Risposte multiple
Chiedo scusa ma ho difficoltà a rispondere. Lo faccio così in forma cumulativa. I lettori avranno notato che da qualche settimana non sto rispondendo ad obiezioni ed interventi: non si tratta di cattiva volontà ma di un problema sorto da una modifica tecnica per la ricezione dei messaggi che mi crea problemi a rispondere ai singoli post. Lo faccio in modo cumulativo qui, me ne scuserete, ma ad una certa età le innovazioni tecnologiche danno molto fastidio…
1-PIERLUIGI, DAVID ARBOIT, GIANDAVIDE su RENZI: non prendo per oro colato nessun sondaggio sia perché, trattandosi di votazioni interne ad un partito, i comportamenti sono molto più fluidi e meno prevedibili, sia perché da tempo la maggior parte dei sondaggi sono diventati marchette per il miglior offerente. Mi limito a registrare con molta prudenza che questo è un esito possibile. E questo per il convergere di quattro flussi in perfetta eterogenesi dei fini:
1. Una porzione non piccola di militanti del Pd che non ne possono più della gerontocrazia para sovietica che resiste dal 1991 in poi (e che non sanno di cadere dalla padella nell’altoforno)
2. Una parte di elettorato di estrema sinistra –Rifondazione ed anche un po’ di Sel- o di liste antisistema –come 5stelle- che pensa che un Pd renziano lasci più spazio a loro
3. Una parte dei poteri forti finanziari che vedono nel rampante giovanotto fiorentino un interlocutore più malleabile
4. Un bel pezzo di elettorato di destra che medita una vendetta trasversale votando per Renzi per pugnalare Bersani e gli ex Ds.
Quanto sono consistenti questi flussi? Si concretizzeranno tutti ed in che misura? Che regali riceverà da Arcore il rampante giovanotto? Quale è il grado di reattività del corpo militante del Pd (che credo sia schierato con Bersani, ma ormai ha una età media piuttosto alta)?
Tutte cose da valutare per cui non faccio previsioni, limitandomi a dire che può prendere corpo quella Opa ostile di cui dicevo, anche se non è detto che accada. Tifosi di Renzi ne ho incontrati molto pochi, ma Renzi è come la Dc, da cui proviene: pochissimi dichiaravano di votarla, ma poi era sempre il partito di maggioranza relativa. Attenti.
GIANDAVIDE, ANDREA, VINCENZO CUCINOTTA sulla LEGGE ELETTORALE.
Io non penso affatto che una legge elettorale con le preferenze determini di per sé una classe politica migliore, dico solo che una legge senza preferenze sicuramente la peggiora, come abbiamo potuto verificare in questi 20 anni che hanno prodotto una melma di politicanti corrotti, incapaci e profittatori. Le preferenze offrono una possibilità all’elettorato di migliorare le cose, se poi l’elettorato coglierà questa occasione è un altro paio di maniche.
Ad Andrea T faccio osservare che, se è vero che la decadenza della classe politica italiana è cominciata quando ancora c’era il proporzionale con preferenza, è anche vero che per tutta una prima fase (almeno sino alla fine degli anni settanta) quel sistema elettorale nel complesso ha funzionato abbastanza bene, assicurando un forte radicamento della democrazia ed un sistema politico equilibrato anche se difettoso. La conferma? Quel sistema elettorale è durato 47 anni, mentre qui siamo al terzo sistema elettorale in 19 anni (se la riforma dovesse essere approvata).
Peraltro personalmente mi vado facendo l’idea che voteremo ancora con il Porcellum per la confluenza di due opposizioni: quella del Pd (che fa un gioco che più miope e meno onesto non potrebbe essere) e quella dei “cavalli di Caligola” che, giustamente, valutano che in un sistema con le preferenze non avrebbero nessuna probabilità di sopravvivenza, mentre trafficando fra una lista e l’altra sperano di entrare in qualche “listino d’occasione”.
L’obiezione di Vincenzo Cucinotta sulla preferibilità dell’uninominale al voto bloccato su lista (Vincenzo non me ne voglia) è vecchia come il cucco e completamente infondata. Dice Vincenzo: con il listino bloccato, il candidato si “nasconde” dietro il partito (salvo il capolista, almeno), mentre nell’uninominale il candidato “ci mette la faccia” in prima persona. Bene, vediamo se è vero: non so cosa voti Vincenzo, immaginiamo che sia un elettore di sinistra (ma potremmo ripetere l’esempio a parti rovesciate) e che nel suo collegio il Pdl presenti come candidato la Madonna Immacolata (anche se ho qualche dubbio ad immaginare che la Madonna accetterebbe di candidarsi con quei fetenti), mentre il suo partito presenta un bieco assessore dedito al peggiore clientelismo. Cosa fa? Vota per un ritorno di Berlusconi? C’è chi lo farebbe perché privilegia il candidato rispetto al partito, ma si tratta di una netta minoranza, mentre la maggioranza nettissima degli elettori vota innanzi tutto per il partito. Per cui, a meno che il suo partito non candidi proprio Binu Provenzano (nel qual caso credo che lei si asterrebbe), alla fine lei si farà piacere il candidato e voterà lo stesso per il partito.
Questo i partiti lo sapevano bene quando fecero il Mattarellum e, infatti, si guardarono bene dall’ammettere la possibilità di candidature individuali in singoli collegi (che, appunto, avrebbero dato risalto al candidato) ma stabilirono che ogni candidatura doveva essere collegata ad un simbolo circoscrizionale a sua volta collegato ad uno nazionale. Dunque, non raccontiamo favole.
Nel 1993, partecipavo ad un circolo barese (il “Leonardo Sciascia”) che si schierò anima e corpo per il Si al referendum golpista di Segni ed Occhetto anche se in perfetta buona fede, essendo ottime persone in grande maggioranza cattolici di sinistra. Io –che feci una scatenata campagna per il no- osservai per scherzo che una buona riforma elettorale sarebbe stata quella di privare del diritto di voto i cattolici e prima di tutto quelli di sinistra che, nella loro ossessione eticista, non capiscono assolutamente nulla di politica. Lo dissi per scherzo, ma dopo venti anni vado convincendomi che c’è del buono in quella idea… Che ne dite?
Aldo Giannuli
aldo giannuli, legge elettorale, pd, renzi
Vincenzo Cucinotta
Aldo, si possono certo determinare soluzioni estreme in cui alla fine la fedeltà a un partito sia l’elemento prevalente.
Tuttavia, ritieni davvero che oggi sia questa la situazione esistente?
Oggi, tanto per essere un po’ più realistici, chi può trovare differenze così radicali tra PD e PDL, visto che entrambi questi partiti appoggiano il governo Monti? Per questi ultimi mesi che ci separano dalle elezioni, questi politicanti andranno per studi televisivi a dimostrare quanto essi siano alternativi, litigheranno sovrapponendo le loro voci, ma solo uno sprovveduto può davvero credere che ci sia tanta differenza tra loro.
In tale situazione, certamente che io sceglierei la persona, non dimenticando in ogni caso che un’alternativa c’è sempre, l’astensione e la scheda bianca.
Insomma, le tipologie possibili sono tante, finchè c’erano da una parte falce e martello e dall’altro la madonna, si capisce che prevaleva il partito, ma questo implica soltanto che lo specifico sistema elettorale era meno importante, oggi in cui le differenze tra i partiti si sono enormemente sfumate, diventa prevalente a mio parere la personalizzazione, che già conosciamo come leaderismo, ma che si riproduce a qualsdiasi livello, anche a quello di singolo collegio elettorale.
giandavide
il punto principale della mia critica rimane: questa legge non è il ripristino della legge elettorale pre-mattarellum, ma una continuazione della tendenza post mattarellum a fare leggi subito prima delle elezioni in modo da avvantaggiare determinati partiti. e infatti in questa legge abbiamo degli emendamenti salva lega e altri simili artifizi che sembrano concepiti da un giurista bizantino e che dopo queste elezioni saranno cambiati dalla prossima maggioranza. non è così che si istituisce un sistema proporzionale. d’altra parte lo stesso discorso che fai con la madonna immacolata può essere fatto anche per te, sostituendo il termine “madonna immacolata” con “legge proporzionale”:
“immaginiamo che […] il Pdl presenti come legge elettorale una di stampo proporzionale (anche se ho qualche dubbio ad immaginare che una buona legge possa essere fatta da quei fetenti)[..]. Cosa fa? Vota per un ritorno di Berlusconi?”
insomma, pur essendo sostanzialmente d’accordo sulla maggiore validità delle leggi proporzionali, mi sembra che in questo specifico contesto sia una manovra di bassa politica cambiare la legge a ridosso delle elezioni e a campagna elettorale avviata. e infatti non credo che sia un caso che napolitano, il principale tifoso dell’istituzione di una legge proporzionale di tipo calderoliano, da quando le primarie si sono accese ha smesso di “spronare” sulla riforma elettorale. forse perchè si è reso conto che non può svuotare di contenuto le elezioni proprio adesso che la gente sta iniziando a sentirci e i contendenti litigano sulle modalità di elezione. forse perchè spera che vinca renzi che gli garantisca il monti bis che ama tanto.
giandavide
ps. riguardo a proibire le elezioni a cattolici ed elettori di sinistra puristi sono d’accordo.
si potrebbero introdurre delle elezioni parallele da tenere a montecatini terme, organizzate come un concorso sul politico più bello e più buono. in modo che loro votino a quelle e lascino le elezioni vere alla gente seria che vuole fare eleggere un governo
ugoagnoletto
riguardo i cattolici bisogna dire che, come associazioni, non hanno libertà di esprimersi secondo linee diverse della gerarchia. Infatti nei loro documenti devono sempre citare un papa o un cardinale o un concilio per puntellare le loro affermazioni. Non potrebbero mai dissentire, altrimenti non avrebbero più l’approvazione del loro vescovo. Quindi non c’è da aspettarsi nulla, ma proprio nulla, da qualcosa che abbia l’etichetta di cattolico. Un vescovo non potrà mai accettare nella sua diocesi un dissenso col vaticano, altrimenti se ne rende complice di fronte al papa. E quale cattolico ha il coraggio di dissentire dal papa? Certo ci sono eccezioni, ma si contano nel palmo di una mano. Di solito uno che non è d’accordo, evita di dirlo o farlo sapere.
pierluigi tarantini
Pur di portare acqua al mulino della proporzionale sei capace di dimenticare che la degenerazione del sistema politico italiano degli ultimi anni ha una causa prima assoluta:
Berlusconi.
ugoagnoletto
troppo onore per Berlusconi. Poco avrebbe potuto fare se non avesse trovato il terreno preparato dalla DC e da Craxi. Il malcostume è iniziato con la DC che istigata dal Vaticano doveva combattere il comunismo. Vaticano che per paura del comunismo era arrivato ad appoggiare Hitler e Pavelic.
Ora non resta che sperare che caduto il muro di Berlino, cadano anche le mura del Vaticano. Ma dubito perché il Vaticano considera la chiesa di origine divina, lo stato (la democrazia peggio ancora) di origine umana e quindi a servizio della chiesa. Quelli che noi chiamiamo privilegi del Vaticano, il Vaticano li considera diritti.