Qualcuno vuole uccidere Beppe Grillo?

Qualche giorno fa, Beppe Grillo, lamentando la violenza degli attacchi rivoltigli sia on line che sulla stampa, ha scritto: “E dopo cosa verrà? Dal tiro al bersaglio metaforico, si passerà a quello reale? L’informazione sta sconfinando in molti casi in istigazione a delinquere come avvenne negli anni di piombo. Li diffami,  li isoli e poi qualcuno li elimina”. Una frase buttata là senza troppo peso, ma che ha scatenato una buriana di reazioni: “Grillo piagnone, vittimista, lo fa solo per farsi pubblicità…” Fra i più scatenati i Pd (in prima linea il sen. Dario Ginefra che ricordo da quando aveva 20 anni ed era il leader dei giovani del Pds a Bari, nel movimento della “Pantera”: uomo di partito già da allora) ma anche Rifondazione nel suo sito ha scritto cose analoghe. Grillo, in verità, non ha detto che vogliono accopparlo, ma ha solo lanciato l’ipotesi che la campagna contro di lui possa spingere qualcuno a passare ai fatti. Nulla di preciso, non una denuncia o un sospetto circostanziato e, diciamolo, non fosse stato per le reazioni, nessuno se ne sarebbe accorto e la cosa sarebbe finita là. Dunque, un’ uscita sopra le righe del comico in cerca di spazio mediatico? Non sembra che in questo periodo Grillo abbia bisogno di particolari espedienti per avere spazio stampa: gli basta fare uno sberleffo a Bersani o andare ad una manifestazione del M5s a Verona per avere tutta l’eco mediatica che può desiderare. Eccesso di vittimismo? Ci sta e non sarebbe l’unico esponente politico a farvi ricorso, ma qualche ragione la avrebbe anche in questo caso, a giudicare dalla reazione di Bersani che lo ha tacciato di fascismo per una battuta, forse poco simpatica, ma tutto sommato innocua, come quella sullo zombie. Per non dire dell’incredibile affermazione del sindacalista Cisl che lo ha accusato di aver preso 10 milioni in nero dalla sua organizzazione per una festa, dichiarazione poi prontamente rimangiata, dopo che lo stesso segretario della Cisl lo ha smentito esibendo copia della fattura firmata da Grillo. Dunque, calunnie e diffamazioni non ne mancano.

Grillo i suoi difettacci li ha ed a volte ha uscite ignobili che non gli perdoniamo, come quelle su immigrati ed omosessuali, ha anche una gestione discutibilissima del movimento, ma non c’è dubbio che nei suoi confronti ci sia una campagna isterica che va molto al di là delle sue pecche. Pertanto quella frase può essere letta anche come la reazione avvelenata di chi si sente al centro di una aggressione mediatica, punto e basta.

Ma potrebbe anche voler significare qualche altra cosa e qualche considerazione in più non guasta.

Non so perché, ma leggendo gli articoli sulla questione, mi è ritornato alla mente un nome: Colouche. Forse ai lettori più giovani questo nome non dice molto: era un comico francese di origine italiana (il vero cognome era Colucci) famoso per i suoi attacchi di sapore anarchico alla classe politica ed alla sua corruzione (memorabili le battute contro l’ “Eliseo- Folie Bergère” dei tempi di Pompidou). Colouche nel 1980 annunciò, nell’incredulità generale, che si sarebbe candidato nelle elezioni presidenziali dell’anno dopo. Tutti pensarono ad una boutade del comico, ma dovettero ricredersi quando i sondaggi segnalarono una escalation di consensi che, partita da circa il 5% giunse alla vetta del 16% di voti pronosticati per la sua candidatura. Si scatenò un attacco mediatico senza precedenti da parte di tutti, gollisti, socialisti, giscardiani, comunisti ecc. Il 27 novembre 1980, il suo segretario, Renè Gorlin, venne trovato cadavere con due colpi alla nuca. Ed a Colouche iniziarono ad arrivare messaggi –ovviamente anonimi- che prevedevano una fine simile. Ad aprile, l’uomo di spettacolo annunciò il ritiro della sua candidatura. L’uomo, però, era sfortunato e non sopravvisse tantissimo: cinque anni dopo, il 19 giugno 1986, morì in un incidente stradale.

E qui un dubbio, per quanto remoto, affiora: per caso, non è che Grillo ha ricevuto qualche avvisaglia di quel tipo e cerchi così di cautelarsi? Magari anche contro i rischi della strada. Anche perché, esaminando con freddezza la questione, una morte improvvisa del comico risolverebbe un sacco di problemi: il M5s senza di lui non sopravvivrebbe, una parte degli elettori confluirebbero presumibilmente sull’Idv, qualche altro sulla Lega, pochi tornerebbero al Pd, ma il grosso finirebbe nell’astensione e tutto ( o quasi) tornerebbe alla tranquilla normalità del bipolarismo Pd-Pdl. Forse.

E questo dimostra la grande fragilità di questo movimento che oggi è il punto di confluenza dell’ opposizione, ma che in breve può esplodere come una bolla di sapone (e non solo per una eventuale scomparsa del suo fondatore).

Come già ho scritto un anno fa, ho cessato di occuparmi di strategia della tensione, ma qualcosa ne so e mi permetto di dare un consiglio a Grillo: si sbrighi a strutturare il suo movimento ed a formalizzare un vero e proprio gruppo dirigente (possibilmente eletto con metodo democratico) perché questa sovraesposizione non gli giova. Questa storia del partito-proprietà privata, oltre che avere uno sgradevole sapore berlusconiano, è una sciocchezza molto pericolosa per uno che non ha i soldi della Fininvest, le scorte pubbliche e private e l’amicizia di uno come Putin. Magari non c’è nulla di serio e nessuno pensa realmente di  fare un nuovo caso Colouche, ma non si sa mai, mi stia a sentire…

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (50)

  • Sinora, invece, Grillo ha dispensato carezze?
    Tu che sei affine e frequentatore del suo blob-blog avrai avuto modo di leggere tutto quel che segue i post del guru. Tutto il fiorire d’insulti contro vecchi e nuovi nemici (ex amici).
    Questo significa, per analogia, che Grillo vuole lo sterminio dei suoi avversari?
    Non credo. Ergo smettiamola di far proliferare l’idiozia dilagante.

    • Grillo non ha dispensato carezze, e mi pare di averlo sempre detto, e magari in cuor suo (non lo so) augura ai suoi avversari la peggiore fine possibile, ma anche se così fosse non mi pare che avrebbe gli strumenti necessari per trasformare i suoi desideri in realtà. Alcuni suoi avversari, invece, si.
      Io non sono un frequentatore del suo blog, anche se ho concesso un paio di interviste. Quanto all’affine, vorrei capire meglio che significa.
      Va bene che a qualcuno -o a molti- Grillo può stare antipatico, ma questo non significa che dobbiamo assumere certe posizioni per partito preso.

  • La storia di Coluche è la storia di altri tempi, ovvero nel clù della Mafia – Stato , in cui si stava pappa e ciccia con i malavitosi…La situazione OGGI è molto diversa , penso che se succederà una cosa simile si daranno la zappa sui piedi da soli …sono, invece, fiduciosi in un passo falso di Beppe e li che daranno il colpo di grazia, ma non + con il piombo.

  • Condivido. Sono convinto che non sia una uscita vittimistico-elettorale. C’è dell’altro. Ha fatto bene a sollevare l’attenzione su una ipotesi tutt’altro che infondata. E’ indubitale che la campagna anti sistema infastidisca. Anche se leggo di alcuni che sostengono il ruolo di Grillo e il M5S funzionale a raccogliere il dissenso in un contenitore per renderlo innocuo. Un pò come successo con la lega. Ma sono elettori diversi, più preparati, non interessati alle ampolle o altre idee fumose. Sono persone concrete, con idee e proposte innovative, volte a scardinare le rendite di posizione. Gli eletti del M5S svolgeranno un ruolo molto diverso. Anche se bisognerà evitare che accada come a Brescia dove ancora devono completare la giunta.

  • Sul fatto che la storia di Coluche non sia d’altri tempi concordo totalmente con il prof.
    Riguardo a Grillo, io seguo assiduamente il suo blog, su cui trovo spunti veramente interessanti, ma non mi posso certo definire un seguace di Grillo. Condivido l’idea di moralizzazione della politica, perché se non si torna alla situazione in cui un parlamentare che compie un atto non dico illecito, ma anche solo poco conveniente, deve aver paura di essere smascherato dalla stampa o dai cittadini, non il contrario. Sono convinto, come ho già scritto, che la soluzione alla crisi italiana non sia il M5S, ma possa passare attraverso questo movimento.
    Detto questo, il problema che Grillo ha sollevato e che viene discusso in questo articolo è in parte dovuto a Grillo stesso. Prima della creazione del movimento, Grillo sul suo blog denunciava, con il linguaggio che gli è proprio della satira, le malefatte della politica. Quando ha deciso di creare il movimento, Grillo non ha saputo/potuto cambiare modo d’espressione. Chi lo segue da tanto tempo, come il sottoscritto, non trova nulla d’offensivo nel linguaggio usato da Grillo, ma è evidente che si tratta di un linguaggio provocatorio e la provocazione, non lo scopro certo io qui e adesso, alza il livello dello scontro verbale.
    Per quanto riguarda poi il termine di Zombie, che tanto ha fatto infuriare quel pover’uomo di Bersani, mi risulta che non sia farina del sacco di Grillo, ma che tale termine fu usato, a proposito dei parlamentari, sull’Espresso nel 1993 da Giorgio Bocca.

  • Quello di Grillo a me puzza di puro e semplice vittimismo in Berlusconi style. Hanno altri mezzi per far fuori un avversario politico, vedi proprio Berlusconi, costretto alle dimissioni da presidente del consiglio l’anno scorso quando hanno iniziato a far crollare di valore le azioni Mediaset.

  • @aldo
    L’affinità, o forse meglio l’analogia, sta nell’adesione al sempre utile pensiero complottista.
    Tu sei la stessa persona che aveva rilasciato un’intervista a “Il giornale” che titolava GLI USA E MURDOCH, ECCO IL COMPLOTTO ANTI BERLUSCONI?

    • L’anticomplottismo di principio è una forma di complottismo meno intelligente del suo speculare. Io non sono nè complottista nè anticomplottista, semplicemente studio le cose e faccio ipotesi, come è inevitabile quando si hanno informazioni insufficienti a raggiungere conoscenze certe. Lei ha di meglio da proporre?
      Trovo la sua argomentazione molto rozza.

  • Caro Aldo,
    ho letto gli articoli in cui Grillo si dichiarava preso di mira e, francamente, mi sembra di leggere un comunicato stampa di Berlusconi. Ho sempre cercato di non cadere in paragoni facili che spesso altro non servono che a banalizzare situazioni complesse. Ma, insomma! chi non l’ha fatto, legga quegli articoli. Questo continuo ricorrere della parola “ODIO”, usata in termini così personalistici (“ce l’hanno con me”) mi lascia basita, e antichi (neanche poi tanto) ricordi del regime berlusconiano non possono non affiorare.
    Ma di cosa si lamenta Grillo? il Giornale, il Foglio e Libero vanno giù pesanti con insulti e calunnie? ma va? lo fanno da anni con chiunque non sia pro berlusconi. il caso Boffo ne è un emblema. dov’è la novità?
    Anche gli altri giornali son poco teneri? mi spiace. Ma questo è il prezzo da pagare quando ci si butta in politica come outsider che si propone di rottamare tutta la vecchia classe dirigente. A me, poi, pare che giornali come il Fatto non critichino a priori Grillo, anzi.
    Poi non farei passare così in secondo piano l’aggressività di Grillo. anche perchè non sempre insulta solo chi è più potente di lui. Il il fatto, poi, che le sue parole siano innocue è tutto da dimostrare (quando hai una schiera di fan che ti venerano come un Dio, secondo me un certo potere intimidatorio ce l’hai). Mi dispiace ma Grillo in questo caso non lo si può prendere sul serio. Arrivare a paragonare le critiche subite dai giornali all’istigazione al genocidio che c’è stata in rwanda contro i tutsi è da folli. Come si fa a scrivere una cosa del genere ed a pretendere rispetto? O attendibilità?
    Inoltre l’aggressività di Grillo impedisce che si abbassino i toni. Bersani l’ha chiamato fascista? Poco gentile da parte sua, ne convengo. Ma Grillo con il PD ci è andato giù pesante (a ragione, spesso). e con che toni? Spesso fioccavano anche insulti personali. Sacrosanti, per carità, ma non offenderti se uno zombie ti da del fascista. sono le regole elementari del dibattito politico.
    Concludo dicendo che forse un buon modo per contenere i toni sarebbe un confronto diretto PD MS5. ma Grillo non ne vuole sapere di andare in tv a fare dibattiti e neanche i suoi possono. Ma allora la smettano di frignare dicendo di essere esclusi dal dibattito politico

    • Sai Marta, che Grillo sia narcisista, che indulga a forme di egocentrismo stucchevoli ed a volte a forme di vittimismo deprimenti è cosa su cui non vale la pena di discutere. Ma il narcisismo e l’idea di spiegare tutto con l’odio di cui sarebbe oggetto non è una esclusiva di Grillo e di Berlusconi: perchè Bossi, Bersani, Vendola, Di Pietro sembfrano da meno?

      Violenza verbale, certo Grillo ha toni che io non userei.

      Però attenzione a non farci prendere da una antipatia preconcetta: sin qui non aveva mai parlato di aggressioni fisiche nei suoi confronti, e questo può essere uns egnale da non sottovalutare. Magari non c’è nulla di serio e ce lo auguriamo tutti, però il caso Colouche invita a qualche attenzione, anche perchè, diciamocelo, la scomparsa di Grillo risolverebbe (almeno per qualche tempo) il problema di noioso del sistema politico toglienfo di mezzo l’intruso. Dico semplicemente di dare un minimo di attenzione al problema.

      Quello che, incvvece, vedo che gli interventi non colgono è il punto centrale della questione: il carattere troppo personale del M5s che da un lato crea un deficit di democrazia, dall’altro espone lo stesso Grillo a rischi che eviterebbe altrimenti.

  • questo articolo non e’ degno di essere letto.. Pura Spazzatura di regime. Il M5S non morirà MAI ! spazzerà via questi mandria di criminali parassiti vedrete…..

  • ovviamente non so se ci sia dietro qualcosa ma, in ogni caso, io l’ho interpretato differentemente:
    parto dall’ovvia constatazione che nelle azioni/strategie di grillo il marketing svolge un ruolo predominante e che, a mio giudizio, grillo/m5s fanno poco altro che creare consumatori di dissenso.

    da questo punto di partenza sono arrivato alla conclusione che gran parte dei suoi atteggiamenti sono volti ad un posizionamento del prodotto grillo/m5s (a mio giudizio inscindibili) come ‘prodotto di nicchia’, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti emotivi dei ‘consumatori’ (legame con il brand, orgoglio pionieristico, etc)

    Pertanto ritengo che boutade vittimistiche, la scelta di non confrontarsi, l’acredine che riserva per altri ‘movimenti/attivisti dal basso’ (vedi popolo viola, valigia blu, etc con eccezione del movimento NOTAV), per i soggetti politici che sono storicamente portatori di istanze rivendicate anche da lui (vedi vendola), giornalisti ‘dissidenti’ (santoro, formigli lerner), siano, oltre che indicatori di un’aspirazione monopolistica del dissenso, in linea con il posizionamento di nicchia favorendo, nella fanbase, la sensazione di accerchiamento che, oltre a fungere da amplificatore del legame, incementa la sensazione di righteousness (associato al falso mito che ‘i lettori del blog sono informati’).

    ps scusa per i termini in inglese

  • sì peccato che uno come grillo se avesse ricevuto avvisaglia l’avrebbe sbandierata apertamente in ogni modo, aldo stai invecchiando, peccato

  • in generale ritengo che la riflessione di aldo sia secondo me proprio la cosa piu logica che verrebbe da pensare almeno per coloro che conoscono appena un po la storia italiana (ma non solo quella) dove le trame e i fili che la fanno muovere nel concreto stanno proprio dietro a fatti, vicende e omicidi oscuri e sinistri.
    tutti coloro che in qualche modo erano risultati pericolosi,sono stati fatti tutti fuori in difesa dello status quo.

  • ahi ahi, stiamo scendendo. mi sembra che volevano ammazzare anche berlusconi e belpietro, e i mandanti erano il fatto e travaglio, il partito dell’odio contro il partito dell’amore. e oggi grillo copia paro paro berlusconi e la gente ci casca.
    devo dire che quando si parla di grillo aldo diventa sempre meno oggettivo, probabilmente per il proseguo di un rapporto personale, ma dire se grillo ha parlato di minacce vuol dire che le minacce devono esserci, dato che grillo per aldo non è persona capace di mentire come ttutti gli altri mortali, ma si trova nella condizione semidivina in cui lo pongono i fan. purtroppo grillo ha parlato anche di biowashball, di signoraggio e di un’altra serie di cose che non esistono e si sono rivelate sciocchezze.
    spero che aldo scriva sempre di meno su beoppe grillo, dato che sembra un’argomento in cui la vicinanza personale al comico non permette alle sue conoscenze di emergere e di intervenire nel testo, facendo si che il prodotto sia una comunicazione di partito appiattita completamente sulle posizioni della casaleggio

  • E’la stessa cosa che ho immediatamente pensato anch’io, quando ho letto il post di Grillo. Per quanto provocatorio possa essere nel suo linguaggio, non è tipo da prestarsi a sparate vittimistiche gratuite (modello Berlusconi) che rischiano di sembrare fin troppo ridicole.

    Evidentemente, per esternare sul suo blog un’illazione così pesante, deve aver avuto avvisaglie di un pericolo concreto. Di una minaccia credibile. E, se così fosse, bene avrebbe fatto a tutelarsi in questo modo.

    Ricordiamoci che il sistema di potere italiano è ampio, complesso, e attorno ad esso (e ai suoi garanti politici, molti dei quali rischiano di essere spazzati via all’improvviso alle prossime elezioni) orbitano interessi quantificabili in centinaia di miliardi di euro.

  • La mia tesi è che, vere o non vere le minacce, Grillo abbia sbagliato a fare questa dichiarazione. Se io fossi stato al suo posto, ed avessi ricevuto minacce che considero concrete, avrei provato con i mezzi che a lui non dovrebbero mancare (la sua macchina organizzativa è notevole) ad indagare, a coinvolgere magari una procura e qualche inquirente simpatizzante o privato. Denunciare in sè non sembra un’arma adeguata a ridurre il rischio: se davvero l’uccidessero, l’anticipazione delle minacce non cambierebbero di una virgola la consapevolezza collettiva che si tratti di un omicidio politico. Che a tanti politici farebbe piacere che egli togliesse l’incomodo, si deve confrontare col fatto che non è ad oggi possiible quantificare il possibile contraccolpo che subirebbero quelli che a torto o raigone apparirebbero come mandanti.
    Detto questo, trovo davvero stravagante l’argomentazione che si poggia sul fatto che egli faccia come Berlusconi, preso come standard del peggio. s elo fa Belrusconi, allora è anche inutile argomentare ancora.
    Strano, ma a me pare che l’attuale premeir Monti utilizza ormai una prassi praticamente coincidente con il suo predecessore, che Bersani voti assieme a Berlusconi le leggi proposte dal governo, che un tale D’Alema abbia cpn calore conmjdiviso con Berlusconi la costituzione di una commissione parlamentare: insomma, tutti q

  • Scusate, mi è scappato l’invio, continua:
    …insomma, tutti questi parlamentari hanno praticato come Berlusconi, e qui basta un accostamento di Grillo con berlusconi per bocciarlo, davvero stravagante questa tesi…
    Io, ad esempio, faccio la pipì come Berlusconi, sarò sicuramente da condannare, no?

  • La sua analisi mi sembra di per se condivisibile, stando appunto ai precedenti. Tuttavia di fronte ad un atteggiamento tanto irriverente e parimenti esagerato, non credo che Grillo abbia la possibilità di lamentarsi. Ovvio che la sua fine, come quella di qualsiasi altra persona, non la auguro. Ma il suo atteggiamento, non lascia spazio a momenti di tregue. Consapevole del suo modo di fare dovrebbe essere altrettanto consapevole del modo di fare dei media e del “potere” e quindi non piangersi (o come dice lei tutelarsi) ma agire. Il suo linguaggio politico è l’emblema sia del suo personaggio, quanto del successo del suo movimento, però se avesse un linguaggio diverso avrebbe anche la possibilità di difendersi in modo molto più forte, in quanto “non avendo dispensato carezze” la sua difesa di fronte a ipotetici eventi diventano patetici atteggiamenti di un individuo che mostratosi lupo, si dimostra pecora. è facile fare spettacoli (intascare soldi) vendere demogogia e urlare, sbraitare e insultare. Non altrettanto facile un discorso politico serio(anche se, devo ammettarlo, è arduo confrontarsi con questa classe politica) articolato e quindi possibilmente difendibile di fronte ad una strategia mediatica destabilizzante.

  • certi atteggiamenti mi spaventano più di grillo. ad esempio le reazioni da schizzofrenici di tanti pd, anche della base, dopo l’attacco di bersani, che ora qualsiasi cosa venga postato su grillo non fanno che dargli addosso. bella cultura riformista e democratica si è costruita nel partito. questo non certo per giustificare grillo, delle cui pecche siamo ormai piuttosto consapevoli, ma per sottolineare come per l’ennesima volta, la sinistra ex pci (e metto dentro anche rifondaroli e sel, dove tanto disprezzano grillo invece di interrogarsi su come parlare alla sua gente) sappia reagire solo con stizza alle critiche e agli attacchi, invece di dare risposte politiche che tolgano il terreno al sin troppo facile populismo di grillo davanti a ciò che accade tutti i giorni. come arginarlo, infatti, se pisapia ormai ha più consulenti della moratti, con gente che guadagna 3-4000 euro al mese? o se nel pd l’unica cosa che riescono a fare è litigare su quanto è incapace renzi o se stare o meno con i parassiti dell’udc? o, ciliegina sulla torna, si fa melina sulla legge elettorale? io sono abituato, prima di prendermela con gli altri, a non avere nulla da rimproverarmi, ma qui negli armadi di tutti non c’è più posto per i fantasmi…se la sinistra imparasse ad essere un po’ più umile ed analitica, penso sarebbe proprio un buon inizio.

  • Faccio notare che nessuno dei politicanti della casta che ora strepita contro Grillo ebbe nulla da ridire in questi anni quando il berluska dava del coglione a chi votava sinistra o del pazzo criminale ai giudici o ceh avrebbe strozzato chi sputtanava l’Italia facedno film sulla mafia e via cantando; o quando nelle elezioni comunali di Milano uno del PDL paragonò alle BR i giudici; o quando Bossi annunciava pallottole e fucilate in giro. Era un loro modo di dire – i prezzolati giustificavano, compresi quelli del PD(-L). Tutto è stato giustificato dai trombettieri di regime. Ora che Grillo fa battute, no, non si può è fascismo.
    Sappiamo che quando il sistema si sente in pericolo è capace di fare crimini. Cari piddini, volete negare questo? allora se lo negate, dovreste negare tutta la strategia della tensione.
    E’ evidente a tutti – quelli che leggono senza gli occhiali della prevenzione ideologica – che i mass media di regime(corsera, repubblica etc…) stanno veramente inventando le peggiori nefandezze a danno di Grillo e del M5stelle. L’ultima è quel video del 2006 dello spettacolo, preso, tagliato, e presentato come prova che Grillo è un nazista che vuole che la polizia vada a picchiare gli immigrati. Questi sono sistemi da regime autoritario, il cd trattamento Boffo.
    Fa bene Grillo a denunciarlo.

    Concordo con Giannuli: che il movimento o prende forma organizzativa partitica democratica o sarà un pallone che si sgonfierà in pochissimo tempo. Che è poi quello che vogliono i partiti. Ma sembra che da questo orecchio non ci senta Grillo.Che non si è reso conto del subbuglio politico che sta causando nel potere che conta. O si fa politica seria, o ti maciullano. Il potere non scherza. E la casta è il potere.

  • E’ vero. La scomparsa di grillo farebbe comodo a molti esponenti della classe dirigente. E sugli scrupoli di questa classe dirigente non metterei la mano sul fuoco.
    Per il momento la pesantezza di queste minacce è in grado di valutarla solo Grillo. Però dalle sue mosse future, magari, saremo in grado di capirne di più. se davvero si sentisse minacciato le sue prossime mosse politiche dovrebbero essere atte a mettere il movimento in condizione di andare avanti da solo. Ammesso che abbia davvero a cuore le sorti del movimento. Dal punto di vista politico la mossa di accentrare tutto il potere nelle proprie mani non è stata saggia: ha creato un movimento che dipende totalmente da lui nonostante sia composto da persone mediamente valide (o promettenti) ed ha favorito questa politica di attacchi personali di cui ora si lamenta. Emancipare il movimento mi sembra l’unica soluzione sensata.
    ma cosa dovremmo dedurre in caso contrario? Se Grillo si rifiutasse di farsi da parte sarebbe sintomo di forte stupidità o di forte malafede (non so quale delle due). Come potrebbe, poi, un candidato premier presentarsi come uomo forte e credibile stando sotto la protezione di uno che non occupa nessuna posizione privilegiata nel partito ma da quale può essere osteggiato in caso di dissapori. Insomma. A breve potremo finalmente capire che intenzioni ha davvero grillo e sondare la solidità del movimento.

  • l’articolo è interessante, ma è abbastanza evidente che giannuli scrive non conoscendo bene le dinamiche del movimento. certo, grillo è il personaggio più esposto, ma il m5s è un movimento ampio e coeso, che, se dovesse mancare grillo, saprebbe ampiamente come sopravvivere, proprio grazie a quelle forme di organizzazione dal basso e di rete che sostengono il movimento già ora. il movimento 5 stelle sarà un protagonista della politica italiana, quella vera, per molto tempo!!

  • Era una semplice domanda.Senza alcun sottinteso. Se poi Lei è così permaloso e presuntuoso e direi superficiale tanto da conferire attestati di rozzezza, la lascio alle sue paturnie e alle sue visioni.
    Non tema le domande, stia sereno.

    • non temo affatto le domande e non sono permaloso, ma gli insolenti mi infastidiscono e se uno dice: sei affine a Grillo perchè siete tutti due complottisti è insolente e, se mi permette, anche un po’ rozzo nell’argomentazione. Le pare?

  • Molto interessante l’aspetto de ” il carattere troppo personale del M5s che da un lato crea un deficit di democrazia, dall’altro espone lo stesso Grillo a rischi che eviterebbe altrimenti.”

  • concordo con lei professeur il parogone di grillo con coluche il ceto politico e pronto a tutto.
    les hommes politiques c’est 5 ans de droit et tout le reste de travers (coluche) putain ce qui nous manque!

  • Credo che tu abbia ragione Aldo.
    Grillo fino ad adesso ha giocato una partita a scacchi con l’estabilishment perfetta.
    Ogni mossa che sembrava azzardata ha prodotto un vantaggio per il suo movimento.
    Il tutto giocato solo grazie a un mix di ironia, controinformazione e nuovi media.
    I nuovi media sono diventati il terreno di gioco comune quindi poteva avvantaggiarsene chiunque, anche la sinistra riformista in buona fede, ma non ne è stata capace.
    Tuttora Grillo/M5s (come tutte le altre forze politiche!) non ha una soluzione dei problemi complessiva (qualsiasi programma è lacunoso e imperfetto difronte al salto nel buio di una crisi mondiale)e non ha democrazia interna, ma ha il pregio di individuare e chiamare i problemi col loro nome. Non penso solo al citatissimo anticipo con cui ha svelato il buco Parmalat ma penso al merito di aver messo a fuoco e diffuso consapevolezza a livello popolare del problema del debito pubblico e privato da anni mentre anche la sinistra parlava d’altro.
    Questa storia dell’attentato mi sembra un messagio obliquo per far filtrare di aver ricevuto un avvertimento (può raccontare di aver trovato un pulcino sventrato -o simili- nella cassetta della posta senza coprirsi di ridicolo?).
    Parliamoci chiaro: ogni sistema al collasso si difende, Borsellino lo stava minando per via giudiziaria ed è saltato in aria.
    Perchè dovrebbero essere più gentili con un comico guastafeste che lo sta minando per via elettorale?
    I cretini che diranno che paragono Borsellino a Grillo si astengano dal commentare.
    Un parallelo del genere è logicamente legittimo, qualsiasi sia il sistema, qualsiasi sia lo spessore politico di chi lo minaccia.
    Ciao Martino, condivido ogni riga del tuo post.

  • per carità, l’omicidio politico, un onore che Grillo, personaggio mediatico buon sostituto di Berlusconi e della Lega, non meriterebbe: è troppo ripugnante. Chi lo chiama neogiacobino non sa proprio che cosa vuol dire giacobino: la sobria radicalità di Maxime è proprio IL CONTRARIO dello sgangherato populismo di Grillo

    • Cara Maria Grazia, Grillo sarà un populista sgangherato ma si appresta a varcare la soglia del 10% dei consensi, mentre Rifondazione sta sprofondando sotto l’1% nonostante dovrebbe essere l’erede della “sobria radicalità” marxista. Se la memoria non mi inganna, 4 anni fa, un certo Paolo Ferrero (non so se il nome di dice qualcosa) ciesortò a fare il “populismo di sinistra” e a promuovere grottesche manifestazioni alla Servire il Popolo come la michetta a un euro. Ricordi?
      Allora va benissimo criticare Grillo (e mi pare di averlo fatto ripetutamente anche su questo blog) ma quando andiamo a via del Policlinico a ruzzolare per le scale a calci Ferrero e gli altri della Segreteria? Se c’è qualche iniziativa in proposito fammi sapere che tiro fuori gli scarponi chiodati.
      Quanto al fatto che Grillo non meriterebbe l’onore dell’assassinio politico, sta tranquilla: ci sono soggetti che rilasciano di queste onorificenze senza andare troppo per il sottile.

  • caro giannuli, da grande simpatizzante del m5s mi permetto di dirle: smettetela di farci i conti in tasca! basta con questa storia della destra o della sinistra, noi siamo un movimento che è già ed andrà oltre i vecchi e morti schemi della politica, di cui voi non capite nulla! ma ci state su internet? vi rendete conto che la rete è il futuro e che la vera democrazia si pratica lì ormai? su questi aspetti grillo ha ragione da vendere! quanto alla sopravvivenza, certo grillo per il m5s è importante, ma sarà proprio quella capacità democratica vera, a salvare il movimento e a dargli un futuro! smettetela di guardare il m5s come fosse un mostro da plagiare, se vi interessa entrateci, altrimenti continuate a votare i vostri feticci morti e trapassati!!

  • @aldo L’affinità si riferiva alla credibilità data alle dichiarazioni di Grillo.
    Il post sui due minuti d’odio, a mio modesto parere, era pura visione onirica, senza alcun fondamento. E, se vogliamo, frutto (de)generato da chi non ha lesinato un lessico ben più feroce.
    Se a Lei appaiono supponenti tutti coloro che non condividono un’analisi basata sul nulla, mi spiace. È un’opinione diversa dalla sua. Tutto qui.
    Mi sarei piuttosto preoccupato, per farle un esempio, della concretezza delle ispirazioni che stanno alla radice di un delirio antiparlamentarista che, in alcune sue manifestazioni, ha cercato sostegno su un frasario fascista e, addirittura, sull’opera prima del nazismo.
    Non so se Lei ricorda i post Adolph Gibson e Il sonno della ragione. La invito a rileggerli:
    http://www.beppegrillo.it/eng/2006/08/adolf_gibson.html
    http://www.beppegrillo.it/2006/02/il_sonno_della.html
    Ecco Le chiedo: Lei, da trotzkijsta (quale presumo Lei sia o si proclami) non s’interroga sull’entità e la matrice di questa presunta rivoluzione già tradita?
    O, se posso permettermi, senza alcuna prosopopea e senza malizia, reputa credibile e degno d’attenzione un personaggio che raccoglie a piene mani un po’ dappertutto e ne fa un compendio per sollecitare o solleticare adesioni d’una massa indistinta?
    Sono, lo ripeto, domande e punti di vista che, forse, non incontrano il suo favore ma non nascondono nessun pensiero non dichiarato.
    In tutta sincerità continuo a non capire il suo disappunto.
    Reputo che la sua sia una fallace, se non malevola, interpretazione del riferimento al complottismo o al gusto per la dietrologia.
    Teme, forse, che Le chieda se lei è in “quota” a qualcuno o a qualcosa per le sue lucide analisi?
    Lungi da me l’idea!
    La ringrazio, nonostante le sue, sin qui, poco educate deduzioni e le sue reazioni.
    Le chiedo venia per aver rubato spazio e tempo a ciò che, evidentemente, reputa come insindacabili analisi e non soggette a giudizio.
    Giudizio, non pregiudizio!
    Cordialmente.

    • be qui si comincia a ragionare e mi fa piacere discutere dei temi che solleva. Le mie analisi non son o affatto insindacabili,il disappunto era legato all’uso del termine complottismo e derivati che io considero un insulto, detto questo, prontissimo a discutere nel merito. Non creda che molte delle domande che Lei si fa e mi fa non me le ponga anche io. Vedrà in un prossimo articolo che non sono affatto lontano da alcune sue considerazioni e chr non colga molti elementi di ambiguità nella vicenda grillina, anche se ci andrei un p’ più coi piedi di piombo ad avvcinarlo al nazismo che mi sembra termine di paragone parecchio lontano. L’antiparlamentarismo fu conviviso anche da altri autori come Gramsci, ad esempio, ed è tema storiografico che varrebbe la pena di approfondire. Poi possiamo avere valutazioni diverse sulle uscite di Gillo e questa in particolare che a Lei pare del tutto infondata, questo non è un problema. Ma, appunto, quando non di hanno informazioni sufficienti non si può che fare ipotesi, coscienti che sono tali e non certezze.
      Due precisazioni: ho una formazione trotzkijsta mai smentita ed un debito culturale verso trotzkij che riconosco, ma non credo di potermi definire trotzkijsta ancora oggi, magari ne riparliamo, Quanto all’essere o non essere in quota, io ho la tessera di Rifondazione, ma non mi ritengo “in quota” al Prc o a chiunque altro, studio i fenomeni politici e cerco di farlo -se non con obiettività, che è sempre una illusione- con onestà intellettuale, anche se questo non significa che non prenda le mie cantonate. Per il resto mi creda: lasci perdere categorie come complottismo o dietrologia che non servono a nulla.
      cordialmente
      Ag

  • «Non sembra che in questo periodo Grillo abbia bisogno di particolari espedienti per avere spazio stampa»: una premessa sbagliata da cui deriva una conclusione sbagliata. Era un po’ che Grillo girava a vuoto: i fuochi pirotecnici di insulti e contumelie durano quel che durano, dopo un po’ annoiano (bisogna sempre alzare il livello della violenza verbale per stimolare la psiche) e non riempiono la pancia dei precari e dei disoccupati. E se non l’avesse resuscitato per un attimo Bersani (per evidenziare una verità sacrosanta) avrebbe tranquillamente continuato a scivolare lentamente ma inesorabilmente verso il nulla.
    Per Grillo si trattava di cambiare passo, di cambiare la base psicologica fondamentale del copione: da aggressore regolarmente proditorio e plateale a vittima. Se sei vittima e aggredisci ti perdono, perché è legittima difesa. Schema psicologico semplice.
    Grillo lo si deve semplicemente ignorare, ma pensare bene ai problemi di cui è sintomo certamente passeggero (se i problemi verranno affrontati e risolti). Non credo proprio che gli italiani dopo avere affidato per lungo tempo il potere a un imprenditore senza scrupoli che faceva il buffone vorranno dare il potere direttamente a un buffone professionista e senza scrupoli. Certo il divertimento non mancherebbe.
    Trasformare 5 stelle in un partito? Sarebbe un errore madornale e soprattutto uno sforzo inutile, votato al fallimento. L’homo antipoliticus è per sua natura, antropologicamente, auto-referenziale, auto-nomo, psicologicamente inadatto alla normale vita di partito. Sarebbe un po’ come mettere un leone o un ghepardo in gabbia. Ne morirebbe o, più semplicemente, si darebbe immediatamente alla fuga, correndo a fare un bel girotondo da qualche parte insieme a Nanni Moretti & C.
    L’homo antipoliticus, è atomizzato, uomo massa, è si muove e si eccita solo nel rapporto carismatico tra capo e folla (George Rudé). L’unica iniziativa politica che gli va a pennello è il flash mob, carismaticamente o esotericamente teleguidato, azione tanto simpatica quanto politicamente irrilevante. Il lavoro politico paziente e quotidiano è per lui solo una noia o necessariamente inquinato da progetti di potere nascosti.

  • Egregio Aldo,
    intanto, con sincero e immenso piacere, noto che siamo, in qualche misura, riusciti a superare l’equivoco.
    Per questo, la ringrazio e le riconosco una sana e lodevole virtù: il pluralismo e l’ostinato amore per il confronto che, evidentemente, ci accomuna.
    Perdoni l’apparente sfrontatezza ma – le assicuro – non volevo in alcun modo, mettere in dubbio la sua onestà intellettuale che, anzi, le riconosco e che apprezzo. Se così le è sembrato le chiedo scusa. Naturalmente non perchè siamo riusciti a trovare un terreno d’incontro. Avrei, in qualsiasi caso, riconosciuto questa sua indubitabile onestà. Per esser ancor più chiaro non avevo alcuna intenzione di emulare chi, in altri tempi, aveva messo in dubbio (immagino senza conoscerla) queste sue caratteristiche (do you remember Persichetti, verrebbe da dire).
    Vorrei fugare ulteriori possibili equivoci sul termine “in quota”. Anche qui per necessità di sintesi ho forse usato termine improprio. L’appartenenza, e la sua dichiarazione, sono altrettanto ammirevoli.
    Sulla teoria del complotto o del doppio-Stato mi piace qui rinviarla a
    http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=LV56Z
    Ma non voglio andar troppo fuori tema.
    Quel che volevo sollecitare era la sua attenzione su fenomeni che si fondano su un “tutto indistinto”.
    Probabilmente non aveva bisogno di sollecitazioni perchè – non ne dubito – la sua analisi si sarebbe spontaneamente rivolta in quella direzione.
    Anche il suo interrogativo su “di destra o di sinistra”, peraltro, sollevava giusti interrogativi.
    Dirsi “al di sopra” (come affermano gli “stellati”) ed andare a pescare in certo culturame politico a me sembrano aspetti inconciliabili.
    La necessità di capire cosa è questo nascente fenomeno, cosa eredita e cosa riuscirà ad esprimere sono approfondimenti che si rendono irrinunciabili.
    L’enfasi di certa stampa (rassegnata stampa!) non favoriscono la piena comprensione di quanto sta accadendo e di quel che potrà avvenire.
    Sull’antiparlamentarismo gramsciano (a titolo di pura informazione sono sardo), sottolineo una buona differenza col montante grillismo. Non sono disposto a conferirgli tanta profondità di radici (mettiamola così).
    Mi preoccupano, come già detto, altre matrici che hanno generato controrivoluzioni: quelle otocentesche di Mosca e Pareto, D’Annunzio e Mussolini.
    Questa tipo di antipolitica, avvolta in un indistinto indistinguibile, non la vedo come amica della democrazia.
    E questo, per finire e per dirla alla Gramsci, proprio perchè non siamo “Il popolo delle scimmie”.
    La ringrazio e la saluto, se possibile, con maggiore e rinnovata cordialità.
    Gms
    P.s. ti sarei grato (forse è il caso di pasare al tu) se mi avvii per mail qualora avessi la cortesia, il tempo e il dodo di rispondermi ancora.

  • ho letto il documento chiamato “statuto” sul sito http://www.beppegrillo.it, non e’ uno statuto, e lo dichiara, definendosi “non statuto”, il che potra’ essere per qualche tempo divertente, ma testimonia indubbiamente di immaturita’ del M5S. ho letto anche il programma del movimento, e trovo che manca totalmente di troppe cose per potersi definire una proposta politica che chiede di governare l’Italia.
    ora, e’ ovvio che il programma di Crocetta o quello di Bersani sono indubbiamente molto meno articolati (e meno condivisibili) di quello del M5S. pero’ l loro progammi, agli occhi del cittadino, sono impliciti, godono cioe’ del vantaggio della continuita’, che puo’ non piacere agli energici e brufolosi giovincelli, ma e’ cosa assolutamente prioritaria per le imprese, i lavoratori, le famiglie, anche se sempre piu’ amaro. cosi’ stando le cose, e’ ovvio che la soglia di consenso per M5S restera’ al di sotto di quel che sarebbe utile per innescare una vera svolta.

    cio’ detto, le richieste democratiche di M5S sono assolutamente giuste, e le condivido in pieno, da quelle sui referendum, cioe’ l’introduzione dell’istituto del referendum di proposta, l’abolizione del quorum, a quella dell’obbligatorieta’ dell’esame parlamentare delle leggi di iniziativa popolare, e del voto nominale su esse. giuste anche le proposte per limitare lo straripare del potere della casta, e della palla al piede della corruzione che tale straripamento fa esplodere a livelli mai visti in un paese occidentale. d’altra parte, su queste cose ormai c’e’ una chiara convergenza con le proposte referendarie della FIOM, dell’IDV, di Rifondazione, si configura in sostanza un’opposizione popolare al governo della depressione e della rapina sostenuto da PD-PDL-UDC. e una convergenza fra le forze e i movimenti che dal basso si ribellano allo stato di rovina di questo disgraziato paese e’ una via obbligata per costruire qualcosa.

    se Grillo grilla al lupo, al lupo, non mi pare il caso di assumere cio’ come volonta’ di emergere sulla scena attirando l’attenzione, visto che e’ riuscito a calamitarla anche senza, e senza possedere i mezzi di Berlusconi, e senza andare mai in televisione. non credo che si senta minacciato dal ritrovamento del pulcino pio sul pianerottolo. in questo paese vi e’ in realta’ una solida tradizione di risoluzione armata dei problemi politici, da Portella della Ginestra all’assassionio di Moro, passando per bombe che ammazzano decine di persone senza che si siano mai individuati i responsabili.
    abbiamo una giustizia troppo poco incline al complottismo? mah, non mi pare, di teoremi ne ha accettati in quantita’, e anche su segnalazione giornalistica secondo la nota traiettoria Manifesto->PR->Forza Italia->FLI (piu’ frequentata di quella PD->Responsabili o la direttissima PD->PDL, ma non meno portatrice di danni irreversibili).
    abbiamo l’entrismo troschista nelle universita’ e nei partiti poilitici? anche su questo avrei da rilevare che i gruppettari di ogni tipo dilagano, in Comunione e Liberazione, sul Foglio, in Confindustria.
    e’ una legge biologica, dopo gli 80 arriva spesso l’Alzheimer, e puo’ succedere che qualche pimpante, forzuto, arrembante sessantenne, trosco o non-trosco ,si ritrovi entrato.
    nel PD non c’e’ pericolo, loro si sono protetti dalle infiltrazioni lasciando passare al massimo Matteo Renzi, come si dice can che abbaia..

  • Capisco l’avvicinamento Grillo-Coluche. E forse può essere che ci siano le stesse dinamiche. Allora penso che siano stati i socialisti a dissuaderlo, visto che per la prima volta avevano la possibilità di vincere nonostante il sistema istituzionale anti democratico (e anticomunista) costruito da de Gaulle.

    Però se osserviamo la cosa da un punto di vista politico-sociale, forse il paragone più forte e più inquietante è quello con Pim Fortuym. Il bizzarro olandese che formò un movimento strano, ma di sucesso, che negava la destra e la sinistra, che chiedeva di uscire dall’euro etc.. e dopo la sua morte i voti pescati a dx come a sx confluirono nell’attuale partito di estrema destra di de Wilders.

    Che, in presenza di un aggravarsi della crisi possa succedere lo stesso in italia? che il M5S sia come in passato altri partiti o movimenti un passo intermedio con cui gli elettori si allontanano dal proprio voto tradizionale per approdare poi ad altri movimenti o partiti?

  • il fatto p che i sondaggi vanno male e con questa legge elettorale grillo al senato prende mazzate, anche se dovesse andare benissimissimo alla camera, e quindi tutte ste frecce all’arco di grillo non ne vedo. e forse anche nel pd si sono accorti che non hanno avversari seri e si stanno mettendo a fare scappare gli elettori più di sinistra (come al solito) perchè sanno che il mercato dei disperati che si turano il naso è un mercato sempre in salute in italia: se si sentissero più minacciati da un’opposizione seria queste cose non le direbbero, e d’alema che implora a passera di donargli la sua passione politica sarebbe stata una scena pietosa che ci saremo risparmiati. invece abbiamo grillo che è un candidato debole in confronto a berlusconi, e quindi nel pd possono permettersi di fare quello che gli pare.

    invrce renzi rappresenta una minaccia per il pd e gli attuali equilibri politici molto maggiore di quella dell’innocuo e vittimista grillo, e, nonostante sia un politico molto squallido, si sta iniziando a tirare dietro anche prodi e le sue probabilità sono in crescita (altro che grillo, stabile come il mar morto), e forse forse si potrebbe dare dare un euro al pd e votarlo, giusto per fare danni. ma mi piacerebbe sentire cosa ne pensa in merito il pur sempre competente aldo, se per caso si fosse stancato di parlare della mascotte dell’azienda di ecommerce.

  • anzi qua abbiamo la zanicchi che sostiene che tutte le donne pdl sono hanno renzy per sex symbol

    http://www.repubblica.it/politica/2012/09/06/news/zanicchi_le_donne_del_pdl_tutte_innamorate_di_renzi-42046368/?ref=HREC1-10

    mentre qua si parla di renzi con giannino e montezemolo e un 38% di consensi

    http://www.lettera43.it/politica/giannino-punta-su-renzi_4367563582.htm

    al massimo posso concedere ad aldo che se c’è qualcuno interessato alla morte di grillo forse potrebbero essere proprio renzi e montezuma. agli altri la mascotte della società di ecommerce non dà molto fastidio.
    ricordo infine che renato manheimer ha interpretato la mossa di bersani come difensiva, tesa a rafforzare il consenso tra il proprio elettorato facendolo sentire accerchiato attraverso la demonizzazione degli avversari. grillo ha fatto lo stesso, demonizzando avversari e media (ma si sa che grillo non ama la libertà di stampa) e avvicinando a se i suoi fedeli facendo la vittima, una tecnica vecchia come il mondo.

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