Renzi è ai limiti del colpo di Stato. Intervenga Mattarella.
La vicenda della legge elettorale sta andando oltre ogni limite costituzionale. Un Parlamento eletto grazie ad un sistema elettorale incostituzionale e nel quale quasi un quinto degli eletti ha cambiato bandiera, sta per varare una legge elettorale che ha gli stessi difetti di incostituzionalità.
Per di più questa è opera di un solo partito che, grazie al premio di maggioranza ed ai cambi di casacca, ha trasformato il suo 25% in una probabile maggioranza di seggi, che non si capisce chi rappresentino, anche perché una parte importante dei deputati di quello stesso partito è contraria e gli elettori avevano votato per quelli che oggi sono in minoranza.
Già questo è un quadro di totale anomalia, che segnala la degenerazione autoritaria delle nostre istituzioni.
Per di più, lo spirito della Costituzione (art. 72) vorrebbe che le leggi elettorali fossero terreno di prevalente –se non esclusiva- competenza parlamentare e non governativa, ed il costume costante, nella storia repubblicana, è stato sempre quello di lasciare la massima autonomia ai gruppi parlamentari su questo tema. E si suppone che, in una materia tanto delicata, sia auspicabile lasciare ai parlamentari massima libertà di voto.
Ora siamo al punto che, non solo il disegno di legge è stato avanzato in prima persona dal governo, ma il Presidente del Consiglio, nella sua doppia veste di segretario del partito di maggioranza, ha imposto forzosamente un iter legislativo senza precedenti, giungendo a rimuovere e sostituire ben 10 rappresentanti del suo partito in Commissione Affari Costituzionali. E, per di più si minaccia il ricorso al voto di fiducia per costringere i dissidenti ad uniformarsi e si chiede di impedire il voto finale segreto.
Sul voto di fiducia, che rimarca una volta di più l’invasione di campo del governo ai danni del Parlamento, conviene spendere qualche parola di più. Si invoca il precedente del 1953, quando De Gasperi pose la fiducia per accelerare l’approvazione della “Legge-truffa”. Si dimentica, però, che il presupposto di quella richiesta, esplicitamente richiamato nel discorso di De Gasperi, era la necessità ed urgenza, perché le elezioni si sarebbero svolte in giugno e, a gennaio, c’era un serrato ostruzionismo delle opposizioni e non si era ancora concluso l’iter nel primo ramo del Parlamento. Ma, nel nostro caso, le elezioni dovrebbero aver luogo fra tre anni: quale è l’urgenza?
Quanto al voto segreto, l’articolo 49 della Camera prevede esplicitamente la possibilità di ricorrere al voto segreto qualora ne faccia richiesta il numero prescritto di deputati. Per cui, non si vede come possa essere evitato, anche in presenza di Presidenti delle Assemblee di cui ci è noto lo spirito di parte.
L’insieme di queste considerazioni rende assolutamente chiara la scorrettezza procedurale con cui si sta giungendo a riformulare una delle leggi fondamentali dell’ordinamento. Che un singolo partito (al massimo, ma non è sicuro, accompagnato da qualche residuo di partiti ormai quasi disciolti) pretenda di imporre una legge elettorale contro la volontà tutti gli altri (compreso il partito alleato nelle precedenti elezioni politiche) è di per sé una violazione dello spirito della Costituzione, per il quale la legge elettorale deve essere legge di condivisione, come sempre quando si tratta di fissare le regole del gioco. Ci sono due precedenti di maggioranze di governo che hanno imposto la loro volontà in materia elettorale: la legge truffa del 1953 e la legge Acerbo del 1924. Nel primo caso, va detto che la maggioranza era composta da quattro partiti e la legge prevedeva che la coalizione vincente avesse il 50% più un voto per ottenere il premio. E, comunque, l’elettorato non gradì, il premio non scattò e si tornò ad una legge elettorale condivisa. Quanto alla legge Acerbo… non abbiamo bisogno di fare commenti sulla sua natura e supponiamo (speriamo..) che Renzi non voglia richiamarsi a quel precedente.
La situazione, pertanto, è di gravità senza precedenti e si impone un intervento del Presidente della Repubblica, nella sua veste di garante della Costituzione.
Forse sarebbe opportuno che le opposizioni sollecitassero con una lettera comune questo intervento.
Se esso dovesse mancare, se nonostante tutto, l’Italicum dovesse essere approvato grazie a queste bravate e non trovare alcun argine istituzionale, alle opposizioni non resterebbe che meditare sull’opportunità di un Aventino generalizzato, abbandonando tanto i lavori di commissione quanto quelli di aula, sino a quando il Capo dello Stato, constatata la situazione, non sciolga le Camere, indicendo nuove elezioni, ma previa pronuncia della Corte Costituzionale sulla ammissibilità di questa legge.
Di fascismo ne abbiamo avuto già uno e ci basta.
Aldo Giannuli
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cinico senese
La legge elettorale è l’ultimo strumento, il più importante, per la presa definitiva del potere del berluskino. Lo scrissi, peccato aver ragione: questo berluskino è molto più pericolo del suo maestro berluska. Gli idioti della minoranza del PD alla fine voteranno la fiducia per non perdere la poltrona e il vitalizio.
Un intervento di garanzia di Mattarella te lo scordi: è stato messo lì apposta per non dare fastidio e dire 4 ciance: questi erano gli accordi.
Fa tristezza vedere che pure una radical chic come la Boldrini messa lì da SEL, regga la coda al berluskino, blatera di antirazzismo antifascismo e poi violenta la Costituzione; e fa ancora più tristezza che Grillo abbia sottovalutato la pericolosità del disegno del berluskino (come poi ha ammesso). Si fosse alleato con Bersani, non saremmo ora a questo punto.
Aventino? non succederà: ci sono da approvare leggi per sistemare gli interessi futuri del berluska, e posti da assegnare per tutti quelli che non creano problemi, alla fine anche gli altri rientreanno a cuccia,sono cani da riporto. Tecniche democristiane di creazione del consenso, Renzi è un purissimo democristiano demitiano.
Sicchè: con la nuova costituzione + legge elettorale + controllo totale dei mass media entriamo in una nuovo ciclo politico. O l’opposizione (vedo il M5*) si attrezza per una guerra di lungo periodo, o il berluskino starà al potere per altri 20 anni (=il ciclo medio politico italiano). A meno che non ci sia una guerra o un default dell’Italia.
Pietro Speroni
Non capisco, che bisogno ha di intervenire adesso Mattarella.
La legge elettorale deve passare davanti a lui per essere firmata e la ferma in quel momento. Ricordi quando criticasti Napolitano perchè collaborava nella stesura di certe leggi. E in questo modo si precludeva la possibilità di non firmarle successivamente. Mattarella sta facendo il suo lavoro ottimamente. Aspetta, e conto sul fatto che non firmi.
Se firmasse, come si fa a assicurarsi che la legge venga controllata dalla Corte Costituzionale? Il Capo dello Stato può chiedere alla corte costituzionale il loro parere per leggi particolarmente importanti?
ilBuonPeppe
Mattarella? Mattarella chi?
Non era necessario arrivare a questo punto per un suo intervento. Ha avuto tre mesi per fare ciò che doveva e non lo ha fatto.
http://www.pleonastico.it/blog/mattarella-il-cane-che-si-morde-la-coda/113836
Svero
Mattarella ha firmato il Jobs Act (pure in inglese mi tocca scrivere) che così ad occhio non mi pare il massimo in quanto a costituzionalità (doppio trattamento dei lavoratori) non nutrirei grandi speranze sul Presidente.
victorserge
non dimentichiamo, proprio oggi, 25 aprile, che il fascismo prese il potere proprio perché fece strame dello statuto, che il re se ne sbattè i coglioni, e la grande industria ebbe bisogno dell’uomo forte per impedire anche il cicaleccio di sindacati arzigogolatori.
tutti stavano capendo cosa stava succedendo, non erano mica proprio tutti scemi, solo che non vollero, questo si, prendere le misure che era necessario prendere: le armi.
aspettarono a farlo, altri invece, pochi, testardamente cominciarono prima, solo quando era quasi sicuro che gli americani avevano già lasciato la sicilia per dirigersi al nord.
insomma, italiani popolo irresoluto e coraggioso solo quando ormai i giochi sono fatti?
non direi, ma che una certa parte sia approfittatrice, opportunista e pavida questo è anche un poco vero.
che fare?
da parte mia due anni fà ho già dato il mio segnale elettorale che avrebbe l’equivalente politico della liquidazione in toto di tutto il ciarpame attualmente presente nella maggioranza e nella finta opposizione leghista-forzista.
io mi sento partigiano, altri invece, anche su questo blog, continuino pure ad arzigogolare sulle magnifiche sorti e progressive della sinistra, ma resteranno sempre nella bagna.
è davvero brutto a dirlo ma oggi il fascismo si è insinuato a sinistra.
chi fosse ancora di sinistra e sente che in casa sua ci sono odori di renzismo, di boschismo, di del riismo, di padoanismo, abbia il coraggio di spazzarli fuori di casa, spruzzi della varechina, sanifichi l’ambiente, renda ancora quella casa degna di essere abitata e vissuta.
io l’ho fatto, non è difficile, basta rendersi conto dello schifo che ci sta attorno.
saluti
victor serge
giandavide
è per questo che considero i 5 stelle la rovina dell’italia. senza di loro renzi no sarebbe mai diventato premier. non era bersani il male assoluto e renzi il male minore che si sarebbe andato a schiantare presto, come diceva il professore poto tempo fa? questo è stato un errore di valutazione grosso come una casa, ma si sa che a destra come a sinistra in italia gli errori non li paga nessuno, nessuno dice che si è sbagliato, e va sempre tutto bene fino al prossimo colpo di stato….
Aldo Giannuli
mai detto le fesserie che mi attribuisce
giandavide
su bersani no, ma la sottovalutazione di renzi c’è tutta. e dico anche che fino a un certo punto lo sottovalutavo anch’io, ma perlomeno ammetto i miei errori
Aldo Giannuli
renzi politicamente non esiste, il guaio è che gli altrti esistono ancor meno, per cui, che è un guappo di cartone,
lui fa la figura del gigante.
giandavide
renzi non ha strategia, ma tatticamente è pericoloso, come dimostrano le scorrettezze procedurali denunciate sopra. ritenerlo solo un pezzo di cartone significa sottovalutarlo
Giacomo il Giusto
Esimio, spesso faccio mie le sue analisi, condividendone iter e valutazione. Tuttavia, le chiedo: per quale miracolo divino un presidente la cui elezione da dues ex machina, di chiaro stampo ex destra democristiana e con una serie di decisioni nella sua veste precedente che ne indicano l’orientamento ideologico dovrebbe, al di lá di una presa di posizione formale, difendere la costituzione? Quello di Renzi non é una potenziale dittatura, ma fattuale. L ‘unica ciliegina mancante su questa torta é l’abbandono del formalismo democratico a favore di una esplicita imposizione. La favola del lippo e dell’agnello é più che mai attuale.
michele
Credo che il presidente Mattarella prima di sciogliere le camere, per sopravvenuto aventino(ma chi lo farà?) debba verificare se la legge elettorale che firma sia diversa da quella che ha bocciato come membro della consulta. Non vi pare? Solo allora si capirà che tipo di Presidente abbiamo.
marcot
Buongiorno Prof. Giannuli,
il 70% delle leggi italiane sono adeguamenti alle normative europee; non eleggiamo la Commissione Europea, non eleggiamo il Consiglio dell’Unione Europea ma solo il Parlamento Europeo che è uno dei due rami del potere legislativo. Con l’italicum non hanno fatto altro che declinare a livello nazionale ciò che è vero a livello europeo; ossia che alla democrazia è stata sostituita un’oligarchia più o meno elettiva.
Mi rincresce che le opposizioni si accorgano oggi di una cosa che in Europa è successa venti anni fa.
Saluti,
Marco
Paolo Federico
Ma sbaglio o questo signore ha preso il 41% ad una tornata elettorale con circa la metà degli italiani rimasti comodamente seduti in casa a sentir loro per protesta?
Ma cosa c’entrano le opposizioni, cosa possono mai fare contro un sistema (sistema non Renzi, sistema!) che affonda il suo potere nel carattere cinico ed imbelle di un intero popolo.
Se il M5s dovesse aggiudicarsi una regione, allora forse si potrebbe nutrire la debole speranza che qualcuno svegli il Mattarella e che questi si metta a fare il Presidente della Repubblica.
Fantax
Indignarsi per quello che fa Renzi è inutile: come sempre, lui “se ne farà una ragione”e continuerà indifferente.
Confidare o sperare in qualcosa di buono da parte di coloro che avevano in mano il partito e se lo sono lasciato soffiare sotto il naso per la loro incapacità è altrettanto inutile e anche dannoso: hanno votato tutto e lo faranno ancora, adducendo scuse più o meno risibili come quelle a cui ci hanno abituato e in fondo è tutto ciò che sanno fare.
Che cosa ha in mente Renzi? Probabilmente vuole approvare prima possibile l’italicum per andare a elezioni anticipate finché ha consensi sufficientemente alti da vincere, eliminando definitivamente ogni superstite della minoranza interna e i fastidiosi alleati centristi e non.
A quel punto, governerà per almeno altri cinque anni indisturbato, poi si vedrà: potrà fare ancora il capo o passare il testimone e infilarsi in qualche multinazionale a fare il pagatissimo consulente. Il riferimento, nemmeno tanto velato, è quello dei suoi predecessori “di sinistra” Clinton, Schroeder, Blair, che hanno fatto nei loro paesi le stesse “riforme” e ora si godono il meritato premio di tante fatiche.
Ma la madre di tutti i problemi è l’ottusa incapacità, ignavia e ignoranza di un italico “popolo” bue, che per secoli ha sempre sperato negli “uomini forti” per risolvere magicamente e gratuitamente tutti i problemi e addirittura nell’intervento degli stranieri, visti sempre come disinteressati liberatori.
E’ quello stesso “popolo” che ha fatto prendere più del 40% allo statista di Rignano dandogli ancora oggi fiducia, che ha tirato fuori l’attuale classe politica e imprenditoriale. Quello stesso “popolo” che ha sperato in Craxi e Andreotti, per poi tirare le monetine davanti al Raphael e spianare la strada trepidanti per Berlusconi, poi ha visto in Mario Monti l’uomo della salvezza e infine ha sciacquato i pani nell’Arno e li ha lasciati lì, rimanendo in mutande, ma senza quasi accorgersene.
Renzi potrà pure essere un giorno sconfitto, ma, date queste premesse, chi verrà dopo di lui?
Comunque, l’italicum segna un punto di non ritorno: se passa, Renzi governerà per almeno cinque anni senza bisogno di nessun alleato e senza fare prigionieri, sia dentro sia fuori dal PD. Ci pensino bene coloro che si apprestano a votargli la fiducia.
Leopoldo
Gentile prof. Giannuli, Mattarella è il prodotto del patto del Nazareno e trovo alquanto improbabile che vada contro Renzi o il decrepito Berlusconi. Questo Presidente della Repubblica, come il suo predecessore, è il garante di un ferreo atlantismo e potrebbe mettersi di traverso a Renzi solo nel caso in cui questi non rispettasse gli impegni presi con i padroni d’oltre oceano!
Cordiali saluti
ugo agnoletto
ci sono illustri precedenti: Napolitano è stato rieletto illegalmente e Monti non era parlamentare quando è stato fatto presidente del consiglio. Questo dimostra che chi governa può fare quello che vuole infischiandosene degli italiani e che votare è la più grande sciocchezza che possiamo fare.
leopoldo
è tragico ma ammetto che è vero. Direi che ormai io vado a votare come molti giocano al lotto, sognare ogni tanto non guasta. )-:
angelo
Personalmente trovo l’articolo poco chiaro, pesante ed eccessivamente lungo. Non si capisce niente: il lettore rimane disorientato e anche con ulteriori letture non si chiarisce alcunché, anzi!
Aldo Giannuli
posso chiederle cosa non le pare chiaro? Può aiutarmi a capire eventuali errori. Quanto alla lunghessa è la metà di quella solita, non mi pare così lungo e nessuno mi ha fatto questa osservazione
mirko g. s.
La più grande sciocchezza è lasciare siano gli altri a votare restando a guardare che raccomandati e clienti decidano al posto di chi invece è libero da interessi personali o lobbystici. Chi si astiene dal voto chiaramente non ha ricevuto promesse dai candidati e solo queste persone dovrebbero votare. Chi fa propaganda per l’astensionismo o non ha capito un accidenti oppure è uno dei tanti servi che difendono il “sistema”.
leopoldo
CMQ Renzi se pone la fiducia sulla legge elettorale perde ogni mimino di credibilità che gli è rimasta, anche se già Brunetta, Bindi, ecc.. hanno detto che la caduta del governo non implica la fine della legislatura . Il che pone un quesito esiste un governo alternativo all’attuale? sembrerebbe di si, con quale maggioranza? Siamo prossimi a una nuova manovra di palazzo, tra chi contro Renzi? Mah!! ;D
andrea
siamo credo al 35 esimo colpo di stato da quando è in vigore questa legislatura,uno in più non penso che creerà troppi problemi a questo paese.
ormai sono certo che l’aspetto più grave di questo paese sia l’assenza di persone ingrado di fare valutazione politiche sensate sull’andamento politico.lei come molti altri ha strumenti di analisi non più idonei a valutare l’azione del governo e comprendere la politica nazionale,in questa fase politica è dura trovare un narratore capace,un faro su cui far affidamento quando l’agitarsi politico diventa di difficile lettura.
continuerò a seguirla per affetto e anche gratitudine,visto che leggo e seguo i suoi scritti da più di dieci anni e su i suoi scritti ho potuto approfondire molti argomenti e anche migliorare la mia capacità di analisi,ma con quest’articolo ha segnato un solco.
Aldo Giannuli
grazie per le espressioni di affetto, ma posso sapere cosa c’è di così difficile lettura nella politica nazionale da richiedere un narratore così particolare? E quale sarebbe il solco che ha segbnato questo articolo?
Chiedo non polemicamente ma proprio per capirci
andrea
senza entrare nello specifico,critico in terminmi generali questa costante idea che siamo ai limiti di un colpo di stato,e che vi sia un costante paralelismo a berlusconi o al fascismo,e mi spiace molto veder scomodare certi temi per rafforzare tesi politiche di partito o del tutto personali ,e il dispiacere aumenta ancor di più quando questo esercizio viene fatto da chi di tintinnar di spade e tentati golpe ne conosce la storia e la forma.
si potrà nel 2015 leggere la storia di questa repubblica che per 40 anni ha mantenuto immutata la legge elettorale (dato l’accantonamente della legge truffa,voluta dal governo di de gasperi e non da chissà quale politichello dei giorni nostri) e che invece dal 1987 ad oggi ha già cambiato 3 leggi elettorali e si prepara a cambaiarne una quarta,senza scomodare fascismo e colpi di stato che nulla centrano con questa vicenda politica ?
Angelo Iannaccone
Un Presidente del Consiglio non eletto dai cittadini violenta gravemente le istituzioni democratiche del Paese, La dichiarazione arrogante di Renzi richiama alla memoria la dichiarazione, con cui dopo il delitto Matteotti Mussolini se ne assunse la responsabilità “politica”. Questa volta il crimine è contro il Parlamento, la democrazia ed il diritto degli elettori a scegliere liberamente i loro rappresentanti. Il PD è responsabile di questo scempio, che nessun partito di destra era riuscito a compiere.
Fabio
Ecco l’intervento, devo dire impeccabile, di Mattarella.
https://www.facebook.com/video.php?v=825315140878749&hc_location=ufi
Giacomo il Giusto
Non uno polemizzare, di solito lo ritengo un esercizio sterile. Ma quando vedo che si ricorre al relativismo, all’opinabile, dando per scontata e di buon senso esclusivamente lo scenario di normalitá media caldeggiata dall’informazione mainstream, allora mi si rizzano le orecchie e sento puzza di debunkers, o di troll, se si preferisce. Allora all’imprecisato Andrea chiedo due cose. Qual é lo scenario di una dittatura che sia plausibile per questa societá e questi tempi a parere della sua mente lungimirante? La seconda domanda é: a casa sua ha rotto tutti gli specchi?
andrea
le dittature si distinguono in tre modelli, autoritaria,totalitaria e quelle definite da gramsci cesaristiche.
tecnicamente nessuna delle tre formule è attualmente in atto,quindi per me non c’è nessun parallelismo possibile con il fascismo,e con nessun altra dittatura che si sia espressa nel mondo.
inoltre ritengo che non si stia nemmeno manifestando un tentativo di colpo di stato,e questo il professor giannulli lo sa benissimo.
mi spiace ma al momento trovo tutte le analisi che flettono verso questi termini,improprie e se vogliamo anche ridicole,a prescindere dal mio giudizio negativo sul governo attuale.
se lei ritiene che siamo in dittatura si adoperi per fermarla.
cordiali saluti.
Aldo Giannuli
Ne riparliamo a proposito di dittature ecc.
andrea
ovviamente il mio intervento era in risposta a giacomo il giusto,spero possiate scusarmi per il mio maldestro utilizzo del blog.
Aldo Giannuli
tranquillo, è comunque utile
Mauro
Gentile Professore,
di fascismi ne abbiamo avuto già uno e a noi basta, ma gli americani, come nel 1924, pensano che ne occorra un altro. Anche stavolta l’eliminazione della rappresentanza parlamentare serve a loro per renderci più obbedienti ad un prossimo ordine di intervento militare che sia a loro confacente. Basti ricordare quanto precocemente la propaganda bellicista fu introdotta da Mussolini, anche se in forma burlesca e non effettiva per molti anni. Ai confini con la Provenza però furono subito intraprese opere di fortificazione per dimostrare ai banchieri anglosassoni, in vacanza sulla Costa Azzurra, che il pupazzo faceva alacremente i suoi compiti a casa. Sui libri di storia editi dalla cupola padrona e dai suoi manutengoli nostrani queste cose non si leggono facilmente. Come nel 1924, oggi abbiamo un duce e un re, si chiamano Matteo e Sergio. Ancora una volta il primo è un po’ imbranato e chissà che non si troverà presto un Matteotti morto ammazzato, ancora prima di esserne infastidito. Il secondo poi è un vero “garante”, in quanto è stato già alacre nel far decollare i cacciabombardieri.
Fino a qualche tempo fa il nostro intervento militare poteva essere in Afghanistan, Libia o Myanmar per tener lontani i cinesi da quelle aree. Oggi potrebbe essere anche nel Donbass per impedire infrastrutture euroasiatiche. Domani potrebbe essere in Grecia per impedirle di darci un esempio di libertà o in Germania per impedire che ci conduca al commercio euroasiatico. Ovviamente i pretesti per tali interventi assurdi sono stati e potrebbero essere rispettivamente: “Urge mobilitarsi contro i terroristi di Al Qaida e i Talebani, il dittatore Gheddafi, i jihadisti birmani Rohingya, i ribelli russofoni, i greci corrotti e incapaci di risparmiare, i tedeschi eurocentrici e troppo autoritari”. Un scusa qualsiasi, a seconda delle necessità. E l’escalation in teoria non avrebbe limiti, dato che via via che passano gli anni quei banchieri si stanno giocando addirittura l’impero.
L’unica cosa di cui sono certo è che non ricorreranno ad armi nucleari, per il semplice fatto che queste non producono l’esclusione dal Paradiso delle anime delle vittime inermi, mentre al contrario quelle dei caduti in una serie di guerre o guerriglie convenzionali sono in gran parte correi e dunque non entrano. Il demonio, vero autore di tutto questo incredibile potere conferito ai bankster americani, sostiene infatti una tesi dall’inizio della storia umana: “Santo Spirito Creatore, tu pensi di aver creato angeli come noi e invece gli uomini sono solo delle bestie”. Tale bestemmia, causa peraltro della sua definitiva esclusione dal Paradiso, “sarebbe” dimostrata meglio procacciando guerre convenzionali, in cui, non trascuriamolo, anche donne vecchi e bambini potrebbero finire negli stenti e quindi nella disperazione ciò del vuoto di speranza nella Fonte della Vita, e quindi in qualche modo apparire di essere “anche loro privi di un anima”.
So che, in qualità di rigoroso analista storico, Ella non accetterà questa interpretazione, ma La invito ugualmente a considerarne gli elementi di supporto e la loro verosimiglianza ai fatti odierni o prossimi venturi.
Francesco T
Condivido l’articolo e gran parte dei commenti, vorrei da parte mie sottolineare un paio di cose importanti.
Innanzitutto il ribaltamento dell’essenza delle cose e del significato delle parole: oggi chi occupa cariche da leader (pres. del consiglio in primis), o comunque di rilievo, si arroga il diritto di decidere qualunque cosa senza tener conto di niente, nè delle opinioni di chi l’ha messo su quella poltrona, nè tantomeno degli interessi della collettività. In teoria un presidente, o un segretario di partito, dovrebbe rappresentare la base che l’ha eletto e a questa rendere conto. Invece ora sembra che la democrazia sia una specie di gioco, una gara, in cui chi ottiene la posizione privilegiata può fare il bello e il cattivo tempo in barba a tutto e tutti. Addirittura decidere le regole del gioco stesso ! Allucinante, aberrante ! Una mentalità da “reality” tv (uno dei grandi, e sottovalutati, mali dei nostri tempi, che poi di reale non hanno niente) in cui il leader decide arbitrariamente il c…o che vuole. Del resto, in verità, sappiamo bene che i renzi (minuscolo voluto) sono solo dei fantocci gestiti dai veri Poteri Forti.
Poi, renzi e i suoi simili dicono cose tipo: “La democrazia è prendere decisioni” o “La legge elettorale serve ad avere un vincitore certo” ed altre assurdità simili. Quelli sono i tornei, dove ci vuole un vincitore e se si è pari si va ai rigori, al tie break, alla monetina etc… non c’entrano niente questi concetti con la democrazia! Ma frasi come queste vengono divulgate e passano sempre per buone grazie ai nostri splendidi giornalisti e opinionisti mainstream. Wow !
Ultima considerazione: il nostro eroe fa quello che fa grazie ad un 45% di parlamentari pd avuti col 25% di voti in elezioni disertate da gran parte degli Italiani e fatte con una legge elettorale gravemente incostituzionale; non solo, è legittimato dall’aver vinto le primarie del suo partito (che sono una penosa, ridicola e fuori luogo scimmiottatura di usi anglosassoni, ed in quanto tale ce le beviamo) e poi da un’ elezione europea con un manipolato 40% (appunto “europea”, anche su questo andrebbe aperto un capitolo a parte) in cui hanno votato meno di metà degli elettori. Quindi quanto consenso ha nel Paese, il 10% sì e no ? E fa quello che vuole…
Non assalitemi se le cifre non sono esatte, non sono uno statistico della politica, ma il concetto credo rimanga quello.