Da dove viene questo bel regalo a Napolitano?

Cappuccino, brioche e intelligence n°43

Un famoso giornalista americano, che scrive per il più prestigioso quotidiano finanziario inglese (“Il Financial Times”) scrive un libro nel quale, fra l’altro, rivela che il Presidente Giorgio Napolitano, sin dall’estate 2011, aveva avviato consultazioni informali per sostituire il governo Berlusconi ancora in carica. Un’anticipazione del libro viene fatta da “Financial Time” che gli riserva una pagina intera con richiamo in prima. Il periodo dei fatti è tre anni fa, quando Sarkozy e la Merkel si scambiavano sorrisini di commiserazione se, in una conferenza stampa, qualcuno faceva il nome di Berlusconi e quando la stessa Merkel scavalcava il Presidente del Consiglio e telefonava direttamente al Presidente della Repubblica.

La notizia, incartata nel libro, viene fuori solo ora, a distanza di qualche mese da quando il M5s ha annunciato di voler presentare richiesta di messa in stato d’accusa di Napolitano e di un paio di settimane da quando effettivamente l’ha presentata. E’ solo un caso?

Ragioniamoci un po’ su. La rivelazione sembra fatta a taglio per spingere Forza Italia e la destra a pronunciarsi per il deferimento di Napolitano davanti all’Alta corte. Se questo accadesse, per Napolitano non ci sarebbe altra strada che le dimissioni; certo, in Parlamento potrebbe contare sui voti di Pd, Centristi e, probabilmente Sel, che gli garantirebbero il proscioglimento, ma un Presidente non può accontentarsi di un proscioglimento a maggioranza, magari risicata e, se tre forze politiche (M5s, Forza Italia e Lega) ne chiedono la messa in stato d’accusa, non gli resta altro fa fare che constatare la fine della sua funzione arbitrale e rassegnare le dimissioni.

Dunque, non ci vuole Sherlock Holmes per capire che questo è proprio l’obbiettivo della manovra. Così come si capisce bene che una firma come quella di Alan Friedman (quello che fece esplodere il caso Iran-Contras, tanto per ricordare la cosa più nota) non si muove così a caso, al pari del “Financial Times” che dedica tanto spazio con tanto rilievo ad una questione italiana.

E se il direttore del “Corriere della Sera” decide, a sua volta, di dare tanto spazio, non è solo per amore della notizia e sa di avere le spalle coperte. D’altra parte, Prodi, De Benedetti e lo stesso Monti hanno pienamente confermato quei contatti. E qualcosa, di quel che stava bollendo, doveva averla intuita lo stesso interessato che, senza che nessuno gliene chiedesse conto, ha avuto la necessità di precisare, una decina di giorni fa, che “Monti e Letta non sono stati un mio capriccio”.

Insomma, è in atto un’operazione politica. Allora, chi poteva avere interesse in questo momento a mandare questo regalino a Re Giorgio?

Certo, molti italiani (Berlusconi, Grillo, Salvini forse Renzi) hanno gioito questa mattina aprendo il “Corriere” ma nessuno di loro aveva la possibilità di convincere il “Financial” ad assecondarli. Dunque: non è roba interna.

Allora, proviamo a formulare qualche ipotesi facendo un cammino a ritroso e chiediamoci chi potrebbe prendere il posto di Napolitano. Dopo la lezione di aprile, si capisce che il Pd non può pensare di farcela da solo con l’aiuto dei centristi (ormai sbriciolati), del Ncd e di Sel. Il Pd ha la compattezza di un budino Elah, per cui non ci si proverà nemmeno a proporre un suo nome. Quindi, o deve cercare l’intesa con il M5s o con Forza Italia. Escluso che ci siano le condizioni di un accordo con il m5s dopo gli scontri di questi mesi, non resta che Fi.

Quindi occorre trovare un nome di compromesso fra i due. E quale nome migliore di Draghi? Se ne era parlato già ad aprile, ma non se ne era fatto nulla, perché Draghi aveva fatto sapere di non essere per niente interessato. Ma è ovvio che, se ci fosse una sua disponibilità, sarebbe il successore naturale. Ma perché Draghi dovrebbe aver cambiato idea? Forse dobbiamo tener presente qualche altro fatto recente.

Come si sa, da molti mesi la Bce era in sofferenza per le decisioni che la Corte Costituzionale Tedesca avrebbe assunto sulle misure in tema di acquisto di debiti sovrani dei paesi eurozona. Si sapeva bene che la Corte di Karlsruhe era da sempre gelosa custode dell’autonomia nazionale e vedeva come il fumo negli occhi le misure di Draghi. Il 7 us la Corte doveva giudicare una nuova tranche di provvedimenti e molti paventavano una sonora bocciatura che avrebbe mandato in crisi tutta la politica di Draghi, ma, a sorpresa, la Corte decideva di rimettere tutto alla Corte Europea per competenza, pur con motivazioni che non nascondevano affatto il giudizio ostile nel merito.

Era la prima volta che la Corte tedesca accettava di passare la mano a quella di Lussemburgo (il cui orientamento è notoriamente molto più permissivo) e molti giornali hanno parlato, perciò, di resa dei giudici costituzionali tedeschi.

Ma forse non era affatto una resa. A ben pensarci, se al posto di Draghi ci fosse un altro governatore, magari tedesco, proveniente dalla Buba (e dopo un presidente olandese, uno francese, uno italiano, pare difficile negare questa volta il posto ai tedeschi, ma magari potrebbe andare un finlandese o un austriaco) il problema sarebbe risolto in radice. Ma come sbarazzarsi di Draghi? Ad esempio facendolo Presidente della Repubblica in Italia, cosa per la quale occorre liberare il posto… appunto.

Non so se le cose stiano esattamente così e vedremo gli sviluppi, ma possiamo provare a leggere quanto sta accadendo in queste ore con questa chiave, poi vediamo che succede…

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (62)

  • Molto probabile questa interpretazione. Mi permetto di aggiungere un ulteriore tassello, sempre ‘bancario’. Letta, reduce da Sochi, ha detto no alla costituzione di una ‘bad bank’ nazionale come voleva l’Europa. Letta si è reso conto del tranello e quindi ha cercato di salvare il salvabile in accordo con bankitalia che ha incitato le banche italiane a fare dei ‘cassetti’ neri dove scaricare ciascuna le sue quote inesigibili. Questo è costato a Letta il posto, ormai sgradito ‘in Europa’. Quindi l’arrivo di Draghi in Italia risolve l’orticaria tedesca alla Bce e rafforza la sottomissione dell’Italia all’Europa. Napolitano può andare a riposo. Invece per Letta si potrebbe prospettare un invio a bruxelles al posto di Barroso, un po’ per ricompensarlo e un po’ perché sarebbe il miglior compromesso tra l’impresentabile autocandidato Schulz e il probabile perdente Junker. Questa mossa metterebbe in panchina anche D’Alema e i suoi accoliti. La mia impressione è che alla conferenza sulla sicurezza di Monaco se ne sia parlato, anche con la Bonino e Mauro.

  • …e da qualche giorno gira l’ipotesi di un rimpasto, di un gioco delle tre carte, per pensionare Re Giorgio , al suo posto mettere un (per me improbabile e improponibile) Prodi e fare salire Renzi al posto di Letta….
    …ma leggendo ora la tua “chiave di lettura” mi sembra più probabile, seppur sempre abbominevole, della precedente.

  • In altri post, questa mattina, scrivevo: Che Napolitano, noto uomo di certi “poteri forti”, abbia, al tempo, compiuto un vero e proprio Golpe silenzioso, è sempre stato chiaro, come chiari erano i mandanti: il sistema bancario internazionale interessato a prendere in mano (usando l’Italia, come la Grecia, quali laboratori sperimentali)direttamente la politica esecutiva. La domanda che oggi dobbiamo porci è questa: perché uomini del sistema bancario, da Prodi, a Monti stesso a De Benedetto confermano questa operazione, vi si espone il Finacial Times e lo Stesso Washington Post ne parla accendendo la miccia, ovvero perché l’Alta Finanza si espone? Che progetti hanno ora? NULLA ACCADE PER CASO, non possiamo escludere – e l’ascesa di Renzi ne è un sintomo – un “grande inciucio” che sdogana Berlusconi, comunque impossibilitato ad assumere cariche Istituzionali, ma tutto sempre sotto il controllo dell’Alta Finanza. Un “inciucio”, non con finalità di stretta e transitoria speculazione sul potere, ma di ampia portata politica, tale da cambiare definitivamente i canoni storici e politici della nazione (del resto sono oramai saltati i riferimenti storico economici, “destra”, “sinistra”).
    Ora, con questo articolo, il prof Giannuli, dà delle risposte che mi sembrano convincenti e comunque che saranno a breve, più o meno, confermate.

  • Aldo Asvero Tropepi

    Ricostruzione interessante. Ma per me, totalmente digiuno di strategie politiche internazionali e trame finanziarie e bancarie, viene in mente una risposta semplice semplice: e se Napolitano avesse esagerato con le interferenze, travalicando spesso e volentieri i limiti del suo ruolo fissato dalla Carta?

  • mah il fatto è che vista dall’estero un draghi catapultato qua in italia sarebbe vista come un’ingerenza tedesca, appunto per la non casuale concomitanza della condanna della corte costituzionale tedesca, cosa che verrebbe notata certo molto di più delle beghe politiche italiane, anche perchè porterebbero a dimissioni spontanee, dato che è improbabile una condanna di qualsiasi tipo. no quanta voglia abbiano i non italiani di capirci qualcosa nei bizantininismi politici degli italiani: più facile che derubrichino il tutto al solito “italian job”, con berlusconi che ritorna in auge, e a una rimozione forzosa di draghi colpevole di avere scontentato la corte tedesca (cosa che a un francese, a uno spagnolo, a un greco, appariranno molto più consistenti del mondo delle scoregge della politica italiana).
    ma a me dreghi sembra improbabile anche per altri motivo: è un banchiere, non certo un politico, e non si capisce bene perchè dovrebbero scegliere proprio lui; non essendo un politico non ha un consenso elettorale stabilito nè un gradimento consolidato tra l’elettorato (anzi sarebbe dura per berlusconi spiegare perchè i suoi voterebbero “l’europeo” draghi, anche se va detto che si dice fosse in quota fini); al momento draghi è dei 100 uomini più potenti della terra, secondo questa classifica del time (http://time100.time.com/2013/04/18/time-100/slide/all/). ho cercato in questa pagina napolitano e non c’è. comemai? forse perchè il presidente della repubblica italiana sta al presidente bce come il l’allenatore della polisportiva cinisiello balsamo starebbe all’allenatore di una nazionale? e perchè un allenatore di squadre nazionali dovrebbe venire in soccorso della squadra di calcio del suo paesino abbandonando la nazionale? perchè draghi dovrebbe venire meno alle sue responsabilità nei confronti di tutti gli europei? perchè quelli dell'”italian job” non sono riusciti a trovarne uno che non andasse incontro ai desideri dei padroni tedeschi? veramente un bel quadretto: neoliberisti e mafiosi che assaltano la bce: non lo so, mi pare un piano di comunicazione un pò troppo alla klaus davi.

  • comunque la cosa mi puzza tantissimo anche a me, sebbene devo dire che va anche considerato il fatto che mi sembrano tutti un pò troppo scarsi, e fridman che fa il volpone da formigli mi ha fatto fare al massimo delle sincere risate.

  • Voilà. Promoveatur ut amoveatur! La ricerca del cui prodest è assai più che lecita. Così come è evidente un ” fil rouge” che detta i tempi. Un giornale della finanza anglosassone, un giornalista economico e non, che potrebbe stare benissimo in qualsiasi suo libro sulla “stampa”e suoi “adentellamenti” e i servizi italiani, perchè il “io non ne ho colpa” di pochi giorni fa poteva anche assomigliare ad un “se parlo io….”. Ma, stante la logicità dell’ipotesi, sorgono spontanee due domande più una. La prima: il mondo anglosassone è apertamente “favorevole” al M5S. Al di là del “perchè?” specifico, non è che possa essere un appoggio al M5S nella sua posizione di impeachement? Non perchè ce l’abbia con Napolitano, ma perchè un successo del genere potrebbe dare una spinta importante al movimento in termini di voti nell’eventualità di nuove elezioni. La seconda: perchè il mondo anglosassone si sarebbe mosso (GB+Zio Sam)a favore dei tedeschi? La più una: Napolitano parrebbe assai vicino agli ambienti anglosassoni, più oltreoceano ma comunque vicino. La scelta stessa di Monti ( a mio avviso il peggior governo in Italia di sempre) e dell’organico, sembrerebbe una scelta molto “atlantica”. E quella di Letta, e del suo sodalizio, anche. Basta leggere quanti primi ministri, segretati, sottosegretari e ministri hanno a che fare con l’Aspen Institute Italia. Quindi perchè questo assist del mondo “atlantico”? E a chi? E dunque con quale obbiettivo (un altra ipotesi oltre a quella – che regge benissimo – di Draghi alla presidenza..)

  • Concordo abbastanza con l’impostazione. Non sul nome di Draghi che Berlusconi, per quanto come sempre sotto ricatto da parte dei poteri che sono dietro a questi movimenti, non può accettare.

    La funzione in europa è antitedesca.
    In Italia si posizionano su di essa i residui di quello che era il piccolo capitalismo nostrano, devastato e che non sa più a che santo votarsi e i politici che intravedono una via per riciclarsi.
    http://vocialvento.altervista.org/blog/cui-prodest/

  • Molto interessante nella sua essenzialità; bisognerebbe anche ragionare sulla tempistica della consegna del pacco. Anzitutto, perché tirarlo fuori proprio ieri, mentre Renzi va da Napolitano, per parlare di ipotetiche svolte, anche se si continua a negare un possibile incarico? Mi ha colpito una frase di Friedman: stimo tutti i personaggi coinvolti….meno Letta.
    Voleva sentirsi meno solo? Si può anche capire, ma come non vedere che tirando fuori lo ‘scoop’ in questo momento si ha l’effetto immediato di impedire a Napolitano qualunque ipotesi di rimescolamento nel breve; quello che si è fatto è accendere dei riflettori che (almeno per qualche tempo) proteggeranno la vacillante poltrona di Letta.
    E su Napolitano che effetti avrà? Il disegno da lei descritto è convincente, ma davvero si può pensare che sia così facile farlo fuori con uno scoop (anche riuscendo a coalizzare FI e M5S)? Napolitano ha già dimostrato di non essere secondo a nessuno quanto ad attaccamento alla poltrona, anche a seguito di scandali veri come le telefonate con Mancino.
    Al confronto, questa vicenda non appare abbastanza scandalosa da indignare più di qualche pensionato forzitaliota, nonostante la parvenza di scoop dell’acqua calda che Friedman è riuscito a dare alla sua stucchevolissima intervista a Monti, che forse alla fine ha ceduto per noia, non perché incalzato dalle domande.

  • nella ricostruzione vedo un punto debole: il problema è tedesco, ma la bordata viene dal mondo anglosassone (Financial Times) se non esplicitamente americano (Friedman)

    Draghi inoltre era il partner più diretto di Napolitano nel complotto anti-Berlusconi

    quindi?
    che ne dite di Prodi?
    Chi meglio di Prodi può garantire interessi europei e americani se l’euro e l’UE vacillano? Chi meglio di Prodi può garantire le banche italiane, che, dentro o fuori dall’euro, sembrano aver bisogno di capitali freschi?

  • Tra l’altro questa che si sta facendo passare per una notizia è una NON notizia. E’ da dicembre 2010 che si parlava di crisi di governo e del probabile successore Monti ed era risaputo degli ottimi rapporti di Napolitano con Monti.
    Altro fatto di non poco rilievo sono le rivelazioni di Zapatero il quale racconta che il 28 maggio un consiglio di Europa ristretto aveva minacciato l’Italia di mandargli la Troika e credo che proprio grazie a Napolitano questo non sia avvenuto. Quindi prendere due piccioni con una fava: sbarazzarsi di Napolitano, stimato sia in Europa che negli USA, e di Draghi, anche se devo ammettere che la sua ricostruzione mi sembra troppo azzardata e penso di più che si sia trattato di un marchettone per il corriere e per il libro.

  • Pierluigi Tarantini

    A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, diceva il Divo Giulio.
    Questa massima credo oggi sia un pò inficiata dall’overdose di virtualità che affligge la politica italiana ridotta, per molti versi, ad un talk show.
    In altre parole quello che dovrebbe essere ovvio, ad esempio avere contezza dello stato di degrado di una maggioranza parlamentare e dei rischi che questo implica se si sta vivendo la peggiore crisi economico-finanziaria a memoria d’uomo, e quello che dovrebbe essere conseguente

  • Pierluigi Tarantini

    A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, diceva il Divo Giulio.
    Questa massima credo oggi sia un pò inficiata dall’overdose di virtualità che affligge la politica italiana ridotta, per molti versi, ad un talk show.
    In altre parole quello che dovrebbe essere ovvio, ad esempio avere contezza dello stato di degrado di una maggioranza parlamentare e dei rischi che questo implica se si sta vivendo la peggiore crisi economico-finanziaria a memoria d’uomo, e quello che dovrebbe essere conseguente, e cioè preoccuparsi di evitare la catastrofe verso la quale il nano obnubilato dalla figa ci stava conducendo, diventano una NON notizia della quale ciarlare nei talk show.
    Quanto al famoso giornalista per lui, come per Enrico IV, lanciare un libro val bene un’innocente marchetta…

  • Innanzi tutto io non sono una tifosa di Napolitano, tutt’altro e non sto ad elencarne i motivi altrimenti finirei domani!
    Credo però che:
    1) con un ministro dell’economia che si scontra ferocemente e frequentemente con i PDC fino al punto di dargli buca ad una importante riunione economica europea;
    2) con un piano Troika pronto tipo Grecia;
    3) dopo la forte speculazione finanziaria sui titoli italiani;
    4) ma soprattutto la crisi conclamata del Governo,
    ecco dopo tutto questo, se un PdR non cerca di guardarsi intorno e vagliare le possibili soluzioni e non farsi trovare impreparato sarebbe stato molto deleterio. E questo per me non si chiama manovrare.
    E comunque rimane il fatto che è una NON notizia e non serve certo il timbro perché sappiamo tutti che Napolitano in quei giorni non era alla finestra a guardare il cielo.

    • Anna: il timbro non serve a far sapere cose che già si sapevano, ma a spingere sul pedale dell’acceleratore della messa in stato d’accusa o delle dimissioni di Napolitano e questa è una notizia in sè

  • intanto FI ricambia il favore non aderendo alla messa in stato di accusa del m5s , lo stesso Napolitano non accenna a un minimo passo indietro e renzi ha una lunga chiaccherata col ” RE “. credo che abbia ragione chi sospetta del timing , ma pensare a draghi come papabile mi sembra azzardato ! vero è che la germania è messa in stato di accusa un po’ da tutti per la sua cieca politica economica , ma non so se draghi potrà essere una garanzia atlantista mi pare più filotedesco per questo tendo a escluderlo. e se fosse il sempre redivivo prodi ?????

  • in effetti, pizzino-investitura della City di ieri sera su La7,
    Friedman: “non è stato Monti ad abbattere lo spread e <>, ma Draghi”
    buttata lì così, dal nulla.

  • Pierluigi Tarantini

    @Aldo
    A non convincere, nel cui prodest che proponi, è anche il fatto che l’innesco è anglosassone mentre l’utilizzatore finale, per usare un’espressione in voga, dovrebbe essere crucco.
    E non mi pare che, tra queste parti, ci sia identità d’interessi.

  • Pierluigi Tarantini

    Impeachment archiviato.
    Forza Italia è uscita dall’aula per non partecipare alle consultazioni.
    “Ma non finisce qui” ha assicurato l’ex capogruppo grillino al Senato Vito Crimi.
    Ammazza che dentatura!

  • Questa volta il gioco sommerso è davvero sommerso, l’unico teatrino di scontro palese è letta-renzi, che rappresentino i portavoce di due diversi gruppi di interesse che lavorano al di sopra di loro? e se si quali? Insomma per ragionare bisognerebbe tirare un pò le fila di chi fa rifermento a chi. Si può fare su un blog pubblico?
    Draghi al quirinale è davvero un’impresa ardua, la bce è talmente invisa al popolo che soltanto il pd sarebbe capace di votare un personaggio del genere.

  • Caro Aldo,
    malgrado la tua ipotesi abbia degli aspetti di verosimiglianza, non mi sento di concordare con te in proposito.
    Non si può ignorare che nei confronti di Draghi questo passaggio sarebbe una forma di punizione, e non si vede, visto che da statuto della BCE nessuno lo può costringere a dimettersi, perchè Draghi dovrebbe oggi accettare la punizione tedesca, quando appena un anno fa rifiutò (ed allora non si sarebbe trattato di una punizione).
    La cosa che tuttavia non mi quadra di più è quella sollevata da altri commentatori prima di me, e cioè come mai USA, UK e Germania dovrebbero essere d’accordo a fare fuori Draghi. In particolare, non v’è dubbio che nel mondo anglosassone oggi Draghi sia la personalità più stimata e di cui ci si fida di più. Come spiegare un voltafaccia verso di lui che va ad assecondare il piano della Merkel? Quale sarebbe mai l’interesse della finanza anglosassone a fare fuori Draghi e sistemare alla BCE uno della scuola tedesca?
    Mi pare che questa sia un’obiezione forte che non possiamo ignorare.

    La mia personalissima opinione è invece che il piano sia proprio quello di fare fuori Napolitano, non tanto quindi per fare posto a qualcun altro. Anche questo sicuramente fa parte del piano, ma io rimango dell’opinione che qui non si tratti solo di nomi, di ambizioni personali in competizione, credo che per qualche motivo che oggi non è chiaro, per motivazioni che oggi vengono tenute nascoste, Napolitano non è più utile, anzi si rivela come un ingombro.
    Che chi organizza la cosa (e sarà sicuramente un gruppo, non certo un unico individuo) si avvalga del contributo di prodi, è del tutto comprensibile dati i recenti trascorsi, che De Benedetti sia della partita, è già più strano (non credo che Scalfari sia della partita, e quindi per Repubblica è comunque un problemino non da poco), ma sembrerebbe, come pensi del resto anche tu, che la cosa sia partita da ambienti più influenti della nostra italietta.
    A livello di ipotesi, considerando i problemi di finanza globale a seguito del rallentamento del QE da parte della FED, può darsi che il mondo finanziario che è essenzialmente USA, sia divenuto molto più nervoso e che voglia intensificare l’attacco alla Merkel, verso cui in effetti Napolitano sembra rivelarsi troppo prono, una specie insomma di guerra USA-Germania combattuta attraverso l’Italia ed il suo presidente.

  • Nono è un po’ troppo fantasiosa come teoria.
    Non che non sia possibile, ma presuppone troppi tasselli del domino.
    Non è più facile pensare che un giornale sia interessato a pubblicare una notizia (esplosiva?) di un suo corrispondente italiano?

  • “Tradimento” e “attentato alla Costituzione” (parole grosse!) a parte, a me interessa capire (solo qualcuna delle tantissime domande possibili):
    1) Napolitano si è sempre mosso nell’ambito – “costituzionalmente perimetrato” – delle sue legittime potestà?
    2) Quanto è apprezzabile un Presidente della Repubblica che mai ha ritenuto di rimandare alle Camere le cosiddette leggi ad personam del Frodatore?
    3) In che luce si pone un Presidente della Repubblica che vieta la divulgazione e ottiene la distruzione di sue telefonate – penalmente irrilevanti (parrebbe), ma non questo eticamente accettabili – con l’inquisito Nicola Mancino?
    4) Per quali “meriti repubblicani” Giorgio Napolitano ha nominato Mario Monti senatore a vita?
    5) Perché mai si dovrebbe apprezzare che il Presidente della Repubblica si faccia garante dei “desiderata europei” secondo logiche emergenzialistiche che sono – ognuno lo comprende da sé – l’antitesi stessa delle prassi democratiche?
    6) Per quanto al punto 5, davvero ci si vorrebbe così masochisti da ringraziare Giorgio Napolitano perché avrebbe evitato il “commissariamento esterno” dell’Italia da parte della “troika” – entità priva, peraltro, di ogni legittimazione democratica – supplendovi col “commissariamento interno” dei governi Monti e Letta?
    7) Il fine – non secondo la lezione machiavellica, ma squisitamente “migliorista” – giustifica sempre i mezzi, anche in dispregio di quella Costituzione alla quale si è giurato di essere fedeli?
    8) ad libitum
    9) ad libitum

    100) ad libitum

    P.S. I “berluscones” e lo stesso Frodatore gridano al complotto, ma, nei fatti, non si spingono oltre; in fondo, nel 2011 andò loro “di lusso”: furono liberati dalle incombenze di governo ormai insostenibili e furono “graziati” (casualmente?) dalla conseguenza più logica del loro fallimento: le elezioni che, assai probabilmente, avrebbero perso. Perché mai, dunque, il Frodatore & C. dovrebbero veramente avercela con Napolitano?

  • forse il “bel regalo” non è propedeutico ad ottenere le dimissioni di Napolitano, ma piuttosto ad “ammorbidirlo” perché appoggi qualche manovra in corso, per esempio tirare la volata a Renzi (o a qualcuno del centrodestra in agguato)

    in tv Friedman se n’è uscito in modo del tutto gratuito (oltre che con l’insulto a Letta) con un “l’Italia non può assolutamente restare senza legge elettorale”; forse Napolitano, eccellente governatore della colonia-Italia, più smaliziato e prudente dei suoi frettolosi referenti atlantici, è restio ad avallare una riforma elettorale così spudoratamente anticostituzionale, elezioni anticipate ed investitura a … chi lo sa?

    anche la scelta dell’argomento (Monti contattato già nell’esate del 2011), piuttosto risibile, mi sembra più adatta a mandare un “segnale” che a una manovra per indurlo alle dimissioni, per le quali sarebbe stato necessario far filtrare voci sulla trattativa stato-mafia, tanto per fare un esempio

  • Pierluigi Tarantini

    CUI PRODEST?
    Come mai il Financial times anticipa il libro di Friedman riservandogli una pagina intera con richiamo in prima?
    Bè, Friedman ha lavorato per anni al Financial e qualche amico in redazione ce l’avrà ancora.
    Come mai l’autorevole (diciamo così) Corriere della Sera dedica tanto spazio alla notizia della notizia del Financial?
    A qualcuno l’apparizione di Friedman a Piazzapulita ha alimentato il sospetto di un vero e proprio ‘marchettone‘ per la sponsorizzazione del libro del giornalista americano, edito dalla Rizzoli, stessa casa editrice del Corriere della Sera che ha pubblicato alcune anticipazioni.
    Dimenticavo, nella logica del cui prodest si potrebbe pensare anche al M5S che ha sperato di arruolare F.I. nella sgangherata mozione di impeachment.
    E i tempi dell’uscita della “notizia bomba” sono stati perfettamente coincidenti con quelli della consultazione …
    Ma è andata male..

  • Solo che l’attacco viene dal mondo anglosassone non dal mondo tedesco.

    Per me non si sta spingendo per Draghi ma per Prodi. Anzi penso che a quelli che vogliono pensionare Napolitano Draghi vada benissimo dove sta adesso.

    Ritengo che gli anglosassoni siano preoccupati, da una parte, di arginare la potenza industriale tedesca che con l’€ si è dotata di uno strumento micidiale per portare avanti il suo mercantilismo atavico senza pagare il dazio di sistematiche rivalutazioni del cambio (la Germania è di fatto una Cina che esporta beni ad alta intensità di capitale mentre la Cina esporta beni ad alta intensità di lavoro) e rischia di acquisire troppo potere politico nel sistema internazionale. Se il piano della Germania (trasformare i Paesi del sud europa nel proprio esercito industriale di riserva a basso costo per l’assemblaggio di componenti più sosfisticate prodotte in Germania e stringere, non dico una alleanza, ma un’intesa con la Russia carica di petrolio e gas naturale) dovesse riuscire, la leadership mondiale del blocco USA-UK vacillerebbe seriamente.

    D’altra parte mi pare che gli anglosassoni siano ancora più preoccupanti dei possibili effetti di un fallimento del piano tedesco (con rottura dell’€ e – soprattutto, direi – proibizione, anche solo temporanea, o forte limitazione dei movimenti di capitale da e per i Paesi periferici che uscirebbero dall’Euro).

    Penso ci sia una differenza, ciclicamente riscontrabile nella storia, tra l’impostazione – a mio avviso vincente – dell’imperialismo anglosassone (improntato alla flessibilità, al tatto, alla misura, alla suation, al riconoscimento di una limitata libertà di manovra ai paesi “alleati” nelle materie dove la strategia non impone una posizione ferma e un’ingerenza più invasiva) e l’impostazione dell’imperialismo tedesco (inguaribilmente ottuso, improntato alla prevaricazione umiliante, ottenebrato dalla pretesa superiorità dei popoli germanici, all’imposizione di “regole” rigide – o, se si preferisce, ordini – anche quando un briciolo di realismo e di buon senso sarebbero più che sufficienti a rivelarne l’insostenibilità), alla lunga sistematicamente perdente perchè – come sanno bene gli inglesi che sono un popolo di mare e conoscono da migliaia di anni le vele, i nodi e gli alberi – quello che non si piega rischia di spezzarsi all’improvviso.

    E’ chiaro che Draghii alla BCE non piace ai tedeschi. Ma per me con la sentenza di Karlsruhe ci di avvicina alla resa dei conti finale e forse a qualcuno potrebbe fare più comodo Prodi al Qurinale (e magari Renzi a Palazzo Chigi) al momento in cui certe tensioni esploderebbero per effetto di una eventuale sconfessione del OTM di Draghi da parte della Corte di giustizia europea ch potrebbe provocare anche un precipitare brusco e incontrollabile degli eventi.

    In fondo – euro o non euro – quello che interessa agli anglosassoni è che 1) in Italia, approfittando della crisi, si apparecchino i succosi affari a prezzi di saldo derivanti dalla svendita dei famosi gioielli di famiglia; 2) non prevalgano forze politiche che metterebbero in discussione la lealtà NATO e , in particolar modo, la permanenza, ancora oggi, delle istallazioni militari americane sul territorio italiano (quello che le politiche di austerità hanno provocato in Grecia, cioè una avanzata delle forze di sinistra anticapitalista che se si votasse oggi andrebbero al governo, dimostra tutta la pericolosità, anche per la stabilità del Mediterraneo che già non è troppo rassicurante, della sciocca inflessibilità tedesca, agli occhi degli americani)

  • Una curiosità: noto che scrivi “Alan Friedman (quello che fece esplodere il caso Iran-Contras, tanto per ricordare la cosa più nota)”. Citi questa circostanza per descrivere Friedman come un giornalista capace o perchè supponi che sia abitualmente utilizzato per fare “regali”? Da quali fonti hai tratto l’informazione sul ruolo di Friedman nel sollevare l’affaire Iran-Contras? A me risulta che Friedman abbia svelato l’Iraqgate nel 1991. Peraltro, lo scandalo Iran-Contras scoppiò nel 1986, quando Reagan era al suo secondo mandato e non poteva ricandidarsi; e non danneggiò il suo vice Bush alle successive presidenziali.

  • Il “regalo” a Napolitano viene semplicemente – basta leggere il pezzo di Friedman su FT – da Carlo De Benedetti. A meno di non credere che De Benedetti possa raccontare quel che racconta a Friedman così, senza pensarci sopra e senza prevedere che la cosa sarebbe diventata di dominio pubblico.
    Quindi il socio di maggioranza del PD è dentro la faccenda.
    La questione va capita, ma la pista è un’altra. L’idea di Draghi presidente francamente mi sembra piuttosto fantapolitica.
    Anzitutto il deferimento a Strasburgo non inficia nulla quanto alla possibilità di intervento successivo della Corte (leggere Sinn sul Sole24Ore di oggi). E’ semplicemente che la Corte tedesca non ha giurisdizione sulla BCE, che è un organo UE, non tedesco.
    Questo non impedirà alla Corte tedesca di sentenziare in modo vincolante per la Germania nel caso la Corte europea non decida in modo “conforme” ai tratti.
    BTW, gli OMT SONO VIETATI in modo assoluto e incondizionato dall’art 123 del trattato sul funzionamento dell’Unione (Lisbona, ma già presente in Maastricht). Basta leggerlo:
    http://leprechaun.altervista.org/download/c_08320100330it00470200.pdf

  • Pierluigi Tarantini

    @leprechaun
    Il “regalo” a Napolitano viene …. da Carlo De Benedetti.
    Una collocazione del “regalo” interna alle vicende del PD sembra più ragionevole della tesi di Aldo.
    Napolitano è l’unico che stia dimostrando una statura degna di uno statista, enormemente superiore a quella dei nani che affollano la politica italiana.
    Lo si accusa di “invasione di campo”.
    Ma tale accusa è possibile se il campo è vuoto?
    Essendo il vero leader della minoranza assoluta che governa l’Italia è logico che, ogni tanto, qualche nano gli serva una mela avvelenata.

  • “Forse” Renzi avrebbe gioito? Mah. Questo è il velenuccio omeopatico tipico. Renzi è in assoluto l’unico che ci guadagna davvero.
    Mai e poi mai in Italia il Presidente verrebbe impeachato (scusate l’anglismo forcaiolo) per sciocchezziole del genere, a parte che l’avevano capito anche i gatti che Berluska era stato fatto fuori di comune accordo con Draghi e mezza Europa. Si parla, semplicemente, a suocera perchè nuora intenda: molla Letta (pian pianino, con calma), e basta là. Draghi è sufficientemente “in parte” nel vecchio gioco del Buono e del Cattivo per essere pressochè insostituibile, quasi perfetto.
    Il “nemico” di Madame Merkel? Risibile.
    Renzi non vuol morire in culla, e con lui la cara vecchia DC che dopo un anno di mancate cure Lettiane verrebbe letteralmente distrutta alle elezioni, con conseguente vittoria del M5S (e non di Berlusconi). A tal proposito eccole una previsione: se Renzi diventa capo del Governo entro qualche mese la legge elettorale si fa, diversamente viene affossata.

  • Nota dietrologica: forse, per capire bene l’avvertimento a Napolitano manca un pezzo di informazione indispensabile.
    Inducendo dai tempi, potrebbe essere questo: che per la finestra di opportunità aperta dalle europee, sono in programma destabilizzazioni importanti in Italia (e non solo). Napolitano nicchia, e gli si dà un avvertimento, oppure lo si avverte che è ora di procedere con il piano x.

  • Caro Giannuli, potrebbe essere utile scrivere qualcosa di piu’ su Friedman.

    Magari con uno scenario piu’ largo che faccia capire i suoi ambienti di riferimento.

  • Contrattacco?
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/12/alan-friedman-quando-la-bbc-criticava-il-suo-giornalismo-in-conflitto-di-interessi/878356/
    Nel merito, invece, c’è da dire che sul Manifesto, anche nella versione on line, ricordano come Monti sia stato ben accreditato, ospitando numerosi editoriali a sua firma, nell’estate 2011. In altri termini: De Benedetti, Prodi, ecc. hanno confidato il segreto di Pulcinella.
    Se il timing delle anticipazioni appare (in effetti oggettivamente) sospetto, la regia sembra italiana (staffetta al governo?). Evidentemente al FT hanno fatto una cortesia a qualcuno, ma con passaporto italiano (o svizzero).

  • ha ragione: la prima cosa che viene in mente è che questo timbro sia una accelerazione x un cambiamento gattopardiano!!tutto ben manovrato dalla germania o da chi ne cura gli interessi. la quale dall esterno ha capito che rischio correrebbe se il m5s andasse al governo. massima stima Prof.continui cosi

  • ormai è chiaro che hanno colpito napolitano per costringere renzi ad assumere la presidenza del consiglio evitando le urne, così da privarlo del suffraggio popolare che gli avvrebbe cosentito un ampio margine di manovra. il tutto è stato orchestrato dal PD e finanza, gli attori Prodi de benedetti comprimario monti regista fridman. renzi se vuole le riforme, l’unica via che gli resta è assumere la presidenza del consiglio e provarci, ma sono tutti pronti a giragli le spalle.

    l’italia è molto abile a buttare nel cesso le opportunità di indipendenza.

  • Per Leprechaun e chi critica le OMT come violazione dell’art. 123 del Trattato

    Question: The FAZ warned the other day about what they have called – pardon me – the “liraisation” of the euro, moving away from a Deutschmark culture to a lira culture. The FDP wants to protest the decisions you have taken today, because they say they are in breach of Article 123 of the EU Treaty of financing governments. Can you explain to us why they are wrong?

    Draghi: As far as the “liraisation” or whatever goes, I think that the voting today speaks for itself. It shows that it is not only the decision of former lira members or others, it is basically the almost unanimous decision of the Governing Council. So, first of all, I would not identify with this caricature of it being a southern cabal or an Italian thing. No, it is not. It is the Governing Council that, in its almost unanimous decision, has taken this measure. Second, no, we are sure that we are acting within our mandate, that we are not violating Article 123. It is pretty explicit: it says for purchases on the primary market, this is a violation, not for purchases on the secondary market as I have stated this programme will work. And incidentally, outright purchases of bonds are identified, in Article 18 of the Statute of the ECB, as one of the various possible tools that our monetary policy has and can use. So we are not creating anything new here.

  • era tutta una farsa!lo scoop del pennivendolo,il finto attacco a napolitano, le lacrime di letta,hanno soltanto preparato e realizzato un colpo di stato finanziario.renzi,il servo,presidente del consiglio senza essere stato eletto,senza essere parlamentare!è venuta fuori la vera natura della politica in italia:non conta un tubo!e le lobby,la massoneria,i forti,fanno quel che cazzo vogliono

  • La guerra finanziaria all’euro da parte del dollaro per screditarne la credibilità e continuare vendere il debito statunitense al resto del mondo si fonda in gran parte sul gioco del rating.

    In questa strategia l’instabilità politica di paesi come l’Italia è una condizione cruciale e convergente con tali interessi. Miliardi di dollari in ballo.

    Non mi sorprenderebbe se sbirciando dietro il carnevale della politica-gossip nazionale troveremmo, come nella P2 di Gelli, l’intelligence di mezzo mondo.

  • Xanna Renzi come Letta o chiunque altro al momento non ha i voti nemmeno per eleggere un governo. Renzi è ambisioso, non stupido. Se gli riesce di compiere l’iter della legge elettorale bene, ma credo che sparira di nuovo al senato.
    Renzi ormai dovra mediare fra partitini e correnti litiggiose in contradizione tra loro dedite hai più svariati gruppi di interesse. Già governare è difficile, in una condizione dove non sei mai certo dei voti che ricevi è un bel gioco d’azzardo.
    la domanda da farsi è come mai letta non ha fatto la riforma ellettorale avendola annunciata? che c’é si vergognava dell’ennessima riforma impopolare.
    (questo discorso ha senzo se pensiamo che un governo deve dotare lo Stato anche di strumenti rappresentativi)

  • @Anna

    Si capira’ meglio sui mandanti di Renzi forse dalla composizione del governo, ma certamente da come saranno fatte e da chi sara’ scelto nelle circa 250 nomine di manager che il governo dovra’ fare nei prossimi mesi, e che con questa accelerazione della crisi il governo Letta non potra’ piu’ fare.

    Mi domando con quale numero chiameremo ora questa nuova Loggia P(propaganda).

  • Pierluigi Tarantini

    @ Manuel
    Premesso che sono convinto che una guerra monetaria viene condotta dagli USA, credo che la stessa abbia fasi e ambiti diversi.
    Viene condotta, cioè, a livello globale e non solo contro l’euro.
    Oggi, ad esempio, il tapering viene utilizzato come scusa per far affluire capitali dai paesi emergenti.
    A ciò, tra le altre cose, consegue che gli USA possono continuare a vendere i Treasures ad interessi bassissimi.
    Nel contempo la forza dell’Euro agisce come stimolo per l’economia americana i cui prodotti sono più competitivi proprio in funzione della debolezza del dollaro.
    Certo, se gli yankee volessero seminare un pò di zizzania tra gli europei, potrebbero cercare di aggravare l’instabilità dell’Italia.
    Ma non mi spingo a pensare questo per una ragione ben precisa.
    La classe politica italiana, quanto a capacità di fare cagate, non ha bisogno di essere aiutata da nessuno.

  • @ Caruto
    Per me Renzi è il mandante di se stesso, non sottovalutiamolo. Poi che lui abbia portato a termine questa strategia grazie alle relazioni di interessi e di potere che si è creato, compreso l’appoggio di Berlusconi, non lo metto in dubbio. Lui sapeva che c’erano certi spazi che molto scaltramente ha utilizzato. Quindi io non parlerei di mandanti, ma semmai di comprimari.

  • Io penso che Draghi sia da troppo tempo fuori dal giro della politica italiana (almeno ai fini della comunicazione mediatica). Questo a mio parere lo rende un po’troppo difficile da digerire come presidente della Repubblica. Sarei più propenso a vederlo come ministro dell’Economia, garante della linea ortodossa eurocentrica, che poi è quella che realmente interessa alla comunità finanziaria dei paesi nordici. Restiamo come sempre un Paese di cerniera (politica nel passato con la guerra fredda) economica adesso (nella guerra valutaria). Penso che mio malgrado dovrò rileggere il Manzoni e quella storia dei vasi di coccio….Secondo me la figura di Don Abbondio va rivalutata.

  • @Anna

    Il gioco e’ molto piu’ complicato.

    Personaggi vari, di solito bene informati, segnalano che e’ in corso l'”Operazione Renzi”.

    Scalfari lo dice da un paio di anni. Prosperi (e’ uno storico) alla radio (“Tutta la citta’ ne parla” Radio3, 14.02.2014) si chiedeva chi e’ il padre politico di Renzi. A Ottoemezzo (14.02.2014) Massimo Franco, facendo seguito al suo articolo pubblicato sul Corriere (14.02.2014, “Un passaggio opaco”) si chiede se dietro il nuovismo sbandierato non ci sia una classe dirigente vecchia (aggiungo io: se non si fanno vedere, vuol dire che sono i soliti P.qualcosa); un paio di settimane fa Vittorino Andreoli nella stessa trasmissione, ad una domanda della Gruber (“Cosa ne pensa dei giovani politici protagonisti di queste settimane?”) aveva detto che i giovani che si vedono sono gli attori, mentre i registi sono dietro le quinte.

    Personalmente ho l’impressione che siamo ripiombati al 2008 quando Berlusconi vinse alle elezioni. Il motivo e’ che Renzi mi sembra pericolosamente fumoso e privo di competenze, ed in questa situazione puo’ essere veramente pericoloso.

    Tra un paio di mesi Renzi potrebbe dire: “Io ci ho provato. Non mi lasciano lavorare! Andiamo a votare e datemi la maggioranza!”

    Che facciamo? Altri giri di giostra come con Berlusconi?

    Sul piano politologico, lo scriveva Piero Ignazi sull’Espresso, e’ un’operazione centrista, si potrebbe dire anche neo-moderata.

    Potrebbe lasciare spazi a sinistra e Vendola (o altri) ne potrebbero approfittare, ma in termini sistemici a me sembra pericolosissima per la caratteristica oligarchica e opacissima della manovra in una nazione sfibrata dalla crisi, una corruzione elevata, un ceto dirigente burocratico da buttare nella spazzatura per palese incapacita’ (o peggio).

    Mi ha anche fatto impressione vedere come Napolitano ha ceduto immediatamente (oggettivamente, il Governo Letta era in stato catatonico) appena vi e’ stato un accenno di contraerea a lui diretta: la vignetta di Giannelli sul Corriere dell’11 febbraio (il giorno successivo alle cosiddette rivelazioni di Friedman) valeva piu’ di tre editoriali. Dato che il giorno prima il presidente aveva ricevuto e cenato con Renzi (invece di ricevere Letta, come previsto) la vignetta mostrava il Palazzo del Quirinale e dal balcone Napolitano (con a fianco Renzi) che dava un calcione a Letta facendolo volare sulla Piazza antistante; il titolo era: “Letta al Quirinale per il rilancio dell’esecutivo”.

    Dubito che Napolitano si sarebbe mostrato cosi’ sollecito solo perche’ il ragazzino scalpitava.

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