
Il Nazareno è morto? No, ma sta proprio male.
Forse conviene passare alla moviola gli ultimissimi giorni per capire cosa è successo e dove stiamo andando. Già dai primi giorni della settimana scorsa, Renzi aveva detto che avrebbe fatto un nome secco e solo sabato. Questa ostinazione nel tenere segreto il nome non dipendeva da una qualche passione per il trhiller, ma, molto più semplicemente dal fatto che il nome non c’era, perché mancava l’accordo con Berlusconi. E Renzi l’accordo lo voleva solo su quell’asse.
Il Cavaliere, come si sa, fra i suoi molto nobili obiettivi ne ha soprattutto due: salvare il suo impero personale ed avere la Grazia. Ciò premesso, pur di ottenerli voterebbe anche per Giuseppe Stalin. L‘incidente del voto sulla legge elettorale (quando i suoi voti sono stati determinanti, compensando la ribellione dei 29 senatori della sinistra Pd) lo avevano gasato al punto che qualcuno dei suoi si era spinto a parlare di una nuova maggioranza organica. Di qui la proposta spavalda di Giuliano Amato (che si immaginava, a torto o a ragione, più “grazioso”). Berlusconi si sentiva in una botte di ferro, anche perché il suo candidato godeva anche di diverse simpatie nel Pd, a cominciare da quella di Massimo D’Alema. Ma Renzi, Amato non voleva vederlo neanche in fotografia: troppo forte, spigoloso, troppo esperto giurista. Con un Presidente così, Renzi si sarebbe consegnato mani e piedi al trio Amato-Berlusconi-D’Alema. Per cui niente da fare. E faceva circolare i nomi (senza mai farli apertamente) di Padoan e Mattarella.
Il primo serviva a strizzare l’occhio a D’Alema per tirarlo dalla parte sua, il secondo a minacciare un accordo con la sinistra interna al Pd e fare esattamente quello che sta succedendo. Ma, beninteso, questo era, con ogni probabilità, solo un bluff: solo un nome funzionale allo scambio, da far cadere insieme a quello di Amato, per tirare fuori il classico nome scialbo di una qualche nullità da mettere lì, per permettergli di fare quello che vuole a Palazzo Chigi.
Renzi, da questo punto di vista, si predisponeva ad un braccio di ferro con Berlusconi, lungo tutte le prime tre votazioni, sicuro, intanto, dell’isolamento che rendeva innocua la sinistra del suo partito. Se anche avessero votato scheda bianca o Prodi, si sarebbe trattato di un centinaio o poco più , al massimo 150 voti con Sel: troppo poco per avere qualsiasi effetto. Ovviamente, si dava per scontato che il M5s si sarebbe tenuto fuori della partita, per cui, al quarto turno il gioco sarebbe riuscito.
A scombinare il suo gioco, arrivava, come fulmine a ciel sereno, la lettera di Grillo e Casaleggio ai parlamentari Pd, alla quale rispondevano in cinque (i civatiani più, e questo è molto importante, Zanda e Monac che sono i parlamentari personalmente più vicini a Prodi, segno che il Professore avrebbe potuto anche accettare di entrare in gioco). Ed i “grillini” varavano la consultazione on line sul nome di Prodi ed altri 9 scelti dall’assemblea del gruppo parlamentare. A questo punto, i renziani, pur ostentando molta indifferenza (in questi giorni ero a Roma per lavoro ed ho incontrato parecchi amici anche in Parlamento ed anche del Pd), erano molto nervosi. Una eventuale convergenza del M5s con la sinistra Pd e Sel su Prodi, cambiava radicalmente lo scenario: avrebbe raggiunto fra i 250 ed i 300 voti già nei primi tre turni di votazione e questo avrebbe messo nei pasticci Renzi, che avrebbe dovuto spiegare perché, pur avendo la concreta possibilità di eleggere Prodi e far a meno dei voti “azzurri”, sceglieva invece l’accordo a tutti i costi con il Cavaliere. Per di più rischiando che anche Lega e fittiani riversassero i voti su Prodi, con un risultato molto incerto al fotofinish. Situazione davvero difficile e rischiosa.
Di qui la decisione di non aspettare più sabato, ma fare il nome già prima della prima votazione e scegliere davvero Mattarella, perché unico a poter distogliere la minoranza dall’ “insano” gioco con il M5s. I bersaniani ci sono stati (ammazzando così la candidatura Prodi che, invece è stata sostenuta lealmente sino alla fine da Civati, dimostratosi la persona più coerente e coraggiosa del Pd). A quel punto una serie di risultati a ricaduta: Prodi si sfilava, rendendosi conto che non c’erano più le condizioni per una sua candidatura; Berlusconi non poteva che continuare a dire no attaccandosi a “San Franco Tiratore”, nella speranza che una bocciatura di Mattarella possa riaprire i giochi; Renzi, per premunirsi da scherzi dei “quirinabili” delusi avvertiva che, se non passa Mattarella, non ci sono candidati di ricambio del Pd e si va direttamente ad un tecnico o un istituzionale (ad esempio Grasso).
Berlusconi è nell’angolo e deve affrontare una rivolta interna che va molto oltre il solito Fitto.
Realisticamente Mattarella ce la fa se non al quarto, al quinto scrutinio.
Il Nazareno è morto? Forse no, ma è in coma profondo con tutto quel che ne consegue.
Per la verità, l’esito non è affatto negativo e Mattarella è una persona rispettabilissima e, per certi versi, migliore anche di Prodi. Forse è troppo signore e non ha la rudezza che sarebbe necessaria con un inquilino di Palazzo Chigi come Renzi. In secondo luogo è un giudice costituzionale e saggezza vorrebbe che i giudici costituzionali, finito il mandato, restassero al di fuori di tutto, perché diversamente potrebbe nascere la tentazione di usare quel prestigioso scranno per altri approdi ed, a quel punto, l’indipendenza della Corte andrebbe a farsi benedire. Certo: Mattarella non ha operato pensando a questo esito, ma ora stiamo facendo passare un brutto precedente.
Per il resto è un candidato sicuramente il migliore rispetto a quello che potrebbe offrire questo Parlamento: Veltroni? Pinotti? Franceschini? Fassino? Addirittura… Grasso? Non ne parliamo.
Dunque, il M5s ottiene una discreta vittoria, anche se diversa da quella progettata:
1. ha stanato Renzi costringendolo a fare il nome prima dell’inizio delle votazioni
2. ha costretto Renzi a scegliere una persona decente
3. quindi ha sbarrato la strada ad Amato, Veltroni, Grasso ecc.
4. ha incrinato seriamente il patto del Nazareno.
Direi che non è poco, anche se è mancato l’obiettivo dimettere in crisi Renzi (duole ammetterlo, ma l’uomo è furbo, spregiudicato, sleale e, pertanto, difficile da abbattere).
Tutto questo significa che il M5s si sta sporcando le mani e sta diventando come gli altri? Assolutamente no: solo che ha scoperto che non c’è solo la lotta greco romana, c’è anche il judo e, per fare la guerra, non c’è solo lo scontro frontale ma anche la guerriglia, con rapide ed improvvise incursioni.
Come si vede, non era un favore al Pd, ma un’azione di guerriglia. D’ora in poi sarà bene adattarsi all’idea di un M5s meno prevedibile del passato…
Aldo Giannuli
aldo giannuli, berlusconi, d'alema, m5s, mattarella, nazareno, prodi, quirinale

Deficitspending
Mah… ammè quest’analisi mi sembra inficiata alla radice dal voto per Imposimato, invece che per Prodi, che ancora una volta certifica l’insipienza e/o la connivenza di Grillo-Casaleggio.
Cinico Senese
Okkio a darlo per morto, perchè al terzo giorno il Nazareno è risorto. Sicchè…
Bersani è sempre un gargamella: 1 idiota politico. Avesse appoggiato Prodi, Renzi e le sue pupattole sarebbero andati nel caos col voto di M5*.
M5* ha scompaginato i giochi? non direi: il baro è sempre il berluskino, M5* gioca a carte scoperte, chi vince quando al tavolo c’è un baro? Mattarella è il candidato unico di Renzi, non del M5*.
giovanni savona
Ecco un fulgido esempio di quello che Lenin chiamava “cretinismo parlamentare”.
mario
ottima risposta Aldo !
giovanni savona
Ma che risposta è? Io mica davo del cretino a lei. “Cretinismo parlamentare” è espressione piuttosto tecnica, usata da Marx e Lenin, per indicare questo tipo di intrighi, tattiche e alleanze estemporanee fra gruppi parlamentari a cui spesso si riduce la politica nelle democrazie rappresentative (a cui, a scanso di equivoci, sono favorevole). Vabbe’ lasciamo stare.
Aldo Giannuli
allora mi scuso, avevo capito male e rimuovo la mia risposta e chiedo scusa
Pietro Bolenares
Professor Giannuli, buongiorno!
Mi ermetta una domanda, probabilmente “ingenua”: ma il no a Sergio Mattarella da parte del M5* non avrebbe avuto un senso politico più compiuto se tale movimento/partito avesse inserito anche il nome del Presidente della Repubblica eletto nelle sue “quirinarie” che, eventualmente, ne avrebbero acclarato la “impotabilità” per gli elettori della “creatura” di Grillo e Casaleggio?
Grazie per l’attenzione.
Un cordiale saluto, Pietro Bolenares
Giovanni Manara
Sinceramente Prof. quello che ha fatto il M5S non l’ho capito mi sono sembrati totalmente fuori dai giochi, possono recuperare stanotte…. sarà. Vedremo cosa decideranno per domattina. in tutti i modi una discreta vittoria.
alessandro smerilli
Professore non vorrei infierire, sarà anche vero che il M5s ha scoperto che non c’è solo la lotta greco romana, ma anche il judo e, per fare la guerra, non c’è solo lo scontro frontale ma anche la guerriglia, con rapide ed improvvise incursioni. Ma se queste cosiddette incursioni si risolvono nel dare l’indicazione di voto per Imposimato che lei ha così chiaramente descritto qui sotto, converrà che non sono destinare ad essere particolarmente travolgenti.
http://aldogiannuli.it/una-nuova-commissione-moro-benvenga-ma-partiamo-con-il-piede-giusto/
Aldo Giannuli
alessandro: Imposimato era il candidasto di bandiera e scelto dalla consultazione, certo non l’ho scelto io
tsiprazo
mah professore… sono d’accordo che Mattarello non è un nome orribile, ma è di una tristezza infinita. Sul piano politico mi sembra invece che lei un po’ se la canti e la suoni pur di tenere in piedi i 5 stelle, che ì, al netto di tutto, sono risultati inutili… vero, forse hanno costretto renzi a scegliere Mattarella, ma, a mano di colpi di scena, il vero risultato di questi giorni mi sembra che si delinei come l’affermazione di Renzi in tutto e per tutto (ripeto, a meno di colpi di scena): come lei stesso ha scritto, è lui che da le carte, ha il centro della scena e tutto passa da lui e dal pd come partito del leader. Per lui risultato pienamente raggiunto, con in più Berlusconi messo spalle al muro e delegittimato, ncd costretto a tornare all’ovile e 5 stelle costretti a scegliere se accettare Mattarello o fare l’ormai consueta figura degli ininfluenti votando l’impossibile Imposimato… Mi sembra che ciò che lei aveva predetto fosse il piano di Renzi, cioè conquistare il centro della scena politica e fare il mazziere, in una logica di partito-leader prendi-tutto si stia realizzando in pieno, in barba a tutti gli altri. Mettiamola così, i 5 stelle sono arrivati in ritardo un’altra volta e Renzi ha piazzato il candidato di medio-basso profilo al colle: per me, bicchiere mezzo vuoto.
mario
E’ TUTTO UN TEATRINO!!
Articolo di Franco Bechis del 31/12/2014
Quel che confida Berlusconi sul Quirinale: Mattarella o Finocchiaro
La confidenza è arrivata a un parlamentare azzurro che è andato a trovarlo per i rituali auguri di fine anno. Silvio Berlusconi ha anticipato le prime mosse sulla successione di Giorgio Napolitano al Quirinale. Ha ribadito la sua contrarietà assoluta a giocare con la candidatura di Romano Prodi, fosse anche per mettere in difficoltà Matteo Renzi firmando il tipico patto con il diavolo. Però ha anche fatto trasparire la sua predilezione per alcuni candidati che secondo lui il Pd metterà nella rosa. L’ex Cavaliere sembra avere una certa disponibilità nei confronti della senatrice Pd Anna Finocchiaro, ben vista da Maria Elena Boschi e quindi dotata di sponsor anche nel nuovo Pd, ma a rischio popolarità per la celebre vicenda della spesa all’Ikea con la scorta. IN OGNI CASO A BERLUSCONI IL CANDIDATO CHE SEMBRA PIACERE DI PIU’”UN MODERATO”, DICE LUI, E’ IL GIUDICE DELLA CORTE COSTITUZIONALE, SERGIO MATTARELLA, DEMOCRISTIANO DI SINISTRA. Il leader di Forza Italia fa spallucce anche nei confronti di chi gli fa notare che sono proprio le “acque chete” ad avere riservato le sorprese più amare per lui al Quirinale, e che Mattarella potrebbe rivelarsi un nuovo Oscar Luigi Scalfaro. Nulla da fare, in questo momento quel candidato lo convince proprio..
http://www.liberoquotidiano.it/news/505/11738324/Quel-che-confida-Berlusconi-sul-Quirinale.html
Fabio Forgione
Il voto per Imposimato (e per decine di altri “candidati”) e, ancor più, le motivazioni che molti attivisti del M5S hanno usato contro Prodi (detriti della propaganda Fininvest) testimonia la loro assoluta inconsistenza politica. Prodi doveva essere votato già nel 2013. Raramente la storia dà una seconda opportunità, come in questo caso e, invece di coglierla, migliaia di mentecatti abboccano all’amo del condizionamento di B. Mi duole riconoscere di aver preso atto che il movimento di Grillo è morto ieri, decidendo di marginalizzarsi.
Aldo Giannuli
Fabio Forgione: d’accordo sul fatto di votare Prodi nel 2013 ma non mi pare di condividere il resto: non è il M5s ad aver mollato la candidatura di Prodi ma Bersani, e queste cose dille a Bersani. Per il resto il risulktato è parziale ma a volte contano anche le vittorie parziali.
Fabio Forgione
Non ho spiegato bene il mio pensiero: la delusione deriva dalla presa d’atto della mancata indicazione di Prodi da parte della base del M5S e, soprattutto, dalle incredibili argomentazioni usate contro quella candidatura in quel po’ di dibattito che ho potuto osservare (giusto sul web). Sono tanto deluso che ho assunto la decisione di abbandonare il movimento di Grillo, nel quale ci ho creduto (forse persino prima lei, perché la leggo e seguo con attenzione ormai da anni). Con quei militanti e quel caos organizzativo, a mio avviso, non si va da nessuna parte (mi creda lo ammetto con dolore).
sax
La verità è che Ercolino sempre in piedi rimane, infatti se l’obbiettivo di Berlusconi (ed anche di Renzi) era principalmente di sbarrare la strada a Prodi mi pare proprio che ci stia riuscendo. L’uomo è troppo furbo ed ora fa anche un pò di vittimismo per farsi sentire a credito, a lui Mattarella va benissimo ed anche Renzi non poteva sperare di meglio che un Presidente notaio con pochissime entrature nell’Europa che in questo momento conta e della quale sarà solo lui evidentemente l’unico ed incontrastato interlocutore privilegiato a differenza di prima con re Giorgio I°. Quello che mi fa più specie sono i Bersani, i Vendola ed i sinistri in genere che già si sono calati le brache. Quando al Ms5 debbo notare con rammarico che alla cittadinanza non sono proprio pervenuti ed è tutto dire se si accontentano di votare un conservatore come Imposimato solo perchè ha scritto un paio di libri inutili.
Dafni Ruscetta
Professor Giannuli, quest’analisi contrasta non poco con quella che ci ha proposto dolo due giorni fa, con la quale esortava i grillini a votare Prodi a tutti i costi (eppure, come dice lei stesso, Mattarella sembrerebbe essere una soluzione migliore di quella di Prodi) per evitare di perdere politicamente peso in Parlamento. E adesso, che hanno fatto esattamente il contrario di ciò che lei suggeriva, ne tesse le lodi come se avessero fatto la scelta più saggia e strategica per mettere in difficoltà Renzi? Inizio a non capire dove voglia andare la sua analisi.
Aldo Giannuli
Dafni: mi spiego meglòio. Da un punto di vista personale Mattarella è preferibile a Prodi che è stato il fautore principasle dell’ingresso dell’Italia nell’Euro, ma dal punto di vista politico l’operazione Prodi sarebbe stata molto più devastante per Renzi e quindi resto dell’idea che sarebbe stata preferibile all’attuale soluzione. Ma quella operazione non è passata non per responsabilità del M5s ma di Bersani che ha “mollato” Prodi e ricompattato ilo partito. A quel punto votare Prodi (che peraltro si è subito sfilato non appena saputo del voltafaccia di Bersani) era inutile. La mossa che ha messo in difficoltà Renzi è stata la lettera di Casaleggio e Grillo in cui si profilava l’operazione Prodi. Il risultato finale , mi sembra di essere stato chiaro su questo, è stato quello di aver incrinato il Nazareno ed impedito l’elezione di candidati ben peggior. E’ mancato, però l’obiettivo di colpire Renzi (e lo dico), ma nel complresso si dimostra che se il M5s adotta comportamenti non rigidi ma entra nelle contraddizioni del campo avversario qualche risultato lo ottiene.
renzo dario
Caro Aldo
a me sembra una lettura troppo consolatoria anche se condivido che poteva andare peggio
di così.
Non penso che gli amici cinque stelle abbiano stanato Renzi, certo non con la candidatura di Imposimato, candidatura di bandiera che serve solo a contare i voti ed andare a cercare quelli che eventualmente mancano,
se devo pensare a chi ha stanato Renzi e lo ha costretto a fare un nome decente anche se mosciarello, penserei all’ ultimo ( speriamo ) consiglio/ordine di Napolitano nel timore che nelle more in attesa del colpo di teatro di Renzi qualcuno ( chiunque ) presentasse un canditato vero e forte
se Mattarella passa è indubbiamente una vittoria di Renzi
ma SEL che motivo ha per dargli una mano ?
ma se gli amici cinque stelle domani mattina alle 8 sostituissero il degnissimo e purtroppo inutile candidato di bandiera con Prodi, il loro CREDIBILE candidato Presidente, che ha già il gradimento della rete, non mostrerebbero un po’ di grinta senza avere nulla da perdere ?
e se andasse bene ? ( bastano un paio di votazioni a vuoto per tornare a giocare )
makno
stimato prof, alla luce di quanto accaduto credo che il vincitore ultimo sia renzo renzi e lo sconfitto relativo Berlusconi che oramai può ottenere solo di aver garantite le televisioni non si sa fino a quando. renzo al momento può trovare solo un ostacolo insormontabile nel generale inverno dell’economia
off
Prof. la sua analisi e’ corretta, come sempre e oserei dire anche”purtroppo”…il massimo che il m5s poteva fare era far uscire allo scoperto Renzi facendogli dichiarare il nome prima di sabato, questo e’ avvenuto, ma resta l’unica misera vittoria.
leggendo i commenti a questo suo articolo ci si rende conto di quanti “spifferi” ci siano in Italia…
Paolo Federico
Io non capisco certi commentatori su questo blog che criticano grillo e i grillini a volte come ignoranti, a volte come coglioni, poi passano con la stessa disinvoltura a criticare il pd dando del gargamella a Bersani, viscido a Renzi, miope a Prodi, quindi passando a Berlusconi, senza trascurare Salvini e sel, insomma ipercritici-sottuttoio che fanno il paio con il tipo italico del” non voto perché nessuno mi rappresenta”, i quali sembrano sempre inclini a tifare nascostamente per il carnefice e dai quali mai ho sentito arrivare una idea, un barlume, per una azione realmente superiore (giusta o sbagliata che sia).
Anna
Concordo con il commento di Fabio Forgione ed aggiungo che l’analisi del prof. Giannuli non è condivisibile laddove vuole intestare una vittoria (sia pure parziale) al movimento 5S riguardo la scelta “obbligata” di Renzi su Mattarella.
Renzi sta perdendo consenso soprattutto a sinistra e tutto quello che si muove a sinistra (leggasi convention di SEL a Milano) lo stava mettendo in difficoltà. Non da poco rilievo anche il risultato elettorale di Tsipras in Grecia, la possibile vittoria a breve di Podemos in Spagna e la convergenza delle destre anti-europee dalla Le Pen a Salvini ecc. L’aria che tira in Europa l’ha compresa bene Renzi e di certo la sua scelta era scontata tra un Tsipras e Podemos da una parte e la Le Pen dall’altra.
Penso che l’atteggiamento del 5S non solo non ha influito di un milionesimo sulla scelta di Renzi, ma ha dato il destro a Renzi per fargli ricompattare A MODO SUO la sinistra del PD che gli serve molto più di Berlusconi.
E’ veramente grottesca, poi, la dichiarazione di Di Maio di ieri sera: tra la quarta e la quinta votazione avrebbero tirato fuori un altro nome (Prodi???) e non si è nemmeno accorto che non ci sarà la 5a votazione. I 5S non sanno vedere quello che gli succede sotto il naso.
Erano settimane che SEL e una parte della sinistra PD ammiccavano ai 5S per portarli a fare una scelta dirompente, ma imperterriti sono andati avanti per la loro strada con la farsa grottesca di “invitare” gli iscritti a votare Prodi e Bersani. Questa dell’elezione del PDR è una loro ennesima sconfitta, ancor più di quella che in questa fase ha subito Berlusconi, con una differenza: Berlusconi la sconfitta l’ha subita, mentre i 5S se la sono andata a cercare.
Imposimato, poi, PDR? Va bene che era un candidato di bandiera, ma uno che ha scritto un libro che io ho letto ( i 55 giorni che cambiarono l’Italia) dove ha dato credito a un tizio mai visto e conosciuto! Colpisce che Imposimato abbia dato fede a costui che rispondeva alle sue domande via mail, negandogli un incontro personale e senza aver mai fatto alcuna verifica sulla sua fonte prima di rivelare al mondo le dirompenti ricevute. Questo modo di agire che definire superficiale è eufemismo ha gettato un’ombra anche alla sua tesi di partenza che, a mio avviso, è abbastanza fondata, per cui la sua leggerezza è stato un modo per dare forza a chi quelle verità non vuole che siano rivelate.
In seguito lo stesso Imposinato mi pare che abbia sporto querela quando è emerso che il tizio aveva già provato in precedenza a vendere le sue “verità” alla procura di Roma e che già a suo tempo era stato sbugiardato.
Ecco a me fa paura che si possa solo pensare che una persona del genere possa fare il presidente della Repubblica.
off
sei uno degli esempi piu’ lampanti di “spiffero” Italiano.
Sergio L.
Una bellissima (e)lezione
per chi voleva lasciare il m5s fuori dai giochi – Ebetino incluso anche se gli sciocchi -e gli insicuri- lo porteranno in trionfo
giandavide
mah, se il patto del nazareno sta male, renzi sta molto meglio di prima. anzi ha pure dato l’impressione di essere un genio politico e di tenere per le palle berlusconi e minoranza pd. prevedevo un miracolo assistito da parte del vitellone valdarnino, e in effetti più o meno è andata così. ma a fare queste previsioni non ci vuole veramente un cazzo, dato che si tratta di un copione (il m5s che fa favori a renzi) che si ripete dalle ultime elezioni politiche. un pò quando vedi il fumo e presumi che sotto ci sia qualcosa che brucia…
la scelta di sostenere imposimato alle prime tre votazioni (nonostante abbia preso poco meno di un voto su tre alle quirinarie) è stata una scelta della dirigenza che interpretava a modo suo il voto della rete, e che ha tolto sponde per qualsiasi candidatura alternativa a quella proposta da renzi.
renzi è stato aiutato dal m5s anche in un altro modo, forse non meno determinante. i fuoriusciti m5s: questi ultimi iniziano ad essere un numero consistente, e renzi ha potuto puntare i piedi contro berlusconi anche grazie a questi ulteriori smottamenti nei gruppi parlamentari, contando sul fatto che la tendenza ancora non si sia esaurita. non è improbabile che dalle ceneri del movimento 5 stelle sorga una maggioranza che sostituisca alfano. anzi secondo me è fisiologico.
però credo che ci sia qualcosa che si sia effettivamente incrinato: se berlusconiani e dalemiani prima potevano pensare che con la loro esperienza avrebbero ridimensionato renzi, ora si sono accorti che si erano sbagliati. renzi ha probabilmente visto molte più puntate di beautiful di loro, ed è sicuramente molto più preparato in materia di colpi di scena e inculate spettacolari. insomma, quando realizzi che un tizio è un osso troppo duro, non è che tuoi rapporti con lui migliorano, anzi…
Junius
Non essendo molto ferrato in “cretinismi parlamentari”, ma considerandoli anch’io il sale della democrazia (a differenza di Einaudi) avrei fatto un nome che per consistenza umana e culturale avrebbe dato ben altro segnale: Paolo Maddalena.
Fare il nome di Imposimato è indice di indegno qualunquismo: cosa c’entra con la guerra economica in atto?
Prodi? Sì, avremmo fatto incazzare gli americani… ma me lo vedo ai gazebo a far le firme per l’uscita dall’euro.
Basta con la retorica antimafia e con i traditori degli Italiani che si definiscono “europeisti”.
Un vero costituzionalista che comprende bene i problemi giuridici ed economici che ci stanno portando al medioevo e allo sterminio culturale: Maddalena.
Senza figure di riferimento che abbiano ben chiaro cosa succede nel mondo, non vedo come si possa formare un’unione d’intenti, una coscienza identitaria e, quindi,… una Resistenza.
Roberto
Beh, discreta vittoria non direi: nella percezione comune il 5 Stelle si è guadagnato l’etichetta di “irrilevante” e la partita ormai è chiusa, non c’è modo di cambiarla. Potevano almeno mettere il nome di Mattarella nelle Quirinarie invece dell’incomprensibile Bersani (anche lì, giù frizzi e lazzi: “Ah, adesso non è più Gargamella?”). Al 5 Stelle manca sicuramente uno stratega non miope.
Pavelinux
Ma quale discreta vittoria?
Per usare una metafora calcistica il M5s è rimasto negli spogliatoi a guardarsi una partita giocata da altri.
Ininfluenti come sempre, perchè questa è la volontà di Casaleggio.
Se ancora non avete capito che il guru non vuole , per nessuna ragione, assumersi responsabilità di governo siete messe davvero male.
M5S è nato per intercettare i voti di protesta e vivere di rendita con quelli, stando comodamente seduti all’opposizione a criticare chiunque sia al governo.