Né Renzi né Grillo ce la faranno a prendere il 40%. Facciamo due conti.

La campagna elettorale è già aperta: anche se ci sarà ancora qualche resistenza di Mattarella o di Berlusconi, ormai i margini per evitare l’immediato scioglimento delle Camere sono ridotti al lumicino.

Dunque, voto a giugno, in vista del quale già si affilano le armi e, tanto Grillo, quanto Renzi, hanno dichiarato apertamente di puntare al 40%. Quante probabilità hanno di farcela? E’ un calcolo realistico o dietro c’è dell’altro?

Partiamo dal Pd: Renzi ha due punti di riferimento, il 29-30% dei  sondaggi (sostanzialmente confermato dai risultati delle amministrative) ed il 40% circa dei SI al referendum. Nel primo caso deve raggranellare un ulteriore 9-10% ed in più, trovare voti che compensino una eventuale scissione di D’Alema-Emiliano e forse anche Rossi e Speranza, dove li trova? E’ ovvio che il bacino più raggiungibile è quello del 40% dei SI al referendum ed è prevedibile sin d’ora che questa sarà la suggestione principale della sua campagna: “Hai votato SI, ora vota Pd”.   Ma è realistico che tutti o quasi gli elettori che hanno votato in quel modo, poi votino Pd? Intanto nell’area del SI c’erano anche i centristi (Alfano, Verdini, resti di sc ecc.)  e voti di sinistra (Pisapia, Cuperlo) che non è detto che ci siano questa volta. La cosa potrebbe avere una sua consistenza se si facesse una lista che riproduca quello schieramento.

Si è lanciato un ballon d’essai in questo senso attraverso l’Hp, ma la cosa si è sgonfiata subito: tanto Alfano quanto Pisapia hanno risposto picche e si capisce: intanto è uno sproposito pensare ad una lista che comprenda entrambe le ali, poi è difficile pensare che i rispettivi elettori seguano tutti questa indicazione di voto, sono del tutto improbabili flussi elettorali di qualche valore dall’area di quelli che hanno votato NO o degli astenuti, ed il margine di quell’area è appena dello 0,9% per restare sopra la soglia del 40 e senza contare l’effetto sconfitta che, di solito, produce ulteriori indebolimenti.

Dunque, mi sembra che le probabilità siano molto prossime allo zero. Ma Renzi ci crede? Va bene che la propaganda inganna prima di tutto quello che la fa, ma il fiorentino è troppo furbo per non capire che è una scommessa persa in partenza. Ed allora perché si espone al rischio di un risultato che suonerebbe come una sua seconda e definitiva sconfitta? In primo luogo lui vuole mobilitare al massimo le sue truppe e galvanizzarle per raggiungere il risultato massimo possibile e, se arrivasse intorno al 33-34, mantenendosi partito di maggioranza relativa e riducendo ai minimi termini il frutto dell’eventuale scissione, questo risultato non sarebbe affatto una sconfitta, ma un dignitoso posizionamento dopo la batosta del 4 dicembre. Dopo, si potrebbe tentare l’accordo con Fi da posizioni di forza o, magari, andare a nuove elezioni puntando ad una nuova avanzata. Dunque un obiettivo di bandiera dietro il quale stanno altri obiettivi più limitati ma più sperabili e poi si vedrà.

Anche Grillo parla di 40% e parte da sondaggi che gli danno il 30-31%, quindi deve trovare un 9-10%. Dove? Sembra improbabile che possa esserci uno sfondamento così rilevante sul fianco dell’elettorato tanto di destra quanto di sinistra ed anche a ripartire la quota a metà fra i due, l’obiettivo pare piuttosto lontano, tanto più considerate le “scivolate” prese a Roma e Strasburgo. Vero è che, sin qui, l’elettorato 5 stelle è restato fedele e non ha registrato neppure la minima flessione, nonostante le due cadute, però, di qui a pensare che, nonostante questi punti deboli, il Movimento possa crescere conquistando un flusso aggiuntivo pari al 33% della sua quota di partenza (e del 60% sul voto del 2013) mi pare un po’ troppo ottimistico.

Tanto più che le grane capitoline sono tutt’altro che finite. Anzi, temo che l’intestardimento  nella difesa della Raggi, finirà per regalare al Pd un ottimo  argomento di campagna elettorale che finirà per essere la palla al piede del M5s. al posto di Renzi mi augurerei di avere la Raggi sindaca sino al giorno del voto. Nè credo che le continue purghe ed i richiami ad una disciplina un po’ da caserma giovino al movimento. Può darsi che Grillo, che di suo è un entusiasta che si lascia trascinare dai suoi sogni, ci creda, e se la Corte Costituzionale avesse fissato il limite al 49,9% , lui starebbe chiedendo quella cifra. Resterebbe comunque il problema del Senato, dove le probabilità di conquistare la maggioranza dei seggi sono pari a zero. Ma può anche darsi che pure nel suo caso l’obiettivo di bandiera ne nasconda altri meglio perseguibili. In primo luogo vale la stessa considerazione di voler galvanizzare i seguaci. Poi ci sono due obiettivi politici tutt’altro che disprezzabili da raggiungere anche sotto il 40%: conquistare la maggioranza relativa (il che, peraltro, comporterebbe che il primo incarico dato dal Presidente, per consuetudine, andrebbe al candidato premier del M5s) ed, in secondo luogo, fare si che la sommatoria dei seggi Pd-Fi- centristi resti sotto la maggioranza. Ed, in questo senso, a Grillo basterebbe la sommatoria M5s, Lega, FdI, Sinistra Italiana (senza contare l’eventuale partito nato da una scissione del Pd) che è inimmaginabile che diventi una maggioranza di governo, ma  che basta ad impedire che se ne formi una diversa. Dopo di che si andrebbe a nuove elezioni dove andare allo scontro finale con il Pd.

Dunque, anche qui ci sono “sotto obiettivi” da considerare ed i termini reali dello scontro sono questi. Ma non ci vuole la zingara per indovinare che questa sarà una legislatura di passaggio mentre si determinerà una ridefinizione dell’offerta politica.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (27)

  • O.T.
    Caro Aldo, volendo per un po’ abbandonare le nostre miserie, che ne dici di parlare un po’ di quello che sta succedendo negli USA?
    Mi pare l’inizio della fine.
    Tanti stavano augurandosi il loro declino, tra cui il sottoscritto, ma mai avrei pensato che accadesse in questo modo.
    E’ proprio vero che la realtà riesce sempre a sorprendere e i grandi sconvolgimenti arrivano sempre nel modo in cui nessuno aveva previsto.

    • E’ solo un inizio. E – se è lecito – mi vanto di averlo previsto e nel mio piccolo promosso. Dopo l’11 settembre inviai donazioni ai gruppi che sostenevano le guerre dei neocons, nella convinzione che avrebbero destabilizzato il Medio oriente e indebolito l’impero a stelle e strisce.

      Adesso le donazioni le ho fatte a Trump, non perché pensi che i suoi argomenti siano giusti (in gran parte lo sono) ma nella convinzione che argomenti giusti in una società allo sfascio, che vive di rimozioni, siano il metodo migliore per innescare un processo autodissolutivo.

      E’ un processo che si svilupperà nell’arco dei prossimi 20-30 anni e si concluderà in un nuovo e più grandioso ciclo di guerre mondiali. Così sarà possibile mungere dolore e disperazione da miliardi di esseri umani.

      • Io la vedo così:
        A) le proteste contro Trump non accennano a diminuire;
        B) avvengono non soltanto negli USA, ma anche in altri Paesi, con notevole partecipazione;
        C) non sono episodiche e tantomeno spontanee: c’è una organizzazione e una regia alle spalle, e ci sono in ballo anche tanti soldi che qualcuno sta cacciando: le trasferte, da S.Francisco a Washington, p.e., costano care, chi paga?;
        D) Trump ha contro tutto l’establishment globalista: in prima linea le multinazionali, che protestano contro il muro con finti argomenti umanitari, ma in realtà sfruttano gli immigrati e vanno a produrre dove pagano meno tasse;
        E) Trump ha contro anche tutti i media, e non solo quelli americani;
        F) Apparentemente, FBI e servizi vari gli stanno remando contro.

        Quali possono essere le conseguenze continuando a lungo su questa china?
        1) poichè non si capisce dove vogliono arrivare e cosa vogliono ottenere i registi di questa operazione, il risultato sarà molta confusione e divisione, con inevitabili riflessi negativi sull’economia: pagheranno i più deboli, come al solito;
        2) aumenteranno lo scontento e la ribellione nelle classi più povere;
        3) più o meno sua sponte, oppure anche dando retta a “suggeritori disinteressati”, Trump finirà per reagire e ad iniziare ad usare il pugno duro contro i manifestanti, si può immaginare con quali risultati;
        4) una possibile via d’uscita, in linea con i tradizionali metodi americani “democratici”: eliminazione fisica del Presidente;
        5) ammesso che riescano a far fuori Trump (non fisicamente), con qualche sistema pseudo legale (si parla apertamente di impeachment: con quali motivazioni?), la metà degli americani che l’hanno votato non saranno contenti e, presumibilmente, boicotteranno il suo successore con gli stessi metodi, magari anche più violenti.
        Quindi, quando sarà finita questa buriana, il Paese si troverà spaccato in due: ma non credo che ci vorranno 20-30 anni.

        P.S.: unica conseguenza positiva, gli USA saranno troppo occupati a guardarsi le cose in casa loro per impegnarsi troppo fuori casa, tipo “esportare la democrazia” nei Paesi che vogliono controllare.

        • e al loro posto cinesi o russi a meno di nn finire nuclearizzati
          davvero una bella prospettiva e delle ottime alternative all’orizzonte. turbo capitalismo statale o zarismo 2.0
          ai sagaci la scelta, a chi doniamo per il prossimo ventennio?

          • Cina e Russia non sono nella Nato e non hanno quelle entrature nei gangli degli Stati (specie quelli europei). Certamente ne approfitteranno per aumentare la loro influenza, ma quanto a prendere il posto che hanno avuto ed hanno tuttora gli USA, la vedo dura.
            Il che non è detto che sia un bene, né che sia un male: la libertà è bella, ma dipende dalla capacità di autogoverno, e questo vale sia per le persone, sia per le nazioni.
            Certo che governanti come i nostri fanno venire più di una preoccupazione….

  • molta fanta, poca politica. Il M5S partirà perdente. se dovesse cercare alleanze perderà i voti dei duri e puri, che sono la maggioranza del suo elettorato. se dovesse andare da solo, probabilmente aumenterà la sua percentuale, ma l’arco partitico, in segreto o alla luce del sole, si coalizzerà paventando il pericolo grillino, con l’aiuto di stampa e tv.

  • Fila liscio e convincente come al solito,il discorso.Però il confronto tra i partiti e movimenti ,sarà tutto un antagonismo di tifosa pssione oppure ci staranno anche dei contenuti da pesare e su cui eventualmente convergere o divergere ?…
    Ad esempio,come considerare le indiscrezioni della stampa su studi simulatori di una ristrutturazione dell’euro ritornando quasi al vecchio e collaudato serpentone da cui ripartire per rifondare la Ue ? Come interpretare il discorso di alcuni burocrati UE tra cui Draghi al Grinzane Cavour sulla stessa onda -frequenza ? …Non sembra che siano mosse per spaesare gli euroscettici ad oltranza e favorire ,almeno nella valutazione dei cittadini,l’aggregazione in Italia delle forze di DX e specularmente di SX ,escludendo gli estremisti di entrambi i raggruppamenti?

  • Bisogna vedere se Gentiloni si fa persuadere dal dimettersi, e chi puo farlo se non Renzi? Ma Renzi sara’ ancora segretario del partito? E il congresso del PD cosa determinera? E la legge elettorale quale sara? Perche è vero che la sentenza della consulta è autoapplicabile, ma non è detto che sia quella la legge con cui voteremo. Si trovera la “quadra” sulla legge elettorale in tempo utile per il voto eventuale di giugno ? E poi il M5S è stato sempre contrario al parlamento di “nominati” e ora che fa? Accetta il fatto che i capilista sono rimasti bloccati. Non è incoerente questo ? Insomma io prevedo che si vada alla scadenza naturale della legislatura.

  • Tenerone Dolcissimo

    Il professore mi scusi l’invasione e se esco fuori tema, ma ho una comunicazione di servizio.
    Mi sembra che quasi tutti qui il 4 dicembre abbiamo votato NO all schiforma RENZI.
    Ora è umano che a qualcuno possa essere venuto il dubbio di avere sbagliato. Dubitare è segno di intelligenza soprattutto se si dubita di se stessi.
    Per fortuna l’Unione Europea -che era la vera autrice nonché principale beneficiara della deforma- ha provveduto a toglierci ogni dubbio come emerge dalla lettura del seguente articolo.
    http://www.ilgiornale.it/news/politica/lue-sintromette-ancora-e-vuole-condannarci-processi-senza-1357071.html

    • Nel caso qualcuno fraintenda i non meglio specificati “benefici” per l’UE, la questione dei controlimiti non era toccata dalla riforma nonostante alcuni sembrano ancora avere dubbi.
      https://it.wikipedia.org/wiki/Controlimiti

      Le modifiche all’art.117 invocate a sostegno di tale fraintendimento omettevano di riconoscere l’equivalenza alle modifiche già ratificate nel 2001.

      http://www.davidpuente.it/blog/2016/10/26/chi-votera-il-complotto-dellarticolo-117-della-costituzione-e-ignorante/

      Ma ben prima di tale data sentenze della Cort Cost. avevano rigettato formulazioni referendarie che avrebbero reso l’Italia inadempiente rispetto agli obblighi con l’UE (sentenze 31, 41 e 45 del 2000).

      • Tenerone Dolcissimo

        Che la riforma del 2001 avesse dato un posto di rilievo alla normativa UE l’ho sempre detto anche io.
        Tuttavia la normativa UE in Italia era sempre un ospite, di riguardo ma sempre ospite
        E questo aveva permesso il nascere della teoria dei controlimiti
        Poi e’ arrivata la deforma. Cosa sarebbe successo alla teoria dei controlimiti e a tutta la giurisprudenza costituzionale se fosse passata la deforma? difficile dirlo ma una idea ce la possiamo fare mettendo a fronconto i testi normativi a partire dall’articolo 117.

        • Ci sono ormai svariati articoli che illustrano come mettendo a confronto si evince che tale accezioni date al 1° comma del 117 fossero una bufala.

          • Tenerone Dolcissimo

            Non e’ solo lart. 117 a generare l’effetto di assoggettamento all’UE
            ci sono anche gli articoli 55 e 70 come afferma bene Barra Caraciolo in questo intervento
            Luciano Barra Caracciolo – Referendum costituzionale: votare una riforma incostituzionale?
            https://www.youtube.com/watch?v=O7bouBvqVH8&t=1236s
            In particolare dal minuto 22 in poi.

          • La questione è stata precedentemente definita _specificatamente_ sull’impossibilità di invocare i controlimiti (se ricorda).

            E nessuno degli articoli summenzionati ostava realmente and una tale accezione.

            Perché le leggi del Parlamento sono di rango subordinato alla Costituzione.

            E la teoria dei controlimiti chiarisce quali parti della Costituzione conservi il proprio primato anche qualora una maggioranza protempore stipuli trattati (come quell UE).

            Riguardo gli articoli “in surplus” (55 e 70) si evince chiaramente che la ratio fosse la ripartizione delle “materie” stante che il comma 1 del 117 è ESPLICITO FIN DAL 2001: non ci sono giri di parole, non ci sono se o ma, sulla ratio derivata dalla menzione OGGI IN VIGORE di vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.

            L’obbligo di rispettare gli impegni con la UE è in costituzione dal 2001.

            La riforma parafrasa il comma del 2001 chiamandoli “vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea” dunque preservando gli obblighi: leggi contrarie all’ordinamento comunitario non sono possibili ( dunque la questione dei contro-limiti) .

            Dunque stabilendo l’attuazione degli obblighi all art 117 sarebbe stato partecipato dal Senato esso

            “Partecipa alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea” ( 55).

            Ed insieme alla Camera avrebbe deciso “le forme e i termini della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea” (70)

            https://it.wikiversity.org/wiki/La_Riforma_Costituzionale_del_Governo_Renzi

            PS: La invito a prediligere analisi in formato di testo su siti specialistici (es di costituzionalismo) anche perché in simili contesti è molto più facile che siano stati visibili ed abbiano avuto la possibilità di sviluppare un pertinente dibattito.

            Se non erro la parola controlimiti compare a
            https://youtu.be/O7bouBvqVH8?t=29m45s

            Un testo scritto richiede molto meno tempo alla lettura di un video: https://it.wikipedia.org/wiki/Controlimiti

          • In nuce il Parlamento non può legiferare in violazione della Costituzione e dell’ordinamento europeo.

            E qualora l’ordinamento europeo (o trattati internazionali) siano in in alcuni casi contrasto con norme fondamentali della Costituzione sarebbero invocabili i “controlimiti”.

            Pur disponendo la Costituzione un vincolo legislativo al rispetto delle direttive UE non potrebbe pacificamente desumersi una cessione di sovranità sulle “tutele inderogabili” (che non sono lasciate alle discrezione di chicchessia neanche tramite le procedure di revisione ex art 138 Cost).

            http://www.penalecontemporaneo.it/d/3385-la-corte-costituzionale-annulla-gli-effetti-della-decisione-della-cig-in-materia-di-immunita-giuris

      • Tenerone Dolcissimo

        Caro Allora Ditelo per Lei ho una
        RICHIESTA
        evitare troppi link. Se deve dire qualcosa la condensi qui. Poi magari un link per comprovare puo’ essere utile. Ma auspicherebbi che le affermazioni venghino fatte qui per chiarezza.
        RISPOSTA
        Ho l’impressione che Lei mi ritenga colpevole di addebitare tutte le colpe di asservimento alla UE a Renzi e soci dimenticando le colpe della riforma 2001.
        Non e’ questo il mio intendimento anche perché l’occupazione dell’Italia e’ stata strisciante e progressiva negli anni: un pezzo alla volta. Quindi anche la riforma del 2001 ha dato il suo contributo. Se poi chi l ha redatta fosse complice o solo un utile idiota o solo un ricattato costretto ad obbedire questo puo’ essere oggetto di disputa cui non mi sottraggo: ho sempre detto che come lo pseudoZatterin di Noschese ho un solo desiderio di sputare.
        Ma ritengo –e non sono il solo a dirlo- che la deforma Renzi sia stata il completamento dell’asservimento all’occupante UE, la definitiva perdita della nostra libertà ed indipendenza. E che Renzi sia un complice e non un fesso che non sapeva quel che faceva penso sia oramai chiaro.

        • Non ho “impressioni” su quanto precisato: a riguardo l’intendimento di molti è che fosse una bufala.

          Non godendo di doti telepatie che mi permettessero di desumere articoli precisi della riforma ed osservando esplicitamente la vaghezza delle sue affermazioni ho fatto preventivamente menzione di tale bufala molto nota per rendere noto che in alcuni punti la riforma avesse operato una mera parafrasi del testo vigente con “identico significato interpretativo” (come per il 1° comma del 117 Cost.).

          Consideri di utilizzare molte più riferimenti a fonti terze: anche se riassumere aiuta non neghi l’originale specie se proviene da fonti di qualità.

          es:
          http://www.penalecontemporaneo.it/d/5196-la-corte-costituzionale-ancora-non-decide-sul-caso-taricco-e-rinvia-la-questione-alla-corte-di-gius

          Attinente ma non identico, sulla questione della retroattività della prescrizione (ove disposta dal legislatore esplicitamente) esistono tra i giuristi tre teorie:
          http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:www.venice.coe.int/webforms/documents/default.aspx%3Fpdffile%3DCDL(2009)048-e

        • Credo valga la pena ripeterlo:

          Prima del 2001 (come da sentenze della Corte Costituzionale menzionate) i vincoli all’ordinamento italiano erano già desumibili sulla base della Costituzione ed i Trattati all’epoca vigenti.

          In conseguenza della riforma del 2001 ADESSO per fuoriuscire dall’UE (ex art 50 TUE) sarebbe necessaria anche una riforma costituzionale.

          Circa i contro-limiti non mi sono stati finora resi noti costituzionalisti che abbiano mai avallato le illazioni sul comma 1 del 117.

          Su opinioni vagamente espresse non è possible esprimersi.
          L’esito referendario è noto e val bene fare chiarezza sulla Costituzione VIGENTE.

          Anche nel 2001 la riforma è stata sottoposta “senza quorum” alla volontà popolare.

          Che le conseguenze siano note alla popolazione, almeno.

          • Tenerone Dolcissimo

            Circa i contro-limiti non mi sono stati finora resi noti costituzionalisti che abbiano mai avallato le illazioni sul comma 1 del 117.
            ***
            BARRA CARACCIOLO e’ spesso intervenuto in tal senso.

          • Tenerone Dolcissimo

            In conseguenza della riforma del 2001 ADESSO per fuoriuscire dall’UE (ex art 50 TUE) sarebbe necessaria anche una riforma costituzionale.

            E’ probabile che Lei abbia ragione su questo e che la colpa sia dei riformatori del 2001
            Ma un conto e’ stare dentro con qualche libertà e un conto è stare dentro e dover eseguire senza fiatare come sarebbe accaduto con la deforma come brillantemente illustrato da Barra Caracciolo nell’interevento di cui sopra

          • Ci sono parecchi i siti online sui quali i costituzionalisti pubblicano gratuitamente le loro spiegazioni dettagliate (es: associazionedeicostituzionalisti, forumcostituzionale, giurcost, costituzionalismo, ecc.).

            Non mi risulta che Barra Caracciolo sia costituzionalista ma come giurista può aver ben espresso una analisi della riforma.

            Tuttavia non sembra che alcuno sia stato finora in grado di menzionare un link ove sia accessibile il testo pertinente in cui si spiegherebbe quale fondamento avrebbero avuto le “voci” che la riforma renzi-boschi avrebbe impedito di invocare controlimiti, al contrario di quella del 2001.

            Proprio circa tali “voci” basta cercare “bufala 117”: è già stato detto senza alcuna difficoltà, mettendone in evidenza il “significato originale”.

  • Contrordine Grilleros !
    Facciamo il sold out dei concerti di Virgin Ray al Campo des Floros;
    espelliamo un po’ di facinoros;
    alleamoces con los destrignos europenseens et nationales
    et es securo que perdemos les electiones.

  • Stimatissimo Giannulli, stavolta penso che si sia troppo “perso” in calcoli perdendo un po il contesto e la gravità della situazione storica che stiamo vivendo sia a livello locale che globale..Nello specifico, affermare l'”impossibilità dei 5 stelle di raggiungere il 40,1% o magari anche un fantomatico 50,1% (perchè no?) mi pare un pò…azzardata!. C’è una frustrazione e una rabbia che è ormai palpabile nell’aria. Le appartenenze politico-culturali classiche (sono di destra, sono di sinistra ecc…) si stanno sbriciolando e la gente, anche grazie al web e alle “fake news”, sta rimodulando la sua visione del mondo. Il potere “costituito” ha perso il controllo dell’informazione e non detta più il “main-stream”…Reagendo con una goffaggine che ne denuda tutta la vacuità culturale (Vedi il caso Messora/ByoBlu – La potente Google lo minaccia e censura facendogli una “pubblicità” pazzesca e controproducente ai fini che si era imposta!!!)….per la brexit c’erano i pro e i contro…ma tutti erano daccordo sul fatto che la si sarebbe giocata sul filo del rasoio….Brexit stravince!! idem per il referendum in Italia….C’è ormai una larga fetta dell’elettorato che è diventata un “cane sciolto furioso” che non vota più in termini di “programmi” o “ideologie” ma in termini di “rottura” e “vendetta”. E’ non c’è folle più imprevedibile che uno che cerca vendetta! Lo stesso tifone Trump è da leggere in quest’ottica e la futura tempesa Le Pen lo sarà altresì. Se vediamo l’ascesa dei 5 stelle, in questi pochi hanni di vita, è stata sostanzialmente costante e impetuosa (Renzi è solo un peto nella tempesta) al di la di “presunti” scandali, tradimenti, passi falsi e infantili minchiate. E questo nonostante i Media tradizionali li boicottino in tutti i modi. Siamo in uno di quei momenti storici di tensione e cambiamento dove TUTTO è possibile…..e in Italia i 5 stelle sono gli unici (assieme alla lega) che rappresentano ed esprimono questa voglia di “resa dei conti”. Dunque, quel “fantomatico” 50,1% di rabbia repressa….mah…dopotutto..non mi pare poi tanto impossibile. Anzi….

  • Professore, buongiorno.

    Spero davvero che, chiunque vinca le prossime elezioni, trovi i modi per costruire una squadra di governo con alleati a lui più, o meno, affini, e si metta a lavorare. Se il popolo avesse voluto l’asso pigliatutto, avrebbe votato SI al referendum. Ma così non è stato: ha visto in faccia gli “assi” attualmente disponibili, le ideologie, anzi, quella pseudoideologia che rappresentano, ha valutato la loro incapacità di governare anche con maggioranze che sarebbero dovute durare l’intera legislatura e che invece non sono durate, e ha capito che, mettere loro in mano quel potere, sarebbe stato come dare un assegno di centomila euro e un pennarone rosso a un bambino di tre anni, dicendogli anche “mi raccomando”.

    Quindi, e mi rivolgo a questi signori sperando che qualcuno di loro legga il tuo blog: visti i soldi che guadagnate, e i figuroni che quotidianamente ci riservate, non vi azzardate a fare i giochetti del cerino, del “siete accerchiati”, del “la prossima volta ne pigliamo di più e allora governiamo ma ora non possiamo lavorare con nessuno”: altrimenti fate a meno di candidarvi. Fate altro, provate anche voi sulla vostra pellaccia le schifo di leggi sul lavoro, sulla sanità e sulla scuola pubblica, le pensioni da fame (non le vostre, le nostre, e per chi ci arriverà), in altre parole tutto quello che avete promulgato in questi ultimi decenni: vi schiarirete meglio le idee. La democrazia non è un gioco, né uno scherzo: per darcela, c’è chi è finito prima al muro e poi appeso a un palo. Non ci provate.

    Un caro saluto.

    Paolo

  • L’analisi trascura un punto molto importante, che pure ha individuato.
    E’ vero che Grillo, Lega, ecc non appaiono essere credibili come alleanza unitaria, e forse anche avendone i numeri ben difficilmente potranno formare un governo assieme, pur tuttavia un simile esito porterebbe conseguenze ferali per i partiti storici: si formerebbe cioè un blocco di interdizione in riferimento alla modifica della legge elettorale, che dovrà andare a favore dei primi. In altre parole, mentre oggi PD e FI possono insieme rivoltare la materia elettorale a loro piacimento, un domani i ruoli si invertirebbero con conseguenze per essi ferali.
    E già questo è un ragionamento più che plausibile per indurre a pensarsi su bene prima di correre alla urne senza qualche opportuno aggiustamento.
    Sì, ma quale?
    Secondo me potrebbero tentare il colpaccio con un semplice colpo di lima.
    Mi spiego: la Consulta ha dichiarato essere costituzionale un premio di maggioranza del 14%. Basta quindi abbassare la soglia di riferimento al 37% per poter avere allora una maggioranza del 51% dei seggi. Naturalmente resterà impregiudicato la ricorrenza dei termini attuali (cioè con il 38% prendi il 52% dei seggi e così via fino al 40% con il 54%)
    Tale modifica consentirebbe di poter buttar fuori senza problemi gli estremi dei due blocchi (leggi D’Alema, Toti ecc.) ed avere una ragionevole sicurezza di poter arrivare comunque al 37% con un listone del “Partito della Nazione” in funzione anti populisti e per la governabilità del Paese.

  • Credo che sarebbe stato più interessante valutare gli accordi elettorali possibili, immaginando la probabile scissione del PD e di Forza Italia. Si potrebbe per esempio ipotizzare che si formino 3 liste con l’intento di arrivare al 40%. La lista delle destre vedrebbe riuniti tutti gli Euro scettici da Brunetta alla Meloni, la restante parte di Forza Italia si riunirebbe ad Alfano e Renzi nell’intesa “Nazzareno Establishment” e la minoranza PD con Sinistra Italiana e M5S formerebbero gli “Europeisti critici per il reddito di cittadinanza”. Le obbiezioni saranno tante, me lo immagino ma la paura che gli avversari raggiungano la fatidica soglia del 40%, anche. Stay tuned!

  • Il Professor Giannuli fa un discorso intriso di realismo e tatticismo politico che non lascia spazio alcuno ai sogni.
    E’ proprio quello di cui abbiamo bisogno?
    Come si fa a spiegare a chi è in difficoltà che quel che passa il convento è questa merce avariata ?
    Di chi la responsabilità politica?
    Chi ha preso le decisioni negli ultimi decenni?

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