Qualche risposta ad una serie di quesiti ed obiezioni rivoltemi.

Più che rispondere direttamente ad ogni singolo post (che mi sembra  una cosa un po’ dispersiva) credo sia più utile rispondere ad alcuni quesiti ed obiezioni in questa forma, a volte un po’ telegrafica, ma che può servire a ravvivare la nostra discussione (posto che ve ne sia bisogno…). C’ è un gruppo di obiezioni e domande sulla natura del caso libico (se rivolta vera o inventata: Forzutino, Paola Pioldi, Davide Rigano, Pippo Fecondo e Massimo) cui risponderò nel prossimo pezzo.
Renato Borlone:
Scusa Aldo, sulla base di queste considerazioni anche in Iraq e Afghanistan la guerra era la cosa giusta da fare; Saddam non gasava da anni villaggi di cittadini inermi? I taliban non opprimevano il popolo con leggi folli, crudeli e oscurantiste? Scusa ma non regge.

In verità ho espresso un parere un po’ diverso: la ragione che mi induce a valutare diversamente questo caso non è la durezza della repressione in sè (che peraltro non è argomento da trascurare del tutto), ma il fatto che ci sia una rivolta in atto e che essa coincida con un più vasto movimento rivoluzionario nel mondo arabo. In Irak ed Afghanistan queste condizioni non vi erano, anche se, nel secondo caso, c’era una guerriglia nelle regioni settentrionali del paese. La mia è una valutazione politica complessiva nella quale ritengo che sostenere un processo rivoluzionario (obiettivo primario)  abbia la precedenza sulla difesa della pace (obiettivo secondario).
D’altro canto, ero e sono risolutamente contrario all’intervento a terra, mentre mi limito a dare una valutazione tatticamente positiva del solo intervento aereo in un determinato momento della crisi.

Il Blog:
Caro Aldo, sarebbe ora di finirla tutte le volte con questi paragoni un po’ forzati sulla seconda guerra mondiale.
Manifestazioni a favore degli insorti e contro l’intervento “Onu” in Libia ci sono state… forse non erano in 200.000 mila ma c’erano, forse non hanno la pretesa di avere la stessa arroganza marxista-leninista che ha prodotto settant’anni di gigantesca miseria sociale…

Non avevo fatto paragoni con la Seconda Guerra Mondiale e, peraltro, non avevo citato solo questa, ma anche  altri contesti storici, per ricordare come non sia affatto strano che in una guerra interna gli insorti  cerchino appoggi in potenze straniere, spesso in perfetta eterogenesi dei fini. Non era una analogia (argomentazione retorica che amo poco), ma una comparazione finalizzata ad individuare costanti di comportamento. Stessa risposta vale per Heraclio che lamenta la pretesa analogia con la II Guerra mondiale (chissà perchè nessuno si è accorto che parlavo anche di Lenin e della rivoluzione russa …)
Quanto alle manifestazioni in appoggio all’insurrezione libica: non se ne è accorto nessuno, perchè sono state cose assolutamente trascurabili.
Di grazia, cosa c’entra l’ “arroganza marxista-leninista” ecc? mi sembra uno di quegli articoli di Sansonetti, per cui tutto quello che non funzionava nella galassia era colpa dello stalinismo e facevano imbestialire anche un convinto antistalinista come me.

Ugo Agnoletto:
Quando Gavrilo Princip uccise l’arciduca Francesco Ferdinando il 28 giugno 1914… non sapeva che i primi a pagare sarebbero stati proprio i serbi e che era il primo di 10 milioni di morti, quando Simone Weil partì per arruolarsi …con i miliziani in Spagna,… tornò disgustata scrivendo: “le umiliazioni inflitte dal mio paese mi sono più dolorose di quelle che esso può subire”.
Quindi sono convinto che ogni intervento con le armi contiene una dose troppo grande di crudeltà.

Verissimo. Anche quelli che dettero l’assalto alla Bastiglia non sapevano che sarebbe venuto il Terrore e quelli che corsero a Porta San Paolo, nel vano tentativo di  contrastare i tedeschi, non sapevano che sarebbe seguita una sanguinosissima guerra civile nel corso della guerra più generale. Ma questa non è una buona ragione per sostenere che sarebbe stato meglio tenersi Luigi XVI o i nazisti. Ogni ricorso alle armi impone ai contendenti un pesante tributo di disumanizzazione, è vero, ma la Storia è dramma  e procede spesso su fiumi di sangue. Auguro alle generazioni future di essere così sagge da trovare il modo di non pagare questo prezzo di sangue alla Storia, ma oggi noi non sappiamo come fare ad evitarlo.

Heraclio
1) non sono affatto convinto che (l’intervento) risolva il problema, nè che aiuti concretamente (al di là del supporto militare immediato) l’opposizione libica, per il semplice fatto che rappresenta la premessa bell’e buona se non per un’invasione terrena…. Considerare la guerra come “una parte del tutto”, un momento particolare del più vasto scenario rivoluzionario, mi sembra poco verosimile anche dal punto di vista dei rapporti di forza: che gli insorti abbiano lo stesso peso e la stessa potenza politica e militare dei paesi interventisti occidentali non appare molto credibile….
L’iniziativa militare occidentale (dato per buono che sia a favore dei ribelli, cosa non del tutto scontata) non è illegittima in sè; sono le modalità e i fini che vi stanno dietro che mi costringono a condannarla
.

Capiamoci: non ho mai detto nè che l’intervento occidentale risolvesse la situazione, nè che questo non sia avvenuto in violazione delle più elementari norme del diritto internazionale e per motivazioni “nobili”. Ho detto e ripeto che si tratta di un intervento ispirato al più spudorato imperialismo. Così come non ignoro affatto il rischio di un intervento a terra (cui, temo, stiano pensando gli stati maggiori dell’Alleanza). Cosicché non ho mai espresso una valutazione positiva in sè dell’intervento occidentale, ma solo  una considerazione limitata alla sua utilità tattica momentanea e del tutto a prescindere dalle intenzioni dei suoi promotori (che usano gli insorti solo come paravento). Il punto più delicato è un altro: l’analisi dei rapporti di forza, per Heraclio,  così sbilanciati a favore degli occidentali da spingere ai margini della scena gli insorti e da far considerare non la guerra come parte del tutto “rivoluzione” ma questa come parte del tutto “guerra”. Insomma: è centrale la guerra o l’insurrezione?
Il ragionamento di Heraclio funzionerebbe se si trattasse della sola insurrezione di Bengasi, ma, questo è il punto, questa coincide con un vastissimo sommovimento del mondo arabo. Va da se che gli occidentali siano assai preoccupati di questo terremoto e che cerchino di inserirsi per guidarlo verso porti “sicuri”; ma non è affatto detto che ci riescano, anzi, ci sono ottime ragioni per pensare che questa manovra non riuscirà. In primo luogo, con gli scenari di Irak ed Afghanistan ancora aperti, con il fiato iraniano sul collo ed in presenza di una crisi finanziaria tutt’altro che risolta, lo stesso intervento a terra in Libia non è così scontato e, soprattutto, difficilmente potrebbe avere una durata prolungata nel tempo. Non mi pare realistico che le esauste casse degli stati occidentali possano accollarsi un nuovo pantano di tipo irakeno o afghano, anche se gli Usa riuscissero ad impegnare di più gli europei, così come stabilito recentemente a Lisbona (ne riparleremo). Le forze Nato potrebbero passare ad un intervento a terra, ma solo a condizione di non rischiare di trovarsi impantanati in una guerriglia di anni ed anni.
E già questo sposta i rapporti di forza a favore degli insorti, con i quali occorre fare i conti per  evitare di trovarsi in guai troppo forti.
Ancora più problematico appare un possibile intervento in altri contesti (dal Marocco all’Egitto, dalla Giordania alla Tunisia o alla Siria) tenendo conto del fatto che se la protesta dovesse prendere un corso incontrollabile in Arabia Saudita questa diventerebbe la priorità assoluta.
Anche i potentissimi Usa non sono onnipotenti. E un mondo arabo democratizzato non renderebbe più forte la leadership americana,  ma, al contrario, più debole.
Per questo il tutto è la rivoluzione araba e non la guerra, che ne è un aspetto, certo non trascurabile, ma non centrale.

Davide Rigano
Chiaramente alcuni hanno più fiuto nello scoprire le quinte colonne anche quando si mascherano bene-e un passato trockjista aiuta sempre in questo campo…. …:la sinistra anti autoritaria e anti sovietica, dirittoumanista, è costola dell’americanismo avanzato,ma di comunista ha assai poco o nulla…
d’altronde lei parlando di cappuccino e brioche ci pone all’interno di un bar, che chiamerei Bar Kirov in onore del segretario del Pcus di Leningrado ammazzato da un giovane guarda caso trotskjista…
Suggerisco al professore Giannuli che come me ha problemi di vista di cambiare occhiali. Guardi che in Libia non c’è nessuna rivoluzione, al massimo la solita rivolta colorata. Noterà la differenza!

Poche precisazioni: diversi ex trotzkjisti sono passati su posizioni di destra, è vero. Ma sono molto più numerosi gli ex stalinisti duri e puri che hanno fatto lo stesso percorso (dice niente un nome come Aldo Brandirali attuale esponente Pdl e Cl?). Così come molti ex trotskjisti ed ex stalinisti militano ancora a sinistra ed onorevolmente. Non scadiamo di tono, per cortesia.
La sinistra antiautoritaria non è comunista? Forse, in compenso quella autoritaria ha portato il Comunismo alla tomba ed ha perso tutto, anche l’onore.
L’assassinio di Sergej Mironovič Kostrikov (detto Kirov), non fu opera di un complotto dei trotzkjisti, ma un episodio di “strategia della tensione ante litteram” –mi spiace deludere il mio affezionato lettore-. Fra l’altro, la parziale apertura degli archivi moscoviti ha rivelato due cose interessanti: che Kirov era in contatto epistolare con Trotskji e che al XVII congresso del partito (1934) prese più voti di Stalin, una colpa non da poco, direi.
Per quanto riguarda gli occhiali: da anni mi servo da un ottico che mi ha sempre trattato molto bene, si chiama Marx e gli occhiali che mi ha dato mi hanno fatto sempre leggere abbastanza bene. Lo consiglio al mio lettore, in particolare in tema di socialismo e libertà.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (10)

  • Ciao Aldo!
    Il tuo blog, a cui sono affezionata, al momento è l’unico che frequento per cui perdonami se sono così “prezzemola” 🙂
    Belle le tue risposte! Soprattutto ai due opposti “estremisti” (Blog e Davide) dei quali comunque ho letto con interesse gli interventi. Sei chiaro Aldo, coerente e non temi ad assumere posizioni “scomode” argomentandole in modo dialogico e convincente. Infatti.. Mi permetto di sottolineare (devo essere stata un po’ confusiva nell’esprimermi) che non ho mai dubitato dell’autenticità delle rivolte e nello scritto di ieri sera, “tra le righe”, ho espresso la mia speranza che l’intervento si riveli d’appoggio alla rivoluzione (anche se con fini ben diversi da quelli auspicati da chi chiede democrazia -col prezzo del sangue- e da noi del blog). Hai ragione, con la realtà emergente nel mondo arabo il potere occidentale (per me al collasso) è costretto a farci i conti.. speriamo bene: mi ha allertato il tuo accenno a un possibile “attacco a terra”, spero sarà scongiurato per i motivi che hai detto. Sacrosanta la risposta a Ugo (con cui condivido ideali e rifiuto spontaneo della violenza).. ma è vero, la storia umana è costellata da sofferenze e “scandita” da conflitti, guerre e violenza. Sarei davvero ipocrita se non affermassi (con assoluta convinzione) la legittimità, in alcuni casi, del ricorso alle armi e alla violenza: ricorderai il Nicaragua (ho avuto amici che là andarono, ma non con le Ong o associazione cattoliche, proprio a fianco del popolo in rivolta.. poi.. va bè .. è finito tutto con le elezioni dell ’84 e la sconfitta dei sandinisti,(per non parlare delle “sfighe” naturali), speriamo in Ortega. Mi sto allargando, scusa. Era per dire che condivido i tuoi esempi storici (rivoluzione francese, opposizione al nazismo ecc.. ma non sono una “storica”, vado “a braccio” per non dir “a spanne”). Tornando a noi: Sostengo che le ns. generazioni (dal dopoguerra) in poche zone del mondo, hanno il privilegio di non aver vissuto guerre sulla loro pelle. Non siamo disposti ad andare a morire, tantomeno mandarci i nostri figli, a fianco di chi si ribella. E’ gia intollerabile l’ambascia che viviamo per chi, di noi, è laggù in veste di cronista o fotografo, perchè la pelle la rischiano e a volte ce la lasciano eccome! Per cui.. “accontentiamoci” di un intervento dell’esercito (e qui chi muore, anche se non è questo il caso, nella maggioranza è figlio di povera gente, che pur ha delle responsabilità nelle scelte che compie).
    Concludendo: tollero a denti stretti e con rospi in gola l’intervento. Mi aspetto altri chiarimenti e “proiezioni”, per quanto possibili, da Aldo.
    Paola
    solito p.s. … scusa Aldo (non ho la TV da anni, ma scrocco su you-tube) forse mi confondo, ma eri tu che sostenevi che negli anni settanta c’è stata una guerra in Italia? Non ricordo il titolo, ma era un Blu Notte di Lucarelli
    p.s.2 (la vendetta! 🙂 Non so se ti sei accorto, ma hai risposto chiaramente alla mia domanda: “in che senso ti definisci comunista?” Grazie, mi hai confermato ciò che immaginavo. Sono anch’io comunista come te.

  • è un segno molto positivo che posizioni diverse non si traducano in rottura, ma in dialogo e che l’autore di un blog abbia anche la pazienza di rispondere ai vari interventi.
    Ma ora cosa si fa? su quale organizzazione si può contare, dal momento che rifondazione non c’è più come rappresentanza politica? Qualcuno ha dei suggerimenti?

  • Io vorrei lanciare una piccolissima provocazione. Alla luce di quanto sta accadendo nel mondo Arabo, con reazioni poco lucide da parte dei governi occidentali, in primis di un’Europa che si dimostra sempre più mera istituzione finanziaria, creata per combattere solo contro il dollaro, non per fronteggiare in toto l’America ed il suo imperialismo, non sarebbe opportuno un ritorno alla strategia in voga durante la guerra fredda? Mi spiego meglio. Quando c’era una contrapposizione fra due blocchi, in una regione sotto il controllo dell’avversario potevi cercare di destabilizzare un paese solo con mosse molto limitate, per esempio dare denaro, o armi, o entrambi, a gruppi locali che si opponevano al regime che governava (mi riferisco, ovviamente, a paesi dove non esistevano governi democraticamente eletti). Se proprio si voleva esagerare si mandava qualche consulente militare con il compito d’addestrare gli oppositori.
    Dopo la fine della guerra fredda gli americani vanno in casa di chi gli pare, con i risultati che abbiamo visto. Ora, a cominciare dalla Libia, non sarebbe opportuno fare un passo indietro e ritornare ai bei vecchi metodi. Sarebbe comunque un intervento di tipo umanitario, visto che di Davide che ammazzano il gigante super corazzato Golia con solo una fionda nella storia ce né già stato uno e difficilmente se ne vedranno altri, quindi riequilibrare un attimo le forze sarebbe a tutti gli effetti equivalente ad un intervento umanitario. Inoltre lascerebbe gli insorti padroni del loro futuro e potrebbero decidere se lottare o no per la conquista della libertà.

  • su Kirov un suo collega dice altro,parlo di Losurdo nel suo libro fondamentale:Stalin leggenda nera.

    Vabbè c’è un po’ di copia e incolla dei miei interventi,ma mi piace la sua risposta finale sulle lenti da usare.Perchè io porto gli occhiali da 34 anni.La mia vista è talmente migliorata che pensi un po’ non ho fatto fatica a cogliere la mano euroatlantista e colonialista alla base della falsissima rivoluzione libica.Quindi se vuole a giorni alternati posso prestargli i miei meravigliosi e infallibili occhiali stalinisti.
    Sui trockjisti , io stesso ho militato in un partito di questa natura.Ottime persone,compagni che talora persino mi commuovono per coerenza,ma a mio avviso il trockjismo è uscito sconfitto totalmente dallo scontro con lo stalinismo.Non solo anche i trockjisti sono minoranza rumorosa e dispersiva- tre partiti di questa natura perchè uno è più trockjista dell’altro.
    Ho rivisto la storia stalinista e reputo che quel tipo di partito sia stato funzionale a non far crollare l’unione sovietica.Non solo:organizzazione,disciplina,indottrinamento,controllo,servono maggiormente alla causa rispetto a tante trovate anche geniali della sinistra extraparlamentare che poi si sciolgono come neve al sole.Questa è la mia opinione dopo dieci anni di militanza e di ricerca personale prima nel prc e poi in altra organizzazione comunista.

    ps:ho finito di leggere il suo Bombe ad inchiostro,come sempre ottimo!Il caso Primavalle e Bertoli però non mi vedono del tutto in sintonia con quanto da lei scritto.Ma è altro discorso ed ho già scritto troppo
    Buona giornata

  • Mi scusi se torno di nuovo a importunarla,sia lei che i suoi gentili commentatori.
    Alcune considerazioni che vorrei condividere con tutti voi.

    1)La lega araba ha chiesto giustamente una no fly zone pure per Gaza contro i caccia sionisti.
    Mi pare una buona mossa,è la prima volta che la lega faccia una richiesta simile?Cosa potrebbe significare?Israele dovrebbe preoccuparsi,(lo spero).

    2)Si mormora,mica tanto mormora,che dietro l’attuale esodo tunisino e alla libia in rivolta vi sia la Francia.Non solo per istinto colonialista,ma sopratutto per creare danni all’Italia dal punto di vista economico.Potrebbe essere una sottile guerra diplomatica visto che anche noi stiamo facendo qualcosa per impedire a loro di acquistare industrie italiane.A tal proposito una mia fonte mi rammenta spesso che l’attuale capo del governo tunisino sarebbe un agente dei francesi.Cosa significa?Cosa dovrebbe fare l’italia per difendere i suoi interessi e ridimensionare la boria di questi gallettacci di oltre alpe?

    3)Come le dicevo,trovo ottimo il suo Bombe ad inchiostro.Come tutti i suoi libri che ho letto finora.
    Nondimeno su alcuni punti avrei delle idee diverse e vorrei motivarle in codesta sede.

    1)Bertoli:probabilmente è nel libro sui servizi segreti di de lutii,ma in un libro appunto si denunciava come Bertoli fosse stato per un certo periodo di tempo ospite in un kibuz.Di contatti con il mossad o perlomeno emissari di esso.Non solo era anche ampiamente manovrato e manipolato perchè assai ricattabile dal nostro servizio segreto,il quale scelse lui proprio per quei punti che lei cita a sua difesa-nel senso che fosse un vero anarchico- in quanto non si voleva affatto ammazzare Rumor,ma creare quello che poi è avvenuto.Dunque sembrerebbe molto di più un provocatore ,un utile idiota,rispetto a un vero anarchico convinto di fare un gesto simbolico contro il potere.
    Era previsto tutto o quasi per screditare l’anarchia,che peraltro spesso si scredita da sola.

    2)Primavalle:gesto sicuramente ignobile,anzi il più esecrabile e deprecabile tra quelli fatti dall’estrema sinistra.
    Però:non è amissibile un’analogia con Almirante che nasconde un “terrorista” -era forse azzi non rammento,scusi-e il motivo è lampante:Almirante era un onorevole e segretario di partito che si muoveva nel parlamento italiano,quindi nelle e con le istituzioni.Ha l’obbligo e il dovere di aiutare altre istituzioni che formano lo Stato legale e di collaborare,altrimenti è un sabotaggio interno che nei paesi seri sarebbe punito assai duramente.

    Potop,verso il cui gruppo ho massima antipatia,era altro:nasceva con velleità rivoluzionarie e anti statali,per la sua distruzione attraverso la rivoluzione e poi si sarebbe costruito altro.
    Perchè quindi denunciare alle forze dell’ordine di uno stato che non si riconosce un proprio militante?Semmai davvero imperdonabile è l’aiuto a fuggire.Avrebbero dovuto praticare una giustizia di altro tipo sui mascalzoni che hanno fatto quella inutile strage.
    Perchè le br avrebbero dovuto chiedere un gesto per poterli arruoalare tra di loro?Nei libri che ho letto sulle Br non ho mai incontrato un fatto simile.
    Il problema della denuncia o no,ma questo lo sottolinea anche lei, è stato sicuramente vissuto con dolore intenso dai compagni che però ben sanno che la nostra morale non può essere quella etica e “cristiana”,ma prettamente politica e comunista.Vorrei però vedere se i neri hanno questi tormenti,ad esempio quei fighetti maudit dal grilletto facile di fioravanti e mambro se la godono ora la libertà borghese,peccato non siano caduti prima.

    Questo è un grosso problema che investe anche il caso Rossa e insomma non è nemmeno di facile soluzione.
    Come far convivere la giustizia di partito con quella dello stato in cui si vive senza implodere o aprire conflitti interni ed esterni?Mah!

    ora chiudo l’edicola va..Buona giornata a tutti!

  • Velocenente mentre lavoro:
    Risposta seria per Ugo: no, non ho idee, come sostiene Aldo alla sinistra mancano riferimenti coerenti e un po’ solidi. Posso solo dire che per il sindaco di Milano voterò o Pisapia o Calise (probabilmente voterò Giuliano per poter andare al ballottaggio e sperare in un miracolo). Sono anni e anni che alle politiche ecc… vado a votare (credo nel voto), ma non PER, ma CONTRO qualcosa … è triste .. lo so. 🙁
    Risposta faceta per Aldo e Davide: per andare sul sicuro mi sono comperata un paio d’occhiali libertari, vi dirò come mi trovo, poi se mai ce li scambiamo.
    Per Davide: per favore, saluteresti quella sagoma di Achille Kurosawa alias Pol Pot da parte di Romeo detto “er cozza”? Grazie.
    🙂

  • Achille Kurosawa si trova ora in edicola con me ,abbaia a tutti da rompiscatole della terza internazionale e sopratutto i clienti oggettivamente provocatori!
    saluti a romeo

    D’altronde il rispetto per gli animali è un punto per me importante e dovrebbe esserlo per ogni militante della sinistra.Per questo a modo mio ho sempre fatto in modo che i bertinottiani venissero trattati decentemente all’interno del prc,lo ripeto:rispetto le bestie!^_^

  • Ciao a tutti,
    dato che per il momento non ci sono altri commenti alle risposte di Aldo, mi permetto qualche riflessione sui post di Davide (simpatico quanto impertinente provocatore:-) che, in certo qual modo, introducono la tematica discussa giovedì mattina al convegno di Lapsus (da cui attendo presto il file audio).
    Viriamo al serio: Aldo, ieri notte ho digitato su you-tube il tuo nome sperando di trovare quel tuo intervento a cui accennavo, invece mi sono ritrovata a sentirti parlare di Università, Lotta Continua, Piazza Fontana e Servizi Segreti (finalmente ho capito “capuccino, brioche e intelligence” a cosa si riferisce). Leggerò senza dubbio qualche tuo libro (li ha il mio babbo, lettore dell’ “Unità”, per cui ti conosce un po’ meglio di me). Mi sono affezionata a te circa due anni fa quando è stato pubblicato il libro di Cucchiarelli: “I segreti di piazza Fontana”: Pietro è stato uno dei miei migliori amici (Pia lo è ancora) e mi ero incazzata come uno yeti, poi, la tua, seppur signorile, stroncatura mi aveva rincuorato. Pare che Marco Tullio Giordana ne stia facendo una sorta di film in sei puntate per la TV, così ho ritrovato in rete una sproloquiata di Cucchiarelli che rispondeva alla tua “stroncatura” (anche se ripeto, ti eri peritato di dire che c’erano pochi errori, ma ne smontavi la tesi)e così sono approdata al tuo blog, mentre c’era il questionario per la Libia. Rivisitare quegli anni mi provoca emozioni fortissime, ero estremamente giovane, confusa e giocherellona, ma ho sulla pelle il dolore della perdita di non pochi amici. Va bè … Forse dovremmo si rivisitarli (nel nostro caso con “memoria” perchè c’eravamo …. -ti cito-:-)) e chiederci cosa ne abbiamo fatto.
    Con un po’ di amarezza,
    Paola

  • Quando vogliono eliminarti sai cosa fanno?Si inventano un bel gruppo terrorista e se per caso dovesse esserci già materiale grezzo in giro:uniamoli e mandiamoli a far il lavoro sporco.
    Ora chi meglio dei sionisti è esperto nel fare il lavoro sporco?L’hai visto tante volte Vittorio e l’hai denunciato tante volte.Capita alle brave persone ,che non sono quelle democretine anime belle da salotto euroatlantista e sionista citofonare Pd,di credere nell’umanità e di scriverlo anche Restiamo Umani.Sbagliavi,certi farabutti capiscono solo le bombe e la violenza.Certi STATI ARTIFICIALI,toh mi viene in mente il Kosovo e Israele,con i loro ascari,collaborazionisti,infiltrati,traditori,hanno una sorta di missione nella vita:eliminare quelli come te.Dirai che son dei bastardi fascisti,no?E qui ti sbagli.Loro sono la Grande Democrazia ,anzi L’Unica Grande Democrazia,come un eroe di carta pesta,un misero martire da salotto faziano continua a belare in ogni ove.Tanti lo seguiranno,tanti che insozzano la sinistra con il loro democretinismo da mentecatti.Dovremmo vivere mille vite andate e ritorno per esaurire il disprezzo verso questi sinistrati e i destronzi cialtroni berlusconoidi che ti criticheranno come hanno fatto con Baldoni.Magra consolazione scriveranno forse qualche lagnosa ballata per te.Canteranno di pace e amore,tralasciando di non smettere di odiare chi ha fatto questo a te.
    Io odio israele,odio i sionisti,odio il mossad,odio i collaborazionisti e le quinte colonne ,odio quelli che “piangeranno” la tua vita per poi dirci che non bisogna però prendersela con israele.Va così a occidente,va così nelle democrazie liberali,va così nei posti dove c’è libertà di pensiero e stampa,ma guarda caso tutto sottomesso al Pensiero Unico della dittatura del libero mercato.Manifesteremo,scriveremo,faremo qualcosa,ma tutto accettato dal Sistema,che facciamo tanto folklore e debole baccano.

    Volevo scrivere qualcosa sulla generazione del 68,domandare a loro come mai sono così autoreferenziali che si parlano da una vita addosso,perchè non hanno insegnato ai figli il sacro dovere di essere lucidi avversari della nostra democrazia liberale e colonialista,boh volevo scrivere questo.Cihanno pensato le solite carogne a farmi scrivere altro.
    Sono ateo,non credo in DIO , l’unico a cui credevo si chiamava Ronnie James e cantava nei Rainbow e Black Sabbath,non posso quindi augurarti nessun paradiso.Spero ti vada bene il ricordo di noi compagni,(altro rispetto ai sinistrati).
    Addio Vittorio e grazie

  • amara realtà.
    Fatto salvo che guerra, terrorismo e lotta di liberazione sono cose molto diverse, come mai i giornali cattolici locali difendono i movimenti di liberazione in Libia, ma non quelli in Israele?
    Perché la chiesa difende gli stati con i quali ha rapporti di collaborazione o concordati e quindi ha un tornaconto, anche se sono stati canaglia. Contro gli altri la guerra con solo è permessa, ma doverosa. E’ sempre stato così.

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