Prima Orlando, poi Nizza, Heidingsfeld, Monaco… che succede?
Nel giro di un mese abbiamo avuto quattro episodi di stragi che presentano caratteri comuni: Orlando, Nizza, Heidingsfeld e Monaco (consideriamo a parte la strage di Kabul); in tutti quattro i casi abbiamo persone evidentemente disturbate che hanno gridato Allah Akbar e manifestato simpatie islamiste (in tre casi esplicitamente per l’Isis che ha rivendicato), ma solo in un caso (Nizza) è stato dimostrato un contatto effettivo con l’organizzazione del Califfato. Allora che sta succedendo? Si tratta di episodi legati al terrorismo islamico o no? E sino a che punto?
Nell’articolo su Nizza, quando non era ancora emerso il contatto di Bohulel con gli emissari dell’Isis, avevamo fatto due ipotesi: che si trattasse di una persona con turbe psichiche che aveva fatto la strage per sindrome imitativa o che si trattasse pur sempre di uno psicopatico, ma istigato e “usato” dagli uomini dell’Isis. Il dubbio si è sciolto in pochi giorni e nel peggiore dei modi: sono vere entrambe le cose, ci sono tanto elementi psichicamente deboli che agiscono per conto proprio quanto quelli che sono usati dall’Isis. Due fenomeni paralleli ed uno più preoccupante dell’altro, cerchiamo di capire perché.
In primo luogo, occupiamoci degli psicopatici “semplici”, quelli che lo fanno per un “attimo di follia” e che, quindi non c’entrerebbero con l’organizzazione islamista. In effetti si tratta spesso di persone che non frequentano le moschee, che hanno uno stile di vita assolutamente non consono ai dettami coranici, che non si sono mai interessate di politica o religione, verissimo, ma si tratta di persone che a casa hanno il drappo nero di Daesh, al quale inneggiano nel momento dell’azione (questo è meno vero nel caso di Monaco, dove comunque l’attentatore ha gridato la frase rituale degli islamisti). Soprattutto le azioni di “guerra fra la folla” ripetono con pochissime varianti lo stesso copione. Dunque abbiamo davanti persone che agiscono da sole (come i lupi solitari) ed in stato di alterazione mentale, ma che hanno un immaginario legato all’Isis ed alla sua lotta contro l’ “Occidente crociato” che opprime l’Islam. Ed è questo immaginario a stabilite un rapporto con la lotta del Califfato. Non si può parlare certamente di “soldati dell’Isis” (come la stessa Isis, che ormai rivendica qualsiasi cosa, dice), ma di una sorta di scia pulviscolare che segue il vettore islamista producendo anche più danni. Quello che si determina è una sorta di sindrome imitativa di proporzioni mai viste.
Gli psicologi sanno che se una persona si suicida buttandosi giù dal campanile di Giotto e questo viene pubblicizzato dai mass media, è fatale che, nei giorni seguenti, altri ripeteranno lo stesso gesto. E qui parliamo di attentatori-suicidi. Nel ripetere il gesto con le stesse modalità, l’attentatore-suicida trova il coraggio di una azione forse altre volte progettata ma mai attuata, perché imita un altro che poi ha avuto una sua celebrazione nei mass media, che si è vendicato, che ha fatto paura” alla comunità ostile. In definitiva, da uomo solo, escluso, discriminato, ha trovato un “noi” in cui riconoscersi e da contrapporre a un “loro” che lo hanno escluso e perseguitato. Questo è più evidente nel caso di Monaco, dove l’attentatore era un ragazzo confusissimo che mescolava cose opposte fra loro, ma il cui filo conduttore era la vendetta contro i maltrattamenti che avrebbe ricevuto. E c’è da chiedersi come abbia potuto procurarsi una pistola e 300 proiettili (comporata in rete? Mha): certamente non in modo legale, per l’età e perché in cura presso un servizio di igiene mentale. Un bel punto su cui vedere meglio.
Vedo che la stampa accredita l’ipotesi di una imitazione di Otoya (l’eccidio dei giovani laburisti norvegesi), perché la strage è stata compiuta nello stesso giorno, e la tecnica sarebbe simile. E’ possibile che c’entri anche questo, ed in effetti, anche Breivik era un paranoide con un forte disturbo di tipo narcisistico, ma sono piuttosto scettico in proposito. Quella strage è avvenuta 5 anni fa, quando l’ attentatore odierno era poco più che un bambino, inoltre, nei casi di sindrome imitativa, il richiamo è sempre a fatti recenti o relativamente recenti, non di 5 anni prima. Questa ipotesi, più che con la realtà, mi sembra abbia a che fare con il bisogno della polizia tedesca di allontanare il più possibile la matrice del radicalismo islamico per rendere politicamente più gestibile il caso.
Piuttosto dobbiamo chiederci quanto possano ripetersi casi del genere e la vicinanza di almeno tre casi di questi tipo (sintomatico due di seguito nello stesso paese a distanza di pochissimo) fa sospettare che ci sia il pericolo di una scia ancora piuttosto lunga di episodi del genere.
E la cosa è ben più allarmante ove si consideri il caso di Nizza (secondo tipo di attentati, quello su istigazione), perché significa in primo luogo che l’Isis ha scoperto un nuovo bacino da cui attingere gli uomini per i suoi attentati (e, per di più, senza sprecare i suoi veri militanti ma usando psicopatici come “carne da cannone”), in secondo luogo che questo bacino possa essere anche molto numeroso e praticamente imprevedibile.
Morale: l’Isis ha imparato, e bene, a farci guerra psicologica, usando tutti gli anelli deboli della nostra società, mentre noi non abbiamo ancora idea di come fare guerra psicologica all’Isis. Ennesima prova di quanto sia sbagliato l’attuale contrasto al terrorismo, tutto militar poliziesco, che ignora il contrasto politico e quello psicologico.
Aldo Giannuli
aldo giannuli, fobie, monaco, nizza, stragismo, terrorismo
Emiliano
Nelle scienze statistiche è prassi una volta individuata la curva matematica che modella un insieme di dati puntuali, fare una analisi della suddetta curva per verificare se la correlazione tra i dati e il modello sia verosimile oppure solo frutto di una coincidenza.
Anche nel caso di questo fenomeno di ondata di attacchi bisogna chiedersi se il modello “terrorismo islamico” si adatta ai dati puntuali cioè ai singoli eventi terroristici o se non sia invece un’illusione indotta dal contesto in cui accadono queste cose.
Negli anni di piombo, non sempre era chiaro che cosa andava attribuito ai brigatisti, ai neofascisti o ai depistaggi dei servizi.
Adesso temo la situazione non sia molto più limpida di allora.
Gli attentati in Belgio sono di matrice islamica, forse è l’unica cosa chiara, il resto invece è buio pesto(da dove prendevano le armi da guerra?, da dove prendevano i soldi?, i contatti?, come facevano a spostarsi senza che nessuno li notasse?, perchè la polizia era così impreparata?).
In Francia parrebbe farina del sacco dell’ISIS o di quinte colonne semi-improvvisate, ma rimangono ancora degli aspetti molto stridenti, da ultimo il fatto che il ministero della Giustizia francese abbia chiesto di requisire e secretare delle registrazioni video della strage di Nizza, togliendo così la possibilità agli investigatori di avere elementi su cui indagare. Usare il segreto di stato così disinvoltamente come ai bei tempi della guerra fredda… mah.
In Germania invece sembrerebbe che gli attacchi siano una specie di impazzimento ad orologeria.
In America, la vicenda è così surreale che la storia del drone della polizia sembra la trama di un film del 1984.
Il contesto internazionale sembrerebbe suggerire che tutti gli attentati sono legati ad una strategia più sottile alla “strategia della scarica” in opposizione a quella della tensione, cioè delle violente scosse di terrore qua e là in ogni parte del mondo(dimentichiamo noi occidentali che i ristoranti e supermercati non ci sono mica solo a Parigi o a Berlino) con obbiettivi che anche in caso di danni limitati abbiano risonanza mediatica mondiale istantanea. Lo scopo? Forse potrebbe essere il “caos creativo”(espressione credo coniata dal Pentagono) grazie al quale stati e popoli vengano sostituiti da trattati sovranazionali e consumatori.
Si dice che una bella crisi non deve mai andare sprecata, beh Erdogan è passato alla cassa, il governo francese forte dello stato di emergenza fa passare il jobact senza voto di fiducia, in Germania, la polizia di stato tirerà fuori, ne sono sicuro, la sua ossessione del software spia antiterrorismo già bocciata dalla Corte Costituzionale. In Italia basterà un gavettone, per far dichiarare le leggi speciali.
Oppure è solo una sequenza di tragiche coincidenze.
ilBuonPeppe
“l’Isis ha imparato, e bene, a farci guerra psicologica, usando tutti gli anelli deboli della nostra società, mentre noi non abbiamo ancora idea di come fare guerra psicologica all’Isis”
Magari il problema non si risolve facendo guerra, psicologica o meno, all’Isis. Magari bisognerà interessarsi di quegli “anelli deboli”. Spesso il fuoco non si spegne buttandoci l’acqua ma togliendogli l’ossigeno.
leopoldo
‘…i maltrattamenti che avrebbe ricevuto.’ che ha ricevuto, dubito fortemente che si sia inventato le sofferenze subite!
mirko g. s.
Professore, urge sempre di più una sintesi del convegno sulla psicologia degli attentatori, atteso che anche questo era uno squilibrato mentre a Daccaa erano tutti “ragazzi perbene”.
Aldo S. Giannuli
fammi finitr il libro e ci sono
Mohicano79
Prof. Ho letto attentamente “Guerra all’isis”. A me sembra sia una guerra che si voglia far continuare qui e uno stato di guerra perenne. Ormai non si parla di Siria da mesi, ma della strage qui, della strage là… Che siano sunniti, sciiti o gente che non sa neanche cosa sia il corano, non ha importanza. Conta solo che ci sia la paura. Mi sembra che i governanti dell’occidente siano interessati proprio a questo. Un gregge che ha paura, non ragiona.
Cordialmente
Agnoletto Ugo
succede che ci vien fatto credere che siamo in democrazia. Invece i capi di governo sono stati scelti su misura per ogni paese. La Francia ha il suo Hollande in doppiopetto che deve dare l’impressione di essere una persona seria. Noi abbiamo un Renzi al quale è stato detto: fanne di cotte e di crude, distruggi il senso dello stato, ma l’importante è che gli italiani credano che, se le cose vanno male, è colpa tua. In altre parole: oggi tutto è possibile.
Nic
C’era una volta un progetto che si chiamava MK ULTRA…ma è roba da archivi pieni di polvere (spero).
Paolo Selmi
Professore, buona sera.
Lo studente tedesco figlio di iraniani aveva un libro a casa sulla follia omicida degli studenti nei confronti dei loro docenti. Io avevo la biografia di Malcom x e un libro sulle armi tradizionali giapponesi. L’adolescenza è una “brutta bestia”, se gestita male. Sarò cresciuto male pure io, in un liceo pieno di razzisti figli di papà contro cui, spesso e volentieri, non nego di avere nutrito pulsioni distruttive, e dal pestaggio a qualcosa di più grave, il passo sarebbe stato davvero breve. Mi ha trattenuto dal fare qualche cazzata che sarebbe potuta sfociare in qualcosa di irreparabile un’indole tutto sommato pacifica, 11 ore alla settimana di arti marziali e, almeno a me così pare, anche la cosiddetta mano dal cielo, almeno in un paio di occasioni. Premesso questo, dopo la laurea avevo in testa di usare le lingue che conoscevo, in particolare il cinese, per “servire il popolo”: divenni così mediatore culturale; scrivo questo solamente perché il mio lavoro comportava allora (1997-2000) la mia presenza presso scuole pubbliche di ogni grado e livello, e non solo con i cinesi, ma anche con indiani, pachistani, marocchini e, in generale, bambini o ragazzi stranieri appena arrivati per ricongiungimento o direttamente coi genitori. L’aria che respiravo era la stessa di quando ero bambino o ragazzo io nei confronti degli studenti meridionali: anche alcune battute erano identiche. Con la differenza che, nonostante le forti differenze culturali, un minimo di integrazione fra Nord e Sud del Paese si è verificato, il lavoro fatto dalle scuole, ma anche dalla televisione, in questo senso, è stato fruttuoso. Ora, non avevamo ancora finito di integrarci fra di noi che arrivavano altri, da mondi di cui finora avevamo solo sentito parlare. Ed è stato un disastro, complice anche uno Stato del tutto menefreghista e sensibile solo a parole sull’argomento integrazione. Da allora, quindi, la situazione è andata solo peggiorando, non solo in Italia: un’intera generazione di immigrati o di figli di immigrati è stata tagliata fuori: altro che moschea, qui si fa fatica anche a trovare un pezzo di terra incolto per farne un campo da cricket dove i ragazzi pachistani e indiani possano giocare senza farlo nei parcheggi dei centri commerciali. E di verde incolto, dove abito ce n’è a bizzeffe. Processi imitativi, certo: come i (giovani) figli dei latinoamericani che di giorno fanno tre volte il giro della tangenziale per consegnare pacchi e pacchetti e di sera vanno in giro in canotta, catenone e pantaloni da basket, solo per dirne uno. Poi arriva un controllore e qualcuno reagisce con un machete. Mi pare che il giovane figlio di iraniani avesse urlato “sono tedesco”: la prima reazione è che nessuno di questi giovani emarginati, dirà mai, “io sono italiano”. Su questo siamo indietro anni luce, restiamo sempre più indietro e la cosa, onestamente, diviene sempre preoccupante. Un caro saluto.
Paolo
GherardoMaffei
@ Paolo Selmi.L’astuto gesuita Bergoglio (il motto dei gesuiti è il seguente:”candidi come colombe astuti come serpenti) sta saturando parrocchie,seminari,monasteri, di giovani africani ed asiatici. Lo ha detto esplicitamente i rifugiati feconderanno il vecchio continente sterile e infecondo. Io vedo ovunque comunità di africani e asiatici “rifugiati” utilizzare a pieno ritmo i locali delle parrocchie per le loro feste e matrimoni. In un paese completamente laicizzato, si assiste al curioso fenomeno, di abazie,monasteri,cattedrali sature di frati…congolesi! (Sic) Venite amiche carrette del mare, venite barconi, scaricatene a milioni di allogeni africani ed asiatici, penseranno loro a ripopolare la vecchia baldracca europea….L’arma di distruzione di massa della porcilaia occidentale,sarà il ventre fecondo delle donne islamiche. La pretaglia è avanti decine di anni dalle “anime belle”…
Gaz
@Maffei. Raramente preti e monachelle prolificano.
Viva le giapponesi!!!
GherardoMaffei
@ Gaz. E’ vero di solito preti e monache non si riproducono. Ma i neri d’Africa si. Sono a quota un miliardo…venite amiche carrette del mare, venite barconi.A proposito di Giappone il pelato di Predappio disse che Pearl Harbor era il miglior modo di dichiarare guerra tra stati. Viva le giapponesi dunque ,viva il grande scrittore nipponico Yukio Mishima morto suicida secondo il rituale dei samurai per protesta contro l’americanizzazione della sua patria. Da quelle parti vive Delfo Zorzi (Roi Hagen) cittadino nipponico.Si era laureato a Napoli presso l ‘istituto universitario orientale, poi trasferitosi in Giappone definitamente. Più volte le toghe rosse italiote hanno tentato di riportarlo in Italia, ma è arcinoto che i giapponesi sono persone serie.
Gaz
Delfo Zorzi?
Questo nome non mi è nuovo.
Scavando tra i ricordi mi sovviene un’intervista all’istesso in quel del Giappone, ove all’intervistatore rai mostra del mercurio rosso con una soavità degna di un venditore di auto.
Il mio stupore fu nel vedere maneggiare il mercurio in forma solida, allora ritenuto radioattivo, addirittura in polverina e senza apparati protettivi.
Per un po’ di tempo ho pensato di essere più ignorante di quel che sono in chimica.
E’ vero che bisogna saper di non sapere, ma lo Zorzi sembra abusare del detto socratico.
Come si traduce bufala in giapponese?
§§§§
Quella di Mussolini su Pearl Harbor non la conoscevo. Forse persino lui sapeva in anticipo dell’attacco giapponese.
Gaz
P.s. In Giappone non c’è foglia internazionale che non si nuova, se gli Usa non vogliono.
N on si è contraddittori nel mettere insieme nello stesso discorso Zorzi e Mishima?
foriato
@Caro Maffei,
il motto primario dei gesuiti è quello di qualunque schiera, fascismo compreso: Perinde ac cadaver.
david cardillo
Professor Giannuli, mi trovo nei pressi di Via Vittor Pisani a Milano, dove sto assistendo ad una scena non di guerra ma quasi, per un allarme bomba alla stazione Centrale. Lo dico giusto come chiosa al suo articolo.
Aldo S. Giannuli
allegria!
Gaz
Allarme bomba siciliana.
https://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&source=images&cd=&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwju2_CUmY_OAhWHvBoKHWNhDtwQjRwIBw&url=http%3A%2F%2Fwww.giallozafferano.it%2Fricerca-ricette%2Fbombe%2Bal%2Bprosciutto%2Be%2Bmozzarella%2F&psig=AFQjCNGRnej8GkTMlthUqupoAiQmNmd2KQ&ust=1469556060749394
Roberto Donati
Noi, dei nostri anni di piombo non abbiamo ancora cavato un ragno dal buco.Quì è tutto chiaro,sono quei cattivoni dell’ISIS.Una volta una pubblicità di una birra recitava:chi beve birra campa cent’anni,meditate gente,meditate,la parte importante è il meditate.Saluti.
Roberto
Qualcuno ricorda i sassi dal cavalcavia?
Una ventina di anni fa (non ricordo esattamente l’anno), un paio di ragazzotti annoiati cominciarono un gioco imbecille come loro: tirare sassi piuttosto pesantini, cercando di cogliere le auto mentre passavano sotto un cavalcavia dell’autostrada.
Finchè ci scappò il primo morto (una morta, se non sbaglio). La notizia finì sui giornali, che a corto di notizie, dato il periodo estivo, se ne appropriarono golosamente e ne fecero un caso nazionale.
Per qualche mese si verificarono molti altri casi simili in diversi tratti autostradali, creando allarme e psicosi tanto da scoraggiare qualcuno persino a prendere l’autostrada: le forze dell’ordine che pesci prendere, data la difficoltà di reprimere e prevenire i fenomeni pescando sul fatto gli emuli imbecilli.
Poi, così come era cominciata, la cosa finì improvvisamente: oggi ci si sbalordisce perfino che sia accaduta.
Io li chiamo “sciami di idiozia”, al pari di quelli sismici.
E’ solo un esempio, se ne potrebbero fare molti altri, ma confido che anche questi sciami cessino più o meno improvvisamente, lasciando purtroppo il posto ad altre idiozie.
Nel frattempo, cerco se posso di evitare i posti troppo affollati e, specialmente, Aeroporti, Stazioni ferroviarie, ecc. Siamo su questa terra, e anche l’idiozia si è globalizzata.
Mohicano79
Il Giappone ha rilasciato i pokemon go che mi sembrano bruciano più neuroni della meschina. Non so se siano più distruttivi, ma è la cartina di tornasole dei nostri tempi
Valdo
Diciamo la verità, egregio Giannuli… non lo sappiamo che cosa c’è dietro a questi attentati e non lo sa neanche lei… bisognerebbe avere dei contatti con le fonti direttamente interessate… con le polizie e i servizi segreti francesi e tedeschi… con i massimi esponenti di quei governi…quindi si parla a vuoto, basandosi su informazioni poco verificabili e ognuno dice la sua… siamo delle povere capre condotte al macello…
benito
@Valdo
“Diciamo la verità, egregio Giannuli… non lo sappiamo che cosa c’è dietro a questi attentati e non lo sa neanche lei…”
E’ vero, troppe cose noi non sappiamo, ma tante cose possono essere dedotte per logica, per esempio alla domanda chi ha interesse a sostenere l’ISIS ? La risposta e’ coloro che vogliono abbattere il governo siriano, e siccome sappiamo chi vuole abbattere tale governo, possiamo tranquillamente dire che sono USA, Francia e Regno Unito, i quali si servono del paravento della Turchia e dei sauditi.
Sempre per deduzione logica io ho sempre sostenuto che tutti gli attentati da Charlie hebdo in poi non sono stati fatti da emissari dell’ISIS ma bensi’ da gruppi isolati sui quali l’ISIS mette poi la firma per motivi propagandistici. Questo perche’ l IS non ha convenienza a distogliere risorse dalla guerra che sta combattendo in MedioOriente. Tutti mi hanno sempre dato torto ma oggi si sta’ sempre piu’ facendo strada la mia ipotesi. Sono piu’ intelligente di tanti altri? No ho semplicemente usato la logica
Simone
Prof. Giannuli, purtroppo e’ effettivamente possibile acquistare armi su Internet, anonimamente, attraverso TOR, un sistema che cripta le comunicazioni e i nodi in cui si attraversa la rete; il pagamento avviene tramite “bitcoins”. Un paio di anni fa France2 fece un servizio speciale durante il quale il giornalista acquistava un revolver direttamente consegnato a casa. Ho trovato il link, eccolo https://www.youtube.com/watch?v=Yis5FWa1gyI
Sono un lettore affezionato, vi leggo sempre da Nizza (F) dove in molti siamo ancora sotto shock..
Brugial
L’articolo ha colto perfettamente il nocciolo del problema: l’incapacità e l’idiozia della nostra intelligence che non riesce a mettere in campo una contronarrazione efficace: manco i libri di LeCarrè hanno letto! (o se li han letti non ci hanno capito un’acca)
Ma sarà proprio così?
Del resto uno si chiede: ma come è possibile che la potenza di fuoco unita delle più rilevanti forze militari (Russia, Francia, Nato) non si ancora riuscita a distruggere completamente un branco di straccioni?
E i danni fisici che infliggono ai territori dell’Isis rappresentano a conti fatti un beneficio politico per lo stesso visto che alimentano in modo così efficace il proselitismo.
E’ più che lecito aver dubbi sul fatto che la situazione reale sia come te la raccontino, che l’Isis sia una entità autonoma rivoluzionaria piuttosto che qualcosa di diverso pilotata abilmente da qualcuno, che i lupi solitari siano poi così “solitari” (guarda caso gli attentatori delle ultime stragi erano già “noti” alla polizia…), che l’intelligence ci venga a raccontare tutte queste storie…
Forse la vera domanda a cui dovremmo pensare è questa: ma a chi veramente sta giovando la situazione generale che si è creata e perché??
Aveva ragione Spinoza, per le azioni umane non ridere, non compiangere nè condannare, ma comprendere.
Mohicano79
Il siriano che andava espulso in Bulgaria (ma poi perche in bulgaria?), ma che era ancora in Germania. L’altro noto per i precedenti di spaccio, ma libero come il vento. Che anche in Germania ci sia il sistema legislativo italiano??? 12 mesi fa i cattivi erano gli ungheresi e i turchi i buoni… come siamo lesti a cambiare opinione
Mohicano79
La mia impressione è che il mass media non veda l’ora di rilanciare nell’etere le immagini di morte. Rai1 che fa la diretta dell’attentato di Monaco mettendo ancor più agitazione alla massa, il delitto passionale del kebabbaro che diventa jihad… quando non c’è un nemico, va creato x distrarre la plebe, che sia Eurasia o Oceania di orwelliana memoriana. Sangue anziché “circenses”. Va tutto bene finché c’è il “panem”. I maiali di Napoleon devono continuare il loro banchetto…
Cordialmente
Ercole
Una volta, a chi metteva in dubbio che il comunismo fosse il comunismo si suggeriva di andare a vivere in Russia. Ovviamente lo faceva quasi nessuno e chi lo faceva tornava indietro profondamente deluso o in una cassa da morto. Stesso discorso va fatto con chi mette in dubbio che l’islam sia l’islam. Suggerisco di andare a fare gli studi delle correlazioni statistiche islamiche e di psicologia del terrorismo ad Aleppo, Kabul, Riad, Mossul o Tehran; quando lo ‘studioso’ tornerà ci sarà sicuramente qualcuno disposto a portargli un fiore.
A chi è interessato ad analizzare la realtà per quello che è consiglio di valutare criticamente la versione di governi, polizia e media quando si tratta di violenza islamica in Europa. In Francia il governo ha chiesto di cancellare le immagini video della strage e il comune di Nizza si è giustamente opposto. Mentre in Germania, già da molto prima delle violenze e rapine di Capodanno a Colonia e in altre città, i media cambiano spesso i nomi dei criminali islamici sostituendoli con nomi di fantasia, solitamente tedeschi o italiani. Nel caso dell’assassino di Monaco, il cui nome completo è Ali David Sonboly, sui media tedeschi o non viene riportato oppure viene riportato solo ‘David S.’, evitando così appositamente i riferimenti islamico-sciiti-iraniani Ali e Sonboly. Inoltre non viene mai riportata la notizia della testimone islamica alla CNN che l’ha sentito urlare ‘Allahu akbar’ mentre ammazzava. E il magistrato inquirente ha negato che sia stato trovato materiale su Breivik in casa dell’assassino, la qual cosa è quindi un’invenzione di polizia o media. Anche la versione che fosse stato vittima di bullismo e che poi solo per questo vada in giro ad ammazzare a caso degli sconosciuti non convince. Pare che la strage sia stata preparata da almeno un anno.
adamenzo
è stato appurato che è stato lo stesso fotografo a riprendere le immagini degli attentati di nizza e di monaco (e se ne vanta….). trattasi del marito di una ex ufficila dell’esercito di israele (settore intelligence).
inoltre, va ricordato che a riprendere i fatti di charlie hebdo dal tetto di un edificio vicino a quella redazione è stato il vice-direttore di una tv israeliana. e forze speciali israeliane sono intervenute contro l’attentatore del negozio di alimentar ebraici.
qual è il punto di vista del prof. giannuli? si tratta di “complottismo”.
p.s. il giovanotto “depresso” di monaco, con una sola pistola , ha mandato a segno 44 colpi su 57…….su obbiettivi per giunta in movimento.
Roberto B.
Quando si spara nel mucchio, ad altezza uomo e senza mirare ad un bersaglio specifico, è difficile che le pallottole non trovino carne e ossa sulla loro traiettoria.
Trotsko
Segnalo questa discussione:
http://bellaciao.org/it/spip.php?article35430
L’impressione è che questi attentati siano decisamente utili al mantenimento degli asseti del potere.
1- Giustifica la militarizzazioni delle città
2- Crea uno spauracchio per distogliere le masse dal tema della disoccupazione e della crisi… del potere d’acquisto, ecc
3- Alimenta le spinte a destra della popolazione creando una pericolosa polarizzazione tra Europa e Tribù. Libertà e ordine vs dispotismo e caos. Lo stesso schema interpretativo che venne adottato quando il “diverso” erano i Balcani…
Inoltre sarebbe il caso (a sinistra) di parlare di Anti-psichiatria. A veder i dati chi è in cura diventa un pericolo per sé e per la società… o no?
Aldo S. Giannuli
mi meraviglio di questo commento da te: non tutto è spiegabile con trame politiche più o meno nascoste, ci sono dinamiche sociali, come l’esplodere di una ondata di disagio psichiatrico, che non dipendono da chissà quale complotto.
Quanto all’Antipsichiaria, era il pesiero di un segmento molto limitato della sinistra e che io non ho mai condiviso