Renzi ce l’ha fatta sulla Mogherini. Ora si apre la partita del rimpasto.

Contro le previsioni iniziali, Renzi ce l’ha fatta a portare la Mogherini sulla poltroncina di Mister Pesc. Certamente hanno giocato i veti incrociati, probabilmente i dati economici negativi della Germania, sui quali hanno pesato seccamente le contro-sanzioni di Putin. Per cui è proprio la Germania a non gradire in quella posizione un ”falco dell’Est”, ed ha ritenuto preferibile, per l’incarico, l’altro paese “morbido” con la Russia, appunto l’Italia, anche perché difficilmente avrebbe potuto proporre un suo candidato. Poi la “quadra” è stata trovata con la nomina del polacco Tusk a Presidente del Consiglio Ue. E così Renzi si è assicurato un po’ di ossigeno di cui aveva disperatamente bisogno, dopo una estate molto critica.

Anche questo può aver consigliato la scelta: “diamogli corda per fargli fare il lavoro sporco ed i conti facciamoli alla fine”.

Ora ha la strada spianata per il rimpasto, ma non è detto che si tratti degli Champs Elysees, perché di grane da risolvere ce ne sono diverse.

La prima si chiama Del Rio: ormai è di dominio pubblico che l’amore fra i due è finito e bisogna prepararsi al divorzio. Come in tutte le separazioni, il problema è quello degli alimenti: Renzi vorrebbe cavarsela con il Ministero della Sanità, dove si toglierebbe davanti quel genio incompreso della Lorenzin, ma Del Rio non ci sta e vuole l’Interno. A Renzi, l’idea di sbarazzarsi anche di Alfano sorride e non poco, anche perché quella è una testa chiesta a gran voce da molti nel suo partito, ma lui vorrebbe metterci non un suo ex fedelissimo ma un suo fedelissimo in servizio effettivo. E poi, naturalmente, la cosa non garba affatto ad Alfano che là sta e là vuol restare. E si capisce: i risultati delle europee sino stati molto scarsi, appena di che non restare dietro la porta di Strasburgo ed il Ndc non ha brillato per presenza nello scontro sul Senato, poi è attraversato da brividi nostalgici di chi vorrebbe tornare fra le braccia di Silvio. Se ora arrivasse la degradazione sul campo del suo capo, sarebbe chiaro a tutti che il Ncd è solo un “partito parcheggio” in attesa di altre destinazioni e molti inizierebbero a salire su altri tram. Per cui è ovvio che, se non altro per salvare la faccia, il Ncd dovrà impuntarsi sino a minacciare il passaggio all’opposizione, col che Renzi sarebbe senza maggioranza. Potrebbe sempre ricorrere all’amico Silvio: in fondo già questo è un governo che si regge su un malcelato “appoggio esterno” di Fi, un amorazzo che passa sulla testa dei legittimi consorti del Ncd ( e i coniugi sono sempre gli ultimi a sapere…). Però a Renzi questo cambio di consorte non è mai andato a genio. In primo luogo molti elettori potrebbero trovare scandaloso un aperto connubio Pd-Fi (il paese è piccolo… la gente mormora…). E poi, chi lascia la moglie vecchia per la nuova… e  le amanti che diventano mogli poi mettono su un sacco d’arie e pretese. Magari chissà che cosa vuole Silvio per concedere la sua mano e, per togliersi dai piedi un Alfano che si accontenta di tre ministri e due vice ministri, poi ti devi imbarcare un Berlusconi che di ministri ne vuole sette e di vice cinque. Per non parlare della solita fissazione della Grazia… Quindi già questo qualche problemino lo crea.

Poi c’è da tener presente anche il ruolo del Quirinale. Napolitano, dopo un grande gelo iniziale, sembrava aver stabilito un buon rapporto con Renzi e lo ha assistito in molti passaggi spericolati. Ora, però, sembra stia tornando un po’ sui suoi passi: che significa l’incontro con Padoan concluso con il comunicato “Avanti sulla linea di Draghi!”? Il tutto a distanza di tre giorni dall’incontro con Renzi. La cosa suona un po’ come la verifica sul se quel che dice il giovanotto sia vero (“Ma la copertura di sblocca Italia c’è davvero o no?) ed un po’ come un avvertimento a tenersi sulla strada maestra della Bce, senza audaci colpi di testa. C’è poco da fare: Napolitano ci ha preso gusto a questo ruolo di super Presidente del Consiglio e continua a voler dirigere i ministri. Ed in questo quadro, come non ricordare che lui è un po’ il vero padre del Ncd, di cui Alfano, sua creatura, è solo il padre putativo? La lista Monti, l’Udc ed ora il Ncd sono sempre stati sorta di “partiti di complemento del Quirinale”, uno degli strumenti con cui Napolitano, in questi anni, ha fatto politica in prima persona. Tutto ciò premesso, può permettere Re Giorgio che il suo fido scudiero Alfano sia trattato come una scarpa vecchia? Direi di no.

Dunque, almeno quella casella sarà difficile da espugnare, ma non solo quella. Bisognerà tener conto delle aspirazioni interne al partito, delle spinte a ridimensionare il centro che ha quasi un terzo del governo con neppure il 5% dei voti. Poi c’è la grana Padoan che, ogni due per tre, contraddice quello che il Presidente del Consiglio ha detto solo due minuti prima. Però toccare quello che ha rappresentato il Fmi in Italia (per giunta dopo lo scontro con Cottarelli, anche lui uomo Fmi) può essere una scelta rischiosa, molto rischiosa. D’altra parte, che finanziaria si fa con uno come Padoan?

Nel frattempo il “Big bang Italia” è diventato il “Big flop Italia”: della scuola ne parliamo un’altra volta, sugli esodati vediamo che si può fare, sulla giustizia è pronta solo mezza riforma, sul rilancio occupazionale forse rinviamo e sul resto non sappiamo se i soldi ci sono o no. Non mi pare un grande esordio per il nuovo anno politico.

Sulla giustizia civile, però, devo dire che il governo non ha lavorato male. Intanto, finalmente qualcuno si è accorto che in questo sgangherato paese il problema della giustizia non è solo ed unicamente quello della giustizia penale, ma anche e soprattutto quello della giustizia civile. E di questo diamo volentieri atto a Renzi che ha il merito d’essere stato il primo ad introdurre il tema della giustizia civile nel dibattito, non limitandosi solo alle questioni ordinamentali e di ordine penale.

Poi, nel merito, la riforma è piuttosto modesta, ma è un inizio. La proposta di anticipare una sorta di diagnosi della causa per spingere all’accordo fra le parti e decongestionare i tribunali, può indurre a qualche perplessità e forse va rimodulata, ma se ne può discutere tranquillamente e può rivelarsi una idea felice. Quel che dimostra che, per il calcolo delle probabilità, anche la persona più negata può azzeccare qualcosa nella vita.

E poi non dite che sono prevenuto contro Renzi…

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (6)

  • ok su Renzi ;D, ma di rimpasto avrei i miei dubbi mi sa che per adesso sono tutti serviti e Renzi si terra qualche mal dipancia, amen. Lapo Pistelli al ministero esteri non sfigura e se riesce a far rientrare la grana dei marò creata dal governo Monti (che banda di geni) sarebbe utile. Alla Mogherini tanti auguri di buon lavoro, nonostante l’articolo sarcastico uscito da queste pagine, dove gli argomenti da destreggiarsi non mancano:
    immigrazione e frontex(anche se l’argomento non è prettamente di sua competenza, ma se vogliono fare investimenti esteri come vanta la Lega gli tocca dire la sua); pacificazione della Libia o suoi resti; forse stessi problemi in Nigeria e Sudan; Gaza e Israele se riesce a trovare una quadra europea a scapito di inglesi e americani; Libano, Syria, Israele nuovo fronte del Isis sul Golan (?); resti degli stati Syria e Iraq quale soluzione trovare; in conclusione Ucraina mediare una federazione o sostegno senza condizioni all’attuale governo, alcuni dicono di proporre ai russi di entrare nella UE, forse conviene alla UE di entrare nella federazione russa, magari ricreiamo i soviet :D.

  • alfano non si vorrà mai schiodare dal viminale per il semplice motivo che con il partito che ha, essere ministro dell’interno è una cosa molto comoda. ma d’altra parte se il buon angelino alza troppo la cresta, renzi lo trasforma in un orrore mediatico in 10 minuti e potrebbe persino usarlo come pretesto per fare cadere il governo. e dato che angelino non è certo una cima, non ce lo vedo a giocare una partita puramente mediatica con renzi, sarebbe veramente suicida.
    per il resto la mogherini è passata per i voti del club “amici di putin” di cui fa parte anche il nostro paese – oltre alla germania – e questo mi sembra il dato fondamentale. solo che anche i grillos – come renzi – sono vicini allo schieramento wall street repubblicani putin. quindi è molto difficile vedere critiche che provengono da questa direzione ed entrino nel merito: è evidente che la linea filorussa che accomuna la classe dirigente tedesca con quella italiana è una cosa che va al di là di renzi. e sospetto che i problemi futuri verranno da lì, dato che quando c’è una guerra di mezzo, bisogna decidere da che parte stare…

  • Riguardo ai tempi della giustizia civile non è detto che gli strumenti per ridurre i tempi siano sempre e solo delle riforme, che, almeno sul penale, portano spesso all’effetto opposto. Mia moglie è avvocato e mi dice che quello di Bologna sotto l’aspetto della lunghezza dei processi è uno dei tribunali più virtuosi d’Italia. Ciò è dovuto in primo luogo al presidente del tribunale che gestsce molto bene le risorse a sua disposizione, i giudici in primo luogo.
    Personalmente ho avuto bisogno di ricorrere una sola volta alla giustizia civile per ottenere il saldo di un credito ed ho ottenuto una sentenza in un tempo di circa un anno.
    Forse la base di una buona riforma potrebbe essere introdurre sani principi di meritocrazia nei ruoli chiave ed avvicendare quei presidenti di tribunale che non sono in grado di fare il loro mestiere.

  • Vitale lei è un inguaribile ottimista, poi non esageriamo per quieto vivere nel dare sempre ragione alle consorti.Io per quanto riguardo la giustizia italiana, dò più peso alle parole di un suo molto più autorevole collega di sua moglie.Intendo dire l’avvocato Carlo Taormina, che è stato pure ministro.Egli afferma a ragione che in Italia vince le cause non chi ha ragione, ma chi ha il miglior avvocato. Quindi chi può anche pagare le esose parcelle.Poi mi sovviene alla mente un consiglio che dava l’antifascista Gaetano Salvemini: se ti accusano di aver stuprato la madonnina del duomo di Milano, prima metti qualche centinaio di chilometri tra e te e gli inquirenti, poi scegli un principe del foro!

  • aristide bellacicco

    caro Giannuli, sarebbe stato meglio, forse, che mi astenessi da questo intervento, ma prevale il vecchio, democratico (e un po’ piccolo borghese) vizio di dire la propria opinione. E la mia opinione è che la nomina della Mogherini ( e di chiunque altro/a al suo posto) è totalmente irrilevante. Il potere europeo sta nella BCE e nel grande capitale finanziario, lei lo sa quanto e meglio di me. I “successi” del PD non sono altro che la testimonianza di come questo partito si candidi come garante dell’ordine capitalistico in Italia e,a tal fine, sia ritenuto credibile e utile. Una vera sciagura, a mio avviso”utile tutt’al più per annegare” come scriveva De Gregori al tempi in cui scriveva ancora canzoni. Ci vuole ben altro.

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