Cosa c’è dietro la rivelazione di segreti di Stato ai russi fatta da Trump?

Cappuccino, brioches e intelligence .58.

Il Washington Post rivela che il Presidente Trump avrebbe comunicato al ministro degli esteri russo Lavrov informazioni segretate sull’Isis. Scontatamente, i portavoce della Casa Bianca smentiscono ed, invece, il Presidente salta su a dire che è verissimo, ma che questo rientra perfettamente nei suoi poteri per cui non c’è ragione di prenderla così calda.

Ma, a prendersela sono gli israeliani che erano stati la fonte della notizia poi usata così disinvoltamente da Trump. A questo punto, persino gli europei (che come si sa, sono i lacchè degli americani) comunicano che, se questo è il nuovo stile degli Usa, loro sospendono la condivisione di informazioni con i loro servizi segreti. Putin cerca di metterci una pezza dicendo che si trattava di notizie di poco conto e comunque i russi sono disposti, se Trump è d’accordo, a rendere pubblica la trascrizione dell’incontro con Lavrov.

Insomma un putiferio senza precedenti: studio i servizi segreti e la loro storia da più di trenta anni, ma una gaffe pirotecnica come questa non la avevo ancora vista.

Ragioniamo: Trump aveva davvero il diritto di fare quello che ha fatto? Direi proprio di no. In primo luogo, pur non conoscendo adeguatamente le norme Usa sulla declassificazione dei segreti di Stato, sono sicuro che non esista la possibilità di un uso così privatistico e disinvolto delle informazioni riservate. Nei servizi segreti di tutto il mondo esistono procedure molto precise attraverso le quali si procede alla declassifica (questo è il termine tecnico) delle informazioni e si tratta sempre di una procedura scritta e che passa attraverso un confronto con il servizio segreto da cui la notizia viene.

Anche il Presidente, che nella sua posizione apicale, ha ricevuto la notizia da uno dei suoi servizi di informazione, non è il “proprietario” di essa e non può usarla come gli pare, magari parlandone con un ministro degli esteri straniero o anche con la sua amante. Questo perché il Presidente (come chiunque altra autorità che riceva una informazione di quel tipo) non è in grado di valutare le conseguenze negative che potrebbero venire dalla sua rivelazione a terzi. Ad esempio, potrebbe essere svelata una fonte o magari potrebbe determinarsi il fallimento di una operazione in corso o persino una crisi internazionale fra altri paesi. Magari un Presidente può pensare che, nonostante tutto, sia opportuno e necessario declassificare quella notizia, ma deve necessariamente consultare prima il servizio e procedere per atti, come stabilito dalle norme. Dunque, la declassifica fra quattro amici al bar è sicuramente una prassi diciamo piuttosto inconsueta e discutibile.

Meno che mai poteva farlo in questo caso, dato che l’ente originatore dell’informazione era un servizio segreto estero (in questo caso israeliano) e l’Abc delle norme sui rapporti fra servizi di informazione e sicurezza esige che l’ente che riceve una notizia, per declassificarla, debba rivolgersi all’ente originatore che è quello che ha il potere di farlo.

E la cosa è cosi chiara da non richiedere alcuna spiegazione: se venisse meno il rapporto fiduciario per cui un servizio condivide una informazione con un altro, non esisterebbe più alcuna collaborazione possibile fra intelligence. Questo lo capisce chiunque, anche Alfano.
Quello che ha fatto Trump è un danno incalcolabile ai suoi servizi segreti che si trovano nella condizione di non dire più niente al loro Presidente, salvo le cose più inutili, per poter garantire i servizi paralleli, oppure restare isolati da tutti gli altri almeno sin quando Trump siederà su quella poltrona. Sono convinto che a Langley usino i quadri di Trump come bersaglio per i tornei di freccette.

Se poi ci mettiamo anche l’incredibile uscita con l’Fbi sulla questione del Russiagate, direi che l’ipotesi di un impeachement comincia a farsi molto concreta.

Qualcuno si chiederà: ma perché lo ha fatto? Cosa c’è dietro questa situazione incredibile? Questa volta la risposta è molto semplice: perché Trump è una bestia ed ha un senso dello Stato pari a quello di una vongola.

Quando fu eletto scrissi che già alle elezioni di medio termine avrebbe rimediato una tale batosta da far pensare che non avrebbe terminato il mandato. Ora dico che non sono affatto sicuro che arrivi alle elezioni di medio termine.

Ecco che significa mettere sulla sedia di Presidente il primo che passa per la strada solo perché ha un pozzo di soldi. Meditate gente, meditate.

Di virus informatici ne so poco e lo ho ammesso limitando le mie considerazioni a riflessioni generiche e , ma sul come funzionano i servizi, fidatevi.

Aldo Giannuli

aldo giannuli, rivelazioni trump, russia, trump


Aldo Giannuli

Storico, è il promotore di questo, che da blog, tenta di diventare sito. Seguitemi su Twitter o su Facebook.

Comments (45)

  • Egregio Proff. Giannulli
    Piacere di rileggerla.
    Mi permetta di far la parte del bastian contrario:
    In primis, ancora non sappiamo con precisione quale è la notizia Top Secret così importante e delicata che avrebbe spifferato Trump ai Russi. Dunque stiamo discutendo del nulla.
    E sappiamo come sia il Whashington post sia il New York Times siano produttori di fake news, quando si tratta di difendere l’establshment (cioè i loro proprietari).
    Inoltre, come detto da Dennis Kucinich, politico di sinistra, “Se l’informazione era così sensibile perché è stata passata al Washington Post?”
    E mi permetta Proff. Giannulli, lei dice ” l’Abc delle norme sui rapporti fra servizi”. Ma il mondo dei servizi segreti è pura melma. Ma ci siamo dimenticati che l’NSA intercettava i telefoni della Merkel e di mezzo Occidente (loro alleati). Si gioca sporco verso amici e verso nemici, non ci sono regole, non ci sono limiti, non ci sono “alleati”…dunque vedere gli istraeliani e i servizi occidentali fare gli “offesi” e ridicolo sotto ogni aspetto!!
    In questo contesto, il comportamento di Trump rientra nella norma.
    Inoltre, lo scambio di informazioni delicate è un’ottima base di partenza per instaurare un rapporto di fiducia con il proprio interlocutore, proprio quello che vuole fare Trump con i Russi. Questo si che è l’Abc della Diplomazia!.
    Vuole la distensione con i Russi, ma vogliono impedirglielo. E’ sconvolgente!!
    La verità è che cercano ogni appiglio per arrivare all’ impeachment e toglierlo di mezzo.
    E se non arriva l’impeachment? Chiedete a Kennedy!
    Trump può piacere o no ma è il Presidente Eletto degli Stati Uniti.
    E poi, considerare Trump il peggior Presidente, dopo aver vissuto 8 anni con l’idiota guerrafondaio George W. Bush Junior (ma ce lo siamo dimenticati?)..lo ritengo ingiusto!
    La ringrazio dello spazio concessomi.

    • Più lo vedono all’opera, più i suoi sostenitori lo amano e raddoppiano gli sforzi per sostenerlo. In particolare, l’abolizione della riforma sanitaria e la nomina di uomini di Goldman Sachs in tutte le cariche economiche paiono averli galvanizzati (per non parlare dei numerosi conflitti d’interesse e dell’uso della Casa Bianca come bancomat).
      Inoltre il fatto che non sia stato eletto dalla maggioranza degli americani fa sì che lo amino ancor più appassionatamente.
      Tanto da paragonarlo a uno dei Presidenti più anti-russi di sempre, John F. Kennedy (che vinse le elezioni denunciando i repubblicani – Eisenhower e Nixon! – come troppo deboli col comunismo) e temerne lo stesso ‘tragico’ destino e facendo finta di condannare quel povero Bush che tanto ammirarono nel 2003…
      Mi viene da dire una cosa sola: “LOCK THEM UP!!!”

  • Bisognerebbe sapere qual è stata l’informazione divulgata. Se fosse, come scrivono i giornali (ci si può fidare?) la notizia che l’Isis preparava attentati aerei mediante computer portatili, tutto il clamore (vista la vicinanza, diciamo così, di NYT e WP e WSJ a Israele, i cui servizi sarebbero la fonte primaria) sarebbe dovuto al fatto che Trump li ha sventati, mentre la fonte primaria li auspicava (o li stava facilitando).
    Quanto al trattamento di dati sensibili per finalità politiche, prassi consolidata nella politica statunitense, andrebbero ricordati il caso di Valerie Plame o, quello della mail privata della Clinton, entrambe cadute nel nulla. Il caso della Clinton, poi, fu chiuso proprio (senza l’autorità necessaria) da quel Comey, che oggi viene glorificato come eroe senza macchia da quei media che hanno dimenticato parecchi scandali relativi alla Clinton e a Obama, nel frattempo occorsi.

    • qualsiasi sia il contenuto delle rivelazioni, non esiste che un presidente proceda in questo modo e declassifichi l’informazione di un servizio segreto straniero

      • Esiste invece che un portavoce governativo bruci un agente CIA operativo, mentre per mesi la stampa parla del presunto conflitto d’interessi del marito dell’agente?
        Esiste che un segretario di Stato usi un server privato di posta per gestire materiale del ministero e inviarlo a un’assistente, il cui marito è un noto lobbista di una potenza straniera, mentre la stampa è impegnata a raccontare le battute sessiste di Trump di 3 anni prima?
        Suvvia! Vogliamo proprio raccontarci che Trump è sporco e gli “altri” profumano di bucato?

          • T. è mambre. Ma tanto più, chi si è scelto per stargli intorno e accanto, oltre quelli che si è ritrovato dalle agenzie, sono mambroni, non sanno preparalo o non riescono a tenerlo a freno?
            Se i contorni della vicenda sono più o meno questi, c’è poco da chiarire: sarà portato
            mano a mano verso l’impiccio. Potrebbero essere in diversi a volerlo.

          • I cretini non divengono imprenditori multimilionari, negli Stati Uniti.
            E la Clinton alla presidenza avrebbe già attaccato la Siria (e magari la Corea) con provocazioni continue a Russia e Cina (come, del resto aveva fatto il marito).
            Trump va catalogo alla voce “Mah, comunque poteva andare molto peggio”.

      • Io non credo che Trump abbia declassificato un’informazione così segreta, tanto è vero che sia Teresa May che Netanhyau non si sono mostrati risentiti e hanno detto che continueranno la loro collaborazione con gli USA. Trump è quello che è, ma l’establishment USA è il peggio del peggio e la strisciante guerra civile americana continua e continuerà. Potranno fare fuori Trump ma non potranno far fuori il metalmeccanico USA o l’agricoltore del middle west. Ne vedremo delle belle. Sposo la frase detta durante la conferenza stampa con il marchese Gentiloni: “l’élite americana è schizofrenica”, lo è lei e non Trump la cui sola colpa è di essere un buzzurro. Ma se gli faranno l’impichemt allora la guerra civile potrebbe divenire calda.

    • L’informazione cruciale sarebbe stata quella di aver bruciato un informatore israeliano all’interno dell’Isis. Mi rendo conto che per voi adoratori del Trump questo non sia importante – vuoi mettere il sogno del Muro? – ma, come ha fatto giustamente notare Giannuli, altri potrebbero prendere questa cosa più sul serio.

  • Mi chiedo cosa sarebbe accaduto se gli elettori fossero stati addestrati a riconoscere autonomamente certe caratteristiche psicologiche predittive di simili comportamenti senza necessitare delle valutazioni di professionisti soggetti alla Goldwater Rule.

  • Che T. fosse un presidente da impiccio, lo si sapeva.
    Ma non sarà questo il caso, perchè ha dalla sua c’è quella vecchia volpe sparata di Lavarov.
    Dopo tutto non è il primo presidente fuori controllo.
    Il sistema troverà il modo per autoripararsi.
    Dai nemici mi guarduo io, dagli amici mi guardi chi?

  • Trump, è un virus. Non sa di esserlo, ma sta scompaginando il sistema. Mi sembra positivo perché è un sistema che deve saltare, chissenefrega del bon ton dei servizi, se poi ci dobbiamo sorbire guerre e carestie. Del resto l’Isis è un opera dei servizi, quali non si è capito, poco importa. cmq TRUMP lo tromberanno proprio perché destabiliza il. sistema

    • Si vede che non avete idea di cosa succede quando salta davvero un sistema, specie quello di una superpotenza nucleare. Quando crollò l’Urss le conseguenze furono tali che l’aspettativa di vita dei russi scese di almeno 10 anni… e stavolta sarebbe peggio, non solo per gli americani…

      • Gli Stati Uniti non hanno più i mezzi per essere una superpotenza. Trump o non Trump (che è un sintomo, non la causa). E trascineranno nel gorgo con sé tutti quelli che potranno. Se avessimo una classe dirigente degna di questo nome, comincerebbe a prepararsi all’inevitabile instabilità della transizione. Se fossimo intelligenti, pretenderemmo una classe dirigente in grado dì traghettarci attraverso l’instabilità della transizione.

  • Professore buongiorno!
    Premesso che concordo appieno sul fatto che sia stata commessa una grave infrazione a procedure operative interne (che sicuramente esistono, altrimenti i servizi segreti non sarebbero più tali), è tuttavia innegabile anche il fatto che la violazione maggiore sia stata fatta dalla gola profonda che ha diffuso il contenuto di una conversazione riservata fra due fra le più alte cariche di due Stati in relazioni quantomeno problematiche. Se io ti anticipo il contenuto dell’ultima scoperta, non ancora pubblicata, nel campo dell’entomologia, materia che a me interessa ma di cui a te non interessa nulla, e la cosa rimane fra noi due, il posto di ricercatore della gola profonda che mi ha diffuso questa anticipazione è salvo, se qualcuno intercetta e pubblica la nostra conversazione, è lì che salta la copertura della mia fonte. Ora, Trump non ha parlato di dove sono andati a finire quei tomahawk che afferma di aver lanciato, durante quell’attacco-avvertimento mafioso ai cinesi, ma che risultano mancanti all’appello, e neppure ha parlato di chi ha fatto finire Raqqa da qualche giorno sotto un metro d’acqua (foto qui http://colonelcassad.livejournal.com/3421864.html), se loro dalla diga di Tamba per mettere fuori uso i tunnel sotterranei e indurre i civili a evacuare in previsione dell’imminente attacco finale, o se i militari dell’ISIS per rallentare l’avanzata nemica nel corso dello stesso, sulla falsariga dei nazisti in Olanda nel secondo conflitto mondiale; non ha parlato neppure di quanto ha intenzione di andare avanti ad armare le squadracce naziste nel Donbass. No, Trump ha parlato delle possibili modalità di un attentato a loro da parte dell’ISIS: in scala di rilevanza, cosa gliene importa ai Russi? Più o meno quanto importa a me delle rivelazioni, sempre di qualche gola profonda, di intercettazioni telefoniche dove un figlio cazzia, e a quanto pare a sproposito, il padre (e, parimenti, a me preoccupa maggiormente il fatto che queste gole profonde, prima o poi, siano utilizzate come pretesto per limitare le intercettazioni ambientali e telefoniche). Ma tant’è.
    La cosa che mi lascia, tuttavia, più sconcertato, non è tanto il cliché della macchina del fango, diffuso ormai in tutto l’Occidente “libero” come strumento di continuazione della politica con altri mezzi allorché il “libero” voto non sia più sufficiente al blocco di potere che lo mette in moto. No, a me risulta sorprendente
    – come un Comey, dati alla mano sulle ben più gravi violazioni di una Clinton Segretario di Stato, decida di insabbiare il tutto – in quel caso – e, fumo negli occhi alla mano sui presunti rapporti fra Trump e “i russi” (chi come quando perché boh…), decida invece – in questo caso – di perseverare nella madre di tutte le battaglie.
    – come sia possibile che il PD a stelle e strisce abbia la sfacciataggine di tuonare impeachment et similia, quando aveva un Segretario di Stato: – che diffondeva argomenti analoghi a quelli imputati a Trump, se non peggio, dalle mail dell’ufficio a indirizzi assolutamente non riservati e con un inadeguato livello di protezione; – che aveva una segretaria personale che utilizzava la rete (non protetta) di casa come ufficio e che condivideva il portatile di lavoro con un marito col “vizietto”, che l’ha intasato di tutto e di più.

    A me vengono in mente queste strofe, profetiche, tratte da una canzone popolare veneta, “I do gobeti”:

    […]

    L’uno l’era el famoso Mattia,
    l’altro l’era el fabrica enciostro,
    che imbriago de graspa e de mosto,
    insultava l’amico fedel.

    Uno ‘l ga dito:”Va la ti si gobo!”,
    e che l’altro el ga respondito:
    “Se mi son gobo, ti non ti si drito,
    sora la schena te ghe un montesel!”

    I se ga dito parole da ciodi,
    i se ga dato careghe sul muso,
    e i xe andai a finire in quel buso
    dove se beve un bicier de quel bon!

    Un caro saluto

    Paolo

    • Vorrei che cominciaste a rendervi che è ora di piantarla con le sparate da campagna elettorale sui terribili, TERRIBILI scandali della Clinton e cominciare a occuparsi del mondo reale: qualsiasi cosa lei possa aver fatto, Trump ha già fatto molto di peggio e per sua stessa ammissione. Su, è ora di piantarla e crescere.

      • E’ vero, è ora di cominciare a occuparsi del mondo reale. E a dare voce a chi non ha voce. Specialmente a chi ha sperimentato l’esportazione della democrazia “democratica” al posto di quella “repubblicana”. Giro la questione agli abitanti della Ex-Jugoslavia, bombardati da Clinton (marito), ai nostri soldati di stanza in loco, a cui è bastato qualche anno di servizio per tornare a casa e morire di cancro grazie al loro uranio impoverito, ai libici (bombardati dal democratico Obama e dalla sua democratica segretaria di stato), agli abitanti del Donbass (bombardati dal cioccolataio Poroshenko tenuto in piedi soltanto dagli istruttori Nato e da finanziamenti miliardari sempre a stelle e strisce), agli abitanti della Repubblica Araba di Siria, depredata dai terroristi di An-Nusra, ancor prima che di quelli dell’ISIS, finanziati anch’essi dai democratici americani americani, ai milioni di profughi, richiedenti asilo, “semplici” migranti che il “caos creativo” delle primavere arabe, finanziato come tutte le “rivoluzioni colorate” da Washington, ha spinto e spinge quotidianamente senza più alcun contenimento sulle nostre coste. Chissà, forse loro hanno notato differenze fra i “do gobeti” in questione e preferivano le mazzate di Bush padre e Bush figlio. O forse, anche loro dovrebbero piantarla e crescere o, meglio, mangiare e tacere o, meglio ancora, non mangiare neppure e crepare. Tanto, che ci stanno al mondo a fare?
        Un caro saluto.
        Paolo

        • Mitico!
          Ci aggiungerei solo lo Yemen, gettato nel caos dall’abbronzato Obama e dove si muore tanto quanto in Siria (senza che nessuno ne parli, perchè là ci sono i sauditi che bombardano e, si sa, degli amici mica si può parlar male!)

          • Pensavo a una belle risposta meditata e articolata poi ho visto Trump che scodinzola dai suoi amici sauditi e mi viene in mente che una delle tante bufale contro la Clinton era di essere pagata dai sauditi.
            Quindi mi limito a sperare che vi paghino bene per le vostre “acute analisi” perché se no siete proprio degli sfigati e chi ha voglia di parlare con degli sfigati?

  • Fino a poco tempo fa ero convinto che i servizi USA stessero facendo la guerra a Trump per il suo (vero, presunto, mezzo vero e mezzo presunto) filorussismo. Ora sono certo che Trump la guerra se la stia facendo da solo in quanto peggior nemico di se stesso. Intendiamoci, lo stato profondo americano (Dipartimento di Stato, FBI e CIA, fatto salvo forse il solo Pentagono) non lo hanno mai amato e stanno facendo filtrare ai giornali di tutto pur di danneggiarlo… ma lui è sublime nell’intrecciare con devozione di novella Penelope la corda che darà al nemico per impiccarlo.

    “sono convinto che Trump distruggerà gli USA. Il giovanotto ha talento, lavorerà bene” (cit.)

  • Come diceva il grande Ronald Reagan (che allora ci appariva un mezzo idiota, ricordate?) «You ain’t seen nothing yet».
    Comunque, una noticina in margine di teratologia politica: ormai, con ‘sta faccenda di Trump-Putin, non si riescono più a distinguere gli interventi dei fascisti da quelli degli stalinisti. I primi amano entrambi perché antidemocratici e feroci, i secondi difendono Trump in quanto risultato della più bella operazione di manipolazione dell’avversario di tutti i tempi, compiuta dall’amato e geniale Putin.

  • Tenerone Dolcissimo

    Ritengo valide le ragioni FORMALI per cui Giannuli biasima l’iniziativa di Trump, ma non ritengo errato anche quanto affermato da Sirchia e Valerio. La ragione di questo mio giudizio molto “doroteo” risiede nel fatto che i servizi hanno certamente le loro procedure e regole, ma sono procedure e regole che conoscono spesso strappi.
    Passando alla SOSTANZA, una cosa è certa: a chi si è scagliato contro Trump negli USA gli girano tanto ma proprio tanto perché un’informazione che puo’ essere utliizzata contro l’ISIS è stata fornita ai russi, cioè a gente il cui hobby preferito è scannare quelli dell’ISIS a differenza di certe facce da culo che hanno sostenuto per anni di combattere l’ISIS mentre non hanno bombardato nemmeno la strada che permetteva ai camion del suddetto ISIS di portare alla vendita il petrolio confiscato dal califfato permettendone cosi’ il finanziamento.
    Resta poi da valutare il fatto che ci sono settori dell’amministrazione USA che “remano contro” il presidente, trasmettendo notizie riservate agli organi di stampa. E se il comportamento di Trump è stato quanto meno disinvolto, quello di tali settori ha due definizioni: alto tradimento e colpo di stato

  • Aldo,
    non mi tornano diverse cose: perché gli israeliani possono fornire informazioni segrete agli americani e gli americani non possono fornirle ai russi? Perché lo stesso discorso non vale fra Israele e USA?

    Inoltre i servizi segreti non dovrebbero essere fini a sé stessi: le loro informazioni dovrebbero servire agli stati per cui lavorano, quindi essere nella piena disponibilità di chi legittimamente rappresenta quegli stati, cioè l’autorità politica. Altrimenti non sono servizi segreti, sono mafie, corpi estranei, schegge impazzite e autoreferenti. E di fatto spessissimo è così. Ma in questo senso mi pare che Trump abbia solo ripristinato un equilibrio legale, contro una deviazione, per quanto diffusa.

    E poi possibile che le questioni di sostanza non contino per nulla rispetto alle procedure? Non va bene collaborare contro l’ISIS? Il presidente degli Stati Uniti deve rifiutarsi di fornire un’informazione che può essere utile ai russi per combattere i fanatici tagliagole? Cioè, stringi stringi, i servizi d’intelligence devono proteggere l’ISIS (perché di questo si tratta)? Che di fatto avvenga, non sono nato ieri, lo so bene. Ma che avvenga alla luce del sole, al punto che se un capo di stato agisce in senso contrario, rischi la poltrona, questo è sommamente grave. Ho torto?

    • No, non ha torto. E per tante altre ragioni, la prima delle quali è un’amara constatazione che quasi quasi porta a rivalutare Berlusconi. Non per i suoi meriti, che pochi ne ha e soprattutto spariscono quando si consideri il complesso dei suoi comportamenti, quanto per i demeriti di chi gli ha fatto una guerra sporca, che siamo costretti ora a vedere chiaramente riflessa nella vicenda Trump.
      Mi spiego: il paragone tra lui e Trump è inevitabile ed è stato più volte fatto anche in queste pagine.
      Come è inevitabile notare il parallelismo anche nella guerra che stanno facendo a Trump: dal che si vede come la cosiddetta “sinistra” utilizzi gli stessi metodi, sotto qualsiasi cielo, per far fuori gli avversari scomodi.
      Altro che democrazia!
      P.S.: Berlusconi è quello che è, ma chissà che non avrebbe combinato qualcosa di buono se non si fosse trovato costretto a difendersi da quegli attacchi vili, perché portati con l’uso di una magistratura compiacente.
      E ricordiamoci anche quello che capitò a quel galantuomo di Leone…..

  • Riassumendo: se Comey mette nei guai la Clinton i fini rivoluzionari geostrategici sono tutti contenti e fanno festa; se mette nei guai il loro Trump fanno le facce tristi e profetizzano sventura. In breve, il mio giudizio su questi aspiranti rivoluzionari è “LOCK THEM UP!!!”

    • Guarda che Comey non ha messo nei guai la Clinton, ha fatto proprio l’opposto, ha insabbiato quello che, per ignavia stessa della tua eroina, e della sua fida collaboratrice, era emerso. L’ultimo assist è avvenuto a qualche giorno dal voto, senza purtroppo spostare di molto i voti verso Ilaria. Un’Ilaria che, in qualsiasi posto di lavoro, avrebbe ricevuto il benservito per molto, molto meno.

  • Did Mr. Trump have legal authority to disclose the information?

    Yes. The designation of information as a restricted national security secret is considered part of the president’s constitutional powers as commander in chief. Because the classified information system was not established and is not regulated by congressional statutes, Mr. Trump has the power to declassify or disclose anything he wants.

    https://www.nytimes.com/2017/05/15/us/politics/trump-classified-secrets.html

    • Si presume sia stata rilevata la città di origine delle informazioni il che sarebbe materialmente un indizio utile nel caso di attività volte a compromettere la fonte di una agenzia di intelligence partner degli USA.

      https://www.nytimes.com/2017/05/15/us/politics/trump-russia-classified-information-isis.html

      Putin si è mostrato disponibile a fornire le registrazioni dell’incontro al Congresso degli USA negando ogni fuga di notizie.

      Lo Stati i cui servizi abbiano fornito informazioni coperte da segreto quanto sarebbero felici dell’opportunità di allargare ulteriormente il numero di soggetti partecipi di tale informazione sensibile nel caso fosse stata effettivamente fornita?

      PS: Nella vicenda emerge forse una prassi dei diplomatici russi di registrare gli incontri.
      (Se ciò fosse avranno certamente un repertorio di barzellette italiane nei nastri coperti da segreto di Stato)

      • corrigenda:
        Gli Stati partner che hanno fornito ai servizi di intelligence USA informazioni coperte da segreto quanto sarebbero felici dell’opportunità di allargare ulteriormente il numero di soggetti partecipi di tali informazioni nel caso Trump le avesse effettivamente divulgate al ministro russo?

    • Grazie per l’articolo e per il fascicolo intero cui rimandano i pareri espressi e che è citato nel corpo dello stesso:
      https://www.archives.gov/files/isoo/policy-documents/cnsi-eo.pdf
      In sostanza, il “democratico” Clinton e il “democratico” Obama potevano desecretare molte, molte pagine buie dal secondo dopoguerra a oggi. E invece nulla. Abbiamo invece una Condoleezza Rice che, dopo aver distrutto due Paesi interi, oggi (07/05/17 per la precisione) si permette di dire (dalla trascrizione integrale dell’intervista http://www.cbsnews.com/news/condoleezza-rice-interview-full-transcript/):
      “CONDOLEEZZA RICE: Well, the first thing is to remember what democracy promotion is not. It is not what we did in Iraq and Afghanistan. Those were security issues that we felt we had to solve, and then we said, “Once we’ve overthrown those dictators we need to give those people a chance toward democracy.”
      Milioni di morti per una “security issue” mascherata da “chance toward democracy”. Poi sono arrivate le rivoluzioni colorate e il caos creativ… com’è che era la canzone dei do gobeti?
      Grazie ancora di questo contributo chiarificatore.
      Paolo

  • Fino a quando non si sa di cosa di sta parlando (quale sarebbe questo grande segreto? chi l’avrebbe spifferato al quotidiano?) si fanno ipotesi sul nulla. Mi sembra che sia chiaro che da quando è stato eletto gli avversari politici interni si aggrappano ad ogni scusa per rimuoverlo dall’incarico. L’inchiesta che condurrà Müller non porterà a nulla.
    Trump, dimostra che l’Occidente non è finito!

  • Premesso che so ben poco sul funzionamento dei servizi, suppongo che la decisione su quali informazioni comunicare a chi sia di natura squisitamente politica, tantopiù dal punto di vista della potenza imperiale, che spia il mondo intero, mette sotto sorveglianza i telefoni di capi di stato alleati e utilizza il suo apparato di sicurezza indifferentemente a fini militari o di spionaggio industriale. Se Trump avesse trasmesso l’informazione al governo inglese anziché a quello russo nessuno si sarebbe scandalizzato.

    La questione è ben altra. La condivisione di informazioni è, all’evidenza, solo un episodio nella guerra che il deep state e i poteri forti globalizzatori, in primis i media controllati dalla finanza speculativa, stanno conducendo contro la presidenza Trump. Gli avversari del sistema – disinteressandosi a questioni legalitarie che nessuno si sogna di rispettare nelle faccende che contano – dovrebbero rallegrarsi del fatto che crepe profonde si vadano aprendo nell’armatura interna del sovrano.

    Chi ha un minimo di coscienza politica ha appoggiato Trump nella speranza, non che rimetta a posto le cose, ma che finisca di sfasciarle aprendo contraddizioni insanabili nel sistema politico statunitense. Crollato il suo garante politico-militare la favola dei mercati autogovernantisi esploderebbe come una pera marcia e la c.d. globalizzazione collasserebbe nel giro di poche settimane.

  • Buongiorno Professore,

    Quello che scrive ha una logica, ma meriterebbe una grande spiegazione per il 99% degli italiani, ovvero quelli che non hanno intuizione e curiosità nell’informarsi dei fatti nostrani, figuriamoci per quelli americani, ma le riassumo il mio pensiero anche alla luce della lettura del Suo appena letto: Trump é una anomalia, e il popolo che lo apprezza cresce, la Sua spiegazione lo porta al primo posto del gradimento proprio perchè i servizi segreti sono parte del muro di pietra che separa i sistemi in cui viviamo da una vera democrazia, è realmente “passato per caso” candidandosi e disintegrado il candidato del partito repubblicano, l’ennesimo erede della famiglia legata a Bin Laden e alle peggiosi operazioni della Cia per non parlare dei milioni di morti e profughi e stati interi distrutti, Jeb Bush, morale della favola il popolo pensa meglio Trump cialtrone ma sincero che dei cumuili di letame umani come i Bush e i Clinton, l’unica differenza tra le due famiglie è che i secondi sono riusciti a truccare le primarie del partito democratico ai danni di Bernie Sanders che portava ai comizi 30.000 persone proprio come Trump, e Hillary 100 staffisti del partito e qualche comparsa, mentre i primi hanno trovato una delle persone piu’ popolari del secolo negli stati uniti che ha disintegrato gli avversari, basta infatti vedere i dibattiti delle primarie per notare la differenza, insomma sarà anche inesperto ma il cervello quadrato lo ha lui caro Professore, rosicheremo alla grande e l’impichment non ci sarà perchè il “russiagate” è una invenzione, non solo, quando verranno fuori gli assassini di quello che ha realmente mandato le mail ad Assange ci sarà da ridere, perchè si chiama Seth Rich ed era uno statistico del partito democratico che è stato ammazzato, ma di questo come mai non si parla? Perchè poi Trump vince anche nel 2020, occhio!

  • se questo passaggio di informazioni fosse stato critico ,forse a quest’ ora non ne sapremmo nulla,c’e’ da chiedersi perche’ i servizi abbiano voluto far scatenare un putiferio su scala mondiale,al posto di difendere le proprie istituzioni,presidente compreso, di sicuro questo sta avvenendo per inapacita’ politica di trump,ma anche per una guerra intestina da guerra civile soft ,un gioco che per quanto patetico sia e’ anche molto pericoloso.
    Comunque, se c’e’ uno scontro tra poteri,come questo,dubito che trump sia costantemente briffato con le notizie piu’ sensibili,di sicuro il servizio ne avra’ scrupolo,come del resto ne ha anche quando ha a che fare con politici di fiducia.
    In quell’incontro ,da quel che e’ stato riportato dalla stampa,erano solo in 4,quindi c’e’ da chiedersi come l’informazione sia uscita,o qualche d’uno ha fatto la spia,e quindi dei quattro e’ bene sapere chi ,oppure trump ha fatto tutto alla luce del sole,informando il servizio del suo operato che al posto di mettere una pezza ha lacerato il tessuto,al punto che gli altri stati minaccia di chudere le collaborazioni,una tipica cazzata che viene detta in questi casi,come se ci sia una realeo e leale collaborazione tra stati in ambito di intelligence,non c’e’ tra intelligence dello stesso paese,figuriamoci tra stati.

  • O.T.
    No Belusconi, le battutine non le servono in politica estera, anzi … ridicolizzano.
    Merkel e Sarkozy si sono comportati malissimo verso l’Italia: i sorrisetti in conferenza stampa sono poco più che un’inezia. I fatti concreti sono altri ..
    Se lei si limita alle battutine sul Macron accompagnato dalla mamma, riesce a compattare i media francesi per lesa maestà. Oltre Alpi riesce ad avere solo stampa negativa e il tutto finisce qui, senza fare i fatti.
    Gaz può scrivere che Marianna è una poco di buono. Lei no, non può dire la stessa cosa, perchè occupa una posizione diversa.
    Si rischia di fare la scoperta dell’America dicendo che la premiere dame è na’ …. ma proprio per questo bisogna essere più guardinghi.

  • Pare che la notizia “classificata” rivelata ai russi da Trump sia che la CIA fornisce supporto all’ISIS, chissà come saranno rimasti sconvolti i russi da questa rivelazione. In tutto l’articolo non vedo traccia del termine “russofobia” che è evidentemente il centro del discorso, se non si tiene conto della campagna senza precedenti -che nemmeno nel pieno della guerra fredda si sono viste cose del genere- ogni ragionamento smette di avere senso. Qui si parte dal presupposto che i rapporti fra servizi americani e Trump siano stati normalissimi fino all’altro giorno, invece vorrei ricordare che secondo l’attuale dottrina americana già il fatto che ci siano colloqui diplomatici fra Casa Bianca e Cremlino è uno scandalo.

  • Signor Giannuli, non volevo essere offensivo nei suoi confronti, la prego di crederlo.
    Frequento il suo blog perché mi pare l’unico che si occupi di certi argomenti (come i servizi segreti e ciò che avviene dietro le quinte) senza scadere nel complottismo becero. Un compito difficile, in cui è facile sbagliare – ma non per niente si tratta di faccende segrete in cui le informazioni sono dubbie per principio. Fare del ‘complottismo’ serio e documentato è uno sporco lavoro ma qualcuno deve farlo.
    In un paio d’occasione mi ha profondamente irritato (e una volta ho smesso di leggerla per un paio di mesi) ma nessuno è perfetto. L’importante è che certe categorie mentali con cui analizza la realtà sono le mie stesse, molto novecentesche.
    Anche la sua simpatia per il M5S, che non potrei condividere meno, sono tollerabili dalle sue numerose osservazioni critiche sul Movimento: insomma, è chiaro che lei pensa con la sua testa.
    In compenso, non mi pare di poterlo dire per molti suoi lettori/commentatori, con le loro facili certezze putiniane rossobrune e il tono di chi ti spiega il mondo dall’alto della sua insignificanza.

    • capisco ma non accusi altri di essere pagati per una opinione guiusta o sbagliata che sia. Non è bewllo ef indebolisce il suo ragionamento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.