Renzi: bere o affogare!

Sono convinto che, se Renzi potesse evitare il referendum mangiandosi la carta su cui è scritta la riforma, lo farebbe e ci berrebbe su un bicchiere di inchiostro.

Nella sua semplicità di avvocato di Rignano sull’Arno, aveva immaginato questa marcia trionfale: prima la riforma della legge elettorale, blindata da garantirgli la vittoria sicura, poi la riforma Costituzionale per un regime senza controlli, poi le amministrative con il vento in poppa, quindi il referendum-plebiscito che lo incorona Re d’Italia, subito dopo le elezioni politiche che confermano l’ascesa al trono… Non so se avesse pensato anche al soglio pontificio, in fondo è cattolico ed è giovane, può aspettare un po’.

E invece….! Invece le cose hanno iniziato ad andare storte: prima le amministrative che hanno segnalato due cose gravissime: che il Pd è in discesa ed il M5s in salita e che, con il doppio turno vince il M5s e non il Pd; poi sono piovuti i sondaggi che danno il No alla riforma costituzionale in netto vantaggio ed, a conferma dell’aria che tira, la Brexit che conferma la rivolta contro i governi. A quel punto si è aperta una crepa nella sua maggioranza nel partito di chi gli chiede di cambiare una legge che, anzi che far  vincere il Pd fa vincere il suo avversario. Poi Area Popolare che si associa. E poi il caso Alfano…

Insomma, povero Matteo da Rignano, è stato sfortunato! Altro che marcia trionfale, qui di prospetta una marcia funebre! Ed allora che fare? Bisogna scansare la grana del referendum che rischia d’essere la pietra tombale. Certo, ora aggiusta il tiro e dice che se perde si dimette da Presidente del Consiglio ma resta segretario del partito. Mica facile! Al suo conterraneo Fanfani mica riuscì e fu ruzzolato dalle scale di Piazza del Gesù.

Allora ci vuole qualcosa che faccia saltare il banco. Una prima manovra sarebbe sciogliere subito il Parlamento e rinviare così il referendum, nella speranza di beccare tutti gli altri con le braghe in mano e vincere con un colpo di testa.

Ma… c’è sempre un ma e qui più di uno: tanto per cominciare, mica è detto che Mattarella lo accontenti! Il tempo è pochissimo: per votare, poniamo il 9 novembre, occorre sciogliere le Camere per il 25 settembre, per cui se il Presidente nicchia, gli basta prendere tempo fra consultazioni, incarichi esplorativi…

Poi, se per quella data non c‘è lo scioglimento, arriva addosso il referendum ed è anche peggio. Ma, soprattutto, non è affatto garantita la vittoria. Certo, con il Senato di mezzo non vince nessuno e si può azzerare la situazione, ma intanto vai a ragionare con i 5stelle che hanno la maggioranza alla Camera! E poi, se la Corte dichiara incostituzionale l’Italicum, con che si vota? Si può tornare al Consultellum, ma per lui sarebbe una sconfitta d’immagine irreparabile e, per di più, pre fare dopo il referendum con una sconfitta doppia.  Insomma, manovra un po’ troppo all’avventura.

Allora adesso si affacciano due ipotesi: spacchettare il referendum e spostarlo a novembre. Lo spacchettamento sarebbe una bruttura giuridica che, a norma dell’art. 139, non si mantiene né in piedi, né seduta né sdraiata (ma la Corte Costituzionale ci ha abituato a vedere anche di peggio). In effetti questo sarebbe un modo per “disinnescare” in qualche modo la mina referendaria: in quattro casi si vince, in due si perde, poi tutti possono cantare vittoria…

Insomma: ci sarebbe il problema di fare una campagna elettorale su cinque o sei quesito con indicazioni miste (“qui vota si, qui no, lì fai quello che ti pare”) anche se il Pd sarebbe avvantaggiato dal “Tutto si”. Ma se passasse la logica del “Tutto No” sarebbe anche peggio ed, a differenziare l’indicazione di voto fra Si e No resterebbe solo quel povero scemo di Bersani. Ma poi, parliamoci chiaro, lo scontro si accentrerebbe sulla parte che riguarda il Senato, ed è lì che si giocherebbe la partita fra sconfitta e vittoria: Renzi può anche vincere sulle parti riguardanti Cnel, Regioni ecc ma perdendo solo sul quesito del Senato, avrebbe perso tutto.

Insomma un rimedio complicato, poco gestibile e, tutto sommato, inutile.
Allora il rinvio e novembre non è scelto a caso. Per la precisione fine novembre. Renzi spera che, con la bufera che si prospetta sulle banche, i tedeschi ci ripensino e lascino passare una deroga per il bail in e un qualche aggiustamento i  tema di pareggio di bilancio. Risultato: una finanziaria “leggera” con il successo contro l’Europa matrigna da vantare. Magari, fresco di successo europeo, questo potrebbe disporre meglio gli elettori, per di più la questione delle banche potrebbe occultare sui giornali e Tv il tema del referendum e smorzare la competizione.

Qui già siamo su una manovra più praticabile, però anche in questo caso non è detto che funzioni, anche perché non è detto che l’Europa sia così ben disposta. Renzi spera che, dopo la Brexit, in Europa abbiano timore di una nuova bocciatura popolare di un governo. Ed è un ragionamento che ha una sua fondatezza, ma, come è noto, i tedeschi non sono modelli di elasticità…

Mi sa che la scelta migliore sia quella di mangiarsi le copie della Gazzetta Ufficiale con il testo della riforma, il guaio è che sono troppe! Il fatto è che la roulette si è messa in moto e a questo punto non si può fermare. Bere o affogare, non c’è altra scelta.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (9)

  • Mah ?!
    Temo che il Nostro sappia poco dello spirito degli anseatici, della musica classica tedesca, del sound dei motori tedeschi.
    Forse egli crede che siamo alleati con i generali austro tedeschi come Totò e Peppino col ghisa in Piazza Duomo.
    In fin dei conti la Renziexit non è mica la xylella fastidiosa.

  • Tenerone Dolcissimo

    Domanda: cosa può fare la Merkel -nell’articolo non se ne parla se non per lontani cenni- per salvare il suo protetto?
    Ma poi Renzi è ancora il protetto della Merkel?
    PS Nel fine settimana conto di mandarti per e-mail quella cosa di cui ti ho parlato. C’è un cenno anche a Renzi e al suo sottogoverno. Spero di dare il mio piccolo contributo al crollo.

  • Off Topic

    Tutti abbiamo seguito il disatro ferroviario accaduto nelle campagne tra Andria e Corato.
    Una manica di facce patibolari hanno fatto la loro bella sfilata tra gli ulivi che costaggiano quel tratto di ferrovia.
    Qualcun altro è rimasto rintanato al fresco dei condizionatori che smorzano la calura delle estati pugliesi.
    Facce da schiaffi !!
    In mano a chi siamo ??
    Questi sono poi quelli che in TV vanno a dare i numeri, come se la domanda di fondo fosse quali sono le variazioni di bilancio e non cosa è stato in concreto fatto, sono quelli che si pavoneggiano nell’immagine, si occupano dei massimi sistemi, si nominano i consulenti stampa per curarsi l’immagine pubblica a spese del contribuente … sono quelli che raggiungono il luogo del disastro con le loro macchine blu … tanto loro non viaggiano in treno, men che mai sulle linee ferroviariarie interne.
    Politici con i vostri dirigenti, fate schifo, siete inutili, siete dannosi, deleteri, indegni, mangiapane a tradimento.
    Sarà data forse la croce addosso al personale ferroviario, ma i burosauri & friends dei vari livelli meritano la stessa sorte dei dinosauri.

    • Siamo in mano a dei criminali. Le littorine, o “litturine”, come vengono lì chiamati i treni locali, sono l’esemplificazione di un immobilismo storico e sociale che fa comodo ai veri padroni del vapore. Modello vincente, ed esteso purtroppo su scala nazionale: vogliamo parlare dei treni pendolari che collegano le varie province lombarde al capoluogo? In vent’anni che li prendo sono solo peggiorati, a fronte di un aumento complessivo del prezzo delle prestazioni erogate. In questo scenario di nave che affonda, lorsignori pensano… alle riforme costituzionali e alla legge elettorale, che i fatti, non le teorie complottistiche, hanno rivelato essere funzionali unicamente alla concentrazione ulteriore del potere nelle loro mani e nelle mani dei gruppi di affari che li sostengono. Per fortuna che sono talmente cialtroni da non saper fare nemmeno i conti. E a novembre, o quando sarà, avranno ciò che si meritano. Grazie per l’analisi impeccabile!
      Paolo Selmi

  • La verità è che Renzi ha commesso un grave errore, anzi una autentica idiozia. Cioè puntare i piedi sul Senato non elettivo quando tutti, ma proprio tutti, non riescono, e giustamente, a mandar giù una assurdità del genere. E guarda caso, con l’elezione dei sindaci delle opposizioni, l’idiozia in origine ritenuta a suo vantaggio, gli si è rivoltata pure contro!
    Insisto su idiozia per un motivo ben preciso: Renzi si trova dove è grazie alla sua immagine di uomo dalla parte dei cittadini, che ha saputo interpretare in modo credibile l’esigenza di cambiamento che saliva dal popolo.
    Imputarsi su di una questione assolutamente non voluta dalla gente è stato il suo errore idiota.
    Detto questo due parole sullo spacchettamento.
    Francamente non riesco a comprendere le critiche che gli vengono mosse sopratutto da parte di chi solo poco tempo fa lanciava strali contro Monti e Napolitano ed il concetto che esprimevano di “democrazia limitata”, cioè di non far pronunciare gli elettori sulle scelte dei politici.
    Ora, che si venga oltre con un pacchetto di riforme preconfezionato dai politici a loro uso e consumo (vedi Senato non elettivo) chiedendo solo una ratifica pro-forma da parte dei cittadini perchè è così che dice la Costituzione (?) mentre si ritiene irregolare e bizzarro lasciar decidere agli italiani punto su punto quali cambiamenti desiderino, beh francamente mi ritorna difficile da digerire…
    Ho personalmente la pretesa di decidere io se il senato deve essere elettivo o meno, se i parlamentari vanno ridotti o meno, se il Cnel è da chiudere subito, se finalmente sia possibile anche in Italia fare il referendum propositivo ecc ecc senza essere obbligato, perchè mi va bene una cosa, prendere anche quello che mi stomaca (o viceversa), che tanto hanno deciso per me i politici.
    E no, un caz….!!!

    • “Renzi si trova dove è grazie alla sua immagine di uomo dalla parte dei cittadini (!!!), che ha saputo interpretare in modo credibile l’esigenza di cambiamento che saliva dal popolo(!!!!).”.
      Mi perdoni, ma dove ha visto questo film?
      RENZI, ESCI DA QUESTO CORPO!

      • be però onestamente Brugiai non dice che Renzi è uomo del popolo che ha saputo interpretare ecc ecc, ma che ha questa immagine che ha saputo costruirsi

    • Tenerone Dolcissimo

      NOn direi che Renzi ha compiuto un’idiozia col senato di non eletti. Diciamo che la realtà si è rivelata inopinatamente diversa.
      Scusa, ma ti ricordi quando arrivò mariomonti fra i battimani di un popolo di coglioni che nemmeno si avvedeva della gravità di avere un PdC mai eletto???
      E vogliamo parlare dei milioni di pirla convinti di avere la costituzione più bella del mondo, quando lo stesso mario monti gli ha detto che la cosiddetta costituzione non consente di fare il referendum per tutti gli argomenti -come gli svizzeri che non hanno la costituzione più bella del mondo ma votano su tutto ma proprio su tutto- per cui gli italiani possono sottoporre a referendum i matrimoni gay ed altre cazzatelle simili e non azzardarsi a voler decidere sulle cose importanti, per le quali ci sono le logge ed il Bilderberg?
      E a roma dove per fottere Marino i consiglieri di maggioranza ed opposizione si sono dimessi non nell’aula consiliare coram cppulo ma nel segreto di uno studio notarile. In un paese di antica democrazia li avrebbero impalati senza vasellina.
      Sinceramente mi sembra normale che Renzi abbia agito così e che fosse sicuro dell’impunità.
      Piuttosto dovrebbe essere studiato il perchè questa massa di coglioni all’improvviso si sia affezionata all’idea di decidere il proprio destino. E’ uno stupore che mi coglie quando su YT vedo una conferenza dove persone di sinistra ed antiberlusconiane sacramentano contro la sopra ricordata nomina dall’alto di Mario Monti. Hai visto mai che gli italiani sistanno svegliando? E che vogliano abrogare per referendum la legge del menga?

  • Immagine per immagine è meglio Raul Bova al posto di Renzi, per non parlare dei politici di seconda fila (dilettanti allo sbaraglio) .. per la serie tutti i santi finiscono in paradiso.

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