Una risposta ai difensori di ufficio di quel delinquente di Maduro.

Cari amici, provate a rispondere a questa semplice domanda: se non si stesse parlando del Venezuela di Maduro, ma dell’Inghilterra e della May, della Francia e di Macron o anche dell’Italia e di Renzi o del Messico di Enrique Pena Nieto, avreste tutte queste cautele? Le notizie non sono certe, ma chi c’è dietro la rivolta? I morti sono pochi e poi alcuni lo sono per regolamenti di conti (versione della polizia), aspettiamo di vedere come va a finire eccetera eccetera? Se avete un briciolo di onestà intellettuale e sapete ancora cosa sia la vergogna, non potrete che rispondere no. Tanta comprensione sarebbe negata a chiunque non fosse del “nostri”.
Ricordo che Maduro è quello che ha sciolto il Parlamento, ridotto il paese alla fame, consente la corruzione dei corpi di polizia coinvolta nel contrabbando di alimentari, sta proponendo una pseudo Assemblea Costituente addomesticata per evitare un voto sicuramente sfavorevole e, nel frattempo, fa sparare contro i manifestanti. E che la polizia spari credo che nessuno osi negarlo, magari non tutti i morti lo sono per questo motivo ed occorre indagare su questo o quel caso, ma che la polizia spari ed abbia fatto dei morti, più o meno numerosi, mi pare che sia fuori discussione. E chi spara su una folla disarmata è un delinquente, qualsiasi sia la sua etichetta politica. Maduro sta facendo sparare sul suo popolo ed è un delinquente. Mi pare non si scappi.

A proposito del paragone con Pinochet: un intervento in questo blog ha sostenuto che bisogna difendere il regime madurista perché se cadesse verrebbe fuori una dittatura militare che si comporterebbe come Pinochet. Al che ho replicato che, per ora, il Pinochet della situazione (quello che ammazza gli altri) lo sta facendo Maduro, anche se, per ora i numeri delle vittime sono infinitamente più piccoli. Dopo di che so distinguere e so che ogni paragone è imperfetto e parziale, noto solo una sinistra coincidenza nella concezione totalitaria del potere.

La verità è che c’è un fondo di disonestà politica in una certa sinistra che lo stalinismo non lo ha mai superato davvero. Il ragionamento è questo: anche se il tale governo fa cose, diciamo, discutibili, però ha fini nobili ed uguali ai nostri, tanto è vero che i suoi nemici sono questo o quello che sono anche i nostri nemici.

Insomma quel che conta è l’autoproclamazione del regime come progressista, socialista o quel che vi pare ed il nome del più o meno presunto aggressore. Solo che si trascura di considerare che uno può benissimo proclamarsi socialista o venusiano senza esserlo e che esistono pure i regime degenerati, cosi come lo stalinismo fu la degenerazione del leninismo ora il madurismo è la degenerazione dello chavismo. Chavez ha fatto degli errori, ma non era un criminale (anzi…), Maduro non sta facendo errori: è un criminale. E la sua figura (come quella dei vari Stalin, Honecher, Ulbricht, Kadar, Novotny, Jaruzelskj, Ceausescu ecc.) disonora il socialismo o il comunismo della cui bandiera si avvolge indegnamente.

In omaggio a questo modo perverso di intendere l’appartenenza di campo, che era solo un indecente doppiopesismo, si sono ingoiate le cose peggiori: il governo francese (con dentro i comunisti) che bombardava gli insorti malgasci, il regime tedesco orientale che sparava sugli edili berlinesi e, poi, mitragliava chi tendava di scappare al di là del muro, l’invasione dell’Ungheria, quella della Cecoslovacchia, la repressione staliniana, eccetera eccetera. Con il bel risultato di non aver salvato alcun regime del “socialismo reale” ed in più di essersi macchiati di crimini del genere: tutto è perduto, anche l’onore.

Cari amici, ma se vogliamo riabilitare l’idea di socialismo o comunismo, vi pare che possiamo portarci appresso questi scheletri nell’armadio? La difesa ideologica di simili figuri non è fedeltà alla bandiera, ha un altro nome: omertà mafiosa. Quanto poi a chi sta in piazza contro Maduro non mi pare che siano tutti fascisti, io vedo in piazza studenti, donne , lavoratori. E’ un’altra “rivoluzione arancione”, può darsi, ma se un regime politico ha davvero il consenso popolare, non ci sono “rivoluzioni colorate” e, comunque, non c’è bisogno della polizia, basta che le masse che sostengono il governo intervengano. Dove sono le masse che sostengono Maduro? Sono convinto che ci sono settori non piccoli (ma minoritari) che sostengono Maduro, ma perché non li si mobilita? Forse per paura che poi la cosa sfugga di mano?

Insomma, sinceramente, come fate a non vergognarvi di difendere un personaggio così spregevole? Non vi pare di imbrattare una volta di più il nome del socialismo?

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (92)

  • Ok, va bene, lei ha il coraggio di dire la verità anche in questo caso e questo la colloca ad anni luce dal resto della sinistra estrema. Ma..io sento ancora una difesa del comunismo che non accetto. a che comunismo pensa lei quando fa trasparire di considerare la regola che il comunismo sia “buono” e l’eccezione che orrori si siano commessi per esso? un comunismo ideale scritto in qualche libro? o praticato da qualche parte (dove)? lei stesso riporta un elenchino chiaramente non esaustivo dei criminali che questa ideologia ha conosciuto: ebbene, in base a cosa decreta che quelle tante mostruosità sianoavvenute tutte non per l’ideologia ma solamente per le caratteristiche dei perpetratori? dall’altro lato dello spettro, non va certo meglio: un rifiorire di partiti al 100% nazi/fascisti che con un lifting ben fatto corrono come niente fosse per le elezioni. come si fa ad avere ancora queste idee. per quanto riguarda la parte in cui mi riconosco: perché non si condanna senza eccezioni un’ideologia diabolica e non si costruisce invece una sinistra (non dico centro-sx) democratica, solidale, laica e non comunista? Penso al Partito d’Azione di una volta

      • Mi scusi Professore, ma prima di riparlare dei massimi sistemi, ci siamo accertati che gli spari non provenivano da cecchini appostati alle finestre di qualche albergo. Mi risulta da indizi raccolti sul posto che questa tecnica della notizia inverosimile (“dimostrante si da fuoco ma è soccorso con taniche di benzina”, “dimostrante sparato da proiettili della polizia piovuti dal cielo”, ecc.) è stata usata negli ultimi 7 anni dai servizi americani, e dalle loro succursali inglesi e francesi, sia nel Magreb (Tunisia 2010, Algeria 2011 e Libia 2011), sia in Ucraina (2014), sia in Siria (2011). Mi spiega perché mai i lor signori dovrebbero lasciarla intentata proprio nell’angolo più strategico del loro cortile? Oppure dobbiamo ancora una volta disinteressarci a priori di testimonianze ed evidenze tecniche, come fu per l’11 Settembre? Sia chiaro, io non sono marxista come Lei, e con Maduro ci litigherei tutti i giorni per motivi probabilmente molto diversi dai Suoi, ma la verità ovunque essa possa risiedere mi sta a cuore più di ogni altra cosa e, se non la conosco, non sentenzio.

          • Bella risposta. Ma il dubbio rimane. Anche a Dar’a si disse che a sparare era stato Assad. Peccato che alcuni testimoni, che per arrivare fino qui sono passati non proprio da Marte, ma quasi, mi parlano ancora oggi di cecchini che sparavano su entrambi i fronti. Professore, è mai possibile che siamo d’accordo solo sul proporzionale e appena analizziamo l’estero ci dividiamo? E’ veramente disarmante.

  • Come si poteva immaginare, la decisione del Tribunale Supremo venezuelano, di avocare a sé le funzioni del Parlamento, ha ulteriormente inasprito il conflitto in Venezuela. Senza rifare il riassunto di questo ultimo passaggio e di quelli non meno importanti che lo han preceduto, rimando agli ultimi articoli pubblicati su questo sito. Veniamo ad oggi. Dalla giornata del 19 Aprile, che ha visto le due grandi mobilitazioni contrapposte a favore e contro il governo, in poi, si susseguono scontri e tensioni.

    Il 25 Aprile in conferenza stampa la Procuratrice Generale della Repubblica Luisa Ortega Diaz, ha offerto un primo bilancio ufficiale : 26 morti, quasi 1300 fermati, 62 arresti, oltre 430 feriti. Dopo tre giorni però i morti sarebbero ascesi a 29. Inoltre fonti dell’opposizione parlano di un numero di arresti molto più alto.

    Le vittime mortali appartengono a entrambi gli schieramenti e c’è anche un poliziotto. Allo stato attuale é impossibile una ricostruzione precisa di tutti gli eventi. La maggior parte dei decessi pero’ non e’ avvenuta all’intero delle manifestazioni, ma ai margini o nei paraggi di esse, grazie anche all’azione di piccoli gruppi armati o ceccini non meglio identificati. Una addirittura é rimasta vittima di una bottiglia di acqua congelata lanciata dall’alto di un edificio contro una manifestazione chavista.

    Non sono mancati nemmeno episodi di assalto e saccheggio a negozi, anche se per ora relativamente non troppo diffusi. Né sono mancati nuovi episodi di assalto a strutture sanitarie pubbliche, ed in particolare contro un ospedale per maternità e infanzia a Caracas, si suppone da parte di gruppi antichavisti o criminali comuni contrattati ad hoc. Episodi simili si eran già verificati per la prima volta nella primavera del 2013, durante l’ondata di scontri seguita alla elezione alla presidenza di Nicolas Maduro e relative accuse di brogli.

    Sulla repressione da parte degli apparati governativi: dai video circolanti appare essere consistita soprattutto in estesi lanci di lacrimogeni e utilizzo di proiettili di gomma, senza in generale arrivare troppo al contatto diretto fra i reparti antisommossa ed i manifestanti. Questo senza negare che alcune di queste vittime siano dovute alla azione diretta della polizia, come nel caso del ventenne colpito da lacrimogeno a Caracas. In ogni caso, e tenendo conto della violenza degli scontri, sinora ho la sensazione si tratti di livelli repressivi inferiori agli standard latinoamericani storici in situazioni simili….almeno per ora. Poi noi italiani non dovremmo mai dimenticare tutto quanto accaduto a Genova durante il G8 del 2001. Questo lo dico non per sminuire l’azione repressiva in corso, ma per cercare di inquadrarla in modo più obiettivo.
    Mi sembra la migliore e più equilibrata sintesi possibile.

  • Ok, vedo due problemi:
    – Maduro è un burocrate incapace che è certo cadrà come è giusto e razionale che sia. Pensare possa instaurare una dittatura mi pare assurdo, per quanto ci provi goffamente. Non capire che l’opposizione democratica che ha ucciso da inizio anno 300 chavisti farà una mattanza mi pare anche peggiore come errore.

    – non mi pare abbia risposto a una domanda: Lenin fece male a esautorare la Costituente?

  • Buongiorno Proff
    Sempre un piacere rileggerla.
    Può darsi che faccio un errore madornale, ma non riesco a considerare tutte le dittature allo stesso piano (Hassad non è Hitler. Putin non è Stalin, Maduro non è Pinochet).
    Premesso che condivido pienamente il fatto che Maduro SE NE DEVE ANDARE senza se e senza ma. Peraltro le opposizioni al regime, che ora piangono sui diritti umani e politici negati, hanno sempre appoggiato qualsiasi mezzo pur di liberarsi del chavismo, compresi i colpi di stato. Se ne sono infischiati della volontà popolare ed hanno visto il chavismo non come un concorrente politico da affrontare ma un nemico da distruggere. Se siamo arrivati a questo disastroso punto è ANCHE responsabilità delle opposizioni (che sognano un ritorno al Venezuela pre-chavista, corrotto, liberista con l’economia in mano a pochi e le masse a marcire nelle favelas e, naturalmente, la sottomissione agli USA) che non hanno mai accettato la presa di coscienza del popolo Venezuelano che portò Chavez, democraticamente, al potere. Questa degenerazione non è creata da Maduro, semmai (Maduro), ne è la conseguenza. E tutti, in Venezuela, dovrebbero fare un mea culpa sul casino in cui sono finiti adesso, senza trovare capri espiatori e senza infantilmente piangere accusando il dittatore “da cartolina” comunista, brutto e cattivo!
    Grazie come sempre..

    • certo che c’è dittatura e dittatura e che Hitler non è Maduro, ma con tutte le distinzioni del caso, un democratico è contro ogni dittatura

  • Sono orgogliosamente stalinista: pensare che le rivoluzioni, e, soprattutto, l’edificazione di un nuovo stato possano farsi senza spargimento di sangue è fuffa borghese.
    Tutto sta a schierarsi, da una parte o dall’altra: se gli esiti delle politiche bolivariste sono positive, e lo sono, non si può che stare dalla parte di Maduro. Idem per quelle staliniane.
    In Venezuela è in corso una contro-rivoluzione “colorata”, organizzata dai soliti noti. Ma ben fa il PSUV ad oppore a manifestazione altra manifestazione altrettanto se non più partecipata. Fin quando le manifestazioni rosse saranno partecipate come lo sono state finora la controrivoluzione non prevarrà. Ecco perchè i manifestanti “democratici” stanno cominciando a sparare e la stampa di regime attribuisce i morti solo alla polizia

  • prof.
    quanto è disposto a scommettere sulla correttezza istituzionale o sul tasso di democrazia applicata da parte delle opposizioni venezuelane che da anni cercano in ogni modo (il golpe contro Chavez le dice qualcosa?) di cancellare le rifome sociali del chavismo?

  • In effetti Maduro sembra proprio un politico italiano (massima offesa):
    riduce il popolo alla fame, consente la corruzione, prova a sfregiare la Costituzione e vuol mettere le mani sulla legge elettorale massimizzare il proprio vantaggio…. se non avesse sparato ai manifestanti e si fosse limitato a manganellate e arresti gli avrebbero dato la cittadinanza italiana onoraria.
    E visto che al 90% si comporta come alcuni politici italiani questi non possono fare altro che supportarlo nel suo operato perché così facendo supportano sé stessi:
    i tifosi non guardano i giocatori ma la maglia colorata, la squadra del cuore e il gemellaggio con una squadra simile è sempre ben accetto perché in fin dei conti gli spari sopra sono per loro.

    L’ipotesi “se vince l’opposizione ci crollerà il cielo sulla testa” mi pare che sia un riflesso condizionato di tutti i politici conservatori (destra e sinistra) ogni volta che vedono un partito politico all’opposizione che sia leggermente diverso da loro… non hanno sempre fatto così da noi? lo spauracchio dei comunisti dei populisti dei qualunquecosisti serve sempre a convincere il popolo a non cambiare le cose.

    Ma in Italia esistono davvero socialisti o comunisti? secondo me esistono solo politici che si autodefiniscono socialisti e comunisti….

    p.s. Governi italiani di sinistra hanno sinistramente bombardato a destra e sinistra quanto la Francia: uccidere non è né di destra né di sinistra, è malvagio e basta.

    • Machiavelli diceva che quando è necessario si deve uccidere. A condizione che se ne possa trarre vantaggio; altrimenti è nocivo. Gandhi non voleva uccidere nessuno ma ha fatto più morti lui con la sua non violenza che Mao Tse Tung con la sua violenza (sterminio per fame).
      Avete mai pensato alla violenza della non-violenza?

      • Bisogna vedere uccidere chi e soprattutto a vantaggio di chi.
        Riguardo a Gandhi non mi pare che personalmente abbia fatto molti morti né provocati (e se un non violento viene ucciso da un violento è assai difficile incolpare i non violenti o le vittime).
        Comunque anche se la non violenza eccessiva può causare problemi (e pure indirettamente morti) non riesco proprio a trovarci dentro tutta questa violenza (pochi concetti coincidono col loro contrario).

        p.s. comunque la violenza pervade l’animo umano ed esiste più o meno in ognuno di noi.

        • Effettivamente è un ossimoro portatore di tormento.
          La violenza va estirpata. Lo si può fare senza violenza? Sarebbe meglio e logico fosse così; ma ci si espone al rischio di non sapersi difendere. Io, solitamente timido e impacciato, mi sono trovato frequentemente sotto attacchi a cui non ho saputo rispondere.
          Ma combattere la violenza con altra violenza ci espone al rischio opposto di trasformarci nel nemico che si vuole combattere.
          Credo si debba bilanciare il tutto: usare la forza solo come difesa quando serve.
          Il punto è sapere appunto quando non se ne può fare a meno; e sapersi fermare al momento giusto.
          Bè, effettivamente le mie parole sull’ “uccidere” scritte prima mi hanno creato disagio.

  • Alessandro Regazzetti

    Secondo Chomsky, e non solo secondo lui, il leninismo aveva in se tutti i germi che avrebbero portato allo stalinismo. Lei da storico e da militante di sinistra è d’accordo con qs interpretazione dei fatti? Perché ho notato che nella sua denuncia dei crimini “socialisti” non ha menzionato Lenin. Grazie per l’attenzione

    • Certamente se non ci fossero state le premesse nel leninismo, non ci sarebbe stato lo stalinismo. ma questo non significa ched il leninismo fosse stalinismo tout court o che lo stalinismo fosse la conseguenza inevitabile. Rta uno degli esiti possibili e purtroppo ha prevalso sugli altri, ma era solo uno dei possibili. Lenin ha certamente fatto degli errori, soprattutto nell’uso della rrpressione, ma in un contesto dove realmente era facile farne ma non può essere ridotto semplicemnte a d essere un dittatore. La sua idea di dittatura era quella della dittatura commissaria (cioè transitoria, momentanea) e non sovrava, come fu e per usare le categorie di Schmitt. Il giudizio storico su Lenin è molto più complesso ed a mio avviso è complessivamente positivo, quel che non si può dire nè di Stalin nè di Maduro.

      • A mio avviso, lo stalinismo non ci sarebbe stato se la rivoluzione fosse stata mondiale e non isolata solo alla Russia.
        Con questo, non voglio giustificare i terrori staliniani.
        Dico solo che a mio avviso l’opposizione a Maduro è di una destra paragonabile a quella di Pinochet. Non dimentichiamoci che Pinochet ebbe il sostegno della maggioranza del Parlamento. E che Allende non ebbe la forza di opporsi.
        Se vado contro Maduro, finisco a destra. E’ triste, ma è così.

        • giusta la riflessione sulla rivoluzione mondiale che lenin attese inutilmente e infatti la sconfitta del leninismo risale al 1923
          Sbagliata la successiva per cui chi è contro Maduro sta con la destra, come dire che devo tenermi Breznev, Ceausescu, Ulricht eccetera e scierarmi contro Solidanosc o le opposizioni e il dissenso… per non stare con la destra. Ricetta vecchia e sbagliata che ha portato al crollo del comunismo

          • Mi è venuto in mente Maurice Bishop. Il socialista che guidò Grenada tra il 1979 e il 1983 fu rovesciato da un colpo di stato stalinista a cui tenne seguito l’invasione americana. Mi sembra di capire, Giannuli, che per lei la situazione del Venezuela sia simile a quella. Ma Bishop non era stato eletto, Maduro si.

      • Non sarà che su Lenin e Stalin possiamo farci un giudizio “storico”, cioè equilibrato, perché la nostra epoca è abbastanza lontana dalla loro, mentre Maduro è un nostro contemporaneo, e il giudizio risente di molti fattori “distorsivi”, tra cui un sistema mediatico del tutto unilaterale ( quante informazioni di fonte “madurista” riceviamo ?) .

  • nei nostri telegiornali riflettori sul Venezuela…. per avere qualche notizia su Azerbaijan o Kazakhstan con cui la nostra intera classe dirigente ha buoni rapporti bisogna aspettare magari Report.
    Io sono libertario nel cuore e quindi non mi piacciono il Chavismo, il dopo Chavismo, le parate militari Coreane o Cinesi… ma poi a casa mia si fabbricano materialmente le bombe per Saudi Arabia che le butta in Yemen e io non dico un c… Mi sento proprio un pezzo di m… col mio salario e il mio carrello del supermercato.

  • Bene, due post e tanti commenti, piú o meno schierati, a proposito del Venezuela.
    Desidero solo riportare alcuni “fatti” che ho vissuto personalmente, dato che vivo in Colombia ed ho lavorato con il Venezuela, dove la mia compagnia aveva una filiale, uffici, agenti eccetera.
    Prima di Chavez esisteva una forte emigrazione dalla Colombia al Venezuela; in Venezuela si stava meglio e si guadagnava di piú. Oggi gli ex immigrati colombiani sono giá scappati o lo stanno facendo.
    A partire dai primi anni 2.000 avevamo varie navi che toccavano i porti di La Guaira (Caracas) e Puerto Cabello; giá da subito, per poter lavorare senza intoppi, era necessario dare “mancette” a tutti a partire dai piloti portuali fino ai rappresentanti sindacali dei lavoratori.
    In pochi anni la linea marittima si é stabilizzata ed avevamo la necessitá di assicurare orari fissi nei vari altri porti fuori dal Venezuela.
    Ottenere date e orari certi di approdo oltre che tempi certi di operazioni si é fatto via via piú dispendioso, non per dazi e balzelli “legali” ma per le mazzette sottobanco; tanto da spingerci ad escludere i porti venezuelani dalla linea e a servirli con mezzi non soggetti ad orario.
    La Guaira era collegata a Caracas con una (bella) autostrada, costruita ante Chavez; tempo medio di percorrenza 40 minuti circa.
    Poi é crollato un ponte (cattiva o mancata manutenzione) attorno al 2.005 mi pare. Questo ha creato un collo di bottiglia che ha triplicato i tempi di percorrenza. Il ponte non é stato riparato per anni; almeno, io, non ne ho avuto informazione.
    Questo per quanto riguarda la corruzione; giá ben diffusa e florida in epoca Chavez.
    Caracas, giá nei primi anni 2.000 era una cittá “pericolosa”; con l’avvicinarsi del 2.010 é aumentata la “fame” e, quindi, la criminalità. Il nostro rappresentante commerciale é stato testimone di varie sparatorie, non in quartieri “strani”, ma nel centro commerciale di Caracas.
    I poveri, Chavez ha sempre pensato a loro. Anche se prima di ogni altro gruppo sociale, ha favorito i militari di ogni arma o grado.
    Quindi, in epoca Chavez i poveri stavano bene o meglio di prima con la possibilitá di ottenere a prezzi bassi i cibi basici (riso, fagioli, farina di mais, latte e pollo) oltre che a vestiario e altri generi di prima necessitá. Chavez importava anche una quantitá di televisori e frigoriferi che poi “distribuiva” o rendeva disponibili a prezzi scontati. Le polizze di carico parlano chiaro.
    Dall’abbandono di Fidel Castro, le cose in Venezuela, hanno iniziato a peggiorare. Venezuela e Cuba si erano sempre reciprocamente appoggiate.
    La corruzione é aumentata e diffusa, i generi di prima necessitá scarseggiano facendo infuriare il popolo, aumentando la fame é aumentata la criminalitá.
    Chi abita vicino al confine Venezuela/Colombia tenta di transitare, anche giornalmente, per venire in Colombia a “fare spesa”.
    A mio parere, ma, posso benissimo sbagliarmi, Maduro sta tentando di controllare la situazione a “pugno duro”; sbagliando.

      • Forse é scontata, forse non interessa, forse l’eliminarla (o tentare di farlo) sarebbe negativo per i progetti futuri.
        Temo che se gli Stati Uniti riusciranno a scalzare Maduro, probabilmente usando la corruzione e/o la forza, useranno la stessa (corruzione) per assicurarsi i campi petroliferi a “prezzo di banana”.
        Da queste parti significa “very cheap”.
        Uno “stato bolivariano” onesto sarebbe il toccasana per tutti i venezuelani.

        Parlo di casa mia, la Colombia, tanto per portare esempi usando un popolo molto simile al venezuelano e, quindi, applicabili a quello stato.
        La Colombia é, da sempre, governata da una oligarchia di famiglie che coprono tutte, o quasi, le posizioni di potere.
        La corruzione é endemica tra queste famiglie ed i vari partiti che, a fine dei giochi, le rappresentano; inclusi partiti che si vorrebbero definire di sinistra.

        Il penultimo alcalde (sindaco) di Bogotá, Samuel Rojas, fu destituito nel 2011 per un bruttissimo affare a proposito della costruzione di una tratta secondaria di “Transmillenio” il servizio metro su ruota di Bogotá.
        In quel caso il buon Samuel la fece cosí sporca che la casta giudiziaria non poté esimersi dall’incriminarlo e condannarlo.
        Da notare che “Transmillenio” é stato dalla sua nascita, anno 2.000 appunto, alcalde Renrique Peñalosa ( che é stato rieletto nel 2.016), Transmillenio dicevo, é sempre stato una fonte di guadagni illeciti. Ovviamente chiacchierati ma passati sotto silenzio.
        Sembra che l’attuale presidente abbia ricevuto in campagna elettorale corposissime mancette da una grande impresa edile brasiliana.

        Di fatto, i vari oligarchi o i piú ricchi pensano solo ad arricchirsi ancora ed a esportare il loro danaro all’estero, senza investire in patria.
        Questa é una “abitudine consolidata” che risale ai tempi della colonia spagnola Nuova Granada, quando i potenti spagnoli venivano in Colombia, Panama, Equador e Venezuela per arricchirsi rapidamente e tornare alla madre patria.

        Ad onor del vero qualcosa funziona (o tenta di farlo) per esempio: la magistratura che stronca i casi piú eclatanti e che ha deciso, motu proprio, di equiparare diritti e doveri relativi al matrimonio con le convivenze sia etero che omo giá nel 2.009 o 10 (esempio di lungimiranza?); il sistema delle imposte, certamente piú semplificato ed informatizzato di quello italiano; il sistema bancario, esattamente come l’antecedente; la polizia, specialmente dai ranghi medi a scendere; il sistema sanitario nazionale “SISBEN” riservato ai piú poveri etc.

        Volendo riassumere in “classi” potremmo dire:
        Gli oligarchi comandano, rubacchiano, fanno leggi “ad personam” (che fortunatamente servono poi anche ad altri); vivono bene, insomma.
        La classe media lavora, sostiene la Colombia e, ammettiamolo, si giova delle leggi che gli oligarchi hanno varato. Vive in modo rispettabile.
        Il popolo, il lavoratore, sopravvive; dovendo trovare i soldi per pagarsi una assicurazione sulle malattie e la scuola, privata, per i figli, oltre a tutto il resto.
        I poveri, sussistono. Almeno possono giovarsi della assistenza medica gratuita (SISBEN), della esenzione dal pagamento di qualunque servizio pubblico, possono mandare i figli a (poche) scuole ed universitá pubbliche e gratuite (con classe di insegnamento non elevatissima) e il cibo “normale” é ad un prezzo accessibile.

        Questo fatto del cibo e dei supermercati é un termometro evidente.
        Certe catene, definitivamente, non hanno supermercati in cittá o rioni “poveri”; da loro la scelta é decisamente varia ed i prezzi molto alti.
        Altre catene differenziano la loro offerta e costi a seconda della cittá o del rione. Comunque, anche nel rione piú povero della piú povera cittá il colombiano trova sempre il necessario, senza scelte “speciali” ed a prezzi accessibili.

        Oggi i colombiani, in parte, si lamentano ma continuano a votare gli appartenenti alle stesse famiglie “potenti”; e tirano la carretta.
        Sicuramente se mancassero i viveri al supermercato, come succede in Venezuela, anche qui scoppierebbero rivolte ogni dove.

        Sono stato tragicamente lungo cercando di essere esaustivo; mi sembra che in Europa si sappia ben poco di questi paesi…

        • si capisco il suo punto di vista perchè sugli Usa e sulla borghesia latino americana la penso esattamente come lei, ma Maduro non è un a alternativa ed il suo modello è fallito e protette solo cose peggiori

          • Tratto da El Pais del 14 mggio 2017
            ( avendo una conoscenza prossima allo zero dello spagnolo, non mi sono avventurato nel fornire una qualsia traduzione. Nel pezzo si parla degli affari poco commendevoli, ma molto profittevoli, del club Maduro).
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            Pero, además, Cuba se topó en Venezuela con un regalo inédito en los anales de la geopolítica: el presidente de una potencia petrolera, Hugo Chávez, invita a una dictadura en bancarrota a que controle funciones vitales en asuntos de inteligencia, elecciones, economía, política y, por supuesto, vigilancia militar y ciudadana. Hay pocas decisiones importantes del Gobierno de Venezuela que no sean aprobadas, moldeadas u ordenadas furtivamente por el régimen cubano.

            O influidas por los narcotraficantes. Ellos constituyen el otro gran poder que hace que Maduro no importe mucho. Venezuela es hoy una de las principales rutas de la droga a EE UU y Europa. Esto significa que hay miles de millones de dólares en juego y que en el país opera una vasta red de personas y organizaciones que controlan ese comercio ilícito y la enorme cantidad de dinero que genera. Según las autoridades estadounidenses, una de esas personas es el vicepresidente Tareck El Aissami, así como un buen número de militares y de familiares y socios de la oligarquía chavista.

            Esa oligarquía, formada por los herederos políticos de Chávez, es el tercer gran componente del poder real en Venezuela. Naturalmente, Nicolás Maduro; su esposa, Cilia Flores, y muchos de sus parientes y socios forman parte de esa oligarquía. En esa élite hay diferentes “familias”, “carteles” y grupos que rivalizan por el poder político, por influir en las decisiones del Gobierno y en nombramientos de importancia, así como por el control de mercados ilícitos, del tráfico de personas al contrabando de armas o al lavado de dinero. El contrabando y la comercialización de comida, medicinas y productos de todo tipo así como la especulación con las divisas, con los bonos de la deuda y el negocio de finanzas y seguros son algunas de las muchas otras actividades corruptas con las que se lucra la oligarquía chavista. Y también los cubanos, los militares y sus cómplices civiles. Los tres grupos se entremezclan en negocios, corrupción y ejercicio del poder.

            Sacar a Maduro es necesario. Pero no es suficiente. Es indispensable neutralizar a los tres nefastos carteles criminales que realmente mandan en Venezuela. No será fácil. Pero es posible.

      • Come “nessuno” ? Ne parlano tutte le sua fonti di informazione. Io rovescerei la domanda : Perché nessuno parla degli aspetti positivi del regime e di quelli negativi dell’opposizione ?

        • Supposto che lei si riferisca ai miei commenti, le diró che le mie “fonti” sono di primissima mano giungendo da colleghi che hanno lavorato e lavorano e vivono in Venezuela; oltre che dal popolo stesso.
          Oggi, non riesco a notare aspetti positivi, specialmente quando non si trova latte o uova o fagioli o riso o pannolini e, potendo, si é costretti a sconfinare in Colombia per acquistare il necessario di sopravvivenza.
          In epoca Chavez, sicuramente, il popolo (i poveri) stava meglio.
          Gli aspetti negativi della opposizione, giá li ho ho citati.
          Resterá la corruzione, che é endemica e prenderanno il potere/controllo le oligarchie familiari che (s)venderanno i campi petroliferi agli USA.
          Peró (forse) il popolo (i poveri) potrá acquistare il necessario di sopravvivenza in qualunque supermercato; e ne sará contento.

          • “Resterá la corruzione, che é endemica e prenderanno il potere/controllo le oligarchie familiari che (s)venderanno i campi petroliferi agli USA.
            Peró (forse) il popolo (i poveri) potrá acquistare il necessario di sopravvivenza in qualunque supermercato; e ne sará contento.”
            ________________________
            Dame pan y dime perro…

  • Ma, se non si ragiona in termini di classe ci si perde. Come dissero già nell’antichità, la democrazia non è una forma, non è il governo della maggioranza, ma è il prevalere della parte più povera. Per questo tutti gli intellettuali aristocratici dell’epoca disprezzavano la democrazia. Forse, esimio professor Giannuli, dovrebbe leggersi il libro del professor Luciano Canfora, “La Democrazia. Storia di una ideologia”.
    Così magari imparerebbe qualcosa.

  • Quando uno muore di fame credete che, se potesse non ucciderebbe i responsabili della propria morte?
    Le dame in bianco venezuelane vogliono che le donne indios, nere, povere, muoiano di parto.
    Loro non sono assassine? Non vi vergognate a difendere questa gente?

  • Diceva il mio maestro Stefano Garroni che la borghesia se ti distrai ti ammazza in situazioni pre e rivoluzionarie. Maduro ha fatto errori , ma se cadesse una ventata di repressione e povertà si abbatterebbe sulle classi meno abbienti venezuelane con pogrom e vendette private. Quindi smettiamola di attaccare Maduro la cui unica colpa è quella di essere inadeguato alla situazione. Ma cacciarlo via come dittatore no, questo è foriero di altri e ben più numerosi morti. Se il potere lo prenderanno gli alto borghesi venezuelani i morti saranno decuplicati o centuplicati. Il padrone delle ferriere sarebbe la tipologia imprenditoriale più diffusa in Venezuela.

      • Al peggio non c’è mai fine e in America Latina il fondo di povertà non è mai raggiunto. La borghesia venezuelana dal tempo di Chavez medita vendetta per quel poco che le classi inferiori hanno avuto. Lasciamo perdere se Maduro cadrà cadrà per i suoi errori, ma mai tifare per la sua caduta. Sarebbe come se nel 1919 mentre moriva Rosa Luxemburg si cercasse di giustificarla con qualche errore che magari fece ma chi prova a scalzare il dominio della borghesia va rispettato.

        • certo che se uno arriva a confondere Maduro con Rosa Luxemburg stiamo messi proprio male. La borghesia venezuelana è quello che è e non sarò certo io a difenderla, ma siamo sicuri che in piazza ci sia solo la destra e la borghesia venezuelana? Cero non posso fare il tifo perchè si consolidi l’ennesimo socialismo reale alla Ceausescu

  • Professore, non sono d’accordo con l’articolo e con le conclusioni che mi sembrano anche abbastanza offensive dell’intelligenza, prima ancora che dell’onestà intellettuale di chi legge.
    Io non sono sicuro di quanto ci raccontano in Europa su quello che sta succedendo ed inviterei anche lei ad una maggiore cautela nel dare giudizi. Siamo in un paese in cui l’informazione (ed anche parecchi intellettuali) hanno lavorato alacremente per convincere la popolazione della crudeltà e della mancanza di democrazia di paesi vicini e lontani per giustificare guerre predatorie e per provocare eccidi che “i locali” (nella loro crudeltà) non erano nemmeno in grado di immaginare. Scelga lei uno degli esempi che vuole. Ce ne sono tantissimi, il Medioriente e l’africa ne hanno a bizzeffe.
    Non siamo io e lei a dover giudicare cosa (o chi) sia giusto per un altro popolo. Questo mi sembra un malinteso senso di superiorità da uomini bianchi che faremmo bene a toglierci dai piedi quanto prima. Lasciamo che quel paese ed il suo popolo trovino la loro strada. Abbiamo troppe poche informazioni chiare per giudicare senza possibilità di errore.
    Personalmente non mi interessa giustificare Maduro o dire che è meglio lui di un altro. A me interessa capire (possibilmente con elementi chiari) ed analizzare i fatti per quello che sono, senza fare il tifo aprioristicamente.
    E trovo le accuse di stalinismo una sciocchezza non degna della sua intelligenza. Chi non la pensa come lei non la pensa come lei. Magari sta cercando di capire senza aderire sic et simpliciter alla vulgata dominante. Punto.
    Lasciamo lo stalinismo a cose più serie. Se ne vuole trovare un esempio molto più calzante, le suggerisco il reportage di Ciai su Repubblica. Quello per me è stalinismo inconscio. Magari può scriverci un articolo….

    • e ci scroverò. ma lo stalinismo c’entra perchè è un veleno di lunga durata che ha inquinato le false del pensiero socialista e per decenni. Ormai si tratta di un fenomeno ridottissimoe residuale ma comunque pregiudizievole per la ripresa del socialismo. Poi esiste anche lo stalinismo da operaretta e su questo sono d’accordo … Il problema non è che uno la pensi diversamente da me (per carità: cosa che accetto) ma di dare un nome a ciascuna opzione, allo stesso modo in cui non è vero che destra e sionistra non esisano più, anche lo stalinismo è una cxorrente di pensiero precisacon lunghe derivazioniu

  • ACME NEWS
    Micio Macho Miaoduro è stato visto entrare stressato nel centralissimo studio dello psicanalista Stritz Brain.
    Gli spionazzi super informati grazie alle cimidi e altri insetti loquaci hanno saputo che il presidente ex ferrotranviere si è messo alla ricerca di un impego per quando sarà cessato dalla carica, ovvero per quando cesseranno le cariche della polizia.
    Scartata l’idea di tornare a fare il maestro elementare (pardon, questo è un refuso) o l’autista, un mago illusionista esperto in finanza pare gli abbia consigliato di prendere momentaneamente in prestito dalle tasche di Pantalone Bolivariano alcuni spiccioletti da depositare all’estero per garantirsi una vecchiaia agiata in località turistiche senza quei noiosi manifestanti che oggi lo turbano. Ovviamente restuirà tutto a tempo debito.
    Senz’altro è tuto falso.
    Ma si sa, quella gente pensa sempre a male, diffonde notizie false, passa col rosso e calpesta le aiuole.

  • Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales
    Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales
    Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales
    Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales
    Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales
    Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales
    Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales
    Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales
    Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales
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    Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales
    Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales
    Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales Armando Cañizales

      • Non è che se qualcuno afferma dai media che il mare è fatto di vino, noi dobbiamo berlo.
        1. TeleSUR è la rete di lingua spagnola intercontinentale fondata da Chavez, con sede centrale a Caracas, detenuta al 47% dal (governo del ) Venezuela;
        2. Tareck El Aissami, già ministro degli interni, è il vice di Maduro, nonchè suo successore designato, è dedito alle migliori pratiche del regime;
        2.1 la dichiarazione fin troppo tecnica del vice Maduro è fin troppo ricca di particolari, sia pur nella sua brevità, al punto tale da sembrare quasi una confessione;
        2.1.2 Excusatio non petita, culpa manifesta est;
        3. i manifestati che sparano alla polizia, senza centrare un poliziotto, e che invece ammazzano sei di loro, sono tafazziani, imbecilli criminali degni del peggior oculista delle Americhe. Simili imprese non riesciurebbero neppure a Bill Coyote;
        4. un feroce apparato di polizia che non riesce a trovare a Caracas una laboratorio clandestino di proiettili artigianali caricati a polvere nera, come minimo dovrebbe cambiare i propri vertici;
        5. le tecniche moderne in mano alle polizie di tutto il mondo consentono di risalire ai manifestanti che hanno sparato. Se questi, da qualunque parte possa essere provenuto il fuoco, non vengono individuati qualche dubbio sulla reale volontà politica di perseguire i colpevoli è lecito porsela;
        6. Se fin ora i colpevoli della scia di morti non sono stati assicurati alla giustizia … gatta ci cova;
        7. non occorre essere iberisti per comprendere il significato recondito di balin;
        8. chi stronca l’esecuzione dell’inno nazionale non può essere la parte che se ne fa vessillifera, ma chi vuole rimuoverlo dalla sua coscienza, perchè lo ha tradito.

      • @Gaz “Volendo” ottenere un risultato a senso unico secondo il “teorema indimostrabile” si potrebbe sostenere anche che poliziotti corrotti abbiano usato tale arma non convenzionale.

        Tuttavia, qui non si tratta di tirare ad indovinare ma di raccogliere elementi oggettivi dai quali sia possibile desumere dati di fatto senza salti di ragionamento.

        Se contesta i risultati di una autopsia (che non può che essere fatta da enti istituzionali) deve però ammettere che anche Lei non abbia alcun elemento oggettivo per stabilire le dinamiche dell’incidente a parte il contesto in cui la morte di Armando Cañizales si è verificata.

        Circa le sue affermazioni credo voglia distinguere ta il fatto che Lei possa non avere notizia di morti né di feriti tra le forze dell’ordine ed il fornire una notizia che confermi che non ci siano stati feriti nelle forze di polizia (in qual caso rimarrebbe da appurare quali protezioni avessero avuto in dotazione e quale siano le effettive capacità balistiche degli strumenti di fuoco artigianali.)

        https://www.wired.it/play/cultura/2017/05/05/backfire-effect-spiegato/

        • @Allora ditelo.
          Lasciamo da parte la rottura del sistema costituzionale da parte di Maduro che è la notizia principale, soffermiamoci sui numeri.
          139 agenti feriti. I manifestanti hanno anche da fuoco. Nessun agente morto. I manifestanti che sparano e uccidono 6 di loro e smettono di sparare. Qui anche la statistica resta muta. E’ sfiga cosmica che regna sovrana tra i manifestanti usciti dal peggior oculista delle Americhe. Ovviamente si può immaginare che i poliziotti vadano in giro con superprotezioni holliwoodiane.

        • @Allora ditelo.
          Infondo non ho fatto altroche prendere le notizie che tu hai fornito e preso per buone e anallizzarle, smontarle, dimostrando quanta verità di comodo contengano e quanto inverosimili siano, se non improbabili.
          Al di la tutto questo i manifestatni morti sono un dato inequivocabile e certo.
          Giudizio politico .. e non solo: Maduro back home !!!

  • Come ogni dottrina militante il marxismo-leninismo è sempre stato un’ideologia polemologica, che scorge nella guerra (specificamente nella lotta di classe cioè la guerra civile) il fattore chiave del progresso. La risultante della guerra civile è la dittatura instaurata dal vincitore. Si tratta di un’ideologia olista che sacralizza gli aggregati politici (in quanto funzionali alla realizzazione di aggregati spirituali) e attribuisce al singolo la funzione di immolarsi in loro funzione. L’individuo, nei filoni spirituali che confluiscono nel marxismo (il millenarismo giudaico, il secondo romanticismo e il positivismo) è nulla, è terra che acquista valore nell’inverarsi in un insieme che lo trascende.

    Nei comunisti (per ridere) odierni, e specificamente in Giannuli, non resta niente di tutto questo. Hanno completamente interiorizzato la nozione borghese dei diritti individuali, che è l’opposto vivente della prima. Al posto dell’individuo che si immola per un’idea trascenente in loro c’è il dovere di far star bene gl’individui qui e adesso. Si passa dallo storicismo messianico al giusnaturalismo e dal primato della politica a quello della morale: mondi di pensiero diametralmente contrapposti.

        • no non la insulto, constato che la sua visione (fortemente riduttiva) del marxismo si basa non tanto su testi di Marx o autori marxisti ìquanti di testi sul marxismo e prevalentemente di indirizzo ideologico univoco. E ched ignora autori importanti come la Luxemburg, Bucharin, Gramsci, Mariategui, eccetera che, secondo le sue categorie, sarebbero socialdemocratici. Per lei comunismo è solo lo stalinismo. Non è un insulto, ma una constatazione

          • So benissimo che la mia è un’interpretazione non marxista del marxismo, senza bisogno di dialetti tibetani.

            PS: aspetti di essere ordinario o di avere qualche pubblicazione internazionale in tema prima di trinciare giudizi a 24 carati.

          • oltre che incomtepetnet lei è anche cafone
            ora si può dire che l’ho insultato, ma se l’è andata a cercare

      • invece uno che usa stalinismo (ovvero il regime che in 20 anni ha portato l’URSS dal medioevo a spezzare la schiena ai nazisti ,e già solo questo dovrebbe bastare a qualsiasi essere raziocinante a ringraziare il fato per l’esistenza di Stalin ogni mattina) come insulto ne sa a pacchi, eh…

        • ancora questa litania? Su ragazzi, dagli anni conquanta la ricerca storica ha fatto passi avanti e ha dimostrato che nella resistenza (davvero eroica) dei popoli dell’Urss all’invasione nazista i meriti di Stalin furno la parte decisamente minorte mentre molti furono gli errori. Quanto alla crescita dell’Urss nessuno nega che ci sia stata ma a prezzi sociali ed umani spropositati e comunque non utili. Su:leggete qualcosa che non sappia di muffa

          • eccerto, Stalin era un dittatore spietato, ma la guerra l’hanno combattuta i russi contro la sua volontà. Tra la muffa e le pagliacciate, preferisco la muffa.

  • @Lorenzo.
    Mai neppure sfiorato dall’idea di dare il buon esempio, invece di pontificare soltanto ?
    Piuttosto che discettare di Fontes e Philosophes, le dedico “quando vennero .. ”

    Quando vennero per gli ebrei e i neri, distolsi gli occhi
    Quando vennero per gli scrittori e i pensatori e i radicali e i dimostranti, distolsi gli occhi
    Quando vennero per gli omosessuali, per le minoranze, gli utopisti, i ballerini, distolsi gli occhi
    E poi quando vennero per me mi voltai e mi guardai intorno, non era rimasto più nessuno…

    Qualsiasi altra versione va ugualmente bene.

      • Da vocabolario on line Treccani, Slogan ad vocem,

        slògan s. m. [dall’ingl. slogan ⟨slóuġën⟩, voce scozz. (slogorne o sloghorne), e questa dal gaelico sluaghghairm «grido di guerra», comp. di sluagh «esercito» e gairm «grido»]. – Breve frase, incisiva e sintetica, per lo più coniata a fini pubblicitarî o di propaganda politica, che, per ottenere un effetto immediato ed essere facilmente memorizzabile, si avvale spesso di accorgimenti ritmici, della rima, di assonanze o allitterazioni, oppure è esemplata secondo lo schema usuale dei proverbî: inventare, lanciare uno s.; s. elettorali, pubblicitarî; i manifestanti percorrevano le vie del centro scandendo slogan di protesta.

        • Va bene, invece di slogan diciamo frasina a effetto, come se trovano a bizzeffe a sostegno di qualsiasi ideologia.

          Secondo lei ogni volta che si verifica una dialettica di esclusione questa automaticamente si allarga fino a fagocitare tutti quelli che originariamente erano inclusi? Buono a sapersi, si vede che tutti i cristiani sono finiti sui roghi a cui condannavano pagani, eretici ed ebrei, tutti i giacobini sulla ghigliottina, tutti i comunisti nei gulag, tutti i nazisti nei forni e tutti gli antinazisti di oggi finiranno in prigione ex legge Mancino. Ah, e tutti gli islamici finiranno lapidati e colla mano mozzata come i ladri e le adultere.

          • @Lorenzo
            Genesi 4, 8-9
            “Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?»”.
            Ecco un ottimo esempio dialettico di cristallizazione di un thema.
            Invece ho trovato qui esso fluido: in origine sono tacciato di mancato/soppresso confronto, accusa trasmutata in slogagine, per divenire infine frasina ad effetto.
            Quanto urta una poesia !!
            In realtà ognuno è responsabile delle cose che scrive e si espone alle critiche per il sol fatto di averle rese pubbliche. Se poi le idee hanno fondamenta deboluccce o non condivisibili non si può buttar il can per aria.
            Vede quanta libera ospitalità sta ricevendo qui contrariamente a quanto sostiene ?!
            E’ lei semmai che sul piano dialettico non accetta di riesaminare e rimeditare le sue idee.
            Se uno scritto non regge il peso e il confronto di una poesia, nel caso di specie “Prima vennero” attribuita a Martin Niemoller, ha qualcosa di intrisecamente debole.

  • Caro professore,
    Quando si occupa di questioni nazionali é un piacere leggerla. Non altrettanto purtroppi si puó dire di quando si va ad impelagare in questioni di altri paesi.

  • mi sembra che la questione sia malposta, intanto non si può fare un paragone con l’Unione Sovietica e le grandi figure legate a quell’esperienza, si può parlare di socialismo in quanto Marx ha decodificato le classi sociali ed i rapporti di forza tra di loro, analisi inglobate nell’elaborazione teorica del lungo cammino verso l’emanciapazione di tutto il centro-sud America ma le loro figure di riferimento sono Sandino, Zapata, Bolivar, Allende, Che Guevara, Fidel Castro e lo stesso Chavez non sicuramente Ceausescu e Stalin, questo per distinguere il socialismo umanista da quello pragmatico che si è sviluppato in Europa ed in Asia. Il “regime” di Maduro è stato democraticamente eletto dal Venezuela e le notizie che arrivano da noi parlano di dittatura ed addossano al suo governo le peggiori nefandezze ma le grandi agenzie di stampa, che veicolano le notizie, sono di proprietà dei poteri che foraggiano le rivolte e siccome esiste la rete sarebbe opportuno, per farsi un’idea una qualunque idea, documentarsi meglio prima di esprimere giudizi: http://contropiano.org/img/2017/05/Venezuela-giovan-dirigente-ucciso.jpg; https://ilmanifesto.it/le-dame-in-bianco-di-tintori-oscurano-la-scena/ questo solo per citare alcune fonti alternative all’informazione che circola nel mondo occidentale.
    Detto questo va anche ricordato che Maduro ha commesso molti errori; intanto non ha lo stesso carisma di Chavez poi ha fatto il grosso errore strategico di non diversificare l’economia del suo paese consegnandosi mani e piedi alla speculazione economica che ha messo un paese in ginocchio ed un intero popolo alla fame.
    Non difendo Maduro ma se l’alternativa è un regime non democratico sullo stile Colombia o Perù, preferisco ancora chi ha eradicato l’analfabetismo e garantito la sanità e l’abitazione a tutti, sicuramente c’è ancora molto da fare ed è indubbio che il Venezuela è un paese tra i più violenti e meno sicuri del pianeta e Caracas la città più crudele del mondo ma la soluzione non è riconsegnare il Venezuela agli Stati Uniti.

      • Il problema è che se non si hanno amici e parenti venezuelani, e si cerca qualche fonte che NON venga direttamente dall’opposizione (quelle, chissà perché, sono vangelo) non si ha molto a disposizione. Nella stampa italiana c’è solo Il Manifesto, oggi piuttosto moderato, come Giannuli ben sa, e la sua corrispondente Geraldina Colotti. Poi, forse, qualche sito come Megachip Globalist. Insieme raggiungeranno forse diecimila persone. Quando cose simili accadevano a Cuba, (dove non c’era più una borghesia ricca o benestante come a Caracas) le fonti vicine al regime erano parecchie, e si poteva farsi un’opinione “equilibrata” . Oggi è molto più difficile.

  • Nel governo venezuelano si pratica la metafisica. Il minostro della difesa, generale Vladimir Padrino López, con una dichiarazione rilasciata a tele SUR non concordata con il vice MAduro, Tareck El Aissami, ha dichiarato: “Desde el inicio de la convocatoria a las protestas por parte de la autodenominada Mesa de la Unidad Democrática (MUD) se han registrado numerosos actos vandálicos asociados a la oposición, como la destrucción de bienes públicos y privados.” Ammette che ci sono stati atti di vandalismo contro le proprietà, ma non parla di spari contro le forze di polizia da parte dei manifestanti.
    Ministro della difesa e vice primo ministro, mettetevi almeno d’accordo tra di voi sulle dichiarazioni da rilasciare.
    http://www.telesurtv.net/news/No-se-usan-armas-letales-en-manifestaciones-publicas-en-Venezuela-ratifica-ministro-20170511-0032.html

  • Su Maduro ti sbagli di grosso. Violenza, inganno, assassini, sono prerogative dell’opposizione, basta vedere la storia del chavista trentatreenne la cui uccisione ad opera di sicari è stata attribuita al governo. La repressione commisurata al livello di scontro è perfino blanda. In un qualsiasi paese democratico come l’Italia per molto meno sei bollato come terrorista o sparato senza troppi complimenti. Ma dicosa parliamo? La democrazia agli oppositori come Lopez e Capriles interessa poco. Ricordi il fallito golpe del 2002? Chi è l’antdemocratico? Già è vero che Maduro sia un dittatore è un assioma

  • Spett.le Prof Giannuli, apprendo da un’amica, docente di Antropologia alla Sapienza, che Maduro avrebbe emanato un decreto in cui ordina anche al partito comunista venezuelano, suo alleato, che ogni partito deve consegnare la lista dei propri militanti e il deposito delle loro impronte digitali. Mi conferma la cara amica che molto di quello che accade nelle strade è dovuto all’opposizione. Quindi il Venezuela è sotto attacco imperialista, questo mi pare inoppugnabile, ma Maduro è inadeguato alla lotta nei vari modi necessari dal momento. Insomma Maduro è nel panico, ma da questo addossargli ogni colpa come dittatore mi sembra esagerato. Ma di Chavez ce ne stato uno solo e chissà quando l’America latina ne avrà un altro. Speriamo che il Venezuela si risollevi, ma mai e poi mai io appoggerò un rovesciamento di Maduro da dentro o da fuori, come per esempio gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita hanno provato a fare con Assad. Vedremo che accadrà in futuro.

    rispettosi saluti

    • @Spett.le Horace,
      quella di Maduro è una ditta,
      una ditta dura, ma pur sempre una ditta.
      Gli serve, amichi inclusi, per arrotondare lo stipendio.
      Vogliamo negargli la borsa nera? Le speculazioni ? Il contrabbando?

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