Come si sta ristrutturando il centro destra?
Per capire come si sta riarticolando il sistema politico, il primo problema che dobbiamo risolvere è quale sia il potenziale di crescita della Lega e quanto possa aggregare intorno a se. In altri termini: quanto è fondato il sogno di Salvini di conquistare la leadership di una destra capace di sfidare credibilmente il Pd renziano?
Come si sa, la Lega sta attraversando una nuova fase di dinamismo organizzativo ed elettorale, dopo la stagione di declino bossiano. Essa è un partito che ha spesso alternato fasi di fortuna a fasi di declino: al suo sorgere ebbe una stagione di veloci affermazioni che durò sino al 1996, quando superò l’11%, poi, dopo il 1998 ci fu un forte calo che portò la Lega al 3,9% nelle politiche del 2001. Dopo, durante il governo Berlusconi II di cui la Lega faceva parte, ci fu un lento recupero nelle europee del 2004 e nelle regionali dell’anno seguente, ma alle politiche del 2006 arretrò nuovamente al 4,6%.
Nelle politiche anticipate del 2008, la Lega balzò all’8,3% ed ottenne risultati migliori nelle europee del 2009 e nelle regionali del 2010 arrivando a sfiorare di nuovo il 10%.
Ma, nuovamente, nelle politiche del 2013 ripiombava al 4,1% a seguito dei ripetuti scandali che avevano investito la famiglia Bossi.
Ora, con la gestione Salvini, la Lega è tornata a crescere già nelle europee del 2014 dove otteneva il 6,1% e successivamente otteneva buone affermazioni nelle elezioni amministrative dello stesso anno.
Oggi i sondaggi danno la Lega fra l’11 ed il 13%, oltre il massimo storico del 1996. Come si vede, la Lega ha avuto notevoli alti e bassi, ed ha resistito anche a momenti in cui sembrava essere condannata alla dissoluzione, dimostrando notevoli capacità di recupero. Osservando meglio i suoi risultati si ricava che, nonostante i ripetuti cali, la Lega ha sempre riconfermato la struttura territoriale del suo elettorato: massimo risultato in Veneto ed in Lombardia orientale ed alpina, discreto insediamento in Piemonte, poi risultati intorno al 3% in Emilia (salvo l’ultima occasione) e decisamente meno nel resto delle regioni. Neppure l’alleanza con il Partito Sardo d’Azione ha portato alla Lega risultati molto alti in Sardegna. Insomma, La Lega, sin qui è un partito locale annidato fra Veneto e Lombardia orientale, con qualche risultato significativo nel resto della Lombardia ed in Piemonte. Soprattutto da Roma in giù non raccoglie che percentuali infinitesimali. In effetti, i sondaggi, almeno per ora, promettono alla Lega poco più del suo massimo storico, il che può indicare una crescita di circa due punti in modo più o meno diffuso.
Oggi la Lega cerca di mutare il suo profilo da partito regionale in partito nazionale, sulle orme del Fn di Marine Le Pen, lasciando cadere le vecchie parole d’ordine secessioniste a favore del trio No euro, no Tasse, No immigrati e su questo cerca di sfondare al sud.
In ottobre venne pubblicato un interessante sondaggio che considerava non solo gli elettori che dichiaravano un voto certo ad ogni singolo partito, ma anche quelli che semplicemente prendevano in considerazione di poter votare per uno o più partiti. In altri termini, un calcolo degli elettori potenziali la cui somma generale eccede ovviamente il 100%, perché molti elettori dichiarano di prendere in considerazione più di un partito. Naturalmente, nessun partito consegue mai il 100% del suo bacino potenziale perché, inevitabilmente, una parte degli elettori più o meno ampia di esso, finisce per preferire altro partito. Il sondaggio calcola percentualmente le dichiarazioni di voto e le pondera sul totale degli elettori in cifra assoluta, ovviamente considerando anche le dichiarazioni dei potenziali astenuti. Ebbene, la Lega, che alle elezioni europee di qualche mese prima aveva ottenuto 1.690.000 voti era accreditata dal sondaggio di 1.740.000 voti di elettori che dichiaravano che l’avrebbero votata con certezza che, sommati a quanto dicevano di prendere in considerazione di votarla, la portavano ad un bacino complessivo di 5.640.000 elettori su un totale di 62.100.000 elettori potenziali di tutti i partiti (detratti astenuti e bianche). Dunque il 9% circa. In effetti, i risultati delle amministrative successive hanno indicato una tendenza tanto ad ampliare il bacino del voto potenziale, quanto a massimizzare la raccolta di voto effettivo. Normalmente, un partito, anche nei casi più favorevoli, non va molto oltre il 60% del suo bacino potenziale, nel nostro caso ipotizziamo che la Lega possa trasformare gran parte del suo bacino potenziale, sino a raccogliere il 75%-80% del totale, raggiungendo circa i 4.200.000-4.600.000 voti, su un totale di 30 milioni di voti validi espressi (un valore prossimo a quello delle europee di maggio scorso), si ricava una percentuale del 14%-14,5% che è di poco superiore a quella dei sondaggi più favorevoli.
Può andare molto oltre questa soglia? Esistono anche un elettorato di “strascico” (quegli elettori calamitati dal soggetto vincente che si aggiungono strada facendo) ed un elettorato “di occasione” (quello di chi decide all’ultimo momento per un evento fortuito: la morte di Berlinguer che premiò il Pci nel 1984, lo scandalo Mps che arrotondò il risultato del M5s nel 2013 ecc.), la cui somma, in talune occasioni, può portare un partito oltre i sondaggi e persino oltre la soglia dell’elettorato potenziale, ma si tratta di casi molto rari e, comunque di porzioni molto limitate di elettori.
In casi più unici che rari può accadere che il meccanismo del “voto utile” trascini un partito molto oltre la soglia iniziale: nel 1994 Forza Italia polverizzò la vecchia Dc, balzando di colpo al 21% (contro previsioni iniziali che la davano all’8-10%), ma si trattava di una situazione del tutto eccezionale: i partiti tradizionali (Dc, Psdi e Psi soprattutto) erano travolti dagli scandali e scompaginati, si votava con un sistema elettorale nuovo che eliminava il voto di preferenza (in cui eccellevano dc, Psi e Psdi), lo sfidante godeva del vantaggio di tre reti televisive che martellavano in continuazione sondaggi che davano la Dc in via di affondamento ed il “polo” con Lega ed An in costante crescita, per cui si innescò un processo di “previsione che si autoinvera”. Gli elettori moderati si convinsero che il “voto utile” per sconfiggere la sinistra era quello al polo di destra e non a quello di centro che rapidamente si svuotò.
Però, occorre considerare che Fi era alleata alla Lega ed An, che otterranno complessivamente il 21%, ma che già erano accreditate di circa il 15%, per cui, con Fi, il Polo era uno sfidante credibile collocato intorno al 25% di partenza, mentre lo schieramento di centro partiva già sotto questa soglia. Sondaggi e televisioni fecero il resto.
Come si vede, una combinazione di fattori difficilmente ripetibile. Vediamo ora quali sono le possibilità di “sfondamento” della Lega, immaginando di votate con l’Italicum (con il proporzionale non avrebbe alcuna speranza). Questo significa che la Lega, per vincere, deve superare tre soglie:
a. comparire sin dall’inizio come lo sfidante più credibile di Renzi
b. collocarsi al secondo posto, in modo da accedere al ballottaggio
c. conquistare la maggioranza al secondo turno
L’Italicum non prevede coalizioni, ma il confronto fra liste, per cui la Lega, che per ora ha come solo alleato Fdi (2-3% stimato) cui, forse, potrebbe aggiungersi Fitto (2-4% stimato), potrebbe incrementare i suoi voti immettendo nelle sue liste i candidati di queste due formazioni che, in teoria, potrebbero portare in dote un 4-7% che, sommato a quel 14%, potrebbero spingere la Lega intorno al 20%, sempre che le stime siano esatte. Ed, in questo caso la battaglia sarebbe fra Lega e M5s per chi arriva al ballottaggio. Però, il M5s, per quanto dotato di un elettorato composito, sinora ha preso i voti su sé stesso, senza alcun alleato, mentre la Lega dovrebbe fare affidamento su due altri partiti. L’esperienza costante insegna che le liste comuni non totalizzano mai la somma teorica delle liste distinte e, per di più, Fdi e fittiani perderebbero ogni visibilità in quella che, a tutti gli effetti, sarebbe la lista della Lega, punto e basta. Per cui sembra difficile che, nella migliore delle ipotesi, il loro apporto possa superare il 3% complessivo.
Dunque, il “tetto” della Lega sarebbe il 17%: un po’ poco per competere con il M5s per il secondo posto. Infatti il 17,5% è il punto più basso dei sondaggi sul M5s, che spesso superano ancora il 20%. Peraltro, c’è da considerare l’effetto “voto utile” (ai fini del secondo turno) anche a favore del M5s che pesca voti un po’ dappertutto e che, in particolare, si eserciterebbe sull’area Sel-Rifondazione. Dunque, difficilmente la Lega potrà superare questo gradino senza una robusta avanzata sulle proprie liste. Ma la Lega ha due limiti formidabili: è troppo legata alla sua origine localista ed è troppo periferica rispetto all’asse centrale del sistema. Alle regionali verificheremo se ancora è così, ma, sin qui, la Lega a sud dell’appennino tosco emiliano non ha mai raccolto più dell’1% in media e non sembra che le puntate di Salvini a Napoli e Palermo abbiano avuto alcun particolare successo. Pur considerando l’apporto di un po’ di amministratori locali di Forza Italia che stanno passando alla Lega in queste settimane, sembra piuttosto difficile che potrà superare un 3% medio in quelle regioni. E’ vero che il Fn ebbe a lungo le sue roccaforti a Marsiglia e nel Midì, ma per sfondare a Parigi e nelle altre città del nord, ci ha messo più di dieci anni, mentre la Lega sta iniziando solo ora la sua conversione in partito nazionale. Questo significa che, per superare la soglia del 20% nazionale, utile a competere per il secondo posto, la Lega dovrebbe prendere circa il 38-39% nelle tre grandi regioni del nord (Piemonte, Veneto e Lombardia) e circa il 20% in Emilia. E qui scatta il secondo limite della Lega che è percepita come partito troppo “estremista” da una buona parte dell’elettorato moderato che vota Fi, Ncd, Udc ecc. Buona parte di questo elettorato è poco sensibile (o è addirittura ostile) al tema del no euro, limitatamente sensibile al tema no immigrati e molto sensibile al tema della lotta al fisco.
Per cui la Lega si trova due limiti: sul no euro deve dividersi i consensi con il M5s che vanta una primogenitura in questo senso ed è partito nazionale, sul tema del no fisco deve vedersela con una eventuale aggregazione fra i resti di Fi e Ncd. In questo secondo caso è la Lega ad essere avvantaggiata.
In ogni caso, difficilmente la maggioranza del vecchio elettorato del Pdl scivolerà verso la Lega, perché una parte (piccola in verità) resterà con Berlusconi e Alfano, una parte è già andata all’astensione e, soprattutto, un’altra parte ha già scelto Renzi che presenta un rassicurante profilo di centro destra. Dunque, già dai sondaggi la Lega difficilmente emergerebbe come sfidante credibile del Pd e, pertanto, è poco probabile che possa contare sull’effetto trascinamento del voto utile. Di conseguenza, appare scarsamente credibile che possa conseguire il secondo posto ed andare al ballottaggio.
Vero è che la Lega potrebbe aspirare ad un secondo posto per collasso del M5s (possibile), ma se la Lega non prende almeno il 19-20% questo significa che il M5s deve scendere intorno al 17-18%, il polo berlusconiano difficilmente supererà il 12%, il polo di Sel il 3-5% e gli altri si divideranno il solito 5% residuale, e questo significa che, per differenza, il Pd supera il 40%, per cui non c’è ballottaggio e vince al primo turno.
Dunque già il primo gradino sembra molto in bilico, a meno di una lista comune con il Cavaliere, ma ve lo vedete Berlusconi (sempre che sia candidabile) entrare in una lista della Lega con Salvini candidato Premier? E quanti dei suoi lo seguirebbero?
Se poi giungesse anche al secondo turno con uno stacco di 14-15 punti dal Pd, dovrebbe recuperare circa i due terzi dei voti dei partiti esclusi per poter battere il Pd. Ma è largamente probabile che la maggioranza di questi elettori (ed in particolare del M5s) piuttosto si astengano.
Decisamente, la Lega di oggi è abbastanza forte da impedire che emerga un altro polo di centro destra, ma troppo poco per poter sfidare credibilmente il Pd e questo sarà vero ancora per alcuni anni.
La destra, per rifondarsi deve cercare altro da Salvini e Berlusconi e deve guardarsi dall’invasione a destra di Renzi.
Aldo Giannuli
aldo giannuli, anti europeismo, beppe grillo, berlusconi, centro destra, euro, europa, le pen, lega nord, m5s, noi con salvini, pd, populismi, renzi, salvini
filippo
primogenitura del M5S sul tema No€?
ma dove ha vissuto negli ultimi 4 anni?
Bagnai, Borghi, Rinaldi, persino il gruppo di attivisti Economia 5 stelle ha provato per anni a far entrare il tema uscita dall’€ nelle teste del duo che gestisce il blog di Grillo, ma ha dovuto prendere una scoppola da Renzi alle europee per capire che quello è l’unico argomento che permette di proporre una politica di salvezza nazionale, altro che lotta a corruzzione ed evasione! ed ancora insistono con l’inutile referendum, facendo capire che in realtà ancora non hanno chiaro la gravità della situazione italiana, e soprattutto delle sue cause..
Aldo Giannuli
parlavo di forze politiche non di economisti
off
mi sa che sei te a non capire…”inutile referendum” ???
tutto cio’ che imponi con la forza, buono o brutto che sia, rimane un’imposizione.
rovescia la situazione e mettiti dalla parte contraria alla tua…che ne dici se ti imponessi qualcosa senza nemmeno chiedertelo ?
Facciamo qualche esempio ? ti va ?
da oggi privatizzo la distribuzione dell’acqua nella tua citta’…
da oggi costruisco una centrale nucleare nella tua citta’…
da oggi costruisco un’autostrada sopra casa tua…
Filippo
se un partito è convinto di una cosa, è convinto che solo uscita da € permette di risollevare il paese, la mette al primo punto del suo programma, stringe magari anche alleanze elettorali per avere una qualche probabilità di riuscire a realizzarlo, se se lo voti e loro vincono, si fa un decreto legge e si esce da € senza dare il tempo agli amici di Draghi e Merkel di sbranarti e fare terrorismo con lo spread.. il referendum su € sono le prossime elezioni politiche, ogni altro tema elettorale è secondario.
off
questa ovviamente e’ solo la tua opinione..non ti interessa sapere anche quella degli altri 60 milioni ???
Junius
Non frega un cazzo a nessuno dell’opinione disinformata di 60milioni di Italiani, caro permeista dei nostri stivali.
La scienza non è un’opinione: c’era da metterlo in programma al primo punto e INFORMARE gli Italiani sul motivo per cui chi ha sostenuto e sostiene l’euro è fascista..
mirko g. s.
Per la verità Grillo e Casaleggio parlavano di uscire dall’euro da ben prima del 2010. Cmq…
Filippo
Hanno usato uno dei siti più cliccati in italia per veicolare tante di quelle cialtronerie economiche(vedi benettazzo, scienza, brera, decrescisti vari etc), populismo anti-Stato volto allo smantellamento dello Stato stesso (senza capire che tutto ciò è a tutto vantaggio dei sempre più ricchi privati, magari stranieri) che nemmeno Confindustria avrebbe fatto tanto!
off
mi sa che sei uno dei soliti leghisti che passeggiano su questo sito…fai discorsi da brividi…prova anche a rileggere quello che scrivi…
Junius
@Off dei miei stivali, Filippo sta dicendo ovvietà che solo la tua zucca piena di rufo populista non può accettare.
Paolo Federico
A Filippo
Ho avuto modo in una occasione di ascoltare Bagnai, nulla da dire sulle sue valutazioni ovviamente venendo da un autentico esperto, ma come tutti i tecnici è convinto che dando seguito correttamente ad una equazione i problemi, che non sono solo economici (anzi dal mio punto di vista l’economia è secondaria ad altro), d’incanto si risolvano e il mondo diventi migliore.
Io sono convinto che non sia così, che pensare di affrontare sfide che sono di civiltà, focalizzando la nostra attenzione esclusivamente sull’economia e il denaro, sia il segno della nostra barbarie.
Che nel passato dell’umanità (mi aiuti Giannuli se può o mi smentisca), pur riconoscendo spesso decisivo l’interesse economico, di cui il denaro è solo una parte e neanche la più importante, motore della storia sono stati ideali ben più alti e nobili, che dai discorsi e dal cinismo che si sentono in giro(anche su questo blog) sembrano definitivamente smarriti.
Filippo
“ CI SONO DUE MODI PER CONQUISTARE E RENDERE SCHIAVA UNA NAZIONE. UNO E’ CON LE SPADE, L’ALTRO E’ CON IL DEBITO ”.
[John Adams] secondo presidente degli Stati Uniti d’America
off
sbagliato…il debito e’ una conseguenza dell’ignoranza…ne stai dando prova ad ogni commento…
Paolo Federico
Se è per questo ce n’è anche un’altro:
” Non bisogna lasciare che costoro con l’inflazione e la deflazione si impadroniscano delle nostre vite”. Thomas Jefferson 3° presidente Usa.
Sia la mia citazione che la tua provengono da uomini che non avevano in mente un molle benessere diffuso, ma alti ideali di democrazia e libertà, nei confronti dei quali le loro parole sono un invito alla guerra, alla loro difesa con il pugnale tra i denti, un avvertimento a non lasciarsi irretire dal denaro. Come vedi esattamente il contrario di ciò che oggi stiamo facendo.
Junius
È l’economia il motore della storia: e Marx fu il primo borghese a spiegare e sistematizzare quest’ovvietà in favore delle classi subalterne.
Gli ideali sono un fattore individuale, quando diventano ideologie di massa significa che abbiamo a che fare con falsa coscienza di un qualche potere economico.
@off
La tua preparazione asinina è da incorniciare: senza debito non ci sarebbe credito e non ci sarebbe neanche denaro. Tu sì che la sai lunga!!
Poretto….
leopoldo
direi che una lega al di sopra del 10% dei votanti ( non degli aventi diritto ) comporta gravi rischi di ordine sociale. Finché salvi-ni spara cazzate è coalizza intorno a sé i gaìna da bar, svolge una funzione di raccogliere il disaggio attraverso l’ignoranza e la menzogna, sopra quel limite avrebbe una capacità di azione legislativa e sociale, come per ipotesi sospendere ogni aiuto a lampedusa.
Figuriamoci sulla spinta del entusiasmo le dichiarazioni che potrebbe fare.
La capacità politica della lega è perfettamente rappresentata dalle quote latte, per anni hanno fatto di tutto per abolirle rivendicando anche il libero mercato e oggi che sono abolite e c’è il libero mercato le aziende italiane chiudono.
giandavide
piccolo particolare: non si tratta di elezioni nazionali, ma di elezioni regionali. e il m5s è un partito che a livello locale è tradizionalmente debole, al contrario della lega che è forte a livello locale. quindi mi sembra errato presentare le percentuali del nazionale parlando di elezioni locali, dato che si tratta di unità di misura differenti.
il punto è che fino al termine di questo governo ci si potrà basare solo sui sondaggi, che sono notoriamente inaffidabili e che sono completamente inadeguati a percepire l’impatto delle nuove formazioni politiche sul sistema elettorale, preferendo presentare dati che rimangono vicini tra loro senza grossi sbalzi numerici. ammetto che non è facile considerare l’impatto delle elezioni locali sul nazionale (sennò il m5s sarebbe già sotto il 10% e non penso che siamo giàa questo punto). ma è difficile conciliare un 20% a livello nazionale con dei risultati locali così diversi: il numero di elettori reali sta nel mezzo, ma fino al 2018 non si può sapere dove.
d’altra parte non credo che ai media convenga infierire troppo su grillo, e non penso che lo facciano. la sua presenza è utile a renzi, sia nelle vesti di nemico (innocuo), che nelle vesti di mastino (che addenti tutto ciò che si muove a sinistra del pd). quindi ben venga il m5s dato al 20%. e la gente ci cascherà: si tratta di un pubblico abituato a cazzate del tipo che in nigeria o hanno l’ebola o sono terroristi. vuoi che non ci creda che grillo sta al 20% se glielo dice un pagnoncelli un mannheimer?
MARIO
Giandavide… Il M5S al 20% alle regionali sarebbe una spina nel fianco del PD di renzi, prendendo una regione tipo la Liguria si tratterebbe di un ballottaggio tra PD e M5S e visto quello che oggi succede in quella regione tra le primarie taroccate del PD e i guai che si profilano per la lega Spese pazze, la Finanza negli uffici della Lega-Liguria http://genova.repubblica.it/cronaca/2015/02/24/news/la_finanza_in_regione_liguria_controlli_negli_uffici_della_lega-108076787/ il rischio di perdere quella regione per il PD è molto alto e lo strascico potrebbe coinvolgerne altre di regioni. Ah in tv non si parla ne male ne bene del M5S, e qualcuno disse:” “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli.” Un motivo per tutto questo silenzio a mio modestissimo parere c’è!
giandavide
non è che voglio portare sfiga, ma non mi sembra che grillo si sia speso più di tanto per la liguria. anzi, se volessi essere cattivo direi che si è speso di più per gino paoli. così al 20% non ci arrivate mica
mirko g. s.
In effetti la difesa di Paoli è stata una tavanata galattica. Almeno ha premesso che sono amici intimi. Ma mi sono inc… lo stesso.
giandavide
per il resto temere la lega mi sembra ridicolo: non solo perchè si trascinano dietro berlusconi da 20 anni, e il bagaglio è diventato un pò troppo ingombrante in questi periodi nazareni. ma anche perchè il primo a non temere salvini è renzi, che anzi auspica di avere salvini come avversario principale: e in effetti forse l’unica cosa che sa fare il nostro premier è scegliersi gli avversari: stefano galli, cuperlo, grillo, mineo, salvini, fassina…. è chiaro che si sceglie i più scarsi,in modo che che poi ci possa andar giù duro. e un nemico scarso come salvini renzi non se lo lascerà sfuggire di certo: sembra tagliato apposta per fargli vicere il ballottaggio.
l’unico nemico che renzi non vuole è landini, come dimostrano le dichiarazioni di ieri. peccato che landini sia anche nemico di grillo: infatti non ne parla neanche il professore, evidentemente perchè sul blog di grillo è meglio che non si legga la parola landini…
Daniele Gioannini
Non servono analisi elettorali (pur ottime come questa) finché non si concretizza la cosa rossa a sinistra del PD
Gherardo Maffei
La attuale lega di Salvini è una forza politica che vive di compromessi e di speculazioni sul sentimento xenofobo esistente nell’italiano medio, quello da bar dello sport, tanto prer intenderci.Vivendo in Padania posso garantire che sia la liga veneta primigenita che la sucessiva lega nord che l’ha fagocitata e travolta, si nutrivano di odio contro i meridionali del sud della penisola, considerati la causa principale della crisi economica(rammento bene le scritte “negri, terroni fuori dai coglioni”) e di autentici propositi secessionisti.Da quei tempi e dopo l’alleanza con Berlusconi la lega di Bossi si è rimangiata tutto, ma proprio tutto, trannre che l’odio e il sentimento xenofobo, indirizzato ora contri i rom e gli immigrati.Ma venendo al nocciolo della questione economico e al dilemma euro si euro no, chi pensa e sostiene che solo la tesi economia sia prevalente e che il nostro destino, come sosteneva Karl Marx,sia solo l’economia, sbaglia. La storia insegna che ci sono vari fattori sia antropologici e demografici, che condizionano la vita dei popoli. La lega di Salvini dovrebbe dire la verità ai suoi sostenitori, ma sarebbe un suicidiio politico, vale a dire che la penisola si basa su una piramide rovesciata, un numero sempre minore di giovani deve mantenere la maggioranza della popolazione formata da vecchi pensionati. Ma non basta: abbiamo assolutamente bisogno degli immigrati, stante la “peste bianca”di cui soffriamo, vale a dire la denatalità e l’insufficente tasso riprodutivo, che tra l’altro vede l’Italia detenere il triste primato in occidente.Illudersi che con formulette tecnico economiche, con programmi di tecnici e di economisti di turno in voga e alla moda, si risolvono tutti problemi epocali che ci minacciano, è un illudersi e nascondere la testa sotto la sabbia.Non tecnici non ricette e formulette economiche a breve scadenza, ha estremo bisogno l’occidente attuale, ma di ben altro. Studi demografici hanno dimostrato che tra qualche decennio l’Africa avrà un miliardo di abitanti,ma non basta: vari mullah islamici nelle mosche predicano da decenni che la vera arma di distruzione di massa della porcilaia- occidente, sarà il ventre fecondo delle donne islamiche! Mentre noi ci trastulliamo con mediocri giostre parlamentari,con governicchi che durano sei mesi, continiamo pure con le seghe mentali del Bagnai si, Bagnai no!
mirko g. s.
Sembra di leggere uno dei commenti pro-ebola di Germano Germani. gli immigrati non sono necessari sono i datori di lavoro (sommerso ed irregolare) ad essere degli sfruttatori tanto dei bianchi quanto degli stranieri e dei criminali. Poi possiamo anche parlare di fiscalità vergognosa ma il neoschiavismo italiano inizia da molto lontano. Marx anche in questo caso ha avuto ragione: è solo un problema di soldi.
Junius
Certo che demografia e antropologia dipendono dalla politica economica!
La Germania, che è il paese più classista e antidemocratico d’Europa, ha fatto storicamente dell’austerità la politica economica meglio adatta ai suoi fini imperialistici e mercantilistici: risultato?
I peggiori in Europa come sostenibilità del sistema pensionistico.
È la politica economica a gestire tanto la demografia quanto l’antropologia: non sono i popoli poveri a lavorare poco perché sono pigri: sono pigri poprio perché non c’è lavoro.
Gherardo Maffei
Mirko,l’ostinarsi a credere che l’attuale crisi epocale, il vero e preconizzato “Tramonto dell’Occidente” agli albori del novecento da Oswald Spengler, il “Kali Yuga” (età oscura) delineato da Julius Evola nel suo capolavoro “Rivolta contro il mondo moderno”; il ciclo finale del “manvatara” delineato dal massimo esperto europeo di metafisica, il francese René Guènon, converti all’Islam e morto al Cairo, con mediocri giostre parlamentari, fatte da politicanti e non da uomini di stato, che sono dei falliti e dei turlupinatori, tutti ma proprio tutti, destra, sinistra, centro,è colpevolmente deplorevole. Ricette, formulette, coalizioni, governicchi che durano sei mesi, un parlamento saturo di femmine, che lo hanno trasformato da un aula sorda e grigia ottima per il bivacco di un manipolo di uomini d’azione, in un luogo da donne da trivio, la dice lunga. Euro si, euro no, Bagnai si Bagnai no, la sinistra greca si, la sinistra greca no, …mentre i mullah stanno limando la lama della scimitarra, con la quale ci taglieranno la gola e poi stupreranno le nostre femmine.Mentre noi stolti occidentali ci stiamo occupando delle quote rosa e nel vano tentativo di riesumare la salma di Karl Mordechai, meglio conosciuto come Marx!
mirko g. s.
Non si capisce un c…