L’alleanza Renzi-Berlusconi va molto oltre le riforme istituzionali: il patto ha valenza strategica.

Quando Renzi decise di “sdoganare” il Cavaliere, invitandolo al Nazareno per parlare di riforme istituzionali, si giustificò davanti alla Direzione del suo partito, sostenendo di doverlo fare per ragioni strettamente inerenti alle riforme istituzionali, che, senza una intesa con Forza Italia, non sarebbe stato possibile fare (“E con chi dovevo parlare, con Dudù?”). Dunque, nessun altro punto di contato che le riforme istituzionali, e il governo Letta, che aveva una sua maggioranza parlamentare grazie al Ncd, non aveva nulla da temere (#enricostaisereno… ricordate?).

Poi Letta è stato abbattuto come un cavallo azzoppato ed è nato il governo Renzi che, però, poteva contare sulla stessa maggioranza di prima, con il Ncd e, dunque, niente intese con Fi. Ma, già nelle settimane successive, faceva capolino il “soccorso azzurro” al governo zuzzurellone. Patto d’acciaio sulle riforme elettorali e costituzionali, passando allegramente sulla testa degli alleati del Ncd, ma anche discreto appoggio su altre materie meno illuminate dai riflettori mediatici.

Ora, alla ripresa, si profila una intesa secca Pd-Fi, escludendo tutti gli altri, anche sulle nomine in Corte Costituzionale e Csm (compresa l’intesa sulla vice presidenza), c’è la sostanziale intesa sul dossier giustizia e sulla politica economica Silvio fa il morbido con Matteo. Mi pare che il terreno dell’intesa è decisamente allargato, anche se Matteo fa il ritroso quando Silvio gli propone un bel matrimonio regolare, al posto di quell’amorazzo clandestino. Ma, tanto, se dovesse scatenarsi la burrasca dello spread, si fa sempre in tempo a fare un bel governo di “Unità nazionale”.

Non siamo di fronte ad una momentanea intesa su singoli temi o ad un accordo contingente dovuto ad una emergenza, siamo di fronte ad una organica intesa politica che sta venendo fuori un po’ alla volta.

Certo, Berlusconi ha bisogno vitale di Renzi  per uscire dalla sua terribile situazione giudiziaria, di far fronte alla crisi del suo gruppo imprenditoriale, di frenare la frana di Forza Italia; ed anche Renzi ha le sue convenienze a cercare Silvio: il 40% è ormai un alloro passato che pagherà la sua rendita sino a quando non ci saranno altre elezioni, il governo perde pezzi, l’insofferenza dei poteri forti nei suoi confronti cresce di giorno in giorno, nel partito rialzano la testa i suoi oppositori, il big bang sblocca Italia è già un big flop  e delle famose riforme ”una-al-mese” non si vede l’ombra.

Ricordate il quadro di Breugel: i ciechi che si appoggiano allo zoppo? Tutto questo ci sta, però non si tratta solo di questo, si tratta di qualcosa di più profondo che viene da più lontano del momento particolare e che va oltre il mutuo soccorso.
Riflettiamo su una cosa: chi sono gli amici di Renzi (o quelli di cui Renzi è amico)? La destra repubblicana americana (ricordate Ledeen?), Israele, Putin, certi ambienti toscani non lontani dalla P2, come Verdini, ad esempio. A pensarci bene, sono gli stessi amici di Berlusconi.

E chi sono i nemici di Renzi? Obama, la Merkel, la Bce, l’asse Fiat-Confindustria, il gruppo De Benedetti, il Quatar. A pensarci bene, gli stessi nemici che aveva Berlusconi.

Al di là delle persone ci sono “campi magnetici” di interessi che saldano blocchi di potere contrapposti. Decisamente, non si tratta di convergenze occasionali, ma di qualcosa di molto più strutturale e che si proietta non solo sui casi italiani.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (36)

  • senza dubbio l’accordo con Berlusconi è la cosa che sta consentendo a Renzi di non doversi (non ancora) piegare alle pressioni dei vari Napolitano, Scalfari, Draghi.

    vedremo fra poco, con la finanziaria, quanto Renzi è in grado di far valere le proprie ragioni nella stanza dei bottoni.

  • forse sarà il caso di ragionare all’incontrario. non renzi appoggiato da…. Ma chi ha creato questo insulso personaggio, che con la sua faccia da ebete, ovvero, il nulla con niente intorno(la definizione più azzeccata di grillo), bombarda tutte le tv e giornali italiani per nascondere la sostanza, mancante, della sua attività. lo stesso pd, che di sinistra non ha niente, ha permesso, ed ancora permette, che berluscone sia parte attiva nel panorama politico, con bona pace dei suoi elettori, che alle prossime elezioni continueranno a votarlo per una “presunta” scelta del meno peggio.
    quanto al consenso, penso che il suo campo di raccolta stia dando i suoi frutti. lui ha un nemico per tutti. è nemico di confindustria (salotti buoni bla bla bla..) per compiacere i lavoratori; è nemico dei sindacati, per compiacere gli indstriali da strapazzo; è nemico dei dipendenti pubblici per compiacere i dipendenti del settore privato; lo fanno ridere i giudici, e con lui si scombisciano i delinquenti e gli aspiranti tali. si poterbbe continuare all’infinito.
    il nemico su misura è un abito che ha funzionato per 20 anni con berluscone, non vedo perché non dovrebbe funzionare per altrettanto tempo con un soggettucolo che è nato e cresciuto nella politica dell’intrallazzo e con l’intrallazzo è andato al governo, in barba a qualsiasi elezione.

  • aldo avresti ragione se il PD fosse una organizzazione dipendente da FI dove Renzi fosse un dirigente pilotato dalla squadra di Berlusconi.
    La cosa ti rendi conto che non sta in piedi perché invece di esplodere il PDL sarebbe esploso il PD. La mediazione tra B e R crea una linea di credito politico e mediatico a B, ma le sparate di B come mediatore con Putin dei giorni scorsi avrebbero avuto un peso diverso se fosse come dici tu, invece di venire cazzate con un ‘la diplomazia ha i suoi canali che vanno rispettati e opportunamente utilizzati dove nella libera iniziativa si apprezza la buona volontà ma è dovere che non interferisca’ parole del vice ministro con deleghe alla UE su la 7 (questo è solo un esempio). R sta giocando una partita su molti tavoli dove il principio di autonomia, sovranità, indipendenza (che non ha niente a che vedere con l’autarchia) sono costantemente a rischio e dove nessuno dei creditori internazionali a voglia di cedergli un aiuto (esemplare è il commento fatto nella trasmissione di Vespa sul aumento delle spese militari, sarà stata una guasconata ma era opportuna a dimostrare la non servilità del commensale). Credo che R abbia puntato su una ripresa veloce, cosa che non esiste e finché non si stabilizzano certi rapporti internazionali sarà difficile che avvenga esempio sia la Scozia (quale sarà il risultato in Scozia? Quanto si indebolirà UK nella UE se la Scozia scisma? La Scozia farà parte della UE? Verrà previsto un sistema di uscita dalla UE? ). Poi ci sono gli eventi di percorso come in ogni società che vanno affrontati dove chiunque non è mai al 100%100 di lucidità, per questo R dovrebbe ampliare un po’ il suo staff. La legge Severino a posto B fuori dal senato e risolto il processo Ruby, ma R in quel momento non giocava, se si cercano accordi retrostanti.

  • che sono guardacaso gli stessi amici di grillo e casaleggio (ma non si capisce perchè il professore non se ne accorge), che guardacaso è stato il principale benefattore di renzi, regalandogli il 40% con una campagna elettorale veramente troppo fuori dalla realtà per essere considerata un errore e non un favore. io non riesco a lamentarmi di renzi più di tanto, nonostante abbia votato il partito più antirenziano, dato che il fatto che ora sia premier non lo dobbiamo certo al patto con berlusconi, che c’era già prima di lui, ma al fatto che grillo e il movimento 5stelle hanno diretto la fisiologica protesta degli italiani verso la più totale inutilità e verso il più becero populismo, e dico becero perchè troppo contraddittorio. purtroppo noi italiani abbiamo perso un treno, presi per il culo dalle solite sirene che in realtà sono state la quinta colonna del peggior capitale.
    e dico che abbiamo perso il treno per l’ovvia costatazione del fatto che cambiare idea è difficile: nonostante il totale fallimento di grillo e del suo partito di merda, i simpatizzanti si vergognano e si vergongeranno per un bel pò di tempo di ammettere di avere sbagliato, dato che l’ammissione di responsabilità in italia è merce rarissima, e quindi continuerete a fare finta di niente pensando che il renzi sia sceso giù dal cielo.
    anche se devo dire che pezzi del genere tradiscono un’ingenuità ancora maggiore: credere che parlando male di renzi, dipingerlo come un soggetto che potrebbe perdere il proprio consenso da un momento all’altro è ridicolo: ma cosa sperate, che gli italiani si riinnamorino di grillo dopo averne assaggiato i pacchi? dopo renzi ci sarà un altro renzi più sfigato, dato che non ci sono i presupposti per nulla di diverso.

  • @pietro in realtà il nemico su misura è stato il cavallo di battaglia di grillo più che di berlusconi. per berlusconi quelli di sinistra erano coglioni punto e basta: mi sembra un quadro suddiviso in modo abbastanza semplice. con l’affermarsi del grillismo la ricerca del nemico si è svicolata da qualsiasi schieramento di campo: il nemico va cercato sia a destra che a sinistra, i programmi politici, le direttive di sviluppo sono diventati roba obsoleta di cui nessuno fa più uso. per chiedere il voto non si dice più cosa si vuole fare, dato che basta presentare un articolato listino di nemici per poterne capitalizzare l’antipatia. è chiaro che anche prima dell’epoca grillorenziana i programmi erano scarsi e fumosi: ma almeno provavano a scriverli e a propagandarli, oggi al massimo si fanno delle slide per lobotomizzati.

  • Tenerone Dolcissimo

    @ giandavide
    Quali pacchi. Grillo e grillini sono stati rimproverati di avere posto in essere quello che avevano promesso. Evidentemente la coerenza non paga in un paese di pagliacci.
    Quanto alla vittoria di Renzi ti porto il caso di un dirigente assicurativo, che aveva sempre votato MSI prima e PDL poi, che ha ammesso di avere votato Renzi come unico modo di mantenere i propri privilegi. Ecco l’Italia che c’è dietro Renzi, altro che errore di Grillo.

  • Pierluigi Tarantini

    @Aldo
    Se ben ricordo un tempo attribuivi alla strategia il valore di un piano d’azione di lungo termine.
    L’accordo tra R.e B. è meramente tattico e durerà fino a quando converrà.
    B., da quel piazzista della politica che è, sta vendendo i voti dei coglioni che hanno creduto in lui in cambio della sopravvivenza politico-giudiziaria-economica.
    Solo i talebani non conoscono quest’aspetto della politica.

  • e chiaro che il patto dura: se oltre al nano rimane solo quell’altro rincoglionito colla barba, con chi dovrebbe governare renzi, con babbo natale?

  • Il quadro che ha delineato è come sempre accurato ed efficace, ma il sistema di alleanze di Renzi è probabilmente più articolato e meno decifrabile di quanto prospettato nel suo articolo, si dipanerà nel tempo e temo che quando avremo capito sarà tardi. E’ ancora notevole il consenso che il giovane segretario (di un partito che non ama) può ricavare dall’esibizione della sua grande attitudine alla “disintermediazione”.Questo anche se i margini di manovra si sono ristretti. Il deterioramento del quadro economico lo ha sostanzialmente obbligato a percorrere il sentiero dettato da Berlino e dalla BCE , la prosecuzione della svalutazione interna attraverso l’annunciato blocco dei salari del pubblico impiego ed il prossimo depotenziamento della contrattazione collettiva nazionale. Questi sono temi cari alle componenti meno populiste di Forza Italia e di NCD,non mancherà il loro sostegno e credo nemmeno quello, un po’ più “carsico”, della Lega. Infine, potrebbe anche farcela a ridurre la disoccupazione di qualche punto percentuale, magari senza produrre deficit pubblici monstre come quello spagnolo (altro che miracolo!) ma il prezzo sarebbe – visto l’innamoramento fuori tempo massimo per le riforme Hartz -l’allargamento a dismisura della platea dei working poor senza che questo possa generare una domanda aggregata significativa e senza avere a disposizione uno straccio di welfare comparabile a quello di frau Merkel. Il debito pubblico rimarrebbe lì come un grosso macigno, in bilico sull’orlo del burrone, sul fondo del quale finirebbe la maggior parte dei lavoratori italiani.

  • Beh, per un po’ almeno non avremo una politica nazionale organica agli interessi di Obama, la Merkel, la Bce, l’asse Fiat-Confindustria, il gruppo De Benedetti, il Quatar.
    E francamente devo dire che, per quanto nemmeno straveda per Israele e la destra repubblicana americana, facendo le dovute somme la cosa non mi dispiace affatto.
    Alla fine poi queste sono le cose che veramente contano. Noi Italiani stiamo sempre a guardarci l’ombelico di casa nostra, ma poi le uniche cose realmente rilevanti sono gli equilibri geopolitici internazionali e la nostra collocazione al loro interno, cioè gli spazi di manovra che possiamo ritagliarci.
    Il resto alla fin fine sono preferenze estetiche, sociologiche, antropologiche, che lasciano il tempo che trovano.
    No?

  • Tenerone Dolcissimo

    @ leopoldo Mi sembra evidente. Renzi è stato piazzato li’ per fare finte riforme ad uso e consumo di beoti e mantenere una casta di parassiti. Grillo sarebbe una soluzione morbida. In Francia due secoli circa fa usarono altri mezzi. Cordiali saluti.

  • Potrei sottoscrivere l’intervento di Tullio parola per parola.
    Aggiungerei soltanto che, proprio perchè alla fine si tratta del solito “tirare a campare”, le novità non dobbiamo aspettarcele dal quadro interno, ma dall’evoluzione a livello internazionale della crisi economica, da taluni frettolosamente declassata a crisi europea, cioè a crisi locale.
    La verità è che la dimensione globale della crisi persiste più che mai, non essendo venuta meno nessuna delle cause che l’hanno provocata.
    Ciò che risulta chiaro è la manifesta incapacità delle classi dominanti a trovare una risposta credibile e praticabile di uscita dalla crisi, e dei cittadini occidentali nel loro complesso a ribellarsi a questo quadro ed ai loro eletti ed alle loro infauste scelte (soprattutto a quelle colpevolmente omesse).
    A volte purtroppo, per incapacità a vedere la realtà, anche per motivi squisitamente psicologici, i disastri, pur previsti, non possono essere prevenuti, e quindi potrei dire “arrivederci al day after”.

  • +Tenerone Dolcissimo

    la soluzione francese non mi dispiace, anche se il pubblico la ritrova un po’ demode, anche il kasher potrebbe andare, avrebbe pure un profilo sacro, ma sai viviamo in occidente quindi ci limitiamo ‘a questo pane è il mio corpo, mangialo in memoria di me’. Una questione irrisolta col cannibalismo, a quanto sembra.

    cmq grillo non ha i voti, e non è il suo problema minore

  • Pierluigi Tarantini

    @Giandavide
    Un governo con Babbo Natale ??
    E’ un’ipotesi interessante, plausibile quanto quella relativa all’altro barbuto che, evidentemente, preferisce la rendita di posizione dell’opposizione a prescindere (definibile più propriamente facendo riferimento all’organo genitale maschile) che fu di Bertinotti.
    Anche questo è un’aspetto della politica (quella piccola piccola).

    • Perluigi: nonguardare alle cose solo con un’ottica italiana (come di avverte la notizia odienza su de Scalzi). L’operazione ha valenza strategica e riguardab assetti dio potere destinati a durare (vedi caso Telecom e privatizzaioni) anche oltre la durata del governo. Che poi ci riescano è un altro paio di maniche ed io credo che Renzi sia destinbato a non dutrare

  • Molto opportuno il richiamo ad una visione internazionale ed al gioco organizzato di squadre multinazionali nascoste.

    Rimango scettico circa una caduta a breve di Renzi, anche se i segnali di insofferenza si stanno moltiplicando.

    Forse qualche informazione aggiuntiva sulle dinamiche dietro le quinte potrebbe aiutare a capire di piu’.

    Azzardo: magari il punto di svolta sara’ in vista delle possibili dimissioni di Napolitano e l’elezione del suo successore?

    Ma e’ solo una ipotesi, una illazione.

  • Concordo: si fatica a vedere perchè Renzi debba durare. Se Renzi ha spessore politico si impegna molto a non farlo notare.
    Ha senz’altro abilità mediatica, ma questo basta per emergere, non per governare e ciò che si è visto in 200 giorni di governo fa rimpiangere Letta e Monti.
    Renzi è stato “scelto” (almeno da Napolitano)perchè ritenuto migliore di Letta nel raccogliere il consenso doi quanti – probabilmente tanti – avevano votato M5S più per disperazione che per convinzione ricompattando allo stesso tempo un PD disorientato.
    Missione compiuta da questo punto di vista: M5S sta via via perdendo grip man mano che diventano manifeste le sue incoerenze e l’incapacità di governare (vedi Livorno).
    In questo la sua immagine di giovane rottamatore e innovatore ma con piglio moderato è essenziale.
    Da qui l’opportunità di stabilire rapporti con FI, sfruttando – si noti bene – una sua condizione di debolezza, che peraltro perdura.
    Alleanza tattica dunque: si tratta di continuare la linea Napolitano/Monti/Letta con un twist ottimistico/kennediano, usando le sponde politiche disponibili (che non sono tantissime visto che tra M5S, Lega e Vendola più di un terzo del parlamento è “fuori mercato”).
    Potrà non piacere ma sembra una strategia molto pragmatica che non richiede chissa quali complotti per essere interpretata.
    Resta un dubbio: Grillo/Casaleggio sono veramente quello che dicono di essere o sono in realtà un utile spauracchio per agevolare la manovra di cui sopra? Il sospetto permane..

    Il problema è che Renzi sta sottoperformando dal punto di vista della concretezza e prima o poi sarà obbligato ad azioni impopolari senza poter invocare alcun successo sulle riforme istituzionali .

  • caro professore, scommettere su qualcosa senza fare niente perchè si realizzi è un esercizio ozioso. se poi la propria attività politica, in quanto militante m5s, è tutta tesa alla conservazione di renzi, si va sul sincretismo sfrenato: sul teorico si dice che renzi non piace e si fanno previsioni campate in aria su una imminente catachesi del panorama politico italiano, ma poi sul pratico si perpetuano le condizioni dell’esistenza di renzi.
    e purtroppo leggere testi del genere fa capire che non c’è in italia un’opposzione a renzi: c’è solo tanta gente che non riesce più ad avere altri argomenti oltre renzi

  • io sto parlanndo di cose accadute: l’unico effetto dell’affermazione politica del m5s è stato l’affermazione di renzi e del renzismo, e mi sembra un dato difficilmente contestabile. con questi risultati trovo difficile ritenere il suddetto partito di “opposizione”, quanto piuttosto una quinta colonna dei piccoli scaroni d’italia, che infatti sono rimasti tutti la anche grazie all’immobilismo causato dal m5s

    • giandavide: che il M5s abbia perso una grande occasione l’anno scorso ed indirettamente (INDIRETTAMENTE) abbia favorito l’ascesa di Renzi è cosa su cui sono d’accordo avendola scritta un anno fa
      Però: non sono certo gli unici ad avere questa responsabilità, dato che in molti altri ci hanno messo del proprio.
      Che poi lo abbiano fatto intenzionalmente, magari per favorire Putin (Ma l’accusa a Casaleggio non era quella di essere un uomo di JPMorgan? Decidetevi), è puro processo alle intenzioni da Santa Inquisizione
      Conoscendo il mondo 5s e la rara scombinataggine che lo affligge trovo che non ci sia questa capacità di elaborziuone del dolo (e non è un complimento)
      In ogni caso, ri riffa o di raffa e per scombinati che siano, restano l’unica opposizione esistente in questo paeese. Sconclusionata, contraddittoria, tutto quello che vi pare, ma pur sempre l’unica a meno di non voler considerare opposizione dello che fanno Sel, Lega e FdI

  • mi sembra che l’assedio dei mercati ormai è cosa quotidiana(dipende poi cosa intendiamo per assedio), caso mai ricomincerà il kankan mediatico come avvenne con Silvio nel 2011. Quello vorrebbe dire che le volontà esterne sono più forti di quelle nazionali(anche se gli amichetti di Freidman sostengono R). Quasi, quasi la tenerezza celata e latente tra R e B ha un non so che di positivo. La caduta di R non la vedo così breve e non vedo niente di positivo dopo.

  • Tenerone Dolcissimo

    Egregio Professore, il M5S non ha perso alcuna occasione. Gli è che la madre dei balenghi è sempre gravida … e anche quella dei ladri. Chi vota Renzi e soci lo fa o perché ci mangia o perché crede che possano riformare qualche cosa. A parte i ladri, che non possono essere convinti, cosa puo’ smuovere un pirla che ancora crede che le tasse servono a fornire servizi ai cittadini?
    In una cosa hanno ragione: la crisi italiana non la puo’ risolvere un comico. Infatti, l’italia non ha bisogno di un comico, ma di un macellaio. Francia docet, Britannia Cromwellis quoque. Cordiali saluti.

  • Pierluigi Tarantini

    @Aldo
    Cerchi di dimostrare il tuo assunto scambiando per cause quelli che sono, viceversa, degli affetti.
    Il caso De Scalzi dimostra solo che per poter trattare con il governo nigeriano (e non solo) si devono mettere da parte gli scrupoli dei benpensanti.
    Pena l’esclusione da quel mercato.
    Ma tu, che benpensante non sei, questo lo sai.
    Quanto alla vicenda Telecom, la stessa è di natura finanziaria e con la genesi di questo governo non c’entra nulla.
    Quanto alle privatizzazioni, che dire…
    anche le argomentazioni non sono più quelle di una volta!

    • Pierluigi: ma che si paghino le tamngenti in certi mercati lo sappiamo tutti quanti! Sai che scoperta! Ma non ti chiedi il perchè di questa inchiedsta giudiziaria? Devoi dedurre che l’ingenuo sei tu

  • Prof lei sopravvaluta il bomba. Anche se politico fiorentino di scuola demitiana, il bomba non lo vedo novello Macchiavello 2.0, manco 1/2 De Mita. Lei vede ciò che non c’è, per deformazione professionale di studioso dei servizi segreti. Ma il bomba non ha la sua raffinata testa; semplicemente è un commerciante predatore di potere personale.

    La vicenda è semplice banale questione di potere spicciolo: Silvio e il suo figlioccio Renzie han concluso un contratto di reciproco benificio: al Silvio, mondato dal tempo d’ogni pendenza giudiziaria (non ha fatto nè mai farà 1 giorno di galera) gli resta da sistemare la robbbba di famigghia prima della dipartita da questa crudele terra comunistoide, vieppiù aumentandola preferibilmente quella roba, visti i figlioli non proprio volpi d’affari; a Renzie assatanato di potere, gli serve piegare le istituzioni e il PD a passatoia per il suo cursus onorum. Sicchè, ricattando il Silvio, si è comprato la sua alleanza, per ora dissimulata per salvare le apparenze ai pecoroni sinistrati. Ma di alleanza strategica si tratta.
    D’altronde come biasimarlo?: il Renzie vuole il cambiamento, il Grillo non lo vuole, con chi gli restava di allearsi se non col Silvio?
    Claro che il Grillo poteva ficcarci un cuneo in quest alleanza in nuce già col Bersani, andando a vedere il bluff piddino, vincendo poi le elezioni. Ma pretendere visione strategica dal Casalecchio e Grillo è pretendere che un grillo sia giraffa dal lungo collo che guarda lontano. Non è Togliatti.

    Il Renzie del quadro internazionale cui fa riferimento, non sa manco sia. Se ne fotte. Magari altri dietro di lui, che hanno un cervelletto.

    Continua a preoccuparsi dello spread. Take it easy: in questo mondo di tassi azzerati e moneta virtuale a debito creata dalle banche centrali (il QE) nulla è più conveniente dei Bond italioti, per semplice mancanza di convenienza in altri asset. Non è dallo spread che verrà l’inferno, ma dallo scoppio della bolla globale finanziaria a debito.

  • Caro Professore,
    che le tangenti siano il nerbo delle attività di ricerca, perforazione ed estrazione di idrocarburi in molti paesi è una cosa evidentissima. Viene a mente il protagonista della commedia di Eduardo De Filippo Il Sindaco del Rione Sanità quando esclama: “Senza la busta si ferma pure la bomba atomica”! Il perchè della inchiesta giudiziaria , analoga a quella di qualche tempo fa di cui ne ha fatto le spese la Saipem industria di punta ,anche essa dell’ENI, potrebbe prefiggersi l’obbiettivo di danneggiare l’ENI al fine di poterlo vendere a qualche amico a prezzo d’occasione.

  • che il pd abbia responsabilità pesantissime è una cosa così ovvia che non sento alcun bisogno di scriverla. ma non è che per questo il m5s diventa opposizione: i risultati di questo pessimo agglomerato politico sono stati del tutto antitetici rispetto alle intenzioni, ovvero hanno portato a una totale sedimentazione dell’esistente. è difficile che un partito che agisce sempre e solo per il mantenimento dello status quo si possa definire opposizione. trovo più onesto ammettere che al momento non esiste opposizione, e non per disfattismo, dato che sono dispostissimo ad appoggiare qualcosa di nuovo e credibile. anzi ritengo che sia disfattismo crogiuolarsi del titolo di oppositore senza fare niente di utile per opporsi al governo: finchè non si ammettono i propri errori si continua a sbagliare, e credere che la linea politica del m5s sia stata infruttuosa solo per colpa di qualche svista equivale a dare la colpa al destino cinico e baro, dato che è evidente la presenza di un blocco psicologico che impedisce di considerare questi fatti come strutturali, ma preferisce edulcorarli e derubricarli ad accidenti di natura contestuale.
    p.s. ma non ne sono completamente sicuro che quel settore di wall street sia contro putin: i soldi a bush glieli ha dati, nonostante la palese amichevolezza che aveva quel simpatico presidente con putin

  • Una squadra scende in campo anziché in undici in tredici, l’arbitro anziché super partes è smaccatamente partigiano, la squadra avversaria è costretta a giocare in nove anziché in undici, ma chi guarda dagli spalti asserisce che la squadra in nove essendo costretta gioco forza a difendersi favorisce nei fatti la squadra in tredici.Una idiozia per quanto argomentata rimane pur sempre una idiozia ( l’astio ingiustificato di qualche saccente trombone nei confronti del M5s, ma soprattutto nei confronti della coppia G.C.è un po’ sospetta ,diciamolo ).
    Una volta per tutte, Bersani sapeva benissimo di avere degli sprovveduti davanti e fece delle richieste al M5s avendo già pronte vasellina e preservativo.

  • Quotone per Paolo Federico. Del resto basti pensare ai punti programmatici di Bersani per rendersene conto. C’è comunque da dire che non si può pretendere di cambiare l’Italia finchè non si ha il 50% + 1 voto e così il M5S ha deluso quanti si apsettavano una strategia di lungo periodo. Tuttavia fare un accordo con Bersani sarebbe stato molto dannoso per il M5S sul piano dell’immagine e non solo: a questo punto hanno scelto il male minore.

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