Renzi ha avuto la fiducia, ma durerà?

Renzi ce l’ha fatta a mettere insieme una risicata fiducia al Senato, nonostante abbia praticamente preso a schiaffi i senatori (la Annunziata parla di “provocazione dadaista”). La maggioranza, però, è la stessa che aveva Letta, niente di più. Della Camera non diciamo: risultato ovvio. I giornali sono tutti molto freddi per la vaghezza del discorso e il suo stile “informale”. Diversi sottolineano l’eccessiva propensione alle battute e la strafottenza del gesto: i plateali sbadigli, il discorso tenendo ostentatamente la mano in tasca ecc. (peraltro come fece Carlo Scognamiglio nel suo discorso di insediamento come Presidente del Senato nel 1994). Comunque, in effetti il tono era quello di chi dice: “Sbrigatevi a votarmi e non fatemi perdere tempo,
bestie!”.

Non che la maggioranza dei senatori non meriti questo ed altro, ma è scomparsa l’ultima ombra di rispetto per le istituzioni. In fondo, invertendo il detto latino, potremmo dire “senatores mali viri, Senatus bona res”. Ma lasciamo perdere e vediamo al merito: la nota che si coglieva nei commenti giornalistici era una certa incredulità nei confronti del giovanotto neo Premier, come dire “Renzi ha vinto, ma non ha convinto”. Lo prendiamo per un segno di scetticismo di chi sta dietro quelli che scrivono: i “poteri forti” (ammesso che quelli italiani si possano ancora definire così) non sembrano puntare granché su questo governo. E con buona ragione.

Renzi sta seduto su due sedie: una è la maggioranza (fittizia) con Alfano che gli ha votato la fiducia e l’altra (quella vera) è con Berlusconi per le riforme istituzionali. Quanto durerà? Prima o poi una delle due sedie verrà meno e lui finirà di sedere per terra.

In secondo luogo: la fiducia si vota a scrutinio palese, per cui i parlamentari si attengono alle indicazioni di partito, ma su moltissime altre cose si vota a scrutinio segreto, in particolare sulle riforme istituzionali e lì faremo la conta vera.

E questo discorso vale in particolare per il Pd, dove Letta, Civati, Bersani, D’Alema si divertiranno a fare “lo schiaffo del soldato” con Renzi.

Ci sono poi valutazioni di politica estera di cui ci occuperemo a breve e che ripetono la situazione di “doppia maggioranza”.

Poi, la squadra dei ministri sembra la “Corrida” di Corrado: dilettanti allo sbaraglio. Largo ai giovani, per carità, non saremo mai troppo contenti della scomparsa dei vecchi tromboni e diamo anche per scontato che il rinnovamento comporta anche rapide ascese di sconosciuti. Va bene, ma, insomma, ci vuole almeno qualcuno che abbia fatto qualcosina prima di diventare ministro. Questi da dove escono, dall’uovo di Pasqua? Va bene, staremo a vedere senza pregiudizi cosa sanno fare almeno sul piano amministrativo (su quello politico non ci facciamo nessuna illusione).

Infine, il discorso ha prospettato cose di buon senso come la riduzione delle tasse sul lavoro e il saldo dei debiti della Pa con le aziende, ma senza dire dove si troveranno i soldi per farlo, per il resto belle frasi (“c’è bisogno di sogni e di coraggio” ecc.) ma poco di concreto.

Insomma, tutto ha un’aria di estrema precarietà, improvvisazione, scarsa credibilità, come un castello di carte tenuto insieme con lo sputo.

Civati è stato quello che lo ha avvertito più acutamente degli altri, poi alla fine si è piegato anche lui per evitare di dover uscire dal partito. Lo capisco, forse una scissione a freddo ora, a tre mesi dalla Europee (quando la scelta sarebbe stata non presentarsi e, di fatto, autoescludersi o presentarsi a fare una cosa affrettatissima) sarebbe stato un passo falso. Ma non è neppure questa una soluzione che può durare, perché, se Renzi riesce nel suo tentativo e mette radici, trasformerà il Pd in un “partito del leader” esattamente come Forza Italia, e non  ci sarà spazio per nessun altro, da Letta a D’Alema a Civati, appunto. Se invece dovesse fallire, non so se ci sarà ancora un Pd in cui militare in attesa di tempi migliori. Saremmo ai titoli di coda.

Però attenti: Renzi non va preso sotto gamba. Non credo che il suo governo possa durare a lungo, ma il piano potrebbe essere diverso da quello dichiarato di durare. Immaginiamo questo scenario:

a- Renzi fa rapidamente alcune cose di facile consenso del tipo sbattere fuori i consiglieri di Stato-consulenti strapagati (bisogna riconoscere che è una idea ottima, perché questa cosa è uno scandalo), distribuisce in due mesi un po’ di soldi alle aziende creditrici della Pa, tassa qualche titolo finanziario speculativo e alleggerisce le tasse sul lavoro. Ribadisce il suo forte tasso di informalità: tutto mirato solo a riassorbire almeno parte della protesta ora andata al M5s (quel che basta a portarlo al fatidico 37%)

b- Nello stesso tempo, vara questo orrore di legge elettorale che gli assicurerebbe la maggioranza assoluta alla Camera

c- Poi va al Senato dove, presumibilmente, la sua proposta di abrogazione viene bocciata con un voto bulgaro. E questa sarebbe la vera mossa calcolata, che spiegherebbe anche la “provocazione dadaista” di qualche giorno fa, fatta proprio per spingere i senatori a votargli contro. A quel punto monta l’indignazione contro la Casata che, come al solito, non vuole rinunciare a nulla e lui cavalca l’ondata di protesta, dimettendosi ed imponendo nuove elezioni, dove ci va come “quello che stava facendo le cose giuste ed è stato bloccato dai soliti politici”. Beninteso: con liste tutte di amici suoi e dopo aver massacrato bersaniani, cuperliani, civatiani, lettiani, dalemiani ed ogni qual si voglia oppositore. Alla Camera avrebbe ottime probabilità di farcela, al Senato probabilmente non avrebbe la maggioranza assoluta dei seggi (lì si dovrebbe votare con il proporzionale) ma il clamoroso successo alla Camera lo metterebbe in condizioni di forza tali da domare anche la riottosa assemblea di Palazzo Madama: magari sciogliendo quella sola e ripetendo le elezioni all’insegna della “governabilità”, magari con una legge elettorale ad hoc.

A quel punto avrebbe tagliato le unghie agli oppositori interni, disporrebbe di una maggioranza solida alla Camera, metterebbe il Senato in ginocchio e sarebbe anche in grado di imporre le dimissioni a Napolitano ed eleggere un nuovo Presidente di suo gradimento. E forse sarebbe anche in grado di operare una radicale riforma Costituzionale.

A quel punto inizierebbe il vero governo Renzi di cui, questo attuale, è solo un modesto battistrada, con una sola vera operazione politica da fare: le nomine negli enti pubblici da inzeppare di fedelissimi.

E se le cose andassero davvero così, saremmo davvero al regime.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (38)

  • La durata di questo governo coincide con la ingordigia di soldi di questi parlamentari nominati. Hanno paura che se questo sindacuccio cade per loro è finita e quindi si daranno da fare per mantenerlo in piedi costi quel che costi in termini di dignità mentre agli Italioti costerà in termini di sopravvivenza giornaliera…….

  • Le tue ipotesi sono condivisibili se al posto di Renzi ci fosse un D’Alema (che non apprezzo, sia ben chiaro)Lui le potrebbe attuate; ma Renzi, secondo me, non ha le caratteristiche e l’esperienza per fare giochi di questo tipo, è un giovanotto carrierista e spregiudicato, trovatosi al momento e al posto giusto cogliendo l’occasione che si è presentata. In situazioni di normalità economica non lo avrebbero mai fatto arrivare dove è arrivato.

  • molto interessante. ho ragione di credere – salvo stravolgimenti- che la teoria descritta sia molto veritiera alla luce dei passi fatti in questi giorni e nelle ultime ore

  • Mi sembra uno scenario davvero apocalittico! Ma davvero Renzi avrebbe tutta questa abilità tattica degna del dottor male? C’è poi il passaggio sulla legge elettorale ad hoc per far fuori i senatori che dovrebbe prevedere il suicidio degli stessi! Non so, o meglio, voglio sperare che davvero esistano le garanzie per scongiurare un’ipotesi del genere.

  • guglielmo morati

    Secondo me, FANFARONIX (RENZI)durerà finchè la VOLPE (SILVIO) non avrà ritenuto opportuno che sia arrivato il momento di girare pagina.

  • Scenario catastrofico, soprattutto perché non si sa ancora nulla circa le coperture delle molte promesse, e molto poco dei curricula di molti componenti della squadra…

  • capisco queste preoccupazioni che non sono assolutamente campate in aria, ma faccio notare che un particolare è stato messo in secondo piano. e in questo caso si tratta di un particolare non da poco: l’imbecillità di renzi.
    infatti se renzi riuscisse a fare passare le cose scritte nel punto a), nonostante questo parlamento, avremo davanti il fiorentino più abile in politica dai tempi di machiavelli eccetera. io onestamente non credo che renzi farà niente di tutto ciò, qualcosa farà, ma saranno le stesse cose irrilevanti che ha fatto quando è stato sindaco di firenze (il sindaco più amato d’italia infatti è il mio sindaco rentato accorinti, e renzi non è nemmeno tra i primi 5). credo che sia più facile che renzi proceda con i punti b e c senza attuare il punto a, sperando nel basso livello dell’elettorato italiano e nel fatto che gli altri siano più stupidi di lui. non dico che la scommessa sia assurda, ma è molto probabile che renzi se la giochi comunque male. anche perchè penso che ormai in casa pd il buco del deretano inizi a fare male, e nelle brillanti menti della dirigenza credo che possa essere balenato il sospetto di essersi chinati nel momento sbagliato. in tal caso c’è forse la remota possibilità che si accorgano della presenza dell’ombrello e che quindi ostacolino i piani più folli di renzi come quello sulla legge elettorale (e voglio vedere se renzi fa cadere il governo per votare con la legge della consulta…)
    sotto questo aspetto credo che sia possibile affermare che renzi non ha il coltello dalla parte del manico, dato che il coltello si chiama “legge elettorale”. e continuo ad esprimere il mio rammarico per la scarsezza del livello del dibattito in italia, che passa per il rifiuto a prescindere del sistema elettorale proposto dalla consulta, che ha ha dei pregi che lo renderebbero la proposta più credibile: non è incostituzionale, non è la solita porcata cacata fuori dal politico di turno per avvantaggiare il suo partito, renderebbe i politici più responsabili e meno attaccati al videopoker del premio di maggioranza.

  • Lo scenario finale e’ un po’ rocambolesco ma si avvicina abbastanza a quello che dicevo in un post precedente: un’operazione neo-moderata.

    Se l’intenzione fosse questa bisognerebbe integrare con qualche considerazione ulteriore.

    1) L’accelerazione verso il governo potrebbe essere stata provocata da una parte della vecchia guardia del sistema politico (vedi la composizione del governo) per cercare di ingabbiare Renzi. Blair rimase tre anni alla guida del partito prima di vincere tre elezioni di seguito. Renzi e’ segretario da tre mesi. Lo stesso Renzi (parlando con Floris a Ballaro’) ha lasciato intendere che non tutto e’ stato detto su come si sono svolti i fatti ed i giornali hanno rilanciato con una certa enfasi le dichiarazioni.

    1bis) Pero’, qualche giorno fa la Finocchiaro parlando con un giornalista (forse Repubblica) ha detto che se lo aspettava da Ottobre perché’ si era accorta che il Governo Letta era bloccato e c’era qualcosa nell’aria (vero? inventato?).

    2) Se i “poteri forti” italiani sono estranei all’operazione di queste settimane, si ripropone l’interrogativo su quale sia la legittimazione di Renzi il quale, oggettivamente, mi pare un po’ leggerino.

    3) In un dibattito TV di qualche settimana fa Freccero reagi’ in maniera strana a chi faceva l’ipotesi di un possibile fallimento di Renzi, come se avesse voluto dire: “Non avete capito niente. Hanno deciso che Renzi debba vincere.”

    4) In questi giorni quasi tutti dicono: “Renzi e’ la nostra ultima speranza. Se fallisce e’ la catastrofe. Vince Grillo.” Il che mi fa pensare ad una bella strategia: usare Grillo per fare vincere Renzi. Anche perche’ non sono tanto convinto che sia tutto cosi’ meccanicamente determinato nel senso: “se non e’ Renzi sara’ Grillo”.

    Comunque, l’ipotesi del precedente punto 1) potrebbe uscire rafforzata da questa strana unanimita’ pro-Renzi: mi colpisce in particolare l’atteggiamento di Cacciari. Ieri (28.02.2014) Cacciari e Crepet a Ottoemezzo lodavano il “giovane” per lodare il “rinnovamento” ed i “giovani” e criticavano tutti quelli che criticano sempre.

    Personalmente penso tutto il male possibile dei rivoluzionari che poi magari si ritrovano ad avere doppi o tripli stipendi, integrandosi molto bene; o che dicono sempre: “+1”, e non gli va bene niente.

    Pero’, ancora non ho capito cosa hanno visto nel ragazzino quelli che dicono: “e’ vero la maggioranza e’ la stessa; la situazione oggettiva e’ la stessa; i soldi sono sempre quelli; pero’ la differenza la fa Renzi.” Siccome non sembra che siano tutti scemi (al massimo sono dei furbacchioni) mi aspetto che spieghino meglio questo nuovo Miracolo.

    Rimane un considerazione di Sistema, rafforzata dalla composizione del governo: sembra che a Renzi siano state date le chiavi dell’amministrazione interna mentre la parte piu’ importante sia rimasta fuori portata. Mi riferisco alla Politica Economica che e’ anche parte importante della politica estera (rapporto con l’UE, gli altri organismi internazionali, gli USA).

    Mi sembra la fotografia di cosa sia attualmente la sovranita’ nazionale italiana: il Presidente del Consiglio italiano come Amministratore; la politica estera tradizionale la fanno alcuni paesi europei (Germania, Francia, UK) e quella militare la fanno gli USA (vedi l’attuale caso Ucraina).

    Se questo e’ vero, l’ipotesi della manovra neo-moderata diventerebbe meno inquietante di quello che potrebbe sembrare. Altro discorso e’ la qualita’ della democrazia italiana, presente e futura.

  • sono stanca di gente che si adegua e fa credre che vota la fiducia per dovere di partito, e di quelli, come renzi, che non mantiene la parola. la fiducia e’ una bella cosa ma bisogna guadagnarsela giornalmente ed io non la do’ certo a credito. fino ad ora si e’ dimostrato inaffidabile al massimo dicendo una cosa e facendone un’altra. questa nomina dei sottosegretari poi e’ una vera presa per il sedere. siamo dentro fino al collo nella melma di prima. condivido la rigidita’ dei cinquestelle. quando si ruba non ci sono furti lievi o gravi. e’ il principio che conta specie se vengono perpetrati da gente che non ha bisogn di rubareperche’ sono ben pasciuti. la prima cosa e’ affamarli tutti come loro hanno fatto e stanno facendo con noi. adotterei questo sistema per tutte le categorie privilegiate. a noi che siamo nella palude e dobbiamo mettere d’accordo il pranzo con la cena, non importa niente dei loro giochetti di ….. basta! andate via tutti.

  • Caro Aldo, condivido la prima parte della sua analisi. Sull’ipotesi finale invece ritengo che lei non abbia tenuto conto di un paio di variabile non da poco : la coalizione di centrodestra e il M5S. Se poi cio’ che lei ipotizza si dovesse verificare ….. bhe, penso proprio che smettero’ di seguire la politica italiana, in quanto la maggioranza dell popolazione avrebbe avuto cio’ che si merita. Per le minoranze coscienti resta sempre l’espatrio e/o la resistenza!
    Cordiali saluti,
    Guido Beretta, da 18 anni imprenditore italiano in Indonesia.

  • Alessandra Valle

    Acutissima riflessione,professore. Lei nn ha certo bisogno dei miei complimenti, ma l’avevo pensata ESATTAMENTE così. Dunque, ho solo avvertito il bisogno di ringraziarLa x avermi fornito le parole giuste. Non sono x nulla tranquilla!

  • Sì, dopo i vari punti abcde, mi torna in mente la frase di Braveheart: “palle di fuoco dagli occhi e fulmini dal culo”.

    State pure tranquilli che Matteo Renzi non è lo stratega in grado di trasformare questa Repubblica in regime.
    Dietro di lui ci sono personaggi che figurativamente proiettano un’ombra ben più alta di lui.
    Non è il renzino a comandare.

  • Prof. mi sembra che in questo post abbia voluto correggere il tiro su Renzi(e). Prima lo ha di fatto descritto come un minus habens, poi da oggi ha iniziato a correggere il tiro. Ricordo il commento di un lettore che metteva in guardia da sottovalutare Renzi, il quale, pur non essendo un Adone, era riuscito a fare un’ottima campagna promozionale su di sè, come dimostrano di fatto i risultati. Oggi leggo che Renzi potrebbe puntare a qualcosa di più raffinato di un governo “meglio tirare a campare che tirare le cuoia” e leggo come si sia riscoperta l’arte di fare qualcosa di popolare per cumulare consensi. Renzi a Firenze ha fatto proprio così, per esempio ha fatto installare numerose colonnine per auto elettriche, mentre nel resto d’Italia non sanno nemmeno cosa siano. Enzo De Luca di fatto basa la sua azione politica su interventi di questo tipo. Giusto per fare un paio di esempi. A me Renzi non sembra stupido, qualcuno ha prove del contrario?

  • Quella schifezza anti legge che chiamano governo durerà sin quando la gente non deciderà di svegliarsi veramente e andarli a prendere uno per uno come sta accadendo a Kiev. E per essere più preciso direi che si è arrivati al traguardo. Renzi è là per attirare l’attenzione e permettere ad altri di fare altre porcherie. O non ve ne siete accorti? Perché altrimenti continuerebbe a parlare per nulla?

  • Come te ho sempre detto di non sottovalutare il berluskino perchè si vede che usa (= è usato come front men da)strutture “molto intelligenti”: marketing politico moderno a livello Berluska, strategia comunicativa perfetta, spregiudicatezza “leniniana” nella presa del potere. La differenza dal berluska è che tutti i giornali e poteri lo sostengono come zerbini,siamo già all’agiografia da regime totalitario.
    Programma e idee sullo sfondo enon interessano, perchè tanto come debitori siamo nelle mani di Merkel e Draghi, i veri comandini dell’Italia.

    La tua road map di presa del potere è fondata. Con indizi che confermati da vari segnali: aver fatto fuori Letta per diventare capo del governo per fare lui le cose e smascherare chi si oppone, l’accordo elettorale svergognato col pregiudicato che non va mica giù agli elettori PD ma con uno doveva farlo il cambiamento e visto che Grillo dice sempre no…, la probabile disponibilità della Merkel a fargli sfondare il tetto del 3% deficit, mai concessa al Letta.
    Insomma: Renzie vuole fare, gli remano contro, dategli il potere per cambiare tutto. Come Berluska, ma senza nessuno contro.

    In giro ho sentito tutti che si aspettano grandi cose da sto Renzie. Se non riesce, il baratro. Lui lo sa, non può essere andato al governo con un Lettacidio per vivacchiare alla Letta. Se fa una minima parte delle cose promesse vince; se non le fa è colpa del sistema e vince lo stesso. Se vivacchia perde. 2 possibilità su 3 lui vince.

    Anche Grillo ha sottovalutato Renzie, e lo teme. Avrebbe fatto meglio a appoggiare il Bersani, per torglierselo di torno al Renzie e poi era facile vincerlo al Bersani.

    Auguri a tutti.

  • La mia analisi delle vere intenzioni di Renzie è un po’ diversa; tuttavia, per comprenderla, occorre una premessa.
    Come diretta conseguenza delle sue scorrettezze nei confronti, sia del gruppo dirigente PD, sia della base del PD stesso, Renzie sa benissimo che non potrà più contare sui voti di larga parte degli elettori PD. Il punto è che tale comportamento non è stato casuale, ma bensì cercato e voluto. Per capire questo, basta comprendere quali interessi egli voglia tutelare, ed è ormai lapalissiano che renzie sia un uomo dei poteri forti: banche, assicurazioni e massoneria. Partendo da queste premesse, è ovvio che l’elettorato di Renzie non potrà mai essere la parte della popolazione meno abbiente e più disagiata, non potranno essere i giovani disoccupati, gli emarginati e gli svantaggiati, ma bensì non potrà che essere quella parte di popolazione (circa il 35%) che è uscita indenne – se non più forte – dalla cosiddetta crisi e che quindi guarda alla conservazione dello status quo come una garanzia per il mantenimento dei propri privilegi.
    Renzie, quindi, vuole costruire un arnese politico dove convergano: piddini col portafogli a destra, berlusconiani, rottami della destra e del montismo.
    E’ quindi chiaro che il suo progetto sia quello di provocare una lenta autodistruzione del PD per poi, a missione compiuta, fuoriuscirne per creare “l’arnese” al fine di proseguire con la grande abbuffata.
    Cosa volete mai che si siano detti col pregiudicato di arcore e con verdini, sennò?

    “Dimmi con chi stai, e ti dirò chi sei!”

  • Ed e’ cosi’ che si accorgeranno tutti che le elezioni che ci saranno dopo che il senato avra’ votato no alla propria abolizione saranno stravinte da Berlusconi, il quale, alla faccia di Renzi e alla faccia nostra diventera’ presidente della repubblica.

  • condivido la prima parte … un po’ di cose buone per riassorbire la protesta incanalata nei M5S. Poi è possibile una seconda versione .. quella più banale, meno complicata quella del tutto avanti come prima tra inciuci e accordi sottobanco. Come prima.

  • gianfranco d'atri

    Oltre alla genialità, dovrebbe avere potere “vero” , e tale sarebbe il controllo dei meccanismi dello stato. Non può averli per età ed esperienza, e ciò trova conferma in ogni tipo di osservazione sulla sua storia.
    Sonteticamente può applicarsi il termine “stupido”. Il pericolo ( ma se un grave danno è certo, non è solo pericolo) è che i poteri veri ( sovranazionali, anche se parlano un po italiano) sappiano intelligentemente usare l immaagine pubblica del ” fbuon figliolo di successo e di buone speranze” per veicolare i provvedimenti gravi che saranno assunti contro le fasce deboli .
    le proposte che trapelano ( credo siano ballon d essay) vanno in questa direzione.
    Le iniziative di acquisizione del consensosaranno pagate con risorse tolte a qualcuno , e possibilmente subdolamente come Banca d Italia, Cassa depositi e Prestiti ( che sarebbero di tutti pro quota ma non sene avverte l incidenza individuale).
    Per le nomine, renzi dovrà eseguire quanto è già deciso. Forse potrà sistemare qualcuno, ma ha il potere di cambiare Scaroni ad es.?
    E avete sentito qualcuno () parlare del fallimento di Eni a Kashgan ? Sono altri che decidono: noi altri – 5 stelle comprese- abbiamo scelto di fare da comparse.
    Un altra comparsa, renzi, sarà pagata di piu’. E forse non è completamente stupido.

  • Prof., i consiglieri giusti li hanno tutti quelli che fanno politica perchè nessuno è in grado di essere esperto di diritto, storia, economia, sociologia, tecnologia etc. etc. come d’altro canto oramai nessuno è in grado di fare politica senza un consigliere per l’immagine e la comunicazione (si veda Kennedy, buon’anima, che per la comunicazione aveva uno staff da far invidia al kaimano). E cito ancora una volta il caso di Reagan, eletto 2 volte. Mi pareva del resto che lei volesse fare un post su Ledeen, consigliere di Renzi(e). Ciò non toglie però che finora la faccia ce l’ha messa Renzi, non Ledeen. Lei pensa che Fini coi consiglieri giusti avrebbe fatto come Renzi o meglio di lui? Impossibile secondo me.

  • Credo che l’analisi sia molto ponderata. Con onestà non penso che Renzi aspiri ad un modello “dittatoriale”. Credo che questo possa però essere un’ “apparenza” causata dalla circostanza del deserto di personalità politiche attorno. C’è una classe politica ormai consunta e logorata dal tempo, quella dei partiti tradizionali. C’è un movimento politico privo di una leadership politica, come il M5S. I leader degli altri gruppi, Grillo e Berlusconi, sono fuori dalle istituzioni.

  • Renzi sta facendo quello che fa perché cosciente
    che o lo fa ora o non lo fa mai più.
    I suoi consiglieri sono menti raffinate, ma proprio per questo pronte a buttarlo a mare qualora dovesse diventare inservibile.
    La sua ascesa rappresenta un momento di debolezza del sistema che infatti si schiera temerariamente, abbandonando cioè la prudente finta contrapposizione, compatta e tutta , dietro la sua figura.
    La sua unica possibilità risiede nella speranza che disponendo di forze preponderanti, pur essendo un generale mediocre, possa vincere qualche battaglia.
    Questo è il mio convincimento.

  • Sì, l’idea di farsi bocciare deliberatamente, è una delle possibili ipotesi.
    Tuttavia, bisogna ammettere che si tratta di una tattica estremamente rischiosa, in quanto dovrà convincere che lui è il buono e chi l’ha fatto cadere è il cattivo. Teniamo conto che cadendo, smentisce questa sua fama di successo travolgente. Inoltre, non si vede con chi dovrebbe allearsi, e se lo stesso Napolitano lo asseconderebbe in questo disegno. Sono tuttora convinto che tra Renzi e il presidente non vi sia accordo, e che l’incarico Renzi l’abbia ricevuto obtorto collo.
    Insomma, non contesto che possa esserci un piano gestito da poteri finanziari esteri, ma ho sempre più la sensazione che sia un piano disperato e che difficilmente possa andare a buon fine.

  • scenario molto interessante e verosimile, ma con un finale troppo apocalittico: la storia in Italia di solito finisce in farsa e non in tragedia. Non vedo in Renzi (grande opportunista), un nuovo Mussolini, né ha le capacità imprenditoriali e le risorse personali di Berlusconi, sicuramente sarebbe interessante un approfondimento sui consiglieri.

  • Caro Giannuli,
    altro scenario.
    -Renzi da qui alle europee parla parla ma non riesce a fare nulla di concreto.
    -Il Pd alle europee prende il 20%
    M5S tra il 10 e il 15%
    Le destre unite sfiorano il 45%
    (Tralascio sel et similare per pudore)
    -regolamento di conti interno al pd con la Finocchiaro che finalmente vede passare il cadavere di Renzi
    -caduta del governo
    -nuove elezioni nel semestre europeo con conseguente figuraccia internazionale e perdita di un’occasione di contare qualcosa in Europa.
    -Le destre al governo da sole.

  • Pierluigi Tarantini

    Caro Aldo,
    vedo che invece di elaborare il lutto per le epurazioni del M5S torni ad appassionarti delle sorti di bersaniani, cuperliani, civatiani, lettiani, dalemiani ed ogni qual si voglia oppositore di Renzi.
    Ma non eri tu che, ilare, in un post recente ironizzavi sul contrasto tra Letta e Renzi dicendo che tifavi per entrambi purchè si facessero male?
    Aspetto, sia pure fuori tempo massimo, di leggere cosa ne pensi del trattamento riservato a chi credeva nella democrazia interna ad un movimento il cui simbolo è proprietà del leader.

  • Prof, ok i nostri poteri forti forse non lo hanno in grande considerazione, ma i poteri forti esteri che ci dirigono? la sua ascesa parallela ai venticelli su Napolitano? sarà che serviva un amico amerikano per l’accordo commerciale Ttip che viene negoziato e concordato fra USA ed Europa ma va approvato dai governi dei singoli paesi? fosse che l’incarico ha senso in una firma, un bella riflessione sui contratti di lavoro e poi via col vento del futuro prigionieri fra fiscal compact e accordi vincolanti dove semmai pur di venderci qualcosa in un mercato totalmente colonizzato ci fanno anche il favore di abbassarci di un pelo la pressione fiscale che sennò chi glieli compra i prodotti agli americani ?

  • “Nello stesso tempo, vara questo orrore di legge elettorale che gli assicurerebbe la maggioranza assoluta alla Camera”

    veramente se Renzi guarda i sondaggi sa che con questa legge vincerebbe ancora Berlusconi

    quindi? tutto il discorso non sta in piedi, la strategia di perdere…

  • io credo che il paragone tra renzi e deluca sia scorrettissimo: de luca sarà un grigio montiano e probabilmente un intrallazzino, ma almeno salerno èlaprima città meridionale per la raccolta differenziata o giù di lì, segno che come amministratore non è completamente incapace e qualcosa di buono è stato in grado di farlo.
    per quanto riguarda renzi, qualcuno si ricorda un minimo qualcosa che ha fatto come amministratore che vada ricordato? se si considera che è stato sia presidente della provincia sia sindaco di firenze per un totale che mi sa che sfiora il decennio, trovo che sia scandaloso che l’idea di vedere cosa ha fatto questo geniale politico nella sua già lunga carriera non sfiori la mente di nessuno. che la stampa non si interessi per nulla del passato da amministratore di renzi è logico (dovrebbero parlare prima delle un tempo celebri note spese della provincia di firenze, poi dei favoritismi (e qua è scattata pure la condanna, ma come per il caso delle escort, nessun eco mediatico) degli assessori al bilancio cambiati, senza contare le cose eminentemente ridicole, come l’idea di ricostruire la chiesa di san lorenzo o affittare ponte vecchio). firenze all’inizio del 2000 era la città con la più grossa offerta culturale pro capite d’italia, e oggi è una città anonima, che spicca solo per le bollette dell’acqua elevate (frutto delle privatizzazioni tanto difese da renzi). l’unica cosa che può salvare il governo renzi è un allentamento del fischial compact, ma il furbissimo fiorentino ha ripetuto la solita barzelletta dei compiti a casa, la stessa storiella che ha portato al fallimento il governo letta. quindi, a meno che l’europa non insista sua sponte a garantire più margini di azione al governo italiano (senza richieste da parte del governo suddetto), credo che sia difficile ipotizzare risultati positivi. la cosa piùprobabile è una vittoria delle destre, forse anche al primo turno, dato che in questi giorni il 37% fatidico, tra fi, ncd, fdi, lega, udc, e eventuali imbarcati dell’ultim’ora, è già stato raggiunto nei sondaggi, che comunque difficilmente danno meno del 33-34% all’allegra brigata. renzi potrebbe allearsi al max con mezza sel o con mezzo monti. veramente una gran bazza.

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