrazione radicale agli Stati sovrani della loro moneta. Uno dei padri dell’euro, Otmar Issing, membro della Bce, ha dichiarato: «Quello che è successo con l’introduzione dell’euro ha davvero ottenuto ciò che invocava Hayek». E ancora: «E’ oggi chiaro che idee come le sue hanno ispirato i Trattati dell’Unione Europea. Non dovrebbe Hayek essere oggi felice di ciò che abbiamo fatto? Così tanta parte delle sue idee degli anni ’60 sono oggi legge europea». Lo ammette persino lui, Issing, il maggior “insider” della Bce, parlando liberamente – nel 1999 – di fronte alla platea di una delle più accanite fondazioni della destra neoliberista mondiale, l’Institute of Economic Affairs di Londra. Issing riconosce che questa Unione fu davvero «modellata sul volere dei profeti delle élites sociopatiche e anti-Stato, in palese sfregio del mandato ricevuto dagli amministratori dei cittadini comuni d’Europa».
      Posto di fronte alla scelta se favorire l’occupazione o la lotta all’inflazione, Hayek non ha dubbi: la lotta all’inflazione dev’essere “regina”, e tutto il resto dell’economia viene dopo, «incluse le masse disperate delle persone condannate a una vita ignobile nella disoccupazione e sottoccupazione, che non lo toccano minimamente». Un duro, herr Hayek: «Era un propagandista di un darwinismo sociale senza pietà», «Per lui, ogni singolo aspetto del vivere comune, inclusa la morale, doveva essere frutto di una lotta spontanea, e mai di una pianificazione democratica dello Stato». E quindi: «Niente tutele per le minoranze, per i deboli, assolutamente no spesa dello Stato per il bene pubblico». Homo homini lupus: «Trionfa solo il “meritevole”, il forte, in assenza completa di una qualsivoglia funzione pubblica». Hayek, è «il massimo profeta anti-Stato forse mai esistito».
      “Governare le masse ignoranti”: è il principio-guida di figure come Hayek, ma anche come l’economista francese Léon Walras, come il triste italiano filonazista Julius Evola e come il francese filo-hitleriano François Perroux, l’uomo che “disegnò” il progetto dell’euro già nel 1943, interpretando la nostalgia delle élites a disagio nella modernità operaia e il sogno della destra economica transalpina incarnato da Robert Schuman. E poi Jacques Attali, profeta della restaurazione antidemocratica di François Mitterrand, nonché lo stesso Issing, il tedesco Theo Weigel e i nostri Draghi, Amato, Prodi e Bini Smaghi, fino a Mario Monti. «Tutti questi tecnocrati neoclassici e neoliberisti, che hanno o hanno avuto in pugno questo continente», erano e sono cultori del diritto insindacabile delle oligarchie di governare la “plebaglia incolta”. Per loro, la democrazia è solo un’immensa scocciatura: è l’ostacolo che disturba il dominio incontrastato sulle masse di “outsider rompicoglioni”, per usare l’ironica definizione di cittadini coniata da Walter Lippmann.
      Democrazia, questo è il problema. La soluzione? Semplice: bisogna ridurla, eroderla, comprimerla e, possibilmente, azzerarla. Detto fatto: «I trattati europei sovranazionali che hanno esautorato i Parlamenti, e l’Eurozona che ha tolto la moneta ai governi, furono pensati proprio per questo fine»,. Di fronte alla scoperta che proprio le strane idee di Hayek hanno tenuto a battesimo la creazione dell’Unione Europea e quindi dell’Eurozona, «chiunque sia sano di mente dovrebbe saltare sulla sedia e gridare allo scandalo: come può il pensiero di chi odia a morte lo Stato comporre la spina dorsale di una Unione di Stati?». Regole ispiratrici votate poi da premier – in Italia Ciampi, Prodi, D’Alema, Amato – il cui mandato costituzionale doveva essere la tutela dei cittadini. Regole “suggerite” da un uomo che prescriveva il minimo sindacale di assistenza ai deboli, all’unico scopo di evitare che si ribellassero. Fine dell’incubo? No: ci siamo dentro in pieno, perché Mario Monti è un devotissimo discepolo di herr Hayek.
      «Monti, come una lunga serie dei padri creatori dell’euro, è contiguo, è inzuppato, è intriso di Friedrich August von Hayek, di libero mercato integralista, di darwinismo sociale»,. L’algido premier “tecnico” è imbevuto cioè «del credo di chi odia lo Stato». Non è solo un fedele della Goldman Sachs, del Bilderberg, della Trilaterale: «E’ anche stato presidente del consiglio d’amministrazione del Bruegel, finanziato da Microsoft e dal mostro affamatore del mondo Syngenta». Forte di cotanto curriculum, nel 2005 sempre Monti ha ricevuto proprio il premio della Friedrich August von Hayek Foundation, che già aveva “incoronato” lo stesso Issing, insieme a Margaret Thatcher.
      Quel giorno del 2005, , il nostro Monti «siede fiero e compiaciuto in un consesso la cui ideologia ispiratrice è l’antitesi più feroce allo Stato mai concepita, se si esclude la palese tirannide». L’oratore ufficiale lo omaggia con queste parole: «Onoriamo oggi un uomo che è stato fedele nelle parole e nei fatti ai principi di Friedrich August von Hayek». Sia dunque benedetto Mario Monti, perché «la sua vita, il suo lavoro e la sua personalità non potrebbero essere meglio caratterizzati e onorati se non da un premio che porta il nome del grande economista Friedrich August von Hayek». E giù applausi. Non risulta, che il nostro si sia alzato e abbia rifiutato gli onori proclamando, inorridito: «Ma io sono un uomo di Stato!». E come avrebbe potuto? Già l’anno prima, nel 2004, aveva ricevuto di buon grado la Medaglia Schuman, dal nome di un altro degno galantuomo, «amico di Salazar, di Mussolini ».
      Lui, Schumann, nel cui nome Mario Monti ha accettato di ricevere la famosa medaglia, promise che «avrebbe dedicato i suoi sforzi a costruire una Unione Europea così»,: un’Unione Europea capace di cancellare, finalmente, le “infami leggi” delle nostre Repubbliche democratiche, basate sulla sovranità popolare sancita dalla Costituzione. Diritti, dignità, lavoro, welfare: lo Stato democratico del dopoguerra, nel quale siamo tutti cresciuti.
      E dunque,: come può governare un paese democratico un tecnocrate come Monti, «con queste affiliazioni» e «con questa contiguità ideologica coi peggiori nemici dichiarati della funzione pubblica»? Ovvero: «Come può essere compatibile con un incarico di pubblico amministratore del pubblico bene?». Che poi significa «della mia e della tua vita, di quella dei tuoi genitori ammalati, o di tuo figlio a scuola». «Lo capite ora com’è possibile che lui e i suoi sciagurati sicari siamo oggi intenti alla demolizione della democrazia e della sovranità economica dello Stato italiano?». Conclusione ruvidamente esplicita: «Mario Monti odia lo Stato, disprezza noi e crede ciecamente nelle élites», e dall’alto dei cieli «lo benedice benevolo Friedrich August von Hayek».

      FINE ARTICOLO

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      Caro Tenore….adesso siii pure volgare….;-))

      • Paolo dopo aver tentato invano di portare a termine la lettura di questa indigeribile rancida minestrina riscaldata, per dovere d’ufficio, voglio porgere una domanda circa Julius Evola citato a caso o peggio accostato al massone Mario Monti, alla cricca plutocratica della Goldman Sachs, della Bilderberg, della Trilaterale, in poche parole della city londinese e di Wall Street di New York.. Cosa ha in comune il barone “nero” e la sua visione del mondo metapolitica con il pensiero neoliberista, democratico? Uno dei suoi esegeti migliori, Pino Rauti, era solito definire la democrazia neoliberista egemone dal 1945 dopo aver liquidato la “primavera europea” data dal nazifascismo ( alla luce del pensiero del barone) una infezione dello spirito.Evola è irriducibilmente un nemico dichiarato di ogni pseudo pensiero neo liberale, democratico,parlamentare,partitico. Citarlo accostandolo a Monti o alla cricca di banchieri di New York che imperano in occidente dal 1945, è come bestemmiare in chiesa, o parlare di cappio e corda, in casa di un impiccato.

        • Devo dire la sincera verità ..non ho focalizzato la figura di Evola (potrebbe aver ragione )…è un opinione dell’autore dell’articolo. Il resto è indigesto anche a me ..forse per motivi opposti ai suoi…dice la verità cosi come è.una realtà decisamente rancida e indigesta ….situazione attualissima anche se l’articolo e di circa due anni fa…….se è cosi delicatino di stomaco…prenda un alka-seltzer…o se proprio non riesce non legga ( la ha obbligata la nonna ?? )…questo modo di interloquire….mah…mi perdoni ehh…ma va detto….;-) (l’articolo non lo ho scritto io …)

          Su Evola…non conosco bene il personaggio…ma ripeto potrebbe aver ragione. Per il resto al netto di Evola.. nulla toglie alla “sostanza ” dell’articolo in relazione al discorso che si sta facendo…su Monti & affini….

  • Noi liberali vogliamo imporre la legge della libertà contro chi si ritiene in diritto di decidere su tutto e a nome di tutti sbagliando immancabilmente bersaglio e facendo immani disastri, da Lienin a Mario Monti. Bimbo, i forti e prepotenti sono i politici e sono anche affamati e pronti a tutto: ricorda cosa è successo ai templari.

    • Volete imporre…..ecco..questo si. Per il resto: ho sprecato un post…

      ciao fanciullo liberale . (tra bimbi….)

      dimenticavo: mi potresti indicare un modello (attuale..) di uno stato “liberale” ? cosi tanto per capire quale è il tuo punto di riferimento. ..siccome sei sui generis…magari indicare una corrente economica o un economista o politico che tu identifichi nel termine “liberale ” .

    • Marco Villasmunta

      Non riesco a comprendere dove siano i bei sogni dei liberali nelle situazioni di monopolio di un privato che influiscono sulla vita e il lavoro di un cittadino qualunque. esempio pratico: sono un libero professionista e vado in posta per spedire raccomandate. Fino a ieri avevo il mio sportello dedicato e la fila aveva un tempo accettabile. Da circa un mese poste italiane ha deciso che, per ottimizzare i LORO interessi, allo sportello un tempo dedicato adesso possono accedere tutti gli altri (pagamento bollettini di privati e quant’altro) con il risultato che ora per spedire una raccomandata perdo un’ora e più di lavoro. Potrei continuare, dalla situazione dei trasporti su ferrovia agli scenari che si aprirebbero con il TTIP. Quindi come vedi, forse è preferibile qualche regola in più da parte dello stato, dove si può ancora sperare di intervenire democraticamente, che la dittatura dei poteri monopolistici.

  • I templari…!? Ah beh, se è questo il livello del dibattito, allora io calo il complotto demo-pluto-giudo-massonico (e poi ci metto il carico del Protocollo dei Savi di Sion, per non farci mancare niente…).
    Ma come hanno fatto questi qua a conquistare l’egemonia culturale?

    • deficitspending

      semplici con la pecunia…ne hanno tantintissima. Hanno il monopolio dei mass media main stream…i giornalisti devono campà, hanno famiglia devono portare la pagnotta a casa…e devono scrivere cio “loro” vogliono….altrimenti pagnotta nisba. Una larga parte di opinionisti, intellettuali, economisti…si son venduti e scrivono quello che non pensano . In particolare in questi ultimi trenta anni…un certo establishment neoliberista ..attraverso oltreché i mass media…anche attraverso i cosiddetti think thank …sparsi nel mondo occidentale hanno influenzato tutto il “pensiero “…in senso neoliberista (un esempio di think thank del genere è l’Istituto Bruno Leoni per citarne qualcuno …)…hanno impregnato le università ad indirizzo economico occidentali con una sorta di “pensiero unico ” economico ….(Keynes ad esempio è stato letteralmente spazzato via gia da trenta anni…sostituito con una sorta di Keynesismo cosidetto “bastardo ” ..funzionale e complementare al pensiero neoliberista…hanno fatto dire al pensiero Keynesiano cose che Keynes non aveva affatto detto…forse uno degli ultimi economisti “veramente ” Keynesiani era Federico Caffè…almeno tra gli economisti keynesiani anche se c’è da dire che ultimamente Keynes lo stanno rivalutando …anche negli Stati Uniti….ma il pensiero predominante è il Neoliberismo in tutte le sue forme… )..dopo un bel lavaggio del cervello sociale si son conquistati l’egemonia culturale. Talmente tanto..che persino la sinistra italiana (ma non solo ) paradossalmente e per assurdo..è diventata più liberista , elitaria, tecnocratica, filo bancaria …della peggior destra ultraliberista economica. Berlusca rispetto a Renzi è un pivello ;-)))

      e il popolo bue ormai totalmente decerebrato e impecorito … beve tutto beatamente . Et voilà..conquistata l ‘ egemonia culturale !!!… Alla faccia della impropriamente cosiddetta “sinistra ” (cornuta e omicida…perché sta distruggendo l’Italia ) …che non esiste più. Quella che si è sempre vantata di essere avanti culturalmente..quei caproni venduti senza dignità. Un certo establishment sovranazionale ha dato loro il potere che da 70 anni sognavano …chiedendo in cambio di mettersi al loro servizio. E “loro” i viscidi fascisti rossi …non ci hanno pensato due volte. Ed ecco che chi doveva per vocazione culturale e storica “salvare ” l’ Italia…la sta beatamente impiccando. Idem in Francia….quel miserabile di Hollande docet. Io sono tutto tranne che fascista…ma se fossi francese e dovessi votare adesso..non esiterei un attimo a votare Le Pen. La sinistra cialtrona e puzzolente parla bene e razzola male sta spingendo mezza Europa verso la destra.. E chi dice di essere di sinistra e di votare PD,,,è un decerebrato .

      conclusione: è stata proprio la sinistra non svolgendo più il suo ruolo…a render egemone una certa visione culturale-economica di stampo neoliberista.

      almeno questa è la mia opinione-

      • tu devi fumare di meno o cambiare spacciatore. Almeno prima di guardare la TV. Così ti accorgerai che i nostri giornalisti, sicuramente prezzolati, leccano il culo dal verso del pelo solo a chiunque manifesti idee socialiste a cominciare dai funzionari del fisco (forse non hai visto l’intervista di Gruber e Severgnini alllla Orlandi). D’altronde chi elargisce i soldi sono dei socialisti, visto che i giornali italiani sono finanziati dal fisco, cioè dalle tasse. Un vero liberale, se andasse al potere, eliminerebbe immediatamente i sussidi statali a cominciare dalla stampa. Per cui se vendi copie sopravvivi, se no crepi.
        Ascoltami. Io capisco che voi socialisti vi crete una realtà parallela, ma tu stai esagerano. Fatti vedere da uno bravo, perchè un giorno potresti metterti un cappellone nero con una N dorata e strozzare tua moglie scambiandola per il duca di Wellington.
        Ciao

        • tu devi fumare di meno o cambiare spacciatore.

          Fatti vedere da uno bravo, perchè un giorno potresti metterti un cappellone nero con una N dorata e strozzare tua moglie scambiandola per il duca di Wellington.

          CIT. TENERONE

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          ——

          QUESTO LO RISPEDISCO AL MITTENTE (probabilmente per traslato addebita a me la sua condizione quasi a scaricarsene..)

          il resto per altro lo condivido.

          ma con gli imbecilli non si discute.Chi offende non ha argomenti.
          Uno che fa commenti del genere si qualifica e si squalifica da se.

          la discussione finisce qua.

          ti lascio anche il Bimbominkia…e tutta roba tua. Fatici una minestrina.
          idiota.

          chiedo scusa ai lettori.

          ma lo sa sto qua….come funzionano i mass media main stream negli Stati Uniti ? è cosi ovunque. Caro ottuso..hai urgentemente bisogno di un bel bidè agli interstizi mentali poi dopo si puo parlare di tutto..a prescindere dalle opinioni…ma senza offendere. Asino ragliante.

          Tra parentesi io non sono ne di destra ne di sinistra …che non hanno più senso. Byapasso ste barriere ideologiche. Hanno fatto il loro tempo.

          • detto e premesso che io non fumo manco sigarette normali…ma tu sei fumato al naturale. E si legge….

        • lasciamo sta il bimbo dell’asilo a suo dire “liberale ” (non citatemi Monti ..che mi incazzo….non postatemi articoli che non mi va….se dici questo sei bimbominkia perché non la pensi come me…se dici quest’altro sei fumato di canne ….etc etc…cioè un dialogare da bambino dell’asilo…e meno male che è pure “liberale” ..a suo dire oi oi oi…che disastro.)

          per i lettori (quelli sani che esprimono cio che pensano…senza il il contorno intercalare infantile /chattaro ..)

          un articolo sulla anchor woman…americana Attkisson, star della Cbs: è una delle più quotate giornaliste americane..che denuncia il potere americano ..di manipolare tutta l’informazione (che novitaaaaaa….lo sanno pure le zecche…da sempre )…è diverso da come funziona in Italia ??? è la stessa minestra…a prescindere dal sistema politico .

          titolo articolo (di cui si è parlato un bel po negli Usa )

          —–>>>Attkisson, star della Cbs: è il potere a dettarci i telegiornali
          http://blog.ilgiornale.it/foa/2014/11/16/come-ti-condiziono-la-stampa-la-denuncia-che-scuote-lamerica/

          Marcello Foà è un giornalista docente universitario esperto di comunicazione…giornalista che scrive sul “Il Giornale “…particolarmente interessato alla “manipolazione mass mediatica “…..c’è differenza tra la nostra informazione e quella di un paese a imprinting neoliberista ? non credo…..è sempre la medesima minestra..in America..chi fa veramente il giornalista e non guarda in faccia nessuno…non lavora più…come qua.

          ecco come funzionano negli Stati Uniti i mass media (ma in tutto il mondo…o in un modo o in un altro…a secondo di chi è al potere ..si condiziona l’informazione )

  • @ Paolo
    Se invece di compulsare gli articoli di qualche testa di minchia di giornalista bifolco e pagato dalla casta, guaardassi ai fatti, sapresti che ogni liberale -a cominciare dal Tea Party- odia tre cose: le tasse, le regole statali (o meglio quelle eccessive. Al massimo le regole dovrebbero essere limitate a non ledere il tuo prossimo e la sua proprietà) e i pubblici funzionari.
    Ora qualcuno mi dovrebbe spiegare come c(bip) possa essere considerato liberale uno che in vita sua non ha fatto altro che mettere tasse, dettare norme su lunghezza e curvatura delle banane e occupare seggi di senatore a vita, quindi neanche eletto.
    Attendo spiegazioni logiche e basate sui fatti. Siete pregati di non postare articoli di opinionisti vari. Io non sono marxista quindi non sono abituato a stare a sentire le opinioni dei vari bimbiminkia davanti ai quali i marxisti si genuflettono periodicamente, salvo poi accusarli di non avere capito niente e di ogni nefandezza a posteriori.

    @ Paolo
    Forse la società liberale si basa sulla legge del più forte. Ma purtroppo le società socialiste o socialistoidi sono basate sulla legge del più paraculo e chi vive in Italia lo sa bene. Ora i più forti qualcosa di utile agli altri la fanno almeno come riflesso dei vantaggi che procurano a se stessi. I paraculi invece fanno solo danni. URSS e Italia post anni 60 insegnano.

    @ Deficitspending
    Vedo che non hai afferrato la realtà, cosa che ai socialisti e affini succede spesso. Il riferimento ai templari non riguardava tutte le baggianate complottistiche in cui sguazzano i marxisti, per giustificare i propri fallimenti, ma al fatto che erano un gruppo sociale ricco, massacrato da un re ladro per impadronirsi delle loro proprietà, un po’ come sta facendo ora Landini e i suo pappones nonché la Confindustria. I tempi cambiano ma i socialisti ci sono sempre. In ogni tempo ci sarà un Filippo il Bello o un Landini a pretendere di vivere alla grande senza lavorare alle spalle di chi invece produce ricchezza e che verrà accusato di egoismo perché si rifiuta di lasciarsi depredare. Perché questa è la cosa divertente: ladro non è chi ruba, ma chi si oppone a farsi portare via cio’ che ha prodotto da uno che non ha mai fatto una ceppa nella vita. Una mentalità pervasiva, alla faccia di chi dice che il liberalismo ha conquistato il mondo, che si riscontra anche in altri campi. Per esempio in quella sentenza in cui un assassino e stupratore ha avuto una condanna lieve per l’omicidio della donna violentata perché i giudici gli hanno concesso delle attenutanti dovute al fatto che la vittima, mentre veniva violentata lo insultata e graffiava. Che mondo di merda: un povero socialista non può più ne’ rubare … ops volevo dire tassare né violentare in pace.
    Saluti a tutti

    • Tenerone

      adesso sono occupato e non ho tempo per scrivere….magari specificherò meglio in un eventuale (se ne avro voglia ;–) ..post.
      Ho postato quell’articolo perché rende l’idea che mi son fatto io sul Monti e sull’ establishment UE/ Euro…non ho citato volutamente l’autore per non condizionare in modo preconcetto /ideologico il lettore…e dall’articolo molto più lungo ho tolto un bel po di roba che non condivido…mi è sfuggitto Evola…(avrei tolto anche quello…interessa relativamente ) Quel giornalista è tutto tranne che pagato dalla casta (anzi è uno in una misera situazione economica, senza più lavoro, senza “stipendio”…che come preparazione /indirizzo economico si è preparato negli Stati Uniti…un impostazione Keynesiana ovviamente non certamente alla Scuola Economica di Chicago..tempio dei liberisti cosiddetti ” Chicago Boys ” cioè la The University of Chicago Department of Economics )…sintesi: hai sbagliato tutto —>>> direi che è piuttosto un emarginato ed un estromesso dal sistema.
      Anche io conosco gli Stati Uniti…e il suo “neoliberismo” alla Milton Friedman..per il semplice fatto che ho vissuto anni negli Stati Uniti….poi tra parentesi concordo con te…sulle curvature dei piselli, fagioli, etc etc .qui stanno impiantando un liberismo di ispirazione Haiekiana…con delle caratteristiche piuttosto diverse rispetto al liberismo che si ispira a Friedman…
      Discorso a parte per il Tea Party (di cui calandomi nella mentalità americana e nella loro realtà..potrei nelle loro istanze condividere alcune cose viste dal loro punto di vista o loro visuale del sistema…detto e premesso che son per un sistema di tipo keynesiano…e non certamente liberista anche se in un sistema keynesiano (non del tutto rigettato da Friedman..il famoso detto “” helicopter money”” previsto da Friedman…cioè l’iniettare moneta a volontà..secondo criteri keynesiani in alcune circostanze di crisi economica con un trend ciclico negativo ..per riavviare il sistema…. al contrario di Hayek che rigetta in tot Keynes ..lo odiava a morte ).

      Perché non postare un articolo se rende bene l’idea ? poi la si puo condividere o meno…ma è un commento come qualsiasi altro …se lo avessi scritto io avrei detto più o meno la stessa cosa perché è un estensione di quel che penso..cioè è come se lo avessi fatto io quel post.

      lasciamo sta i Bimbiminkia…e puttanate espressive del genere..usate reciprocamente nelle dispute forumistiche e non..tra i rispettivi cortiletti forumistici ideologici. Non servono a niente..e non hanno costrutto. (come dire: “””non la penso come te..e quindi sei un bimbominkia.”””.).e cazzagine dialetica inutile…non serve nel dialogo.

      ciao

      • e non certamente liberista anche se in un sistema keynesiano

        citazione mio precedente post
        ——
        non ho terminato la frase: anche se in un sistema keynesiano ove lo Stato “deve ” essere presente (altroché…svolge un ruolo importantissimo in economia..e li che sbagliano i neoliberisti quando pensano che il mercato deve essere totalmente libero dalla presenza dello Stato…perché è vero che un eccessiva presenza dello stato crea criticità : clientelismo, investimenti pilotati dalla politica..non opportuni che creano inefficienza del sistema complessivo vedasi il nostro sud…etc etc ,,ma in un sistema in mano totalmente al cosiddetto “mercato” si creano altre inefficienze …e distorsioni..ben più peggiori…con altrettanti clientelismi, inefficienze, manipolazioni,lobbysmi vari e prepotenze dei “più forti ” di ogni genere…..ove i prepotenti la fanno da padroni : Soros per citarne alcuni docet ,,,e io sugli Stati Uniti potrei farci un poema…non è un sistema rose e fiori…come alcuni neoliberisti dicono…tutt’altro…ma è un discorso lungo…un altra finta democrazia quella statunitense passata per “roba bona “.. ) …dicevo in un sistema keynesiano…a me alcuni elementi e solo alcuni lo preciso estrapolati dal pensiero liberista non dispiacciono. Ma nel complesso reputo l’ideologia neoliberista un ideologia letteralmente “criminale”.Da combattere e basta. E paradossalmente da quando nel mondo occidentale è stato introdotto il neo liberismo con la Margaret Thatcher e Ronald Reagan…lo stesso capitalismo da loro amato non sta funzionando bene (e tutti gli economisti lo sanno ) in sintesi: il capitalsimo neo liberista è talmente malvagio da essere nemico pure di se stesso .

        Oggi grazie alle loro politiche pazzoidi..ci ritroviamo con un iperfinanziarizzazione micidiale..a scapito dell’ economia reale…che ha prodotto una “fuffa ” finanziaria abnorme (soldi fatti coi soldi cioè un enorme bolla carta straccia; derivati etc etc shadow bank etc etc ….di ben 54 volte il Pil reale mondiale. Il giorno che esploderà non avremo lacrime per piangere. Questo è il libero mercato neoliberista. UN CRIMINE.

      • Col termine bimbominkia mi riferiva a quei pensatori strapagati di sx cui il popolo di sx crede senza dubitare. E sinceramente ne ho piene le scatole di sentirmi dire che a CUBA nevica spesso da qualcuno che lo ha letto in qualche articolo di qualche pensatore marxista, che vuole dimostrare che Castro ha permesso di sciare anche agli abitanti de L’Avana. E magari quando gli esibisco il registro meteo di Cuba, che dimostra incontrovertibilmente che lì il sole spacca le pietre, mi replica con un altro articolo di qualche altra testa di minchia.
        Il problema è che la sx non riesce a capire come ragiona la destra liberale. Mentre è brava nel capire come pensa la destra sociale (i c.dd. fascisti). IN effetti c’è da sempre un certo amore – odio per i compagni in camicia nera. La sx deve mettersi nella capa che per i liberali contano i fatti e non hanno né tempo né voglia di stare a sentire qualche vacca sacra della sx anche perché per i liberali di sacro non c’è niente.
        Quanto a Monti e Hayek, l’austriaco era un liberale che concedeva qualcosa al socialismo, da dire che dire che Monti è liberale perché si è a volte rifatto a quella parte del pensiero di Hayek più morbida, mi sembra eccessivo.
        Da liberale amante dei fatti, posso dirti che se entri in un circolo del Tea party americano e proponi di adottare qualcuna delle iniziative prese in vita sua da Monti, quelli ti prenderebbero e ti inchioderebbero a qualche cactus del deserto dell’arizona in mezzo agli avvoltoi che assistono interessati. Non ti sei mai chiesto perché la UE viene qualificata Unione Socialista delle Repubbliche Europee?
        Quanto ai giornalisti prezzolati, se ne conosci qualcuno che tifa per il liberalismo (cioè per una idea che gli toglierebbe ogni sussidio obbligandoli a lavorare il triplo con un terzo dello stipendio) beh indicameli. Sono veramente curioso.
        Saluti

  • Dimenticato. Vorrei tanto capire come possa odiare lo stato uno come Mario Monti, il quale ha strozzato i cittadini aumentando le tasse che vanno allo stato e permettendo agli scherani statali di guardare nei conti correnti degli italiani, con il fine ultimo di mantenere la massa di pappones statalisti (al 70% di sinistra). Per favore spiegatemelo.

  • Gentile Professore,
    il Suo articolo mi ha lasciato sbalordito per la precisione con cui delinea i fenomeni, nonché molto divertito per il calzante paragone della gallina. L’indecisione dell’animale è comunque un buon segno, significa che al centro del potere finanziario si pensa, non dico “meno” che nella periferia del mondo, ma almeno “come” nella periferia, che ha ormai raggiunto un record storico di produzione intellettuale, ben oltre quello che è accaduto perfino nel secondo dopoguerra e negli anni ’60-’70 (anni nei quali trovare un pensiero non concepito o elaborato in un modo o nell’altro dallo stesso centro era piuttosto difficile).
    Ciò quindi non toglie che anche nella periferia oggi si debbano revisionare alcuni assiomi economici, spesso retaggio del plagio subito indirettamente dal centro in quelle epoche. Il fenomeno della gallina riguarderà anche quegli uomini di spicco della periferia che non saranno propensi a revisionare quegli assiomi. Per essere più chiaro, potrei prendere ad esempio i tecnocrati che oggi gestiscono, per conto dello Stato, banche, manifatture, edilizia, ecc. in Cina, e che presto si troveranno a fare i conti con nuovi sistemi di gestione del credito (P2P, o più specificamente micro-credito locale) e della logistica (D2D, ovvero door-to-door servito dalla nuova rete ferroviaria panasiatica veloce), che spiazzeranno i loro piani sul territorio.
    Ecco perché del Suo splendido articolo non condivido solo il rammarico della perdita del keynesismo e del marxismo nel tritacarne neoliberista. L’iniziativa economica non dovrebbe mai pendere dalle labbra, né del banchiere, né del politico di turno (visto come demiurgo). Ce lo chiedono a gran voce i disastri ecologici accumulati negli ultimi 100 anni, ahimè ovunque. Se un’attività non è sostenibile, le comunità interessate sul territorio devono avere la capacità di espellerla immediatamente, ma se queste restano in attesa del demiurgo come polli in batteria, perché l’attività economica è a questo demandata, il “lampo”, questa volta di genio, per opporsi e risolvere i bisogni in modo alternativo non arriverà in tempo, anzi il demiurgo facilmente rincarerà la dose della devastazione.
    In altre parole il lampo di genio può diffondersi se c’è libertà e allenamento all’iniziativa economica. Laddove invece c’è una decisionismo di tipo oligarchico è molto difficile che si risolva un problema ambientale, semplicemente perché l’oligarca non vive generalmente sul posto, ma placidamente altrove. Ciò non toglie al potere giudiziario la sua funzione essenziale in un sistema di libera iniziativa economica con capitale parcellizzato: se qualcuno prende a devastare il territorio, qualcun’altro, impedito nella sua rispettiva iniziativa economica, andrà subito dal magistrato a chiedere giustizia e quest’ultimo sarà efficace in quanto non sottoposto a pressioni o intimidazioni dal convenuto, o almeno non tali da temere per la sua famiglia o carriera, come avviene ovunque la gestione del capitale non è parcellizzata. Restano fuori da questo schema di protezione automatica le devastazioni occulte, cioè quelle arrecate al territorio da un comportamento comune a tutti gli operatori, e quindi non suscettibile di ricorso al giudice, e così lento da non poterlo percepire neanche su scala pluri-generazionale. Ma a questo rilevamento e allarme sono comunque preposte le università e la loro attività pubblicistica.

  • Dimenticavo di specificare che la parcellizzazione del capitale potrà essere conseguita realmente su vasta scala tramite l’istituzione di una registrazione a garanzia del microcredito (di tipo P2P, appunto) presso l’ente di previdenza centrale, così come a Pechino, ed anche più vicino a noi, si sta cominciando a discutere. Presupposto al suo buon funzionamento saranno i nuovi strumenti di emersione dell’economia sommersa, anch’essi allo studio nelle medesime sedi.

  • Mauro

    se firmeranno il Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP)…..cioè un area immensa di libero scambio tra Europa e Nord America….il rispetto dell’ ambiente (e non solo ) ce lo possiamo scordare.

    … POTRANNO ESSERE LE CORPORATIONS STESSE A FARE CAUSA A INTERE NAZIONI…. se ritengono che i Parlamenti di quelle nazioni hanno legiferato nell’Interesse Pubblico e non nel loro interesse……. Cioè qualsiasi interesse di una qualsiasi multinazionale dal punto di vista legislativo prevarrà su qualsiasi stato che ha aderito (è finita la già debole democrazia..inizia una sorta di medioevo post moderno )

    Significa che centinaia di multinazionali possono aggredire……. con cause costosissime il nostro Paese (gli studi legali per questo tipo di affari prendono parcelle da 3.000 euro al giorno per ciascun avvocato….. e sono in media una quindicina, per tempi biblici,…. e moltiplicateli per una serie di cause infinite…. senza limiti di sorta, imponendoci spese di Stato rovinose, …..e di fronte alle quali un governo finisce quasi sempre per cedere e cambiare la legislazione d’Interesse Pubblico. Questo significa. E il ricatto è micidiale anche perché, , con il dogma economico Neoclassico (Eurozona docet )…… non è più lo Stato che può intervenire con la sua spesa a dar lavoro, reddito e protezione a cittadini e aziende…..ma il neoliberista divino “mercato”…al quale tutti dobbiamo inchinarci prostati come i musulmani verso la Mecca…

    Oggi quel che serve a tutti ce lo danno i MERCATI, ….cioè quelle Corporations di beni e finanza,,,, per cui esse ci infilano anche la minaccia che se perdono le cause ritireranno gli investimenti cioè tutto cio che ci serve .. dalle nostre tavole nazionali e noi siamo belli e che fottuti . Già in questa situazione qualsiasi governo finisce per cedere (è sotto gli occhi di tutti )

    Oltrettuto il TTIP prevede che le Corporations possano indire queste cause presso tribunali off shore non europei, dove difendersi è tutta un altra storia…non so se rendo l’idea …

    In tutti gli aspetti del vivere governati, …… dai commerci di beni e servizi, il TTIP può divenire letteralmente micidale per famiglie.. cittadinj….piccole medie aziende… democrazia compreso lo Stato . Cioè un altra micidiale mazzata …quella conclusiva dell’ideologia neoliberista . Del TTIP dovrebbero parlarne ogni giorno in particolare i SILENTI ECONOMISTI….ne sentite qualcosa a livello di mass media main stream ? no…qualche breve accenno.. qualcuno ne accenna ma poca roba…solita storia…quei vigliacchi stanno nei loro comodi studi delle università ..pensando a “far carriera”…e a non disturbare nulla che possa guastar loro il percorso. Quei vili….fanno lo stesso silenzio che hanno fatto per l’Euro in questi ultimi venti anni….mentre l’Italia veniva devastata e deindustrializzata …(parlo della stragrande parte degli economisti italiani…sino a cinque anni fa…i sei premi nobel stranieri che misero in guardia furono ignorati e silenziati ..estromessi dal dibattito o non citati …con la benedizione della lurida sinistra…)

    Con il TTIP in vigore …l’ambiente in particolare verrà devastato …e nessuno potrà fermarli. Basta vedere cosa sta facendo ad esempio la Monsanto in Messico..ove con gli Stati Uniti è stato firmato un accordo simile.,,migliaia di piccoli produttori mandati in malora…

    Chi più o meno segue sa…ma la stragrande maggioranza del “popolo bue”….NON SA NULLA.

    Credo che sia tra le priorità dell’agenda di Renzi.. …firmare il TTIP …

    • Grande Paolo,
      Le Sue osservazioni sono più che mai pertinenti, ma non dobbiamo disperare del tutto: se i nostri soliti amici usurai d’oltremare si scorderanno di prevedere nel TTIP alcune clausole relative al circuito del risparmio-credito, non appena i loro anfitrioni nostrani, di ogni ordine e grado, s’azzarderanno a fare la voce grossa per loro conto, saranno presi a pedate dalla stragrande maggioranza degli operatori. E più s’intigneranno, più rapida sarà la loro neutralizzazione. Basti immaginare che l’esecuzione delle delibere giudiziali, ancorché emesse nella terra dei lor signori, qui si allungherà quel tanto da renderle inefficaci. Siamo o no maestri nell’allungare il brodo?

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