Scusate amici, ma come ragionate? Cosa è questo, il bar dello Sport?

Per una volta mi sembra giusto tornare alla prassi di una risposta collettiva a più post, perché  evidentemente collegati fra loro, diversamente dovrei ripetermi in altrettante risposte individuali.

Una delle tante ragioni per cui il maggioritario va tolto di mezzo (turno singolo o doppio che sia) è la devastazione culturale e psicologica che ha prodotto, facendo regredire il dibattito politico a pura tifoseria da stadio. Non ci sono più simpatizzanti, elettori, militanti, ma solo ultras. Non c’è più discorso politico ma “fede nella vittoria”! L’importante non è più la linea politica ma la squadra, non è importante cosa farai al governo ma il fatto che tu vada o no al governo. Per fare cosa? Non fare domande inutili, dobbiamo vincere noi, altrimenti vincono quelli che sono brutti, sporchi e cattivi. E’ così che la politica di questo paese si è degradata al livello attuale, trascinando il paese nella decadenza senza fine in cui siamo immersi.

Vengo al merito:

a- “sostieni le cose che dicono Pdl, Udc e Lega per cui sta diventando un blogger di centro destra” (Pierluigi e Giandavide). Scusate amici, ma come ragionate, con i piedi? Io sono sempre stato un proporzionalista di principio, per cui, cosa dovrei fare ora?  Cambiare posizione o tacere solo perché, momentaneamente, la destra (che è sempre stata per il maggioritario) si è  “convertita” (figurati!) ad un mezzo proporzionalismo? Ricordo che nel 1993 feci la campagna referendaria per il No all’abrogazione proporzionale e non mi imbarazzò il fatto che –oltre che Verdi, Rifondazione e Rete- fosse della partita anche il Msi di Fini (esattamente come il Msi ed i monarchici fecero battaglia contro la legge truffa insieme a Pci e Psi nel 1953) cosa c’è di strano? Con questo criterio dovrei ricordare che tutti i partiti tangentopolitani (al Pli al Psi, dalla Dc al Pci –anche il Pci faceva parte di quel presepe!-) erano per il Si, per cui se voi, cari amici, eravate per il Si, stavate dalla parte dei ladri. O no?!

b-  Avete fatto caso che la proposta di Porcellum riformato alla Bersani (maggioranza assoluta di seggi al primo partito con soglia inferiore al 40%, diciamo al 25%), oltre che essere il vecchio Porcellum, ha un preciso precedente storico: la legge Acerbo del 1923 con cui i fascisti presero il potere? A proposito: e voi non vi vergognate di dire le cose che “dicevano” Pdl, Lega e Udc sette anni fa? O l’importante è non dire le stesse cose dell’avversario nello stesso momento?

c- “veniamo al pratico” (mi invita David Arboit) con un ragionamento che suona così: “ma insomma per una volta che possiamo essere noi i beneficiari di questa legge truffa, volete cambiarla?”. Per essere precisi, questo atteggiamento non  è “pratico”, è “opportunista”. Una volta opportunista era un insulto, ora magari, in tempi di “identità debole” è diventato una referenza! Vi faccio notare due cose: i sistemi elettorali non si possono scegliere ad ogni elezione, solo perché questo favorisce uno schieramento politico piuttosto che un altro, perché così si  scardinerebbe l’ordinamento costituzionale (come sta puntualmente accadendo, dopo un ventennio di maggioritario). E, infatti, io suggerisco di tornare stabilmente al proporzionale, non in vista di questa o quella elezione di cui, sovranamente, me ne sbatto.

Secondo: proprio per venire al “pratico”, non vi rendete conto che se viene fuori che vota il 50% e che si aggiudica il 54% dei seggi un partito che ha preso il 28% dei voti espressi (cioè il 14% dell’elettorato totale), è la fine di ogni legittimazione della democrazia parlamentare? A quel punto, tanto vale passare al presidenzialismo più forte possibile, tanto il Parlamento non rappresenta più nulla e tanto vale che proprio lo aboliamo e risparmiamo sullo stipendio di quei parassiti dei parlamentari.

d- “ma non si cambiano i sistemi elettorali pochi mesi prima del voto”: giustissimo e infatti io lo dico e, almeno da settembre sto dicendo che la partita della riforma elettorale è persa e, molto probabilmente, voteremo con il Porcellum. Ma questo per esclusiva responsabilità del Pd, che ha difeso le posizioni più antidemocratiche: maggioritario secco e lista bloccata. Le leggi elettorali si possono anche cambiare qualche mese prima del voto,  se c’è l’accordo di tutti, anzi, ho sempre sostenuto e sostengo che la legge elettorale dovrebbe essere equiparata alle norme costituzionali per le quali è prevista la procedura aggravata. Questo non toglie le responsabilità politiche di un partito che, per trarre momentaneamente un vantaggio per sé, sta sulle barricate a difendere un sistema elettorale indecente contro il quale, a suo tempo, aveva votato. Confesso, però, che, se dopo tutto quello che il Pd ha combinato per avere il Porcellum, la sera dei risultati venisse fuori che ha vinto qualche altro (magari il M5s) potrei ammazzarmi dalle risate. E’ difficile che accada e probabilmente vincerà il Pd, però “mai dire mai”.

e- Divertente è la polemica sull’identitarismo. Pierluigi usa esplicitamente l’espressione a dire della mia inguaribile perversione: “identitario!!!” Che deve essere l’equivalente di “mummia”, “criminale”, “coprofilo”…  Lui invece che fa? Va in giro per strada chiedendo ai passanti “Io chi sono” Da dove vengo? Dove vado?” Certo che sono “identitario”: perché in politica occorre pure avere una qualche identità che non sia definita da una semplice appartenenza tribale. In politica ci sono principi, interessi, vincoli sulla base dei quali si definisce il proprio campo e, di conseguenza, quello avversario. Poi ci sono le mediazioni, le alleanze, i compromessi, le tregue ecc. che, di solito riescono più chiare ed efficaci quando gli attori sanno chi sono e cosa vogliono.

f- Ma qui è stato tutto sostituito dalla tifoseria di squadra, per cui non sei di sinistra o di destra perché dici certe determinate cose o altre, ma sulla base del “con chi stai? Con noi o contro di noi?”. E, dunque, poco importa se il partito denominato di sinistra propone la reintroduzione della servitù della gleba, il velo coranico e la pena di morte, tu, per senso pratico devi appoggiarlo, se sei di sinistra. Perché altrimenti vincono gli altri, quelli di destra. Che magari propongono la servitù della gleba, il velo coranico e la pena di morte. Però, vuoi mettere?

g- Come dicevo, allo stato dei fatti, la cosa più probabile è una vittoria del Pd a meno di eventi ora imprevedibili (una lista di centro destra guidata da Monti o un clamoroso successo del M5s oltre ogni pronostico). Bersani sarà Presidente del Consiglio e fioccheranno nuove “conquiste” come il pacchetto Treu, la riforma dell’art.18, la “riforma” dei servizi segreti, tasse come se piovesse, tagli alla spesa pubblica ad iniziare da pensioni, sanità, istruzione e ricerca ecc. Tutte cose già viste. Ma lo faranno senza il mio voto, per il pochissimo che conta.

Avete visto come sono diventato di destra? O forse sono troppo “identitario”? Non so, fate voi al bar dello sport.

Aldo Giannuli

aldo giannuli, bar sport, legge elettorale, maggioritario, pd, proporzionale


Aldo Giannuli

Storico, è il promotore di questo, che da blog, tenta di diventare sito. Seguitemi su Twitter o su Facebook.

Comments (21)

  • Condivido al 99%.
    Tuttavia rimane un tarlo che mi rode le cervella…
    Con un sistema elettorale proporzionale – che in effetti assicurerebbe una reale rappresentanza democratica degli elettori – non correremmo tuttavia il rischio di trovarci con un governo delle “larghe intese”, ovvero con l’ennesimo inciucio di palazzo ad es. a sostegno di un terrificante Monti Bis o chi per lui?
    Perché, se così fosse, mi pare peggio di una visita proctologica senza unguento!

  • Grazie Aldo, l’esercizio del buon senso è diventato merce rara, di questi tempi.

    Personalmente e umilmente espongo qui la mia pazza idea di sistema elettorale democratico, immutabile nei secoli dei secoli indipendentemente dalle contingenze politiche:

    -proporzionale secco senza soglia di sbarramento differente dalla percentuale minima determinata dal numero dei parlamentari (630 deputati? 1/630 dei voti, un parlamentare);

    -il seggio si assegna non nominalmente, ma alla lista, la quale ha diritto a revocare e riassegnare il seggio. Magari così la democrazia interna ai partiti riacquista un pò di senso e certi osceni mercanteggiamenti e compravendite degli anni passati ce li risparmiamo.

    -illegalità della presentazione di un premier designato prima del risultato delle elezioni. Il premier è scelto dal parlamento uscito dalle elezioni.

    -conteggio dei voti percentuali sul totale dei votanti e non al netto degli astenuti, anche l’astensione è una responsabilità politica. i seggi degli astenuti non vengono assegnati. esiste anche un diritto alla non rappresentanza che va democraticamente tutelato.

  • Hai deciso di non votare?
    Veramente?
    Ma stai scherzando?
    Non lo avrei mai immaginato!
    Certo che in politica occorre avere una propria identità ma, se poi, in funzione della propria identità, ognuno di noi non apporta il proprio contributo, anche votando e facendo votare, per quanto poco ciò possa contare,finiamo tutti come quella volta sull’Aventino…

  • Ps.
    L’esempio dell’Aventino era per quelli che non ricordano gli avvenimenti recenti.
    Per i più giovani basti ricordare cosa è successo quando, anche in funzione della (comprensibile) astensione di tanti, ci siamo ritrovati B. ed i suoi accoliti.

  • per me il sistema proporzionale è il miglior sistema per garantire le rappresentanze.
    però non si può nascondere una certe tendenza alla ingovernabilità e al consociativismo cioè alla partitocrazia.
    ma d’altra parte nello schieramento parlamentare, che nel nostro sistema è sovrano e unico avente potere legislativo, il presidente della repubblica ha il compito di incaricare una persona per la formazione di un governo e di creare dunque una maggioranza.
    insomma più democrazia di così si muore, o no?
    certo bisogna fare delle alleanze, ma la democrazia non è l’arte di creare alleanze?
    il contrario è monocrazia, plutocrazia, oligocrazia, etc etc etc.
    bisogna maturare alla democrazia e il sistema parlamentare è lo strumento migliore allo scopo.
    almeno questo secondo me.

    saluti

    alberto

  • Peccato che lei non abbia risposto alla mia osservazione che il sistema proporzionale, generalmente, da un potere di blocco ai partiti di centro (in sistemi che non siano tendenzialmente bipartitici). Se questo può essere ragionvole quando il partito di centro è anche quello di maggioranza relativa, come la DC, diventa inaccettabile quando ad avere la golden share siano partitini di “notabili” (si fa per dire) alla Casini, Mastella e Rutelli. Peraltro senza necessità di vincolarsi tramite accordi preelettorali (anche se della deprecabilità della rottura dei patti, nella cultura italiana degli ultimi anni, ci sarebbe da dubitare seriamente)

  • D’accordo su tutto. Leggo spesso il suo blog, e condivido soprattutto questa battaglia per il proporzionale. 20 anni di seconda repubblica, di maggioritario e bipolarismo, sono riusciti a provocare uno scollamento tra cittadini e politica totale. Forse chi ha voluto il maggioritario non lo voleva, ma è chiaro che il più evidente prodotto di questo sistema politico è la degenerazione del parlamento, ridotto a parcheggio per personaggi impresentabili. Tanto il compito di un parlamentare bipolare è esclusivamente quello di votare a favore dei decreti del governo.

  • se Berlusconi è stato eletto a causa dell’astensione di tanti (taccio dei voti persi a causa di Rifondazione), Monti è al governo con i voti di chi?

  • Io non ho ancora ben capito come si possa sostenere un sistema elettorale che non sai proporzionale. Cioè le cose vanno dimostrate, la fede non c’entra, perché altrimenti continuiamo a dire che è il sole a girare intorno alla terra.
    Allora il presupposto di chi difende sistemi elettorali NON proporzionali è quello della GOVERNABILITÀ, si dice cioè che dalle urne debbano uscire maggioranze chiare perché questo favorisce la crescita, un unico partito a decidere, e la democrazia, so cosa voto.
    Entrambi questi postulati non sono veri, perché Lijphard ha dimostrato, dati alla mano, che i paesi dove governano coalizioni crescono di più e si vive meglio. La Governabilità poi a me sembra una favola più assurda di quella del babau, ma cos’è la governabilità qualcuno me la spiega per benino? Dopotutto anche l’Italia ha smesso di crescere da quando c’è il BIPOLARISMO e i Governi sono diventati decisamente più stabili (mistero della fede annunciamo la tua morte signore proclamiamo la tua ressurrezione).
    Sulla democraticità di una legge che cristianamente trasforma i pochi voti in molti seggi, come fece Gesu Cristo coi pani e i pesci, spero di non dover commentare.
    E allora stiamo discutendo di cosa? Forse questi vent’anni hanno modificato il cervello a tal punto da pensare che chi prende il 20-25% dei voti ha diritto a formare un governo monocolore? E questo sarebbe giusto perché succede in Francia o Gran Bretagna? A beh allora io francamente non ho argomenti da ribattere, ripeto siamo nel campo della fede e lì ci sono dogmi, non realtà.
    A me quello che Aldo dice mi sembra talmente ovvio, visto che anche io nel ’93 pur essendo militante della sinistra giovanile, mi ero rifiutato di fare campagna per il si e avevo votato no al referendum, che mi stupisco come si stia facendo tanta polemica.
    Tifoserie dice Aldo? E come dovremmo chiamarle in un paese dove si discute di alleanze, di nuovi partiti ma poi nessuno mai pretende si discuta di idee, di futuro e di crescita.
    La realtà umana si basa sulle idee e le idee su delle ideologie, le ideologie non sono dogmi, ma sono uno schema mentale che ci aiuta a interpretare la nostra realtà circostante. Ideologie, morale e etica non sono mai assenti, non saremo mai neutri. Allora tanto vale assumere quale sia la nostra ideologia, cioè, la nostra identità che non far finta di interpretare il mondo razionalmente.

  • Essere confusi dagli altri quando invece si è coerenti, è un esercizio molto diffuso e praticato da chi non ha una storia, riferimenti, idee ed è senza una chiara identità.
    La nostra società,i rapporti tra le persone, sono pervase da questi fraitendimenti specie nel campo dell’impegno sociale, della convinzione politica e nel significato stesso del potere.
    Mi sento solidale con aldo costretto a difendersi, da tutto questo degrado, etico morale e politico.

  • è giusto che volino gli stracci in discussioni simili, dato che vuol dire l’argomento è di un qualche interesse.
    per il resto le mie contrarietà rimangono, dato che dal discorso di aldo sembra che la mentalità degli italiani si corregga semplicemente con calderolie ceccanti che propongono un nuovo sistema elettorale.
    a me come soluzione sembra semplicistica, dato che ritengo che 20 anni di berlusconismo abbiano prodotto dei danni alla forma mentis degli italiani che trascendono il merito della legge elettorale. e il mio riferimento alla democrazia cristiana è oltretutto riferito al fatto che anche un sistema proporzionale è pervertibile, e senza un apparato istituzionale sano è una misura insufficiente e inutile. e quindi in questo caso diventa un semplice strumento applicabile dal centrodestra alle elezioni di adesso: quando gli cnverrà si sentiranno liberi di rimettere un maggioritario,e la leggerezza con cui gli si consenta di cambiare le regole in momenti inopportuni sotto questo aspetto è per me un errore.
    ecco, riguardo alla dc, comunque, non penso che come per magilla si ritrovasse ad avere posizioni più di sinistra della sinistra attuale, ma credo che – dato che la dc si interfacciava con una popolazione meno caprona di quella odierna – ergo doveva fornire proposte proporzionalmente meno caprone.
    insomma, come credo poco ai giustizialisti che dicono che basta riscrivere due regole in modo etico ma astratto, o ai cattolici che preferiscono un approccio ideale ma non pragmatico, non sono neanche conquistato da questi argomenti, e non per vuota partigianeria, ma perchè se un sistema non mi dà garanzie concrete, non compro nulla. e non vedo garanzie concrete in queste proposte avventuristiche e un pò anticostituzionali che per una casualità contestuale sono oggi professate in ambiente pdl, a prescindere da chi è arrivato per prima.
    comunque ribadisco la mia stima per aldo e il fatto che non lo ritengo nè di destra nè tantomeno uno che fa discussioni da bar, dato che se fosse così non perderei il mio tempo a commentare qua.
    e oltretutto sono pure io proporzionalista, quindi molti argomenti sfondano porte già spalancate, ma in effetti non sono quelli legati all’hic et nunc della situazione italiana attuale, quindi ben vengano gli stracci lanciati amichevolmente al riguardo, dato che credo che le soluzioni debbano per prima cosa essere duttili ed adattabili ai contesti in cui debbono essere inserite.

  • Concordo pienamente con l’analisi di Aldo sui danni del sistema maggioritario e sulla sua essenza antidemocratica, nel senso di impossibilità di rappresentare realmente gli elettori. Il sistema proporzionale è l’unico che dà priorità alla rappresentanza, ma è inviso a chi ha unicamente a cuore la governabilità (o forse il governismo ) e secondo me il cambiamento da proporzionale a maggioritario ha contribuito a trasformare le persone da portatrici di idee e di interessi, non solo materiali, a semplici e grossolani tifosi di una o dell’altra squadra, quasi indifferenti ai contenuti reali della loro azione politica. E’ passata, anche a sinistra, la concezione per cui ci si indigna delle nefandezze della squadra avversaria ma si tace o si difendono le medesime nefandezze se fatte dalla “propria”, proprio come nelle partite di calcio. Grazie ad Aldo per aver riportato la discussione su un piano un po’ più politico (e non politicista):purtroppo molti vedono l’azione politica all’americana, esclusivamente come sostenitori di comitati elettorali!

  • Condivido in pieno. La scelta del tema poi è cruciale per comprendere qual’è il male che sta divorando la politica in Italia: la reale rappresentanza dell’opinione degli elettori. Il premio di maggioranza è come aggiungere aria al frappè per gonfiarne il volume. Oggi occorre una genuina, credibile proposta politica, a chilometro zero, cioè niente voto alla francese, alla tedesca, all’americana o quel diavolo che sia! Se ci sono delle idee, ebbene si espongano e si chieda un onesto voto senza “aiutini o aiutoni”!

  • e comunque mi aspetto da aldo e dagli altri commentatori un elogio di napolitano, da loro probabilmente ritenuto il miglior presidente della repubblica italiana dal 1945 ad oggi, se è vero che caldeggiano in modo così accorato per il cambiamento delle regole un attimo che l’arbitro fischi il via alla gara: questo è stato il tema forte del presidente della repubblica in questi ultimi mesi, che ha molte volte redarguito il parlamento affinchè gli italiani possano finalmente esprimersi liberamente e senza distorsioni e farsi democraticamente rappresentare da mario monti per altri 5 anni.
    certo, lo so che sono un maligno e che questo non è un blog di filo-montiani, e che è successo per caso che avete le stesse posizioni di napolitano. ma mi diverto lo stesso a farlo notare. ah, e casomai, chiederei anche cosa ne pensate della multa che pagheremo se cambiamo la legge elettorale:

    http://www.infiltrato.it/notizie/italia/legge-elettorale-per-l-ue-si-puo-cambiare-a-1-anno-dalle-urne-governo-fuori-tempo-rischio-sanzione

    come mai aldo dà così poco peso ad un elemento di ordine costituzionale di così grande entità? a me sembra un caso di realismo politico abbastanza grave

  • pierluigi tarantini

    @ UgoAgnoletto
    La domanda retorica Monti è al governo con i voti di chi? è un altro alibi per chi crede nelle sorti magnifiche e progressive dell’astensione.
    Personalmente trovo quest’atteggiamento deprimente.

  • Aldo non hai risposto al quesito che ti ho posto. Lo riprendo: supponiamo che la legge elettorale sia esattamente e totalmente proporzionale. Prendi i risultati dei più recenti sondaggi e spiegami chi metteresti insieme per formare una maggioranza di governo, e con quali convergenze programmatiche.

    Riguardo al comportamento del PD trovo che sia un errore madornale scaricare su questo partito la responsabilità principale della situazione. Al tavolo della trattativa sulla legge elettorale l’unica persona seria è Bersani, tutti gli altri sono degli squallidi opportunisti, e di fronte a questi interlocutori mi sembra una idiozia fare i puri e molli. Di soluzioni ce ne erano molte possibili, compresa quella di tornare al matarellum che tutto sommato faceva meno schifo, ma gli interlocutori del PD non sono persone serie. Il punto è caro Aldo, che tu, puoi anche dire il gioco non mi piace, non gioco più, se questo è il gioco io mi ritiro. Bersani e il Partito Democratico non può permetterselo e non vuole nemmeno farlo. Il gioco è questo e si gioca con le regole che la realtà impone. La politica non è il tavolo del bar dove se i tre che giocano con te barano sistematicamente tu puoi sempre dire “io con voi non ci gioco più”. La politica reale, quella fatta in modo serio e responsabile, impone di stare al gioco, anche quando gli altri sono dei bari.
    Se poi invece ci sta bene che al governo continui a stare Mario Monti, diciamolo subito.

    In questi giorni sono andato a rileggermi gli articoli scritti da Palmiro Togliatti su Rinascita dal giugno 1944 all’ottobre del 1944, quelli sul “Partito nuovo”. Ho trovato alcune definizioni che calzano a pennello in termini identitari per una buona parte della sinistra odierna e sono:
    1) il «nichilismo politico dello pseudocomunismo astensionista»
    2) «l’estremismo parolaio e l’impotenza del massimalismo».
    3) «la mancanza di principi, dall’opportunismo e dal fariseismo altrettanto impotente dei riformisti».
    Nel PD abitano certamente alcuni che si muovono secondo la logica del punto 3 ma non voteranno di sicuro Bersani alle primarie del 25 novembre.
    Fuori dal PD dilagano il punto 1 e il punto 2.
    Alla fine non è una questione di essere pratici, di essere dei maneggioni da quattro soldi, ma di vista lunga, di intelligenza analitica, di comprensione del movimento reale. Si sta giocando una partita a scacchi complessa, le pedine sulla scacchiera bisogna saperle muovere, e non è prevista la patta. Direi è una questione di “fisica politica”: individuare i vettori, individuare la forza e la direzione di ciascun vettore, tracciare la risultante e posizionarsi con il proprio vettore nel posto giusto rispetto all’obiettivo che si ha in mente. Attenzione: nel sistema delle forze rappresentate dai vettori la direzione verso cui si applica il proprio vettore non necessariamente corrisponde alla direzione dell’obiettivo.
    Sapere a qual è l’obiettivo, sapere qual è il proprio vettore, sapere il punto in cui, e la direzione verso cui, applicare la propria forza.
    Il resto è certamente chiacchiere da bar travestite da difesa di sacri principi.

  • Gentile Aldo,
    condivido il tuo articolo: chiaro, puntuale e coerente.
    Come Nicola, temo che, con il proporzionale, si riaffaccino gli “impasti” del secolo scorso, ma questo, credo, sia dovuto alla mentalità vecchia e stantia dei nostri politici che sarebbe ora di cambiare: cambiare le persone, non il nome dei “partiti” se ancora così si possono definire.
    Un caro saluto,
    Paola

  • Condivido tranne il punto d, dove si dice che il sistema elettorale pootrebbe essere cambiato con l’accordodi tutti. L’accordo in questo caso riguarderebbe comunque solo chi nel parlamento c’è già e non escluderebbe che tale accordo venga fatto per precludere ad altri la possibilità di entrarvi. Non aggiungo altro, perché tanto avete già capito tutti a cosa mi riferisco.

  • Mi trovo totalmente in accordo con Aldo. Io voto chi mi rappresenta e comunque, piaccia o non piaccia, non voto chi mi governa. Per due ragioni fondamentali una di sostanza ed una forse più di forma.
    In Italia si elegge un Parlamento ed il nostro ordinamento costituzionale prevede che il Presidente della Repubblica, e nessun altro, affidi l’incarico a formare il governo. Quindi una investitura popolare a governare non ce l’ha mai avuta nessuno e questo indipendentemente dal sistema elettorale. E’ vero che votiamo coalizioni che si propongono di governare all’interno di un certo schieramento politico, ma qui vorrei richiamare il ricordo a due situazioni passate in cui si votò con il sistema maggioritario che sembra piacere molto a chi privilegia la governabilità rispetto alla rappresentanza: elezioni politiche 1994 e 1996.
    Nel 1994 Berlusconi e Forza Italia si presentarono agli italiani in due forme differenti: al nord come Polo della Libertà alleato con Lega Nord ed avversario di Alleanza Nazionale, che aveva propri candidati ed al Centro-Sud come Polo del Buon Governo, insieme con Alleanza Nazionale. Ora tutti sanno che, anche se per pochi mesi, Forza Italia, Lega Nord e Alleanza Nazionale fecero un’unica coalizione. Era il segreto di Pulcinella anche prima delle elezioni, ma Lega e An spergiuravano che non avrebbero mai governato insieme e poi, sebbene per poco lo fecero. Nel 1996 il PRC era alleato, con patto di desistenza con l’Ulivo. Vinsero le elezioni e dopo due anni il governo, senza ministri PRC, cadde. Non si tornò al voto, ma venne formato un governo con il sostegno di Cossiga ed altri frammenti e cespugli di centro. Tutto questo per dire semplicemente che in nessuna delle due occasioni i governi che si insediarono ebbero il benestare dei cittadini italiani, ma avevano la maggioranza in Parlamento. I governi si formano e si rompono in Parlamento, al di là di tutto ciò che può succedere nelle urne. E questo da sempre. Sarebbe più coerente per chi vuole l’investitura popolare a governare, battersi direttamente per un presidenzialismo netto, come suggeriva correttamente Aldo.

  • Aldo, il tuo intervento mi è piaciuto così tanto che l’ho postato sul mio profilo Fb, con la speranza che qualche collega e qualche alunno tragga un qualche giovamento dalla sua lettura. Grazie, Aldo, per la semplicità e l’efficacia delle parole che hai usato. A presto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.