Sta rinascendo Alleanza Nazionale?

Per la prima volta i sondaggi danno FdI in ripresa, anche oltre il 5% e bisogna riconoscere che la Meloni sta facendo una buona campagna elettorale, ma forse non si tratta solo di campagne elettorale, quanto di una operazione politica di ampio respiro: la rinascita di An.

A Fiuggi, nel 1994, nacque una formazione politica ispirata dal politologo Fisichella, che non era etichettabile come propriamente fascista, tanto è vero che Rauti uscì fondando un suo partito dichiaratamente fascista (e Pisanò lo aveva già fatto qualche anno prima).

An aveva dentro altre culture politiche oltre quella propriamente fascista: il nazionalismo di Federzoni e Rocco, il pensiero della rivoluzione conservatrice di Moler, una certa destra liberale che aveva avuto esponenti come Salandra prima e Cocco Ortu molto dopo. E l’operazione consentì di uscire dal solito ghetto dei nostalgici, quel che non era riuscito nemmeno ad Almirante con l’operazione “destra Nazionale” che non raggiunse neppure il 9%, mentre An ottenne subito il 10°% e toccò il 14% nel momento migliore.

Numeri non immensi ma che erano pur sempre il doppio dei voti avuti poco prima dal Msi e che segnavano la nascita di un partito di medie dimensioni in grado di essere un ottimo “secondo” di coalizione. Poi la decisione di Fini di confluire nel Partito della Libertà di Berlusconi cancellò tutto, quando Larussa e Meloni decisero di nuo entrare il Forza Italia, allo scioglimento del PdL, nacque il gruppo di Fratelli d’Italia che somigliò subito più una riedizione del vecchio Msi che una ripresa di An.

Ora la Meloni ci riprova ad uscire dal recinto, approfittando della crisi di Forza Italia e del vuoto al centro. A questo disegno sembrano prestarsi alcuni nomi di notevole richiamo assolutamente non sospettabili di fascismo come Tremonti e Alberoni. Oddìo, Alberoni, ormai novantenne, non ha iniziato nel modo più brillante dicendo che avrebbe fatto come il vecchio Radetzky che sconfisse il giovane Carlo Alberto, il che, per un partito che si chiama Fratelli d’Italia non è proprio il massimo.

Comunque staremo a vedere se riuscirà questo mix di sovranismo e neo centrismo. A raschiare il fondo del barile di Forza Italia si può pensare di raggiungere l’8 o il 9 per bene che vada, occorre sfondare al centro (cosa possibilissima dato il fallimento delle varie liste Dc), ma, per attirare l’elettorato di centro il sovranismo non è la sirena più seducente e l’elettorato di destra è già assorbito dalla Lega.

Staremo a vedere, ma anche questo è il segnale di un sistema politico in via di risistemazione: l’attuale offerta politica non sembra poter durare a lungo.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (8)

  • Prescindendo dai capi, punti di forza e di debolezza politica coincidono.
    Se fosse diffuso tra l’elettorato l’abitudine di incrociare i voti tra Camera e Senato, FdI potrebbe ambire a percentuali più alte.
    Resta una seconda o terza opzione elettorale.

    • … neanche dentro il suo tempio Giove fa di meglio.
      Il suo Olimpo somiglia più a una corte dei miracoli, che a una reggia.
      Non bastava il bellicoso Marte-Benallà a far perdere in popolarità al padre degli dei, ora ci si mette pure Mercurio- Stéphane P., che con una biga presidenziale dai tantissimi cavalli, ha pensato male di tirare dritto ad uno stop della gendarmerì e per questo è sotto processo.
      Ma si sa, Giove è paterno. Ha promosso Mercurio ad un rango superiore.
      Se Giove rispettasse le regole degli uomini, che dio mai sarebbe ?

  • Professor Giannuli, a me pare che sia, più che altro, la riproposta dell’operazione MSI-Destra Nazionale creata in occasione delle elezioni del 1972, quando il partito di Almirante ottenne l’8,67% dei voti, massimo storico. Se ciò sia un bene o un male è questione di punti di vista, certo è che tutto lascia credere che si voglia riaccendere la fiamma.

  • Sta rinascendo una pseudo Duplice Alleanza ?
    “Siamo lieti che la Francia e la Germania, due paesi amici, alleati e membri fondatori dell’Unione – al pari dell’Italia – abbiano deciso di rinsaldare i loro legami al servizio di questo grande disegno europeo. E spero che ciò avrà ricadute positive su tutta l’Europa. Non pensiamo neanche per un attimo che la riaffermazione di quel rapporto rispecchi la minima tentazione egemonica o prefiguri l’instaurazione di un direttorio ai vertici dell’Unione.” (Sergio Mattarella, intervista concessa a Politique Internationale)
    Fottili !!!

  • L’irresistibilità vocazionale della Destra parlamentare, come dimostra la foto, pendola tra l’ombreggiarsi alla stampella dall’opposizione e l’essere predato e fagocitati dal pesce più grosso nel governo.
    Per un partito di destra, che dovrebbe avere marcati tratti cultural-identitari, è un paradosso che mostra la debolezza dell’assunto iniziale.
    Prima con la DC, poi con FI, ora con la Lega, ma pur sempre invariabilmente corrente esterna.

  • A me sembra che ci sia un altro tipo di elettore che possa essere attratto dal discorso della Meloni, specialmente in vista delle europee, ed é l’elettore di centro-sinistra che percepisce tutti i partiti come neoliberisti e quindi impossibili da votare.
    Con questo non voglio dire che la Meloni sia immune alle logiche neoliberiste ma solo che vende il suo partito come un baluardo contro tutte quelle realtá sovranazionali che fanno del neoliberismo una fede e questo, le garantisco prof., ha fatto breccia in molti elettori storici del centro-sinistra…io nel mio piccolo ne conosco parecchi.
    Grazie, un saluto.

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