Ma Renzi è una spia del Mossad? La tela del Conte Max

Avevo accennato in un post precedente alla manovra sotterranea per farla finita con  il “fiorentino spirito buzzurro” e sul ruolo che in essa possiamo dubitare che abbia il “conte Max”.

Sarà un caso ma è qualche tempo che il summentovato conte va in giro, fa battute (“Vedo più spettatori che votanti a queste primarie”, “C’era anche Renzi al funerale? Non l’ho visto” ecc…) si mostra di insolita giovialità e direi quasi spensierato. E così, fra una battuta e l’altra, qualche sera fa, in una cena in cui c’era una giornalista, il leader Maximo si è lasciato sfuggire una battuta lieve come un’incudine sui piedi “”Renzi è un agente del Mossad, bisogna farlo cadere”.

Certo una battura conviviale sicuramente è sfuggita; tutti sappiamo che Max è un distrattone che fa queste cose senza pensarci e senza badare che è presente un giornalista e si sa come fanno questi infami della carta stampata: ti carpiscono un pensiero, una battuta confidenziale e poi te la sparano sui giornali. Poi, pare che la giornalista si fosse introdotta clandestinamente ed assistesse alla cena travestita da ficus.

Certo che non è una cosa da poco dire che il Presidente in carica è un agente di influenza di un servizio segreto straniero (e che servizio!). E poi lo pensereste mai di uno come Renzi? Va bene, si è sempre mostrato assai comprensivo verso le ragioni di Israele, ma questo che vuol dire? Spesso è parso in sintonia con l’asse Telaviv-Mosca, ma è solo un impressione. Ha come suo consigliere economico Yoram Gutgeld, ma proprio questa è la conferma che Renzi non può essere in rapporto con il Mossad, perché Gutgeld ha prestato servizio nella Israel Defense Foirces, per poi passare ai reparti regolari dove è stato tenente colonnello, addetto al settore analisi, quel che fa pensare non al Mossad ma, semmai, all’Unit 8200, una branca del sovra nominato Israel Defence Forces. Insomma non mischiamo scorze con fave… sono cose diverse.

Ma forse, quella del Conte Max, era solo una battuta di spirito detta senza intenzioni cattive, forse addirittura a fin di bene… Il punto è che si avverte molto nervosismo nel Pd (si pensi alle primarie che stanno diventando un formidabile veicolo di contro-propaganda, per convincere la gente a non votare quel partito, vedi Napoli e Roma). E la ragione si intende: è iniziato il conto alla rovescia di fine legislatura. D’accordo manca no un po’ più di due anni… forse. A ottobre c’è il referendum sulle riforme costituzionali: se passa il no, Renzi ha detto che si dimette (ma forse no) nel qual caso potrebbero esserci nuove elezioni (in fondo, almeno formalmente, il motivo per cui questo incredibile Parlamento è restato in vita nonostante la sua palese illegittimità, è stata la necessità di attuare riforme costituzionali, venute meno le quali, non si capisce perché mai dovrebbe restare in carica) e quindi voteremmo fra un anno o forse meno. Se invece dovesse vincere il si, allora è proprio sicuro che voteremmo dopo pochi mesi perché un Renzi incoronato da un referendum passerebbe subito all’incasso. In ogni caso, la squadra renziana (se non lui personalmente) procederebbe alla decimazione dei bersaniani nei gruppi parlamentari e grasso che cola se ne confermerebbe sette o otto. D’altro canto anche gli altri nemici del fiorentino, in caso di sua vittoria referendaria, avrebbero vita difficile: anche per la Bce, la Merkel, le grandi banche d’affari eccetera eccetera, avrebbero seri ostacoli da superare per abbattere un premier fresco di unzione popolare

Quindi, gli anti renziani di ogni ditta e livello hanno pochi mesi per tentare il colpo, dopo corrono il rischio di dover mollare l’osso. Ed allora vediamo cosa può succedere che mandi Renzi al tappeto di qui a luglio (dopo, con la pausa estiva si arriverebbe a ridosso del referendum):

a. un voto contrario in Parlamento: cosa facile da farsi in Senato ma di dubbia efficacia, perché sino a quando resta segretario del partito non si potrebbe fare alcun altro governo e si andrebbe alle elezioni anticipate che probabilmente potrebbero essere vinte da Renzi

b. un congresso straordinario che lo metta in minoranza: visto che a deliberare dovrebbe essere la Direzione e l’assemblea nazionale bisognerebbe prendere prima la maggioranza in questi organi dove la maggioranza ha ora il 70%. Cosa possibile solo se c’è una spallata fortissima, tale da mandare in frantimi il blocco dominante

c. un capitombolo sulla questione libica che produca una tale ondata di protesta popolare da spingere una bella fetta del gruppo dirigente ad offrire la testa di Renzi per salvarsi davanti all’elettorato. Ma Renzi si sta dimostrando tutt’altro che propenso ad imbarcarsi in quella avventura

d. una tempesta dello spread con lettere e richiami della Bce eccetera: numero di varietà già visto che avrebbe efficacia ridotta rispetto al passato (anche perché Renzi non ha le aziende di Berlusconi che, in quei giorni, persero il 26% del valore in Borsa in soli due di quei giorni). Si può provare ma la riuscita non è garantita. Poi in un momento di grande instabilità finanziaria non sarebbe prudente introdurre un altro elemento di fibrillazione (in fondo, l’Italia rappresenta pur sempre il terzo debito mondiale)

e. un grosso scandalo magari aiutato dall’intervento di qualche Procura e qui fra l’Etruria, la Popolare di Vicenza, ed altro ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta sulla casella su cui fare la puntata. Però occorre che lo scandalo possa investire personalmente il Presidente del Consiglio (non basterebbero uno o tre ministri) e dovrebbero esserci prove di qualche consistenza, quel che non sappiamo se davvero ci sia materia bastevole ad inguaiare Renzi (in fondo siamo garantisti anche con lui)

f. In fondo la pietra di inciampo meno aleatoria che si para dinnanzi al fiorentino sono le amministrative di giugno. L’aria non è buona per il Pd: Napoli e Roma sono piazze difficilissime, qualche problema potrebbe esserci a Torino o Bologna, e a decidere potrebbe essere Milano.

Renzi, che è furbo, ha fiutato il vento e ha già detto che non è su quel test che si misurerà, ma sul referendum, uno schema di gioco che può reggere se il risultato è dignitoso anche se sfavorevole. Oggi tutte le cinque maggiori città, eccetto Napoli, sono governate dal Pd, per cui anche perdere in una sola delle altre quattro sarebbe una sconfitta, ma, alla fine accettabile (soprattutto se si trattasse di Roma che è una partita già compromessa). Ma se a Napoli ed a Roma si aggiungesse un’altra città ed in primo luogo se la terza sconfitta fosse a Milano, le cose andrebbero diversamente e si accenderebbe uno scontro interno al partito in cui potrebbe anche accadere che un pezzo della maggioranza si stacchi per dar vita ad una corrente di centro e questo inizierebbe a rendere difficile la vita al fiorentino. E chissà che non sia proprio questo quello cui sta lavorando il Conte Max…

Aldo Giannuli

aldo giannuli, elezioni amministrative 2016, massimo d'alema contro renzi, renzi agente del mossad


Aldo Giannuli

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Comments (26)

  • Prof.Giannuli, dal giorno in cui il maestro cinematografico de l’ horror, Alfred Hitchcook, girò a Dachau, un film propagandistico, che doveva far conoscere la leggenda storiografica sulla crudeltà insita nei barbari tedeschi, in sintonia con la nota bugia da perpetuare, che durante la prima guerra mondiale i germanici mozzavano le mani ai bimbi belgi, si è creato un vero e proprio tabù, un nervo scoperto,negli occidentali. Guai a criticare,denunciare le malefatte dei sionisti e delle loro marionette. D’Alema è l’unico “animale politico” superstite di quella che fu un ottima classe dirigente comunista.Se denuncia ciò, avrà le sue più che valide fonti e i motivi per farlo.La realtà è che quando si tocca questo nervo scoperto, scatta un automatismo,un meccanismo perverso, un riflesso condizionato del cane di Pavlov, per cui ogni critica, ogni denuncia, è antisemitismo: ergo inammissibile. Questa è la prova concreta che la denuncia di D’Alema è da prendere in considerazione.
    Post Scriptum. Lo spaccare il capello in quattro, degno di un leguleio, come fa lei circa la distinzione tra una branca e l’altra dei servizi segreti di Israele, è da guinness dei primati.

    • @ Maffei.
      Le sue affermazioni iniziali non le trovo condivisibili e mi sembrano sbagliate perchè:
      – Hitchcook non girò nei campi di sterminio film propagandistici a guerra conclusa,
      – ma documentò una tristissima realtà con le immagini,
      – affinchè nessuno mai potesse mettere in dubbio quelle realtà, amministrativamente certificate dagli stessi organizzatori ed esecutori di quel preciso regime politico di allora, rispetto al quale i tedeschi hanno fatto i conti. I protagonisti -loro malgrado- documentati da Hitchcook non sono figuranti, attori o falsi, ma solo alcuni dei divesi milioni di uomini europei sterminati. Purtroppo non si tratta di legende macabre, ma di tristtissime realtà. Le voglio ricordare che tra gli “ospiti” del terzo Reicht ci furono molti militari italiani che dopo l’8 settembre non ne vollero sapere di combattere a fianco ai tedeschi e preferirono l’internamento, conoscendo bene -era già nota- la realtà verso cui andavano. Furono circa 300 mila italiani in armi che dissero NO ai tedeschi e furono leali al loro giuramento. LEi finisce con l’aderire alle posizioni “alleate” che ritenvano indifferente e irrilevante il sacrificio di tanti soldati leali, esattamente come Clemanceau con il regio esercito.
      Se bugie ci sono, sono quelle dette dai negazionisti e da “alleati” filibustieri

      • @ Gaz. Vi è in rete un oceano di siti revisionisti, la esorto a documentarsi, in quanto vedo che ignora ogni tematica inerente a tale scabroso retroscena della storia. Perché gli “sterminazionisti” non accettano un pubblico dibattito, come da decenni viene loro richiesto, dai revisionisti. Sono solo capaci di invocare galera,censura, gogna mediatica, radiazione dalle cattedre universitarie e dalle scuole pubbliche, in pratica il ritorno alla medioevale santa Inquisizione, con la condanna a morte degli eretici, compresi il rogo per i libri revisionisti. Non moriamo idioti!
        Post Scriptum. Dei trecentomila militari italiani che si lasciarono catturare facilmente dagli ex alleati germanici,non attribuiamo a loro eroismi, che non ebbero.Erano in pratica dei disertori, degli imboscati, che preferirono la comoda e sicura attesa, come prigionieri di guerra,convinti della certa vittoria dei gangsters americani. Le stesse considerazioni valgono per le centinaia di migliaia di partigiani, sbucati fuori dal nulla a cose fatte; si salvano solo qualche centinaio di partigiani dei GAP. ex brigatisti internazionali, rivoluzionari professionali, costoro ma solo a costoro va riconosciuto l’onore delle armi. Siamo seri.

        • Sono completamente d’accordo con Maffei. Il quale peraltro tace colpevolmente – qualcosa da nascondere? – del complotto eliocentrico ai danni del povero Tolomeo. Nemmeno Lui ha mai avuto il coraggio di mettere in discussione questo mito fondativo della plutocrazia massonico-giudaica-alsaziana-milanese-lodigiana…
          Perché mai gli eliocentrici/copernicani – che, guarda caso, sono in maggioranza ebrei e lodigiani – rifiutano un dibattito pubblico con i tolemaici?

          Meditate gente, meditate…

          • @Maffei.
            Per dovere mi è toccato leggere gli atti del processo di Norimberga, cosa che non le farebbe male, e di prove provate oltre ogni ragionevole dubbio ne emergono. L’acheologia dei campi di sterminio e la mole di documentazione raccolta parlano da sole. Registro che non porta nessuna prova contraria.
            Quanto alla libertà di pensiero, io non sono d’accordo con le sue idee, ma non per questo mi sogno di dire che dovrebbe essere rinchiuso in un lager o una prigione. L’accogliemnto del reato di negazionismo creerebbe più problemi di quelli che risolve. Qui, su questo blog, trava il Prof. Giannuli che la ospita e altri che le rispondono mentre lei forse sorseggia l sua tisana preferita. Durante gli anni dei due caporali non fu affatto così !
            Quanto ai militari che rifiutarono italiani che rifiutarono di fare le “competenze” ai tedeschi, voglio ricordarle che in alcuni casi lo decisero democraticamente votando per grandi unità, in altri ricordarono di aver giurato fedeltà al Re e non A Mussolini, la cui lettera autografa che invitava i soldati italiani in Grecia a combattere a fianco (ovvero: in subordinazione) fu disattesa e non poteva essere diversamente in ricordo di un presidente del consiglio che si vantava di poter mantenere il proprio esercito a pane e pomodoro, salvo scoprire che neppure quelli arrivano al fronte.
            Ricordi che molti soldati italiani morirono di stenti nei campi tedeschi in condizioni sub umane.
            Se lei si compiace di essere da italiano filotedesco e contento che altri abbiano comandato in Italia, io da italiano sono solo filoitaliano.
            E infine cosa si aspetta da un popolo il cui capo politico le ha sbagliate tutte, ma proprio tutte, trascinando una intera nazione nella guerra, nella fame, nella miseria ?
            Le risulta che l’Italia avesse i mezzi per fare una guerra contro UK, F, e udite udite USA, da sola 12-13 volte sovrastante il Pil dell’Italia?
            Sia serio, non segua mode clturali straniere, pure queste importate, come altri suoi miti, perchè alla fine di italiano le resterà solo la lingua in cui si esprime.
            Piuttosto si chieda i perchè del diverso trattameto politico e riconoscimeto internazionale della resistenza francese e di qeulla italiana, che pur facendo la stessa cosa, -combattevano contro lo stesso nemico- furono trttate diversamente.
            Le sue idee la portano ad essere un tardo epigono di Clemanceau, non a caso uno dei seminatori politici internazionali di Hitler e Mussolini. Alla fine tutto -nel suo Pantheon storico- si tiene.
            Se i francesi si permettono di chiamare la loro unica vecchia portaerei Clemanceau, noi la nostra prima l’abbiamo chiamata Cavour, morto avvelenato per ordine di Luigi Napoleone.
            P.s. Un viaggio a Dacau, Treblinka, Auswitz, Bergen-Belsen … perchè non lo lo intraprende per controllare di persona?

  • Le dichiarazioni di “baffino di ferro” nascono probabilmente da un’inchiesta del New York Post, sintetizzata in questo articolo:
    http://www.infiltrato.it/inchieste/l-inquietante-intreccio-dei-nomi-che-appoggiano-renzi-poteri-forti-che-vogliono-eliminare-la-sinistra/
    Gli uomini scelti a suo tempo dalla Clinton e da Obama come proconsoli della provincia italica sono stati Monti e Letta, in quanto esponenti insieme a Napolitano del settore della classe dirigente italiana vicina al Partito Democratico americano.
    Poi, il loro clamoroso fallimento, ha permesso ai neoconservatori americani, orfani di Berlusconi, di piazzare un loro uomo al vertice.
    Adesso siamo di fronte ad un nuovo flop ed è logico pensare che sia alle porte una sostituzione; però c’è un problema: i governanti italiani sono in genere scelti in base alla vicinanza con l’amministrazione americana del momento e, visto che le elezioni USA sono vicine e molto incerte è probabile che non verranno prese decisioni definitive su Renzi fino agli inizi del prossimo anno.

    • sottoscrivo quasi ogni parola del suo commento
      aggiungo solo che, a mio personale avviso:
      -A Monti, ambasciatore di lungo corso dello “scozzese” presso il regno “tedesco”, è stato semplicemente affidato il compito di evitare che l’ Italia diventasse il terreno di scontro definitivo tra i due eserciti dell’arte reale; Letta poi, rispetto a Monti, è stato più che altro figlio di un incidente: un garante delle parti seppur inadeguato e tuttavia l’unico disponibile in loco allo scatenarsi di un’improvvisa, inaspettata tempesta. Perciò, dirigente di I fascia il Monti ed ancora impiegato il Letta, anche quando vengono inviati a dare visibilità ai richiami all’ordine della Pax quando il disorientato giovin virgulto perde la strada (recente foto scala per un giro completo su tv/giornali) ;
      – Il vero plenipotenziario locale dello “scozzese” è stato e resta Napolitano totalmente assorbito dal suo terzo mandato;
      – il viaggio americano di Renzi nel 2007, accompagnato dal personale “testimone di battesimo” mr Ledeen (G.W.BUSH), dimostra che dietro certe scelte ci deve per forza essere qualcosa che va ben oltre lo schema democratici-repubblicani.

      A mio avviso se una risposta sembra prescindere da uno specifico territorio politico vuol dire solo che si trova a Londra

      saluti

      • Alessandro Icardi

        quel LEDEEN di cui parli è quello che ha ammesso in intervista a minoli di aver tradotto a suo uso e consumo a reagan quello che diceva craxi mentre giocavano a sigonella?

          • Alessandro Icardi

            Non provo invidia nei confronti di molte persone. soprattutto di quelle di cui senti parlare sempre in qualunque decade uno viva. Quelle persone che sono la gioia di Boeri e simili: QUELLI CHE NON VANNO MAI IN PENSIONE.

  • Mi scusi, la conclusione del suo ragionamento mi sfugge. Perché mai una sconfitta alle amministrative dovrebbe determinare una scissione da destra nel PD?

      • “un pezzo di maggioranza si stacchi per dar vita a una corrente di centro”.

        Pardon, ha ragione lei, avevo letto male.
        Se ho – finalmente – capito (arrivo sempre in ritardo, cit.), lei intende dire che si formerebbe una corrente interna al Pd, che si porrebbe tra ala renziana e sinistra (si fa per ridere) bersaniana (lo dite voi o lo dico io? Bersani chi?).

        Ho vinto qualche cosa?
        https://m.youtube.com/watch?v=mhlGxT2Nj7A

  • Alla dx di Renzi non c’è il viceconte M. , ma l’attore Pippo Santonastaso, in uno dei suoi travestimenti meglio riusciti, roba che agli spioni gli fa due baffi.

  • Spiace constatarlo, ma sono ormai due anni buoni che immaginiamo scenari in cui il prode Renzi venga lestamente disarcionato. Purtroppo, resta attaccato alle sue poltrone più che una patella allo scoglio. Non mi piacerebbe passare davvero per un gufo, oltretutto con le ali spuntate.
    Tutti gli scandali di mala-qualcosa non l’hanno mai visto coinvolto in prima persona: sempre di sponda e per di più neppure in modo netto, vedi il caso Boschi che alla fin fine non è nemmeno indagata (è pur vero che le colpe dei padri ecc. ecc, ma nella Bibbia, non in politica, specialmente quella italiana).
    In alcuni casi ha persino fatto bella figura, come a Roma dove ha potuto defenestrare Marino, liberandosi oltretutto di un personaggio troppo indipendente per i suoi gusti e quindi inaffidabile: i classici due piccioni con una fava!
    A questo punto, forse conviene prendere atto che ce lo dovremo tenere per tutta la legislatura: può darsi che faccia passi falsi, ma l’unico leva per scalzarlo davvero sarebbe la prova di un chiaro e manifesto ladrocinio. Difficile, non perchè l’individuo sia particolarmente di specchiata onestà, ma perchè è troppo furbo per cascarci.
    Vediamola sotto l’aspetto positivo: in fondo, sta effettivamente rottamando tutta una serie di cariatidi che nulla hanno saputo fare negli ultimi 20 anni se non fare il tifo per la magistratura, ma solo quando riguardava fatti commessi da Berlusconi o dal suo entourage.
    Perdere Dalema, Veltroni, Bersani, ecc., non significa fare una buona politica per l’Italia e gli Italiani ma…, è qualcosa e a questo punto spero che completi l’opera.
    Vista sotto questo aspetto, persino la riforma del Senato ha i suoi lati positivi; basta immaginare da quanti vecchi marpioni ci libereremmo senza tanta fatica.

  • Vi è nella vita di D’Alema inoltre un dato significativo .La sua prima moglie, morta in un incidente stradale, era ebrea. Forse conoscerà a causa di ciò qualche scheletro nell’armadio del “popolo eletto” dal loro dio. Non dimentichiamoci che poi è stato anche presidente del COPASIR, quindi esperto di servizi segreti. La verità è che l’Italia da quando vi fu il primo governo laico e non democristiano, presieduto dal non compianto Giovanni Spadolini, (che in gioventù aderì alla RSI che fu storicamente la vera Resistenza e collaborò con Barna Occhini e al suo periodico Italia Civiltà) vi è stata una deriva filo sionista intollerabile, il cui apogeo lo si è visto prima in Berlusconi adesso in Renzi.Io reputo che da parte di ogni persona onesta si debba prendere le distanze da Israele, che è in possesso di duecento testate nucleari, in grado di distruggere mezzo globo terracqueo,ma soprattutto con una classe dirigente capacissima di farlo.Rammento le parole di un socialista onesto Sandro Pertini, dopo il massacro di Sabra e Chatila, che affermò che il paese responsabile di ciò doveva essere messo al bando dal consorzio delle nazioni civili.

    • Lo Spadolini cui lei fa riferimento aveva 16 anni.
      Come politico della prima repubblica nessuno ha potuto dire o insinuare che abbia preso una tangente. Sotto questo punto di vista è morto immacolato.
      Conosce altri politici coevi di quel livello così incommerciabili?

      • per la precisioneSpadolini nel 1944 aveva 19 anni e scriveva sui giornali fascisti, Mussolini, dopo aver letto un suo articolo chiese chi fosse “quel vecchio professore” che lo aveva scritto

          • L’ennesima presa di lucciole per lanterne di un maestro .. nel genere.
            Nei fatti Spadolini già allora non lasciava parlare gli altri o meglio che gli altri parlassero. In questo era monarchico.

        • Prof.Giannuli, visto che siamo in tema dei trascorsi giovanili dei politici, quando il “migliore” Palmiro Togliatti, sentì il giovane pioniere D’Alema per la prima volta pronunciare un dotto discorso, pronosticò un radioso avvenire per l’esordiente, cosa che poi si avverrò. Altre voci cattive invece sostengono che disse:”quello non è un bambino, ma un nano”.

          • le due cose non sono incompatibili, comunque propendo per la seconfda: è più nel carattere di Togliatti

  • A completamento del mio post precedente.
    In queste ore D’Alema sta portando un attacco frontale a Renzi, forte delle miserevoli vicende alle primarie, ma non solo. Finora si era limitato ai mugugni, ora sembra che faccia sul serio.
    10 a 1 euro che questo sarà il suo canto del cigno: a questo punto delle due l’una, o D’Alema sparirà definitivamente dal panorama politico, oppure Renzi sarà costretto a dimettersi da segretario del PD, con le ovvie conseguenze sul suo governo.
    Ma in quest’ultima ipotesi, non si capisce chi potrebbe prendere il suo posto: a parte la segreteria del partito, parafrasando padre Pizarro mettiamoci pure un grandissimo chissenefrega, chi e con quali maggioranze potrà formare un nuovo esecutivo?
    L’ennesimo governo del Presidente (quello vero, pero!)? Ho il sospetto che a Napolitano non stia particolarmente simpatico D’Alema.

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