La scissione del Pdl: che prospettive ha?
Non se ne poteva più, fra indecisioni, annunci, ripensamenti, nuove rotture, ricuciture, mediazioni, rinvii.. era diventata una telenovela; finalmente siamo arrivati allo sbocco finale: la scissione c’è ed Alfano se ne va per i fatti suoi. Ancora non sappiamo con quanti parlamentari, ma si parla di una trentina di senatori ed altrettanti deputati. Non moltissimi, ma sufficienti a mandare avanti Letta, anche senza i voti della nuova Fi. Allora cerchiamo di capire che si profila all’orizzonte.
In una prima battuta direi che Letta ha delle difficoltà ma superabili: se Fi resta nella maggioranza reclamerà ministri suoi, se ne uscirà ci saranno le dimissioni di un certo numero di vice ministri e sottosegretari. Nello stesso tempo ci saranno richieste degli scissionisti di Scelta Civica, che non si sentono rappresentati nel governo. Dunque, sembra difficile non procedere ad un rimpasto. E qui c’è un problema tutto politico: come redistribuire i posti eventualmente lasciati liberi dai berlusconiani?
Se li si lascia vuoti, il governo assume una netta coloritura Pd (il che, poi, corrisponde alla realtà parlamentare di una maggioranza per 4/5 Pd) che manda a farsi friggere la retorica delle “larghe intese”. Sarebbe un normale governo di coalizione fra il Pd e due o tre formazioni minori (i due tronconi di Sc e gli alfaniani). Il che distruggerebbe la credibilità degli alfaniani, che andrebbero a fare il cespuglio del Pd e potrebbe scontentare i “popolari” di Sc che, non sentendosi rappresentati nel governo, potrebbero passare all’opposizione, mettendo di nuovo a rischio la maggioranza al Senato, dove i numeri non sono molto larghi.
Vice versa, se i posti liberi vengono usati per fare spazio ad alfaniani e centristi vari, questo permette di fare ancora la scena delle “larghe intese”, ma ha l’inconveniente di “gonfiare” la presenza del centro, alimentandone la presa elettorale. Per di più, questo potrebbe avere un altro effetto controintuitivo: aumentare la litigiosità del governo invece di placarla.
Spieghiamoci meglio: gli alfaniani avranno il problema di difendersi dalle aggressioni degli ex amici di partito, che insisteranno su due punti, la subalternità al Pd e il cedimento sulla politica fiscale. Se si mostrassero troppo arrendevoli, finirebbero per dare ragione a queste accuse e ciò li condannerebbe a risultati elettorali molto bassi (farebbero fatica anche a mettere insieme un 4% senza allearsi ai casiniani). Dunque, dovranno cercare visibilità facendo i tignosi su una serie di questioni che, sino ad oggi, sarebbero passate senza troppa resistenza.
Realisticamente i punti di resistenza sarebbero la politica fiscale e la legislazione in materia di diritti gay, fine vita ecc. Anche i due tronconi di Sc duellerebbero sullo stesso piano, con i montiani più rigoristi ed i casiniani più ostili alla pressione fiscale. Dunque, contrariamente alle aspettative di Letta, potrebbe venir fuori un governo meno omogeneo di ieri e dalla vita più difficile. Ma si tratta di problemi che potrebbero anche essere superati in qualche modo.
Alfano rischia di fare la fine di Fini, come già gli ha cordialmente augurato il suo vecchio protettore ed è in questi pochi mesi che si gioca la partita: se alle europee Alfano non supera il 4% da solo l’operazione del nuovo centro destra è fallita e la scelta che gli si prospetta è quella di tornare all’ovile, sperando di essere ripreso come il “figliol prodigo” o allearsi stabilmente con il Pd come portatore d’acqua. Quindi deve darsi da fare adesso.
Dalla sua ha alcune carte: le simpatie di alcuni “poteri forti” (o meno deboli degli altri) come il Quirinale, la Curia vaticana, alcuni ambienti finanziari, la Bce. Elettoralmente, salvo l’apporto di Cl, tutto questo non vuol dire molto, ma può procurare soldi. Molto dipende dalla capacità degli scissionisti di portarsi via pezzi significativi di base elettorale del vecchio Pdl, il che pare che stia accadendo in Sicilia ed, in misura più modesta, nelle altre regioni meridionali. Al contrario, le cose non vanno granché bene nel centro nord dove le adesioni scarseggiano, salvo per l’apporto ciellino in Lombardia.
Dunque, il primo errore che Alfano deve evitare è quello di chiudersi nel Palazzo –come fece Fini-: lui ed i suoi uomini devono mettersi a galoppare a pancia a terra in giro per l’Italia (cosa che, nei limiti delle sue possibilità fisiche e di libertà personale, farà sicuramente il Cavaliere). E devono inventarsi qualcosa che dimostri che loro sono un’alternativa alla sinistra più credibile del Cavaliere. Non basta dire “noi siamo il futuro” quando poi alle spalle hai le facce di Cicchitto, Lupi, Formigoni ecc che proprio di futuro non profumano. In questo tentativo di accreditamento come “destra del futuro” hanno dalla loro il destino giudiziario del Cavaliere: la decadenza appare vicina e, se si dovesse votare a scrutinio segreto, sarebbe ancora peggio perché proprio gli alfaniani potrebbero giocare qualche brutto scherzo, e questo significa che il Cavaliere non potrebbe neppure candidarsi alle europee; poi verrà il momento dell’esecutività della pena, che ne ostacolerà i movimenti. In prospettiva ci sono le altre condanne e la possibilità di misure cautelari da parte di altre procure… Certo il Cavaliere potrà giocare la carta della vittima dei complotti giudiziari, ma, a lungo andare, la cosa sta stufando anche una parte del suo seguito elettorale. Infine, Berlusconi appare fisicamente logorato, stanco, fragile come nell’autunno 2006 quando dovette farsi operare al cuore negli Usa. Di sicuro, sette anni, a quella età pesano, soprattutto quando si debba reggere –per ragioni diverse- uno stress particolarmente intenso.
Dunque, proprio il rischio di una debàcle del Cavaliere potrebbe alimentare una frana dei gruppi parlamentari di Fi schiudendo la porta verso il successo ad Alfano: senza Berlusconi Fi non esiste ed anche una leadership della figlia reggerebbe molto poco. E poi chi altro ci sarebbe? Fitto? La sua migliore creazione è stata Vendola. Di Verdini, Brunetta, e compagnia servente non diciamo neppure.
Dunque, se il “Nuovo Centro Destra” (o come si chiamerà questo strano oggetto) dovesse avere un risultato decente alle europee (diciamo dal 5% in su) e la legislatura dovesse resistere, nel giro di qualche anno potremmo assistere alla rinascita della Dc ed il Pd perderebbe per l’ennesima volta. Anche perché molte cose fanno presagire con non voteremo nel 2015, ma nel 2016 (ne riparleremo) ed il tempo gioca a favore non del Pd ma della nuova destra cattolica alfaniana.
E sarebbe l’ennesima conferma della incapacità del Pd di essere tempestivo e di afferrare le occasioni favorevoli al volo. Per ora stiamo a vedere.
Aldo Giannuli
aldo giannuli, alfano, berlusconi, enrico letta, forza italia, napolitano, pd, pdl, scelta civica, scissione pdl
leopoldo
pienamente d’accordo che per consolidarsi al governo il PD deve andare a elezioni con una certa celerità e piantarla di fare discorsi da supermercato )-:offerte,sconti,saldi:-( e incominciare a parlare di progetto politico spigando porposte economiche, costituzionali, amministrative.
Ormai Renzi si accinge al governo della segreteria esperiamo sia un accorto mediatore e non un arraffa poltrone le sue ultime dichiarazioni sono piuttosto determinate vediamo se va avanti su questa strada altrimenti alfano,lupi,formigoni definiranno il prossimo gorverno dell’italia
leopoldo
però su alfano ho i miei dubbi sulla sua permanenza ministeriale caso kazako, la salma di pribke, ecc.. troppo cialtrone come amministratore
giandavide
il discorso sotto alcuni aspetti quadra perfettamente, ma sembra non considerare un fattore: le reali intenzioni di berlusconi nei confronti dei suoi figliastri: e non credo che il nostro abbia tutta questa intenzione di vendicarsi su alfano e compagnia: innanzitutto non ha bisogno di attaccare ulteriormente l’ex delfino dato che lui è più popolare di alfano: non c’è bisogno di dare calci a terra a un’avversario che stendi con un pugno. e non credo che basti un appoggio esplicito della merkel per portare carriolate di voti al progetto alfaniano, specie se si tratta di voti di berlusconiani irritati contro la “culona”. e a questo punto non diventa nemmeno fondamentale la “conta dei voti” da fare alle europee: molto più importante stare uniti, dato che in due si raccolgono più voti che con un singolo partito, e si tratta di voti che possono confluire facilmente verso l’interesse di berlusconi. in effetti stanno facendo una cosa logica: di fronte all’atteggiamento polarizzato che si sta affermando oggi, che vede un “tutti insieme per l’europa a prescindere” contro “un tutti insieme contro l’euro a prescindere”, è logico tentare di intercettare entrambe le fasce di elettori. è un semplice adeguamento alla nuova situazione politica: oltre alla polarizzazione destra-sinistra (che per me continua ad avere un senso, nonostante il pd), si è aggiunto un altro livello di lettura polarizzato (anche se in questo caso trovo che il discorso sia impostato male da entrambe le parti), e quindi diventa indispensabile sapersi relazionare con queste marcature che oggi vanno tanto di moda. in fondo buona parte del successo di grillo è dovuta al fatto che ha inquadrato la sua narrazione politica mettendo al centro questa polarità, mentre la polarità contrapposta pro euro è stata fatta propria da pd e sc (con meno successo, ma è indubbio che esista una porzione di elettori che considerano la ue come una panacea).
ma è logico che se il pd continua a contare solo su questi elettori, quando il centrodestra guarda ad entrambi i campanili, finisca abbondantemente bastonato alle prossime elezioni.
poi certo, prima o poi berlusconi dovrà schiattare come tutti, non è un ragazzino eccetera, ma aspettarsi che schiatti da qui a breve è una pia speranza, ma anche se dovese schiattare il progetto alfaniano è quello di garantire continuità nel passaggio tra il berlusconismo berlusconiano e il berlusconismo postberlusconiano (ma montezemolo?..), e non penso che sia in alcun modo un preludio alla fine del berlusconismo.
SantiNumi
Berlusconi è stata un’ananomalia comoda nella colonia italiana fin tanto che era necessario nascondere l’orrore politico di una sedicente sinistra che abbracciava politiche di estrema destra.
La “capture” del sistema normativo, espressa nella “capture” di TUTTA la classe politica (e di quella sindacale) porta a rendere sterile qualsiasi distinzione politica nella lotta tra bande nel teatrino politico.
Tutto avviene oramai alla luce del sole e la mediocrità piddina fa del nullismo di Letta e del neoliberismo rampante renziano la miglior schiera di servi disponibile per finire di svendere il nostro patrimonio, il lavoro, la fatica e la lotta di generazioni di nostri padri.
La nostra cultura verrà venduta a chi potrà usarla come carta igienica.
I tedeschi stanno già spargendo il sale sulla nostra gloriosa industria, mentre l'”autorazzismo” indotto da una campagna mediatica incessante decennale ci conduce a chiedere ai nostri boia di inasprire la pena. Noi porci pigri e corrotti.
Non si voterà nel 2016, come non si voterà nel 2017.
La macchina robotizzata di Guarino non può essere fermata.
Berlusconi, nella sua anomalia, finirà come l’Innominato, riservando sulla linea dell’Adige, le ultime baionette contro la sproporzionata lotta verso l’€urodittaura.
Ma tranquilli, ci potremo consolare con i diritti “cosmetici”: peccato che i gay non avranno però i soldi per sposarsi.
Mirko G. S.
Autorazzismo. Abbiamo avuto un presidente del Consiglio che per 20 anni ha ballato tra processi, leggi ad personam e scandali essendo una specie di primus inter pares e la nostra tradizionale corruzione capillare e pervasiva è irrilevante, anzi no è un falso storico prodotto ad arte. Chissà per quale arcano complotto internazionale i tedeschi adesso si trovano in cima all’Europa mentre in Italia non si riesce neppure ad ipotizzare se 200 miliardi di € siano la cifra esatta dell’evasione fiscale o per cambiare esempio una pseudo ministra tecnica ignorava il numero di esodati prima, durante e dopo le sue riforme “storiche” fatte ad organo genitale maschile di cane. Non penso siamo pigri ma di sicuro più corrotti e porci degli altri lo siamo davvero. Tanto per dire: 98 miliardi di € di condono fiscale ai biscazzieri mentre in Sardegna si muore oggi come decadi fa perchè non viene messo in sicurezza il territorio. Gli esempi si sprecano, prendiamoci in giro la verità sia un’altra…
SantiNumi
@Mirko G. S.
Sì mio caro Quisling, la “corruzione capillare e pervasiva” è irrilevante.
I reati penali ci sono, ci sono sempre stati, e ci saranno sempre perché Dio nostro Signore ci ha donato il libero arbitrio. C’est la vie.
Infatti la nostra Costituzione prevede la loro sistemica presenza nella società e sancisce la correzione e il recupero di chi li commette.
Reati che sono nello stesso ordine di grandezza in tutta €uropa, Germania compresa. (C’è un’abnorme concentrazione di reati di corruzione a Bruxelles, ma è inutile che tenti di spiegartene il motivo).
Come è inutile che provi a spiegarti come il livore verso la corruzione, lo “stato ladro” e verso la politica, sia il grimaldello con cui stanno smantellando tutte le socialdemocrazie occidentali che (OLTRE ad assere antifasciste), sono fondate sull’intervento pubblico dello Stato in economia, in funzione di una società pluriclasse fondata sull’eguaglianza sostanziale.
Inutile è cercar di trasmettere che, la propaganda livorosa contro la corruzione politica, è parte integrante della propaganda neoliberista che, tramite la dittatura €uropea, è rivolta all’espropriazione dei beni pubblici e allo smantellamento degli stati nazionali come istituzioni di garanzia democratica e di autodeterminazione dei popoli.
E’ inutile perché, se ancora non hai capito come mai la Germania ha colonizzato la periferia e ci sta cinesizzando, vuol dire che continui a non studiare e non sai ancora cosa è il Ciclo di Frenkel.
Ma soprattutto è inutile perché per abbattere il “brutto_debito_pubblico_figlio_della_corruzzZZzione” hanno già svenduto Eni, Finmeccanica e il resto del nostro futuro.
Hai capito perché Beppe sono anni che ci prepara alla decrescita e alla miseria (che ci farà bene, che così riscopriamo i valori con la “durezza del vivere” di Padoa Schioppa)?
Saluti.
p.s. se il neoliberismo che abbracci non avesse imposto le “liberizzazioni” tramite la dittatura U€, non avrebbero ovviamente liberalizzato il gioco d’azzardo, chiaramente contrario alle finalità sociali tutelate dalla nostra Carta Costituzionale.
Se avessi studiato sapresti che la commistione pubblico-privato di questi processi stanno all’origine dei VERI fenomeni corruttivi.
p.p.s.s.
Hai capito cosa servivano i cambi fissi (= €uro) per la libera circolazione dei capitali?
giandavide
ma questo berlusconi che voleva uscire dall’euro?
http://www.huffingtonpost.it/2013/11/22/silvio-berlusconi-volevo-uscire-euro-sinn_n_4322353.html?utm_hp_ref=italy
a me sembra poco credibile innanzitutto per la fonte: Hans-Werner Sinn, presidente dell’ifo: anche se berlusconi avesse deciso cose del genere, cosa ne dovrebbe sapere la versione tedesca dell’istat? poi l’articolo continua con la testimonianza di bini smaghi, quello sponsorizzato da berlusconi (e a questo punto perchè non chiediamo a brunetta cosa ne pensa?)… insomma, io ci vedo molta fuffa. poi non credo che sia un caso il fatto che sto sinn è anche un entusiasta della linea pro austerity merkeliana, come si nota dal tono delle sue dichiarazioni. io credo che se si può parlare di asse tra berlusconi merkel e sarkosy, questo passa anche dalle dichiarazioni di sinn e di bini smaghi, la cui complementarietà è molto forte: uno dice che gli italiani rubano, l’altro dice che i tedeschi rubano, ma il risultato che vogliono ottenere sembra che sia lo stesso: meno cooperazione, scarsa comunicazione istituzionale, e quindi strapotere dei centri finianziari che hanno potuto massimizzare i guadagni durante questa crisi ue. e questa campagne sembra che servano proprio a fare resuscitare ancora una volta il “parvenu” berlusconi, l’anomalia che con i ligresti non ci è mai entrato proprio nulla. mai.
Pierluigi Tarantini
@Mirko G.S.
Concordo appieno ed evidenzio come l’appropriazione delle risorse del Paese sia istituzionalizzata.
Basti pensare che:
– i nostri manager pubblici siano i più pagati al mondo, sopravanzando i secondi in classifica del 200%!!
– un nostro presidente di regione percepisce per la carica quanto Obama!!!
– tanti funzionari pubblici, dal Senato in giù, percepiscono indennità di funzione facendo solo quello per cui già prendono lo stipendio,
– v’è una pletora di enti inutili funzionali solo a distribuire prebende (tipo la comunità montana in riva al mare).
I tedeschi fanno i loro (porci) interessi e lo fanno bene.
Gli italiani, invece, eccelgono nel farsi prendere per culo dalla propria classe dirigente.
Pierluigi Tarantini
Ps.
Dimenticavo, ma è cronaca recente, la nostra Corte costituzionale costa annualmente tre volte quella inglese …..
Mirko G. S.
Il reato penale non esiste in quanto “reato” significa “illecito penale”. Secondariamente le figurae criminis (si chiamano così) esistono dappertutto però con una differenza, che in alcuni Stati vi sono alcune categorie di crimini commessi in misura molto minore oppure perseguiti con efficacia molto maggiore. La rabbia contro lo Stato ladrone usata per abbattere le democrazie sociali fondate sull’intervento pubblico è una cazzata in quanto una cosa è l’intervento pubblico per le garanzie sociali, una cosa ben diversa è garantire il deretano di personaggi come Clemente Mastella. Il problema è il livore di chi vorrebbe continuare a far succhiare il sangue dei cittadini, a mantenere questo immondo apparato di sanguisughe inette, millantando di essere degli intellettuali di sinistra. Per quanto riguarda lo Stato democratico e rappresentativo io non mi vedo rappresentato nè da Occhetto, nè da Bertinotti, nè da Cossutta, nè da Vendola che sghignazza con Archinà dando del “faccia da provocatore” ad un giornalista che fa quello che avrebbe dovuto fare lo stesso Vendola che parla di battaglie ecologiste. Se questo è lo Stato rappresentativo allora lo smantellino pure, non ne sentiremo la mancanza.
PPP.SSS.: Kohl travolto da uno scandalo di tangenti si è immediatamente dimesso e ha smesso colla politica. In Italia un qualsiasi cantiere per opere pubbliche dura 10 volte in normale assorbe 10 volte i miliardi previsti e produce un decino delle opere pubbliche (che mediamente fanno schifo). Negli Stati “collo stesso livello di corruzione” si spende quanto si è previsto, la consegna avviene entro la data promessa e tutte le opere pubbliche sono consegnate perfettamente funzionanti con un livello di soddisfazione dell’utenza degno di uno Stato civile. Anche in Polonia funziona così. C’est la vie.
SantiNumi
@Mirko G. S.
A parte che al limite non esistono i “reati NON penali”, che NON comportano una pena: se proprio non riesci a sostenere la conversazione agganciati un po’ più efficaciemente ai fronzoli del pensiero altrui.
Per il resto non hai capito un’acca e neanche ci hai provato. (Ma infatti era inutile dirlo a TE, che puoi contare su un’allegra compagnia di piddini tra i commentatori. Altri lettori possono trovarci degli spunti spunti stimolanti e fare delle ricerche per loro conto…).
Ma del resto sai di sapere, no? Conosci pure il latinorum….
Rosario
Sarò sintetico: non ci credo e comunque non cambierà i rapporti tra gli attori in scena.
Mirko G. S.
A parte che “reato penale” è terminologicamente errato come lo friggi e come lo rivolti, io ho risposto. Tu hai capito tutto? Ti ricordo che colla svalutazione della £ aumenta il prezzo delle materie prime. Visto che citi Frankel cita anche qualche materia prima che l’Italia non deve comprare all’estero e che coll’uscita dall’€ non aumenterà di prezzo. Del resto intavolare una discussione con chi sostiene che la corruzione è irrilevante è come intavolare una discussione con chi sostiene che la Terra è piatta. Punto. Se preferisci negare l’evidenza accomodati e continua pure a offendere, a volte fai addirittura sorridere colla tua invidia penis anti-crucca. L’Italia è piena di sessantottini rimasti a 40 anni fa che continuano a ripetere gli stessi identici slogan. Sono questi fossili che in decenni non hanno fatto un’acca per muovere questo Paese che è identico a come era negli anni 50. Sono questi corrotti e questi imbecilli che hanno consegnato l’Italia a Berlusconi. Nel mentre tutto il mondo è andato avanti, la Germania più degli altri, rassegnati. Ormai appartenete alla geografia. C’est la vie.
SantiNumi
Far notare che “non si studia” non è un’offesa ma un incentivo ad approfondire i temi trattati fuori dalle gabbie ideologiche.
Le analisi di uno storico sono interessanti da integrare con quelle di giuristi, economisti, antropologi, ecc.
Alla domanda che poni e ad altre, ti avevo già dato i riferimenti in questa discussione, ultimo commento (che non devi aver letto, c’è anche il link sul problema delle materie prime): http://aldogiannuli.it/nuovotest/2013/10/priebke-dove-seppellirlo/
Io adoro la cultura tedesca, solo non amo i vari PillerGumpel che vengono a casa mia a dirmi cosa devo fare per farmi rapinare meglio dalle loro politiche mercantiliste e dai loro padroni anglosassoni.
Se hai contributi con cui ricambiare bene, se no non posso aprire un flame con tutti gli €uropeisti neoliberisti “de sinistra” (che sono aggrappati a una classe politica irrimediabilmente compromessa o con chi pensa che Travaglio possa assomigliare lontanamente ad un intellettuale come Indro Montanelli o che semplicemente sono delle zucche vuote che votano i neoliberisti di sel e poi se ne vergognano).
Trovo piuttosto svilente farmi moderare come un alunno..
Siamo sulla stessa barca.
Cordialmente.
giandavide
mah innanzitutto consiglio di non dare cibo ai troll, specie se questi sono casapoundini messi quà a fare propaganda, a meno che non si vogliano prendere insulti gratuiti (se non sei di casapound sei del pd, ovvio, no?)
per il resto mi limito a dire che tutto questo conferma le mie convinzioni sulla destra in italia: dove c’è molto razzismo, molta intolleranza verso la diversità, corrisponde una proporzionale tolleranza verso i fenomeni corruttivi. ciò riflette un senso di inferiorità, una paura a confrontarsi con l’altro, e quindi la preferenza verso vie che permettano di sfuggire alle valutazioni sul merito trasformando tutto in una faccenda di casacche. e sotto questo aspetto corruzione e nepotismo sono portate avanti dalla destra italiana; la destra tenta sistematicamente di portare le conversazioni in caciara: io trovo un nesso tra le due cose.