M5s: attenti agli errori.

Beppe Grillo ha lanciato l’appello a versare 30 euro di sottoscrizione per consentire al Movimento di affrontare le prossime scadenze. Lo farò ed invito tutti i sostenitori del No a fare altrettanto. Il M5s è il principale motore dello schieramento del No, lo ricordo a tutti, e già lo sta dimostrando con il tour in tutta Italia di Di Battista: bravo Dibba, e brava anche Chiara Appendino, che è partita con il piede giusto (a parte l’insana passione vegana che non approvo). Ci risarciscono un po’ del sangue amaro che ci fanno fare le notizie da Roma.
Intendiamoci: per lamentarsi, dopo un solo mese dall’insediamento, che Roma è sommersa dai rifiuti e che la giunta non sta facendo niente, occorre avere molta malafede e, se poi ad essere sdegnati sono quelli stessi che hanno provocato il disastro, in primo luogo quelli del Pd e dopo quelli della destra, ci vuole anche una faccia di tolla da guinness dei primati.

Nei confronti del M5s la stampa sta conducendo una campagna indecente, di totale disonestà intellettuale, che non sa cosa sia la deontologia professionale. La Raggi tarda a fare la giunta? Giù romanzi di foschi di giochi correntizi interni, basati su spifferi e dicerie. Non dico che tutto sia inventato, ma si capisce subito che si tratta di voci di corridoio gonfiate all’inverosimile.

Però, cari amici del M5s, attenti con gli errori: i giornalisti ci ricamano, e va bene, però anche voi gli date ago e filo per farlo. Veniamo alle cose sicuramente sbagliate fatte da questa giunta.

In primo luogo, troppa gente legata alle amministrazioni precedenti con due casi imperdonabili: Raffaele Marra e Paola Muraro tanto per fare due nomi.

Non si può promettere la discontinuità e poi far trovare la stessa gente di prima. Più imperdonabile ancora di Marra è la nomina della Muraro all’assessorato all’ambiente (consiglio vivamente la lettura di questa attenta inchiesta pubblicata su Internazionale). Ma come: c’è un disastro ambientale senza precedenti e tu all’ambiente ci metti uno dei massimi responsabili di quel disastro? E’ stata consulente dell’ente per 10 anni (e lasciamo perdere la cifra da capogiro che si è presa), quindi è sicuramente corresponsabile del disastro, se una persona non doveva essere messa in quel posto era lei. Come vi è venuto in testa di fare una sciocchezza del genere?

Ma è una persona competente”. Se i risultati di tanta competenza sono quelli che ammiriamo, meglio farne a meno. Ma forse vogliamo sostenere che la Murraro ha fatto il meglio  ed era l’agenzia a non dar seguito ai suoi suggerimenti? Ma allora, perché l’ha tenuta 10 anni? E lei che c’è rimasta a fare? Certo aveva centomila ragioni per restare, centomila all’anno.

Oppure, vogliamo sostenere che non era possibile fare altro ma, allora, erano sbagliate le critiche mosse alle amministrazioni precedenti e, soprattutto, che dobbiamo rassegnarci al fatto che tutto resterà come prima e la nuova giunta non segnerà alcuna discontinuità.

Dunque quella nomina segna una resa alla logica delle giunte precedenti. Magari adesso evitate di proseguire facendo Carminati assessore al Patrimonio: anche quello, a suo modo, è uno competente.

Ma chi dovevamo metterci?” Mi si dice. Risposta: nessuno di Roma per evidente “incompatibilità ambientale”. Ci sono ottimi esperti della materia in tutta Italia e, se vogliamo, in Europa, tanto, guardate che i rifiuti sono gli stessi a Roma, a Bologna, a Trieste, a Dusseldorf o a Varsavia. Poi ci sono particolarità ambientali (compresa la particolare indisciplina dei cittadini) , ma quelle si studiano.

Se poi il neo assessore si difende consegnando in ritardo alla Procura dei dossier, giustificandosi con improbabili scuse di obbligo al segreto d’ufficio, è proprio sicuro che l’assessore va cambiato prima di sera. Vedo che lo si sta difendendo, va bene, vediamo quanto dura.

Molto diversa è la questione della signora Carla Romana Raineri che è stata assunta come capo di gabinetto del sindaco di Roma con uno stipendio di oltre 190.000 euro. Il Pd ci ha imbastito una speculazione a livello della sua ars diffamandi: ma come, questa prende il triplo di quello che prendeva il suo predecessore nella giunta Marino ed il doppio di quello che stava con Alemanno? Scandalo!

Allora entriamo nel merito: la signora, in quanto magistrato con grado di Cassazione prendeva più o meno la stessa cifra che prenderà adesso che lavorerà per il comune di Roma, restando in aspettativa senza stipendio in quanto magistrato. Quel minimo in più certamente non compenserà viaggi ed albergo a Roma, dato che la signora risiede a Milano. Quindi, in sé, nulla di scandaloso, e l’unica differenza è che prima era pagata dallo Stato per il tramite del ministero di Grazia e Giustizia ed ora per il tramite del Comune di Roma. Ma 190.000 euro all’anno sono troppi? Lo dico anche io, ma non è colpa della Raineri, è  lo Stato che dà stipendi spropositati ai magistrati che, per di più, fanno carriera automatica nella quale basta che non ci sia “demerito”. Ma questo è un altro paio di maniche e ne parleremo in altra occasione, qui mi pare che nessuno possa decentemente sostenere che la Raineri non avesse diritto a mantenere la sua retribuzione, per di più stando in trasferta e con un lavoro obiettivamente più oneroso.

L’errore del M5s –e si, lasciatemelo dire- è stato di ordine comunicativo. Che si fosse deciso di dare uno stipendio di quella entità, per quelle ragioni, andava detto subito, contestualmente alla nomina, spiegando che, in questo caso, la signora non avrebbe mantenuto altri stipendi (come nel caso del segretario generale di Marino). Quelli del Pd avrebbero trovato da ridire comunque, ma avrebbero avuto la strada tagliata e la cosa sarebbe funzionata meno.

Stesso errore a proposito dell’incontro fra Di Maio e le lobbies, giustificato dopo con l’esigenza di incontrare i rappresentanti di una categoria che, in un modo o nell’altro, occorre regolamentare. Fatto così, nessuno ti crede e la gente pensa che sei stato scoperto mentre intendevi incontrare di nascosto i lobbisti e dopo ti sei inventato quella scusa. Sarebbe stato molto più lineare dire prima che occorre regolamentare il settore, magari anche proibirlo, ma che intanto  andavi a sentire cosa hanno da dire e dichiararlo apertamente. Non ci sarebbe stato nessuno scandalo.

Allo stesso modo si poteva fare per l’incontro con l’Aspen: che un politico che si candida alla carica più importante dello Stato, incontri anche il diavolo non deve far scandalo perché deve incontrare tutti. Ma nel modo più aperto e senza dare la sensazione di chissà quale intrigo. La chiarezza è sempre la miglior difesa.

Insomma, cari amici, mettetevi in testa di dover essere molto più prudenti, perché ogni sbaglio ve lo faranno pagare almeno il triplo che agli altri. Ricordatelo sempre.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (32)

  • Professore buongiorno!
    Concordo e aggiungo, da osservatore esterno: uno dei vizi peggiori della politica contemporanea (e non solo italiana, la sensazione è che più che un vizio sia considerata ormai una modalità “normalizzata” di esercizio del potere), è quello di esternalizzare i processi decisionali al di fuori dei luoghi deputati. La fanno passare per uscita dagli schemi, dal teatrino, dalle liturgie ufficiali di partito, di fatto rappresentano il lasciapassare per discutibili, quando non pericolose, pratiche cesaristiche, da un lato, e occultamenti dei processi decisionali, dall’altro. In questo senso, il metodo, la forma, È sostanza, a maggior ragione per chi si propone di rinnovare la politica. Un caro saluto.

    • ed anche per fini ancor meno nobili: quanta parte dei favolosi emolumenti dati a questo o quel “manager” diventano tangenti per l’assessore o il pòresidente di Regione?

      • E’ vero… ho colpevolmente omesso quei personaggi, per cui, parafrasando il povero Spinoza del Suo motto (un attimo che prendo il parafulmine…), l’esercizio del potere significa: “Populum non regere, non gerere, neque imperare, sed pecuniam cumulare” Se un domani mi leggerà la mia ex-prof di latino… che abbia pietà di me! 🙂

      • A proposito di questi ultimi. Che non si azzardino a lucrare, come già successo in passato, su quest’ultima tragedia! Mi auguro, mi auguro che chi sia preposto a controllare, faccia il suo mestiere! Lo dobbiamo a chi è morto, a chi ha perso tutto, e a chi da ormai un giorno intero sta scavando fra le macerie e andrà avanti sotto la luce dei gruppi elettrogeni.

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  • Soldi? Un partito politico ha bisogno di soldi? Davvero? E io che pensavo andassero avanti a sorrisi e bugie.

    Quando parla dei media c’è un errore concettuale. Il M5S è in quella posizione per il suo racconto, per l’identità che si è voluta dare che ha provveduto a fornirgli quello zoccolo duro che gli permette di sopravvivere. È una maschera che porta, un ruolo che ricopre. Portare quella maschera è ciò che permette ai media di interessarsi al movimento, nel bene e nel male. Quindi i media sono faziosi sì, ma perché rispondono a ciò che è notiziabile (perché è così che funziona un giornale) e tutto ciò che di negativo c’è sul M5S è notiziabile perché ha voluto darsi una forte connotazione positiva (onesti, non-casta…). Un 5Stelle che ruba (o sbaglia) è il bambino che morde il cane (ancora per poco se va avanti così, non si preoccupi).

  • Mah, dire che “Il M5s è il principale motore dello schieramento del No” mi sembra un po’ eccessivo. Non hanno fatto praticamente nulla per raccogliere le firme e di iniziative reali, fisiche e non mediatiche, ne avranno fatte si e no una decina. Non collaborano con l’ANPI che è, per fortuna, il vero motore del NO.
    Piuttosto direi che sono la forza politica che, più e meglio delle altre, sta cercando di avvantaggiarsi da una possibile vittoria del NO al referendum. E lo stanno cercando di fare evitando come la peste di contaminarsi con le altre forze politiche, associative, sindacali. Capisco per le forze politiche. Molto meno per le forze associative.
    In fondo, lo hanno detto loro stessi per bocca degli esponenti di punta: “il fronte del NO siamo noi”, “faremo campagna da soli” ecccccccc….
    Insomma, mi sembra che stiano utilizzando strumentalmente il NO al referendum per cercare di scalzare il PD. Ma del resto non mi aspetto niente di meglio da una forza politica del genere, concentrata sul risultato e disinteressata e distratta sui contenuti.
    Purtroppo per noi, il M5S non è un’alternativa “di sistema”, la cui eventuale vittoria cambierà nel profondo la realtà del paese, ma solo un’alternativa “nel sistema” che dietro le parole e la polvere alla fine nasconde un vuoto di proposta politica concreta (a meno di non considerare l’onestà come una proposta politica e non come una pregiudiziale indispensabile per chi ricopre un incarico pubblico).
    In fondo, il resto del Suo articolo non è che una conseguenza di queste premesse. Cosa ci potevamo aspettare da “incompetenti” a Roma? Che arrivasse la Raggi e trovasse soluzioni fantasmagoriche ai problemi della città? Che portasse fantastici “esperti” onesti e senza macchia a sostituire i banditi che c’erano prima (e da dove li hanno scongelati questi geni?). Semplicemente, a promesse fantastiche segue una realtà che con le sue complessità non corrisponde ai sogni e necessiterebbe non solo della capacità di attirare consenso ma anche di quella di risolvere i problemi (cosa che al M5S sembra difettare).
    Che poi a criticare sia il PD (che ne ha combinate di peggio) aggiunge un tocco di comico ad una situazione tragica….

    • Valide osservazioni. Aggiungo solamente che il vuoto di competenze e di proposte concrete dei 5S non è casuale, ma connaturato a un movimento che vive nella (e deve i suoi successi alla) dimensione fittizio-virtuale-pubblicitaria ormai interiorizzata dalla cittadinanza.

      Una proposta autenticamente politica deve individuare un obbiettivo e i suoi vantaggi, ma anche i costi e i sacrifici necessari per realizzarlo. La pubblicità deve enunziare solo i vantaggi. Anche perché l’umanità odierna vive nell’oggi e non vuol sentire parlare di sacrifici e progetti a lungo termine. Non solo, ma qualsiasi programma determinato separerebbe le diverse anime del movimento (si pensi all’eurodittatura o all’invasione migratoria).

      E’ esattamente ciò che sta succedendo a Renzi, che ha battuto in breccia Grillo come comunicatore-manipolatore del gregge, ma non può impedire l’allargarsi della forbice fra le sue promesse pubblicitarie e la realtà. Senza l’appoggio incondizionato dei media di regime sarebbe franato da quel dì. Coi media contro il M5S rischia di franare già a Roma.

  • Questa storia dei 190 mila euro, come pure le “giustificazioni” che qui si cercano così malamente di imbastire – la classica pezza peggiore del buco – dovrebbero essere portate a conoscenza di coloro che così tanto si entusiasmano ai vostri comizi.
    Così passerebbero a spron battuto dal Mo.vi.mento di Grillo al Mo.mi.pento di Grillo

  • Su Roma forse sarebbe il caso di darsi un cronoprogramma secondo le mode odierne e focalizzarsi sui “risultati”.

    Il M5S ha avuto ache idee lodevoli oltre alle pessime.

    L’astensione è in aumento ma le persone disposte a perdonare errori sono ancora in abbondanza, forse perché siamo stati talmente abituati male che si è persa la cognizione di cosa debba “essere” la politica e quali comportamenti assimilati ad essa in realtà costituiscono tratti della personalità da cui ci si dovrebbe guardare.

    Del “vero” fronte del NO non sembra si abbia notizia e per un evento tanto significativo come il referendum di ottobre gli scarti nei sondaggi sono miseri (e probabilmente in balia di margini di errore).

    Il M5S ha collaborato con il comitato che si sta impegnando per l’esame dell’Italicum alla consulta.
    http://www.targatocn.it/2016/07/06/leggi-notizia/argomenti/attualita/articolo/movimento-5-stelle-contro-italicum-il-tribunale-di-torino-ammette-il-ricorso.html

    Riguardo l’ANPI (poco più di centomila iscritti) si avrà l’occasione di valutare quale contributo possano offrire con le argomentazioni che qualche loro oratore avrà l’occasione di illustrare, in favore di “notiziabilità”.

    Il giornalismo odierno come genere “narrativo” sta diventando insostenibile per chi ha a noia i reality.

    La “notiziabilità” che non fornisce informazioni di supporto decisionale è inquinamento dell’informazione: in primis l’utilità dei media è funzione della fattualità delle dichiarazioni che riportano.

    Der spiegel ha più di ottanta “accertatori” che lavorano a tempo indeterminato.
    http://www.cjr.org/behind_the_news/inside_the_worlds_largest_fact.php?page=all

    PS: Verosimilmente chi si astiene non deve fare molte distinzioni tra il M5S ed il PD: sarebbe una cosa su cui riflettere.

  • Assolutamente d’accordo sull’appello accorato nell’intervento: prudenza e accortezza, che però non debbono diventare furbizia, ricordando l’aforisma di Andreotti sulla fine che spesso fanno le vecchie volpi.
    Ci aggiungerei anche un’urlata “TRASPARENZA”: pian pianino, purtroppo, e già da prima della scomparsa di Casaleggio, si è iniziata a notare una deriva verso il sotterraneo, il non detto, che se in qualche caso può essere una giusta riservatezza dettata appunto dalla prudenza, meglio tacere che dire e fare per poi doversi rimangiare in tutto o in parte ciò che si è detto o fatto, tuttavia non sta aiutando quel processo di condivisione che ha riavvicinato tante persone alla politica attiva.
    Quanto alla questione Roma, sono d’accordo che siano stati poco saggi ed inopportuni gli incarichi a quelle persone; più per una questione di immagine, però, che per motivi sostanziali.
    Eccepisco invece sulla questione compensi. Che ci siano problemi di opportunità contingente che hanno spinto Grillo e Casaleggio a stigmatizzare emolumenti vistosi è giusto e comprensibile: bisognava togliere ossigeno ad un sistema marcio, corrotto, guarda un po’, proprio dai soldi.
    Ma spero che un giorno si potrà affrontare il discorso con più pragmatismo e, chiedo venia per il poco politically correct, anche con meno moralismo (considero che tutti gli ismi sono di per se deleteri e ipocriti).
    Tanti personaggi oggi, anche leggendo i commenti sul blog di Grillo, vorrebbero vedere tutti con le pezze al culo, fanno paragoni improponibili con gente vissuta nell’immediato dopoguerra, quando le condizioni economiche del Paese erano poco al di sopra della soglia di dignità, quando la parola globalizzazione non era neppure nella Treccani, quando il CEO della Fiat Valletta guadagnava forse 10-15 volte il salario del suo operaio (lo scorso anno Marchionne ha guadagnato 6.5 milioni di euro l’anno come stipendio base, più altri 60 milioni per altre voci).
    Intanto, bisognerebbe cominciare a chiedersi quanto dovrebbe essere il massimo della retribuzione da pagare e in base a quali criteri. Certamente, qualsiasi cifra al di sopra del minimo di sussistenza (quant’è? 8-10.000 euro l’anno?), troverebbe qualche sciagurato (o furbone PDino) che troverebbe da ridire.
    E oltretutto, come in questo caso, non stiamo parlando di politici che hanno scelto di farsi eleggere per amministrare il bene comune, ma di tecnici che per un periodo di tempo limitato accettano di mettere le loro specifiche competenze a servizio dei nostri portavoce per aiutarli a risolvere i problemi che ci affliggono.
    Competenze acquisite dopo anni di lavoro sul campo, mica pizza e fichi!
    Questi ipocriti che credono (o vogliono farci credere), che pagando poco e male, tutti staremmo meglio ed i nostri problemi si risolverebbero come d’incanto, mi sanno proprio di PDini vetero-comunisti ipocriti che artatamente attaccano il M5S sul suo stesso terreno.
    Dovremmo invece cominciare tutti quanti a fare pernacchie a questa gente.

  • Il nostro paese ha bisogno di soldi “ben spesi” ma ancora ci si deve accordare sulle definizioni.

    Ad esempio la “spending review” del M5S sui “costi della politica” fornisce stime fondate su implicite definizioni di “ben spesi” e di “politica”.

    L’abolizione del finanziamento pubblico ha abolito il carattere “redistributivo” dei finanziamenti incrementando l’importanza”politica” dello stato socioeconomico dell’elettorato di riferimento.

    Siccome i media danno le “ideologie” per superate ed i partiti per “interclassisti” la cosa non sembra sia ritenuta un problema (anche se il M5S ha raccolto una frazione dei fondi di Scelta Civica e Monti non risulta girasse il paese in camper)

    Soldi ben spesi sono quelli che fanno informazione (bisognerebbe accordarsi anche lì) ove gli editori non “aiutano” e la “comunicazione” degli slogan sono soldi (pubblici) gettati.

    Due esempi (per parlare bene) possono essere considerati in sintonia con tale spirito: opentg e i dossier commissionati ad EPIC (Economia per i cittadini: a proposito di “educare”)

    Ma con tutta l’eccitazione sul 69 dell’informazione sembra si sia arretrati rispetto al livello di trasparenza offerto con servizi simili al defunto centrodiascolto.

    http://www.centrodiascolto.it/content/le-tecnologie
    http://www.centrodiascolto.it/content/i-dati

    La tutela di qualsiasi bene pubblico necessita di informazioni pertinenti e sufficientemente dettagliate.

  • Anzitutto complimenti per la battuta su Carminati (sto ancora ridendo pensandoci 😁).

    Mi concedo a questo punto un’osservazione maliziosa: tempo fa le proposi l’ipotesi che il M5S si stesse normalizzando e lei rispose con un diplomatico “Vedremo”. La malizia viene ora: non è che lo stiamo vedendo?

      • Bisognerebbe anche capire quale significato dare alla parola “normalizzare”.
        Certo che se significa comportarsi come i partiti tradizionali, pronti all’intrallazzo, alle ruberie ed al compromesso pur di mantenersi a galla …..stiamo messi proprio male.
        In altre parole, si sta dicendo che quella è la normalità, cioè l’antitesi di quello che ci dovremmo aspettare dalla politica.

        • Concederà che normalmente così si comportano.
          Ma il senso della malizia è in realtà un altro: qua stiamo passando dal voler “aprire il parlamento come una scatola di sardine” a bivaccare (esagero apposta, eh) presso l’ambasciata degli Usa. Non so se mi spiego.

  • egr.prof pentastellato,che fine hanno fatto,l uscita dall euro,il reddito per tutti i bisognosi,il devolvere parte dei loro emulamenti ai poveri e non alla piccola e media impresa,e cioe a quelli ricchi come loro,e l abolizione delle regioni?viva l italia ,l italia in mano ai rinnegati!

  • Prof. Giannuli mi scusi ma non condivido la sua opinione sullo stipendio di 190 mila euro riconosciuto alla sig.ra Raineri, Lei lo giustifica sulla base del fatto che non rappresenta un aumento rispetto a quello che già percepiva come Magistrato e che in fondo il suo predecessore manteneva altre retribuzioni. Ma il M5S ha sempre criticato l’attività dei dipendendi pubblici, a qualsiasi livello, retribuita con compensi elevati, inoltre la giustificazione che può essere, con un pò di fantasia contrattuale, sostenuta con riferimento al predecessore della Giunta Marino non può essere assolutamente sostenuta con la scelta contrattuale della Giunta Alemanno che retribuiva l’incarico di Capo di Gabinetto con metà stipendio e non mi sembra che ci sia stata in pochi anni tutta questa inflazione da giustificare il doppio per la sig.ra Raineri.
    Sempre parlando delle scelte della Giunta Raggi mi meraviglia che Lei non abbia fatto nemmeno un cenno alla stellare retribuzione deliberata in favore del noto funzionario comunale Salvatore Romeo, assunto come dirigente e passato così da una retribuzione annua di 40.000 a 120.000 euro.
    Vorrei sapere cosa ne pensa Lei di questa “triplicazione” della retribuzione di un funzionario, ma al Comune di Roma ci sono circa 200 dirigenti penso che uno in grado di avere la fiducia del Sindaco si trovava e se lo si voleva a tutti i costi “grillino” statisticamente per i voti che ha preso la Raggi al primo turno almeno ci saranno stati circa 30/40 dirigento che hammo votato M5S.
    Questa storia del sig. Romeo è un’autentica “porcata” è un privileggio che fa a pugni contro tutti i proclami fatti dal M5S in questi anni, il sig. Romeo aveva già una sua degna retribuzione si poteva benissimo assumere un disoccupato con le stesse capacità, se poi la concorrenza degli altri partiti fa propaganda su questi fatti ne hanno pieno totolo perchè sono ingiustificabili. Per quanto mi riguarda l’azione di “recall” vale anche per questi fatti se si è sbagliato è meglio ammettere un errore e ritirare la “delibera” piuttosto che cercare di giustificare un’azione degna del migliore manuale di clientelismo politico.

    • distinguiamo i problemi: caso specifico Raineri e problema più generale. Caso Raineri : io non avrei chiamato la Raineri e non solo per il costo che questo imponeva al Comune, ma anche perchè è del tutto inopportuno che in certi posti vadano dei magistrati che hanno un dovere di terzietà che qui vacilla molto. Ma da un punto di vista legale e di immagine, il ragionamento che dice “gli dò quello che prendeva prima di venire da me e che percepirebbe se restaqwssee dove è” ha una sua pluasibilità e non mi metto a fare il censore (cosa sempre controprtoducente)
      Questioni di orfine generale: lei ha pienamente ragione (non solo per il caso Romeo) ma su questo sciverò ancora.
      Per fortuna la Appendino si sta comportando diversamente e questo è implicitamente una crisita alle scelte della Raggi

  • Massimo Soricetti

    Una cosa che mi viene da pensare, sentendo quello che si dice della Raggi, è che sia cresciuta professionalmente, forse pure umanamente, in un certo ambiente di destra che considera normale, senza accorgersi che non è affatto neutro politicamente. E senza accorgersi (il difetto classico di chi è di destra) che chi non la pensa come te non puoi semplicemente ignorarlo.

  • Salve professor Giannuli,
    Credo che un’altra osservazione sul movimento (oramai partito)cinque stelle vada fatta : questa forza politica oramai totalmente immersa nella realpolitik, organizza se stessa secondo logiche che non sono più quelle del coinvolgimento della base (uno vale uno,sceglie la rete ,cittadini nelle istituzioni, insomma gli slogan che servivano ad intercettare voti) ma secondo quelle che sono vere e proprie dinamiche di partito,non c’è stato il coinvolgimento “della rete “in nessuna delle scelte importanti (dalla formazione dell’assessorato romano alla valutazione di fare o meno le olimpiadi a Roma).
    Un organizzazione così ambiguamente indefinita (dove ricordiamo anche tutta la questione inerente a statuto e non statuto ) a mio (opinabile e modesto parere) schiva abilmente responsabilità politiche di vario genere e natura (dalle scelte della componente istituzionale a quelle della comunicazione) l’universo cinque stelle nella sua (non)organizzazione è una zona grigia dove le colpe sono di tutti e di nessuno

  • Il problema della Raggi è che non governa, media: come nella I Repubblica, Andreotti e soci. Ovvio che la comunicazione ne risente. Ché a “tirare a campare”, Raggi e il MoVimento tirano le cuoia. Spero che Raggi, di Maio e soci intendano …

  • Imagine that you are sitting in a cafe alone, you are bored, you want to chat with someone, have a good time, but your friends cannot join you now, or you are in a place where you have no friends. For such situations dating sites check it out are intended. No one talks about a permanent relationship. You can just go on a date. to sleep or just be friends!

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