
Raimondo Lanza di Trabia
Martedì 30 novembre 1954 il principe Raimondo Lanza di Trabia moriva schiantandosi, completamente nudo, sul selciato davanti all’Hotel Eden, a Roma. I giornali scrissero di un suicidio: Raimondo nell’ultimo periodo aveva dato segni di depressione e squilibrio. Eppure, da grande amante del calcio, aveva appena acquistato decine di biglietti per la partita Italia-Argentina che si sarebbe tenuta il sabato successivo, il che – diciamo la verità – è piuttosto insolito per un aspirante suicida. Se ne andava così uno degli esponenti più importanti dell’aristocrazia siciliana dell’epoca.
Qualche mese dopo Domenico Modugno, suo grande amico, avrebbe inciso in suo onore “Vecchio frack”. Il bastone di cristallo, la gardenia nell’occhiello, e il papillon che risalta sul candido gilet. Questa l’immagine che sarebbe rimasta immortale di Raimondo Lanza di Trabia.
Ma Lanza non era stato solo ciò che oggi si definirebbe “un’icona glamour”. Infatti, egli era stato anche, in ordine sparso: pilota di corse automobilistiche, playboy, scialacquatore, spia dei servizi fascisti tra le Brigate Internazionali durante la Guerra di Spagna, agente del servizio militare agli ordini del generale Carboni durante l’occupazione nazista di Roma, presidente del Palermo Calcio, amico di Gianni Agnelli, amico di Reza Pahlavi, amante di Edda Ciano, proprietario di miniere di zolfo, morfinomane, nuotatore provetto, fidanzato di Susanna Agnelli e marito di Olga Villi.
Nel corso delle nostre ricerche per “L’insolita morte di Erio Codecà”, abbiamo scoperto che la triste fine di questo bizzarro personaggio, be’, forse non è andata proprio come ci hanno raccontato…
Ivan Brentari, Aldo Giannuli
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GherardoMaffei
Professore visto che cita infiltrazioni tra i rossi durante la guerra civile spagnola, sarà opportuno ricordare l’ingegnere anarchico Gino Bibbi morto centenario fornitore della bomba al compagno di fede Luccetti in uno dei tanti abortiti tentativi di accoppare il duce.Tuttavia l’ingegnere anarchico non era di certo un infiltrato,però agli occhi dei “benpensanti” di sinistra ebbe una grave colpa cioè quella nel dopoguerra di militare nel movimento anticomunista di Randolfo Pacciardi “Nuova Repubblica”; costui già comandante di una brigata Garibaldi in terra ispanica. Gli oltranzisti di sinistra non risparmiarono anche la diffamazione nei confronti di Pacciardi, che fu definito un personaggio sospetto, poiché nel suo movimento Nuova Repubblica militarono nel dopoguerra parecchi giovani neofascisti.Infine voglio ricordare l’anarchico Camillo Berneri, che secondo la vulgata corrente in auge, fu vittima dei comunisti.Recenti acquisizioni archivistiche di infiltrati dell’OVRA tra i rossi,invece fanno risalire la colpa ad una sorta di regolamento dei conti tra anarchici, al fine di impossessarsi di ingenti valori e materiale in oro,in loro possesso, frutto di espropri proletari, praticati in Spagna in larga misura dai libertari. E’ giunto il tempo di una opera di “disintossicazione” anche per simile feccia sovversiva, che secondo la vulgata in auge altro non sarebbero che degli innocui idealisti. Chi ha studiato la loro storia sa che spesso hanno avuto le mani sporche di sangue innocente, non disdegnando di ricorrere alle stragi e all’impiego di bombe.
Giorgio Pirre'
Caro Aldo, il tuo intervento su Lanza di Trabia puo’ essere completato da quello che hanno scritto la figlia e la nipote del Principe in un libro del 2014.
Ne ho accennato in un post in due parti comparso sul Forum Leggere e Scrivere di Corriere.it con lo pseudonimo “Mario Strada”.
Ecco i link:
http://forum.corriere.it/leggere_e_scrivere/30-06-2014/non-si-e-ucciso-1-2522725.html
http://forum.corriere.it/leggere_e_scrivere/30-06-2014/non-si-e-ucciso-2-2522728.html
Aldo S. Giannuli
be uso ampoamente il libro di figlia e nipote nel mio, ma…. non farmi svelare tutte le carte
Marco
Mi piace anche ricordare la fiction “Volare” per la meravigliosa interpretazione che ne fece Cesare Bocci (il Mimì Augello di Montalbano)